IL TRATTAMENTO MULTIDISCIPLINARE DEL RUSSAMENTO E DELLE APNEE OSTRUTTIVE NEL SONNO
OSAS
Introduzione
a cura del Dr. Sergio La Bella
L’odontoiatra ortodontista gioca un ruolo di primo piano nella diagnosi e nella terapia della Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS), collaborando con il medico di base e con altri specialisti come lo pneumologo, il neurologo, l’otorinolaringoiatra ed il dietologo.
Il Ministero della Salute ha emanato due linee guida che definisco- no l'odontoiatra come una sorta di “sentinella epidemiologica”
nell’individuare i soggetti a rischio di sviluppare OSAS. Nell'adulto, tra gli esami strumentali disponibili, la Polisonnografia (PSG) è considerata il “gold standard” diagnostico.
Un esame tipicamente ortodontico è l’analisi cefalometrica su teleradiografia latero-laterale del cranio.
L’esame permette infatti di rilevare e misurare i maggiori fattori di rischio per lo sviluppo dell’OSAS.
Per quanto riguarda il paziente in fase evolutiva, le linee guida raccomandano specificatamente la raccolta di informazioni circa la capacità di concentrazione del bambino e il suo rendimento scolastico. Il questionario anamnestico contiene anche indagini sulla qualità del sonno: se regolare, discontinuo o agitato.
L'odontoiatra dovrebbe raccogliere informazioni sulla respirazio- ne del bambino durante il sonno, se vi sia o meno russamento o presenza di vere e proprie apnee. L'esame terapeutico più accura- to è ancora oggi considerata la CPAP (Continuous Positive Airway Pressure).
I MAD (Mandibular Advancement Device) rappresentano un'otti- ma alternativa alla CPAP per i casi lievi e moderati ed un ottimo complemento nella terapia dei casi gravi.
Una terapia di ripristino delle funzioni legate alla bocca, come una corretta occlusione dentale, una adeguata dimensione dei mascel- lari, assieme alla correzione della deglutizione ed al ripristino di una fisiologica respirazione nasale, rappresentano il compito pre- cipuo dell'odontoiatra ortodontista, che sarà dunque terapeuta delle malocclusioni, ma anche promotore di una efficace profilassi per la OSAS.
INDICE
TERAPIE FUNZIONALI CONTRO IL RUSSAMENTO E LE APNEE NEL SONNO
Dr. Sergio La Bella
IL RUOLODELL'ORTODONTISTA NEL TRATTAMENTO DEL PAZIENTE CON OSAS
Dr. Filippo Framarin
CONSEGUENZE DELLE APNEE NEL SONNO DEL BAMBINO Dr. Fabrizio Dal Farra
OSAS IN ETÀ PEDIATRICA Dr. Luigi Romano
SPINOMETRIA: UN UTILE STRUMENTO DIAGNOSTICO FUNZIONALE NELLA VALUTAZIONE ORTODONTICA E NELLE RIABILITAZIONI PROTESICHE COMPLESSE
Dr.ssa Teresa Latini
IL TRATTAMENTO LOGOPEDICO IN RELAZIONE ALLA OSAS Dr.ssa Anthea Zanella
LE BUONE ABITUDINI DIVENTANO UNO STILE DI VITA Dr. Maurizio Sardo
NUTR
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Odontoiatria
Dr. Sergio La Bella
Terapie funzionali contro il russamento e le apnee nel sonno
Sulla rilevanza della OSAS, come incidenza e come fattore di ri- schio per la insorgenza di gravi malattie sistemiche, esistono molti studi. Sul versante siste- mico è ormai accertato l’aumen- to di rischio per i pazienti con OSAS per disturbi cardiovascolari come: ipertensione arteriosa, in- farto del miocardio, anomalie del ritmo cardiaco ed ictus cerebrale.
In pazienti obesi dislipidemie e
diabete tipo2 sono spesso as- sociati a OSAS. Sul versante strettamente neurologico si ri- portano gli effetti condizionanti della OSAS sulla psiche, come:
eccessiva sonnolenza diurna, alterazione del tono dell’umo- re, depressione, ansia, deficit di concentrazione, difficoltà di me- moria. Inoltre si è dimostrato che l’aumento del tempo di reazione, in presenza di OSAS, aumenta il
"Rivoluzionare
l’atteggiamento terapeutico per una migliore
qualità di vita".
rischio di incidenti stradali di 2,4 volte.
