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2. L’AZIENDA 2.1 La storia: dalla Grendi al Gruppo Tarros

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Academic year: 2021

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2. L’AZIENDA

2.1 La storia: dalla Grendi al Gruppo Tarros

Le origini dell’azienda sono da ricercare nel lontano 1828, in una Genova in crescita sotto l’aspetto economico e strategico dal punto di vista del commercio marittimo, ma proprio per questo tormentata da un susseguirsi di tensioni e contese che per anni l’hanno vista oggetto delle bramosie di diverse potenze, da Napoleone al regno sabaudo.

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2 In quell’anno il giovane portofinese Marco Antonio Grendi apre la sua attività di spedizioniere sul molo, e risale al 30 ottobre la prima ricevuta di bordo per una spedizione in Sud America.

L’Ottocento è il secolo delle navi a vapore, non per i tradizionalisti armatori genovesi però, che restano prudentemente fedeli alla vela. Le vele genovesi portano in giro un consistente tonnellaggio di merci, come attestano i documenti della Grendi, alla quale gli affari vanno molto bene, tanto che, nel 1851, viene qualificata Spedizioniere della Dogana di Genova.

Negli anni seguenti comincia l’epoca del treno, e la Grendi passa nelle mani dei figli di Marco Antonio, Luigi e Mariangela.

Con la rivoluzione industriale e la produzione in serie, a fronte della crescente massa di prodotti da esportare, si richiedono sempre più materie prime da importare, favorendo l’espansione del commercio marittimo, foraggiata anche dalla richiesta in Europa di cereali, bestiame da carne e minerali dall’America.

Un ruolo importante per la crescita del traffico commerciale marittimo è giocato dallo sviluppo della navigazione a vapore, che raggiunge anche il Sud America, e che porta i traffici all’apice del secolo nel 1869, quando l’apertura del canale di Suez mette in comunicazione il Mediterraneo con i porti asiatici.

Se la vita di Luigi Grendi è tragicamente segnata da una serie di lutti familiari, che lo portano alla mancanza di eredi diretti, la sorella Mariangela sposa Agostino Musso, anche lui spedizioniere, che da concorrente si trasforma in alleato, portando l’attività di famiglia dei Grendi a diventare un piccolo impero.

Nel 1899 l’attività passa sotto il comando del figlio di Mariangela e Agostino Musso, Marco Antonio Musso, il quale si dimostrerà capace di guidare e far crescere quella che ormai è diventata una dimensione economica e imprenditoriale affermata quanto complessa.

Nello stesso anno a Genova nasce la “Eridania Fabbrica di Zucchero”, la quale decide di affidare il suo consistente traffico di materia prima e prodotti finiti al cognato dell’amministratore delegato, che il caso vuole sia proprio Marco Antonio Musso.

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3 Il figlio di Marco Antonio, Ugo Musso, nel 1919, dopo la prima grande guerra cui ha preso parte attiva arruolandosi volontariamente, viene ammesso come socio all’Associazione Generale Ligure Spedizionieri e Transitari, sancendo così il suo ingresso nel mondo degli affari.

L’Italia è uscita dalla guerra economicamente devastata, con tutto ciò che ne consegue per la popolazione e le industrie italiane, ma Ugo Musso sarà capace di guidare la Grendi, anche attraverso le difficoltà del contesto economico e sociale, per cinquant’anni.

Quella che oggi chiameremmo “partnership” con l’Eridania, che con la ripresa dal dopoguerra è diventata un colosso, si rivela strategica per la crescita della Grendi, tanto che nel 1933 l’azienda apre due agenzie, una a Venezia e una a Ravenna, per servire le spedizioni dei numerosi zuccherifici Eridania in Emilia e in Veneto verso la sponda opposta dell’Adriatico.

Qualche anno dopo la Grendi apre una filiale anche a Cagliari, e nel 1940 a Durazzo, in Albania.

