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ARCHEOLOGIA CLASSICA AA 2020/2021

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(1)

ARCHEOLOGIA CLASSICA

AA 2020/2021

https://www.facebook.com/hadrianopolis.macerata https://www.instagram.com/hadrianopolis_unimc/

https://m.youtube.com/channel/UCigopuH6-G7MTbbDaQKO9rA

Prof. Roberto PERNA

(2)

Archeologia teorica e la ricerca archeologica come disciplina storica

(3)

L'archeologia (dal greco Aρχαιολογία, composto dalle parole ἀρχαῖος, "antico", e λόγος, "discorso“),è la scienza che studia le civiltà e le culture umane del passato e le loro relazioni con l'ambiente circostante, mediante la raccolta, la documentazione e l'analisi delle tracce materiali che hanno lasciato (architetture, manufatti, resti biologici e umani).

L'archeologia è tradizionalmente suddivisa in discipline a seconda del periodo o della cultura oggetto di studio (ad esempio archeologia classica o archeologia industriale o paletnologia), oppure a seconda di particolari tecniche di indagine (archeologia subacquea o archeologia sperimentale), o di specifiche problematiche (archeologia urbana), o ancora sulla base del tipo di materiale esaminato (numismatica o epigrafia)

Archeologia

(4)

Idealismo

Premesse

1) superiorità della cultura umanistica;

2) espressione creativa ed artistica = massima manifestazione dello spirito umano

Conseguenze

1) Analisi dei singoli oggetti e singoli eventi vengono enfatizzati. (Collezionismo)

2) Analisi si basa su categorie estetiche

(5)

Archeologia preistorica nel XIX secolo

Tecnologia Tipologia Stratigrafia

G. Childe, I frammenti del passato, 1956

1) Tipo.

2) Associazione

3) Cultura

(6)

Archeologia teorica

Analisi e riflessione astratta sui presupposti, metodi, ed interpretazioni

Processo derivato da altre scienze

In Italia particolarmente sentita in quanto tutto legato a processi e metodi affermatisi con la tradizione.

Idealismo

(7)

New Archaeology

Basi:

nella grande fiducia per le nuove tecnologie.

Sul piano teorico nella possibilità di individuare leggi del comportamento umano da verificare con studi di carattere ipotetico-deduttivo (Carl Hempel)

•Legge del minimo rischio

•Legge del minimo sforzo

(8)

Elementi positivi:

cultura come un sistema di adattamento extrasomatico in cui tutto si tiene un funzione dell’ambiente.

Etnoarcheologia (osservazione dei fenomeni in società primitive ed attenzione ai resti archeologici).

Archeologia sperimentale (esperimento ripetibile).

Elementi di critica:

troppo deterministica non riconoscendo nessuna forma di variabiltà (Mickey Mouse Law) New Archaeology

(9)

Behavioral Archaeology

I depositi archeologici non sono situazione inalterate (Pompei premise), ma l’esito di trasformazioni ed alterazioni per eventi culturali

Materialismo culturale

In condizioni simili si ha un medesimo sviluppo dei sistemi di produzione, ed insediamento ed analoghi sistemi sociali

Archeologia marxista:

Il motore della storia nella dialettica tra le classi

Strutturalismo:

Punta all’analisi dei meccanismi culturali, Definizione di concetti e meccanismi alla base di ogni cultura

Archeologia ambientale:

Studio delle caratteristiche di un territorio e delle sue interrelazioni con l’attività dell’uomo

(10)

Archeologia post processuale

Cultura materiale non è un semplice riflesso dell’attività dell’uomo, ma una trasformazione di quel comportamento, da qui il rifiuto del meccanicismo

Critica della New Archaeology si basa su: uomini si dedicano per la maggior parte a cose inutili e irrazionali (arte, ornamento), nessun oggetto è funzionale al cento per cento dunque valorizzazione degli aspetti non materiali del vivere sociale e rifiuto di leggi assolute. Archeologia non è scienza naturale (NA), ma scienza sociale, quasi arte

Archeologia cognitiva: il mondo è conoscibile solo tramite le apparenze

Complessivamente si forza la dimensione simbolica

(11)

Fine della ricerca: il quale non può essere, come pure fu per molto tempo considerato, l'acquisizione di ‛cose', e cioè di oggetti; è, invece, l'acquisizione di conoscenze, e cioè di elementi del discorso storico.

