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Favorire un clima positivo di lavoro

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Academic year: 2022

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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca DIREZIONE DIDATTICA VII CIRCOLO – FORLI’

Via Lambertelli, 12 – 47122 FORLI’ (FC)

Tel. 0543/721072 – Fax 0543/792924 - e-mail: foee00700v@istruzione.it FOEE00700V@PEC.ISTRUZIONE.IT

C. Fisc. 80010810408 – Cod. Mecc. FOEE00700V http://www.settimocircoloforli.gov.it

REGOLAMENTO DEL 7° CIRCOLO DIDATTICO DI FORLI’

PREMESSA

Il 7° Circolo Didattico è un’istituzione scolastica che raggruppa un plesso di Scuola dell’Infanzia e tre plessi di Scuola Primaria:

 Scuola dell’Infanzia “Il Platano” Via Villa Giselda, 1 Carpinello

 Scuola Primaria “G. Bersani” Via Lambertelli,12

 Scuola Primaria “L. Valli” Via Villa Giselda, 3 Carpinello

 Scuola Primaria “D. Raggi” Via del Canale, 32 Roncadello

La scuola, luogo di educazione e cultura, esige da parte di tutti gli utenti, personale docente e non docente un comportamento civile e responsabile che rispetti negli atteggiamenti, nel linguaggio e nell’abbigliamento la dignità della persona e di ciascuno.

Si ispira ai seguenti principi fondamentali e finalità educative:

 Favorire un clima positivo di lavoro

 Curare l’organizzazione

 Perseguire il miglioramento continuo

 Accogliere con sensibilità e professionalità gli alunni

 Valorizzare le diversità

 Porre attenzione all’emergenza educativa

 Costruire assieme alle famiglie il percorso di crescita dei bambini e delle bambine così che la scuola diventi luogo di INCONTRO, DIALOGO, CONFRONTO.

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CAPITOLO I

NORME DI COMPORTAMENTO GENERALE

 Durante l’attività scolastica occorre garantire il SILENZIO nei corridoi in modo da consentire ai docenti di fare lezione con le porte delle aule aperte. Gli spostamenti di classi e personale nel corridoio devono avvenire in modo composto e senza creare disagio al lavoro nelle aule.

 Il personale della scuola, docente e non docente, deve sentirsi responsabile del fatto che i locali, il materiale e le attrezzature vanno rispettati e mantenuti in grado di rendere servizio alla comunità.

 E’ fatto divieto di fumare nei locali della scuola (come previsto dalle leggi vigenti) e anche in giardino.

 L’uso della fotocopiatrice è di pertinenza dei collaboratori scolastici e dei docenti. Devono essere comunque rispettate le norme della SIAE e pertanto, anche nel caso in cui i docenti ne facciano richiesta, è vietata da parte dei collaboratori scolastici la riproduzione integrale di libri.

 E’ fatto divieto di usare il cellulare per motivi personali durante lo svolgimento dell'attività didattica ( fatti salvi i casi autorizzati dal D.S.)

 E’ possibile introdurre animali nei locali della scuola solo per finalità didattiche , sotto la stretta vigilanza del docente.

 La somministrazione farmaci in orario scolastico è regolamentata dal protocollo farmaci AUSL reperibile sul sito della scuola.

CAPITOLO II

VIGILANZA SUGLI ALUNNI

 Gli alunni affidati dalla famiglia alla scuola hanno diritto alla vigilanza perché sia garantita la loro sicurezza e incolumità.

 Gli insegnanti hanno obbligo, nei diversi momenti della giornata scolastica, sia che essa si svolga dentro l’edificio sia che si svolga all’esterno ( ricreazioni, visite e viaggi d’istruzione, ecc. ), di un’assidua vigilanza.

 Gli insegnanti hanno l’obbligo di essere presenti a scuola cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni e comunque dovranno già essere in classe (o in un altro spazio adibito all'accoglienza) durante l’ingresso degli alunni per accoglierli nel migliore dei modi.

 In caso di sciopero il personale docente in servizio ed i collaboratori scolastici hanno il dovere della vigilanza sugli alunni, secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia.

 La vigilanza sugli alunni cessa nel momento in cui essi sono riaffidati per qualsiasi giustificato motivo ai loro genitori.

 In caso di malessere da parte dell’alunno è cura del docente e dei collaboratori scolastici intervenire con le modalità richieste dal caso specifico, informando telefonicamente la famiglia per invitarla, se ritenuto necessario ed opportuno, a riprendere l’alunno. Nel caso in cui il familiare sia impossibilitato è necessaria una delega ad altra persona maggiorenne, che dovrà esibire il documento di identità personale.

 E’ fatto divieto a qualsiasi persona estranea, priva di autorizzazione, di accedere, di circolare, di avere contatti con gli alunni o di operare nelle strutture interne.

 E’ compito del personale non docente accompagnare gli alunni in ritardo nelle rispettive classi e prelevare quelli in uscita anticipata.

 Ogni docente, prima di allontanarsi dalla classe per esigenze personali, deve assicurarsi che vi sia la dovuta vigilanza sugli alunni.

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 Durante le attività libere e/o coordinate in giardino, i docenti devono sorvegliare attivamente gli alunni, per la loro incolumità e nel rispetto sia di chi sta svolgendo attività diverse e sia di strutture o lavori messi in opera per il miglioramento degli spazi comuni.

 In giardino è consentito l’uso dei soli palloni leggeri, sotto la diretta vigilanza del docente di turno.

 Il personale ausiliario è tenuto alla vigilanza in occasione di momentanee assenze dei docenti e in attesa dell’arrivo dei supplenti temporanei.

 Ogni insegnante, al termine del proprio orario di servizio, deve attendere l’arrivo del collega di classe, mentre al cambio turno, nel caso in cui debba proseguire il proprio servizio in altra classe, deve affidare gli alunni alla vigilanza del collaboratore scolastico.

 L’insegnante che subentra ad un cambio turno dovrà osservare la puntualità onde favorire l’uscita del collega.

 All'uscita l'insegnante aspetta 5 minuti l'arrivo dei genitori e poi consegna gli alunni non ritirati al collaboratore scolastico incaricato, che si farà carico di avvisare telefonicamente i familiari in caso di ritardo superiore a 10 minuti. Nel caso di irreperibilità della famiglia e/o di ritardo eccessivamente prolungato si provvederà a chiamare le forze dell'ordine.

FUNZIONAMENTO E ORGANIZZAZIONE DELLE SCUOLE

L'orario di entrata e di uscita degli alunni viene deliberato dal Consiglio di Circolo su proposta del Collegio Docenti.

I genitori sono tenuti a rispettare l'orario di ingresso e uscita degli alunni.

ENTRATA

I bambini della Scuola dell'Infanzia devono essere personalmente affidati alle insegnanti di turno.

I genitori possono soffermarsi all'interno della scuola solo il tempo strettamente necessario.

Gli alunni della scuola primaria entrano all'apertura dei cancelli e al suono della prima campanella.

I collaboratori chiudono i cancelli 5 minuti dopo il suono della seconda campanella.

Gli alunni che usufruiscono del servizio di pre-scuola possono entrare dalle ore 7,30 e al suono della prima campanella vengono affidati dagli operatori del servizio agli insegnanti.

Gli alunni che usufruiscono del trasporto entrano nei plessi secondo modalità concordate tra Istituzione Scolastica e Amministrazione Comunale.

Per favorire l'autonomia e per ragioni di sicurezza gli alunni entrano a scuola da soli.

I genitori possono entrare solo in casi eccezionali, accompagnati dai collaboratori scolastici e nei primi giorni di scuola per le classi prime.

Per gli alunni che fanno riferimento alla organizzazione UEA le modalità di entrata sono definite annualmente dal Progetto UEA.

ENTRATA POSTICIPATA

Gli alunni in ritardo devono essere accompagnati all'ingresso della scuola da un genitore o da una persona delegata che dovrà firmare l'apposito foglio. In caso di mancato rispetto di tale procedura verrà informato il D.S.

Gli alunni verranno affidati ai collaboratori scolastici che provvederanno ad accompagnarli nelle rispettive aule/sezioni.

In caso di ritardi abituali verrà informato il D.S. che richiederà spiegazioni scritte alle famiglie.

E' necessario avvisare la scuola del ritardo qualora l'alunno debba usufruire del servizio mensa(V.

Nuove disposizioni date dalla mensa)

Qualora le entrate posticipate siano prolungate devono essere autorizzate dal D.S. previa presentazione di richiesta scritta.

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USCITA

Durante gli orari di uscita gli alunni della Scuola dell'Infanzia vengono affidati ad uno dei genitori o ad una persona maggiorenne delegata per iscritto e munita di Documento di riconoscimento.