Il Paese intanto si ritrova immerso nel secondo grande conflitto.

La Seconda Guerra Mondiale mette in ginocchio l’Italia, e anche il porto di Genova è duramente provato dai bombardamenti.

Nel dopoguerra c’è molto da ricostruire, e per farlo serve il ferro, che l’Italia importa. La Grendi offre i suoi servizi alle industrie siderurgiche che importano il “ferraccio”, ovvero i carichi di residui bellici dalla Libia, continuando pur sempre ad essere il vettore della Eridania, che a sua volta si sta riassestando dopo la guerra.

Dopo qualche anno la Grendi è di nuovo in piedi.

Con la diffusione dei veicoli a motore e i provvedimenti del Piano Marshall, alla Grendi viene affidata l’importazione di trattori che l’America manda per accelerare la ripresa dell’agricoltura italiana.

Negli anni ’50 anche l’Eridania passa nelle mani di Ugo Musso.

Intanto nel 1956, in America, il camionista Malcom McLean, mentre attende in porto il suo turno per scaricare la merce dal cassone e farla stivare sulla nave, si domanda se

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4 non sia più veloce ed economico posizionare sul telaio del camion un cassone da poter sganciare e trasferire direttamente pieno sulla nave. Nasce così l’idea del container.

Fig. 2.2 Contenitore standard

I figli di Ugo Musso, Giorgio e Bruno, vengono a conoscenza di questa idea innovativa d’Oltreoceano e si dimostrano entusiasti. Dopo le prime resistenze del padre, ottengono il suo consenso e il suo credito.

Così, nel 1963, viene fondata a Cagliari la TARROS S.p.A. (Traghetti Autotrasporti Rapidi Regione Organizzazione Sarda), aperta anche ad altri sottoscrittori. Ora l’azienda non è più solo spedizioniere, ma anche armatore.

Una curiosità, oltre che per l’acronimo, il nome Tarros è dovuto alla grande passione del patriarca Musso per la Sardegna, in particolare per il sito archeologico di Tharros appunto, e di Nora, altro nome che sarà assegnato ad un’attività del gruppo.

Nel 1964 i Musso perdono le quote, e quindi il controllo, sul loro miglior cliente, la Eridania.

Questo li spinge a investire e a dedicarsi con ancora più slancio allo sviluppo della TARROS.

Nel 1966 la TARROS acquista la sua prima nave, dal passato bellico, e la fa adattare al trasporto di materiale rotabile su gomma: auto, camion e pianali di rimorchio. La nave viene battezzata “Vento del Golfo”, ed è destinata alla tratta Genova-Porto Torres.

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5 Nello stesso anno viene varata la seconda nave della compagnia, la “Vento di Levante”, che serve invece la linea Genova-Cagliari.

Grazie a queste due navi, La TARROS vanta il primato di essere la prima compagnia ad aver costruito una flotta portacontainer in Italia, secondo le norme ISO.

Nel 1968, l’ingegner Giorgio Musso compra una nave che sarà adattata al modello innovativo che ha in mente: portellone abbattibile a prua per equilibrare meglio il carico e incrementarlo, ponte di coperta caricabile con pile di contenitori e rimovibile a zone per agganciarli dall’alto e riporli sui camion, gru a carroponte su rotaie ai lati e per la lunghezza della coperta. Così la terza nave Tarros viene battezzata “Vento di Tramontana”, e prende servizio sulla linea Genova-Cagliari. Questa nave diventerà un modello in base al quale saranno costruite in Italia e all’estero ben trenta navi.

Fig 2.3 L’innovativa Vento di Tramontana in uno dei suoi primi viaggi

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6 L’innovazione portata dalla “Vento di Tramontana” suscita negli scaricatori del porto di Genova, un’istituzione della città e del porto, la paura che il loro lavoro venga rimpiazzato da navi che “fanno tutto da sole”. Questi, appoggiandosi a una sorta di sindacato, avanzano dapprima pretese esagerate, e nei due anni seguenti portano aventi azioni di lotta e ostruzionismo, costringendo l’ingegnere a prendere la decisione di trasferire la base operativa alla Spezia nel 1971.