Categorie fondamentali sono:

tempo (conoscenza del mondo antico) oggetto: (tracce materiali)

fine: (ricostruzione del discorso storico)

metodo (conoscenza attraverso il rinvenimento e lo scavo sul terreno).

La trasformazione dell’Archeologia nel corso del XX sec.è uno dei casi più significativi del divenire della cultura nel Novecento: poche discipline, in realtà, possono come questa dirsi oggetto di una trasformazione

S'intende che il metodo è la premessa, non la conclusione, del discorso archeologico che è un discorso di natura storica

(12)

Fine della ricerca: il quale non può essere, come pure fu per molto tempo considerato, l'acquisizione di ‛cose', e cioè di oggetti; è, invece, l'acquisizione di conoscenze, e cioè di elementi del discorso storico.

Il giudizio di qualità, che la critica idealistica volle in qualche senso astratto, viene oggi sempre più integrato da un giudizio che può essere definito di contesto, e dunque storico nel senso pieno del termine

Archeologia è una disciplina moderna anche perché dialoga con le scienze esatte e naturali

Ciascuno dei linguaggi parlati dalle testimonianze materiali esprime infatti un segmento del sapere

Analisi delle grammatiche, delle sintassi e dei lessici necessari per tradurre, attraverso i metodi propri dell’archeologia, in fonte storica il linguaggio dei dati archeologici

Non esiste una gerarchia delle lingue: ciascuno dei linguaggi parlati dalle testimonianze materiali esprime infatti un segmento del sapere

Metodologia generale della storia richiamata da Bianchi Bandinelli: lo studio dei monumenti antichi, non meno che quello dei documenti, deve passare attraverso l'accertamento ‛filologico' per giungere alla ricostruzione dell'ambiente sociale, del sistema di produzione e delle strutture che in esso operano, delle ideologie contestuali e condizionanti

(13)

Lo Scavo

Lo scavo deve esercitarsi soltanto sotto condizione di sicurezza, affinché i dati per la conoscenza del passato vengano raccolti e non dispersi, le condizioni di contesto non si alterino né si distruggano

Carattere sempre più pubblico e sempre meno privato dell'iniziativa archeologica

(14)

Lo Scavo

Strategia Metodo

(15)

Lo Scavo: strategia

Grandi estensioni/orizzontale: rimozione completa di uno strato prima di passare a quello successivo

Metodo Wheeler: per testimoni

Lo scavo di riquadri o trincee

Scavo verticale

(16)

Lo Scavo: metodo

Metodo stratigrafico: i resti delle civiltà passate si accumulano, quando non intervengano fatti eccezionali, progressivamente e per successivi livelli, che l'archeologia incontra, scavando, in ordine inverso alla loro costituzione

(17)

Sequenza stratigrafica

Colore

Consistenza

Composizione

(18)

Sequenza stratigrafica Rapporti stratigrafici

Uguale a

Si lega con

Copre è coperto

Riempie è riempito Taglia è tagliato

Relazioni stratigafiche

(19)

Sequenza stratigrafica Rapporti stratigrafici

Numerazione

Matrix

(20)

Scavo-pulizia

(21)

Scavo - la trowel

(22)

Lo scavo dell’US

(23)

Asportiamo l’US

(24)

Scavo di una tomba

(25)

Scavo Documentazione

Grafica

Fotografica

Scritta

Schede di UUSS

Giornale di scavo e registri/ Relazioni preliminari Matrix

I documenti sono tutto ciò che resta a testimonianza del procedimento interpretativo della stratificazione dopo che lo scavo si è concluso e formano l'unica base analitica attendibile su cui fondare la ricostruzione delle vicende storiche del sito indagato.

Lo standard attuale si è consolidato con l'acquisizione del metodo dell'indagine stratigrafica, che, oltre a stabilire le regole della tecnica di scavo, stabilisce anche cosa, quando e come documentare

(26)

Scavo Documentazione

Il primo requisito della documentazione analitica è l'equilibrio tra la constatazione oggettiva dell'evidenza e la sua interpretazione soggettiva.

1. distinguere e nel codificare le singole unità presenti all'interno della sequenza stratigrafica 2. descrizione e documentazione;

3. interpretazione di ciascuna unità.

