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Introduzione
L'aumento del numero di stazioni radio-base e dei telefoni cellulari Global System Mobile (GSM) ha determinato una preoccupazione via via crescente nell'opinione pubblica, relativamente ad eventuali effetti sulla salute per esposizioni a radiofrequenza (RF) seppure a bassi livelli di intensità. Questo ha contribuito allo sviluppo di numerosi studi, soprattutto in vitro.
L'obiettivo di questo lavoro di tesi è di valutare l'ipotesi di una correlazione tra l'esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza a 900 MHz, frequenza tipica del GSM, e l'insorgenza di effetti biologici non termici in due diverse tipologie di campioni esposti: campioni di cellule epiteliali ricavate da tessuto tiroideo di ratto (FTRL-5) e campioni vegetali di Arabidopsis Thaliana. La scelta di queste matrici di campioni è legata sia alla loro facile reperibilità, che alla buona caratterizzazione dal punto di vista morfologico e genetico. L'attività sperimentale è stata concentrata sulla messa a punto di un sistema in grado di consentire l'esposizione, mediante Wire Patch Cell (WPC), di campioni in vitro a campi elettromagnetici a 900 MHz modulati secondo lo standard GSM.
La Wire Patch Cell è una struttura di dimensioni contenute, a basso costo
e in grado di generare al suo interno una campo omogeneo, che permette
di simulare le condizioni di campo lontano. Il sistema, grazie ad un
software (LabView versione 6.i) per l'acquisizione e il controllo della
catena strumentale, esegue il monitoraggio della potenza del campo
applicato e garantisce il mantenimento delle specifiche ambientali
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