Nel 1975 Tarros trasferisce definitivamente gli uffici di Direzione da Genova alla Spezia, e nello stesso anno apre la linea con la Libia.

Nel 1978 si apre la linea con la Tunisia, e nel 1979 quella con Malta.

Nel frattempo anche la flotta è cresciuta, con il varo della nave “Vento di Ponente” nel 1974 e della “Vento di Grecale” nel 1979.

Negli anni ’80 si assiste a un importante cambiamento della tecnologia nel mondo dei trasporti marittimi: si passa dalla tecnologia Roll-in/Roll-out, con cui i contenitori venivano movimentati “orizzontalmente” servendosi di mezzi su rotaie o su gomma che si muovevano a bordo, alla tecnologia Lift-on/Lift-out, con cui i container vengono movimentati “verticalmente” tramite una gru di banchina.

Questa innovazione implica anche il diverso ormeggio della nave, che ora dovrà essere attraccata con la murata affiancata alla banchina, non più di poppa o di prua, cambiamento che rende necessario un ampliamento della banchina, o, nel caso della Tarros, lo spostamento in un piazzale più grande, con banchine più lunghe, investimento che sarà fatto qualche anno più tardi.

Nel 1981, con l’idea di arrivare a coprire tutti i servizi e l’assistenza per la movimentazione dei container, viene fondata la Nora Container SpA, il centro di deposito, manutenzione e riparazione dei contenitori posseduti da Tarros.

Nel 1990 la compagnia ottiene il raccordo ferroviario privato.

Nel 1993 si inaugura il Terminal del Golfo, il nuovo piazzale della Tarros, con due accosti di circa 150 metri a 90° e una superficie di 42.000 metri quadrati.

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7 Fig. 2.4 Terminal del Golfo, SP

Per sostenere la grande spesa per l’acquisto e i lavori del Terminal, a seguito di un bidone di Stato, che rischia di far precipitare la Tarros, si decide di spostare l’investimento dalle navi alle grandi attrezzature a terra.

Quindi le navi di proprietà vengono alienate e si inizia a noleggiare per qualche tempo navi di terzi.

Gli anni ’90 sono anni difficili per l’azienda, ma nel giro di un decennio supera la crisi, e si affaccia al nuovo millennio come Gruppo solido, con a capo l’ingegner Giorgio Musso e suo figlio Alberto.

Nel 2008, un anno dopo la scomparsa di Giorgio Musso, che ha lasciato la leadership del Gruppo Tarros all’ingegner Alberto Musso, l’azienda ha 352 dipendenti diretti, linee di trasporti e servizi nel Mediterraneo con centrale operativa al Terminal del Golfo di La Spezia, agenzie in gestione diretta o consociata a Napoli, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Siria, Grecia, Turchia, Malta, Regno Unito e Spagna, inoltre sono serviti anche due porti del Mar Nero.

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8 Dopo centottant’anni di storia il Gruppo Tarros è il primo vettore marittimo di container nel Mediterraneo.

2.2 Il gruppo TARROS oggi

2.2.1 Il business

Tarros trasporta merce containerizzata e convenzionale nel Mediterraneo. La mission aziendale, dal 1963, è di offrire al cliente un servizio “door to door” affidabile, servendosi di una catena logistica completamente controllata dal Gruppo.

Fig. 2.5 Il servizio Door to Door

Ad oggi Tarros conta 529 dipendenti del Gruppo, più della metà sotto i 40 anni, e circa la metà donne.

Nel 2013 il fatturato è stato di 130 milioni di euro.

Nello stesso anno i TEUS (unità di misura equivalente a un contenitore da 20 piedi) movimentati da Terminal del Golfo sono stati 140.000.

