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Analisi stocastica dell inserimento di un cestino nella moda Estate 2019

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Analisi stocastica dell’inserimento di un cestino nella moda Estate 2019

L’accessorio rivoluzione alla conquista dell’uomo moderno

Università Anormale di Monsano:

Dipartimento di Ontologia, Dipartimento di Bonegio “Bello Figo Gu”

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Sommario

Indice delle figure ... 1

Introduzione ... 2

1 Il cestino ... 3

1.1 Equazione di conservazione della massa ... 4

2 Il cestino come accessorio di moda maschile ... 6

2.1 Retrospettiva storica sulla borsa ... 6

2.2 La crisi della pochette ... 7

2.3 Il cestino come sostituto della borsa ... 7

2.4 I vari tipi di cestino ... 8

Conclusioni ... 10

Note ... 11

Indice delle figure

Figura 1: Un comune cestino ... 3

Figura 2: Volume di controllo ... 4

Figura 3: Immagine dal satellite di uomo con pochette ... 6

Figura 4: Questo modello può essere definito un precursore ... 8

Figura 5: Bello Figo vi invita a girare con due cestini ... 10

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Introduzione

Ogni anno l’intera popolazione mondiale, dagli operai sfruttati del Pakistan [1] all’impiegata del mese del Comune di Tortona, si interroga su quali potranno essere le tendenze future in ambito moda e fashion, al fine di poter essere pronti a sfoggiare la migliore mise possibile così da far crepare di invidia quei sottosviluppati e, alla fine di questo trattato potremo dirlo, ignoranti dei propri amici.

Come è ben noto codeste ricerche di alto profilo socio-ontologico sono state, negli ultimi tempi, ahinoi, lasciate in mano a persone di poca affidabilità e di infimo livello accademico: gli influencer.

Costoro amano sfoggiare le cosiddette “nuove creazioni” col duplice, e alquanto deprecabile scopo, di farsi adorare dai poveri e sprovveduti fan e guadagnare la maggior quantità di moneta sonante.

Sorgono, allora, nella mente del lettore e di chi vi scrive, alcune incalzanti domande: possiamo lasciare ancora nelle mani di questi subumani, mossi da logiche tutt’altro che pure, la totalità della ricerca e della divulgazione in materia? È forse ora che qualche istituto culturale di altissimo profilo si incarichi di fare piazza pulita di questi affabulatori prezzolati e dedicarsi ad una seria e

spassionata analisi sul futuro della moda?

Ebbene l’UniAMons lo ha fatto! E questo è il frutto di una sinergica quanto fruttuosa

collaborazione interdipartimentale, che ha coinvolto financo ricercatori esteri e di più astrazioni sociali. Il minuzioso lavoro di ricerca sul campo, e per le strade, e nei teatri, e nelle balere, e negli stadi, e nelle scuole, e nelle chiese, e nelle spiagge (dell’Emisfero Australe per forza di cose), e negli orfanotrofi, e nei parchi giuoco, e nei refettori, e tra gli Hamish, e sullo spazio, e su internet, e sui libri, e alla Casa Bianca, e nei tribunali, e nelle famiglie numerose, e al Ministero delle

Infrastrutture e dei Trasporti, e a casa di Owen Wilson ecc. hanno dato, dopo faticose elaborazioni, dei risultati incontrovertibili.

La preveggenza totale non è mai stata così vicina: nelle pagine che seguono saprete con che abiti il mondo affronterà i tempi bui che ci si parano davanti.

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1 Il cestino

Il cestino dell’immondizia è uno strumento molto conosciuto nei Paesi sviluppati e, secondo molti esperti [1], anche nei Paesi in via di sviluppo. È un contenitore in materiale plastico termoindurente [2], di varie colorazioni [3], atto ad accogliere al suo interno oggetti di uso comune ma che,

purtroppo, per via di questa incalzante obsolescenza programmata, non servono più.

Tendenzialmente gli oggetti nel cestino possono essere, dopo un lungo ciclo di trasformazione del R.S.U., buttati a marcire in una discarica, andando ad aumentare il livello di inquinamento già abbastanza preoccupante [1]. Inoltre il cestino, soprattutto se non svuotato e pulito a dovere, può emanare odori nefasti, che potrebbero allontanare da voi le poche persone che ancora vi volevano bene. A salvarsi da questa ingrata descrizione sembrano essere solo quelli per la raccolta

differenziata della carta.

Secondo l’opinione di molti autorevoli ricercatori del corso di Demagogia e Dittatura, poi, il

cestinus comunis (questo è il nome scientifico) sarebbe legato alla simbologia Sovietica per indicare la morte, visto che negli edifici dove sono spirati Lenin e Stalin erano presenti proprio dei

contenitori per i rifiuti.