Al termine delle lezioni gli insegnanti accompagnano gli alunni negli spazi adibiti all'uscita e li affidano ai genitori o a persona maggiorenne delegata per iscritto.

Gli alunni che usufruiscono del post-scuola e del trasporto vengono affidati agli operatori dei servizi.

Per gli alunni che fanno riferimento alla organizzazione UEA le modalità di uscita sono definite annualmente dal Progetto UEA.

Gli alunni di classe 4^ e 5^ dei plessi “G.Bersani e “L.Valli” possono uscire da scuola al termine delle lezioni in autonomia, previa richiesta dei genitori , seguita da parere dell'equipe degli insegnanti e autorizzazione del D.S.

L'autorizzazione è concessa solo ai residenti nelle zone limitrofe ai due plessi, per percorsi che non richiedono attraversamenti di strade particolarmente trafficate.

USCITA ANTICIPATA

Gli alunni possono essere ritirati da scuola prima del termine delle attività didattiche in casi eccezionali.

I genitori possono ritirare personalmente i figli o delegare per iscritto altra persona maggiorenne.

Coloro che provvedono al ritiro di alunni:

 nella Scuola dell'Infanzia devono firmare l'apposito foglio che si trova affisso alla porta di ogni Sezione;

 nella Scuola Primaria devono rivolgersi ai collaboratori scolastici che ritirano l'alunno dalla classe e fanno firmare l'apposito registro.

SOSPENSIONI DALLA FREQUENZA

I bambini sono soggetti di frequente a lievi indisposizioni, per esempio banali malattie respiratorie o gastrointestinali, compatibili con la frequenza della comunità.

Qualora si sospetti l’inizio di una malattia grave e/o contagiosa, il bambino può essere sospeso direttamente dal responsabile della scuola o suo delegato (DPR 22:12:1967, n°1518, art.40) che ne da' comunicazione ai genitori consegnando loro la motivazione scritta della sospensione (Allegato 2 e 2bis).

Motivi della sospensione per la scuola primaria sono:

 febbre associata ad altri sintomi (esantemi, diarrea, vomito)

 esantemi o sospetto di altre malattie infettive e parassitosi

 condizioni che impediscano al bambino di partecipare adeguatamente alle attività e/o richiedano cure che il personale non sia in grado di fornire senza compromettere la salute e/o la sicurezza degli altri bambini

Motivi della sospensione per la scuola dell'infanzia sono:

f

ebbre superiore a 37,5° C ascellare

 diarrea (3 o più scariche con feci liquide)

 vomito (2 o più episodi)

 esantemi o sospetto di altre malattie infettive e parassitosi

 congiuntivite purulenta

 condizioni che impediscano al bambino di partecipare adeguatamente alle attività e/o richiedano cure che il personale non sia in grado di fornire senza compromettere la salute e/o la sicurezza degli altri bambini.

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Altre condizioni di malessere soggettivo del bambino non giustificano l’allontanamento, ma vanno segnalate ai genitori.

Misure particolari di allontanamento e riammissione potranno essere previste in caso di epidemia nella comunità o nella scuola.

Altre condizioni di malessere soggettivo del bambino non giustificano l’allontanamento, ma vanno segnalate ai genitori.

In attesa dell’allontanamento sarebbe opportuno tenere il bambino separato, in luogo confortevole, non a diretto contatto con i compagni evitando i contatti ravvicinati e bocca-bocca.

Misure particolari di allontanamento e riammissione potranno essere previste in caso di epidemia nella comunità o nella scuola.

ASSENZE

Per la riammissione è necessario il certificato medico nei seguenti casi:

 dopo un’ assenza superiore ai 5 giorni (compresi i festivi): ad esempio, se il bambino ritorna a scuola il 6° giorno NON occorre il certificato; se ritorna il 7° il certificato occorre

 dopo tutte le malattie infettive soggette a notifica, anche se l’assenza è stata inferiore ai 5 giorni

 quando il bambino, allontanato dal personale, viene fatto rientrare prima che sia trascorso un giorno dalla data dell’allontanamento. In questo caso il certificato verrà redatto sull’apposito modulo, rilasciato dalle insegnanti. (Allegato 2)

* In caso di pediculosi, redatto sul modulo di allontanamento (Allegato 2bis) a prescindere dalla durata dell’assenza

 dopo la sospensione da parte del personale sanitario della Pediatria di Comunità per sospetta malattia infettiva anche se l’assenza è stata inferiore ai cinque giorni (es.

scabbia).

Tutti i certificati di riammissione per malattia infettiva (compresi quelli per pediculosi, salmonellosi, meningiti ed epatiti) saranno rilasciati dal pediatra curante.

RIAMMISSIONI

Per la riammissione non è necessario il certificato medico nei seguenti casi:

 dopo le chiusure previste dal calendario scolastico, compresa la chiusura estiva.

 per assenze di qualsiasi durata, non dovute a malattie, purché il personale del servizio educativo ne sia preventivamente informato

 quando il bambino, allontanato dal personale, è tenuto a casa per almeno 1 giorno, escluso quello dell'allontanamento, ed al rientro non presenta più sintomi. ( ad eccezione della pediculosi* o malattie soggette a contumacia)

 per portatori di apparecchi gessati, protesi ecc… che non rappresentano un problema di salute pubblica. .

INTERVALLO/INTERTEMPO

Durante l'intervallo e l'intertempo gli insegnanti devono assicurare la necessaria vigilanza.

L'intervallo ha una durata di 20 minuti.

Eventuali prolungamenti dell’intervallo vanno gestiti all’interno dell’aula rispettando la regola del silenzio negli spazi comuni precedentemente esplicitata.

Durante l’intervallo è consentito l’uso della palla solo all’esterno e con le mani. Le classi a T.P. possono giocare con la palla nei corridoi della scuola durante l’intertempo (ad eccezione del martedì). Sono vietati il calcio e tutti i giochi che richiedono l’uso dei piedi per lanciare la palla.

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Nella giornata di martedì, data la presenza a scuola delle classi a T.P. E T.N. (nel plesso Bersani) in orario pomeridiano che svolgono l'intertempo in momenti differenziati per esigenze di mensa, si chiede un'attenzione particolare per le classi che iniziano prima l'attività didattica.

FESTE E COMPLEANNI

Per motivi igienico-sanitari non è concessa l’introduzione dall’esterno di alimenti ad uso collettivo.

In occasione di compleanni festeggiati durante l’orario scolastico, si può ricorrere a prodotti confezionati, provenienti da strutture artigianali/industriali o preparati dalla cucina/centro di cottura, dove possibile, che siano nutrizionalmente corretti e adatti all’alimentazione dei bambini (dolci o salati, come ciambella, crostata, pizza, piadina ecc…); sono da escludere alimenti che richiedono modalità di conservazione a basse temperature (es. farciture con creme o panna, salse a base di uovo ecc.) o con liquori. Rispetto alle bevande, premesso che è importante abituare i bambini a privilegiare il consumo di acqua, sono da evitare quelle gassate, con aggiunta di zuccheri semplici e dolcificanti, ad alto contenuto di teina, caffeina, taurina e similari e tra i succhi di frutta, da preferire quelli con contenuto di frutta pari al 100% e privi di zuccheri aggiunti.

Si raccomanda di tenere in considerazione la presenza di bambini con esigenze dietetiche speciali. In altri eventi o ricorrenze particolari, organizzati nella struttura scolastica ma con gestione e responsabilità terza rispetto al personale scolastico (comitato di genitori, ecc…), il consumo di alimenti e bevande, per un principio di prudenza, dovrebbe comunque seguire le indicazioni sopraccitate e tenere sempre in considerazione la presenza di bambini con esigenze dietetiche speciali.

MENSA

Il consumo del pranzo, ove previsto, fa parte integrante dell'orario scolastico e dell'attività educativa.

Gli insegnanti delle classi e delle sezioni sono tenuti ad assistere i bambini durante il consumo del pasto, promuovendo un clima favorevole sul piano educativo e sociale.

CRITERI GENERALI PER L'UTILIZZO DEI LABORATORI

L'utilizzo delle attrezzature, dei materiali didattici, dei laboratori deve essere funzionale alle esigenze connesse alle attività didattiche, di formazione del personale, alle attività amministrative e al funzionamento generale della scuola. Il materiale va custodito in modo adeguato e utilizzato in modo responsabile.

I laboratori sono utilizzati sulla base di regole definite dai responsabili.

I laboratori, la palestra e la biblioteca funzionano secondo gli orari programmati dai referenti per evitare sovrapposizioni.

