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news Comunicare, e comunicare meglio n. 17 del mese di Novembre 2020

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Muoversi Alimentazione Benessere

Comunicare, e

comunicare meglio

n. 17 del mese di Novembre 2020

Sapere di più, vivere meglio

Rivista mensile multitematica a cura di Fondazione Milc sul benessere psicofisico, per tutte le età, sui temi della salute, alimentazione, stili di vita, stare bene.

news ®

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Questo Mese

06 - Prevenire l’influenza?

Cominciamo dalla tavola

08 - Mangiare di fretta, brutta abitudine

10 - Animal Movement:

l’allenamento “bestiale”

12 - Stanco di “passeggiare”?

Passa alla camminata veloce

14 - Il "riposino" dopo pranzo:

consigliato per gli anziani

16 - La vitamina D, amica delle funzioni cognitive

18 - Quando le prestazioni ci mettono ansia…

20 - Riordinare la casa (e la vita)

con il metodo Konmari

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26 - La cura della pelle?

Passa anche dai CBD 24 - Le app per la respirazione e

la gestione dello stress

28 - Perché mangiare un po’ di liquirizia (ma senza esagerare)

30 - Il massaggiatore shiatsu quando vuoi, dove vuoi

32 - Breve viaggio nel mondo della Psicoterapia

34 - L’Andropausa

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Milc News Editoriale

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avete presente quando vi tenete dentro qualcosa da tanto, troppo tempo, e quando lo “tirate fuori” è come se realmente vi foste tolti un peso, sia fisico che psicologico? Quando da mesi, se non da anni, non riuscite a trovare il coraggio, il momento giusto o le parole adatte per

“affrontare” qualcuno e chiarire una situazione che vi trascinate apparentemente all’infinito? Ecco. Il benessere psicologico passa anche da una buona comunicazione. Certo, saper comunicare non può essere il viatico a tutti i problemi che abbiamo, magari nemmeno sempre a quelli appena citati. Ma è comunque uno spunto, uno strumento che in qualche modo può amplificare il nostro benessere oppure aiutarci a minimizzare i momenti “di down”, anche solo con la condivisione. Comunicare aiuta, comunicare bene aiuta ancora di più. E non è solo questione di dire le cose, è anche come dirle, quali parole usare, quando non dire nulla. Con equilibrio, chiarezza, e con tranquillità prima di tutto. La coerenza tra ciò che stiamo per dire e lo stile che decidiamo di adottare per confezionare la comunicazione, questo è davvero importante. Usare gli occhi, stabilire un contatto, dare risalto all’importanza di un momento di comunicazione qualitativa, sono altri suggerimenti che ci possono aiutare a facilitare la comunicazione.

Comunicare vuol dire condividere, e condividere non è un segno di debolezza. Anzi. È un segno di forza, forza interiore. “Tirare fuori” le emozioni ci aiuta a fare chiarezza, a recuperare una certa pulizia mentale. Ci aiuta ad azzerare la personale cache della nostra psicologia delle emozioni, rimuovendo le tossine di sensazioni che si accumulano e interferiscono con il nostro benessere. Oppure quando si tratta di emozioni positive, comunicarle serve a collegarci in maniera organica con gli altri, a farci conoscere, e questa interazione ci fa sentire parte di una comunità (anche solo se costituita da 2 persone), e stare meglio.

Per questo è sempre bene non dare nulla per scontato, e dirlo. Con questo consiglio, buon benessere e buona salute a tutti!

Cari lettori, care lettrici,

5 Editoriale

la Redazione

Comunicare, e

comunicare meglio

Milc News

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Prevenire l’ influenza?

Cominciamo dalla tavola

Alimentazione

È in arrivo l'inverno e con esso anche l'influenza. Le stime parlano di circa quattro milioni di italiani vittime dell’influenza “ordinaria”

già dalle prossime settimane.

Milc News

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7 Alimentazione Milc News

Gli alimenti che non dovrebbero mai mancare a tavola A tavola non dovrebbero mai mancare alcuni determinati alimenti, ritenuti essere indispensabili per prevenire l'influenza. Tra questi ci sono: le spezie, aglio e cipolla, l'arancia, i cereali ed infine i legumi.

Un discorso a parte meritano le proteine, ritenute essere la principale forma di sostentamento per l'intero organismo. Esse si trovano in particolar modo nel pesce e nella carne ma per prevenire l'influenza a tavola è necessario in questo caso preferire le cotture ai ferri o al cartoccio. L'ultimo elemento fondamentale per stare bene fisicamente riguarda l'assunzione di una determinata quantità di liquidi. È necessario infatti bere almeno due litri di acqua al giorno. Seguendo una dieta sana ed equilibrata è possibile prevenire la comparsa dell'influenza assumendo principalmente tutti quegli alimenti ricchi di vitamine.

L'importanza delle proteine e dell'idratazione durante il periodo invernale

Per quanto riguarda le spezie esse sono fondamentali per favorire la sudorazione e la stabilizzazione della temperatura corporea; consigliate sono soprattutto il peperoncino e la paprica. La frutta, così come la verdura, andrebbe consumata nella quantità di tre porzioni al giorno ma è l'arancio il frutto maggiormente quotato per scongiurare l'arrivo dell'influenza. I cereali e i legumi sono invece essenziali per massimizzare l'efficienza del metabolismo e per apportare all'organismo la giusta quantità di acidi grassi e sali minerali.

Dieta anti-influenza prima e dopo

Le persone a rischio come bambini o anziani, dovrebbero così fare più attenzione agli sbalzi di temperatura e alla frequentazione di luoghi particolarmente affollati per evitare il più possibile di contaminarsi. Oltre a queste precauzioni però numerosi studi hanno dimostrato che è importante seguire una dieta bilanciata sia prima che dopo aver contratto l'influenza.

Prevenire l'influenza a tavola con la frutta e la verdura Per seguire una dieta equilibrata e varia oltre che rispettosa della stagione, è necessario arricchirla con un notevole apporto di verdura e frutta, indispensabile per aumentare le difese immunitarie. Nello specifico, per quanto riguarda la verdura occorre mangiarne due porzioni al giorno e soprattutto alimenti come broccoli, cavolfiori e verza in quanto particolarmente ricchi di vitamina C. Per consumare tali verdure basta semplicemente sbollentarle in acqua ma non andrebbero però mai fatte cuocere troppo a lungo altrimenti si rischia di perdere le sostanze nutritive in esse contenute.

È una molecola presente soprattutto negli alimenti vegetali, come mirtilli, frutti rossi e nella buccia degli acini d’uva. È ricco di proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e utile per favorire la fluidificazione del sangue. Come la vitamina C, è un buon antivirale.

Zoom: contro l’influenza non dimentichiamoci del resveratrolo

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Mangiare di fretta, brutta abitudine

Magari molti lo fanno solo quando hanno molta fame e si trovano di fronte il loro piatto preferito. Per altri, un must durante la pausa pranzo, quando si lavoro e il tempo è proprio poco. La vita di tutti i giorni è frenetica, i ritmi sono sempre sostenuti e scanditi fin troppo rapidamente, tanto che a volte sedersi a pranzare sembra un lusso.

Queste abitudini però non sono positive per la salute e quindi vanno corrette per migliorare le condizioni del proprio organismo.

