4^
ALCVmi FATTI
DELLA
Ìl4lt4
DlPi:»Ti
DAL BARONE
'FiigcEmgo c^mirccmi
INCISI A BOLINO
DA DIVERSI ARTISTI
E DESCRITTI
DALL’ ABATE MELCHIOR MISSIRINI
ROMA
TIPOGRAFIA CAMERALE
l835
PKEFAZIOJXTE
1}
el dettare (/veste brevi illustrazioni delleopere
delbarone
l^incenzoCamuc-
cini , bella luce dell’ italiana pittura,
non ha
avutoparte alcuna
labenevolenza
diche
questo esimio artista cionora
:anzi
questa ci è stata d'impedimento a
spiegare liberamentegl’interisensidell’animo
nostro,
per commendare
i lavori suoi sul loro su-blime
merito artistico,come
ogni giustizia richiedeva :avvegnaché
essendosiper
noicomposta una
ragione degliavvedimenti
di esecuzione, e della maestria eJilosoJiacon che furono
condotte queste tele , conside- rate su tutte le parli dell arte ;quantunque avessimo munito
il nostrodebilparere
col- lasapienza
digrandi
professoried
intelli-genti , egli, sì
per
lasua
naturale riser-vatezza
, sìper
la nostramutua
consue- tudine, ci
fece
rigoroso divieto di pubbli- carla.( l»
)
Laonde
nelle presenti dichiarazioni ab-biamo dovuto rimanerci
alla solaparte
isto- rica ne' dipinti significata.Ella è
però gran
venturache
gli argo-menti per
esso trattati siano tantomagni-
ficied
illustri,che
quasi, indipendente-mente
dall'arte,per
se stessi trionfano ,come
quelli,che
oconsacrano un
fattomagnanimo
, o c'insegnanoalcuna
utile virtù.Alla
quale bontà de’temi concorse
d’as- sai l’essere statiprudentemente
desuntidal- la patria storia :perchè
gli storiciche sono
aggiunti alla dignitàed
alla gloria della nostra gente , o tenendo le veci diuna muta
tragedia , eccitano in noi ledue grandi
perturbazioni di questaepopea
, oinfiammandoci
gli spiriti,
ed
innalzandoci lamente
, ci destano alti e generosipen-
sieri,
ed a magnanime imprese
ci confor- tanocon
bellaemulazione.
Le
invenzioni tolte dallefavole possono per avventura prendere l’immaginazione
:ma
le storieromane
drittamente ci assal-gono
ilcuore
:ed
ogni oggettoche
collaforza
, collagrazia
, coldecoro
, e collabellezza tocca il
cuore umano
, giàper- suade
edetermina
la volontà IPerchè mentre a nome
della patria co-mune ringraziamo
ildegno
autore diaver posto a
questoscopo
nobilissimo il suo pri-mo
intendimentof inuna
etàche vuol
es- serecon ogni maniera
di studied
artiav- valorata alla virtù; ci confidiamoancora
^
che
lagrandezza
degli stessiargomenti debba
giovarcia compensare
il difetto di queste nostre,
forse
troppo umili e scarse parole.MELCHIOR MISSIRINI
NB. Essendo state pubblicale recentemente, dopo lapar- tenza da Roma del eh. sig. abate Missirini,le incisioni dei due quadri rappresentanti Lucrezia e Pompeo , essi sono
stati descritti dal sig. marchese Luigi Biondi.
In fine si è aggiunta la Incisione del quadro mitologico
il Convito degli Dei operato dal Camuccini pur esso
, e già desCiitio dal lodato sig. abate Missiriui.
