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Mercato san Severino. Si incatenano per salvare l ospedale di Curteri

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Academic year: 2022

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Mercato san Severino. Si incatenano per salvare l’ospedale di Curteri

MERCATO SAN SEVERUINo. Si sono incatenati per l'intera mattinata di ieri dvanti al nosocomio per salvare l’ospedale.

A Mercato S. Severino non si placa la protesta dei cittadini e dei dipendenti del nosocomio “Gaetano Fucito”, riuniti sotto la bandiera dei comitati “Pro Fucito” – esistente dal 2008 – e

“Per il diritto alla salute del cittadino”, quest’ultimo retto dal medico internista Vincenzo Sica: alcuni esponenti dei due civici movimenti, si sono incatenati ieri dinanzi l’ingresso del presidio rivendicando a gran voce la riapertura dei reparti di ginecologia, pediatria e ostetricia Non erano in molti, ma i manifestanti si sono fatti sentire e, anche grazie alla loro presenza e alle incisive proteste di questi mesi – in particolare Sica si è mosso il 22 dicembre scorso – sembra che i lavori di riqualificazione per il restyling dei padiglioni del pronto soccorso, di medicina legale e oncologia siano in dirittura d’arrivo, per l’estate. Accanto ai fautori del gesto simbolico, sicuramente “estremo” – quale ultimo atto di una vertenza che dura da tempo – alcuni rappresentanti istituzionali; assente l’amministrazione sanseverinese ma a sostenere la causa vi erano Andrea Landi – candidato al consiglio comunale di Fisciano – e Luigi Pergamo, presidente del partito “Lega per l’Italia”. I promotori dell’iniziativa – che ha coinvolto molti operatori dell’informazione e quasi più cronisti che attivisti – hanno esposto degli striscioni e qualche cartello ad illustrare il motivo delle loro battaglie:

“Resistere, insistere e persistere. Non mi fermerò mai”, è il motto del dottore Sica. A far da contraltare, altri cartelli con su scritto: “Svegliamoci, lottiamo, uniamoci” ed altri slogan – come “Salviamo l’ospedale, vinceremo sempre”. Il messaggio è stato lanciato da Luca Picarella, responsabile

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dell’associazione “Alfonso Gatto” nonché membro del “Pro Fucito”, e da Vincenzo Sica. Il quale – per seguire con veemenza le vicende dell’ospedale – è incorso in un provvedimento disciplinare: gli è stata infatti comminata una contravvenzione inerente il volantinaggio da lui effettuato per propagandare le problematiche del “Fucito”. La mobilitazione di ieri è stata organizzata in vista dell’approvazione del nuovo piano ospedaliero per la Regione Campania, atteso a fine marzo. Il comitato è fiducioso di ottenere risposte positive. Si dovrebbe ribaltare il famigerato decreto 49.“I cittadini devono prendere coscienza di quanto accade al Fucito – dichiara Sica, che bacchetta sia la giunta regionale di Caldoro che il governatore De Luca.

Stupore da parte di tutti per il comportamento di un consigliere e dipendente del nosocomio che passando davnati ai cancelli ha snobbato i dimnostranti, ai quali è arrivata la solidarietà del candida to a sindaco di Salerno Roberto Celano e di quelli di Battipaglia Gerardo Motta, Ugo Tozzi ed Enrico Lanaro.

Speciale sanità 2a parte. A

Cava le nascite sono part-

time. L’attacco di Cirlielli,

l’iniziativa di Paolino per

Scafati, Sica per il Fucito,

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e su Ravello

A Cava le nascite sono part-time Servalli sorride, la 1.

gente protesta

Salta il consiglio comunale dedicato all’ospedale ma arriva la notizia che ostetricia sarà attivo per 12 ore al giorno e scatta la protesta. Ieri sera alle 17 al Palazzo di città ci sarebbero dovute essere le assise cittadine per evitare il ridimensionamento del Santa Maria Incoronata dell’Olmo, ma d’ultimo fiato sono state annullate a favore di una piccola conferenza con i cittadini che si è trasformata in una sorta di mercato rionale. Il sindaco Vincenzo Servalli insieme al direttore sanitario dell’ospedale di Cava, Vincenzo De Paola, hanno presentato la “conquista” della riapertura dei reparti di ortopedia ed altri però, garantendo solo 12 ore per Ostetricia che ha fatto sobbalzare tutti i manifestanti presenti che erano attenti ad ascoltare.