Questo meraviglioso oggetto porta, paradossalmente, con sé anche dei messaggi positivi. La presenza di un cestino in un parco aiuta, nei Paesi civilizzati, a tenere pulito il parco stesso. Questo perché l’ingordo bidoncino si papperà tutta la monnezza prodotta dalla gente. Insomma, come una sorta di contrasto Yin/Yang, si sporcherà al suo interno per lasciare mondo il mondo.

Inoltre esso, se e solo se vuoto, può essere rovesciato per farne un delizioso strumento a percussioni.

Si vede, quindi, come il cestino, in quanto essenza ontologica e Platonica, si carichi di molteplici simboli e significati esoterici e nascosti, impossibili da divulgare totalmente per via di ingerenze governative, in grado di suscitare nel subconscio umano emozioni roboanti e totalmente

incontrollate. La maggior parte dei traumi infantili, infatti, sono da ricollegarsi a esperienze drammatiche vissute con oggetti appartenenti alla famiglia dei cassonetti.

Non sembra, in ultima analisi, tanto strano che il variegato mondo della moda, sempre più privo di idee originali, si sia rivolto, sì come feticcio da adorare, ad un oggetto così pregno di mistero e fascino.

Figura 1: Un comune cestino

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1.1 Equazione di conservazione della massa

Si consideri un volume di controllo di volume Ω e bordo σ. Poi si specializzerà facendolo andare a coincidere con il nostro cestino.

Sia ρ la densità del fluido: essa sarà la sorgente volumica che si andrà a considerare nella conservazione.

Invece 𝜌𝑣⃗ sarà il flusso di densità.

Scriviamo ora la Legge di conservazione della massa in forma integrale:

𝑑

𝑑𝑡 ∭ 𝜌 𝑑Ω

Ω

= − ∬ 𝜌 (𝑣⃗ ∙ 𝑛⃗⃗) 𝑑𝜎

𝜎

Sfruttando la legge di Gauss si può pervenire alla forma differenziale, ovvero alla Legge di Continuità:

𝑑𝜌

𝑑𝑡+ ∇⃗⃗⃗ ∙ (𝜌𝑣⃗) = 0 Sfruttando il concetto di derivata Lagrangiana:

𝐷𝜌

𝐷𝑡 = −𝜌 ∇⃗⃗⃗ ∙ 𝑣⃗ = 0

Dalla quale possiamo trarre la conclusione che in un fluido incompressibile (ρ = costante) la divergenza della velocità è nulla.

Si vada a specializzare questo risultato nel cestino:

Figura 2: Volume di controllo

(6)

Esso è approssimabile ad un parallelepipedo con un lato in meno, quindi, considerata l’indivergenza del campo di velocità (valida per velocità tali per cui Mach < 0.3), e assumendolo anche

irrotazionale [4], ne consegue che gli oggetti di qualunque natura inseriti in un cestino potranno entrare ed uscire solo dal lato mancante, che potremmo chiamare apertura.

Siccome poi la forza in un rocket è definibile come:

𝐹 = 𝐶𝐹 𝑝𝑐 𝐴𝑡

Con 𝑝𝑐 la pressione all’interno del contenitore e 𝐴𝑡 superficie dell’apertura, se si inseriscono al suo interno dei potenti esplosivi ed un grano di combustibile solido, esso potrebbe squagliarsi per via dell’eccessivo calore.

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2 Il cestino come accessorio di moda maschile

2.1 Retrospettiva storica sulla borsa

Nel XV secolo, in Belgio, nell’Hôtel des Bourses, palazzo costruito dall'antica famiglia aristocratica Van der Bourse, iniziarono a tenersi delle riunioni a tema finanziario che presero il nome proprio da quel luogo: la Borsa Valori. Nel tempo questa pratica di decidere il destino della finanza Mondiale da parte degli organi di Borsa è diventato sempre più il passatempo preponderate dell’alta borghesia di origine Rettiliana, tanto da mettere in forte soggezione gli altri esseri umani di umili origini Terrestri.

Per questo motivo, ad un certo punto della storia, uomini e donne iniziarono a servirsi di contenitori di oggetti in tessuto, che vennero chiamati borse, ad emulazione di quella Borsa valori che, sì come pagana divinità, attirava e guidava le folle. Insomma, un oggetto di adorazione pseudo-religiosa. I tiranni economisti, però, non videro di buon occhio questa scostumata pratica di dotarsi di comuni borse, spesso anche non griffate e dal prezzo inferiore ai 700 € (IVA esclusa), e, successivamente a lunghissime riunioni fiume nel sopracitato Hôtel des Bourses, decisero come segue:

 Le donne, in segno di rispetto verso le loro stesse madri adottive Terrestri, avrebbero potuto tenerle;

 Gli uomini ne sarebbero stati espropriati, e non avrebbero più potuto oltraggiare gli dei della finanza.