Alimentazione

Milc News

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> gonfiore all’addome a causa dell’eccessiva ingestione d’aria

> colesterolo

> bruciori

> sonnolenza dopo il pasto, per uno sbalzo improvviso di zuccheri nel sangue

> mancata sazietà, a causa della rapidità con cui si consuma il pasto

> sovrappeso cronico, poiché il cervello non riesce a determinare il senso di sazietà in tempo

Perché è sconsigliabile mangiare in fretta

> obesità

Ogni pasto, anche se leggero, richiede i suoi tempi. Mangiare rapidamente può determinare varie problematiche dal punto di vista fisico:

> problemi di digestione

> pressione elevata

> glicemia alta

> trigliceridi “sballati”

> reflusso gastrico

> eccessiva acidità

> mal di testa

9 Alimentazione Milc News

IL CONSIGLIO

Può essere utile associare allo zinco anche la vitamina C, che sembra favorirne l'assorbimento, oltre che garantire un'efficace azione antiossidante.

Sesamo semi 7,75

In natura esistono alcuni cibi ricchi di questo elemento: Lo zinco nell’alimentazione

Ostrica cotta 181,61

Cereali colazione 12,4

Ostrica cruda 90,81

Semi papavero 10,23

Germe di grano 12,29

Lievito di birra fresco 9,97

Fegato bovino 12,02

Cioccolato fondente amaro 9,63

Alimento mg / 100 g

Cerfoglio secco 8,8

Coscia di agnello cotta 7,69

Cosciotto di agnello magro cotto 7,69

Funghi secchi 7,66

Cardamomo 7,47

Crusca di grano 7,27

Se l’alimentazione non basta

Lo diciamo sempre, gli integratori non sostituiscono l’apporto alimentare, ma possono aiutare. Si consigliano integratori multiminerali contenenti zinco che associano il minerale con la vitamina B6 e il magnesio; quelli realizzati con zinco e selenio; oppure altri dove è presente anche triptofano, un aminoacido regolatore sul tono dell'umore.

Bisogna ricordare che c'è sempre tempo per concedersi un pasto con calma, sia a pranzo che a cena. Si tratta della propria salute e del proprio benessere e quindi non bisogna rimandare o lasciar correre.

Masticare lentamente è essenziale

Per cambiare le proprie abitudini bisogna imparare poco a poco a mangiare lentamente. Al di là di quelli che sono i pro e i contro sulla carta bisogna convincere noi stessi giorno dopo giorno ad apportare un miglioramento. Per prima cosa il pasto va consumato stando seduti non si deve mangiare camminando , o in piedi. È importante mangiare 5 volte al giorno a degli orari che siano più o meno sempre gli stessi così da evitare di sentire senso di appetito lungo la giornata. Masticare sempre a lungo e con calma, per facilitare la cosa è possibile lasciare le posate lateralmente. Fare bocconi piccoli, così da rendere il procedimento di assorbimento più semplice. Conversare tra una portata e l’altra è importante perché aiuta gli alimenti ad arrivare nello stomaco prima di immetterne degli altri.

La prima digestione avviene in bocca, quindi è necessario masticare lentamente per far sì che l’organismo possa ricevere tutti i nutrienti nel modo più opportuno. Mangiare con calma permette al cibo di arrivare nello stomaco in modo corretto, così da evitare problemi di digestione. Inoltre il cervello ha il tempo adeguato per incamerare le informazioni e quindi percepire la sazietà. Mangiando lentamente si evita la dispersione di nutrienti preziosi, ci si sente pieni e si assorbono meno carboidrati e grassi. Inoltre è fondamentale perché in questo modo aumenta la produzione di saliva e quindi la deglutizione è più facile, le gengive e i denti si rafforzano, si riduce lo stress e l’ansia.

Come imparare a mangiare lentamente

Proprio non riesci a rallentare quando “prendi velocità” a tavola? Mai pensato di mangiare con la mano sinistra?

ZOOM: non riesci a mangiare lentamente?

Prova questo

Ricorda, affinché al cervello arrivino i primi segnali di sazietà devono passare circa 20 minuti dal momento in cui si inizia a mangiare

ZOOM: il tempo di sazietà

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Ti piacerebbe essere scattante come un ghepardo, sinuoso come un serpente, forte come un gorilla oppure saltare come una cavalletta? Allora prova ad allenarti con l’Animal Movement.

Muoversi Milc News

Animal Movement:

l’allenamento “bestiale”

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Milc News

> Bruciare le calorie eccedenti

Perché praticare l’allenamento Animal Flow è vantaggioso per la salute di mente e corpo?

Praticare l’allenamento Animal Flow è d’aiuto per conquistare il benessere psico-fisico e un corpo asciutto, atletico e ben definito perché offre molteplici vantaggi, ad esempio, i benefici elencati qui di seguito:

> Migliorare la flessibilità, la mobilità e la stabilità del corpo caricando con delicatezza le diverse articolazioni e muovendosi su tre piani, ossia sagittale, frontale e trasversale

> Liberare l’energia psico-fisica assopita

> Stimolare l’apparato cardiovascolare

> Rinforzare i muscoli e le ossa

> Sciogliere le tensioni muscolo-scheletriche nascoste

> Aumentare la resistenza fisica e la potenza muscolare

> Diventare più veloci, agili e coordinati

> Migliorare la comunicazione neuromuscolare e la respirazione polmonare

> Sentirsi più consapevoli delle proprie capacità

> Ritornare un po’ bambini potendosi esprimere fisicamente con fantasia e creatività

> Flussi per realizzare una sequenza coreografica L’Animal Movement

La stimolante pratica di fitness detta Animal Flow consiste nel combinare dei movimenti fluidi e multiplanari tipici di diverse discipline a corpo libero passando dalla ginnastica alle arti circensi, dalla Breakdance all’allenamento con il peso corporeo, dal Parkour al bilanciamento sulle mani, passando per la Capoeira e lo Yoga. Nello specifico, si parte con le mani e i piedi che toccano il pavimento e si procede con le sei componenti elencate nella seguente lista per simulare dei movimenti animaleschi, per esempio, della scimmia, della bestia, del granchio e dello scorpione:

> Attivazioni statiche per riscaldare il corpo

> Mobilizzazione del polso

> Allungamenti specifici

> Forme viaggianti

> Interruttori dinamici e transizioni

In che cosa consiste l’allenamento Animal Flow?

Ebbene, se la risposta alla domanda precedente è affermativa potresti imparare un nuovo trend di fitness molto divertente che consiste in esercizi che simulano il flusso di movimenti a terra degli animali, vale a dire l’allenamento Animal Flow inventato nel 2011 dallo statunitense Mike Fitch, un innovativo ed esperto educatore di fitness. Si tratta di una disciplina a corpo libero utile per sconfiggere la noia delle solite attività sportive e conquistare una forma fisica "bestiale" sia a casa propria sia in palestra, nel verde di un parco o dovunque lo si preferisca.

senza interruzioni

ZOOM: un corso riconosciuto

Il corso “Animal movements” è riconosciuto da ASI, ente di promozione sportiva aderente al Sistema SNaQ del Coni (Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi).

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La camminata veloce si pone a metà strada tra passeggiare e fare jogging.

Lo diciamo in tutti i modi che il movimento è fondamentale per il nostro benessere psicofisico, e se le normali passeggiate ci risultano un po' noiose, forse è arrivato il momento di conoscere la camminata veloce.

Muoversi Milc News

Stanco di

“passeggiare”?