Il compito di accompagnare e sorvegliare gli alunni nei laboratori, in biblioteca e in palestra compete all'insegnante di classe, anche in presenza di esperti.

RAPPORTI CON LE FAMIGLIE

Di norma per la Scuola Primaria sono previsti 3 incontri assembleari ( ottobre, febbraio e giugno) e 2 colloqui individuali (dicembre e aprile).

Per la Scuola dell'Infanzia sono previsti due momenti assembleari (ottobre e maggio) e un colloquio individuale (dicembre).

I genitori degli alunni in entrata vengono convocati dal D.S. prima dell'inizio dell'anno scolastico ( scuola primaria: settembre; scuola dell'infanzia: giugno).

Durante gli incontri con i docenti le famiglie devono evitare di condurre con sé i propri figli:

- per motivi di ordine psicologico (gli incontri sono destinati a colloqui tra adulti);

- per dare al genitore l’opportunità di affrontare il colloquio con l’adeguata tranquillità;

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- per motivi di responsabilità nella vigilanza, in quanto la scuola non può rendersi garante di un tale servizio, né peraltro organizzarlo.

In caso di particolari motivi gli insegnanti possono convocare i genitori per un colloquio individuale in qualsiasi momento dell'anno scolastico.

I genitori possono richiedere un colloquio agli insegnanti concordando una giornata ed un orario compatibile con le esigenze reciproche. Il colloquio viene accordato entro 15gg. dalla richiesta.

TITOLO 1 – ORGANI COLLEGIALI SEZIONE 1 - ORGANI COLLEGIALI

Art. 1 - Attribuzioni del Consiglio di Circolo Art. 2 - Prima convocazione del Consiglio

Art. 3 - Elezione del Presidente e del Vicepresidente.

Art. 4 - Convocazione ordinaria del Consiglio di Circolo Art. 5 - Pubblicità delle sedute.

Art. 6 - La discussione e la votazione nelle sedute del Consiglio di Circolo.

Art. 7 - Pubblicità degli atti e trasparenza amministrativa Art. 8 - Dimissioni, decadenze, surroghe

Art. 9 - La Giunta Esecutiva

Art.10 - Elezione di organi di durata annuale

Art.11 - Convocazione del Consiglio di Intersezione e di Interclasse.

Art.12 - Convocazione del Collegio Docenti.

Art.13 - Assemblee dei genitori Art.14 - Associazioni dei genitori

Art.15 - Convocazione del Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti Art.16 - Programmazione dell’attività degli Organi Collegiali

Art.17 - La Carta dei Servizi

Art.18 - Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.)

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TITOLO 2

FUNZIONAMENTO ED ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO: NORME SPECIFICHE

SEZIONE 1 – Disposizioni sulla vigilanza alunni Art. 19 - Inizio e termine delle lezioni

Art. 20 - Vigilanza sugli alunni del servizio pre -scuola Art. 21 - Vigilanza durante l’accesso alla scuola

Art. 22 - Vigilanza durante le attività scolastiche

Art. 23 - Vigilanza durante Intervallo - Mensa scolastica – Dopo mensa Art. 24 – Presenza alunni nelle riunioni

Art. 25 - Regolamentazione uscita degli alunni Scuola primaria e dell’infanzia Art. 26 – Assenze – ritardo – uscite anticipate

Art. 27- Assemblee sindacali e scioperi

Art. 28- Criteri relativi alla formazione delle classi

Art. 29- Criteri relativi alla assegnazione degli insegnanti ai plessi e alle classi Art. 30- Criteri relativi alla assegnazione dei collaboratori scolastici ai plessi Art. 31- Funzionamento delle biblioteche

Art. 32 – Documentazione e materiale pubblicitario nelle scuole Art. 33 – Uso degli edifici e delle attrezzature scolastiche

SEZIONE 2: Disposizioni visite guidate e viaggi d’ istruzione

Art. 34 – Regolamento e linee guida per l’organizzazione delle visite guidate e viaggi di istruzione o connessi ad attività sportive

SEZIONE 3 : Infortuni ed aspetti sanitari

Art. 35 - Adempimenti in caso di infortuni alunni Art. 36- Regolamento sanitario

Art. 37 - Assicurazione scolastica Art. 38 – Tutela della salute nella scuola

SEZIONE 4: Tutela della riservatezza ai sensi del DL.vo 196/2003 Art 39- Trattamento dei dati personali

Art. 40- Norme finali

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TITOLO 1 - ORGANI COLLEGIALI

Art.1 -

ATTRIBUZIONI DEL CONSIGLIO DI CIRCOLO

Il Consiglio di Circolo, nei limiti delle disponibilità di bilancio e nel rispetto delle scelte didattiche definite dal Collegio dei Docenti, garantisce l'efficacia dell'autonomia dell’Istituzione Scolastica e ha compiti di indirizzo e programmazione delle attività dell'istituzione scolastica. Esso, in particolare su proposta del dirigente scolastico:

1. Delibera il regolamento relativo al proprio funzionamento.

2. Definisce gli indirizzi generali per le attività della scuola e le scelte generali di gestione, di amministrazione e di autofinanziamento.

3. Adotta il Piano dell'Offerta Formativa (P.O.F.), elaborato dal Collegio dei Docenti, verificandone la rispondenza agli indirizzi generali definiti dal Consiglio stesso e alla compatibilità rispetto alle risorse umane e finanziarie disponibili.

4. Approva il bilancio annuale ed il conto consuntivo e stabilisce come impiegare i mezzi finanziari per il funzionamento amministrativo e didattico e per l’acquisto, il rinnovo e la conservazione di tutti i beni necessari alla vita della scuola.

5. Delibera il regolamento della scuola, che definisce i criteri per l'organizzazione e il funzionamento dell'istituzione, per la partecipazione delle famiglie alle attività della scuola e per la designazione dei responsabili dei servizi; il regolamento della scuola inoltre deve stabilire le modalità:

a. per l’uso ed il funzionamento degli edifici scolastici, delle attrezzature culturali, didattiche e sportive, della biblioteca;

b. per la vigilanza degli alunni all’ingresso, durante la permanenza e all’uscita dalla scuola;

c. per la partecipazione del pubblico alle sedute del consiglio, ai sensi dell’art. 42 del T.U. (cfr. art. 6);

6. Indica i criteri generali per la formazione delle classi e per l’assegnazione dei docenti alle medesime, per l’adattamento dell’orario delle lezioni e delle attività scolastiche alle condizioni ambientali, e per il coordinamento dei Consigli di Interclasse.

7. Stabilisce i criteri per l’espletamento dei servizi amministrativi su proposta del Collegio dei Docenti

8. Approva l'adesione della scuola ad accordi e progetti coerenti con il P.O.F., decide in merito alla partecipazione del Circolo ad attività culturali, sportive e ricreative e allo svolgimento di iniziative assistenziali.

9. Stabilisce gli adattamenti del calendario scolastico in relazione alle esigenze ambientali o derivanti dal P.OF, nel rispetto delle funzioni in materia di determinazione del calendario scolastico esercitate dalle Regioni a norma dell'articolo 138, comma 1, lettera d) del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112.

10. Approva i criteri generali per la programmazione educativa e per la programmazione e l’attuazione delle attività parascolastiche, interscolastiche e extrascolastiche, con particolare riguardo ai corsi di recupero e di sostegno, alle visite guidate e ai viaggi d’istruzione.

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11. Delibera le iniziative dirette all’educazione della salute e alla prevenzione delle tossicodipendenze, previste all’art. 106 del T.U. approvato con D.P.R. n. 309/90

12. Esercita le funzioni in materia di sperimentazione e aggiornamento previste dal Decreto del Presidente della Repubblica dell’8 marzo 1999 N.275 “Regolamento Autonomia” e dagli articoli 276 e seguenti del decreto legislativo n° 297 del 16 aprile 1994 “ Testo unico delle disposizioni legislative in materia d'istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado”.

13. Approva la partecipazione della scuola:

a. ad accordi e convenzioni per il coordinamento di attività di comune interesse che coinvolgono, su progetti determinati, più scuole, enti, associazioni del volontariato e del privato sociale;

b. a consorzi pubblici (Regione e Enti Locali) e privati per assolvere compiti istituzionali coerenti con il P.O.F. di cui all'articolo 3 del T.U. e per l'acquisizione di servizi e beni che facilitino lo svolgimento dei compiti di carattere formativo.

14. Si pronuncia su ogni altro argomento attribuito dalle leggi e dai regolamenti e, fatte salve le competenze del Collegio dei Docenti e del Consiglio d’Interclasse, ha potere deliberante sull’organizzazione e sulla programmazione dell’attività della scuola, nei limiti delle disponibilità di bilancio. Il Contratto Collettivo Nazionale Integrativo Comparto scuola anni 1998-2001, Articolo 30 c.3 lettera f: “Con il fondo vengono retribuite ....ogni altra attività deliberata dal Consiglio di Circolo o d’Istituto nell’ambito del POF” e successive modificazioni.