Sin dalla diagnosi della sindrome dell’Apnea Ostruttiva nel Sonno (OSAS) si richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge, oltre al medico o al pediatra di base, figure come: lo pneumolo- go, l’otorinolaringoiatra, il neuro- logo, il chirurgo maxillo-facciale, il dietologo e l’ortodontista.
Una volta escluse le patologie di origine squisitamente neuro- logica, fortunatamente rare e di interesse specialistico, le Apnee Ostruttive nel Sonno vengono trattate con modalità funzionale o chirurgica.
Le terapie funzionali più usate sono: la terapia con ventilazio- ne meccanica CPAP (Continuo- us Positive Airway Pressure) e i dispositivi orali di avanzamento mandibolare (Mad o Protrusori) applicati in ambiente odontoiatri- co. I trattamenti chirurgici hanno il pregio di essere definitivi, ma mostrano una maggiore invasivi-
tà, possibili complicanze ed una non sempre certa predicibilità di risultati.
La terapia dell’OSAS contempla anche norme di carattere genera- le come:
- calo ponderale, importantissi- mo nelle persone sovrappeso (è interessante sapere che ogni 10 kg di aumento di peso, 20 gram- mi di grasso si accumulano sulla lingua contribuendo così alla ri- duzione del lume aereo);
- abolizione di bevande alcoliche;
- astensione dall’uso di farmaci che possono influire sul tono del- la muscolatura delle vie aeree su- periori durante il sonno;
- migliorare la pervietà nasale con adeguate terapie mediche o chi- rurgiche.
Ortodonzia
Dr. Filippo Framarin
Il ruolo dell’ortodontista nel trattamento del paziente con Osas
La Comunità Scientifica riserva sempre maggiore attenzione nei confronti della Sindrome del- le Ap nee Ostruttive nel Sonno (OSAS). Vi è una chiara evidenza derivante da studi epidemiologici e fisiopatologici di una relazione causale tra OSAS e ipertensio ne.
Le modificazioni emodina miche e autonomiche acute che accompa- gnano le apnee ostrut tive duran-
te il sonno, associate a frequenti risvegli e ipossiemia intermitten- te, sembrano essere responsa- bili di ipertensione so stenuta. In aggiunta agli effetti metabolici e umorali dell’obesità, l’OSAS sem- bra pertanto predi sporre l’indivi- duo ad un disequili brio nervoso autonomico caratterizzato da iperattività simpatica, alterati meccanismi baroriflessi e altera-
"Il Ministero della Salute italiano ha emesso due importanti linee guida che definiscono l’odontoiatra come una sorta di “sentinella epidemiologica”
nell’individuare i soggetti a rischio di sviluppare OSAS".
zioni della funzione muscolare li- scia dei vasi. La terapia dell’OSAS ripristina le normali fasi del son- no e in genere mitiga gli effetti emodinamici negativi dell’OSAS.
Il trattamento dell’OSAS e parti- colarmente dei casi con elevato indice AHI, si accompagna ad un mi glioramento dei valori presso- ri, sia durante il sonno sia durante la veglia, e può determinare ulte- riori effetti benefici nei soggetti resistenti ai farmaci anti-iperten- sivi.
DIAGNOSI
A partire dalla diagnosi della Sin- drome dell’Apnea Ostruttiva nel Sonno è necessario inter- venire con un approccio multidi- sciplinare.
Il Ministero della Salute italiano ha emesso due importanti linee guida che definiscono l’odontoia- tra come una sorta di “sentinella epidemiologica” nell’individuare i soggetti a rischio di sviluppare OSAS.
Tra gli esami strumentali, la Poli-
sonnografia (PSG) è considerata il “gold standard” diagnostico.
Sulla base dei parametri rilevati viene stadiata la gravità dell’O- SAS, attraverso l’indice AHI (Ap- nea Hypopnea Index) che misu- ra il numero di eventi di apnea/
ipopnea per ora di sonno. Una volta ‘stadiato’ il paziente OSAS con PSG, il contributo diagnosti- co dell’odontoiatra ortodontista diviene più specifico. Un esame tipicamente ortodontico è l’ana- lisi cefalometrica su teleradiogra- fia latero-laterale del cranio.
L’e same permette infatti di rileva- re e misurare i maggiori fattori di rischio per lo sviluppo dell’OSAS.