Passa alla camminata veloce

Non abbiamo mai tempo

Camminare è decisamente un movimento naturale ed è un gesto che dovremmo riscoprire tutti: basterebbe solo un pizzico di buona volontà. Quante volte usiamo l'automobile oppure lo scooter per fare cose che potremmo risolvere a piedi? Ho

fretta, non posso perdere tempo.... e intanto le piccole occasioni per ''muovere'' il nostro corpo non le sfruttiamo a dovere. Poi si cercano palestra, piscina o sala pesi per scaricare lo stress oppure perdere chili, quando già camminare, con costanza, potrebbe essere la soluzione.

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13 Muoversi

Milc News

ZOOM: quante calorie si consumano con la camminata veloce?

già con il primo chilometro a passo sostenuto è possibile bruciare dalle 50 alle 90 calorie. In base invece alla durata e al peso corporeo, è stato stimato che in 1 ora di camminata una persona di 60 kg consumerà, a passo lento, circa 190 calorie, che diventano 270 a passo veloce.

Camminare: meglio nel verde, e attrezzati

Questi benefici si verificano nel caso di una camminata urbana, se riusciamo a camminare velocemente in un ambiente immerso nel verde (parco, giardino, campagna) il beneficio psichico si amplificherebbe. Per provare la camminata veloce gli accorgimenti sono semplici: cominciare molto lentamente ed attrezzarsi con un tipo di calzature adatte. Si tratta di un passatempo davvero a costo zero, ma le scarpe giuste ci aiuteranno a non avere problemi durante l'esercizio.

Per ottenere i maggiori benefici gli esperti consigliano di percorrere un tratto tra i 4,5 ed i 5 chilometri in circa quaranta minuti, parliamo quindi di una velocità appena superiore ai 6 km/ora. Niente di impossibile, un obiettivo perseguibile anche partendo da zero facendo attenzione solo ad aumentare lentamente le nostre prestazioni. Non c'è bisogno di imporre ritmi impegnativi al nostro corpo, la camminata veloce deve risultare assolutamente piacevole. Spalmate sulla settimana, le nostre camminate veloci dovrebbero essere almeno quattro, questo per arrivare a giovamenti tangibili.

Di che cosa si tratta

La camminata veloce è una passeggiata a passo accelerato che, però, non costringe a correre. Magari già passeggiamo da qualche tempo e ci risulta ripetitivo nonché privo di stimoli.

Possiamo tentare con un'attività comunque a basso rischio, a costo zero e soprattutto che può essere praticata da tutti essendo priva di controindicazioni. Naturalmente si può cominciare aumentando o il ritmo dei passi o la loro ampiezza molto gradatamente, in considerazione della nostra condizione fisica iniziale.

Raccomandazioni sulla velocità media e frequenza

un beneficio inaspettato

Alcune ricerche scientifiche hanno dimostrato che uno degli effetti positivi del fare camminata veloce è l'aumento della creatività, quindi camminare nella natura aiuta a trovare anche soluzioni originali.

ZOOM: la camminata veloce nella natura,

> contribuisce a perdere peso

> aiuta la mente, riducendo in maniera significativa gli

> sollecita il metabolismo Benefici della camminata veloce

> fortifica l'apparato cardio-circolatorio

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Il "riposino" dopo pranzo:

consigliato per gli anziani

14 Rimanere giovani Milc News

La possiamo chiamare pennichella, riposino, siesta o controra,

ma quei minuti di riposo dopo pranzo rappresentano una vera e

propria tradizione da rispettare per noi italiani. Questa abitudine,

però, può diventare anche salutare per gli anziani . Oltre ad essere

una piacevole tentazione, quindi, la pennichella fa bene anche alla

salute. Vediamo perché.

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15 Rimanere giovani Milc News

Prima di passare a comprendere i benefici del riposino pomeridiano per gli anziani è bene andare a fondo sulla causa.

Perché ci viene sonno dopo pranzo? Di sicuro l’alimentazione fa la sua parte sia nella quantità che nel tipo di cibo che mettiamo in tavola. È bene sapere che un piatto contenente una grande quantità di zuccheri provoca sonnolenza, ci fa sentire più stanchi e, quindi, la pennichella diventa inevitabile.

Gli anziani, soprattutto, gli over 65, fanno spesso molto uso di pasta e altri alimenti che contengono alti tassi di zucchero ed ecco perché la sonnolenza è dietro l’angolo. Per evitarla, quindi, basta regolare la propria alimentazione e bilanciare i piatti da consumare. Ci si chiede, però, cosa succede al nostro organismo quando ci si mette a letto per una ventina di minuti al pomeriggio. Sicuramente si ricaricano le "batterie" e affrontare con più energia il pomeriggio e la sera, è più semplice. Inoltre con la pennichella è possibile riposare anche la mente, rendendola più lucida. E gli anziani come reagiscono a tutto ciò?

Riposino pomeridiano: perché viene sonno dopo pranzo

Per poterci fare del bene, come abbiamo già anticipato, è i m p o r t a n t e c h e i l r i p o s i n o p o m e r i d i a n o n o n s i a eccessivamente lungo. Ecco perché il riposino non deve mai superare la lunghezza di un'ora. In questo lasso di tempo è possibile rilassare mente e corpo e reggere fino a sera, ovviamente, senza compromettere il sonno della notte.

Attenzione, inoltre, al cuscino. Questo deve essere sempre adatto al nostro corpo in modo da evitare problemi alla cervicale. Infine evitiamo caffè o altri eccitanti subito dopo pranzo. In questo modo potremo goderci al meglio il nostro sano momento di relax.

Riposino pomeridiano: alcuni consigli utili Riposino pomeridiano: i benefici per gli anziani

Gli over 65 beneficiano del riposino pomeridiano poiché grazie a questo riescono a mantenere un ottimo equilibrio psicofisico. Questo momento è utile, soprattutto, per chi soffre di ipertensione e problemi vascolari. Inoltre il coefficiente di attenzione aumenta e lo stress tende a ridursi notevolmente. I nostri anziani, allora, ne hanno davvero bisogno per poter stare meglio e affrontare la vita con maggiore vigore. Non si tratta solo di pigrizia ma di un vero e proprio atto di amore verso il proprio organismo. La durata consigliata? Da una trentina di minuti fino al massimo di un'ora.

Sapevi che dal 2008, il venerdì della seconda settimana di marzo si celebra la giornata mondiale del sonno, organizzata dalla World Association of Sleep Medicine (WASM)? Sapevi che esiste la National Siesta Championship che si tiene ogni anno a Madrid? Sapevi che per gli antichi romani il riposino dopo mangiato non solo esisteva già, ma era considerato una necessità, se non addirittura una forma di signorilità? Sapevi che in Giappone alcuni uffici hanno stanze apposite dove i loro dipendenti possono concedersi un riposino durante la pausa pranzo? Sapevi che Napoleone, si narra, non disdegnava appisolarsi durante le sue campagne di conquista, addirittura in sella al suo cavallo? Sapevi che tra i personaggi storici amanti del pisolino si contano anche Leonardo Da Vinci, Albert Einstein, Winston Churchill?

ZOOM: qualche curiosità sul riposino

Sono state classificate 5 tipologie di riposino (in inglese

“nap”): Nano-Nap (circa 10), Micro Nap (dai 2 ai 5 minuti), Original Power Nap (circa 20/30 minuti), Lazy Nap (dai 50 ai 90 minuti, permette di raggiungere la fase REM del sonno).

