ISTITUTO DI
CHIMICA AGRARIA ED AMBIENTALE
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UN I V E R S I T À CA T T O L I C A D E L SA C R O CU O R E
FA C O L T À D I AG R A R I A - PI A C E N Z A
Convegno:
Il settore fitosanitario e l’EPPO: contributi e criticità
Roma, 23 gennaio 2011
Linee guida negli studi svolti dai Centri di saggio.
prof. Gian Pietro Molinari (Università Cattolica del Sacro Cuore, Facoltà di Agraria – Piacenza)
In questi ultimi anni l'opinione pubblica, grazie ai servizi di informazione multimediale, è sempre più propensa a favorire uno sviluppo sostenibile del settore agro-‐alimentare, discriminando l'agricoltura basata sull’uso di prodotti fitosanitari e sostenendo le politiche agricole prive di tali sostanze.
Le Autorità preposte alla registrazione dei prodotti fitosanitari, sostanze destinate a migliorare i raccolti in termini quali-‐quantitativi, ed al controllo sulla loro commercializzazione ed utilizzo, hanno in questi anni ottimizzato i procedimenti autorizzativi su base comunitaria. In particolare le Autorità hanno voluto una sempre maggiore garanzia sulla correttezza dei dati utilizzati per supportare le decisioni. In questa ottica, nell’ambito della produzione dei dati necessari per supportare l’iter di registrazione, si richiede che le prove sperimentali vengano realizzate secondo le Buone Pratiche di Laboratorio (BPL) e di Campo (BPC) da centri riconosciuti, in Italia, dal Ministero della Salute e dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali rispettivamente. Le normative comunitaria, con la Direttiva CEE 91/414 ed ora con il Reg. (CE) N. 1107/2009 nel regolamentare la registrazione dei prodotti fitosanitari ha richiamato ed imposto l’applicazione delle BPL e BPC nella produzione dei dati per supportare la registrazione. La normativa nazionale ha recepito le Direttive comunitarie con leggi (D. Lgs 194/95) e decreti sia del Ministero della Salute (D. Lgs n. 120 del 27 gennaio 1992 “Attuazione delle direttive n. 88/320/CEE e n. 90/18/CEE in materia di ispezione e verifica della buona prassi di laboratorio”; D.Lgs n. 50 del 2 marzo 2007 “Attuazione delle direttive 2004/9/CE e 2004/10/CE”) che del Ministero delle politiche agricole (D. M. 27/11/96 n. 37529; Circolari MIRAF n. 2 del 29/01/97 e n. 7 del 1/08/00;
Decreto Interministeriale n° 3752927/11/96 che definisce i principi delle buone pratiche per l’esecuzione delle prove di campo ed i requisiti necessari al riconoscimento dell’idoneità a condurre prove di campo ufficiali finalizzate alla registrazione dei prodotti fitosanitari; D. M. del 29/01/97 e D.M. n° 36947 del 24/12/97 e successivi che istituiscono il Comitato consultivo Tecnico-‐scientifico “Prove di campo” e ne nominano i componenti).
Al fine di rendere efficace il sistema di valutazione e di controllo dei Centri di Saggio preposti ad effettuare le prove sperimentali di efficacia, nonché le prove sui residui, il Ministero delle Politiche Agricole ha predisposto un piano formativo e operativo specifico per il settore di propria specifica competenza, ma al tempo stesso basato sull'esperienza maturata dal Ministeri della Salute in questi anni nell'ambito delle Buone Pratiche di Laboratorio.
Il tempo ha visto la necessità di un'attiva collaborazione tra i due Dicasteri, unendo all'esperienza di ispettori BPL, la professionalità di esperti agronomi che da sempre sono stati impegnati nello studio su campo di prodotti chimici destinati a combattere e contenere malattie fungine, insetti ed erbe infestanti, a volte devastanti a livello di quantità e qualità dei raccolti, ma evitando nello stesso tempo che le stesse sostanze e i propri metaboliti permanessero sulle derrate immesse in commercio e nell’ambiente.
Allo stato attuale vi è ancora una parziale carenza di norme e linee guide per la organizzazione dei centri che fanno prove di campo.
La relazione è orientata ad illustrare quanto finora effettuato sia sul piano normativo che formativo e gestionale dell’attività di Buone Pratiche di Campo dei Centri di saggio, che operativo nell’esecuzione delle ispezioni e la valutazione dei risultati, sull’esperienza maturata negli anni nella realizzazione della struttura presso il Ministero delle politiche agricole e nelle ispezioni in ambito BPL e GMP.