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.I11
LUCREZIA TROVATA AL LAVORO DA COLLATIAO
E DAI FIGLIUOLI DI TARQUIATO
Erano
iromani
airassedio diArdea
,quando cenando
Collalino, marito di
Lu-
crezia, insieme coi figliuoli di
Tarquinio cognominato
il superbo ,cadde
il ragiona- re sulle lorodonne
: cciascheduno
lodava la sua.Ma
Collatino :A che giovano
, dis- se , tanteparole
?Fra poche
ore vipotrà
essere manifestoquanto a
tutte le altre siada
antiporre lamia. Montiamo a
cavallo :presentiamoci ad
esse inaspettati;da
ciòche
elle sifacciano trarremo argomento
della bontà loro : Eccoli inRoma
: ledon- ne
dei giovani Tarquiniierano con
moltecompagne
in festa e in convito :Lucre-
zia , in chiusa stanza,
sedeva
a tarda notte fra le sue ancelle , lavorando lane. Ella in tal guisa si meritò lode su ciascheduna.Questo
fatto fu rappresentalo dalCamucci-
(
8
)
ni ,
ponendo
la scena inuna
sala illumi- nata da' lucerna a trelumi che pende
giù dal soffitto.La
porta è a destra degli spet- tatori ; alla sinistra èun
piedistallocon
so- pravi il simulacro della lupache
fu nutri- cea Romolo
e aRemo
: nelmezzo
èun
desco rotondo, presso al quale siede
Lu-
crezia- circondata dalle sue ancelle. Colla- tino , seguito dai. figliuoli di Tarquinio, è già entrato
con
essi nella sala ; e mostran-do
ladonna
sua a Sestoche
gli èda
la- to , pareche
dica :La
vedete voi?Non è
elladegna
di lodepiù che
le altrenon
so-no
?Ma mentre
la castadonna
,volgendo maestosamente
la persona inverso il mari- to , eabbandonando
la clamide di lanache
lavorava,
sembra che
lo interroghi intor-no
a quel venir suo intempestivo, vedesicome
Sesto-, alla vista di lei, concepisca nel
malnato animo
queiraffetto disordinato ,che
fu cagione dimorte
a Lucrezia , c di discacciaraento aiTarquinii.Tre
giovani an- celle siedono daU’altra parte del desco : l’una c in allo di torcere il fuso; e le
gode
l’ani-mo
per quelle lodi nelle quali sipensa
pu- re aver parte: l’altra, per effetto di sua( 9 )
soverchia giovinezza , è stala vinta dal son-
no
, e,appoggiando
sul desco il sinistrogo- mito
, fa dellamano
letto allaguancia
,men-
tre
che
la terzaa
lei vicina simuove
a de- starla, dicendole dellavenuta del signor loro.
Stanno
in piedidue
fantesche di etàmatu-
ra:r una
, presso Lucrezia, torce il fuso ; l’altra
, presso il simulacro della lupa , di- stende in filo le lane
onde ha
ripiena larocca.
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1 I.
( )
ORAZIO COCLITE
9
-L
eroico ardire di Orazio Coclite, che ,*opponendosi
esso solo sul ponte sublicio al passaggio deiresercìlo diPorsenna
, salvò
Poma
, gli valseprima una
statua erettaglida
Pubhlicola nel tempio diVulcano,
indi lo fecedegno
di magnifiche lodi presso tutti gli storici , e di esser fattoimmortale
dai dipintori,
che
quella sua splendida ema- gnanima
azione tolsero asoggetto delle loro tavole.Col presente
quadro
parimenti siaggiun- ge nuova
luce alla gloria di Coelite, ve-
nendo
qui rappresentalo in quell’atto di di- fesa ,con un componimento
pieno dimoto
e diromano
valore.La scena non
significa soltanto ilmomen-
to istantaneo dell’intrepidezza di Coelite ,
ma
toglie a
rammentare
gli antecedenti relativi alla battaglia perduta dai romani.Quindi
èche
indue
parli si divide la disposizione della storia.(
»
)Nella parte inferiore
,
ore
ilTebro
discor- re, yedesi al lato
manco un
vecchio soldato subruno
destriero ,che
tentascampare
, eguadagnare
l’oppostasponda
: indi siam- mirano due
giovani guerrieri , i quali ba-lestrati dagli etruschi e colpiti
da
gravi pie- tre (dopo
averconsumato
ogni sforzo per difendersi),cedono
all’impeto de’vincitori , ecadono
supini nelle onde.Dall’opposto lato
sono
introdottidue
altri guerrieriromani
natanti nel fiume : e di- resti essere dessi TitoErminio
e Spurio Lar- giocompagni
di Coelite.L’uno
,premendo un
cavallo dinere
tinte, si tiene stretta
,
come
caropegno
, l’insegna militareper
es- so salvata : e l’altro,
che
saleun
bianco cor- ridore, stende la
mano
afferrando il brac- cio diun romano
combattente per soccor- rerlo,
mentre un
giovinetto gli si afferra alla coscia ,cercando pur
essoschermo
allamorte
inevitabile.Nel mezzo
di questi episodi sorge ilpon-
te , clic ricorda gli avanzi antichi detti vol-
garmente
ponte di Orazio, i quali
danno
passo dal Gianicolo all’Aventiiio : e perciò nelcampo
delquadro
vedesi prossimo esso( >3
)
Avenlìiio , col
tempio
diDiana
: il qual luogo èanimato da
molto concorso di po-jx»lo radunalo a vedere l’esito della battaglia.
