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Tali attività sono esplicitamente richieste dai migranti stessi, ritenute come fonte di ricchezza sociale ed economica sia per i paesi di accoglienza che per quelli di origine.

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Academic year: 2021

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Abstract

A partire dall’osservazione della morfologia e del funzionamento delle reti dei migranti, si è sviluppato un filone di studi che ha portato all’emergere di un nuovo approccio ai processi migratori, conosciuto come “transnazionalismo”: si delinea, quindi, lo sviluppo della nuova figura di migrante, quella del “transmigrante”, caratterizzata dal frequente pendolarismo tra i poli del movimento migratorio e da una serie di interconnessioni che consente loro di vivere simultaneamente nel paese di origine e in quelli di destinazione.

Con questo elaborato s’intendono analizzare i processi alla base della formazione e del funzionamento degli spazi sociali transnazionali di una comunità marocchina, proveniente dalla provincia di Khénifra e residente a Livorno, mediante l’indagine qualitativa, prendendo spunto dagli studi e progetti eseguiti sulla stessa comunità, negli anni ’90 dalla Provincia di Livorno, in collaborazione con due ONG toscane.

Sono state eseguite pertanto delle interviste biografiche ai residenti marocchini con lo scopo di far emergere le principali tappe e dimensioni dell’esperienza transnazionale: dai progetti iniziali e futuri ai vari settori di attività transnazionale sviluppati nella terra di origine e in quelle di destinazione; da ogni tipologia di rimesse alla costruzione e mantenimento di una identità, definibile come “diasporica”, caratterizzata da legami affettivi tra comunità disperse sia all’estero che in Marocco e da un senso di identità e di appartenenza comunitario, con particolare attenzione alla formazione di una comunità di connazionali marocchini nel paese di accoglienza.

In linea generale, la comunità marocchina intervistata sembra, infatti, nel suo complesso aver investito poco nella costruzione di uno spazio sociale di condivisione e partecipazione tra connazionali nei contesti di insediamento, rispondendo in maniera debole e frammentaria ai già deboli segnali che provengono dalla società di accoglienza, e rendendosi raramente propositiva e attiva nell’interazione con la società civile e le istituzioni locali.

Questo elaborato potrebbe rappresentare l’input per successivi approfondimenti, considerando i continui flussi di migranti verso il territorio italiano, per promuovere ed educare i paesi di origine e quelli di più recente immigrazione marocchina ad una più intensa attività di rete, essenziali per aprire la società civile e le istituzioni del Mediterraneo verso positivi scambi con altri contesti. Tali attività sono esplicitamente richieste dai migranti stessi, ritenute come fonte di ricchezza sociale ed economica sia per i paesi di accoglienza che per quelli di origine.

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