I parametri che vengono eviden- ziati con la cefalometria riguarda- no infatti i tessuti duri e molli del massiccio cranio facciale, tra cui:
la classe scheletrica, la divergen- za, la presenza di retrognazia o micrognazia, overjet ed overbite, nonchè la posizione rostro-cau- dale dell’osso ioide. Di particolare interesse in riferimento alla OSAS
Ortodonzia
è la osservazione dei tessuti mol- li. La teleradiografia consente in- fatti di evidenziare il volume e la posizione della lingua oltre allo spazio libero faringeo.
TERAPIA
Come per la diagnosi, la terapia della OSAS richiede un approccio multidisciplinare. Escluse le cause di origine puramente neurologi- ca, le Apnee Ostruttive nel Sonno vengono trattate con modalità funzionale o chirurgica.
Le terapie funzionali più usate per la OSAS sono: la terapia con ven-
tilazione meccanica CPAP (Conti- nuous Positive Airway Pressure) e i dispositivi orali di avanzamento mandibolare applicati in ambien- te odontoiatrico.
Un trattamento complementare nella terapia della OSAS, soprat- tutto nei pazienti cosiddetti “po- sizionali” è lo Sleep Posi tioner:
un device ideato per impe dire il russamento ed eventuali ap- nee notturne stimolando una posizione del sonno non supina.
Lo strumento attiva una leggera vibrazione quando esso rileva il
Legenda Misure Cefalometriche N: Nasion;
S: Sella turcica;
A: Punto più concavo della zona mascellare anteriore;
B: Punto più concavo della sinfisi mandibolare;
SA: Spina nasale anteriore;
SP: Spina nasale posteriore;
I: Osso ioide;
P: Parte più bassa del palato molle;
SPM: Spessore massimo del palato molle;
SFPS: Spazio faringeo posteriore superiore;
SFPI: Spazio faringeo posteriore inferiore;
DIPM: Distanza osso ioide – piano mandibolare
"In tutti i casi, qualsiasi sia la scelta terapeutica
principale, chirurgica o funzionale, sono raccomandate particolari norme igieniche dietologiche ed una moderata attività motoria".
decubito supino inducendo il cam- bio di posizione, contemporanea- mente lavora il Saturimetro, che rileva l'ossigenazione nel sangue.
Anche nella prevenzione della OSAS l’ortodontista gio ca un ruo- lo determinante.
La risoluzione di malocclusioni dento-scheletriche che compro- mettano la funzione respiratoria nasale come i deficit trasversali del palato, la micrognazia o la re- trognazia, la deglutizione atipi- ca (in presenza o meno di open bite), lo scarso tono del muscolo
orbi colare delle labbra rappresen- tano, oltre che dei pilastri nella terapia ortodontica, anche degli ottimi sistemi di prevenzione e terapia della OSAS nel bambino.
Sleep Positioner
Saturimetro
Pneumologia
Dr. Fabrizio dal Farra
Conseguenze delle apnee nel sonno del bambino
Nell’età evolutiva lo stato di son- no ha una funzione molto impor- tante, infatti, pur variando come durata (da circa il 90% nel neo- nato a un terzo delle 24 ore nel bambino in età scolare) e con un ridotto numero di cambiamenti di stadio per ora, durante questa
fase si determina il processo di sviluppo e apprendimento.
Il sonno REM (Rapidi Movimen- ti Oculari) in particolare, avreb- be un ruolo determinante nella maturazione del SNC per la sua funzione di sviluppo dei collega- menti neuronali alla base della
"I dati della letteratura sull’OSA nell’infanzia
confermano che i disturbi respiratori nel sonno hanno una probabilità tre volte maggiore di associarsi ad alterazioni neuro-cognitive e comportamentali rispetto a bambini che non ne soffrono".
formazione di nuove mappe cor- ticali indispensabili per assimilare nuovi comportamenti appresi in veglia.
L’OSA (Apnee Ostruttive nel Sonno) è un disturbo respirato- rio durante il sonno caratteriz- zato dal ripetersi di episodi di ostruzione parziale (ipopnee) o completa (apnee ostruttive) delle alte vie respiratorie che al- terano la normale architettura del sonno e determinano epi- sodi di ipossiemia e ipercapnia.
L’OSA pediatrica si verifica in tut- te le età, dall’epoca neonatale a quella adolescenziale.