Art. 2

PRIMA CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO DI CIRCOLO

La prima convocazione del Consiglio di Circolo, immediatamente successiva alla nomina dei relativi membri, è disposta dal Dirigente scolastico.

Art. 3

ELEZIONE DEL PRESIDENTE E DEL VICE-PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI CIRCOLO

Nella prima seduta, il Consiglio è presieduto dal Dirigente scolastico ed elegge, tra i rappresentanti dei genitori membri del Consiglio stesso, il proprio Presidente.

L'elezione ha luogo a scrutinio segreto.

Tutti i consiglieri hanno diritto di voto; sono candidati tutti i genitori membri del Consiglio.

È considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti rapportata al numero dei componenti del Consiglio.

Qualora non si raggiunga detta maggioranza alla prima votazione, il Presidente è eletto a maggioranza relativa dei votanti, sempre che siano stati presenti alla seduta almeno la metà più uno dei componenti in carica.

A parità di voti è eletto il più anziano di età.

Il Consiglio elegge anche un vicepresidente, da votarsi fra i genitori componenti il Consiglio stesso, con le stesse modalità previste sopra, per l'elezione del Presidente.

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Art. 4

CONVOCAZIONE ORDINARIA DEL CONSIGLIO DI CIRCOLO

Il Consiglio di Circolo è convocato dal Presidente del Consiglio stesso, o, in caso di sua assenza o impedimento, dal Vice-presidente.

Il Presidente dispone la convocazione del Consiglio:

- assumendo direttamente l'iniziativa;

- su richiesta del Presidente della Giunta Esecutiva;

- su richiesta scritta della maggioranza dei membri del Consiglio di Circolo.

Per una adeguata e sollecita informazione sulla data della riunione, l'atto di convocazione, con il relativo ordine del giorno, sarà affisso all'albo delle varie scuole ed inviato direttamente, oltre che ai consiglieri, anche ai rappresentanti dei genitori nei Consigli di Interclasse.

Art. 5

PUBBLICITÁ DELLE SEDUTE

A norma della Legge n.748 del 1977, che ha disciplinato la pubblicità delle sedute degli organi collegiali della scuola, alle riunioni del Consiglio di Circolo possono

assistere gli elettori delle componenti rappresentate nel Consiglio (tutti i genitori, docenti e personale amministrativo ed ausiliario) ed i membri dei Consigli di Circoscrizione di cui alla Legge 8/6/90, n.142, operanti nel territorio di competenza del Circolo.

Adeguate modalità di accertamento del diritto di presenziare alle sedute stesse possono essere poste in atto dal Presidente del Consiglio di Circolo, di sua iniziativa, o su richiesta di un consigliere.

Le modalità di ammissione del pubblico alle sedute sono accertate dal Presidente in relazione ad alcuni criteri:

- di favorire al livello più alto possibile la partecipazione degli elettori alle sedute;

- di valutare la capienza e la idoneità dei locali disponibili in rapporto alle persone presenti;

- di realizzare un ordinato svolgimento della seduta del Consiglio, senza che ne sia turbata la libertà di discussione e di deliberazione.

Qualora il comportamento del pubblico che assiste non consenta l'ordinato svolgimento dei lavori, il Presidente può disporre la sospensione della seduta e la sua prosecuzione in forma non pubblica. Il Presidente esercita, per il mantenimento dell'ordine, gli stessi poteri a tal fine conferiti dalla Legge al Sindaco, quando presiede le riunioni del Consiglio Comunale.

Alle sedute del Consiglio non è ammesso il pubblico, quando siano in discussione argomenti concernenti persone.

Possono essere chiamati a partecipare alle riunioni i rappresentanti della Provincia, del Comune, delle Circoscrizioni, dell'U.S.L., delle organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti o autonomi operanti nel territorio, ovvero di altre persone o Enti che il Consiglio o la Giunta esplicitamente invitino al fine di approfondire l'esame dei problemi riguardanti la vita e il funzionamento della scuola.

L'iniziativa dell'invito alla partecipazione può essere presa da ciascun consigliere: l'invito formale sarà deciso dal Consiglio ed inoltrato dal Presidente.

La facoltà dì assistere alle sedute non conferisce ai partecipanti diritto di parola, né diritto di voto.

Le persone appositamente invitate hanno diritto di parola, ma non diritto di voto.

Art. 6

LA DISCUSSIONE E LA VOTAZIONE NELLE SEDUTE DEL CONSIGLIO

Nella discussione il Consiglio può trattare solo le materie che siano state poste all'ordine del giorno;

argomenti diversi non possono essere presi in esame, a meno che la loro introduzione sia giustificata da motivi di necessità ed urgenza e tutti i membri presenti del Consiglio concordino sulla opportunità dì esaminarli.

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L'ordine di trattazione degli argomenti è quello stabilito nell'avviso di convocazione.

Le materie cosiddette “varie ed eventuali”, con cui si usa chiudere l'ordine del giorno dei lavori, sono costituite da informazioni od interpellanze che il Presidente o altri consiglieri espongano al Consiglio.

Due sono le forme possibili di votazione: tacita e palese.

La votazione tacita si ha quando tutti tacciono, dopo che il Presidente ha annunciato che, se nessuno chiede la parola, l'oggetto in discussione si intenderà approvato. In tal caso, l’approvazione si intende unanime.

La votazione palese può effettuarsi:

- per alzata di mano;

- per appello nominale;

- per scheda segreta.

Al Presidente spetta di valutare quale sia la forma più opportuna di votazione; è comunque prescritta la votazione segreta, solo quando si faccia questione di persone.

Art. 7

PUBBLICITÁ’ DEGLI ATTI E TRASPARENZA AMMINISTRATIVA

La pubblicità degli atti del Consiglio di Circolo deve realizzarsi mediante affissione, nell'apposito Albo della Direzione, di copia delle deliberazioni adottate dal Consiglio stesso.

L'affissione all'Albo deve avvenire, a cura del Segretario della Giunta, entro il termine massimo di dieci giorni dalla relativa seduta del Consiglio. Al momento in cui si dispone l'affissione, se ne attesta in calce ad essa la data iniziale.

La copia della deliberazione deve rimanere esposta per un periodo di almeno dieci giorni.

I verbali del Consiglio sono depositati nell'Ufficio di Segreteria del Circolo entro 10 giorni dalla seduta del Consiglio e dopo tale data esibiti a tutti coloro che ne fanno richiesta avendone titolo e secondo le procedure previste dalle norme giuridiche sull'accesso agli atti amministrativi.

Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole persone, salvo contraria richiesta dell'interessato.

Il Consiglio fa proprie le esigenze affermate dal legislatore nella legge 7/8/90, n.241, che disciplina in modo nuovo la materia del procedimento e il diritto di accesso agli atti amministrativi;

impegna tutte le componenti del Circolo ad adoperarsi per la massima valorizzazione dei principi di legalità, di trasparenza e di efficacia, ma anche di collaborazione e di partecipazione in ordine al regolare svolgimento dell'azione amministrativa.

Art. 8

DIMISSIONI, DECADENZE, SURROGHE

I membri del Consiglio di Circolo rimangono in carica tre anni, fatti salvi i casi di dimissioni e di decadenza.

Le dimissioni devono essere date per iscritto, oppure in forma orale se presentate direttamente in Consiglio; le dimissioni esplicano i loro effetti, cioè la loro decorrenza, non dal momento in cui l'interessato le ha date, ma dal momento in cui vengono accettate dal Consiglio.

Il Consiglio può respingere le dimissioni; ha tuttavia il dovere di accettarle se, per volontà dell'interessato, esse sono irrevocabili.

Può aversi la decadenza di un consigliere in due casi:

- quando egli non abbia partecipato ai lavori del Consiglio, senza giustificato motivo, per tre sedute consecutive;

- quando egli abbia perso il requisito richiesto per l'eleggibilità (ad esempio, un insegnante collocato a riposo, oppure trasferito a scuola di altro Circolo; un genitore che non abbia più figli in scuole del Circolo, per trasferimento, oppure per passaggio alla Scuola Media).

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La decadenza, come le dimissioni, deve essere formalmente deliberata dal Consiglio;

contemporaneamente il Consiglio individua il candidato che subentra a quello dimesso o decaduto, cioè il primo candidato non eletto della stessa lista alla quale apparteneva il membro cessato.

L'atto di surroga è di competenza del Dirigente scolastico.