Le tre fasi sono in realtà contemporanee tra loro

Ci si affida a un sistema di codici e di parametri descrittivi che limitino la soggettività, ma nel contempo entrano in gioco e sono descritti anche i presupposti interpretativi

(27)

Scavo Documentazione

• Chiarezza,

• Completezza

• Congruità

Area di scavo: porzione di un più ampio contesto topografico, rurale o urbanistico, o monumentale in genere

Unità stratigrafica (US): entità singole, porzioni minime della stratificazione, la cui grandezza

(28)

Scavo Documentazione

Lo scavatore esperto esegue personalmente tutta la documentazione di base dell'unità stratigrafica che ha identificato e che sta scavando.

Scritta

Schede di UUSS

Registri e Giornale di scavo/ Relazioni preliminari Matrix (diagramma stratigrafico)

• Fotografica

• Grafica

I documenti dello scavo sono organizzati in tre gruppi di base: testi, immagini e grafici.

(29)

Scavo

Documentazione scritta: la scheda di US

Uso possibile di:

• vocabolari controllati

• norme di compilazione

(30)

ICCD e normalizzazione

http://www.iccd.beniculturali.it/it/scarica-i-documenti

(31)

ICCD e normalizzazione

http://www.iccd.beniculturali.it/it/ricercanormative/26/vocabolario-definizione-siti-archeologici-scheda-si

(32)

ICCD e normalizzazione

http://www.iccd.beniculturali.it/it/ricercanormative/37/ca-complessi-archeologici-3_00

(33)

ICCD e normalizzazione

http://www.iccd.beniculturali.it/it/ricercanormative/4/ra-reperti-archeologici-3_00

(34)

ICCD e normalizzazione

http://www.iccd.beniculturali.it/it/ricercanormative/39/sas-saggi-stratigrafici-3_00

(35)

ICCD e normalizzazione

http://www.iccd.beniculturali.it/it/ricercanormative/5/tma-tabella-materiali-archeologici-3_00

(36)

ICCD e normalizzazione

http://www.iccd.beniculturali.it/it/strumenti-terminologici

(37)

ICCD e normalizzazione

http://www.iccd.beniculturali.it/it/ricercanormative/103/documentazione-per-indagini-stratigrafiche

(38)

Scavo

Documentazione scritta: la scheda di US

(39)

ICCD e normalizzazione

http://www.iccd.beniculturali.it/getFile.php?id=216

(40)

Scavo

Documentazione scritta: la scheda di US

Voci anagrafiche

Voci descrittive

(41)

Scavo

Documentazione scritta: la scheda di US

(42)

Scavo

Documentazione scritta: la scheda di US

voci per registrare le relazioni stratigrafiche

(43)

Scavo

Documentazione scritta: la scheda di US Voci in cui trovano posto le valutazioni dello

scavatore;

voci per la cronologia, assoluta e relativa, e per i reperti contenuti nell'unità stratigrafica;

voci per i nomi di chi, rispettivamente, ha compilato, controllato e infine approvato la scheda.

(44)

Registri e giornale di scavo

Scavo

Documentazione scritta

Disegnare è comunicare Registri di:

unità stratigrafiche grafici

fotografie materiali campioni.

(45)

Diagramma stratigrafico/Matrix

Scavo

Documentazione scritta

Fase o Periodo Attività

Unità Stratigrafica (US)

Realizzazione delle fosse per i pali Crollo Incendio

Edificazione capanna

(46)

Scavo

Documentazione fotografica e grafica

La documentazione fotografica e quella grafica formano due insiemi complementari, ma non intercambiabili, dal momento che il loro valore descrittivo è nettamente diverso.

• Grafici: si prestano a una rappresentazione codificata delle evidenze che risulta analoga a quella elaborata nelle schede.