Il
generoso duce
sta inun
bell’ atto di battaglia : cmentre che
dietro di esso iguastatori
romani con
legni e scurihanno
già rotto il ponte, e
danno
leva ai travi perchèmeglio
siscommettano
ecadano
,
ei calca intrepido i cadaveri de’nemici uc-
cisi dalla sua lancia , e seguita tuttavia
a
combattere.Se non che
saettandolosempre
i nemici,
benché
volti in fuga, eaccorgen-
dosiche
il ponte è investito dalla cavalle- ria ostileche
sprona i suoi destrieri a pas- sarloj si direbbe ch’egli aspetti impaziente ,
che
il ponte sìa guasto interamente , pergittarsi a nuoto a salvamento.
Lascererao
,
che
i professori dell’ arte notino in questa storia la fiera egenerosa sembianza
di Orazio: la sollecitudine ne’gua- slatori ; lo sbigottimento incusso dalla ca- vallerianemica
; e sopratutto rintelligenzacon che
sono trattati gl’ignudi.Noi
ci sia-mo
prescritti dinon
toccare i meriti arti- stici; e perciò
quanto
talorasiamo
larghi di lodi ai giovani dipintori per animarli( i4 ) vieppÌLi a nobili lavori
, ci
taceremo
altret- tanto diun maestro
,che
,avendo
di giàconfermato con
opere esimie la suafama
nel
mondo
, per le nostre parole
non
po- trebbe crescere inmaggior
grido.Diremo
bensì ,che
alla maestria della parte intellettuale pittoresca risponde l’os-servanza del
costume
, il quale negli etru- schi è preso dagli antichi bronzi cortone-
si ;
ed
è vario ne’gambali
e negli scudi dalcostume romano. Specialmente sono da
notarsi i combattenti ,che
sirecano
allapugna
vestitinon
d’altroche
diun
breve pallio,
siccome
ne’ vasi etruschi si osserva.Quanto
poi aireffetlo delquadro
, ci fagran
senso all’animo , fra tantomovimento
di battersi , di cadere , e di essere
sommer-
so , e fra le grida di chi
pugna
, i lamenti di chimuore
, e le percosse de’ ponlonie-
ri, veder trionfare nel
mezzo
ilmuto
e costante valore di Coelite.( >5 )
.VIKGI.\IA
iVppio
Claudio,
capo
de’decemviri, in-
vaghito dell’esimia bellezza di Virginia one- sta donzella
romana
, sedusseun
suo confi- dentead immaginare una
frode ,con che
la vergine fosse reputata schiava trafugala al
medesimo
, é quindi venisse tolta alla sua famiglia per darla in
preda
al tiranno.Ma
Virginio
,
padre
di Virginia , venuto al tri-bunale
di Claudioquando
si vide .strettodalla prepotenza
, piuttosto
che
cedere la fi-glia , di sua
mano
l’uccise.Questa
tavola rappresenta l’istante diuna
tale uccisione.
