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Spedizione in abbonamento postale i

(2)

=ase (oy)

Uenoepitentne

Editorale

Egidio Palmiri

| Laquestione animale

+ 4 di Francesco Mocellin

Al. Ringling, Bizzarro ma Buono

ST di Raffaele De Ritis

I Knie 1998

+t / di Massimo Malagoli

1 Il filo di Wallenda

-- di Alessandro Serena

emnopnerotU> Junk oyna bblichiamo:umillustrazio-

La Blue Unit di Ringling Bros. and Barnum &

Bailey rispolvera il Side Show e il gusto dell’eccezionale e del bizzarro! Ce lo racconta

Raffaele De Ritis a pag. 14.

LE RUBRICHE

Notiziario - p. 6

CIRCO30° - p. 22

Estero - p. 25

CIRCO

Periodico dell’Ente Nazionale Circhi Anno XXX - N. 5 - Maggio 1998 Direttore Responsabile Egidio Palmiri

In redazione

Claudio Monti - Alessandro Serena Collaboratori

Serena Bassano, Raffaele De Ritis, Roberto Fazzini, Ruggero Leonardi, Massimo Malagoli, Dominique Mauclair, Flavio Michi, Francesco Mocellin, Ettore

Paladino, Roberto Pandini, Guy Puttevils, Chris Puttevils

Con la collaborazione di

Cirque (Svizzera), Cirque dans lUniverse

(Francia), Circus Zeitung (Germania), De Piste (Olanda), Le Monde du Cirque (Francia).

Direzione, redazione, amministrazione, pubblicita

Ente Nazionale Circhi - viale Cristoforo Colombo n. 25 - 47042 Cesenatico (FO) Telefono 0547 - 672052 fax 0547 -674189 Pubblicita inferiore al 45%

Autorizzazione del Tribunale di Livorno n. 344 del 25.5.1980

Abbonamento 1998: versamento di Lit 40.000 sul ccp n. 14701478 intestato a:

Ente Nazionale Circhi, v.le Colombo, 25 47042 Cesenatico (FO)

Tutti i diritti di proprieta sono Strettamente riservati. Fotografie e manoscritti non richiesti non si restituiscono.

Fotolito e Stampa

Fazzini - Castelfranco Emilia (MO)

3

(3)

editoriale

Frenata d’entusiasmo

Gli ultimi editoriali sono

stati improntati all’ottimismo, atteggiamento che mi sento di

ribadire. Laffluenza del pubbli- co ed in genere il momento po-

sitivo che stiamo attraversando,

conferma la mia fiducia. Le cose cambiano quandosi passa

alla gestione amministrativa, sia

in riferimentoalla situazioneat- tuale sia alle previsioni future.

Per quanto riguarda la situazione dei responsabili po-

litici, siamo tornati al 1967; cioé

primadella 337. A questo pro- posito é sufficiente leggere at- tentamente il documentostilato dal Presidente dell’Agis, sena-

tore Mazzarolli, pubblicato a lato, per rendersene conto. Per-

sonalmente posso aggiungere che nonsolo il documento del- la Conferenza Stato-Regioni-

Citta e Autonomie locali ha

ignorato il Circo e lo Spettaco- lo Viaggiante, ma chein tutti i discorsi pronunciati non ho mai sentito il Ministro Veltronicita- re il Circo. Ammesso - e non concesso - che abbia mai visto

un circo,é nota, e lui stesso l’ha pit. volte confermata, la sua

grande passione per il mondo

della celluloide. Ed anche que-

sto é stato attraversato dal Cir-

co, tanto che alcune pietre mi-

liari rimangonoparte integran-

te della storia del Cinema, e

quindi il Ministro non puoaver-

le certo dimenticate: l’opera di

Cecile B. De Mille, // pitt gran-

de spettacolo del mondo, cosi come Trapezio, I clowns e La Strada di Federico Fellini, e //

Circo, l’indimenticabile capola-

di Egidio Palmiri

Nonprocedono velocemente come sperato le riforme ai regolamenti del settore, che rimangono complicatissimi. E il livello di istruzione medio dei circensi nonfacilitera certo illavoro.

voro di Chaplin dedicato al mon-

do dal quale, in fondo,il celebre attore proveniva.

Il 29 aprile dovevariunir- si la Commissioneperl’assegna- zione dei contributi del 1997.

Purtroppo é stata invece rinvia-

ta e ritengo che questo sia dovu-

to al fatto che da Palazzo Chigi non é ancora giunto il decreto sulle modifiche proposte dal Co- mitato e recepite dal Diparti- mento dello Spettacolo. Nonri-

mane che augurarci che quanto

richiesto nell’ordine del giorno del Presidente Mazzarolli ven- ga deliberato “‘entro 12 mesi” dal provvedimento gia emanato, e questo anche per quanto riguar- da la prevista abolizione del nul-

laosta. Ringraziamo il Ministro Bovaperavere inviato, nella ste- sa giornata in cui l’ha ricevuto,

il documento a Palazzo Chigi.

Hoparlato, all’inizio di

questo editoriale, di un pessimi- smorelativo alla gestione ammi-

nistrativa, rivolto al futuro. Lo

ritengo fondato, potendo consta- tare dall’internoe da vicinoil li- vello di istruzione dei giovani che si iscrivonoall’Accademia.

Pur avendo apportato modifiche alla gestione della scuoladelcir-

co, eliminando un’ora al giorno

4

di palestra per dedicarla allo stu- dio, mi accorgo che c’é ancora molta strada da fare. Disporre di circhi e spettacoli belli, ancheal-

l’avanguardia, non sara suffi-

ciente a farci progredire versoil futuro, se non riusciremoa col- mare questa lacuna, purtroppo ben radicata. Non é un caso che l’Accademia abbia fatto della formazionedidattica e cultura- le degli allievi un suo punto fer-

mo,al quale attribuisce la stes-

sa importanzariservata alla for- mazioneartistica.

Mi chiedo sempre pit spesso: quando saranno invec- chiati gli attuali segretari e am-

ministratori, chi sbrighera le

complicate pratiche che gia oggi sono richieste ad un circo per svolgere la propria attivita e di- stricarsi nei meandri della buro-

crazia? Ritengo che la mancan-

za di istruzione influisca, oltre che nei rapporti con le autorita, anchein quelli fra i colleghi. E’

inutile nasconderlo: abbiamo

circensi (lo reputo un segno di

ignoranza) che si preoccupano solo dell’oggi senza pensare al domani.

Queste sono le mie pre-

occupazioni odierne, in quanto

ritengo che il mio compito non debbaessere solo quello di ri- solvere i problemi di sopravvi- venza giornaliera della Catego- ria, ma quello di pensare alla

conservazionee allo sviluppo di

un patrimonio culturale che il Circo modernoha accumulato in oltre due secoli di storia.

Drimo piano

Il rischio dell’emarginazione

Risoluzione - ordine del gior-

no

IT rappresentanti dell’AGIS e delle categorie professionali dei circhi equestri e dello spettaco- lo viaggiante esprimono la pitt viva preoccupazione in ordine a due eventi che si riconnettono in modo fondamentale alla operativita e alla funzionalita di questi importanti settori dello spettacolo.Il riferimento alla legge Bassanini n.59/97 e pre- cisamente:

1) Funzioni e compiti statali Nell’esercitare la delega sulle funzioni di esclusiva competen- za dello Stato, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Diparti- mento dello Spettacolo, mentre hatratteggiato edindividuato le materie relative a dette funzio- ni e cioé cinema, musica e tea- tro, non ha minimamente citato lo spettacolo circense e viag- giante.

Lacircostanza appare tanto piit sorprendente in quanto, come noto, nel documento unitario della Conferenza Stato-Regioni- Citta e Autonomie locali veni- vano espressamente riservate alla competenza statale le attribuzioni amministrative su questi due settori per la ragio- ne che trattandosi di attivita itinerante ne consegue “l’im- possibilita di frazionarneil so- stegno a livello delle singole

ll Presidente dell’Agis An- tonio Mazzarolli, Antonio Buccioni e Gianni Da Ronche, hanno presentato, nel corso della riunionedel- la Sezione “‘circo-spettacolo viaggiante” del Comitato per i problemi dello spetta- colo, il documento che pub- blichiamo in questa pagina.