Subìto allora lo smacco, gli esemplari maschi della ex-specie dominante, avendo comunque trovato molto comodo il poter apporre i loro oggetti di uso comune in contenitori di fibre tessili, decisero di ripiegare su un’alternativa.

Stava spopolando nelle classi meno abbienti (per motivi tuttora sconosciuti) quella che molti filosofi definirono come “la figlia storpia e zoppa della borsa” [5]: la pochette. Immediatamente

Figura 3: Immagine dal satellite di uomo con pochette

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orde di uomini si fiondarono verso questo tanto contestato oggetto, che, comunque, veniva incontro alle esigenze di portabilità e di ridotte dimensioni, caratteristiche, specialmente quest’ultima, che ben ricalcavano le peculiarità, anche fisiche, dell’uomo dell’800.

2.2 La crisi della pochette

Autorevoli scienziati indicano, in lungimiranti analisi prospettiche, che l’anno 2019 segnerà la fine del dominio incontrastato della pochette da uomo. Questo perché la percezione della sua

caratteristica di “piccole dimensioni” starebbe creando un notevole imbarazzo nell’essere umano caucasico, non solo nei confronti dei sopracitati arbitri della finanza mondiale, ma anche a causa degli ingenti flussi migratori moderni da molte zone dell’Africa [6].

I pochi umanoidi rimasti nel campo della moda starebbero dunque pensando di cambiare, nell’anno in corso, le regole del gioco, e di abbandonare la ormai vetusta e sconveniente pochette in favore di qualcosa di più grosso e vistoso.

2.3 Il cestino come sostituto della borsa

Come indicato dal Nicolini [5], già da molti anni si pensava di inserire il moderno contenitore di rifiuti domestici nell’accessoristica dell’uomo alla moda. Restava solo da sapere come e quando.

Chiaramente la crisi della pochette fa pensare, oggi più che mai, che la lavagnetta del quarto uomo stia per segnalare l’immediato avvicendamento tra i due oggetti, ma non mancano anche altre motivazioni.

Nel Capitolo 1 si è dimostrato come un cestino sia atto a contenere e conservare oggetti per,

interamente, 4 gradi di libertà: tre traslazioni rigide e il moto di imbardata. Soltanto per il rollio e la cabrata si richiedono angoli circa inferiori ai 90°. Diventa quindi molto comodo utilizzarlo per portarsi dietro tutti quegli oggetti di uso comune che prima si era costretti ad inserire nella sconveniente pochette: portafoglio, chiavi, telefono, lucidalabbra, pettine, fazzoletti, coltellino svizzero, portabanana. Inoltre, date le maggiori dimensioni, l’uomo moderno potrà finalmente trasportare in tutta comodità anche quelle cose che finora aveva sempre sognato di portare con sé, ma che gli era sempre risultato impossibile: un AK-47, cuscini, champagne, un buon libro,

panettoni, sostanze stupefacenti in grandi quantità.

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Molti lettori obietteranno asserendo che il trasporto di alcuni di questi semplici oggetti sia illegale, ma è proprio qui che sta la genialità dell’utilizzo di un cestino. Nel Capitolo 1 si sono elencati alcuni dei meravigliosi significati allegorici dietro il nostro oggetto di studio. Uno di questi era quello di contenitore di rifiuti: dal momento che un AK-47, per esempio, finisce dentro un cestino, questo diventa un rifiuto, e ci chiediamo, noi di UniAMons, come può essere illegale il trasporto di un rifiuto, per quanto esso possa essere pericoloso per la società? Il cestino è democrazia pura: al suo interno un qualunque mitra semiautomatico diventa equiparabile ad una innocua bottiglietta d’acqua, esattamente come succede negli aeroporti di tutti il mondo.

Ovviamente ci sono dei limiti a questo trasporto, che sono imposti per legge tramite la definizione di rifiuto speciale [7], per il quale diventa illegale girare con un frigorifero all’interno della vostra nuova borsa. Ma non solo, con questo nuovo accessorio di moda sarà vietato girare con delle pile, con delle innocue batterie, a meno che non siate dotati di contenitori per batterie usate.

2.4 I vari tipi di cestino

Peculiarità della moda è quella di sapersi adattare ai gusti numerosi e variegati del pubblico a cui si rivolge. Come non è pensabile avere in tutto il mondo un solo modello di t-shirt, non si può

immaginare una società in cui tutti gìrino con lo stesso cestino, dello stesso colore e delle stesse dimensioni. Ovviamente questo è impossibile, visto anche che esistono già numerosi tipi di contenitori per rifiuti, ognuno legato ad un certo tipo di immondizia da smaltire.