Nell’età evolutiva i fattori di ri- schio principali dell’OSA sono l’ipertrofia adeno-tonsillare, le malformazioni cranio-facciali e l’obesità. I disturbi respiratori durante il sonno possono essere associati ad alterazioni nella cor- teccia frontale, che è l’area cere- brale più suscettibile agli insulti mediati dall’OSA, con secondaria
alterazione delle funzioni supe- riori come le funzioni esecutive, apprendimento e memoria.
L’ipotesi patogenetica che sta alla base del deficit neuro-cogni- tivo vede implicati due possibili fattori causali: da una parte la de- strutturazione del sonno provo- cata dagli arousal o micro-risvegli associati agli eventi apnoici, dall’altra l’ipossia/ipercapnia in- termittente.
I sintomi più tipici dell’OSA sono il russamento abituale e persi- stente, sovente con pause re- spiratorie, la respirazione not- turna difficoltosa, la presenza di apnee osservate dal genitore, il sonno agitato con frequenti risvegli notturni, l’eccessiva su- dorazione notturna, talora l’enu- resi secondaria (in un bambino che abbia acquisito da almeno 6 mesi la continenza urinaria).
Altri segni e sintomi notturni pos- sono essere gli incubi, il pavor o terrore notturno, l’assunzione di
Pneumologia
posizioni anomale quale l’ipere- stensione del collo.
Il bambino con OSA associata all’ipertrofia adeno-tonsillare può presentare disturbi del compor- tamento quali: iperattività, deficit di apprendimento e di concentra- zione, disturbi dell’attenzione, irritabilità, scarso rendimento scolastico, oltre a cefalea al ri- sveglio, compromissione dell’ac- crescimento staturo-ponderale ed eccessiva sonnolenza diurna, più frequentemente riscontrabile nell’adolescente obeso.
I dati della letteratura sull’OSA
nell’infanzia confermano che i di- sturbi respiratori nel sonno hanno una probabilità tre volte maggio- re di associarsi ad alterazioni neu- ro-cognitive e comportamentali rispetto a bambini che non soffro- no di tale disturbo, confermando una relazione fra le problematiche riguardanti il sonno e i compor- tamenti alterati in età evolutiva.
L’impatto dell’OSA risulta essere più grave sulle funzioni cognitive nei bambini rispetto all’età adul- ta perchè agendo su strutture cerebrali plastiche, ovvero in gra- do di modificare la struttura e la
"L’impatto dell’OSA risulta essere più grave sulle funzioni cognitive nei bambini rispetto all’età adulta, perchè agendo su strutture cerebrali plastiche,
condiziona lo sviluppo neuro-psichico del bambino".
funzionalità in risposta a stimoli dell’ambiente esterno, lesioni traumatiche o stimoli endogeni, determina lo sviluppo neuro-psi- chico del bambino, le capacità di apprendimento e le interazioni sociali.
Gli stadi di sonno REM e NREM hanno funzioni diverse e la loro alterazione potrebbe quindi tra- dursi in risultati clinici differenti. Il sonno NREM avrebbe una funzio- ne di recupero attraverso diversi meccanismi tra i quali la riduzione dell’attività metabolica e la secre- zione di ormoni, tra cui l’ormone della crescita.
Nel sonno profondo NREM avvie- ne l’archiviazione delle informa- zioni apprese durante il giorno, ovvero il consolidamento della memoria esplicita o memoria che consente di ricordare nomi di cose, di persone e luoghi; questo tipo di memoria è detta anche di- chiarativa perché le informazioni in essa contenute possono esse- re rievocate volontariamente.
Il sonno REM, oltre a facilitare la comparsa delle apnee, avreb- be invece un ruolo determinan- te per la maturazione del siste- ma nervoso centrale facilitando l’incorporazione di nuovi com- portamenti appresi in veglia.
Ad esso sarebbe infatti affidato il consolidamento della memo- ria implicita o procedurale che non dipende da processi con- sci, per cui ad essa non si può accedere consapevolmente. Si tratta di una memoria che si in- staura lentamente ed è il tipo di memoria che si ricollega ai proces- si di apprendimento, fondamen- tali per lo sviluppo neuropsichico.