Il nostro autore , nel
condurre
la storia di questo fatto, ordinò
prima
di tutto illoco dell’azione. Perciò rappresentò la tra- gedia sulla piazza de’comizi
,
ove
ergevasiil tribunale di Claudio verso il foro di
Ner-
va : e feceche da un angolo
delcampo
sivedesse alcun
poco
il Campidoglio , la c;t-2
( i6 ) tadella
,
ed
iltempio
diGiove
Statore ,e
più innanzi apparisseroda un
lato le fab- briche del foro, e dall’altro peristili.
I personaggi del
gruppo
dimezzo sono
i se- guenti,
Virginia, donzella disputata.
Virginio decurione ,
e padre
dellame- desima.
Nutrice di Virginia
, recatasi al foro per attestare di averla veduta nascere.
Icilio
, già tribuno della plebe
,
promesso
sposoa
Virginia.Numitorio
, zio della donzella.
Due
avvocati difensori della vergine, ve- nuti avanti perdeporre a
di lei favore.Fra
gli attori delgruppo
amano
destra si ri-conoscono
,Appio
Claudio sedente sul tribunale.Marco
Claudio , falso accusatore.Doppio
stuolo di littoriche circondano Appio.
Un augure
dietro il tribunale di Claudio;
personaggio che decorava
lamaestà
de’con-soli c decemviri.
{ '7 )
Gran
frequenza di popolo accorso al giu- dizio : e legioniromane che
siveggono da
lungi comparire.Finalmente
ne’personaggi del terzogruppo
siannovera
,
Un numeroso
stuolo didonne romane mosse ad accompagnare
Virginia.Una
schiera di littoriche
sioppone
al tumulto dellemedesime
, alle qualisono
frammisti alcuni giovani.E
il-macellaio,
dal
banco
del quale dicesiche
Virginio to- gliesse il coltello per uccidere la figlia.Virginio è nel
momento
in cui ,avendo
di già ucciso la donzella , alza il coltello versoAppio
, e gridacon
entusiasmo leparole del nostro tragico:
{( Agl’infernali dei
«
Con
questosangue
ilcapo
tuo consacro!Cade
Virginia,ed
è sorretta dallo sposo Icilio, e dallo zio Numitorio.
La
nutrice grida,
ed
erge le bracciacome
presada
disperato dolore., Gli avvocati
rimangono
incerti, e pare
che non
si facciano capaci di sìgrande
al- tezzad’animo
in Virginio : quindi estatico( >8 ) è il più giovine
, e il più grave d’anni si
avanza
forse per convinceremeglio
se slesso del fatto.Appio
,come
giudice, fa
sembianza
di restarsi tranquillo a tanto spettacolo.Marco
Claudio s’arretra d’un passo, e
non
osa
mirare
l’animosa azione di Virginio.Il
punto
dell’azione si definisce dal litto-re , il quale è già disceso dal tribunale
,
ove rimaneva
più presso aldecemviro
, per
istrappare Virginia dalle
mani
del padre.L’augure
, raccolto in se stesso,
contem-
pla quell’eventocon profonda
meditazione,
come
giàne prevedeva
le funeste conse- guenze.Dalla parte opposta
, quale delle
donne
risospinte dai littori s’arresta
come
forsen-nata al tragico
avvenimento
; quale grida \ quale
piange
: euna
fra le altre è intesaa
salvareun bambino
perdutosi fra lamol-
titudine.
Il macellaio ò salito su i
marmi
vicini,c appoggiandosi sulla
manca ad un
trave,
alza
sdegnoso
il braccio destro, partecipan-
do
esso pure alla pubblica indignazione.( '9 )
I grandi inlclligenli deU’arle
hanno
no- talo,che
il scmbianle ed ilmovimento
di Virginio ritengono in seun
misto di forti perturbazioni, e
rammentano veracemente
que’versi del Petrarca:« Virginia appresso al fero padre
armato
{( Di disdegno
, di ferro , e di pietale.
