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Tra i tanti fratelli minori dell’industria meccanica pontederese va annoverato il settore alimentare, in cui spicca silenziosamente la ditta fondata nel 1870 dallo svizzero Luzio Crastan e oggi denominata

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Academic year: 2021

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Introduzione

Tante volte si è parlato di Pontedera come città industriosa e industriale legata soprattutto al mito “Vespa”. Questo è solo il risultato più famoso di anni e secoli di commerci, scambi e produzioni che non sempre hanno avuto una così grande risonanza nazionale e internazionale.

Tra i tanti fratelli minori dell’industria meccanica pontederese va annoverato il settore alimentare, in cui spicca silenziosamente la ditta fondata nel 1870 dallo svizzero Luzio Crastan e oggi denominata

“Crastan s.p.a.”.

Forse non si è mai data la giusta importanza a questa attività che ha da sempre operato nel centro cittadino, nascosta da un alto muro, e che ancora oggi, dopo più di centotrenta anni dalla fondazione, fa esclamare ai tanti passanti in via primo Maggio ”Senti che odore di cicoria!”, quando ormai la cicoria è solo uno dei primi, e ormai abbandonati, prodotti che qui sono lavorati e inscatolati.

Questo è un piccolo esempio che fa pensare che, pur senza ostentazione, questa attività ha lasciato un segno nella città e nei suoi abitanti che sicuramente, come molti in tutta Italia, e forse senza saperlo, si sono leccati i baffi bevendo quell’orzo del cui forte odore spesso si lamentano.

Quest’odore, piacevole o meno, ha accompagnato la crescita e la

trasformazione di Pontedera e ha diritto di raccontare qualcosa di sé,

della sua e della nostra storia.

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Riguardo alla ditta Crastan non è mai stato scritto molto, anche a causa della perdita quasi totale e del danneggiamento dell’archivio storico durante il disastroso alluvione del novembre 1966.

L’obiettivo di questa ricerca è di ricostruire, almeno in parte e per quanto possibile, la storia perduta di un’attività che non accenna ad affievolirsi, ma che cresce e si modernizza costantemente, e di mostrare che l’importanza nazionale e internazionale dell’industria pontederese non si ferma alla sola Piaggio o a poche altre attività ormai decadute.

Il problema principale nell’affrontare uno studio sullo stabilimento Crastan, sta nel fatto che, a causa della penuria di documenti, non esistono pubblicazioni o ricerche che trattino l’argomento. Notizie, al massimo di due o tre righe, che si trovano en passant in pubblicazioni su Pontedera.

L’unica soluzione possibile è stata quella di ricostruire, passo per passo, ciò che quei documenti, ormai perduti, avrebbero potuto raccontarci.

La ricostruzione ha spaziato in diversi campi e utilizzato percorsi diversi, proponendosi di ricomporre un’immagine, il più completa possibile, della Crastan e della sua evoluzione.

Naturalmente questa attività di ricerca non può considerarsi terminata,

come tutti i lavori di questo tipo, ma può comunque definirsi piuttosto

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Qui di seguito sono elencati i principali punti di riferimento da cui è partita, e grazie ai quali si è sviluppata, la ricerca sullo stabilimento pontederese.

ARCHIVIO DI STATO DI PISA- CATASTO LEOPOLDINO.

Grazie ai registri e alle mappe, conservati nell’archivio del catasto, è stato possibile ricostruire la storia dell’appezzamento di terreno su cui si trova, fin dalla sua fondazione, lo stabilimento Crastan. E’ stato possibile conoscere tutti i suoi proprietari fin dal 1820 e l’evoluzione strutturale degli immobili presenti.

Il passaggio dal Catasto Terreni al Catasto Fabbricati, nel 1884, ha inoltre permesso l’individuazione dell’utilizzo di ogni singolo fabbricato. Quest’ultima informazione è stata rilevante per capire quando la produzione è decollata e si è fatta più specifica.

Molto importante, inoltre, è stata l’annotazione, in un registro del 1930, dello spostamento del confine tra Pontedera e Calcinaia, situazione poco documentata dai volumi consultati, ma ricorrente nei documenti e nei ricordi degli intervistati.

UFFICIO DEL TERRITORIO DI PISA. (CATASTO NUOVO)

La consultazione del cosiddetto Catasto Nuovo, è servita per

prolungare la storia della fabbrica, ricostruita con le informazioni del

Catasto Leopoldino, fino ai giorni nostri.