ZOOM: tipi diversi di pisolino

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La vitamina D , amica delle funzioni cognitive

Della vitamina D abbiamo sempre saputo che si potesse trovare in ciò che mangiamo, ma che fossimo in grado di sintetizzarla anche dai raggi del sole. Che si trattasse di un micronutriente, che fosse un grande alleato della salute, per le ossa, il sistema immunitario ed anche i muscoli. Ma forse non tutti sanno che La vitamina D può influire sul buon andamento delle nostre funzioni cognitive.

Rimanere giovani

Milc News

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I cibi che contengono maggior quantità di vitamina D

Le giuste quantità di vitamina D

Per stabilire la quantità giusta di vitamina D da assumere giornalmente, si fa riferimento ai livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia della Società Italiana di Nutrizione Umana (Larn). Per quanto riguarda i bambini minori di 1 anno, la quantità giusta è 10 μg al giorno, quantità che poi aumenta arrivando a 15 μg ogni giorno fino a 75 anni di età, per poi fare un ulteriore balzo in avanti dopo questa età, con una quantità giornaliera necessaria pari a 20 μg al giorno. Gli stessi Larn indicano anche quali sono i limiti massimi tollerabili a livello giornaliero: nel primo anno di vita non devono essere superati i 40 μg, da 1 a 3 anni i 65 μg al giorno, i 75 μg al giorno nella fascia da 4 a 10 anni ed a partire dall’età di 11 anni i 100 μg al giorno. Quando si superano queste dosi giornaliere, anche una sostanza molto utile come la vitamina D non porterà benefici al nostro organismo, ma potrebbe esporre a vari rischi, tra i quali il vomito, la nausea, la mancanza di appetito, una debolezza generale, momenti di disorientamento e confusione e perdite di peso. Oltre a questo si potrebbero registrare dei problemi a carico dei reni e depositi di calcio all’interno dei tessuti molli.

Non essendo sufficiente la quantità che viene assorbita tramite i raggi solari, la vitamina D deve essere assunta attraverso alcuni alimenti, incluso il latte. Il maggior numero di fonti "alimentari" della vitamina D sono cibi che hanno una origine animale. La vitamina D si trova infatti sia nel fegato che in alcuni pesci, nelle uova, nell'olio di fegato di merluzzo, nei derivati del latte, nel salmone e nella trota salmonata, nel pesce spada, nello sgombro, nelle sardine e nelle aringhe. Questi cibi permettono di assumere la stessa forma di vitamina D che le persone assorbono tramite la pelle dall’esposizione ai raggi solari, che è indicata come colecalciferolo o vitamina D3, mentre alcuni alimenti di origine vegetale forniscono l’ergocalciferolo o vitamina D2. La vitamina D si può assumere anche attraverso degli alimenti "fortificati", ai quali la vitamina stessa è stata aggiunte, oppure tramite gli integratori, con quelli che contengono vitamina D3 che si sono dimostrati più efficaci di quelli con vitamina D2.

17 Rimanere giovani Milc News

Uno studio che è stato reso noto da un gruppo di esperti, ha rilevato che i pazienti ammalati del morbo di Parkinson, mostrano un peggioramento delle funzioni cognitive in presenza di una carenza di vitamina D. In Italia le persone over 65 sono quasi 14 milioni, 7 milioni delle quali hanno una età superiore ai 75 anni e quindi sono maggiormente a rischio di contrarre malattie neurodegenerative, oltre che infezioni e decadimento cognitivo. Una conferma di questo si è purtroppo avuta recentemente con la pandemia di coronavirus che ha messo in evidenza come lo stato "nutrizionale" delle persone ha un ruolo molto importante.

Una carenza di vitamina D determina il peggioramento delle funzioni cognitive

ZOOM: vitamina D, in gravidanza ne serve di più L’apporto giornaliero di vitamina D raccomandato in gravidanza e allattamento è pari a 600 UI/die (15 mcg/die). Un buon apporto di vitamina D in gravidanza è buona cosa per la gravidanza stessa, ma soprattutto serve allo sviluppo scheletrico, muscolare e cognitivo del nascituro.

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18 Psicologia

Milc News

Quando le prestazioni

ci mettono ansia…

L’ansia da prestazione è un problema da non sottovalutare. Questa

viene quando ci si sente in obbligo di non fallire, ma, ovviamente,

qualcosa non va proprio per il verso giusto. Si può rimediare? Certo,

basta seguire alcuni semplici consigli per affrontarla al meglio.

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19 Psicologia

Milc News

Ogni paura non può essere motivo di blocco ma, piuttosto, è importante combatterla e andare avanti per la nostra strada in modo che questa si plachi per sempre. Ovviamente è bene anche accettare i nostri limiti, quindi, prenderne coscienza e viaggiare con questi. Tutto ciò potrà donarci serenità e questa verrà proiettata anche nelle nostre azioni e relazioni. In definitiva, l’ansia da prestazione non va ad ogni costo evitata ma va combattuta con consapevolezza.

Ansia da prestazione: come combatterla L’ansia da prestazione nasce da uno stato primordiale di

preoccupazione. È riconducibile ad un qualcosa che non è ancora accaduta ma che richiede a noi una performance impeccabile. L’ansia inizia quando ci si relazione ad un’altra persona, oppure, quando si deve raggiungere un certo risultato scolastico, a lavoro o nello sport. Questa si innesca quando qualcuno si sente inadeguato o insicuro delle sue qualità, quindi, teme il fallimento ma anche una performance al di sotto delle aspettative degli altri. Risolvere questo momento di angoscia è possibile. Basta saper guardare dentro se stessi.

> Altro dato da non sottovalutare è l’importanza che viene data agli eventi passati. I ricordi di un fallimento precedente, a volte, riaffiorano nei momenti più sbagliati. Ecco perché non è semplice liberarsene e cercare di raggiungere l’obiettivo con successo. È bene, quindi, cercare di gettarsi alle spalle ciò che è stato e concentrarsi sul futuro senza alcun tipo di remora.

Ansia da prestazione: cos’è

I fattori che generano questa sensazione di malessere psichico sono, semplicemente, tre. Vediamo di spiegarli al meglio Ansia da prestazione: come nasce

> In ultimo è bene cercare di non resistere ai cambiamenti naturali. È possibile che se stiamo facendo la scelta sbagliata il nostro inconscio ci sta avvisando in ogni modo. Dobbiamo cogliere, allora, ogni piccolo segnale che la nostra mente ci manda.

> Il primo corrisponde al pensiero fisso verso l’obiettivo, cioè, perdere la percezione di tutto ciò che avviene nel mentre e di tutto ciò che è necessario fare per arrivare al traguardo.

Questo genere di ansia genera angoscia ma anche fretta di arrivare alla meta. Il risultato è una serie di pensieri e preoccupazioni che si proiettano nel nostro corpo, quindi, portano al fallimento.

ZOOM: tre consigli per l’ansia da prestazione nello sport

RESPIRA. Usa la respirazione come strumento di concentrazione. Quando la tua mente inevitabilmente vaga, attira pazientemente la tua attenzione sul tuo respiro. Osserva come il tuo livello di ansia aumenta o diminuisce, a seconda di come riesci a gestirlo.