Virginia sviene in
un
suo dolce cadere :e condotta a quel passo dalla sua virtù,
e daU’amore
pel suopromesso
sposo, pare
che
non
le incresca il morire ;ma volgendo
tut- tavia le languide luciad
Icilio, colla de- stra
mano
afferra ilmanto
paterno: enon
potendolo colle parole, direstiche
gli espri-ma con
quell’attoun
priego di vendetta.Numitorio con
trucesguardo mira
al de-cemviro
, e si unisce nell’ira sua alla pre- ghiera della nipote.La
nutriceed
Icilio, lacerati l’animada uno
straled’amore
, intendonomeno
al de- siderio della vendetta,
ma
sono rivolti al solo oggettoche occupa
il loro cuore. Per- ciò la nutrice in lei tutta si diffondecom-
iniserandola:
ed
Icilio abbraccia la vergi-(
20
)ne
in bellatto di pietà, e le stringe la ferita.
Appio
fingeinvano una
forzata costanza;le raltratte estremità,
ed
i turbati segni del volto,accusano apertamente da
qualetem-
pestosaguerra
di affetti siainternamen-
te agitato :
sdegno
,amore
, orgoglio e paura.Crederiasi
Marco
accusatore essqr presoda
rimorso epentimento
, e starsicome
coperto di confusione,
temendo
i supplizi ne’quali espiò ilgrave
fallo di essere stato vile stru-mento
deirindegna
passione deldecem-
viro.
Il
moto
jonde ha
vita tutta questa tragica azione, è accresciuto dall’impeto de’littori, dal subbollimento della plebe.Vediamo
ilromano costume
religiosamen- te osservato in questa tavola ,perchè
Vir- ginio eNumitorio sono
vestilisecondo
la loro condizione di militari. Virginia, all’uso delle donzelle latine, è cinta della tunica e ornata del pallio quadrato , c Icilio
come
tribuno si fregia del
manto.
- Fra’difensori il più vecchio tiene la toga,
(
*
)c l’allro il semplice
manto
; Claudioha
tu- nica e toga; c
Marco
tunica emanto.
I littori
tengono
delcostume
loro proprio,
significalo dai bassi rilievi de’tempi di
Tra-
iano posti nell’arco di Costantino.Le donne
s’adornano di pallio e tunica, c il macellaio è vestilo di breve tunica suc- cintacon
fascia, alla foggia dc’villimari.itif i>it a3^q/T'*i9
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QftUfi'l f*y .ul;if,ffr*9"
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LA MAGAAAIUIITA^
DELLE D0A1¥£ RODAIVE
Per
accrescere ildenaro
dellaguerra
usarono iromani un
tratto dimolta gene-
rosità ;
perocché
i più doviziosi si offersero a sostenerne il carico colle private loro ric- chezze; e le
magnanime donne romane emulando
la virile splendidezza,
ed anche
vincendola, si risolsero di
donare
alpub-
blico erario i loro ori e le gioie, e
quan-
to
formava
il decoro del loroornamento.
Nè
più farpotevano
quellematrone
: imper- ciocché lo spogliarsi degli oggetti del lusso e della vanità, per cui al presente
sono
tan- to arrendevoli i petti femminili, si
deve
considerare
come
l’ultimo sforzo diun animo
liberale
ed
accesoveramente
dell’amordella patria.Fu dunque
nella repubblica destinatoun
corpo di magistrati per ricevere queste offerte : evenne
fissato perluogo
della rac- colta iltempio
diSaturno
, ov’era riposto
il tesoro della nazione.
(
24
)L’autore del dipinto
ha
ritratto in telailmomento
in cui- si presentano dallefemmi- ne romane'
queste obblazioni; e per atte- nersi alla verità dellastoria e del
costume
,
ha
figuratoun
loco,
come
iltempio
delDio
, nel quale siconservavano
le tavole' delle leggi , e le aquile di argento ,famose
insegne deffe legioniromane.