Il Capo del Dipartimento dello Spettacolo, Ministro Mario Bova, che presiedeva la riunione, rilevando l’im- portanza di questo docu- mento, lo ha prontamente trasmesso a Veltroni.

Regioni”.%

Avendo ormai lo schema di de- creto legislativo completato il suo iter procedimentale, si ri- chiede formalmente che, nel- l’ambito degli ipotizzati aggiustamenti “entro 12 mesi”

del citato provvedimento, la la-

cuna venga colmata e i due set-

tori reinseriti nel contesto delle funzioni amministrative dello

Stato.

2) Liberalizzazione licenze La prevista abolizione del regi- me autorizzatorio che ipotizza

Pesercizio di queste attivita al possesso di specifici requisiti di professionalita e competenza tecnica, attestati da autorizza- zione amministrativa a carattere nazionale, rischia di sottrarre questi settori - che devono gestire attrezzature tecnologicamente evolute - alla gestione di opera- tori dotati di adeguato bagaglio tecnico-professionale atutela del- Vobiettivo primario della sicurez- za del pubblico.

Devesi considerare altresi che la liberalizzazione in questione comporta l’improrogabile neces- sita di riformare le migliaia di regolamenti comunali - assunti ai sensi dell’art. 9 della legge 337/68 - al fine di rideterminare le competenze delle Amministra- zioni comunali ed i criteri di as- segnazione delle aree, in caren- za di disposizioni a carattere nazionale.

Le categorie professionali inte- ressate richiamano con forza l’attenzione delle Autorita di governo competenti sulle

problematiche esposte

auspicando che si voglia ridisegnare il quadro di riferi- mento normativo perattivita che perpetuano tradizioni di sano

intrattenimento popolare, con

indubbie valenze artistiche e culturali.

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5

(4)

I Provveditori

scrivono alle scuole aa

Sonoarrivate a destinazione le lettere inviate dal Presiden- te Palmiri a tutti i Provvedi- tori agli studi d'Italia sul

“caso Rocchi”(vedi il nume- ro scorso). Moltissimidi que- sti hanno diramatoalle scuo- le la lettera del Ministro unitamente a quella del Pre- sidente. C’é anche da segna-

Istituto delle Seuole1 ¢ gradodella LoroSedi

Tl CENTRO SERVIZIO CIRCHI nasce da un‘iniziativa dell'Ente Nazionale Circhi alfine di offrire

soe . : . lare che molti Prov veditori ci Bae EAN ne i ipo C

3 UM nota di cui si giudica opportune riportare

al mondodello spettacolo un servizio completo inerente le problematiche della categoria: ! fatt ire letter quissegtieue ernestnoneen ss ccoma

di solidarieta. Oltre a recapi- tuazione,

tare ai capidiIstituto e ai di- rettori didattici delle rispetti- ve citté la corrispondenzain-

tercorsa fra il Presidente

Palmiri e il Ministro Berlinguer sulla questione degli spettacoli con animali,i

‘a nun miancherannodi valutare of

assistenzafiscale, tributaria, pensionistica, libri paga etc.

dina delle pid antiche

egaiamenti meditati e consapevalt”

Consulenze, servizi e convenzioni svezngonoofferte a costi particolarmente vantaggiosi.

ISERVIZI GRATUITI suddetti Provveditori hanno te

inviato anche all’Entela loro gentile Presidentey che te

ce . ale di nice 5

PATRONATO:tramite il patronato EASA si effettua- nota personale di accompa- tn presente,UP Gabet6 1Gore

tutte | tick 1 i el'assisten: gnamento.Di alcunedi que- cqocasiontTotes amlSUEMETAS TO serl¥entssteo ROeeME

MOVHERLE! DS: PLAUCNS Pek iA PENSlONe, &) Assistenza ste citiamoi passipit signifi- conte seeasecMua ATURE oy, ae

mutualistica (infortuni, malattie, etc.) CONSULENZA ASSICURATIVA cativi: “II Ministro haespres- Sepusto ot 0 Mehaee saluts

CONSULENZA COMMERCIALE:perla costituzione % sectiands oA so solicanea aTEN con unanota di cuisi giudica op- carcense 1

di societa di qualunquegenere e natura. A tutte le persone del mondo del circo, Compagnie portunoriportare qui di segui-

CREDITO: consulenza su investimenti primarie propongono a condizioni particolarmente to un passo significativo”’...

e prestiti. vantaggiose i seguentitipi di polizza: Q (quello che richiamail cor-

po docenteal “senso di equi- librio e maturita”alfine di assumere “atteggiamenti me- ditati e consapevoli”, ndr).E ancora: “‘Quanto sopra affin- ché le SS.LL.tutte ne faccia- no oggettodi attenta valuta- zioneai fini dell’ assunzione in merito di atteggiamenti medi- tati e consapevoli, come lo stesso Onorevole Ministro

¢ ee ii scrive”. Un Prowveditore ci ha

CONSULENZA TRIBUTARIA:pratiche fiscali, registri sctitto: “Le comunico che lé

contabili, contabilita di ogni genere e natura, dichiara- considerazioni fatte dal Si-

zione annuale dei redditi, IVA, SIAE,etc. da 25a35 ql: annuale 637.000 /semestrale 350.000 5 gnor Ministroe dalei Signor seenaolned —

if Palmiri, sono le stesse che esha wat

vena cil femmes “oo aa

Rann indotto lo scrivente a

SERVIZI A COSTI DI FAVORE CONVENZIONA- RC Auto, Auto rischi diversi, Infortuni, TI CON PROFESSIONISTI DI SETTORE Malattia, Incendio, Furto.

Responsabilitacivile: circhi, tensostrutture,

piazze, spettatori, Tutela giudizaria. iziarlo enc

CONSULENZA DEL LAVORO: tenuta libri paga e

matricola, gestione ENPALS, INPS, INAIL, assistenza

su vertenze sindacali e rapporti con gli Istituti.

Permessi di ingresso e lavoro per comunitari ed extra-

comunitari.

Alcuni esempidi prezzi per automezzicircensi:

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compresoil rimorchio.

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penaii, civili ed amministrative. dasoa70g: " "503.000" "265.000 non dare seguito all’ iniziati-

CONSULENZA ARTISTICA:possibilita di migliorare ga71a360qi" " 860.000" =" 446,000 ieRTeelibace

e personalizzare la propria attrazione o elementi dello tacolo cieense”:

spettacolo con un qualificato consulente per sceno- da361in poi: “ " 1.614.000 " “ 834.000

grafie, movimenti, musiche,etc. . dy she

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CONSULENTEDI INGEGNERIA:collaudi e progetta- clave da allenamento =,,= Mm leader initelia A

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segcna stanipa,

Informazione di parte?

Il caso del “Secolo XIX”

Il proweditore agli studi invita a non aderire a manifestazioni cheutilizzano quattro zampe

Scuole “animaliste”, niente circo

getai animaldel cir, ReLeoni sottomessialla frusta, Dum- bo in guardina e scimmictte vestite da portieri d’albergo, cercassero un silo politico, forse lo troverebberoa Geno- va, citth dovei circhi vengono sempre méno tollerati. Che dire, altrimenti, dell’ondata animalista montan- do dal mare versa i confini dellacit?

A.cominciare dal proveeditore agli stu-i che trasmette a tutte le seuole una cireolare in cui suggerisce di declinare aii invitl omaggio destinati aibambini, guelle 3 alla © $00 fie raccolteHlaLav, antivivisezfonista, contro te arti citcensi pidciniche;senza dimenti- care il consiglio di circoscrizione delPonente che, rappresentanda un terzo di Genova, ha votate no allartivo di tunacarovanaequestre.