VISUALIZZA. La tua immaginazione modella la tua realtà, quindi sfruttala per soddisfare le tue esigenze, visualizzando un gesto tecnico ben riuscito. PARLATI IN POSITIVO. Raramente è la situazione esterna che causa stress, ma è piuttosto il modo in cui il self talk dell’atleta descrive la situazione, che crea sentimenti di stress, ansia e paura. A volte dobbiamo raccontarci una storia, una storia positiva.

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20 Psicologia

Milc News

Vi aggirate per casa e non riuscite a capacitarvi di come sia tutto in disordine, anche se ogni giorno vi dedicate al riordino della casa? Non preoccupatevi, succede a tutti, di ritrovarsi nel caos e di non sapere da dove iniziare. Per fortuna arriva in aiuto Marie Kondo e il suo metodo Konmari che può aiutarci a riordinare casa e perché no, anche la nostra vita.

Riordinare la casa (e la vita)

con il metodo Konmari

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21 Psicologia

Milc News

Nel suo libro "Il magico potere del riordino", Marie Kondo spiega nel dettaglio come utilizzare il metodo Konmari per riordinare casa (e la vita), semplicemente seguendo alcune semplici regole. Uno dei capisaldi del Konmari è di evitare l'effetto boomerang: quando vi siete finalmente decisi a riordinare uno spazio, (solitamente l'armadio), invece di buttare tutto quello che è inutile, si decide di spostarlo in un'altra zona, creando così un accumulo che non scomparirà magicamente, ma creerà altro disordine. Per interrompere l'effetto boomerang, Marie Kondo, suggerisce di buttare tutto quello che non ci trasmette emozioni positive e di tenere solo gli oggetti che migliorano la nostra vita. Ad esempio, quel vecchio mestolo in legno che non usate da tempo, ma che è legato ai ricordi dell'infanzia, potete tenerlo, invece la padella graffiata e inutilizzabile che di certo non migliora il vostro umore, non dovete conservarla ma buttarla immediatamente, senza nessun pentimento o compassione.

Ordinare per categorie e non per zone

Quando decidiamo di riordinare la nostra abitazione, iniziamo sempre da una stanza o da un angolo della casa, invece il metodo Konmari, demolisce questa certezza e ci suggerisce di ordinare in base alle categorie. Se state riordinando la biblioteca, dovete raccogliere tutti i libri sparsi per casa e non soltanto quelli presenti negli scaffali, così avrete finalmente organizzato tutta la categoria "libri". Per un riordino sistematico e organizzato, Marie Kondo suggerisce sempre di iniziare dagli indumenti e poi di continuare con le altre categorie. Il Konmari deve essere fatto in solitaria e quando si inizia bisogna sempre portarlo a termine, altrimenti diventerà un’attività noiosa e poco produttiva.

Konmari: come riordinare casa con Marie Kondo

> piegare i vestiti cercando di creare dei rettangoli e impilarli in verticale per accumulare meno spazio;

> non acquistare nuovi mobili per conservare gli oggetti, altrimenti si verificherà il classico effetto boomerang;

> non rimandare il riordino;

Regole del Konmari Il Konmari si fonda su pochi ma utili principi, che devono essere seguiti alla lettera per ottenere dei benefici sia in termini di riordino che di miglioramento dello stile di vita. Tra le regole più importanti del metodo Konmari troviamo:

> prima di buttare gli oggetti che non vi servono, ringraziateli;

> creare nella casa uno spazio adibito al relax;

> regalate quello che non vi serve.

ZOOM: curiosità su Marie Kondo

Giapponese e già a 19 anni, quando ancora studentessa di sociologia all'Università di Tokyo, è diventata “tidying consultant” (consulente del riordino). Nel 2011 ha pubblicato in Giappone il suo “metodo Konmari”, tradotto nelle principali lingue del mondo e pubblicato in oltre trenta paesi, tre milioni di copie vendute. Annoverata tra le 100 personalità più influenti del 2015 secondo il The Times, nel 2016 ha pubblicato il suo secondo libro, “96 lezioni di felicità”. Nel 2018 il metodo KonMari è stato portato su Netflix tramite una serie reality da 8 puntate, prodotta tra marzo e giugno.

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Per secoli utilizzate durante le cerimonie sacre, le candele possono diventare uno strumento quotidiano di benessere, pace, armonia . La luce regola il bioritmo, il metabolismo. Il suo charme, diversamente dalle luci artificiali, ha un effetto calmante, rilassante. Il suo bagliore ha una reminiscenza legata al tempo in cui i fuochi venivano usati per difendersi dagli animali, e dal freddo. Un’influenza positiva tramandata fino ai giorni nostri.

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In casa, le candele profumate aumentano la concentrazione e stimolare la produttività (per migliorare l’attenzione, scegli aromi come menta, limone, arancia, rosmarino e cannella). Le candele favoriscono ricordi positivi : molti studi comportamentali indicano che gli odori possono innescare vividi ricordi emotivi. Migliorano l’umore: sono capaci di evocare pensieri e ricordi positivi alla mente (consigliato: l’odore di limone).

Un rituale di benessere: sono da secoli utilizzate

nei rituali, religiosi o meno (usatele al mattino o

alla sera). Migliorano il sonno : niente apparecchi

tecnologici prima di dormire, ma una bella

candela: calma, e aiuta a ripristinare i ritmi di

sonno naturali.

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app

Le per la respirazione e la gestione dello stress

Tendenze

La respirazione, nei periodi di forte stress, è essenziale. Ecco perché sono state create alcune app intuitive che ci aiutano a gestire i momenti più difficoltosi della nostra vita. Scopriamo insieme quali sono le migliori da scaricare sul nostro smartphone.

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App per lo stress: perchè servirsi dello smartphone Se fino ad ora abbiamo sempre pensato ad uno smartphone solo come un oggetto utile per chiamare, da oggi scopriremo quanto le cose possono cambiare velocemente. Sappiamo che questi “aggeggi” funzionano con delle app che possono essere utili per ogni genere di funzione, ad esempio, ritoccare le foto, leggere le mail ma anche controllare le nostre funzioni vitali durante la corsa. Recentemente ne sono state sviluppate altre in grado di gestire la respirazione alterata nei momenti di forte stress. Come funzionano? Hanno funzioni per la gestione della respirazione, ma anche del battito cardiaco, rilevandone, all’occorrenza, i momenti più critici su cui bisogna agire. Quali sono le migliori app da scaricare? Abbiamo fatto una selezione delle 3 migliori app per la respirazione, funzionanti sia per iOS che per Android.

App per lo stress: breathe Easy

Questa app funziona in maniera intuitiva. La schermata appare con una figura geometrica centrale che cambia a seconda dell’inspirazione e dell’espirazione. Con pochi comandi è possibile comprenderne il meccanismo. È possibile, inoltre, impostare i tempi corretti per ogni respiro. Rilassarsi non è stato mai così semplice.

Questa è un’app in grado di supportare la respirazione servendosi della fotocamera. Grazie a tale funzione, infatti, si può rilevare il battito cardiaco che viene proiettato sullo schermo. A dirci come respirare correttamente sono delle semplici indicazioni che appariranno sul fondo. È possibile, inoltre, tracciare il battito al meglio grazie al supporto di una fascia cardiaca che funziona con tecnologia bluetooth. In questo caso non ci si serve del suono per seguire il movimento.