Fingesi per- ciòche
i penetrali deltempio non
sianomolto
estesi,come
quellidove
i sacerdotie
i sacrificatori
avevano
luogo.Dai
penetraliperò
,o
sia dalla cella interna, si discen-
de ad un ampio
emaestoso
vestibolo ,o
vo-gliam
diremagnifica
sala,
ad
imitazione' di quelle delle anticheterme da
grandiosi in- tercolunni decorata.Questa
salaappunto
è il sito delle ofier- tc.In
essasono
le tavole de’pagatori della ihilizia , e quelle per le accettazioni delle obblazioni. Sette ediliformano
ilcorpo
de- stinatoa
questaincombenza. Tre
di loro sistanno sedenti rìmpelto alle tavole, c quattro
rimangono
in piedi. Ilcostume romano è rigorosamente
serbalo nelle vestiinenla di questi edili ,c
le loro clamidi ed imanti
siripiegano c si girano
con
molta ricchezza c varietà.(
25
)’ Il pittore poi ,
come
poeta,
ha molto
sfoggiato nellaimmaginazione
diaccomo-
dati episodi ; talché
ha
reso questa scenauno
spettacoloche
interessa ilcuore
, e spi- ra all’animo dichiunque grandezza ed amo-
re di patria.
Perchè
visono
introdottema-
trone
che
,variamente
atteggiate e disposte , varie cose offrono : e chi si fa recare il co- fano delle gioie dalla piccola ancella, chi
presenta l’anello
, chi il braccialetto
, e chi la collana: oltre
che
la tavolaè
già spar- sa di fermagli , didiademi
, e di altromon- do muliebre
; e giàuno
degli edili ripone in serbo gli oggetti offerti inuna
cassa del- l’erario. Presentasi, quasi nelmezzo
delqua-
dro, l’invenzione leggiadrissima diuna bam- bina che
presta ai consiglimaterni
si leva gli orecchini per consegnarli essapure
indono
alla patria.Vien dopo una donna che
apre lo scrigno degliadornamenti
, e
, quasi
compiacendosi
di spogliarseneper
si bellacagione
, quelli mostra alla
compagna
laquale pare
che
tacitane ammiri
il coraggio.Indi si
vede un gruppo
di altredue don-
ne
,una
delle quali ,avendo
di già con- segnato la sua offerta , sollecita lacompa-
( 26 )
gna
a fare altrettanto, e le mostra gli edili destinati a ricevere gli atti della sua libe- ralità.
Tutto il
quadro
è operatocon grande
amore ed
affetto : equanto
alla squi- sitezza deir arte, alla precisione del dise-
gno
, al vivo colorito, all’
armonia
gene- rale,ed
agli affettiche
vi son dentro , gli esperti della pittura potranno di per se giu- dicare , e vederecome
ilbarone
Camiic- cini sostenga in questa parte l’onore del pennello italiano.( 27 )
CURIO DEI^TATO
ennero
infama
anlicamenlc i sabini per merito di valor militare , e di gravi c severi costumi. IlVenosino
li descrive co-me una
gentemaschia
di rustici militi,
paziente
ed
indomita.Quel
viver loroandava
singolarmente a cuore a Curio Dentato , illustre capitanoro-mano
, di antica severità : e perciò solevaspesso
dimorare
inSabina
inuna
sua an- gusta villetta , i ruderi della qualevenne-
ro poi più volte dal rigidoCatone come
cosa sacra onorati.Ora
,rimanendosi
in quella sua rustica casa ,avvenne
che fuun
giorno dagliam-
basciatori sanniti visitato
, i quali recaronsi supplichevoli perch’egli si facesse
mezzo
allapace
co’romani; e perciò di alcuni bei vasi d’oro osarono presentarlo.Sedeva
ilromano
a parcamensa
, ricon- fortandosinon
d’altro ristoro che dipoche
(
28
)rape lessate :
ed aveva
d’intorno la fami- gliolaamorosa.