Gid in possato, i dirittidella giungla, del barvito libero ¢ dei cavallf che fi- nalmente smettono i panni da balleri- na, avevanoconvintogli amministrato- ri dei consigit provinciali ¢ comunali genovesi, Il primosi2 schierato a favo- te dellalegge controlosfruttamenta di specie esotiche e non; lo ha seguito pa-

azoTursi votando un ordine del gior- no molio simileMail gesto pid clamoroso, quello che meno piacera ai lavoratori del cir- co equestre, [o ha compiute il provve- ditore agti studi Gaetano Cuozzo, gitamato commissario di polizia, un viso che piace alle scolaresche. Ha inviaioaj direttori didattici di tutta la provin- cia, ai presidi degli istituti d'istruzione secondaria primo grado, una cireo-fare trasmessagli, a sua volin,dal sotto- segrctario alla’ Publica. ‘istruzione Carla Rocehi, Nota in cui si invita a non adetireaile manifestazioni di cir- chi cheutifizzanoaniUnodeisegnali cheil sta arri- vando in cittd, non é pid Ia sfilata di majoretiespet il centro; piuttoste ta distribuzione di biglietti scontati, da fat arrivare a mammae papi, E’ fa pri- matraccia che il tendone, con il suo carico di actobati e fantasticherie, sta perarrivare. Ma, altenzione.Nl soltosegretatio Rocchi scrive at proweditore Cuozzo di valutare l'op- portunita di non aderice agli invitiche, comedi consueto, arrivana alle scuole elementari ¢ medie da pane dei circhi

con animali, E consiglia,invece, di ac- copliee a campagmpro quattro zam-

pe organizzata dalla anti vivise- Lega

Zione. Ha valutatobene[a situazioneil proweditore aglistudi Gaetano Cuoz- 20: ha girato [a nota diprotesta a tutte le scuole medie e efementari genovesi,

«Unabella vittoria », commenta Ro- berto Gallocchiodella Lav ligure.

1LPonente;pi, ha bandit dl ntto te caravane dal tertitorio delte fabbri- che e del pesto buono.Ha negalo a un circa il permessa di esibirsi, entrando nella zona, E’sialo unconsigliere Ver- de , Marco Della Tommasina, aguida- re il"no”, seguito da sedici parere con- tari conquistati sin alla maggiormnza che alla ‘minoranza, convincendo il presidente Franco Maggi. «Difendia- mo acrobat ¢ piocolierts,aveva perd preciatoil Verde.

Proprio a Genova, nell'aprile 1996, aveva debutlatoil circo senza animali- ation. Dopo un primo deludente do- butto, fintrepida Nando Orfei, conun affascinante “cast" di vomini e donne volunti,conquistd pli upplausi.

Annalisa Rimassa L’articolo che riproduciamo qui sopra é comparso

sul Secolo XTX il 25 marzoscorso. La lettera qui sot- to é invecela risposta inviata lo stesso giorno dal Pre- sidente Palmiri, che, apprendiamo solo al momento di andarein stampa,il quotidiano genovese ha pub- blicato, seppur con ritardo. I] giornale diretto da Gaetano Rizzuto ha ormaida tempo sposatola “causa animalista”’. E’ libero di farlo, ma nel rispetto del di- ritto di replica, tanto piii quandole informazioni for- nite contengono imprecisioni e mezze verita.

Non vi é nulla di ‘“‘clamo- roso”(al punto da far par- lare di ‘‘scuole animaliste”’) nel comportamento del Provveditore agli Studi di Genova, chesi é limitato a trasmettere una “circolare”

del Sottosegretario alla P.I.

Carla Rocchi, relativa agli spettacoli circensi con ani- mali. Come fosse una del- le tante missive che, imma- gino quotidianamente, giungono ad un Provvedi- tore da un suo “‘superiore”, in perfetta buona fede ne ha diramato il contenuto.

Solo la successiva presa di posizione del Ministro Berlinguer sullo stesso ar- gomento(lettera allegata), ha chiarito che quella in- scenata dal Sottosegretario era un’ operazione“ideolo- gica’”, a tutto vantaggio di un determinato movimen- to animalista. I] Sottose- gretario, insomma, hauti- lizzato l’incarico istituzio-

nale che ricopre, per dif- fondere alle scuole italia- ne una sua personalissima visione del “problema ani- mali” nei circhi. Qui sta la

scorrettezza, non certo nei

Provveditori, ed & davvero singolare che un Sottose- gretario osteggi chi svolge il proprio lavoro secondo una legge regolarmente in vigore.

Aggiungo che in questi giorni il Provveditore di Genova ha ricevuto lalet- tera del Ministro Luigi Berlinguer, accompagnata dalla presa di posizione della categoria che rappre- sento e che raccoglie un centinaio di circhi autoriz- zati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri a svolgere |’attivita circense in base ad unalegge dello Stato, la 337/68. Sono cer- to che alla circolare Rocchi il Provveditore di Genova (cosi come avvenutoin al-

8

tre citta) fara seguire anche la lettera del Ministro. In

essail responsabile del Di-

castero alla P.I. afferma che il Circo,“una delle pit an- tiche istituzioni dello spet- tacolo”, ha piena consape- volezza delle problematiche relative al trattamento degli animali, ed agisce respon- sabilmente di conseguen- za. Il Ministro aggiunge anchechela dirigenza sco- lastica, consapevole dicid,

“non manchera di valutare opportunamente la situa- zione assumendoatteggia- menti meditati e consape- voli”.

Debboinoltre smentire la notizia secondo cui “é sta- to negato a uncircoil per- messodi esibirsi nella zona di Ponente”, a quanto la- scia intendere l’articolista a causa degli animali: di solito, quando accadono fatti del genere, sonoil pri- mo ad esserne informato, e fino ad oggi la nostra As- sociazione & sempre inter-

venuta con successo, otte-

nendodai Tarle revoche di atti deliberativi che tenta- vano di impedire l’attivita ai circhi con animali.

Infine, l’articolo si chiude con degli applausi. Quelli

che sarebberostati tribu- tati al circo Nando Orfei.

Che magari li ha pureri- cevuti (anche se per un brevissimo periodo), ma solo da alcuni animalisti, e non dal pubblico: dopo 4-5 mesi di spettacolo senza animali, infatti, per evitare il fallimento, Nando Orfei ha dovuto rimettere in pista le “‘fie- re”, perché il pubblico avevainiziato a disertare il suo show. Molti spet- tatori li ha invece avuti il circo Medrano che, pro-

ponendo unospettacolo

con animali, ha realizza- to il tutto esaurito nel ca- poluogo ligure, tanto da richiedere una proroga che, peré, il Comune non ha ritenuto di dover con- cedere. Oggi Nando Orfei & tornato al circo vero, quello tradizionale, composto da acrobati, clown e dagli immanca- bili animaili.

Un’ultima domanda:sia- mo propri sicuri che la scuola non debba occu- parsi di questioni un po’

pid attinenti al proprio compito, e che un Sotto- segretario — con tutti i problemicheattraversala scuola — debba proprio scegliere battaglie di que- sto genere?

Egidio Palmiri

Finanza acrobatica

E’il curioso servizio, a firma Sandro Orlando, che, ripreso da Handesblatt dello scorso febbraio (cfr. Circo, aprile 1998),il Corriere della Sera del 30 marzo dedica alle spese che deve sostenere il Roncalli. “Per mantenere il circo ci vogliono 45 milioni al giorno, calcola l’amministratore Thomas Schuette, un ex redattore di un quotidiano di Amburgo, che nell’82 ha lasciato il giormalismo per seguire Bernhard Paul, lartista austriaco che ha fondato il Roncalli nel 75”. L’articolo racconta le varie “diramazioni”

collaterali dell’impresa Roncalli srl: “Nella gastronomia, per esempio. Dall’estate scorsa esiste infatti anche un gelato Roncalli, prodotto su licenza da un’azienda di Aquisgrana. Poi ci sono le caffetterie, in perfettostile viennese, che grazie ad una cooperazione con la Tuborg

stannoperessere aperte a

Colonia, Berlino, Monaco, e (orrore!) anche a Barcellona e Palma di Maiorca”. Noné tutto.

Larticolo spiega che per tenere in attivo un circo di queste dimensioni il Roncalli ricorre ad una massiccia vendita di souvenir: “Nel catalogo ci sono circa 140 articoli, che la compagnia si porta dietro in ogni tournée, dai compactdisc ai libri, dai videoalle cartoline, dalle magliette agli orologi, tazze e rubriche, fermacravatte, spille, tanga, bodie e quant’altro si lasci contrassegnare da un logo. Il ricavato é un miliardo e mezzo |’anno. Oltre agli spettacoli principali, il circo éa disposizioneperattivita promozionali come show gala.

I clienti si chiamano Bmw, Wolkswagen, Esso, Allianz. Per la Daimler Benzil Roncalli organizza d’abitudine degli spettacoli d’intrattenimento in occasionedi presentazioni di nuovi modelli d’auto di lusso”.