Nonostante l’ospedale sia “salvo” , nonostante tutti i nonostante presentati in questi ultimi giorni che vedevano spacciata la struttura a causa di una direttiva europea, i manifestanti, poco più di 60, hanno inveito contro tutti pretendendo che l’ospedale avesse anche un ostetricia aperta 24 ore al giorno. Ad alimentare le proteste c’erano anziane con la voce rauca e donne incinte che, nonostante la durata di una gravidanza normale sia sempre intorno ai 9 mesi, si lamentava di non sapere dove andare a partorire il proprio bambino, forse dimenticato la vicinanza degli ospedali di Nocera e Salerno. A buttare benzina sul fuoco non potevano mancare i sindacalisti, il quale, senza dati alla mano infervoravano la folla portandola poi a manifestare a piazza Duomo per pochi minuti. (Carmine Benincasa)

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Sica in campo con l’associazione “Per il diritto alla salute” per Curteri

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2.

Vincenzo Sica

Un manifesto ed un’associazione per salvare l’ospedale di Curteri e tutelare la salute dei cittadini.

L’iniziativa è del dinamico ex consigliere comunale di Fisciano, dottor Vincenzo Sica. Quest’ultimo ritiene

“che tutti debbano dare il proprio contributo in quanto la tutela della salute dei cittadini non ha colore politico”. In queste feste natalizie, Sica (foto)è stato tra i pochi politici a scendere in campo sulla chiusura dei reparti di pediatria, ginecologia, Oncologia, emodialasi e nefrologia che saranno trasferiti al “Ruggi” di Salerno. Nel murale il medico denuncia anche “la carenza del personale medico e paramedico, i turni di lavori massacranti, le lunghe liste di attesa, le strutture sanitarie carenti” al nosocomio di Curteri di Mercato San Severino. “Come ho sempre fatto – si legge sempre nel manifesto di Sica – per i miei concittadini e per l’intera Valle dell’Irno, mi batterò anche con il vostro aiuto affinche l’ospedale di Curteri non venga smantellato. Facciamo appello al consigliere regionale Tommaso Amabile, e all’onorevole Tino Iannuzzi affinchè intervengano per rfisolvere questa grave situazione”. Anche per questo scopo il medico ha costituito l’associazione “Per il diritto alla

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salute” che già annovera centinaia di iscritti. “Scopo di questa associazione – dichiara il presidente Vincenzo Sica – che non ha motivo di lucro, è assistere il paziente indifeso dal momento che si presenta al pronto soccorso e seguirlo in tutta la degenza fino alle dimissioni. E’ il presidente in prima persona con i membri del comitato ad intervenire se si commette un atto di mala sanità che può compromettere la dignità del paziente. Una patologia- prosegue Sica – grave va presa subito in considerazione è inutile dire che non ci posti dal momento in cui ho constato che vi sono stanze libere e vanno subito utilizzate in caso di emergenze”. Questa affermazione conferma l’esperienza nel settore di un politico e di un medico che ha fatto dell’impegno verso gli altri un suo stile di vita. “L’uomo- prosegue Sica – non è solo di materia ma anche di un’anima che pal,pita, e la sua dignità da parte dei sanitari e parasanitari da rispettare. Le inadempienze saranno sempre vagliate e in caso di malasanità verranno inviate alla Procura della Repubblica. Noi crediamo nella giustizia e ne risponderemo in prima persona”. Per chiarimenti in merito all’associazione è possibile telefonare ai seguenti numeri telefonici: 3312447247 oppure 3459472057.

Il consigliere regionale Monica Paolino (Forza Italia) 3.

interviene sugli ospedali di Scafati e Agropoli, nell’ambito della V Commissione consiliare permanente e dell’audizione convocata martedì avente ad oggetto ‘Rete ospedaliera – atto aziendale e organizzazion

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Monica Paolino

e attività 2016’. Al sub commissario Asl Salerno Giuseppe Longo, il consigliere di Forza Italia ha chiesto l’immediata apertura del Punto di Primo Intervento per il presidio ospedaliero di Scafati. “La Provincia di Salerno – ha dichiarato il consigliere Paolino (foto) – è stata mortificata e penalizzata dal decreto 49, che non è stato attuativo per tutta la Provincia bensì solo per gli ospedali di Scafati e Agropoli. Tali presidi ospedalieri, infatti, sono stati chiusi prima ancora che venisse approvato un Piano per l’Emergenza, e con un pronto soccorso chiuso il territorio non può considerarsi in sicurezza. Eppure esiste un deliberato comunale con il quale si chiede la correzione del decreto 49 disposto da Bortoletti, che certificava nel Piano Attuativo Aziendale – sulla base di un falso presupposto – un tempo di percorrenza inferiore a cinque minuti tra Scafati e il pronto soccorso di Nocera inferiore a dieci minuti da Sarno.