App per lo stress: HeartRate+ Pro

ZOOM: stress, nemico pubblico numero uno

Secondo l’OMS ne soffre il 40% della popolazione mondiale. In Italia 9 persone su 10 dichiarano di sentirsi più stressati dell’anno precedente. Uno studio congiunto del Center for Emotional Intelligence e del Child Study Center dell'Università di Yale e di Lipsia, riportato dal The New York Times, ha sottolineato come un lavoratore su 5, il 20% circa del totale, sia a serio rischio burnout.

App per lo stress: Paced Breathing

Questa è disponibile solo per Android e permette di gestire in maniera personalizzata la respirazione. L’utente può scegliere il parametro di respirazione più giusto e renderlo preciso al massimo. Dopo averla avviata bisogna seguire le istruzioni su quando e come inspirare ed espirare. Vi è l’ausilio di suoni da seguire mentre si compie questa operazione.

App per lo stress: perché scaricarle

Lo stress, come ben sappiamo, è una "malattia" dei nostri tempi. Si è sviluppata con il nostro stile di vita, molto spesso, frenetico e ingestibile. Tutto ciò, come possiamo capire, provoca grossi problemi al nostro organismo e anche la respirazione corretta viene penalizzata. Ecco perchè è necessario farsi aiutare con ogni mezzo per imparare a stare meglio e recuperare i nostri tempi naturali.

BREATHE EASY

PACED BREATHING

HEART RATE PRO

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La cura della pelle?

Passa anche dai CBD

La nostra pelle, per poter rimanere sempre giovane, ha bisogno di estrema cura. Se poi soffriamo di patologie specifiche è importante trovare un rimedio efficace. Grazie alle creme CBD, a base di cannabinoidi, è possibile dire addio a pelle disidratata, danneggiata dall'acne o dalla psoriasi, ma anche ad infiammazioni cutanee fastidiose. Ecco come agiscono.

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Creme CBD: come orientarsi nella scelta

I CBD si possono trovare facilmente in commercio ma è necessario scegliere il prodotto più giusto per la propria composizione della pelle, quindi, efficace anche per la patologia di cui soffriamo o per l’obiettivo che abbiamo. Perciò il consiglio è sempre quello: chiedere prima un consiglio al proprio medico o a un dermatologo non fa mai male.

Il sistema endocannabinoide è in grado di coadiuvare la funzione di crescita cellulare, ne sviluppa il metabolismo e aiuta a rispondere agli attacchi al sistema immunitario e i processi di infiammazione. Questo genere di recettori agisce sulla pelle, ne migliora la protezione e nel frattempo ne idrata la superficie. I CBD agiscono sia a livello estetico che salutare, in quanto diminuiscono la sensazione di prurito, combattono i radicali liberi e la loro azione, le irritazioni e ritardano l’invecchiamento.

A far bene alla pelle, dal punto di vista salutistico, è il cannabidiolo. Attraverso trattamenti topici è possibile combattere anche la psoriasi o l'acne. L’acne, patologia che colpisce moltissimi giovani e meno giovani nel mondo, provoca arrossamento della pelle, produzione eccessiva di sebo, comparsa di brufoli e comedoni nelle parti dove le ghiandole sebacee sono più numerose. Questa situazione può essere curata con creme a base di cannabinoidi poiché inibiscono la produzione del sebo eccessivo, quindi, determinano la diminuzione di stati infiammatori e brufoli. Grazie ai cheratinociti che inspessiscono gli strati cutanei, idratano le parti desquamate e diminuiscono gli arrossamenti. Effetti collaterali dei CBD? Non ce ne sono. Per questa ragione, quindi, è possibile utilizzarle anche per lunghi periodi senza riscontrare problemi.

Creme CBD: l’azione sulle malattie della pelle

Prima di considerare l’azione delle creme CBD va detto che la pelle è uno degli organi più importanti del nostro corpo, infatti, lo riveste e lo protegge dalle insidie esterne, inoltre, è in grado di inviare al sistema nervoso segnali di ogni genere grazie ai recettori che sono presenti nelle cellule. I recettori più importanti presenti sulla nostra pelle sono quelli che rientrano nel sistema endocannabinoide cutaneo.

Le creme CBD

Il sistema endocannabinoide

ZOOM: dalla cura della pelle alla cura della Sclerosi Da studi clinici, si evince anche che il CBD è in grado di rallentare la degenerazione di malattie importanti come la sclerosi multipla, di intervenire contro il dolore, specialmente nelle terapie anti tumorali.

ZOOM: altri effetti dei CBD

Pur non essendo psicotrope (non contengono infatti THC) i prodotti a base di CBD costituiscono un ottimo rimedio rilassante, utile per distendere i fasci nervosi e muscolari nei momenti di tensione. L’olio di canapa o le tisane, per esempio, sono molto efficaci anche per aiutarti a conciliare il sonno, specialmente se attraversi periodi in cui le preoccupazioni lavorative, familiari o personali di varia natura tendono a tenerti sveglio durante la notte.

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28 Prodotti del benessere

È noto, ormai da secoli, quanto le radici essiccate di liquirizia, il cui nome scientifico è Glycyrrhiza glabra, possano essere un efficace rimedio naturale per chi soffre di pressione bassa, mal di gola, sinusite e acidità di stomaco. E, anche se un po’ vintage, la liquirizia sta tornando di moda per curare questo ed altro.

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Perché mangiare un po’ di liquirizia

(ma senza esagerare)

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29 Prodotti del benessere Milc News

ZOOM: liquirizia in gravidanza?

Secondo alcuni studi condotti dall'Università di Helsinki, consumare grandi quantità di liquirizia in gravidanza, può influenzare negativamente il quoziente intellettivo del feto, la sua capacità di memoria ed essere la causa dei disturbi legati al deficit di attenzione ed iperattività.

> antispastiche

> diuretiche

> digestive

Quali sono i benefici della liquirizia per la nostra salute?

> immunostimolanti

> antivirali

> blandamente lassative

> protettive della mucosa gastrica

> emollienti

> anticatarrali

Attenzione alle controindicazioni della liquirizia

La liquirizia può favorire la ritenzione idrica, pertanto non dovresti assumerne troppa e per più di un mese e mezzo se soffri di cellulite; inoltre, tale pianta contribuisce alla perdita di potassio ed è inadatta a chi soffre di pressione alta. Tutto ciò è dovuto alla presenza di glicirizzina, che favorisce la ritenzione di sodio e può anche danneggiare la placenta nelle donne

> antiflogistiche

Ma non solo: la liquirizia ti può essere d’aiuto per curare diverse patologie, tra cui infiammazioni oculari o respiratorie, dermatiti, spasmi gastro-intestinali, sindrome premestruale, tosse, afte, gastriti, artrosi, ulcera peptica, e così via. Infine, vi sono ipotesi cliniche secondo cui uno dei suoi principi attivi, ossia la glicirizzina, possa impedire l’ingresso del Covid-19 nelle cellule dell’organismo umano. Altri studi, sembrerebbero confermare le proprietà antivirali e immunostimolanti della liquirizia realmente efficaci contro l’influenza, l’AIDS, l’epatite B e C, la SARS e l’herpes.

La liquirizia presenta delle comprovate proprietà:

ZOOM: il consiglio

Non ti piace il sapore puro della liquirizia? Prova le tisane che contengono liquirizia, sono profumate, aromatiche e digestive. Mentre per l’uso terapeutico, è preferibile che tu assuma degli estratti di liquirizia deglicirrizinati accordandoti prima col tuo medico curante.