Il Resto del Carlino la racconta giusta

Scuola di giornalismo. Tale deveessere considerato, alme- no pernoi, l’articolo che Enzo Martinelli ha scritto sulla pri- ma pagina del Resto del Carlino del 29 marzo (ripro- dotto qui sotto). L'argomento é semprela “circolare” invia- ta dal Sottosegretario Carla Rocchi ai Provveditori agli studi. Ma in questo caso il

giornalista non “vende” una sua opinione comefossela ve- rita. E onestamente informai lettori della testata bolognese sulla esistenza di duelettere:

quella del Sottosegretario e quel- la del Ministro Berlinguer, che - di fatto - ha un tono molto diver- so da quello della collega

“animalista’’. Voto all’articolista eal giornale: dieci.

IL MINISTRO AUTORIZZA LE VISITE CIRCENSI DEGLI STUDENTI VIETATE DAL SOTTOSEGRETARIO

La scuola é uncirco. Firmato Berlinguer

Enzo Martinelli

§ mia profonda convinzione

«EK chel’esibizione di animali in circhi e spettacoli viag- giantisia lesiva della loro dignita e dei loro diritti e quindi estremamente dise- ducativa in special modoperle giovani generazioni. Ritengo inoltre che l’adde- stramentoad esercizi contrari alla natu- ra ed alle caratteristiche etologiche de- gli animali e la loro detenzione in gab- bie anguste siano in netto contrasto con il progressocivile di un popolo rasenti- no spessola violazionedella legge». Co- si scriveva nel novembre scorsoil sotta- segretario alla Pubblica istruzione, la

«verde» Carla Rocchi, ai direttori didat- tici, presidi e insegnanti ditutt}Ttalia in-

vitandoli a «non aderire agli inviti che pervengonoalle scuole da parte di cir- chi che utilizzano animalie. Uno choc per molti istituti , soprattutto,per |’En- te nazionale circhi, che non ha digerito l’appello animalista della senatrice Roc- chi ed haattivato proteste nei confronti del ministro Berlinguer per rimuovere Ja direttiva del sottosegretario. Secondo Ja gentedel circola posizione della Roc- chi contrasta conla legge 387 del 1968 con la qualelo Stato «riconasceIa fun- zione sociale dei circhi equestri e degli spettacoli viaggianti». Chi ha prevalso?

Con malcelato orgoglio,I’ Ente fa ora co- noscere l’esito della controversia con la pubblicazione di una lettera di Berlin- guer.I] ministro, dopo averprecisato di essere all'oscuro dell’iniziativa assunta dal suo sottosegretario, sottolinea «il

9

senso di equilibrio e Ia maturita di cui dirigenza scolastica e personale docente hanno nel tempodato larga prova «per cui ancheperi meriti acquisiti dalla tra- dizione circense la scuola non manche- 1A di considerare con Ja dovuta attenzio- +ne l'attualita delle problematiche che coinvolgono unarealta della quale !'uo- mo del circo ha piena certezza ¢ respon- sabilita ¢ sapra dunque valutare opportu- namentela situazione». Tradotto dal po- litichese:si torna al circo. Insomma, chi si interroga sui motivi che ritardano in Parlamentola riformadella scuola pud, da questo marginale episodio, capire co- mele posizioni ideologichee la defini- zionedei valori del processo educativo rendano difficile |’assemblamento di maggioranze capacidi riformareil vetu-

sto sistema formativoitaliano.

PdCUIPIS PUSIVOSSELI

(6)

hotiziario

enc

~rassesna stampa

Quotidiani “amici”...

del Sottosegretario

La Pubblica Istruzione contro l’Ente Circhi. “Il ministro Berlinguer sfida i domatori”.

Cosi il Messaggero del 5 apri- le, in un articolo (qui a fianco) a firma Rossella Cravero. Chi &

stato il “suggeritore” della gior- nalista? Senza dubbio una per- sona bene informata e tempe- stiva, visto chela lettera del Mi-

nistro, alla quale fa riferimento

lV’articolista, é giunta al Presi- dente Palmiri (via fax) nel tar- do pomeriggio del 2 aprile. Pro- babilmente qualcuno vicino al Sottosegretario, a giudicare dal- lo sforzo compiuto dalla gior- nalista per fare uscire la Rocchi a testa alta, anche mettendo in boccaall’Ente affermazioni mai pronunciate (chi ha mai parla- to di “informazioni da botte- ga’’?). E anche a giudicare dal- la dichiarazionerisentita rila- sciata dallo stesso Sottosegre- tario al Messaggero: ‘“‘Quello che proprio non posso accetta- te & che Palmiri creda di avere l’autorevolezza per poter bacchettare i provveditori o dire amequello che devo fare”. Ad onordi cronaca, Palmiri non ha bacchettato i provveditori maha semplicemente richiamato il Sottosegretario a non “‘usare” Ja

Saggio Accademia

11 22 giugno, alle ore 21, si ter- rail saggio conclusivo dell’Ac- cademia. E’ ancora presto per conoscere i nomi degli allievi che conseguiranno il diploma, ma torneremo a parlarne entro breve. Non potra certamente

essere un saggio all’altezza di

quelli del ‘96 e ‘97, in quanto nella maggiorparte dei casigli allievi sono al primo corso e coloro che hanno compiuto il quadriennio sono solamente quattro. Gia certe sono le date degli spettacoli che, com’é or- maitradizione, l’Accademia re- alizzaperla citta di Cesenatico, all’interno di un cartellone di eventi proposti dall’Ammini- strazione comunale conlo sco- po di dare il benvenuto ai pri- mi turisti.

I tre appuntamenti si tengono il 9, 19 e 22 giugno: il primo nei locali della scuola media n.d, gli altri due all’interno del-

Bambini & leoni/ La Pubblica Istruzione contro l'Ente circhi:«Gli animali in schiaviti sono un problema»

ll ministro Berlinguer sfida iidomatori

="

Tuttoépartito daunalettera

delsottosegretario scunls Carta Rocchi

ai provveditori:

attenti agliinviti came

mapifetare una prepria opie Bene perionaie ~alferma cea Batra! = Anche perché seat feo sctiosegretane psawenea cpare Ber pena a Pain (ar completarsente

BrsierntiaBote tolinranda che ta

powed

ita eb dovemt erano 1 formmuinns da etlegae ©

scuola per diffondere la sua vi- sione del mondo (anche se a proposito di animali).

E che dire dell’altra dichiara- zione comparsa nello stesso ar- ticolo del quotidiano romano e attribuita alla Rocchi? Eccola:

“E nonva dimenticato chei cir- chi ricevono finanziamenti sta- tali, ultimo é stato di 14 mi- liardi, quindi forse devono an- che ascoltare quello che gli vie- ne chiesto”. Anche qui, per la cronaca, dobbiamoprecisare che il Sottosegretario non ha chiesto niente all’Ente Circhi:

ha inviato una circolare alle scuole (senza nemmeno infor- mare |’Ene della decisione) con la quale hainvitato i Provvedi- tori a scoraggiare la partecipa-

?’Accademia. Da segnalare che il 23 giugno,alle ore 9,30, sempre nell’Accademia (vedi box qui sot-

i intestata del minister per

zione degli alunni agli spetta- coli circensi. Non ha chiesto, ha boicottato. Se ci avesse doman- dato qualcosa, noi avremmoac- cettato il dialogo. E poi il Sot- tosegretario dovrebbe sapere chefino a quando rimarrain vi- gore la legge 337/68 quella fara testo. Compresala possibilita di utilizzare animali. Un Sottose- gretario, quando compie azioni legate al proprio ruolo di gover- no, non é una mammache da consigli o “chiede” qualcosa.

Sarebbe anche auspicabile che, su carta intestata del Ministe- ro, non indirizzasse alle scuole lettere per sponsorizzare asso- ciazioni amiche o proposte di legge a lei consone. Ma,forse, questo é chiedere troppo.

to), si tiene la riunione che gli associati definiscono

“preassemblea”.

© Questo appuntamento @ natoe

quattro anni facomeriunione dei

“circhi piccoli”. Visto il gradi- mento riscossofra gli associati, in seguito si sono aggiunti an- che i circhi medi e, in un secon- do tempo,i cosiddetti“‘grandi”.

