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INTRODUZIONE
Calla calla me dijeron. El mejor adorno de las
mujeres es el silencio, me decían, en boca cerrada
no entran moscas. ¿No entran? ¿Entonces con
qué alimento a mis sapos?, pregunté alarmada,
indignada más bien, sin admitir que mis sapos
no existen antes de ser pronunciados.
Triste es reconocer que tampoco existiría yo,
sin pronunciarlos.
(Luisa Valenzuela, La densidad de las palabras)
L'idea per questo lavoro è nata mentre mi trovavo a Valencia, Spagna, per un periodo di studio all'estero, il progetto Erasmus. Il mio professore spagnolo di letteratura ispanoamericana mi ha consigliato di leggere alcuni dei racconti di Luisa Valenzuela, scrittrice argentina molto conosciuta al di là dell'oceano ma ancora poco studiata in Europa e in particolar modo in Italia. La mia attenzione si è focalizzata sul racconto Cambio de armas, che dà il nome ad un intero libro della scrittrice, composto da cinque racconti. Infatti, attraverso questa lettura, si è aperto per me un mondo che non conoscevo e che ho voluto indagare più a fondo.
Il libro Cambio de armas mi ha fatto conoscere ed approfondire fatti storici di
grandissima importanza. Nei racconti troviamo allusioni o riferimenti più o meno
espliciti a un periodo nero della storia dell'Argentina: si tratta della cosiddetta
guerra sucia (o guerra sporca), ovvero l'epoca della dittatura militare (1976-1983)
che tenne il paese sudamericano nella morsa del terrore e del silenzio imposto. È