Qualora la lista sia esaurita e manchi la possibilità di surrogazione, si devono indire elezioni suppletive limitatamente alle componenti da integrare.

Art. 9

LA GIUNTA ESECUTIVA Il Consiglio di Circolo elegge nel proprio ambito una Giunta Esecutiva.

Nella votazione, che si effettua a scrutinio segreto, sono eletti i candidati che per ciascuna delle componenti elettive ottengono il maggior numero di voti; a parità di voti, sono eletti i candidati più anziani.

La Giunta Esecutiva è composta dal Dirigente scolastico, che la presiede, dal Direttore dei Servizi generali e amministrativi , da due genitori, da un docente e da un componente del personale ATA . Il Presidente del Consiglio di Circolo è invitato a partecipare alle riunioni della Giunta esecutiva, senza diritto di voto, qualora egli non vi faccia già parte come membro effettivo per avvenuta elezione.

La Giunta Esecutiva, nell’ambito delle attribuzioni previste dall’ultimo comma dell’art. 6 del D.P.R. n° 416 ( Testo Unico D.Lgs. n° 297 del 16/04/94), esegue le delibere del Consiglio attenendosi a quanto emerso nel corso delle riunioni del Consiglio stesso.

La Giunta Esecutiva è anche organo propositivo del Consiglio di Istituto e in quanto tale è assicurata alla Giunta ampia libertà di iniziativa preparando l’O.d.G. della seduta dello stesso Consiglio. E’ tuttavia opportuno che la Giunta si attenga a quanto emerso nelle precedenti riunioni del Consiglio ed alle istanze di cui all’art.3 anche nel formulare le proposte di sua competenza.

La Giunta non ha potere deliberante nemmeno in casi di urgenza; non è consentita la delega da parte del Consiglio del proprio potere deliberante.

Art.10

ELEZIONE DI ORGANI DI DURATA ANNUALE.

Le elezioni per gli Organi Collegiali di durata annuale, hanno luogo possibilmente in due giornate consecutive , prima nelle scuole dell’infanzia, poi nelle scuole primarie ed entro il mese di ottobre di ogni anno scolastico. Sono fatte salve diverse disposizioni ministeriali.

Art.11

CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO DI INTERSEZIONE E D’ INTERCLASSE.

Il Consiglio di Intersezione e d’ Interclasse può essere convocato dal Dirigente Scolastico di propria iniziativa o su richiesta scritta e motivata, nel rispetto dell’art.4 del D.P.R. n° 416, da almeno 1/3 dei suoi membri, escluso dal computo il Presidente.

Il Consiglio di Interclasse e di Intersezione è presieduto dal Dirigente Scolastico oppure da un docente delegato. Le funzioni di segretario del Consiglio sono attribuite dal Dirigente ad uno dei docenti membro del Consiglio stesso delegato dal Dirigente.

Funzioni:

- formula proposte in ordine all’azione educativa e didattica (tra cui progetti, visite guidate, viaggi di istruzione) al Collegio Docenti e al Consiglio di Circolo;

- agevola ed estende i rapporti reciproci tra docenti, genitori e alunni;

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- esprime un parere sui libri da adottare;

- realizza il coordinamento didattico e i rapporti interdisciplinari (con la sola componente docenti);

- valuta gli alunni (con la sola componente docenti).

Il verbale viene redatto da un docente che svolge la funzione di segretario.

Art.12

CONVOCAZIONE DEL COLLEGIO DOCENTI.

Il Collegio Docenti è composto da tutti i docenti del Circolo ed è presieduto dal Dirigente Scolastico.

Svolge le seguenti funzioni:

- ha potere deliberante in materia di funzionamento educativo-didattico

- elabora il Piano dell’Offerta Formativa, la programmazione educativa, il sistema di valutazione, i progetti d’Istituto, il piano di aggiornamento, il piano di integrazione degli alunni portatori di handicap;

- formula proposte al Dirigente Scolastico per la formazione delle classi e l’assegnazione ad esse dei docenti, per la formulazione dell’orario delle lezioni e delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal Consiglio di Circolo.

Il Collegio dei Docenti è convocato dal Dirigente Scolastico. Il processo verbale viene redatto – su apposito registro - da un docente.

Art. 13

ASSEMBLEE DEI GENITORI

I genitori degli alunni della scuola dell’infanzia e della scuola primaria possono riunirsi in assemblea per riunioni di plesso od anche di singole sezioni e classi, nei locali della scuola, fuori dell'orario delle lezioni.

La richiesta per lo svolgimento di assemblee straordinarie è rivolta al Dirigente scolastico, con l'indicazione dei locali richiesti, della data ed ora della riunione, degli argomenti all'ordine del giorno e del nome di chi presiederà l'assemblea. E' competente il Dirigente a conferire l'autorizzazione.

Possono chiederne la convocazione insegnanti, rappresentanti dei genitori, consiglieri di Circolo.

Art.14

ASSOCIAZIONI DEI GENITORI

Viene favorito lo sviluppo delle iniziative promosse dalle Associazioni dei Genitori Le stesse Associazioni sono soggetti autonomi sul piano giuridico:

- non sono sostitutive del ruolo e delle funzioni di alcun organismo collegiale della scuola;

- sono disciplinate, nella loro esistenza, nell'esercizio delle attività e nelle responsabilità, dagli articoli 36 e successivi del Codice Civile;

- sono contemplate, nel più recente ordinamento scolastico, dall'art.3 del D.P.R. 8 marzo 1999, n°275, che riconosce le "associazioni, anche di fatto, dei genitori" titolari di proposte e di pareri da rivolgere al Collegio dei docenti per l'elaborazione del P.O.F. (Piano dell'Offerta Formativa);

- l'Assemblea Generale e gli organismi associativi si riuniscono nei locali della scuola in orario extrascolastico, previa richiesta ed autorizzazione del Dirigente scolastico;

- lo scopo giuridico delle predette Associazioni dei Genitori è di assumere iniziative che favoriscano la collaborazione tra scuola e famiglia e che migliorino la qualità del lavoro scolastico; a tal fine, esse programmano le loro attività d'intesa con gli operatori della scuola e coordinano i propri interventi con quelli degli organi collegiali ufficiali.

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Art. 15

CONVOCAZIONE DEL COMITATO PER LA VALUTAZIONE DEL SERVIZIO DEGLI INSEGNANTI Il Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è convocato dal Dirigente Scolastico ogni qualvolta se ne presenti la necessità e alla conclusione dell’anno prescritto, agli effetti della valutazione del periodo di prova degli insegnanti ai sensi dell’art.58 del D.P.R. 31/5/74 n° 417.

Art.16

PROGRAMMAZIONE DELL’ATTIVITÀ DEGLI ORGANI COLLEGIALI.

Ciascuno degli organi collegiali programma le proprie attività nel tempo, in rapporto alle proprie competenze, per realizzare un ordinato svolgimento delle attività stesse.

I vari Organi Collegiali operano in modo autonomo, esercitando in modo integrato le proprie competenze. La convocazione degli organi collegiali deve essere disposta con un preavviso non inferiore ai 5 giorni rispetto alla data delle riunioni. Possono venire effettuate convocazioni d’urgenza a mezzo telefono o lettera recapitata da un incaricato della scuola.

Di ogni seduta è redatto un verbale firmato dal presidente e dal segretario, scritto su apposito registro a pagine precedentemente numerate.

Art. 17

LA CARTA DEI SERVIZI

La Carta dei Servizi è un documento che viene elaborato direttamente in seno alla istituzione scolastica, disciplina i criteri cui si deve informare l’erogazione del servizio scolastico ed orienta la scuola a perseguire gli obiettivi della qualità e dell'efficienza.

La carta si articola in cinque parti essenziali:

principi generali;

area didattica;

rapporto Scuola/Famiglia/Contratto Formativo;:

servizi amministrativi e condizioni ambientali della scuola;

procedura dei reclami

L’adozione della carta è deliberata dal Consiglio di Circolo, previo parere del Collegio dei docenti.

Art. 18

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA (P.O.F. )

Il P.O.F. è un documento che viene elaborato direttamente in seno alla istituzione scolastica, contiene le scelte educative e i principi pedagogici e culturali che definiscono l’identità del Circolo: pertanto costituisce un impegno per il Consiglio di Circolo e per l’intera comunità scolastica.

Il Dirigente Scolastico definisce il piano organizzativo annuale in funzione delle proposte culturali, delle scelte educative e degli obiettivi formativi elaborati dai competenti organi della scuola; in particolare, regola l’uso delle risorse del Circolo e la pianificazione delle attività.