Forse per questola riunione ha cambiato nome(senzache nes- suno lo decidesse) ed oggi vie- ne chiamata“preassemblea”.Il Presidente, comunque,preferi- sce chiamarla riunione dei cir- chi piccoli, ritenendo che cid corrispondadipit al suo spirito intimoe familiare. Si é deciso- dopoaver consultato alcunias- sociati - di effettuare detto incon- tro il giorno dopo il saggio in quanto numerosiassociati ven- gonoad assistere allo spettaco-

10

° 11 23 giugno, a Cesenatico, riunione informale

lo di chiusura dell’ anno accade- @ micoe, unendole due occasioni, g eliminano un viaggio. Rimango- e no penalizzati i circhi che agisco- ; no nel meridione, ma occorre ag- @ giungere che sarebbe comunque ® loccasione per coloro che non¢

hanno maivisitato l’Accademia,e per constatare se veramente que- ® sta istituzione é - comela defini- @ sconovari associati - il nostrofio- re all’occhiello. La riunione di quest’anno é particolarmenteee importante in quanto le nuove ® disposizioni legislative hanno sconvoltotutte le prassi prece- ® denti e, mentre oggi nessunosa ¢ cosasi deve fare, per il 23 giu-e

gnotutto sara chiarito (speria-¢

mo!) permettendo cosi di po-e terci muovere di conseguenza

g

opinioni

La questione animale.

La materia del contendere A questo punto del nostro excursus resta da capire quale sia la qualita e la tipologia dei ragio- namenti sviluppati dagli animalisti e, quindi, cercare di spiegarsi come mai, nel volgere di pochi annitali argomentazioni siano riuscite a far presa sull’ opi- nione pubblica — 0, almeno, su chi la orienta — al punto di ribal- tarne, in qualchecaso,l’atteggia- mento: se un numero di animali rappresentava ieri un esempio di armonico rapporto con Il’uomo, oggi la stessa esibizione (anzi,

migliore sotto il profilo del trat-

tamento e piu raffinata dal punto di vista estetico) ha assunto connotazioni decisamente nega-

tive rendendosi addirittura diffi-

cilmente accettabile in termini di senso e di valore.

Per quanta buona volonta si im- pieghi nell’ avvi-

cinarsi alle ragio- ni della parte av- versa, risulta dif- ficile non indivi- duarne l’eccesso di semplificazio- ne ed una sostan- ziale rozzezza e contraddittorieta di fondo, origina- { te da una conce-

zione distorta del|:

rapporto con la} | natura.

Certo non pué es- sere questa la sede per un ap- profondimento di tematiche “alte”, che hanno occu- pato la mente di filosofi di diversa estrazione in dif-

Nella secondaparte della sua disamina, l’autore individua alcune delle false basi di partenza dei movimenti animalisti estremi. In realta paradossali antinaturalisti.

ferenti epoche della storia. Ma a chi scrive pare che l’animalismo estremo (che ha ampiamente soppiantato la concezione pili semplicemente protezionistica dei primi ecologisti e che vede oggi in Singer, Tom Regan, Fox

e Weintraub alcuni dei padri spi-

rituali), sia figlio di una volonta di sciogliere una contraddizione che in realta ci sembra ineliminabile. L’animalismo,cioé, tende a disconoscere che |’uomo nel relazionarsi con i suoi “‘fratelli

muti” (come amavadefinire gli animali Nandino Togni) sia anima- to da impulsi dialetticamente e inevitabilmente contrapposti, in cui l’amore e la volonta di domi- nio nei confronti di esseri verso cui

é attratto ma che restano diversi,

sono in perenne interazione.

Eliminare la componente della dominazione (e non il mero con- trollo della stessa che, in fondo, é la pitt “naturale” delle pulsioni), é il grande cruccio del- Videa animalista. Ma non si pud

non vedere comein tale conce-

zione emerga una visione quasi arcadica della natura, pervasa di elementi divini e capacedirisol- vere tutti i conflitti al suo inter- no nel migliore dei modi. In tal modosi finisce per negare la com- ponente del necessario continuo disequilibrio nei rapporti di forza chela realt& naturale porta con sé.

Gli animalisti, ancora, non rie-

scono ad accet- tare un dato di fatto ormai pa- cifico: non rie-

| scono a conce-

pire che l’ele-

mento umano

(quale parte del- la natura) possa intervenire pro- prio sui mecca- nismi naturali e che tali mecca- nismi, quindi, possano diveni- re correggibili e, forse, pure perfettibili.

L’attuale svi- luppo delle for- me di vita nel pianeta e la loro

(7)

articolazione rende praticamen- te impossibile la pretesa di intangibilita della natura.

L’idea interattiva del rapporto uomo-animale viene avversata in nome di una concezione quasi contemplativa, antiprogressiva e sostanzialmente oscurantista del mondonaturale che si vorrebbe un’entita praticamente estranea all’intervento umano. Sechiscri- ve ritiene che ogni contatto rav- vicinato tra uomini ed animali si risolva in una forma latu senso di addestramento, é ovvio — per contro — cheil punto di vista op- posto consideri |’addestramento alla stregua di un’aberrazione.

Lobiettivo degli animalisti vie- ne perseguito attraverso la spendita di argomentazioni di tipo esclamativo, improntate alla genericita e come tale immedia- tamente assorbibili dai destinatari: non é difficile com- prendere come messaggi quali

“Basta con le torture nei confron- ti degli animali”, oppure “AI cir- co gli animali vengonosfruttati

e ridicolizzati”, colpiscano I’ opi-

nione pubblica. Si tratta di for- mule di grande presa, spesso volutamente tese a forzare la re- alta, che basano la loro forza di penetrazione proprio sulla asso- luta vaghezza dei contenuti, as- sumendole tipiche connotazioni del luogo comune politically correct. L’uso degli anima- li negli spettacoli circensi diviene aberrante in quan- to viene fatto passare per strumentale e superfluo e non come forma tra le

meno cruente di

interazione tra specie.

Siamo dunque in presenza di ragionamenti che po- tremmo definire suadenti, che fanno leva sui suppo- sti atavici sensi di colpa, ra- gionamenti un po’ superfi- ciali ma perfetti per blan- dire le ‘‘anime belle” sem- pre disposte a trovareil modo di indignarsi.

Va sottolineato con forza, in ogni caso, che chiscrive ri- tiene del tutto legittimo propugnare una giusta limi- tazione della componente

della dominazionedi cui si accen- nava poc’anzi, adeguandola, nel-

l’addestramento,alle tendenze na-

turali degli animali stessi. Le at- tuali cognizionidi bioetologia per-

mettono una marcata

riequilibratura delle relazioni uomo-animale.

Ci piace ricordare che il filosofo tedesco Walter Benjamin pensava al circo addirittura come luogo di realizzazione della pace e del- l’armonia, in cui agli animali ve- niva attribuito una sorta di “‘patro- nato dell’umanita” ospitando I’uo- mo nel loro regno. Un’idea del mondodella pista un po’ diversa da quella che trapela dalle opere di alcuniscrittori di diverse epo- che che hannodistillato il loro di- sprezzo perI’ arte circense: per re- stare all’ oggetto delle nostre osser- vazioni, basti pensare ad alcune pagine di Jack Londonsui maltrat- tamenti agli animali.

Il profilo legislativo Dal punto di vista degli effetti sul piano legislativo e giudiziario la battaglia degli animalisti non ha fortunatamente sortito alcun ef- fetto pratico.

Le periodiche raccolte di firme

effettuate nei comuni dai militan-

ti della L.A.V., affiancati spesso pure dagli esponenti delle orga- nizzazioni pit “morbide” come

il W.W.F., la L.LP.U., ecc., han- no trovato riscontro presso i go- verni cittadini in un numero di casi ancora limitato. Ma, soprat- tutto, anche quando le delibere anticirco sono state emesse, non hanno mai superato il vaglio degli organi di controllo giurisdizionale comeil CO.RE.CO. 0 il T.A.R. cui tempestivamente l’Ente Circhi ha semprericorso. Particolarmentesi- gnificative sono risultate le deci- sioni del CO.RE.CO. del Veneto avverso la decisione del Comune di Venezia e la sentenza del T.A.R. di Trento del ’97 sulla de- libera del Comune di Rovereto (cfr. “Circo” aprile °94). Cid in forza della provvidenziale legge n.337/68 che tutela l’attivita circense, ne riconosce la funzio- ne socialmente rilevante (art.1) e, soprattutto, prevede |’ obbligo di messa a disposizione da parte dei comuni d'Italia di aree ade- guate per i circhi “equestri”

(art.9).