• Immagini fotografiche: conservano una maggiore oggettività nel contenuto

(47)

Scavo

Documentazione fotografica

Fotografie:

generali di dettaglio

(48)

Scavo

Documentazione fotografica

Fotografie:

generali di dettaglio

(49)

Scavo

Documentazione fotografica

Fotografie:

generali di dettaglio

(50)

Scavo

Documentazione fotografica

«Nord»

Lavagna

Scala

(51)

Scavo

Documentazione grafica Piante

Sezioni Prospetti

(52)

Scavo Documentazione

Piante di unità stratigrafiche

Piante composite o di periodo

Planimetria generale

(53)

Scavo

Documentazione grafica

Pianta di US

(54)

Scavo

Documentazione grafica

Pianta Composita

(55)

Scavo

Documentazione grafica Planimetria generale

(56)

Scavo

Documentazione grafica Sezione

(57)

Scavo

Documentazione grafica

Prospetto

(58)

Scavo

Documentazione grafica

Con la definizione di rilievo indiretto si intende invece che le misurazioni vengono effettuate con degli strumenti ottici, meccanici o informatici di grande precisione le quali comportano una serie di calcoli più o meno complessi al fine di ottenere una traduzione grafica degli oggetti rilevati all’interno di un sistema di coordinate spaziali.

Si distinguono due tecniche fondamentali: il rilievo diretto e il rilievo indiretto.

Con la prima definizione s’intende che il rilievo comporta operazioni di misurazione a diretto contatto con i manufatti da documentare, e quindi immediatamente verificabili nei loro valori metrici; si usano strumenti semplici che vengono stesi lungo le superfici degli oggetti da riprodurre o nelle loro vicinanze per misurare lunghezze e per impostare allineamenti (fettucce metriche, fili a piombo, cordini, livelle).

(59)

Scavo

Documentazione grafica Rilievo manuale

La trilaterazione è una tecnica che permette di calcolare distanze fra punti sfruttando proprietà dei triangoli.

(60)

Scavo

Documentazione grafica Rilievo manuale

Partendo dalla maglia dei punti ricavati con le trilaterazioni (e che si potrebbero in alternativa misurare e restituire con il teodolite o la stazione totale) si completerà la pianta con misurazioni semplici, di più facile e rapida esecuzione.

(61)

Scavo

Documentazione grafica Teodolite e tacheometro

Il teodolite è uno strumento ottico per la misurazione degli angoli azimutali e zenitali usato per rilievi geodetici e topografici.

Il tacheometro è uno strumento topografico, simile al teodolite, atto alla misurazione sia angolare che metrica.

(62)

Scavo

Documentazione grafica

Stazione totale

La stazione totale è lo strumento oggi comunemente utilizzato per il rilievo indiretto

Si differenzia dal tradizionale teodolite ottico- meccanico per essere dotato rispetto a quello di un distanziometro elettronico e di un computer per la memorizzazione e il calcolo dei dati. Consente di misurare angoli e distanze di una serie di punti e di determinarne l’esatta collocazione spaziale rispetto a un sistema di coordinate predefinito.

(63)

Scavo

Documentazione grafica Fotopiano

(64)

Scavo

Documentazione grafica Fotopiano

(65)

Scavo

Documentazione grafica

Fotopiano con uso di droni

(66)

Scavo

Documentazione grafica

Fotopiano con uso di droni su area di scavo

(67)

Scavo

Documentazione grafica

Laser scanner

I laser scanner sono strumenti in grado di misurare ad altissima velocità la posizione di centinaia di migliaia di punti i quali definiscono la superficie degli oggetti circostanti.

(68)

Scavo

Documentazione grafica

Laser scanner

Il risultato dell’acquisizione è un insieme di punti molto denso comunemente denominato "nuvola di punti".

(69)

Scavo

Documentazione grafica

Fotopiano con uso di droni per la topografia

(70)

La documentazione dei materiali. catalogazione

(71)

1) conoscenza dei processi di stratificazione;

2) valutazione dei depositi;

3) strategia di ricerca per una intera città.

Archeologia urbana

Ricerca archeologica globale in una città tuttora esistente (su tutta la sequenza) utilizzando lo scavo stratigrafico

Scavo

(72)

Lo studio delle principali classi materiali, classificazione,

tipologizzazione e approccio antropologico.