Quali sono le principali sostanze terapeutiche contenute nella liquirizia?

incinte o indurre un travaglio prematuro. Infine, in caso di gravi problemi ai reni o al fegato, di bassi livelli di testosterone oppure di assunzione di particolari farmaci (diuretici, corticosteroidi, contraccettivi orali, derivati del Digitalis) è necessario rivolgersi al medico per ottenere un consulto.

La liquirizia contiene i famosi fitoestrogeni, delle molecole che aiutano in menopausa a liberarsi dalle vampate di calore e dalle sudorazioni notturne. Inoltre, i fitoestrogeni proteggono l’apparato cardiovascolare e la pelle, favoriscono la bellezza e la tonicità del seno e sono utili per prevenire l’osteoporosi e alcuni tumori. Fra le altre sostanze da evidenziare, la liquirizia c o n t i e n e i fl a v o n o i d i, c h e h a n n o d e l l e p r o p r i e t à antinfiammatorie, antiossidanti, protettive dei capillari, del fegato e della cute nonché rinforzanti del sistema immunitario.

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30 Prodotti del benessere

Il massaggiatore shiatsu è uno dei rimedi migliori per tutti coloro che soffrono di dolori muscolari (in altre parole infiammazione e indolenzimento dei muscoli cervicali e lombari). In realtà, siamo in tanti a manifestare questo disturbo (circa il 60% degli italiani), e la causa principale spesso si fa risalire alla cattiva postura che assumiamo durante l'arco della giornata.

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Il massaggiatore

shiatsu quando vuoi,

dove vuoi

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31 Prodotti del benessere Milc News

ZOOM: che cos’è lo Shiatsu?

Lo shiatsu (da shi = dito e atsu = pressione), affonda le sue radici nelle forme di manipolazione e massaggio tradizionali cinesi ed è molto diffuso in Giappone. È una pratica manuale manipolatoria che stimola nel ricevente ("ukè" = colui che riceve con rispetto) un processo di autoguarigione (il corpo reagisce da solo). Chi lo pratica usa i polpastrelli, ma anche gomiti, piedi, ginocchia e palmi delle mani.

Esistono pure altre cause che portano alla comparsa dei dolori in questione, tra cui: un sonno scomodo, un colpo d'aria fredda, e anche pensa un po'... le tensioni emotive. Il massaggiatore shiatsu è un accessorio in grado di intervenire alleviando (in situazioni meno gravi può addirittura risolvere) queste tensioni muscolari. Chi passa molte ore seduto davanti al computer, quasi sicuramente avrà dei forti dolori alla schiena ed alla cervicale. Il massaggio shiatsu, di provenienza orientale, lavora principalmente sui diversi punti del nostro corpo, ed è in grado di alleviare i dolori nell'area cervicale e lombare. Il massaggiatore elettrico esegue gli stessi movimenti che effettuerebbe un'operatrice professionista, generando un massaggio molto intenso.

Prima di acquistare un buon massaggiatore shiatsu ci sono alcune cose da sapere. Innanzitutto, questi apparecchi si distinguono per la forma (troviamo i massaggiatori a cuscino, a U, a collare) e ognuno di essi ha un modo differente di eseguire il massaggio. Inoltre, vi sono quelli a batterie ricaricabili da portare sempre con sè. Pensa che bello potersi concedere un massaggio rilassante quando si viaggia in treno o quando si sta in fila per ore con la macchina!

Muscoli infiammati e massaggio shiatsu: che benefici apporta al corpo?

Massaggiatore portatile: relax in ogni momento della giornata

Il massaggiatore elettrico, si ispira proprio al massaggio shiatsu, ed è comodo da utilizzare, basta semplicemente collegarlo alla presa di corrente e abbandonarsi al piacere. Ci avresti mai pensato? Il bello è che potrai usarlo ogni volta che ne sentirai il bisogno; grazie al calore che emana, il dolore pian piano tenderà a sparire.

Come scegliere un massaggiatore shiatsu

Quando scegliamo un massaggiatore shiatsu dobbiamo considerare le funzioni che possiede. Esistono massaggiatori che ci danno l'opportunità di regolare l'intensità del massaggio, di impostare il movimento di rotazione delle testine ed infine di attivare la funzione infrarossi che emana un lieve calore sulla zona muscolare trattata.

ZOOM: consiglio pratico finale

ZOOM: quanto costa un massaggiatore shiatsu?

I prezzi vanno da 20 (versione base) a 200 euro (a questo prezzo si trovano massaggiatori da schiena con molte funzioni, oltre che la possibilità di selezionare la zona specifica su cui agire).

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32 Chiedi all’esperto

Breve viaggio nel mondo della Psicoterapia

a cura di Laura De Faveri

Parte1

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Cos’è la psicoterapia? La psicoterapia può essere

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paragonata ad un percorso di un viaggio dentro se stessi, che permette di vivere e rivivere i propri inferni, purgatori e paradisi, accompagnati da una guida, il “Virgilio”

della Divina Commedia. Il terapeuta, infatti, guida il paziente anche negli abissi più profondi, in cui da soli si rischierebbe di perdersi e, nel peggiore dei casi, di non fare più ritorno da sani se non a caro prezzo.

A cosa serve? Può trovare la risposta nella massima

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socratica “Conosci te stesso”. Serve, tra le altre cose, ad aumentare la qualità della vita, ad aumentare il tempo vissuto nel presente con consapevolezza, profondità e leggerezza. Si può vivere bene anche senza ma dato che il mestiere di vivere di per sé comporta ferite, fisiche o psichiche, curarle dovrebbe essere la norma, non un privilegio e tanto meno qualcosa di cui vergognarsi o per cui sentirsi umiliati.

Può essere capitato a tutti di confondere psicologia, psicoterapia, e psichiatria. Qui, la Dottoressa Laura De Faveri ci accompagna in un veloce viaggio nel mondo della psicoterapia.

Quando ci si rivolge alla psicoterapia? Come è noto,

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la psicoterapia interviene per migliorare quelli che nel DSM- V (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) sono classificati come disturbi clinici e di personalità, come gli stati d’ansia, le dipendenze, i disturbi dell’umore, i disturbi di personalità e via dicendo.

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33 Chiedi all’esperto Milc News

Può capitare che siano i più piccoli a far

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sentire in colpa i più grandi? Nessun adulto è la vera vittima di un ragazzo; le vere vittime sono solo

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i bambini piccoli che non hanno nessuna possibilità di fare scelte diverse di quelle imposte dai genitori e per sopravvivere devono adattarsi. Gli adulti invece hanno sempre la possibilità di scegliere, anche se a volte gli è difficile vederla e capire quale alternativa usare.

In conclusione, insinuare il senso di colpa è

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un’operazione di genitori irresponsabili.

Certamente, e ciò avviene quando i genitori si

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sentono inadeguati, incapaci, stanchi, frustrati e così via, anche per mancanza di strumenti anche educativi e proiettano le loro difficoltà sui ragazzi; quando si rendono conto di aver bisogno di altri mezzi per affrontare il proprio rapporto con i ragazzi, invece di chiedere aiuto ad altri adulti, professionisti, colleghi, amici, parenti, e preferiscono incolpare i minori. Non rendendosi conto che il problema è loro, e giudicando il ragazzo sbagliato, inadeguato, incapace, cattivo perché lo fanno soffrire e lo accusano: senza ombra di dubbio la “colpa” o meglio, la responsabilità, è loro. Che dovrebbero sentirsi responsabili del benessere dei più piccoli e mai provare, tanto meno arrogarsi il diritto, a chiedere il contrario.