Il P.O.F. è deliberato dal Collegio dei docenti per gli aspetti formativi, di organizzazione didattica e pedagogica, e dal Consiglio di Circolo per gli aspetti finanziari ed organizzativi generali.

Il Piano può essere modificato nel corso dell’anno scolastico, per far fronte ad eventuali esigenze sopravvenute.

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TITOLO 2

FUNZIONAMENTO ED ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO: NORME SPECIFICHE

SEZIONE 1 – Disposizioni sulla vigilanza alunni Art. 19

INIZIO E TERMINE DELLE LEZIONI

Fra gli obblighi di servizio del personale docente vi è quello di vigilare sugli alunni per tutto il tempo in cui essi si trovano legittimamente all’interno della scuola fino al loro congedo o affidamento ai genitori o persona delegata; è prevista la presenza a scuola dei docenti cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni e il controllo degli alunni medesimi fino alla porta di uscita.

Al termine delle lezioni gli allievi devono essere consegnati ai genitori o a persone formalmente delegate, all'autista del pulmino o alla persona addetta al servizio di vigilanza, con la collaborazione dei collaboratori scolastici.

Si ricorda che il docente è tenuto a sorvegliare nel modo più scrupoloso gli alunni delle proprie classi.

Anche il personale ausiliario, essendo tenuto alla vigilanza, curerà che nessun alunno si allontani dalla scuola ed a tale scopo vigilerà attentamente i corridoi rimanendo, salvo ordini diversi, al proprio posto.

Ai docenti è richiesta la massima puntualità sia al momento dell'inizio delle lezioni che al termine.

Non è consentito far preparare anzitempo le classi per l'uscita e sostare nei corridoi.

Il docente (o i docenti) presente in classe all'inizio dell'intervallo è responsabile della sorveglianza durante l'intervallo. Non è pertanto consentito ai docenti in sorveglianza di recarsi altrove a qualunque titolo.

Art. 20

VIGILANZA SUGLI ALUNNI DEL SERVIZIO PRE – INFRA – POST - SCUOLA

Il personale incaricato assicura la vigilanza sugli alunni presenti nell'edificio scolastico prima del normale orario delle lezioni per quei bambini le cui famiglie abbiano fatto documentata richiesta, e in subordine all'accettazione di questa. Detto personale, successivamente, affiderà gli alunni ai loro insegnanti all'orario prestabilito.

Il servizio di pre-scuola può essere organizzato anche secondo modalità previste dalla normativa o secondo convenzioni con comitati o associazioni esterne all’Amministrazione. In tal caso l’autorizzazione va concessa dal Dirigente Scolastico su documentata istanza.

Il personale incaricato del servizio di pre-scuola assicura la vigilanza sugli alunni presenti nell'edificio scolastico prima del normale orario delle lezioni per quei bambini le cui famiglie abbiano presentato documentata richiesta. Detto personale, successivamente, affiderà gli alunni ai loro insegnanti all'orario prestabilito, orario in cui risultano in servizio i docenti.

Il servizio di vigilanza dei docenti ha inizio 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni, quindi gli alunni non compresi tra quelli affidati a tale servizio di sorveglianza non potranno entrare a scuola prima di tale ora . I bambini che al momento dell’ingresso o all’uscita sostano nell’area esterna della scuola in orario extrascolastico devono essere vigilati dal genitore o persona adulta delegata e sono sotto la responsabilità degli stessi.

Art. 21

VIGILANZA DURANTE L’ACCESSO ALLA SCUOLA

I genitori degli alunni di scuola dell’infanzia (o altre persone a ciò delegate per iscritto) possono accedere all'interno dell'edificio, negli orari stabiliti per accompagnare i bambini a scuola o per ritirarli

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al termine delle attività educative, trattenendosi il tempo strettamente necessario a farsi riconoscere dall'insegnante, vestire, svestire e preparare il bambino. I genitori devono trattenersi nel cortile della scuola soltanto il tempo strettamente necessario a ritirare il proprio bambino, in modo da non affollare inutilmente il cortile stesso ostacolando le operazioni di sorveglianza dei bambini.

a) Negli orari di entrata e di uscita dalla scuola, un'unità di personale collaboratore deve trovarsi in prossimità dell’ingresso, per aprire e chiudere la porta, per verificare chi entra e chi esce dall'edificio, chiedendo alle persone che si presentano, se necessario, di dichiarare la loro identità

b). Gli alunni che si trovino nei cortili o all'interno dell'edificio scolastico in orario extra scolastico sono sotto la responsabilità dei genitori. In caso di incidenti la scuola declina ogni responsabilità

c) Le porte di ingresso agli edifici devono essere chiuse non appena terminato l'ingresso degli alunni e riaperte soltanto nel momento dell'uscita. I cancelli dei cortili delle scuole devono essere tenuti chiusi: ai collaboratori scolastici spetta la custodia delle porte e dei cancelli, e la dovuta vigilanza, per evitare che gli alunni possano uscire dall'edificio o che entrino persone non autorizzate

Art. 22

VIGILANZA DURANTE LE ATTIVITÀ SCOLASTICHE

a) Gli insegnanti devono garantire una costante vigilanza sugli alunni per tutto il periodo in cui questi ultimi sono loro affidati: durante i momenti d'entrata e uscita da scuola, durante le attività educative o didattiche, durante l'attività di gioco libero, sia nei locali della scuola sia nei cortili, sia, infine, nelle visite guidate al di fuori delle pertinenze scolastiche, a piedi o con mezzi di trasporto.

b) Il personale ausiliario ha il dovere di vigilare sui bambini quando venga espressamente richiesto dalle insegnanti in casi di particolari necessità e quando, per qualsiasi evenienza, venga a mancare la presenza dell'insegnante.

c) I collaboratori scolastici della scuola dell’infanzia hanno il dovere di collaborare con l'insegnante nel riordino dei locali e del materiale didattico e nell'assistenza nei momenti di refezione e di uso dei servizi igienici.

d) Su richiesta del Dirigente Scolastico o dell’insegnante capogruppo, il personale ausiliario collabora con gli insegnanti nella vigilanza ai bambini che per qualsiasi motivo escano dall'edificio scolastico (refezione all'aperto, intervalli del dopo mensa, uscite didattiche, visite guidate, ecc.).

e) L'uscita dei bambini nel cortile della scuola per attività ludico-ricreative deve essere organizzata in modo tale da garantire una costante vigilanza da parte del personale docente e, in caso di particolare necessità definita dall'insegnante capogruppo, del personale ausiliario.

Art. 23

VIGILANZA DURANTE INTERVALLO - MENSA SCOLASTICA – DOPO -MENSA

Durante l'intervallo gli alunni potranno recarsi ai servizi, pochi alla volta; il docente sorveglierà sia il corridoio sia l'aula. E' vietato servirsi degli alunni per qualsiasi occorrenza: per esigenze connesse al servizio è opportuno rivolgersi al personale collaboratore.

E' vietato mandare gli alunni a svolgere compiti in qualunque laboratorio senza sorveglianza.

L’intervallo è fruito in ogni scuola primaria in un solo periodo, di 15/20 minuti. Il personale docente è sempre presente; ogni insegnante è responsabile del proprio gruppo di alunni e cura che l’intervallo si svolga in un clima educativo utile al reintegro delle energie (mediante il gioco, la conversazione, la consumazione della merenda).

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La vigilanza del personale ausiliario durante l’intervallo favorisce un utilizzo ordinato dei servizi igienici, dei corridoi e degli atri.

Il funzionamento della mensa è interno all’orario scolastico e fa parte delle attività educative. Gli alunni partecipano alla mensa in gruppi formati secondo la stessa composizione che caratterizza le classi. Gli insegnanti sono tenuti ad assistere gli alunni a pranzo, promovendo un clima favorevole e facendo un intervento di educazione alimentare e sociale.

Dopo la consumazione del pasto e fino al momento della ripresa delle lezioni, i bambini sono impegnati in esperienze libere od organizzate. Ogni insegnante è responsabile del proprio gruppo di alunni.

Art. 24

PRESENZA DEGLI ALUNNI DURANTE LE RIUNIONI

In occasione degli incontri periodici con i genitori, delle assemblee o dei Consigli di Interclasse e di Classe non è consentito ai bambini l'accesso all'edificio, in quanto il personale insegnante è impegnato in tale attività ed i collaboratori scolastici sono impegnati nelle pulizie e/o sorveglianza degli ingressi.

I genitori che in tali occasioni si presentano a scuola con i bambini sono tenuti alla loro stretta sorveglianza: i bambini devono restare con loro e non possono correre liberamente all’interno dell’edificio o del cortile della scuola. I genitori sono personalmente responsabili degli eventuali danni arrecati a persone o cose. I docenti sono tenuti a darne comunicazione all’assemblea di classe.

