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N Innovativa chirurgia del russamento e OSAS

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Academic year: 2022

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o s s e r v a t o r i o

44 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXIII numero 8 - novembre-dicembre 2016

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ei pazienti affetti da disturbi respiratori del sonno (russa- mento e/o apnee) a genesi retropalatale che non abbiano tratto vantaggio dai trattamenti non chirurgi- ci o non siano “complianti” (come si osserva spesso per la ventilazione re- spiratoria notturna a pressione positi- va - CPAP) e che non siano affetti da patologie atte a controindicare un in- tervento in anestesia generale un in- novativo approccio strumentale è rap- presentato dalla “BSS - Barbed Snore Surgery”. La metodica è stata illustra- ta a M.D. dal Prof. Mario Mantovani, Specialista in Otorinolaringoiatria, Chi- rurgia Plastica, Chirurgia Maxillo-Fac- ciale di Milano, consulente scientifico Sonnomedica, Milano, nonché l’idea- tore dell’originale intervento.

La tecnica è nata presso i Centri uni- versitari e ospedalieri come la UOC di Otorinolaringoiatria della Fondazione Ca’ Granda IRCCS Ospedale Maggio- re Policlinico di Milano ed oggi è ap- plicata in diverse strutture.

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¼ La tecnica

La BSS o “chirurgia del russamento e delle apnee del sonno mediante uso di fili autobloccanti” è basata sull’innova- tiva visione tridimensionale dell’anato- mia distrettuale e sull’impiego di spe- ciali materiali, i fili autobloccanti o “Bar- bed sutures”, particolarmente efficaci nel creare modificazioni strutturali per- sistenti nei tessuti senza necessità di demolizione della loro componente fi- brosa e muscolare. Con questo inter- vento, che è stato il capostipite di tutta la BSS, è possibile correggere l’ecces- siva collassabilità del velo palatino e delle pareti faringee corrispondenti, creando nel loro interno (in seno alla loro componente fibro-muscolare) un incremento della tensione strutturale mediante una trama di fili autobloccan- ti connessi a specifici appigli solidi cir- costanti. Questi fili, composti di mate- riale riassorbibile, sono destinati ad es- sere riassorbiti completamente nel giro di sei mesi: saranno le reazioni fibroci-

catriziali che si sviluppano in seno ai tessuti fibromuscolari strutturalmente modificati dall’intervento, già presenti a partire dalla terza o quarta settimana, a consolidare nel tempo i risultati.

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¼ Vantaggi

I principali vantaggi di questo approc- cio chirurgico consistono nell’assenza di demolizione tissutale fibro-musco- lare (quindi nella potenziale reversibili- tà entro le prime tre/quattro settima- ne, ripetibilità e buona tollerabilità dell’intervento), nella modulabilità del rimodellamento strutturale che si vuo- le ottenere (che può essere program- mato caso per caso in base alle neces- sità dettate dai riscontri della “sleep endoscopy” preliminare all’intervento), assenza di complicanze e sequele di- sfunzionali, provata efficacia, e asso- ciabilità ad altre procedure chirurgiche distrettuali (chirurgia nasale, tonsillare, laringea). I risultati sinora ottenuti sono incoraggianti: l’assenza di complicanze e sequele disfunzionali invalidanti, frut- to della non demolitività della procedu- ra, e l’alto tasso di successo e gradi- mento da parte dei pazienti stanno confermando la validità della tecnica.

Innovativa chirurgia del russamento e OSAS

Al fallimento o al rifiuto dei trattamenti non invasivi in pazienti con disturbi respiratori del sonno a genesi retropalatale la “chirurgia del russamento e delle apnee del sonno mediante uso di fili autobloccanti” è un’innovativa tecnica chirurgica dai risultati incoraggianti

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Attraverso il

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presenteQR-Code è possibile visualizzare con tablet/smartphone il commento di Mario Mantovani La “sleep endoscopy” preoperatoria

L’affinamento delle procedure diagnostiche, in particolare l’introduzione routinaria della

“sleep endoscopy” preoperatoria, ha consentito di raggiungere una personalizzazione della procedura sempre più accurata con una corrispondente miglioramento dei risultati ottenuti.

La “sleep endoscopy” è una raffinata tecnica diagnostica che consente di esplorare endoscopicamente le vie aeree del paziente mentre l’anestesista gli somministra farmaci opportunamente dosati per ricreare una condizione analoga a quella del sonno naturale. Il paziente addormentato manifesterà i disturbi respiratori del sonno, così che si possa verificarne direttamente e con precisione la sede e il tipo di collasso delle pareti delle prime vie aeree esplorandole endoscopicamente. Nello stesso paziente sveglio sarebbe stato impossibile fare una diagnosi del genere: il comportamento della muscolature contenuta nello spessore del palato e della faringe in stato di veglia non ha nulla a che vedere con quello che succede durante il sonno.

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