La conoscenza dell’importanza del sonno e delle sue funzioni, dell’influenza del sonno REM nella patogenesi dell’OSA in età pediatrica, ha delle importanti implicazioni sulla valutazione dia- gnostica di tale disturbo respira- torio e sulle possibili indicazioni terapeutiche anche nell’età evo- lutiva.
Otorinolaringoiatria
Dr. Luigi Romano
OSAS in età pediatrica
L’OSAS nei bambini è caratteriz- zata da russamento e ripetuti epi- sodi di ostruzione delle vie aeree superiori che si verificano duran- te il sonno; tale ostruzione può essere parziale o completa.
La OSAS è caratterizzata da tre componenti principali:
- diminuzione della quantità di os- sigeno nel sangue (ipossia);
- aumento intermittente del tasso di anidride carbonica nel sangue
(ipercapnia);
- sonno disturbato e frammenta- to del bambino che quindi riposa male.
Le apnee ostruttive nel sonno interessano i bambini di tutte le età, dal neonato all’adolescente, con una maggiore prevalenza in età prescolare dai 2 ai 6 anni e con un sostanziale decremento dopo i 9 anni; dal 3% al 27% dei bambini russa regolarmente mentre dal
"La causa più comune di ostruzione delle vie aeree superiori nei bambini che può generare russamento o apnee nel sonno è l’aumento delle dimensioni delle tonsille e/o delle adenoidi".
1,2% al 5,7% è affetto dalle apnee ostruttive nel sonno.
La causa più comune di ostruzio- ne delle vie aeree superiori nei bambini che può generare russa- mento o apnee nel sonno è l’au- mento delle dimensioni delle ton- sille e/o delle adenoidi.
Anche problemi maxillo-facciali come ipoplasia della mandibola o mascella troppo stretta possono generare OSAS. L’obesità isola- ta o associata a sindromi geneti- che è un altro fattore di rischio;
inoltre alcune malattie con mal- formazioni delle vie aeree o mu- scolo-scheletriche, con problemi neurologici o con problemi neu- romuscolari possono associarsi ad OSAS.
E’ necessario innanzitutto fare riferimento al proprio pediatra di fiducia se il bambino presenta uno dei seguenti sintomi quali russamento, pause nella respi- razione durante il sonno (anche una pausa per ora è considerata anormale), stanchezza diurna,
anche dopo una notte di sonno pieno e problemi di scarso rendi- mento scolastico.
Le principali conseguenze della OSAS nel bambino riguarda- no:
- arresto della crescita: se i distur- bi nel sonno non vengono trattati possono causare un rallentamen- to della crescita in peso ed al- tezza dei bambini, in quanto de- terminano delle alterazioni nella secrezione di ormoni vitali come l’ormone della crescita, la mela- tonina ed il cortisolo;
- problemi di salute in genera- le: se non trattata, la OSAS può contribuire allo sviluppo di obe- sità, problemi di concentrazio- ne, irritabilità, problemi cardiaci, ipertensione e una diminuzione dell’efficienza del sistema immu- nitario;
- capacità cognitiva e sviluppo intellettivo: lo sviluppo di alcune cellule cerebrali e delle abilità co- gnitive dei bambini può essere in- taccato dalla carenza di ossigeno
Otorinolaringoiatria
che avviene durante gli episodi di apnea;
- stanchezza cronica: i bambini hanno bisogno di più sonno ri- spetto agli adulti, se non dormo- no e non riposano bene durante la notte saranno costantemente stanchi e ciò può influenzare la loro concentrazione ed il rendi- mento scolastico;
- iperattività: le apnee nel sonno non trattate possono contribuire all’iperattività. Se i bambini non riposano bene di notte, di gior- no saranno più stanchi, nervosi, avranno difficoltà di concentra- zione, di memoria e tutto questo
contribuire negativamente alla loro attenzione.
Nei bambini e negli adolescenti le procedure diagnostiche variano leggermente da quelle utilizzate negli adulti e possono includere una visita medica multidisciplina- re (otorinolaringoiatrica, pneu- mologica, ortodontica, chirurgi- ca...), una valutazione della storia clinica; una valutazione di tonsille ed adenoidi, dei filmati del bambi- no durante il sonno ed infine una valutazione del sonno con un ap- parecchio che registra i parametri vitali, i movimenti dei muscoli re- spiratori nel sonno ed il flusso di
"Se i bambini non riposano bene di notte, di giorno saran- no più stanchi, nervosi, avranno difficoltà di concentrazio- ne, di memoria e tutto questo contribuisce negativamente nella loro attenzione".
aria che passa nel naso del bam- bino (tale esame prende il nome di polisonnografia).