(73)

Il processo di interpretazione storica-archeologica Lavaggio

Schedatura e siglatura sistematica dei reperti e loro studio, comprese le indagini archeometriche Immagazzinamento

Restauro

(74)

Varietà degli oggetti che devono essere classificati

Numero degli studi che hanno determinato una tradizione di ricerche con metodi e nomenclature che orami si sono affermate

Definire:

metodo con cui si classifica.

fine, collegato al metodo

Non esiste un metodo solo giusto, ma molti sono giusti in funzione dei fini

(75)

I metalli

(76)

Osso ed avorio

(77)

Vetro e pasta vitrea

(78)

Ambra

(79)

La scultura in pietra e i frammenti architettonici

(80)

Altri materiali

(81)

Ceramica

(82)

La ceramica

Tutti i manufatti inorganici non metallici, generalmente porosi e fragili, realizzati con materiale di natura argillosa, modellati a freddo e che hanno acquisito irreversibilità della forma grazie a un opportuno trattamento termico

Quindi anche materiali per l’edilizia, pesi da telaio, antefisse, contenitori da trasporto

ecc..

(83)

Diverse classi ceramiche: toletta

(84)

Diverse classi ceramiche con funzione funeraria

(85)

Diverse classi ceramiche: banchetto

(86)

La ceramica

• Studio cronologico: la presenza di ceramiche in contesti chiusi o le iscrizioni sulle ceramiche rendono la ceramica un elemento datante

• Studio economico: la circolazione delle ceramiche è prova dei rapporti commerciali tra i vari siti e permette di ricostruire le direttrici commerciali

• Studio degli aspetti tecnologici: permette, grazie agli apporti dell’archeometria, la conoscenza delle tecniche di produzione artigianale e dei processi produttivi

• Studio sociologico: analisi delle ceramiche come strumento per definire lo status sociale e

la funzione economica dei siti

(87)

La ceramica

Classificazione = riconoscimento della presenza ricorrente di elementi tecnici, formali e dimensionali, funzionale allo studio

Tipologia = riconosce le differenziazioni formali sistematiche e culturalmente significative fra

manufatti, come parte della ricostruzione della cultura che li ha prodotti

(88)

La ceramica

Classificazione/Tipologia nasce nell’ottocento a seguito delle teorie evoluzionistiche, nel tentativo di superare la divisione tra oggetti di tipo estetico o funzionale.

Domanda principale è la datazione (geologia)

•Parecchi manufatti con le stesse caratteristiche costituiscono un tipo

•Manufatti di un certo periodo in un certo luogo hanno caratteristiche simili

•L’evoluzione dei tipi è lenta = il simile va con il simile

Questa logica viene applicata anche alle associazioni permettendo di confrontare materiali provenienti da aree diverse e senza relazione stratigrafiche

Seriazione dei contesti

Seriazione delle associazioni

(89)

La ceramica

Classificazione/Tipologia Modello mentale dell’artigiano

Tipo o serie definito sulla base di diverse produzioni artigianali individuate su base morfologica (Morel)

Oggetti reali con caratteristiche comuni e che rientrano in parametri prestabiliti

(90)

La ceramica

Tipologia contestuale (emica): Parte dal presupposto che un manufatto è il risultato della volontà intenzionale di una persona in un determinato momento cronologico e culturale, per cui l’identificazione del significato primario, fa parte di un approccio emico, che si propone di ricostruire il punto di vista della comunità

Prendere in esame l’aspetto comportamentale e la funzione normativa dei manufatti

L’identità tipologica è indice di contiguità cronologica, ma non di contemporaneità

assoluta

(91)

La ceramica

Classe materiale si individua in base a:

1) funzione,

2) caratteristiche tecniche, 3) provenienza,

4) materiale.

(92)

Ceramica fine da mensa

(93)

La ceramica

La classificazione (etica) funziona nelle sue conclusioni cronologiche soprattutto per produzioni di carattere industriali, standardizzate e su ampia scala perché si realizzano due condizioni:

 materiali morfologicamente simili è probabile siano contemporanei

 gli aspetto formali tendono ad evolvere con una progressione continua

Questo tipo di classificazione formale si basa solo sui materiali e sui suoi caratteri morfologici, per cui ignorando le specificità locali della produzione e dell’uso è molto grossolano:

 non permette di costruire sistemi cronologici raffinati

 l’ambito territoriale di applicazione è ridotto,

 Inoltre la variazione morfologica nel tempo non è omogenea.