Non direttamente connessa alla campagnacontro il circo ma di grande rilevanza per la questio- ne di cui ci occupiamo,é risulta- ta la modifica dell’articolo 727 del codice penale risalente al novembre del 1993. Tale varia-

zione normativa ha inteso porre

al centrola tutela diretta dell’ ani- male stesso e non solo — come prima avveniva — il sentimento

comune di pieta verso gli esseri viventi capaci di soffrire.

Ad oggi, comunque, la Corte di Cassazione tende ad interpreta- re in modorestrittivo il dato

normativo: ad esempio, in una]

decisione dell’ ottobre °96 la de- tenzione di animali in condizio- ni incompatibili con la loro na- tura di per sé sola non vieneri- tenuta sufficiente ad integrare la fattispecie del reato previsto dall’ art. 727 c.p. essendo neces- sario l’elemento psicologico

dell’inflizione di sofferenze in- |

tese come lesione dell’integrita fisica dell’ animale.

Cid non toglie, ovviamente, che compito precipuo dei comples- ® si circensi che detengono ani- mali sia quello di “anticipare” la legge e non certo cercare di elu- derla.

Le contromisure Non si pud chiudere la nostra sommaria disamina della que- stione senza occuparci della individuazione delle possibili contromisure che gli addetti ai lavori e tutti gli interessati do- vranno adottare per riguadagna- re terreno nella sfida lanciata da- gli animalisti.

Primariamente riteniamo che

potrebberivelarsi utile la costi- tuzione di un gruppo di studio composto da_ prestigiosi

addestratori, da veterinari, da

biologi ed etologi non ostili al circo affinché venga elaborato un

documento scientificamente at-

tendibile circa la compatibilita fra l’addestramento degli animali nel circo e un’adeguata qualita di vita in cattivita degli stessi.

Certo, una simile iniziativa com- porterebbe un minimo di investi- mento ma permetterebbe di dota- re gli operatori del settore di uno strumento di difesa culturalmente migliore, utile soprattutto per evi- tare di contrapporre ai luoghi comuni della parte avversaaltri luoghi comuni.

Pure lo studio di forme di “lot- ta” della stessa matrice rispetto a quella degli animalisti non ci pare unastradadascartare a prio- ri: perché non raccogliere firme in favore della “causa” proprio

tra gli spettatori nell’intervallo o prima dell’inizio dello spettaco- lo? Le adesioni raccolte potreb-

bero essere inviate alle autorita

cittadine al momento di lasciare la piazza a scopo preventivo. Se il circo gode di un ampio serba- toio di consensitra la maggioran- za dei cittadini ci pare davvero opportunochesi trovi la manie- ra di investire tale patrimonio.

Macid che contera realmente nell’immediato futuro sara la ca-

pacita del circo di darsi visibili- ta. Non ci stancheremo maidi battere su questo tasto perché una delle spiegazioni dell’ attuale sta- to di cose risiede proprio nel- Vabilita con cui le organizzazio- ni animaliste sono state capaci di conquistarsi l’attenzione dei

media.

Alla luce di quantosi é visto sino ad oggi a questo riguardo,si im-

pone la necessita che il circo in-

dividui dei veri e propri

“testimonials” in grado di pero- rare la propria causa. Come in campo avverso Kim Basinger, Brigitte Bardot e Lea Massari

non hanno esitato a scendere in

campo per cimentarsi nella

“guerra santa” animalista, non si vede perché il mondodella pista non possa ottenere l’appoggio costante di qualche personaggio di rilievo in grado di calamitare l’attenzione sulle ragioni degli addetti ai lavori.

Inutile sottolineare l’importanza di questo obiettivo anche in con- siderazionedei risultati non sem-

13

pre brillanti che le apparizioni televisive di alcuni personaggi circensi hanno sortito. Troppo spesso la gente del circo, pur godendo della maggioranza de- gli appoggi del pubblico, é sem- brata recitare la parte del vaso di coccio tra i vasi di ferro.

Cid che conta, comunque, é che non si abbassi mai la guardia su

questo tema, che non si smetta

di investire in modo intelligente sugli animali, che nonsi crei nel- lo spettatore che oggi reclamale

“bestie” in pista la disabitudine a vederle (basti pensareall’incal- zante problema del ricambio de- gli esemplari di elefante india- no), che si trovi il modo giusto di difendere il proprio lavoro.

Anchela opportunita politica del dialogo intrapresa dall’Enc col

W.W.F. - da sempre pit: modera-

to nelle sue critiche sull’uso de- gli animali — dovra essere neces-

sariamente finalizzata

all’ottenimento di adeguate contropartite se non si vuole che tutto si risolva in una rinuncia pura e semplice da parte del cir- co. Insomma, noi ci auguriamo di aver stimolato il dibattito su un tema che, pur non rivestendo ancora i caratteri della drammati- cita, deve restare sempre al centro dell’attenzione della categoria.

2, Fine.La prima puntata é stata pubblicata nel numero scorso.

Fotoe illustrazioni sono tratte da Les animaux du cirque, Pierre Robert Levy,Paris, Syros, 1992.

(8)

La Blue Div

di Raffaele De Ritis Grraneaale tay

La prima di quest’anno del Ringling (128esima edizione), al Madison Square Garden,oltre a proporre unospettacolo di nuova concezione, si distingue per im- portanti passi avanti nel campo della comunicazione. La data del debutto ha coinciso infatti con Vinaugurazione del sito internet www.ringling.com, che si propo- ne innanzitutto come filo diretto con il pubblico, tramite iniziati- ve, concorsi, ecc.. Poi la strategia pubblicitaria sulla citta di New York é stata radicalmente cambia- ta, in particolare con una maggio-

re presenza nei costosi spot tele- visivi. Lo sforzohafruttato incas- sirecord nelle prevendite,gia set-

timaneprima del debutto,attiran- do anche nuove fasce di pubbli- co. I messaggi affidati alle ferma- te degli autobus e del metro sono invecestati affidati a raffinati slo- gan che non puntano, comedatra- dizione, sulle attrazioni del circo masul valore dell’esperienza dal vivo in famiglia. Quest’anno il contenuto dello spettacolo lo si lascia scoprire solo all’ingresso nello stadio, addobbato con sug- gestivi striscioni dipinti a mano.

E, comeunascatola di sorprese, appare da subito il temadique-

SiS tesfoemty eteLas yr .

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"

appare da subito il tema di que- st’anno: il colorato mondo del side show, e dei fenomeni stra- vaganti rivisitato in una sorta di fiaba moderna. E’ la prima vol- ta, dopo tanti anni, che un gran- de circo americanorivisita la pur solida tradizione delle stranezze umane o delle “meraviglie etnologiche”, come perla gran-

de tribii africana del Gabon (foto

grande nella pagina accanto). Lo sviluppo di questo tema é la pro- va pili evidente del buon lavoro del nuovoregista Phil Mc Kinley, un giovane che viene dal campo delle commedie musicali e per la prima volta a contatto col circo.

Un’ora prima dello spettacolo per il pubblico ha luogo la

“Adventure”: ovvero animazio- ni nell’arena con gli strani per- sonaggi che poco dopo prende- rannoparte allo spettacolo: l’uo- moforte, il gigante, i nani, il mangiafuoco, oltre a giochi con i clowns e cavalcate sugli elefan- ti. All’inizio dello spettacolo, come in un libro di fiabe a rilie- vo, si sprigiona un universo di strane creature che da luogoallo

“spec” di quest’anno (per una volta non posto alla fine della primaparte). Per una ventina di

minuti, in un’estetica a meta tra

Julio Verne e il Mago di Oz,cre- ature spaziali o marine accompa-

Nikolai, “nandibolediferro?- gnano strani veicoli meccanici, sofisticati come nei film, da cui emergonoi personaggi del side show:da una specie di fiore mec- canico emerge la “donna nel cubo” (una vecchia conoscenza:

Marina Kordoban), un carro con scolpita Medusa é@ la sede di

Tang,il vietnamita incantatore di

serpenti con il corteo di donne- rettile; mosche giganti sui tram- poli accompagnano Mysticlese, l’uomo che cammina su spade e lampadine accese; poi c’é |’uo- mo forte ungherese Nikolai, che con i denti trascina un rimorchio con sopra un elefante; da una sor- ta di sommergibile emerge Vul-

cano, lo sputafuoco; e soprattut-

to c’é il cocchio gigante di Khan, un pakistano alto due metri e mezzo sulle cui spalle, in cima ad unascala, si esibisce una cop- pia di lillipuziani (il duo Pavlov).