La storia clinica e l’esame fisico hanno un valore predittivo po- sitivo per la diagnosi di OSAS ri- spettivamente del 65% e 46%. La diagnosi di certezza viene effet- tuata con la polisonnografia che rappresenta il gold standard an- che se la poligrafia (monitoraggio cardio-respiratorio) è un esame di maggiore diffusione, di più facile impiego ed eseguibile con buone percentuali di riuscita a domici- lio, permettendo di distinguere i pazienti secondo la gravità della patologia.
L’ipertrofia adenotonsillare rap- presenta la causa che maggior- mente contribuisce allo sviluppo dell’OSAS in bambini privi di co- morbidità. Da sempre, tuttavia, l’intervento di adenotonsillecto- mia in età pediatrica ha rappre- sentato motivo di discussioni e di controversie; al ricorso poco cri- tico a questo intervento da parte
degli specialisti ORL, soprattutto nei primi decenni del Novecento, giustificato dal timore delle con- seguenze sistemiche delle flogosi streptococciche.
L’adenotonsillectomia rappre- senta l’intervento di prima scelta nella terapia chirurgica dell’OSAS in bambini privi di comorbidità im- portanti. Può rappresentare an- che la terapia iniziale per bambini nei quali la genesi dei disturbi del sonno sia multifattoriale, qualora sia presente una ipertrofia ade- notonsillare importante: in questi pazienti pur non risolvendo tutti i fattori patogenetici, ha la finalità di migliorare la pervietà delle vie aeree superiori, riducendo la se- verità dei sintomi e migliorando, il quadro clinico.
Analoga considerazione può es- sere fatta per i bambini obesi:
in presenza di una ostruzione orofaringea da ipertrofia adeno- tonsillare, l’intervento chirurgico rappresenta comunque la prima opzione terapeutica in grado di
Otorinolaringoiatria
apportare un miglioramento cli- nico, anche se rivalutazioni po- lisonnografiche post-operatorie mostrano un’alta presenza di OSAS residua, che suggerisce e condiziona il ricorso a terapie ad- dizionali
La presenza di una mascel- la superiore più stretta può influenzare la respirazione.
In tali casi, l’espansione mascella- re ortodontica può aiutare a rista- bilire un equilibrio all’interno del- la bocca e favorire una corretta respirazione.
La terapia medica utilizza antiin- fiammatori topici nasali mediante spray o doccia nasale.
Particolarmente utili gli oral de- vices che spingendo in avanti la mandibola aumentano il diame- tro antero-posteriore del faringe.
Quando siamo di fronte a un bambino affetto da OSAS che non risponde ad altri trattamenti o in attesa dell’età per effettuare trattamenti chirurgici, viene ado- perata la CPAP, dispositivo che invia aria a pressione positiva in una maschera nasale nelle vie ae- ree, evitandone il collasso duran- te il sonno.
I bambini devono inoltre essere rivalutati periodicamente con in- dagini clinico-strumentali da par- te degli specialisti del settore.
Fisioterapia
Dr.ssa Teresa Latini
Spinometria: un utile strumento diagnostico nella valutazione ortodontica e nelle riabilitazioni protesiche complesse
La spinometria (Rasterstereo- graphy) è un metodo innovativo nella misurazione 3D della colon- na vertebrale. Lo strumento na- sce come alternativa ai conven- zionali raggi X nel monitoraggio delle scoliosi nei bambini, per of- frire uno studio sicuro e privo di radiazioni.
La ricerca e il perfezionamento del software l’hanno portata ad essere una metodica valida, ve- loce, affidabile e riproducibile in riferimento proprio alle radiogra- fie convenzionali nello studio del- la colonna vertebrale e della po- stura. È considerata un supporto diagnostico funzionale prezioso.
Il paziente si posiziona per pochi secondi davanti al dispositivo, il quale proietta multipli fasci di luce alogena sul dorso nudo, ri- levati da una telecamera digitale.
Il software elabora ed analizza i
dati ottenuti in tempo reale e ri- costruisce tridimensionalmente la conformazione della colonna vertebrale e del bacino.