(94)

Ceramica d’uso domestico: da fuoco e comune

(95)

Forme

Forma = caratteri morfologici complessivi attribuibili ad un insieme di materiali

funzionalmente omogenei

(96)

Forma aperta

(97)

Forma chiusa

(98)

Ceramica trasporto

(99)

Tipo: unità di base di analisi

1) somma di attributi formali , definiti preliminarmente e quindi analizzabili statisticamente, oppure

2) oggetto preso globalmente

(100)

Tipo: unità di base di analisi

Tipologia Dressel

(101)

Il processo di interpretazione storica-archeologica Lavaggio

Schedatura e siglatura sistematica dei reperti e loro studio, comprese le indagini archeometriche Immagazzinamento

Restauro

(102)

Cronologia

1) Cronologia relativa.

2) Cronologia assoluta.

(103)

Le analisi archeometriche

(104)

Le analisi archeometriche

L'archeometria è un settore proprio della stessa archeologia, che usa il linguaggio e i metodi delle scienze esatte e naturali, pur partecipando appieno delle finalità proprie delle scienze umane

M.H. Klaproth, studi su vetri, porcellane, metalli e monete tra 1788 e il 1811

G.R. Kirchoff e R.W. Bunsen, scoperta della spettrografia di emissione ottica - 1866 W. Röntgen, scoperta dei raggi X - 1896

H. Becquerel, scoperta della radioattività -1896)

(105)

Le analisi archeometriche

L'archeometria non è altro che ogni forma di indagine archeologica che affronti i dati materiali alla luce degli strumenti e dei metodi propri delle discipline scientifiche.

Necessità di confrontarsi con i metodi delle scienze naturali:

 raccogliere i dati,

 formulare ipotesi

 sottoporle quindi a verifica mediante esperimenti,

 proporre descrizioni e

costruire modelli capaci di fornire risposte soddisfacenti a problemi di natura assai diversa

(106)

Le analisi archeometriche

Ruolo fondamentale nel processo di costruzione e di analisi delle fonti archeologiche

Assumere approccio dello scienziato (metodo ipotetico deduttivo)

Obiettivi principali:

• datazione,

• origine

• tecnologie produttive

• degrado

 Accuratezza

 Precisione

 Sensibilità

(107)

Le analisi archeometriche

 Metodi chimici

 Metodi fisici

 Scienze naturali

 Scienze biologiche

 Scienze mediche

 Analisi dei paramenti

 Informatica

(108)

Le analisi archeometriche

 Metodi chimici

Operazioni intese a stabilire la composizione qualitativa o quantitativa, nonché lo stato strutturale dei materiali

 caratterizzazione e alla provenienza delle materie prime impiegate

 tecniche di lavorazione usate nel passato,

 correnti di traffico,

 processi di degrado, nonché

 ricavare testimonianze di autenticità o di falsificazione.

(109)

Le analisi archeometriche

 Metodi chimici

tecniche cromatografiche per sostanze organiche contenuto in fosforo per i suoli

radiocarbonio (C14),

Metodi analitici classici in scala macroanalitica.

In scala microanalitica esigono l'impiego di quantità minime di materiale

• Classici

• Strumentali

(110)

Le analisi archeometriche

 Metodi fisici:

analisi spettrale

Raman in retrodiffusione attivazione con neutroni Mössbauer in retrodiffusione radiografia con raggi X o gamma tomografia assiale computerizzata riflessione mediante riflettografie termografie

ecografia

(111)

Le analisi archeometriche

 Scienze naturali e biologiche

Geologia Paleontologia Bioarcheologia Paleoantropologia

(112)

Le analisi archeometriche

 Scienze mediche

Paleopatologia Paleochirurgia

Archeologia molecolare Paleonutrizione

Analisi del DNA

(113)

Le analisi archeometriche

Fare ricerche archeometriche non vuol dire fare analisi scientifiche

invece:

• decidere di ricorrere ad una fonte di informazione matematica, fisica, chimica, geologica, zoologica o botanica per avere un certo tipo di dati

• conoscere bene quali tipi di risposte possa dare ciascuna analisi

• Conoscere quando e quali di esse siano utili, e dove e come vadano prelevati i campioni

produrre conoscenze anche di carattere storico.