Quindi…il lavoro del terapeuta è paragonabile a

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q u e l l o d e l l ’ i n v e s t i g a t o r e ? L o p s i c h i a t r a e psicoanalista svizzero C.G. Jung sosteneva che uno degli obiettivi della terapia è di accompagnare il paziente a scoprire chi è, nei suoi lati luce e ombra, al fine di raggiungere l’integrità. Inoltre, considerava un obiettivo importante l’autorealizzazione.

Laura De Faveri

Iscritta all’Albo degli Psicologi del Veneto (n°A10234), Laura De Faveri ha conseguito la Laurea Specialistica in Psicologa Clinica e di Comunità e il diploma di specializzazione triennale post laurea in Counseling Educativo ad indirizzo analitico transazionale. Sta proseguendo la sua formazione specifica con la specializzazione in Psicoterapia, “Gestalt Therapy”.

Per maggiori info:

trasformarsi.it Ÿ Aiuta ad identificare e modificare comportamenti

problematici

Ÿ A riflettere sui possibili motivi per cui viviamo le stesse dinamiche affettive e relazionali disfunzionali, quindi a trasformarle da circoli viziosi a circoli virtuosi

Ÿ A contattare le emozioni profonde, anche quelle bloccate, attraverso il corpo e a dargli un nome ed una cornice di significato

Ÿ A sentire i possibili effetti dei propri comportamenti sugli altri

Ÿ A leggere il passato in modo diverso, a risignificarlo in modo più utile e funzionale al benessere

Ÿ Ad acquisire ed aumentare competenze relazionali, autostima ed autocontrollo

Ÿ A capire le motivazioni di reazioni apparentemente insensate e da dove hanno origine

Ÿ A cambiare prospettiva su un dato argomento, evento, su di noi e le nostre relazioni

Ÿ A trasformare e rielaborare vissuti, quindi i danni subiti o percepiti come tali, in dolore. Quindi accompagnare a vivere gli eventi del presente senza caricarli di altri vissuti del lì ed allora

Ÿ Ad essere più onesti con sé e più rispettosi del proprio dolore, quindi di quello degli altri

Ÿ A porsi obiettivi per il futuro realistici e concreti

Come può intervenire? I metodi e le tecniche di

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intervento sono numerosi e anche molto diversi da approccio terapeutico ad approccio. Generalizzando, provo a sintetizzare qui le principali tecniche d’intervento:

Ÿ A comprendere quali messaggi sono stati trasmessi fin dall’infanzia e a scegliere quali tenere con sé e quali rifiutare, senza permettergli di agire in modo automatico ed inconsapevole

Ÿ A trovare uno specchio che rifletta con empatia i propri vissuti, anche di quelli che si ritengono inaccettabili ed inammissibili, ed aiuti a gestirli

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L’ A ndropausa

Enciclopedia Medica Tascabile

Si tratta di una condizione maschile clinica che porta degli scompensi ormonali e non è una malattia ma, piuttosto, un processo fisiologico che si manifesta in maniera differente rispetto al soggetto. Come ci si accorge dell’andropausa? Come vanno trattati i disturbi che si sviluppano con il passare del tempo? Vediamolo insieme.

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35 Enciclopedia Medica Tascabile

Andropausa: cos’è

L’andropausa è un fenomeno da considerarsi graduale e, soprattutto, si manifesta solo in alcuni uomini e non prima dei 55 o 60 anni di età. Questa condizione si sviluppa nel momento in cui l’organismo produce meno androgeni e, quindi, meno testosterone, deidroepiandrotestosterone, androstenedione e diidrotestosterone. L’andropausa si distingue, a sua volta, in due differenti forme che corrispondono alla carenza di androgeni minore e colpisce gli anziani (PADAM) e la ADAM che indica la mancanza totale di androgeni. È bene dire che il livello di testosterone, generalmente, comincia a calare intorno ai trent’anni di età. È stato dimostrato che il livello cala dell’1%

all'anno. Il dimezzamento, però, si raggiunge una volta arrivati ai settanta o ottant’anni di età. A questo punto è necessario fare una media per scoprire quando si manifesta l’andropausa.

Si stima che tra i 50 e 60 anni si verificano degli sconvolgimenti ormonali che colpiscono sia il fisico che la mente. Scopriamo, allora, come riconoscere la condizione in oggetto.

Andropausa: i sintomi

L’andropausa si fa sentire attraverso uno stato diffuso di malessere che colpisce fisico, vita sessuale e, naturalmente, organismo. Ogni avvisaglia, quindi, non deve essere sottovalutata ma riconosciuta dagli specialisti del caso. Nella sfera sessuale si riscontra un certo calo di interesse verso il partner e i rapporti fisici, le erezioni sono modeste, diminuisce la potenza dell’atto di eiaculazione e l’orgasmo ne risente e a, volte, può non verificarsi. Dal punto di vista fisico è visibile la riduzione della massa magra e l’aumento di quella grassa, la peluria sul corpo tende a diminuire, i testicoli si riducono nella dimensione, si va incontro ad una crescita irregolare della ghiandola mammaria e anche ad alterazioni della pelle. Infine il metabolismo ne risente con un aumento del colesterolo cattivo, vi è il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, osteoporosi e si verificano evidenti alterazioni dell’umore.

Queste problematiche si riconoscono anche nell’insonnia, in uno stato di stanchezza diffusa e mancanza di energie.

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ZOOM: alcuni rimedi naturali che rallentano i sintomi dell'andropausa

La medicina naturale conta alcuni efficaci rimedi:

Oligoterapia (zinco-rame, oppure l'oligoelemento selenio, per contrastare e prevenire i problemi prostatici e l'impotenza); Damiana (neurotonica, antispasmodica, afrodisiaca, contro astenia, stanchezza pervasiva, depressione, perdita della libido); Radice di ortica (svolge un’azione benefica contro l’ipertrofia prostatica, la disfunzionalità erettile, l’infertilità, l’infiammazione delle vie urinarie; Semi di zucca (per prostata e migliore minzione); Natrum muriaticum (rimedio omeopatico unisex, adatto sia alla depressione ormonale maschile che a quella femminile).

Andropausa: i “rimedi”

L’andropausa non è assolutamente una malattia ma è bene comprendere come agire per lenire i sintomi che possono compromettere la quotidianità. L’andrologo, in questo caso, è l’unico in grado di trovare una soluzione. È possibile prescrivere terapie a base di testosterone o altre in grado di reintegrare il livello normale dell’ormone. Inoltre si possono aggiungere anche cure che prevedono l’utilizzo di integratori alimentari in grado di tenere sotto controllo i valori dell’organismo che, come abbiamo visto, possono risultare sballati da questi scompensi di natura ormonale. Ovviamente una dieta sana e l'attività fisica sono sempre essenziali. Il corpo deve restare in salute anche se gli anni passano. L’andropausa arriva in un momento molto particolare della vita di un uomo. Ecco perché è importante non sottovalutare mai alcun sintomo e cercare da subito rimedi efficaci. Solo così è possibile vivere questa condizione in estrema serenità stando bene con il corpo e con la mente.

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