Il suo utilizzo gioca un ruolo fon- damentale nello screening di deformità della colonna spinale, specialmente nella fase di svilup- po e crescita, periodo nel quale il monitoraggio della colonna ver- tebrale assume importanza par- ticolare.
Viene adottata nello studio di disordini funzionali di ori- gine posturale, disturbi logo- pedici, ortottici, ortodontici.
In questi ultimi ad esempio vie- ne utilizzata nella valutazione ortodontica o nello studio di ria- bilitazioni protesiche complesse.
Negli ultimi anni, inoltre, è stata proposta nello studio dei pazien- ti affetti da russamento e dalla Sindrome delle apnee ostruttive
nel sonno (OSAS), in particola- re nei soggetti che beneficiano dal trattamento eseguito trami- te dispositivi di avanzamento mandibolare (es. “protusore”).
Questi dispositivi hanno la fun- zione meccanica di aumentare il calibro delle vie aeree, ottenuto attraverso la protrusione della
mandibola e delle modifiche posi- zionali e funzionali a livello del pa- lato molle, della lingua, dell’osso ioide e delle strutture mio-fascia- li. In questi individui viene utiliz- zata con l’obiettivo di monitorare le possibili modifiche posturali, specialmente nel periodo iniziale di trattamento.
"La ricerca e il perfezionamento del software hanno por- tato la spinometria ad essere una metodica valida, veloce, affidabile e riproducibile in riferimento proprio alle radio- grafie convenzionali nello studio della colonna vertebrale e della postura".
In foto: Osso ioide
Logopedia
Dr.ssa Anthea Zanella
Il trattamento logopedico in relazione alla OSAS
La terapia mio funzionale (TMF) è una tipologia di terapia logo- pedica volta all’educazione – ri- educazione delle funzioni orali:
respirazione, alimentazione (ma- sticazione – deglutizione – suzio- ne), articolazione verbale fonato- ria, mimica facciale e gusto.
La terapia miofunzionale ricopre un ruolo integrante e fondamen- tale nella terapia del russamento e delle apnee ostruttive nel son- no, in associazione all’utilizzo di dispositivi quali protrusore e/o CPAP.
Numerosi sono i benefici derivan- ti dalla logopedia:
- riduzione del grado di severità della patologia;
- riduzione del russamento e della sonnolenza diurna;
- aumento dei livelli di saturazio- ne d’ossigeno nel sangue;
- estinzione o riduzione della sin- tomatologia ostruttiva nei casi da lieve a moderato;
- aumento della tolleranza e dell’adattamento all’utilizzo di dispositivi intraorali (protrusore) o di ventilazione (CPAP) nei casi
gravi, con possibile diminuzione della sintomatologia;
- miglioramento della qualità di vita.
Attraverso una prima valutazione logopedica muscolare e funziona- le del distretto oro facciale vengo- no individuati e definiti gli obiettivi terapeutici del singolo paziente.
Successivamente, attraverso la pianificazione e l’esecuzione di esercizi di terapia miofunziona- le, viene ripristinato l’equilibrio mio-fasciale rinforzando le strut- ture muscolari responsabili di russamento e apnee notturne.
Quando siamo svegli la per- vietà delle vie aeree è man- tenuta dall’attivazione di un gruppo di muscoli denomina- ti “muscoli dilatatori della fa- ringe”, i quali si attivano in ri- sposta agli stimoli respiratori.
Durante il sonno i neuroni motori del tronco encefalico che control- lano questo gruppo di muscoli subisce una riduzione di attività (come, allo stesso modo, viene disinibito il controllo motorio in generale, per permetterci di non compiere nella realtà i movimenti che compiamo durante i sogni).
Di conseguenza anche il tono muscolare di questo gruppo di
muscoli diminuisce, con conse- guente collasso o diminuzione di pervietà delle vie aeree.
Le apnee ostruttive nel sonno derivano quindi da un’ostruzione parziale o totale delle vie aeree superiori, con sforzo respiratorio associato.
Durante un’ora di sonno posso- no verificarsene da 5 a centina- ia di volte: la tipica sonnolenza diurna riferita dalle persone che soffrono di OSAS deriva proprio dalla frammentazione del ciclo del sonno, che a causa dei ripetu- ti segnali di allerta non riesce mai ad essere ristoratore.