Art. 25

REGOLAMENTAZIONE USCITA DEGLI ALUNNI

Al termine delle lezioni l'insegnante accompagna l'alunno all'uscita e lo affida ad un genitore o a persona da lui delegata con formale e nominativa indicazione, trasferendo quindi a questi la responsabilità connessa alla vigilanza del minore; non è perciò consentita l’uscita autonoma dei bambini.

Gli alunni che usufruiscono del servizio di vigilanza post-scuola , devono essere consegnati a detto personale dagli insegnanti, trasferendo quindi a questi la responsabilità connessa alla vigilanza del minore.

Al termine delle lezioni, gli alunni che devono salire sullo scuolabus sono accompagnati e vigilati dai docenti con l’aiuto del personale ausiliario. Se al momento dell'uscita da scuola il pullmino non è ancora arrivato, gli alunni devono essere vigilati nell'atrio della scuola, per il tempo necessario, dal personale ausiliario.

E’ necessario che i genitori assicurino puntualità per evitare che il personale docente o non docente debba essere impegnato oltre l’orario stabilito. In ogni caso gli insegnanti devono accertarsi che tutti gli alunni, siano ritirati e, in caso negativo, sono tenuti a contattate telefonicamente le famiglie. In attesa del loro arrivo, il bambino è affidato all’ insegnante che si è reso disponibile ad attendere i genitori ritardatari Se entro un'ora dal termine delle lezioni, la famiglia non sarà stata rintracciata o non avrà comunque ritirato il proprio figlio, si dovrà comunicarlo al Dirigente Scolastico.

Art. 26

ASSENZE – RITARDO – USCITA ANTICIPATA

In caso di assenze prolungate per motivi di salute la riammissione a scuola è subordinata alla presentazione di un certificato medico dopo 6 giorni di assenza continuativa (compresi sabato e domenica se intermedi). E’ richiesta la sola giustificazione della famiglia per assenze dovute a cause diverse dalla malattia. In caso di malattie infettive è necessario un apposito certificato medico rilasciato dalla ASl ( medicina scolastica) che attesti l’avvenuta guarigione.

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Se i docenti rilevano che un alunno si assenta frequentemente per motivi non sempre giustificati in modo adeguato, sono tenuti a contattare i genitori e, in caso di persistenza della situazione, ad avvisare il Dirigente Scolastico.

Qualora si verificassero casi abituali di ritardo, sarà compito dell’insegnante sollecitare una maggiore responsabilità da parte dei genitori. Nel caso di ritardi abituali, o comunque ritenuti assolutamente ingiustificati, l’insegnante provvederà a comunicare ai genitori dell’alunno la situazione e richiederà agli stessi i motivi che sono alla base di tale comportamento. Il Dirigente Scolastico o docente delegato richiederanno, in caso di ritardi persistenti, che l’alunno possa accedere alle lezioni solo se accompagnato.

In nessun caso l’alunno ritardatario può essere rimandato a casa.

Se un alunno deve lasciare la scuola prima della fine delle attività, l'insegnante autorizza l'uscita anticipata dell’alunno solo se viene ritirato personalmente da un genitore o da una persona formalmente delegata previa dichiarazione scritta con cui dichiara l’assunzione di responsabilità verso l’alunno.

Art. 27

ASSEMBLEE SINDACALI E SCIOPERI

In caso di assemblea sindacale, su comunicazione del Dirigente Scolastico, i docenti devono comunicare (tramite avviso scritto sul diario, che va controfirmato da almeno un genitore per presa visione) la durata e l’orario preciso di interruzione delle lezioni, con la relativa motivazione. L’insegnante capogruppo, sulla base della situazione reale, comunica i dati dell’adesione all’Ufficio di Segreteria che, in accordo col Dirigente Scolastico, provvede ad informare l’Amministrazione Comunale sull’eventuale necessità di apportare variazioni al servizio di trasporto.

Il Dirigente Scolastico, a seconda delle adesioni, può apportare degli adattamenti di orario o di utilizzo del personale docente: può modificare la collocazione oraria delle lezioni, può sostituire il docente che partecipa all’assemblea con un collega a disposizione o che deve recuperare ore di permesso.

In caso di sciopero la Scuola deve garantire:

1. il diritto di sciopero di chi intende scioperare

2. il diritto/dovere alla prestazione del servizio di chi non intende scioperare

3. il diritto alla fruizione del servizio per gli alunni delle classi i cui docenti non aderiscono allo sciopero

4. il servizio di vigilanza per tutti gli alunni comunque presenti nella scuola per il tempo necessario per le telefonate alle singole famiglie per il ritiro degli alunni stessi.

Adempimenti precedenti lo sciopero

1. Firma per presa visione (obbligatoria) della “nota informativa di sciopero”;

2. adesione allo sciopero da esprimere facoltativamente: chi intende fornire tale comunicazione può utilizzare l’apposito modulo;

3. il giorno dopo la riconsegna della nota di cui al punto precedente, l’Ufficio di dirigenza valuterà l’entità della riduzione del servizio scolastico e la conseguente possibile organizzazione di forme di erogazione del servizio.

L’insegnante capogruppo si assicura che i docenti provvedano ad informare le famiglie con avviso scritto almeno 5 giorni prima dell’effettuazione dello sciopero. I docenti sono tenuti a far trascrivere sul diario degli alunni o dare avviso della comunicazione dello sciopero e di accertarsi che tutti gli alunni abbiano riconsegnato la ricevuta dell’avviso.

Adempimenti del giorno precedente lo sciopero (nel caso l’insegnante capogruppo stesso aderisca allo sciopero): le chiavi del plesso sono consegnate alla Scuola e/o all’insegnante più anziano non aderente allo sciopero disponibile a riceverle.

Se i collaboratori scolastici e il fiduciario aderiscono allo sciopero, l’insegnante più anziano, tra i non scioperanti, potrà munirsi delle chiavi del plesso.

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Il giorno dello sciopero l’organizzazione del servizio sarà curata dall’insegnante capogruppo (se non scioperante) o dall’insegnante più anziana presente.

Tale insegnante avrà cura di affidare a ciascun insegnante presente gli alunni della propria classe.

Nessun alunno, in ogni caso, potrà essere abbandonato a se stesso, o allontanato dalla scuola se non è accompagnato da genitori o da persona delegata.

Art.28

CRITERI RELATIVI ALLA FORMAZIONE DELLE CLASSI

Preliminarmente la scuola si sforza di acquisire conoscenza dei dati più significativi ed utili per formare classi equilibrate ed omogenee: gli elementi informativi provengono dagli organismi socio-sanitari dell'U.S.L., o dagli operatori delle scuole dell’infanzia, ovvero dalle famiglie degli alunni.

Le operazioni per la formazione delle prime classi vengono effettuate da apposita Commissione formata dagli insegnanti delle classi stesse e presieduta dal Dirigente scolastico.

Nell'indicare i criteri generali sulla formazione delle classi, si stabilisce che vengano individuati gli alunni portatori di handicap o che presentino particolari problemi di comportamento o apprendimento, ai fini della loro distribuzione in classi diverse, nelle quali dovrà poi figurare un numero di alunni entro i limiti previsti dalle norme vigenti.

I restanti nominativi degli alunni verranno suddivisi nelle varie classi, secondo il criterio dell'equilibrio numerico e qualitativo: nell'ambito di tali operazioni, vengono esaminate dalla Commissione le richieste motivate presentate dai genitori con domanda scritta.

Ai fini dell'assegnazione alle varie classi degli alunni ripetenti o provenienti da altre scuole all'inizio o nel corso dell'anno scolastico, il Consiglio di Circolo indica i seguenti criteri:

- prioritariamente vengono esaminati e confrontati i dati oggettivi di ricettività delle classi interessate all'iscrizione dei nuovi alunni, al fine di non appesantire le classi o vanificare eventuali operazioni di recupero in atto; a tal fine è richiesto il parere dei docenti contitolari nelle classi interessate all’accoglienza.

- a parità di condizioni pedagogico-didattiche vengono assegnati alternativamente i nuovi alunni alle classi con minor numero di iscritti fino al pareggio numerico fra le varie sezioni;

Art.29

CRITERI RELATIVI ALLA ASSEGNAZIONE DEGLI INSEGNANTI AI PLESSI E ALLE CLASSI Per effetto dell’istituzione dell’organico funzionale di Circolo, ogni insegnante ha la titolarità non più nel plesso ma nel circolo didattico: distintamente per l'organico della scuola dell’Infanzia e per l'organico della scuola Primaria.