Esiste, inoltre, un atto ufficiale in Regione Campania, un Piano dell’Emergenza approvato nel 2012, che individua il presidio ospedaliero di Scafati come Punto di Primo Intervento, una struttura più organizzata capace di mettere in sicurezza il territorio. Tale PPI, nonostante le nostre sollecitazioni, non è stato mai attivato a Scafati. Al sub commissario dell’Asl Sa Giuseppe Longo, ho chiesto, vista la necessità nel nostro territorio di salvaguardare la salute dei

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cittadini, di aprire, nell’immediato, il Punto di Primo Intervento presso l’ospedale Mauro Scarlato e di d o t a r l o d i p e r s o n a l e e m e z z i n e c e s s a r i a l s u o funzionamento”.

“Pensavo che De Luca facesse la differenza Ruggi 4.

ridimensionato”

“De Luca abband

Edmondo Cirielli

ona la sanità salernitana. Dal piglio decisionista e peronista del governatore della Campania ci saremmo aspettati onestamente la riapertura degli ospedali di Agropoli e Scafati, il potenziamento di quelli di Cava de’Tirreni, Pagani, Mercato San Severino e Polla, e il rilancio definitivo di Nocera Inferiore e Battipaglia- Eboli, senza dimenticare il consolidamento del lavoro già avviato per Sarno, Oliveto Citra, Vallo della Lucania, Roccadaspide e Sapri, grazie alla sperequazione della differenza dei posti letto tra Napoli e Salerno, oltre uno ogni mille abitanti”. È quanto dichiara Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.

“Pensavamo, pur essendo di destra, che un presidente salernitano facesse la differenza e, invece, si arretra.

Perfino il Ruggi – continua – viene ridimensionato. Il nosocomio che avevamo designato come grande polo

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ospedaliero per tutto il Sud con mille posti letto e a cui avevamo accorpato Cava, Amalfi e San Severino per salvarli. E noi li abbiamo salvati per cinque anni dalla volontà di chiuderli, espressa dal Pd di Bassolino con il piano Zuccatelli”.

“Chiudono punti nascita – aggiunge Cirielli – e si spacciano per risultati positivi la non chiusura di reparti ad Amalfi piuttosto che a Cava de’Tirreni. Un vero disastro. I cittadini che, fiduciosi, avevano gioito per il fatto di avere finalmente un governatore salernitanoche mettesse la parola fine a decenni di napolicentrismo, sono stati ingannati”.

“Bisogna dare atto aCaldoro – conclude – che, su spinta del piano sanitario alternativo a quello Zuccatelli, presentato dalla Provincia di Salerno, su mia richiesta, e grazie al lavoro della dottoressa Sara Caropreso, la sanità salernitana è stata garantita, rilanciata e difesa per cinque anni. Ora attendiamo i sindaci del Pd che sbraitavano annunciando i tagli del centrodestra che non ci sono stati e che adesso tacciono di fronte allo scempio operato da De Luca”.

Il Comune di Ravello, 5.

tramite il consigliere delegato alla salute, Franco Lanzieri, unitamente alla Conferenza dei Sindaci della Costa d’Amalfi, ringraziano il presidente Vincenzo De Luca, il responsabile alla salute della Regione Campania, Enrico Coscioni ed vertici della sanità regionale, nonché il direttore Generale dell’A.O.U dell’azienda ospedaliera San Giovanni e Ruggi d’Aragona,

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Vincenzo Viggiani e il direttore sanitario Angelo Gerbasio, per avere tenuto ben presente le giuste esigenze della popolazione residente e dei numerosissimi turisti, scongiurando la chiusura della Cardiologia al Pronto Soccorso del locale presidio ospedaliero.

“Il reparto del “Costa d’Amalfi” si è dimostrato in questi anni, ed in particolare in questi ultimi giorni, una insostituibile presenza, che ha permesso di salvare la vita a più persone, confermando la funzione salvavita dell’ospedale, collocato in una zona tanto bella e prestigiosa, quanto lontana da altri centri – spiega il sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier – Così come s o s t e n u t o d a l l a C o n f e r e n z a d e i S i n d a c i , l a collaborazione tra le istituzioni continua a dare dei frutti positivi nell’interesse generale della collettività, per garantire la difesa del diritto alla salute”.

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