(114)

Le analisi archeometriche

 Analisi dei paramenti

(115)

Informatica e ICT applicate alla ricerca ed alla

valorizzazione

(116)

Informatica

Sistemi informatici applicati ai beni culturali:

1. Caratteristica è di essere su base visiva e non su testo 2. Chiedono all’utente di agire

3. Collegano serie eterogenea ed infinita di fonti

Importante per:

1. Opere d’arte in genere sono di natura visiva

2. L’interattività ci permette di passare dalla conoscenza con il metodo “simbolico-ricostruttivo” a quello “senso-motorio” che è più potente e più naturale

3. Gli oggetti sono generalmente frammentati e decontestualizzati mentre con l’informatica posso ricontestualizzarli

(117)

Informatica

Informatica è scienza che studia i sistemi di calcolo ed elaborazione dati elettronici

1. Data management e Statistic 2. Sistemi multimediali

3. Comunicabilità delle informazioni 4. Connessioni in rete su vasta scala.

Humanities Computing o Digital Humanities: unione di discipline umanistiche e informatiche.

Comprende ricerca, analisi e divulgazione della conoscenza attraverso i media informatici.

(118)

Informatica

Il computer può:

1) simulare una macchina non informatica (statistica) sostituendosi a passaggi pratici, oppure può 2) realizzare dei passaggi “mentali” che hanno una metodologia informatica (modelling, simulation, ecc..)

L’utilizzo dell’informatica abbatte le barriere tra tipi di dati e di elaborazioni, e si supera oggi la storica divisione tra “discipline”:

Raccolta ed elaborazione dati

Comunicazione dei dati

(119)

Informatica - Codifica

Codifica = formalizzazione dell’informazione eterogenea affinché possa essere organizzata e comunicata realizzata con l’aiuto di diverse scienze.

Codifica del dato è il momento di passaggio dalla

compilation = insieme delle operazioni che mi fanno raccogliere tutte le informazioni sui materiali e

• domande degli archeologi

Codifica si basa su un linguaggio derivato dallo studio di materiale codificato In archeologia la tradizione ha fatto realizzare thesauroi.

Nella ricerca archeologica il valore preso in considerazione sono forma, tipologia, localizzazione dell’oggetto materiale che sono generalmente espressi con una parola chiave.

Ma la codifica che va bene per una metodologia tradizionale non è detto vada bene per un processo tipicamente informatico

(120)

Informatica - Codifica

Passaggi tra oggetto e informatica:

1. Vestigia materiali = messaggi, segni della cultura che le ha prodotte 2. Riduzione delle vestigia ad unità materiali

3. Riconoscimento delle vestigia-segni in relazione alla competenza che le ha prodotte e di chi le studia

4. Individuazione di un codice che codifichi le vestigia e corrisponda alle due strutture 5. Individuazione di un codice per portare tutto su supporto elettronico

6. Costruzione di un modello computazionale per ottenere risultati di tipo sintetico e non solo analitico

(121)

GIS (Sistemi Informativi Geografici) Caratteristiche principali del GIS

1. Georeferenziazione 2. Continuità spaziale 3. Grande quantità di dati 4. Presenza del fine analitico

Georeferenziazione:

capacità di attribuire ad ogni elemento le sue coordinate spaziali reali, (non arbitrarie o relative), ma sul sistema di coordinate geografico e nelle reali dimensioni.: ciò significa che non esiste più il concetto di scala

(122)

Può unire dati provenienti da diversi file utilizzando lo spazio come chiave di collegamento Il GIS non contiene mappe, ma dati geometrici

Il GIS deve mantenere e gestire i rapporti topologici fra i dati (= relazioni spaziali: connessione adiacenza inclusione)

I dati vengono localizzati sul territorio e collegati al DB alfanumerico (es. schede di SI) che ha i dati descrittivi, cioè gli attributi dei singoli dati reali

La Carta Archeologica sovrapposta ad una foto satellitare della provincia di Macerata

GIS (Sistemi Informativi Geografici)

(123)

1. Permettono di “catalogare le informazioni” anche con il dato geografico 2. Permettono delle Analisi

3. Correlando tutto al dato geografico posso collegare grazie a questo informazioni eterogenee (Scavo + Ricognizioni ecc.).

4. Permettono integrazioni con altri tipi di dati anche non archeologici GIS (Sistemi Informativi Geografici)

(124)

La documentazione grafica e lo studio del territorio – la georeferenziazione GIS (Sistemi Informativi Geografici)

(125)

La documentazione grafica e lo studio del territorio – la georeferenziazione GIS (Sistemi Informativi Geografici)

Riferimenti

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