E sulla cupola c’é la donna mo- sca con la camminata a testa in git. Sono attrazioni magari per noi ordinarie, ma bisogna ammet- tere che appaiono qui ben confe- zionate, con uno sfarzo da musi- cal, una fantasia visuale non in- differente (che coinvolge anche il design degli anelli della pista, del “camerino” e di tutti gli ac- cessori) e legate dal ringmaster- cantante Jim Ragona(ottima pre- senza teatrale), con musiche e

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canzoni azzeccate. Questa specie di festa iniziale, arrichita qua e 1A da strane creature e dai clowns, culmina con l’arrivo del celebre Michu, “l’uomo pit: piccolo del mondo”.

Michu, ormaiultra - sessantenne, torna in pista dopo quasi vent’ an- ni guidando, con |’enfasi di un divo del cinema, un minuscolo cocchio trainato da poneys. Ar- riva nell’anello centrale e, nel- Vimmensita dell’ arena svuotatasi dalla grande parata, il divo alto

neanche un metro esegue una

danza ungherese. Bisogna am- mettere che fa un certo effetto...

La prima parte continua ben le- gata, in stile con la creativita del temainiziale. Vi sono sulle tre piste le sorelle Ayala con i nu- meri aerei dei “capelli”, qui reinventati dalla coreografa del- Varia Alla Youdina: tre conchi- glie bianche da cui emergonotre farfalle vestite di lunghi tessuti.

Il “display” dei cani é molto ric- co ed efficace: nelle due piste laterali i grandi pastori scozzesi della famiglia Rodriguez, con i comici - addestratori in kilt; al centro i barboncini dei Polonik che quest’annosi esibiscono su- gli skateboards. Altro numero di piccoli animali @ il duo di elefantini per i quali si rivisita il repertorio retro di certi vecchi

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manifesti: gli strumenti musica- li, la bicicletta gigante ecc. E’ del resto il biglietto da visita della

“Ringling Elephant Farm”’,la fat- toria centro della strategia ecologista di Feld dove ormai

nasce almeno un elefantino al-

anno.

Maquali sonole attrazioni vere e proprie? Bisogna dire che que- sto € un anno di numerose troupes: scelte con ingegno, poiché ciascuna di esse da sola riempie con efficacia l’arena, dando al complesso dello spet- tacolo l’aspetto di opulenza (del resto ci sono quasi 250 artisti).

Nella prima parte é sconcertante Virruzione improvvisa dei 22 guerrieri del Gabon, una troupe con acrobati e musicisti africani.

Non fanno granché (piramidi, scarsa giocoleria, qualche salto) mail folklore é assicurato e I’en- tusiasmodella platea anche. Sen- za respiro,la loro uscita é effica- cemente legata con l’impetuoso arrivo dei 13 cavallerizzi

“djigiti” Kambarovi, del Kirgistan, di buon livello e ben valorizzati da costumi e musiche.

Le altre grandi troupes si susse- guono nella seconda parte, un po’ meno legata della prima: il noto incontro di basket su tram-

polini dei russi Torosian al loro

debutto negli USA (mai luogo fu per essi cosi indovinato comeil Ringling); un’intera squadra di

ginnaste bulgare (non pit di un lussuoso riempitivo); i volanti russi Tur, che con l’aggiunta del porteur centrale riempiono qua- si l’intera lunghezza dell’ arena;

tale numero(tutt’altro che note- vole) & in tutto simile a quello degli Hertz (non sappiamosesia addirittura un nucleo dello stes- so), giocato sulle lunghe distan-

ze e culminante conil “volo”fi-

nale di 14 metri, che qui abbia- mo visto mancare, come gid a

Monte Carlo.

Tra i numeri aerei c’@ quest’ an-

no una rivelazione: al suo debut-

to (era una nuotatrice), la ginna- sta russa Katia Odyntsova.Si esi- bisce in un numero di “corda bamba”, completo e impeccabil- mente coreografato, e culmina con una performance che da qualche anno mancavasulle piste mondia-

li: le dislocazioni a un braccio(al-

meno 60 “a tempo”nei giorni nor- mali). Ne sentiremo senz’altro riparlare. I re dell’aria di questa edizione sono comunquei Quiros al “filo alto”. Sebbene rimasti in tre, a nostro giudizio restano sem- pre i migliori, e pochi numeri ae- rei sannodarci oggi cosi forti emo- zioni.

E gli animali? Sono notele tristi vicende che hanno visto scompa- rire i fratelli Chipperfield dalla Blue Unit. Le tigri (con un mon- taggio della gabbia introdotto da un’impressionante meccanismodi

16

luci) sono state “‘ereditate”’ all’ul- timo momento dall’ argentino Daniel Raffo. E’ decisamente un buon artista, che sa presentare quello che resta comunque un bel numero. Del resto ricordiamo Raffo qualche anno fa in Messico con un ottimo gruppo di leoni. E’

sempre lui che, assieme a David Harnes e Patrick Vargas, conduce il gruppo dei pachidermi: gli ele- fanti appaiononella “grande pira- mide”alla fine della prima parte e poi, con tre numeri simultanei, nella seconda.

Accettabile la parte comica (il gruppo dei clownsdella Blue Unit ci sembra migliore di quelli della Red, dove lavora comunque Larible), pit: curata che in passato e ben sfruttata dal nuovoregista come formadi collegamento tra i numeri. Il tema del side showri- torna alla fine dello spettacolo, con un quadro d’impostazione “misti- ca,” in cui un uomo e una donna (Mark Myers e Vesta Gueschova) si esibiscono nel lancio simulta- neo dal “doppio cannone”, un buon effetto per chiudere lo spet- tacolo. L’edizione di quest’anno riconferma la nuova tendenza ar- tistica del Ringling, che (sebbene un po’ a “zig zag” negli scorsi anni) cerca di reinventare lo spa- zio delle tre piste seguendo le nuo- ve tendenze del moderno merca- to circense. Molto del merito va a Tim Holst, produttore e talent

scout, e ad Alla Youdina, coreo-

grafa che ha il compito di inte- grare gli artisti nei contesti spe- cifici. Ma soprattutto a Kenneth Feld, un impresario che sta gra- dualmente rinnovando i quadri artistici delle sue produzioni (dalle musiche, alle luci, ai co- stumi) con talenti molto giovani e che riesce a mantenere un con- trollo personale sui vari spetta- coli. In futuro? Per il momento l’edizione Red 1997/98 (quella di “David e Cleopatra”) é stata molto migliorata, e per il Red 1999/2000é stata riconfermata la regia di Mc Kinley, gia al lavo- ro. Mapersalutare i] nuovo mil- lennio, sembra che Feld abbia in serbo nuovi e sorprendenti pro- getti per il suo pubblico.

spettacoll

Knie da applausi

Lottantesima stagionedel circo nazionale svizzero Knie ha debuttato il 27 marzo 1998 a Rapperswil e, non poteva essere diversamente,é stato subito un trionfo. Una pioggia torrenziale d’applausiha, infatti, investito nel finale non solo la direzione maanchetutti i partecipantiallo spettacolo ed occorre affermare che quest’anno sembrano davvero meritati. Se gia alla

prima lo spettacolo é sembrato

girare bene, é facile immaginare come nell’arco di un mese scorrera ancora meglio. I]

programma 1998 si basa principalmente su tre elementi:

il Duo Fishbach, i numeri di famiglia e gli artisti russi scritturati.

DuoFischbach

Dopo aver presentato Emil, Dimitri e i Mummenschatz, Franco e Fredy sono ritornati quest’anno a dare largo spazio ad artisti svizzeri che hanno avuto, per lo meno in passato, poco in comuneconil circo. II

duo (foto a destra) rappresenta nella finzione scenica una coppia di provinciali svizzeri di circa

cinquant’ anni, poco acculturati.

La loro comicita é giocata molto sul dialogo sui giochi di parole, spesso effettuati con slang

dialettali di difficile

comprensioneperunostraniero.