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Inoltre l’individuazione del foglio e della particella rappresentate dallo stabilimento Crastan sono state utili nel corso delle ricerche, perché caratteristiche indiscutibili di riconoscimento.

ARCHIVIO DELLA CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, AGRICOLTURA E ARTIGIANATO DI PISA.

Le ricerche in questo archivio sono state necessarie per ricostruire la storia della società Crastan, che non è stata affatto lineare. Purtroppo molti dei documenti, dalla fondazione, nel 1899, al 1967, sono andati perduti, e quelli conservati sono molto spesso poco esaustivi. Il risultato è stato comunque abbastanza soddisfacente, sebbene sia stata utile una verifica da parte dell’azienda.

ARCHIVIO DEL COMUNE DI PONTEDERA- SEZ. URBANISTICA ED EDILIZIA, ANAGRAFE.

L’esame dei documenti, conservati presso il comune di Pontedera, è servito per accertare gli ultimi sviluppi dell’immobile dove si svolge l’attività della “Crastan s.p.a.”, e per documentare più ampiamente la costruzione del nuovo stabilimento, prossima sede di tutta la produzione e amministrazione.

La visura degli atti conservati all’anagrafe è stato uno strumento utile

per la ricostruzione dell’albero genealogico della famiglia Crastan.

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ARCHIVIO AZIENDALE.

L’azienda ha contribuito alla mia ricerca con materiale relativo agli ultimi sviluppi della ditta, dal punto di vista della produzione, dell’organizzazione e della struttura dell’immobile, oltre che con anticipazioni sui prossimi ampliamenti. E’ stata anche punto di riferimento per la verifica di alcuni documenti ritrovati negli archivi.

SOPRALLUOGHI.

Le visite allo stabilimento sono state fondamentali per studiare la struttura dell’immobile e per poterla confrontare con quella passata, sempre diversa, che appare dalle varie mappe catastali. Il contatto diretto con l’ambiente ha inoltre aiutato a capire le fasi, il funzionamento e l’organizzazione della produzione odierna, utile per ricostruire con chiarezza quella passata. Senza un sopralluogo sarebbe stato impossibile compilare una scheda informativa sull’opificio.

INTERVISTE A EX LAVORATORI, IMPIEGATI E MEMBRI DELLA FAMIGLIA CRASTAN.

Nonostante tutti i limiti legati a questo tipo di documentazione, dovuti

alla poca precisione di molte testimonianze e ricordi, e

all’immancabile soggettività delle considerazioni, le interviste sono

state l’unico punto di riferimento per la ricostruzione della vita

operaia, della produzione passata e dell’aria che si respirava alla

Crastan fin dalla metà del secolo scorso. La ricerca di punti di vista

diversi, utile per una ricostruzione il più corretta possibile dei fatti, è

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stata perseguita intervistando persone che hanno ricoperto nell’azienda ruoli diversi e in periodi diversi. Sono stati ascoltati il proprietario dell’azienda, un ex-operaio, membro del consiglio sindacale interno, due ex-operaie, una delle quali responsabile del settore del confezionamento, un ex-impiegato e una giovane operaia.

Senza questi importantissimi contributi si sarebbe potuto dire ben poco dello stabilimento, delle operazioni e delle persone che lo animavano, non essendoci nessun documento che tramandi queste ricordi.

COLLEZIONI ed ARCHIVI PRIVATI.

Dagli archivi privati e dalle collezioni, per la maggior parte di proprietà degli intervistati, sono state rispolverate foto che documentano chiaramente l’aspetto dello stabilimento nelle epoche passate, oltre che essere ritratti molto personali della vita dei dipendenti. Insieme alle foto sono stati ritrovati altri documenti, alcuni di questi molto rari e particolari.

QUOTIDIANI e RIVISTE.

Sono stati esaminati i principali quotidiani locali, prendendo come

punto di riferimento date ben precise, legate ad avvenimenti accertati

anche da altre fonti. Questa ricerca è stata molto utile per dare

maggior realtà e vivacità ad alcune situazioni di cui erano stati trovati

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Alcuni degli articoli sono stati analizzati sui microfilm conservati alla biblioteca provinciale “Maccarrone” di Pisa, o ricercati nell’archivio della Biblioteca Comunale di Pontedera.

LIBRI.

La consultazione di pubblicazioni ha aiutato lo sviluppo delle

ricerche, illustrando l’ambiente generale in cui si è svolta l’evoluzione

della Crastan, ma principalmente dando spunti per ulteriori

approfondimenti d’indagine, da condurre attraverso altri mezzi.

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