L’azienda capogruppo ha una flotta di 9 navi (a noleggio) e circa 30.000 contenitori, e scala 35 porti nel Mediterraneo.

Tutte le aziende del Gruppo con sede a La Spezia hanno ottenuto la certificazione per la Gestione del Sistema per l’Ambiente, secondo lo standard ISO 14.001:2004, e per la Gestione del Sistema per la Salute e Sicurezza, secondo lo standard OHSAS 18.001:2007.

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9 Con le aziende del Gruppo, Tarros riesce a coprire una vasta gamma di servizi, necessari per raggiungere quel “door to door” oggetto della sua mission.

Queste aziende saranno di seguito brevemente descritte.

a) Terminal del Golfo

Fig. 2.6 Piazzale del Terminal del Golfo, SP

Terminal del Golfo è la società operativa terminalistica del Gruppo Tarros, e svolge l’effettiva movimentazione, ovvero imbarco, sbarco e stoccaggio, di contenitori e merce varia.

Il terminal del Gruppo Tarros si estende su di una superficie di 75.000 metri quadrati, ed è provvisto di:

 1 gru a portale con portata di 42 tonnellate;  2 gru mobili con portate di 100 e 120 tonnellate;

 300 metri di banchina con un pescaggio da 8 a 12 metri;  Una vasta gamma di carrelli elevatori;

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10  50 prese per contenitori frigo.

Nel piazzale è presente un’area per lo stallo di contenitori contenenti merci pericolose, provvisto di un pozzo per l’eventuale fuoriuscita di materiale inquinante, che viene raccolto e smaltito conformemente alle normative.

Sempre nel piazzale si trova un tunnel con uno scanner per fare le radiografie doganali ai container senza dover aprire i sigilli.

Il piazzale è anche dotato di uno snodo ferroviario lungo 800 metri, per consentire il carico-scarico di contenitori sul treno direttamente al terminal. La capacità di stoccaggio è di 5.550 teus, e la capacità di movimentazione annua di 220.000 teus.

Nel 2013 nel terminal Tarros sono stati movimentati 140.000 teus.

b) CMS e CMS Mare s.r.l. (Compagnia Marittima di Servizi)

CMS svolge all’interno del Gruppo Tarros il ruolo di agenzia doganale e di spedizioniere.

L’agenzia ha i suoi uffici presso il Terminal del Golfo, e offre servizi di import/export quali:

 Sdoganamento;

 Deposito doganale, e per trasferimenti e trasbordi;  Classificazione merceologica;

 Rappresentanza fiscale limitata;

 Documentazione di commercio internazionale;  Assicurazione carichi;

 Gestione prenotazioni e consegne.

La divisione dell’agenzia CMS Mare gestisce le formalità e i servizi legati all’arrivo e alla partenza delle navi al/dal Terminal del Golfo.

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11  Riparazioni, messa a bunker, provviste di bordo, pezzi di ricambio,

consulenze tecniche, assistenza medica, ecc;  Gestione merci pericolose;

 Imbarco e sbarco equipaggio. c) Nora S.p.A.

Fig. 2.7 Catasta di contenitori stoccati nel piazzale Nora, SP

Nora è un deposito di Manutenzione e Riparazione Contenitori, Centro di Ricondizionamento e trattamento delle superfici metalliche, presente dal 1983 a Santo Stefano Magra, a circa 6 km dal porto mercantile di La Spezia.

Il deposito si sviluppa su un’area di 63.000 metri quadrati, con una capacità di 6.500/7.500 teus.

Le principali attività di Nora sono:  Stoccaggio contenitori;

 Vendita e noleggio contenitori nuovi;  Acquisto e vendita contenitori usati;  Movimentazione e trasporto contenitori;  Ricondizionamento e Riparazione contenitori;

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12 Inoltre, Nora fornisce i seguenti servizi anche su prodotti diversi dai container:  Trattamenti anticorrosivi;

 Verniciatura;  Sabbiatura.

d) Sernav LOG s.r.l.