Nelle loro diverse entrate

coinvolgono oltre al

presentatore, il direttore d’orchestra e Franco Knie insieme con un elefante. A giudicare dalle risate e dagli applausi del pubblico sembra indubbiamente un’ ottimascelta, almeno peril cantone tedesco

Applausi meritati alla prima del Knie, che ha debuttato il 27 marzo a Rapperswil. Per l’ottantesima stagione del circo nazionale svizzero molti numeri ed artisti nuovi, con prevalenza di troupeed artisti russi. Il nostro inviato ha seguito la prima, scovando molti pregi e pochi difetti. Eccone il resoconto.

della Confederazione. Resta da verificare comei dialoghitradotti in francese ed in italiano riusciranno ad avere uguale

presa.

Inumeridi famiglia La famiglia Knie é famosa per l’elevata qualita dei numeri che presentano nel corso dei loro

17

programmi ed anche quest’ anno non delude.

Geraldine Katharina sulle musiche del Bolero di Ravel si cimenta in un numero che raggiunge l’apice quandoi dodici cavalli bianchi di razza arabasi incrociano in un carosello equestre conseifrisoni neri. Un altro momento equestre é ricavato nella secondaparte del programmacon I’alta scuola di equitazione presentata dalla famiglia di Fredy Jr. al completo.

D’effetto l’'uscita in deboutdel cavallo montato da Maria José.

A Franco Knie si associano i numeri con i pachidermi.

L’artista, premiato lo scorso

anno a Montecarlo con un

argento in questa specialita,

presenta nell’ edizione 98 sette elefanti asiatici in una serie di esercizi completamente diversi

da quelli delle passate

produzioni, compreso un non

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facile passaggio su unasfera.

Maria José, abbandonati i cammelli dell’edizione dello scorso anno, é rimasta ancora nell’ ambito degli animali esotici

presentando quattro zebre,

alcuni watussi con un’estensione delle corna molto ampia, ed una giraffa. Sacha Houcke si dimostra ancora una volta,

qualora vi fosse necessita di

ulteriori conferme, un ottimo addestratore. Non solo segue Vaddestramento degli elefanti

ma prepara di volta in volta

numeri con gli animali pit strani.

Perl’edizione 1998gli é affidato un numero con oche,asini e 12 maiali.

Artisti scritturati Oltre alla discreta presenza di Alberto e Enrico Caroli, per l’ottantesima edizione sonostati scritturati solo artisti russi con grande prevalenza di numeri di troupe. Perla prima volta sotto lo chapiteau del circo Knie é presentato un numerodifilo alto

russo. La performanceé affidata

alla Troupe Aishada, nota agli appassionati italiani per essere stata presente, anche se con una formazione leggermentediversa, al Gran Premio del Circo di Genova. Un numerobello anche se un po’ troppo lento e con eccessiva presenza di longe.

Altro numero nuovoperla pista del circo elvetico quello presentato dalla troupoe Anatoly Kalinin con le prodezze sugli skate-board. Numeroridotto rispetto a quello presentato a Montecarlo nel 1997 per un pill esiguo numero di componenti. In ogni caso un numerodi effetto anche se costumi e musiche non sembranodeltutto convincenti.

Molto ritmato il numero dei quattro giocolieri Guibadoulline alle prese soprattutto con scambi incrociati di clave e con la classica pioggia di piatti nel finale. Un numerotipico dei primi anni Ottanta.

Ai cosacchi Yakov Ekk affidata la parte conclusiva dello spettacolo. Con le loro evoluzioni sui cavalli lanciati al galoppo raccolgono numerosi

Kristina “Perla” Kireeva applausi anche se questa formazione non ha nulla di particolare che la differenzi da altre gia viste in Europa.

Applausi molto calorosi sonostati riservati ad un numero di contorsionismodi Kristina Kireeva denominato “Laperla’’. Il numero si distingue perla presenza di una grossa perla che vieneviavia fatta scivolare lungo lo snodato corpo della giovaneartista.

Unipotetico applausometro raggiunge perd l’apice con l’esibizione del mano a manodel Duo Kireevy. Papae figlio nelle vesti di due mendicanti cercano di raccogliere qualche moneta conla

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loro esibizione. Un numero molto

ben impostato con una musica adatta e che qui ha avuto la definitiva incoronazione.

Luci come sempre accurate, mentre perle musiche sonostati un po’ abbandonati gli stili new agee si € piacevolmente tornati a melodie un po’pit tradizionali.

Si pud pretendere qualcosadi pit?

Sacha Houcke

promi

Karl Wallenda

La leggendacorresulfilo

Tre sono le immagini che il nome di Karl Wallenda riporta alla mente degli appassionati e dei cultori del genere. La primahafatto la storia del circo, emblema del “sempre pit difficile”: la piramide a sette, l’eser- cizio che proiettd i Wallenda nel mito.

La seconda é il crollo della stessa, con conseguenzefatali per tre dei compo- nenti del gruppo. L’ultima, e definiti- va, & quella dell’anziano Karl, che, a San Juan di Portorico,si lascia in pra- tica cadere dalla fune, scegliendo Pepilogo di un destino che avevaini- ziato a scrivere da quasi sessant’ anni, dal giorno in cui aveva mossoil suo primo passo nell’aria.

Una formazione avventurosa Il leggendario Karl Wallenda era nato a Magdeburgo, Germania,nel 1905, da una famiglia di tradizione circense proveniente dagli incerti con- fini del secolo scorso fra Germania, Austria ed Ungheria. Il capostipite Johannes Wallenda, padre di Karl le nonno del nostro, aveva per diversi anni diretto una propria troupe ginnico-acrobatica, distinguendosi anche per I’ammaestramento di ani- mali. Purtroppo pero alla nascita di Karl, la situazione famigliare non era delle pit felici. Il papa di Karl era Englebert Wallenda, la madre Kunigunde Jameson. Pare che la for- mazione umana di Karl sia avvenuta con una figura paterna alquanto ne- gativa (anchese i nipoti lo giustifica- rono comeun “figlio del proprio tem- po”). In un’occasione Englebert arri- vo a malmenare Karl al punto di far- gli perdere l’udito dell’orecchio de- stro. Infine, nel 1911, l’uomo abban- donola famiglia, lasciando alla mo- glie tre figli da mantenere: Herman, Karl e il piccolo Willy. Questi ultimi furonoin un primo tempodestinati ad un orfanotrofio, mentre Herman(a soli dieci anni) cercava di dare una mano

A vent’anni dalla scomparsa,

ricordiamo la vita e le opere di Karl Wallenda, probabilmenteil pit importante funambolo a grande altezzadel nostro secolo.

alla madre in poveri circuiti di varie- ta. Ma anche Karl comincid ben pre- sto ad esibirsi, specializzandosi nelle verticali che eseguiva nelle osterie e nei “garden”tedeschi. In seguito ven- ne ricomposto unnucleo famigliare pitt

solido con il secondo matrimonio di

Kunegunde con George Grotefant, dal quale nacquero Arthur e Gertrude.

Dopo unosfortunato tentativo conil Circus Wallenda, nel 1921 Karl rispo- se ad un’inserzione del funambolote- desco Louis Witzman, alla ricerca di un partner capace di esibirsi come verticalista. La leggenda dice che il

= t

Questa foto;grafia dei Gre:

ats Wallenda fu scattata appena dopoil loro arrivo

primo esercizio eseguito dal sedicenne Karl come funambolosiastato la ver- ticale sui piedi di Louis, anch’egli in verticale sulla fune!! Altre fonti, ver- so le quali siamo meglio disposti, di- cono che la verticale fosse eseguita sulle spalle del maestro di funambolismo. In ogni caso, dopo un tirocinio di circa un anno con Witzman, Karl decide di montare un proprio numero coni fratelli chiama- to “The Flying Wallenda”. Nella sta- gione 1922-23 visitano con lo Strassburger Circus, Germania, Au- stria e Italia. Pare che proprio a Mila- no debutti la prima versionedella leg- gendaria piramide, allora composta solo da tre persone... Nel 1927 i Wallenda sono al circo Busch dove Karl sposa una giovane ballerina, Martha Schepp, dalla quale ebbe Jenny (che a sua volta doveva sposare il nostro Alberto Zoppé). Mail matri- monio eradestinato a durare solo fino

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da Ringling, negli USA, nel 1928. Sonoritratti Karl, la futura moglie Helen Kreis, e i fratelli di Karl, Herman (dietro) e Joseph. Da The American Circus.

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