Le operazioni di assegnazione degli insegnanti ai plessi di scuola dell’infanzia e primaria e alle attività (classi, sezioni, aree disciplinari nei moduli, lingua straniera, aree sostegno, specifici progetti) sono effettuate dal Dirigente Scolastico nel periodo intercorrente tra il 1° e il 10 del mese di settembre per l’anno scolastico che si avvia: il provvedimento viene emanato in conformità al piano annuale delle attività deliberato dal Collegio dei docenti, sulla base dei criteri generali stabiliti dal Consiglio di Circolo e delle proposte degli insegnanti.

Il Dirigente, prima di adempiere, ha l’obbligo di acquisire conoscenza degli elementi indicati nel comma precedente, ma può motivatamente discostarsene.

Il Consiglio detta i seguenti criteri generali:

a) L’assegnazione degli insegnanti ai plessi del Circolo avviene anche tenendo conto delle esigenze e delle opzioni manifestate dai singoli docenti; essa avviene con priorità per i docenti già titolari e solo successivamente per i docenti che entrano a far parte per la prima volta dell’organico funzionale di Circolo. Le opzioni e le esigenze degli insegnanti già titolari potranno essere espresse

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con domanda scritta al Dirigente scolastico entro i 10 giorni successivi alla pubblicazione dei movimenti degli insegnanti.

b) Va rispettato, per quanto possibile, il fondamentale principio della continuità didattica, dalla prima alla quinta classe.

c) Nel caso di richiesta volontaria di assegnazione ad altro plesso del Circolo formulata dal singolo docente, il Dirigente Scolastico può derogare dal criterio della continuità didattica.

d) Va rispettato possibilmente il principio dell’avvicendamento degli insegnanti (con assegnazione alla prima classe degli insegnanti che hanno appena concluso il lavoro in una quinta classe).

e) Qualora per il nuovo anno scolastico vi sia una riduzione del numero dei posti necessari al funzionamento di un plesso (di scuola Infanzia e Primaria ) e non vi siano domande degli insegnanti

"in compensazione", cioè rivolte ad ottenere assegnazione ad altro plesso del Circolo, il Dirigente formulerà un elenco degli insegnanti del plesso, graduandoli sulla base del punteggio di cui alla Tabella ministeriale delle utilizzazioni annuali del personale docente: gli insegnanti meglio collocati nella predetta graduatoria manterranno l'assegnazione nel plesso di provenienza; gli insegnanti peggio collocati nella medesima graduatoria saranno invitati ad inoltrare domanda al Dirigente per ottenere l'assegnazione ad altro plesso del Circolo (se non inoltreranno domanda, saranno assegnati d'ufficio ad altro plesso del Circolo).

f) In tutti i casi nei quali vi sia la concorrenza di più domande rivolte ad ottenere la assegnazione da un plesso di scuola primaria ad altro plesso del Circolo (ovvero da un plesso di scuola dell’Infanzia ad altro), e vi sia un esubero di concorrenti rispetto ai posti disponibili, il Dirigente formulerà un elenco degli insegnanti che hanno fatto domanda, graduandoli sulla base del punteggio di cui alla Tabella ministeriale delle utilizzazioni annuali del personale: attendendosi a queste priorità, egli procederà a disporre la nuova assegnazione degli insegnanti.

La materia trattata da questo articolo è di competenza della R.S.U. d’Istituto: è stata quindi regolamentata in sede di contrattazione integrativa d’Istituto e qui trasfusa.

Art. 30

CRITERI RELATIVI ALLA ASSEGNAZIONE DEI COLLABORATORI SCOLASTICI AI PLESSI Ogni collaboratore scolastico ha la titolarità sul Circolo didattico, e non sulla singola scuola dove presta servizio.

Le operazioni di assegnazione dei collaboratori scolastici ai plessi di scuola dell’infanzia e primaria sono effettuate annualmente dal Dirigente Scolastico dopo che sono state compiute le operazioni di trasferimento provinciale.

Vengono rispettati i seguenti criteri generali:

a) L’assegnazione dei collaboratori ai plessi del Circolo avviene anche tenendo conto delle esigenze e delle opzioni manifestate dai singoli collaboratori; essa avviene con priorità per i collaboratori già titolari e solo successivamente per i collaboratori che entrano a far parte per la prima volta dell’organico di Circolo. Le opzioni e le esigenze dei collaboratori già titolari potranno essere espresse con domanda scritta al Dirigente scolastico entro i 10 giorni successivi alla pubblicazione dei movimenti dei collaboratori scolastici. .

b) Qualora per il nuovo anno scolastico vi sia una riduzione del numero dei posti necessari al funzionamento di un plesso (di scuola dell’infanzia o primaria) e non vi siano domande dei collaboratori "in compensazione", cioè rivolte ad ottenere assegnazione ad altro plesso del Circolo, il Dirigente formulerà un elenco degli collaboratori del plesso, graduandoli sulla base del punteggio di cui alla Tabella ministeriale annuale delle utilizzazioni del personale A.T.A. dei trasferimenti d'ufficio: i collaboratori meglio collocati nella predetta graduatoria manterranno l'assegnazione nel plesso di provenienza; i collaboratori peggio collocati nella medesima graduatoria saranno invitati ad

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inoltrare domanda al Dirigente per ottenere l'assegnazione ad altro plesso del Circolo (se non inoltreranno domanda, saranno assegnati d'ufficio ad altro plesso del Circolo).

c) In tutti i casi nei quali vi sia la concorrenza di più domande rivolte ad ottenere la assegnazione da uno ad altro plesso del Circolo, e vi sia un esubero di concorrenti rispetto ai posti disponibili, il Dirigente formulerà un elenco dei collaboratori che hanno fatto domanda, graduandoli sulla base del punteggio di cui alla Tabella ministeriale annuale delle utilizzazioni del personale A.T.A. dei trasferimenti d'ufficio: attendendosi a queste priorità, egli procederà a disporre la nuova assegnazione dei collaboratori.

La materia trattata da questo articolo è di competenza della R.S.U. d’Istituto: è stata quindi regolamentata in sede di contrattazione integrativa d’Istituto e qui trasfusa.

Art.31

FUNZIONAMENTO DELLE BIBLIOTECHE

L'esistenza e il funzionamento delle biblioteche sono disciplinati in modo da assicurare:

1) la costituzione di una idonea biblioteca magistrale per l'aggiornamento professionale dei maestri di scuola dell’Infanzia e Primaria del Circolo; si insedia nella sede della Direzione didattica e consente modalità agevoli di accesso al prestito e alla consultazione;

2) il potenziamento delle biblioteche scolastiche in favore degli alunni; queste saranno organizzate, a seconda delle esigenze poste dalla programmazione o da una loro migliore funzionalità, in biblioteche di classe o di plesso.

La scelta del nuovo materiale librario, nei limiti delle disponibilità finanziarie determinate dal Consiglio di Circolo, sarà fatta dal Collegio dei docenti, eventualmente su proposta di una Commissione di insegnanti.

Il Dirigente scolastico potrà, su designazione del Collegio dei docenti, affidare ad un insegnante per ogni plesso le funzioni di responsabile della biblioteca scolastica.

Nelle scuole in cui vi siano biblioteche di proprietà del Comune, il Consiglio di Circolo, di concerto con il Consiglio della rispettiva Circoscrizione, stabilirà le condizioni d'uso perché ne sia assicurato un valido utilizzo sia come biblioteca scolastica per gli alunni delle scuole elementari, sia come biblioteca di quartiere per gli utenti esterni.

Art.32

DOCUMENTAZIONE E MATERIALE PUBBLICITARIO NELLE SCUOLE

E' ammessa la distribuzione nelle scuole di stampati agli alunni e alle famiglie, purché abbiano interesse e rilevanza nella vita della scuola e siano stati prodotti dalla Amministrazione scolastica, dagli Organi collegiali della scuola, dalle Associazioni dei Genitori, dal Comune di Forlì o dalla Circoscrizione di territorio.

La valutazione di pertinenza e di rilevanza spetta al Dirigente Scolastico, che ne ha piena responsabilità.

Si fa divieto nella scuola di ogni forma di propaganda commerciale, elettorale o politica, esercitata nei confronti di insegnanti, alunni o famiglie, sia con la distribuzione di volantini che con l'affissione di manifesti.

Fanno eccezione la propaganda elettorale per l'elezione degli Organi collegiali e le iniziative delle organizzazioni sindacali nei confronti degli insegnanti, del personale direttivo, amministrativo ed ausiliario: la legge ne prevede le condizioni di svolgimento.

E' autorizzata la distribuzione di stampati agli insegnanti, quando provengano da Associazioni professionali e comunque si connettano con il loro status professionale.

Riferimenti

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