Udite egli le parole de’sanniti , si volse lo-
ro colla dignità propria della virtù sua, e rispose ((
Amo meglio comandare a chi possiede
questi tesori,che
possederli iomedesimo.
»Questo
fatto è iltema
diun quadro
delbarone Camuccini
:quadro che
ionon
cre-do
ch’esser potesse piùamorosamente
con- dotto : tanta graziae decoro ha
saputo ilvalente artista dalla nobiltà del soggetto de- rivare!
Siede il capitano alla
povera mensa
, for- nita dipoche
erbe e diun
vaso di ter-ra ; e all’arrivo degli ambasciatori co’doni
,
in
un
suo bel volgersi pieno digrandezza
,
ti pare udirlo pronunciare le anzidette
me-
morabili parole. Così nelmezzo
dellacom-
posizione egli agisce , e ratlenziouc degli spettatori
richiama
!Tutto in quella stanza romita è parcilà ,
semplicità e modestia.
Le mura
si adorna-no unicamente
dellearmi
,
quanto
più po- vere , tanto più formidate dai nemici.Ma
nonostante il consiglio e l’onestà della
ma-
i.
29
)drc e della sposa di
Curio
,e rammirabil
bellezza didue
suoi piccoli figli, coirisqui- sita grazia c l’amorosocandore
impressone’ loro volti
, l’umiltà di quel solitario ostel- lo rallegrano.
La
figlia ,come a
oggetto insolito,
par
che
lievemente sicompiaccia
all’ oro offer- to dai sanniti, e lo addita al piccolo fra- tello
,
che
voglioso si protendea
mirarlo.Se non che
lamadre ne
li diverteda
quelgio- vanile pensiero: e la vecchia siapplaude
dell’eroica risposta di Curio.
Un
focolare,
posto presso lo
scanno
dell’eroe, giovaa
maravigliaa mandare
addietro la scena.Non
è a dirsicome
siano veri i costu-mi
; efficace il contrasto delle età;
magi-
strale il disegno
; caratteristiche le fisono-
mie
; ricco e ragionato il volgersi de’pan- ni ; evago
e sentito l’effetto generale.Quin-
dinon dubitiamo
asserire, esser questo
uno
de’più bei lavori
che
fanno gloria al nostro artefice.co
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LA PARTENZA
DI ATTILIO REGOLO
JÈ famosa
nellamemoria
de’ fatti ,che onorarono
laromana
grandezza , la costanr za di AttilioRegolo
, il quale,
dopo
segna- late vittorie sull’emula
Cartagine,
rimaso
prigione nella battaglia capitanata pei car- taginesida
Santippe spartano , e inviato aRoma
per aprireun
patto dipace
eun cam-
bio di prigionieri, si oppose
con magnani-
me
parole all’oggetto della sua missione.Sdegnando
esso di trar vantaggio dalla stima e dall’ affetto in ch’egli era presso ilpopolo
romano
, eunicamente mirando
al migliorbene
della patria, dissentì
con
prov- vidamente
,come
Orazio cantò ,da
sozze condizioni , eda un esempio che
tornar do-vea
pernicioso alle generazioni future.Ho
visto
, ei gridò
, le
romane
insegne affisse ai templi di Cartagine : vidi learmi
strap-3
(
32
)paté di
mano
ai soldati senza strage, e le
braccia de’ cittadini avvinte al libero tergo.
Avendo
cosi persuaso il rifiutodegli schia- vi , si disposea
tornarea
Cartagine ,ove
lo
chiamava
la religione del giuramento.Il
momento
della partenza diRegolo
è significato in questa tavola.Si rappresenta la
scena
sulla riva delTe-
vere al porto d’Ostia,
ove
i principali diRoma avevano accompagnato
Regolo.Gran- deggia
nelcampo
esso porto coperto diun
cielo nuvoloso e turbato
,
come
se gli ele-menti
stessi prendessero parte a quelpub-
blico cordoglio.Vedesi
in distanza il vascel- lo cartaginese presto a partire,
mentre un
palischermo si c avvicinato alla riva, sten-
dendo
il ponte percondurre Regolo
al va-scello.'