Fig. 2.8 Magazzino LOG, SP

Con ubicazione a Santo Stefano Magra, accanto a Nora, su una superficie di 17.000 metri quadrati tra aree coperte e all’aperto, LOG fornisce al Gruppo, laddove necessari e richiesti dal cliente, una vasta gamma di servizi logistici, tra cui:

 Immagazzinamento;

 Distribuzione;

 Consolidamento e de-consolidamento di carichi;

 Smistamento;

 Etichettatura;

 Imballaggio.

Il magazzino è dotato di attrezzature che lo rendono in grado di gestire tutti i tipi di merce, pallettizzata e non, sia in ingresso che in uscita.

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13 e) Car Box s.r.l.

Fig. 2.9 Alcuni camion della flotta Car Box

E’ la società di trasporti via terra controllata da Tarros, che collega le fabbriche ai porti, grazie a soluzioni di trasporto intermodale.

Car Box si serve, infatti, di una numerosa flotta di camion e treni blocco.

Grazie ad un accordo con le Ferrovie dello Stato, i collegamenti ferroviari permettono la connessione del Terminal del Golfo con:

 Piemonte (Villanova d’Asti);

 Lombardia (Busto Arsizio, Melzo e Milano Segrate);  Veneto (Padova).

f) Master Project & Logistics s.r.l.

E’ la società di servizi marittimi, con sede a La Spezia, che svolge il ruolo di agenzia per Tarros a Genova.

Master Project, per merce containerizzata e convenzionale, fornisce servizi di:  Noleggio di navi, completo o in parte;

 Assistenza in porto per carico/scarico, stivaggio, ancoraggio e fissaggio;  Trasporti su strada tra l’area portuale e l’industria.

g) Le agenzie

Tutte le agenzie del Gruppo sono in grado di fornire servizi quali:  Agenzia marittima per tutti i tipi di nave;

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14  Sdoganamento;

 Stivaggio;  Magazzinaggio;

 Servizi logistici per tutti i tipi di merce.

Le attività delle agenzie estere sono supervisionate da manager del Gruppo con comprovata esperienza.

Tarros gestisce i suoi traffici nel Sud Italia appoggiandosi a Tarros Sud, con sede a Napoli.

Gli altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo (e non solo) in cui Tarros ha posto le sedi degli uffici delle agenzie della sua rete internazionale sono:

ALGERIA (Med Agensea, Algeri);

EGITTO (Tarros Express Egypt, Alessandria); GRECIA (Tarros Hellas, Pireo);

LIBIA (Tarros Lybia, Tripoli); MALTA (Med Log);

MAROCCO (Tarros MAroc, Casablanca); REGNO UNITO (Tarros UK, Londra); TUNISIA (Tarros Tunisie, Tunisi);

TURCHIA (Tarros Shipping and Transport, Izmir).

Di seguito è riportato uno schema del Gruppo Tarros, con le aziende suddivise secondo il servizio svolto: a terra, marittimo o portuale.

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15 Fig. 2.10 Organigramma del Gruppo Tarros

Sono di seguito illustrati tutti i collegamenti dai porti del Mediterraneo serviti da Tarros.

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16 Fig. 2.11 Collegamenti nel Mediterraneo

Per chiarezza è stato riportato un quadro riassuntivo dei collegamenti da La Spezia, Genova e Salerno coi porti del Mediterraneo, con la relativa frequenza del call di ogni porto e l’indicazione T/S se il porto non è servito direttamente, ma in transhipment.