Esistono dei fattori predisponen- ti di natura anatomica, come le alterazioni delle vie aeree su- periori che vanno ad ostruire il passaggio aereo (deviazioni del setto, masse che ostruiscono la via aerea a livello faringeo, palato molle e ugola ipotonici, tonsille ipertrofiche o volume lingua au- mentato). La logopedia quindi, in associazione alle diverse terapie individuate dalle figure mediche di riferimento, agisce sulla riedu- cazione delle funzioni orali e sul rinforzo muscolare tramite eser- cizi mirati che favoriscono la per- vietà delle vie aeree superiori.
Nutrizione
Dr. Maurizio Sardo
Le buone abitudini alimentari diventano uno stile di vita
L’obesità infantile, la forma di malnutrizione più diffusa nei paesi industrializzati, è in conti- nuo aumento.
La prevenzione si basa sulla ridu- zione della sedentarietà, la pro- mozione di una vita attiva e una alimentazione equilibrata. Attivi- tà fisica ed alimentazione sono le componenti sulle quali possiamo agire da bambini per ridurre il ri- schio di una patologia cardiova- scolare da adulti. Quindi l'obesità non solo condiziona la salute per
gravi patologie in età adulta, ma si ritiene fondamentale il calo ponderale per il miglioramento o addirittura la soluzione della Osas (Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno) che incide sulla qua- lità di vita in modo significativo.
Nei soggetti in sovrappeso o obesi, l’accumulo di grasso nella regione del collo e negli spazi re- tro-faringei contribuisce a ridurre il calibro delle vie aeree, specie quando si è in posizione sdraia- ta, pertanto un eccesso di grasso
"Attività fisica ed alimentazione sono le componenti
sulle quali possiamo agire da bambini per ridurre il rischio di una patologia cardiovascolare da adulti".
favorisce l’insorgenza del distur- bo. Per un efficace programma di prevenzione, si consiglia di rile- vare almeno una volta all’anno le abitudini nutrizionali del bambino e dell’adolescente per poter indi- vidualizzare l’intervento educati- vo. Le buone abitudini alimentari diventano uno stile di vita virtuo- so, migliorando la nostra salute.
Inoltre, non dimentichiamo che esiste uno stretto legame tra ali- mentazione e salute.
Oltre all'attività fisica, che è rac- comandata fin da piccoli, questi sono alcuni consigli pratici:
✓evitare il consumo di alimenti al di fuori dei 4- 5 pasti consigliati;
✓valorizzare la prima colazione che troppo spesso è inadeguata;
✓assumere spuntini e merenda a base di frutta, yogurt, pane pre- feribilmente di tipo integrale;
✓evitare periodi di digiuno pro- lungati;
✓assumere un pasto completo sia a pranzo che a cena;
✓ridurre l’apporto di grassi e pro- teine di origine animale: in parti-
colare limitare il consumo di for- maggio, carne, salumi;
✓assumere cereali, specie di tipo integrale (determinando in tal modo un maggior apporto di fi- bre e di zuccheri a basso indice glicemico);
✓accelerare il senso di sazietà privilegiando gli alimenti a basso indice glicemico (legumi, frutta e verdura fresche, pasta al dente) limitando l'assunzione di zuccheri ad elevato indice glicemico (dol- ci, succhi di frutta, frullati, pasta o riso troppo cotti, pane e patate);
✓aumentare l'apporto di fi- bra alimentare (verdura e frutta di stagione, legumi).
Una dieta varia e senza eccessive restrizioni, coinvolgendo tutta la famiglia, consente la riduzione graduale e duratura del sovrap- peso e l’acquisizione di un corret- to stile alimentare.
Per ottenere cambiamenti effica- ci, occorre adeguare le strategie terapeutiche alle abitudini conso- lidate del bambino, ricercandone la collaborazione volontaria.
L’odontoiatra ortodontista gioca un ruolo di primo piano nella diagnosi e nella terapia
della Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS), collaborando con il medico
di base e con altri specialisti come lo
pneumologo, il neurologo,
l’otorinolaringoiatra ed il dietologo.
Informazioni utili
ORARI
Dal lunedì al venerdì: 8:00 - 20:00 Sabato: 8:00 - 13:00
SEDE DI TORRI DI QUARTESOLO Dir. Sanitario Dr. Alberto Casarotto Via Brescia, 10
36040 Torri di Quartesolo (VI)
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Dir. Sanitario Ambulatorio Polispecialistico Dr. Sergio Signori Specialista in Medicina Interna