L’eroe
romano
ò nell’atto di salire sul ponte, e resiste agli ultimi assalti della pa- rentevole carità : imperciocchéavendo
collaeloquenza
consigliato l’utile e il decoro del- la repubblica , glirimane
ora a vincere la natura.La
consorte , vistoche
a nulla val- sero a rattenerlonè
labrama
del senato ,nè
i prieghi degli amici,
nè
i voti di tut-(
33
)fa
Roma
, tentarestrema
prova , escom-
posta nelle veslimcnta pel suo disperato do- lore , lo scongiuraa rimanere
: c presen- tandogli i figli in atto di chiprega
e si duole , parche
dica : Arrenditialmeno
per questi pegni innocenti dell’amor
nostro II figli
assecondano
la perturbazionema-
terna :
imperciocché
il giovinetto ,come
piùardito
, si afferra al
lembo
delpadre
, e lo abbraccia : c la figlia diuna mano
si strap-pa
i capelli, c implora coll’altra
, eh’ ei
non
voglia abbandonarla.Ma
ilromano
eroe, posto in questo
duro
conflitto ,
non
vacilla nellasua
fermezza :e ,
perché pure
imoti
delsangue
lo strin-gono
d’un intensorammarico
,
non
osami-
rare , imperturbato , l’amata prole : ciocché poteva
sembrare una
costanza feroce :ma
fa-cendole
segno
di scostarsi , enon
tentarmaggiormente
la sua affezione,
esprime
neltempo
stesso ne’ tratti delsembiante un
chiu- so affanno, misto alla
sua
deliberata sen- tenza di partire.Gli attori intorno si
commovono
in ragio-ne
della loro qualità; poiché alla destra par- te il consolo
romano
,come
coluiche da
3 *
(
34
)uòmo
di statonon
è toccoda
privalo affet- to ,medita
in atto pensoso la perdita diun
tanto
uomo, che
lo lascia in forse se la repubblica sia per ritrarre più utile dalsuo
consiglio , o piùdanno
dal privarsi di sigran
capitano.Il fratello di
Regolo
si diffonde inuna
più apertaamarezza,
e pensi lemani
fra i capelli. Ilpopolo
gridacome
dissentendo dalla deliberazione diRegolo
, euno
delit- tori gl’impone
silenzio per riverenza del consolo.Alla sinistra parte , in quella
che uno
de’servi s’inchina
a
baciare lamano
diRe-
golo ,
due
amici lopiangono
: e il capita-no
cartaginese dall’alto dellanave
, a tanto spettacolo per esso affattonuovo
, quasi te-me
di perdere il suo deposito.I marinari stessi
non rimangono
inope- rosi ,avvegnaché uno
d’essi scioglie il ca-napo
al legno ,mentre
il nocchiero s’ap-poggia
alremo
, aspettandoRegolo
per tra- gittarlo.Tutta la dipintura merita considerazione speciale in ciò, che,
accadendo
l’azione in aria aperta, era
malagevole
impartire al(
35
)dipinto
un
efFello piccante di chiaro-scuro Tuttaviauscendo da
quel cielo nubilosoun
vivo raggio di luce, questo viene
a
per- cuotere drittamente sulgruppo
dimezzo
,
e
lo fa trionfare.I caratteri dei personaggi ci
paiono pen- satamente mantenuti
: conciossiachè gli at- torisono
veriromani
, eromani
dell’età diRegolo
: forti, gravi , severi ;
non
si però'che
nella loro ferocianon abbiano alcune
note di nobiltà e digrandezza che
li distin-gue
dai cartaginesi.S’accorda allo stile delle figure
anche
la varietà de’panni :
perchè
ladonna
, co-me degna
sposa diRegolo
,maschia
e gran-de
, è vestitacopiosamente
, e
con molta
dignità : le vesti de’ figlisono
piùmorbide
e lievi : e ilcostume
di tutti gli altri èconforme
algrado
e alla età loro.o ''il
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