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17 Fig. 2.12 Paesi serviti da Tarros e relativa frequenza

2.2.2 Il sociale

Oltre a focalizzarsi sul proprio business, Tarros si è resa promotrice sul territorio spezzino di attività di crescita dei giovani, fondando diverse società sportive, organizzando manifestazioni e gare, e collaborando con alcuni istituti scolastici. Di particolare rilevanza è il progetto “Le avventure di un grande contenitore”, che dal 2002 promuove lo scambio di messaggi via mare fra bambini delle scuole elementari di diversi paesi del Mediterraneo, trasformando il container, colorato dai bambini, in un messaggero che mette in comunicazione culture differenti. L’idea alla base dell’iniziativa è che l’arte, grazie al linguaggio visivo, possa promuovere uno scambio con coloro che non parlano la nostra lingua, e appartengono a realtà e a culture differenti.

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Fig 2.13 Gran Fondo ciclistica organizzata da Tarros Fig 2.14 Le avventure di un grande contenitore

2.3 L’headquarter del Gruppo: Tarros S.p.A.

L’headquarter, o quartier generale, delle attività del Gruppo, è Tarros S.p.A., con sede nella zona portuale di La Spezia.

Per descrivere brevemente le attività svolte dalla capogruppo Tarros, è di seguito riportato l’organigramma aziendale, per poi concentrarsi maggiormente sulle aree direttamente coinvolte e promotrici del presente progetto.

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19 Fig. 2.15 Organigramma Tarros S.p.A.

Nello schema sono state usate le seguenti abbreviazioni:

 CEO= Chief Executive Officer. E’ l’amministratore delegato, e nel caso specifico anche il presidente della Tarros.

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20  COO= Chief Operations Officer. E’ il direttore operativo, sotto il controllo diretto del CEO, ha la responsabilità delle attività operative, quindi di coordinarle e ottimizzarle.

 CFO= Chief Financial Officer. E’ il direttore finanziario, responsabile della gestione finanziaria dell’azienda.

 CIO= Chief Information Officer. E’ il responsabile delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (EDP) di Tarros.

Tarros svolge compiti di coordinamento del gruppo, ed è organizzata in diverse aree, cui sono assegnate funzioni specifiche, che devono coordinarsi sinergicamente per perseguire la mission aziendale. Alle classiche funzioni di staff, amministrazione, gestione della qualità, gestione delle risorse umane, gestione dell’informazione, marketing e supervisione dell’operativo, si aggiungono le funzioni operative: import, cross-trade, container-voyage control, project cargo, ufficio reclami e documentazione di export. Trasversalmente a queste troviamo le “linee”, che gestiscono appunto le attività di ogni linea di navigazione dei servizi Tarros, ricevendo informazioni e documenti, e dando, laddove necessario, istruzioni alle altre funzioni aziendali.

L’area aziendale promotrice del presente progetto è il Container & Voyage Control, in particolare il team designato allo sviluppo della logistica.

L’area è suddivisa in due uffici, in stretta collaborazione tra loro.

Da una parte si ha il Container Control, che si occupa della gestione dei contenitori: acquisto, vendita, noleggio, riparazioni, tracing, stock, fabbisogno, trasferimenti e calcolo delle demurrages.

Il Voyage Control invece si occupa della gestione dei viaggi delle navi: imbarchi e sbarchi, preparazione della documentazione doganale e delle pratiche per la fatturazione per ciascun porto scalato in ogni viaggio della nave, bilancio a viaggio e centri di costo relativi agli sbarchi e imbarchi di tutti i porti.

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21 E’ stato inoltre creato un “team logistico” interfunzionale, per l’ottimizzazione della logistica, che prende decisioni sui fabbisogni e sugli spostamenti dei contenitori vuoti nei porti serviti, in base alle previsioni e allo storico dell’export di ogni porto, e sulle variazioni di stock dei depositi portuali.

Il progetto ha in parte interessato anche l’area Cross-Trade, a sua volta coinvolta nel team logistico. Questa funzione si occupa della gestione dei traffici dall’estero per l’estero, spesso sfruttando partnership con altri carrier per coprire servizi non compresi nelle rotazioni delle navi Tarros.

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