Figura 4: Questo modello può essere definito un precursore

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Con i ricercatori del Dipartimento di Bonegio si è provato ad immaginare le possibili destinazioni d’uso di alcuni tipi di cestino già esistenti. Non è infatti escluso che possano essere realizzati nuove linee da parte delle major del settore.

 Cestino classico: è la linea base, senza alcun optional. Somiglia molto a quello in Figura 1, ma senza stickers né colori vivaci. Adatto per le classi meno abbienti a causa dei prezzi contenuti. Risulta comunque comodo ed affidabile.

 Raccolta differenziata carta: è stato definito come quello “più comodo per viverci dentro”

[8], ed è ovviamente quello che causa minori esalazioni nefaste. È l’ideale per chi ha un animo delicato ed elegante, e vuole continuare a farsi degli amici, visto che al suo interno si possono trovare anche Gratta e Vinci non riscossi.

 Raccolta differenziata vetro: particolarmente indicato per i rissosi, simboleggia una personalità sfuggente e tagliente, ma allo stesso tempo trasparente. A causa del colore verde è troppo sensibile alle tendenze correnti. Preferito da chi indossa molti bracciali, poiché anche esso produce insistenti rumori ad ogni movimento.

 Raccolta differenziata plastica: il giallo è il colore del sole e della vitalità, perciò lo consigliamo alle persone allegre e spensierate, ma anche con un’istruzione al di sotto della media. Di forma tendenzialmente oblunga, lo consigliamo a individui di corporatura non esile.

 Raccolta differenziata umido: sicuramente quello che emana più cattivi odori, ma, con uno strano ed estatico meccanismo catartico, finisce per simboleggiare la vita e la rinascita. Per i più audaci: se lo sceglierete sarete visti da tutti come persone soddisfatte della vostra vita e che volete donarvi un po’agli altri, ma sotto sotto siete in realtà depressi e con tendenze suicide.

 Contenitori per batterie usati: Di forma stretta e lunga, è indicato esclusivamente per persone alte e slanciate: rifletterebbe in pieno la vostra persona. Il vostro arrivo in piazza sarà salutato da urla di gioia perché con questo bidone porterete originalità e allegria.

 Bidoni oli esausti: quello di forma più particolare, e con più optional, visto che potrebbe essere dotato di tappo. Il materiale particolare (solitamente metallo, latta…) lo rende perfetto per gli hipster, per coloro che vanno in giro con gli occhialini alla John Lennon e i risvoltini alti.

 Cestino per esterni: il modello da passeggio per eccellenza. Chi lo porta sarà perfettamente integrato con l’ambiente circostante e darà un messaggio positivo di pace e rispetto per l’ambiente senza eguali. Attira i padroni dei cani. Ideale per nascondervi ordigni. 1

I colori si riferiscono ai cassonetti in uso nelle Marche Centrali, intorno alla nostra Sede principale.

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Conclusioni

La nuova tendenza a girare con dei cestini è ancora una novità che l’UniAMons, con la presente ricerca, vi illustra in esclusiva. La sua prima testimonianza visiva, tuttavia, è stata attestata a Jesi (AN), lungo il suo Corso principale, a metà Febbraio 2019, segno evidente che i tempi sono più che maturi per sfoggiare questo accessorio all’ultimo grido.

Chi saranno i primi ad abbracciare la nuova moda? Ancora non si sa con certezza. È tuttavia

probabile che tra i precursori avremo i disadattati, le persone emarginate che ogni giorno cercano un nuovo escamotage per farsi notare, sia in positivo che in negativo. Risulta dimostrabile che la prima apparizione televisiva sarà a Pomeriggio Cinque, ma quando non è ancora dato saperlo.

Alcuni soddisfacenti risultati sperimentali ci fanno pensare che il cestino da passeggio conquisterà Buckingham Palace tra Novembre 2019 e Marzo 2020, mentre sbarcherà su Marte nel 2024 grazie ad una sperimentazione di SpaceX svolta in collaborazione con l’Università Anormale di Monsano

e il Politecnico di Ancona, che porterà anche il primo ciauscolo™ nello spazio.

Bello Figo Gu, interpellato dal Dipartimento, ha fatto sapere che apprezza la nuova tendenza e aiuterà a svilupparla, se pur con qualche sua modifica personale.

Figura 5: Bello Figo vi invita a girare con due cestini

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Note

[1] Per sentito dire.

[2] M. Ashby, H. Shercliff, D. Cebon. Materiali. Dalla scienza alla progettazione ingegneristici.

Casa Editrice Ambrosiana, 2009.

[3] Il Mio Libro da Colorare – 3/4 Anni. Macro Junior, 2015.

[4] Si consideri flusso quasi-1D.

[5] M. Nicolini. Usi e costumi del contadino del 3000. Bologna, 2018.

[6] William Shakespeare. The Tragedy of Othello, the Moor of Venice. 1604.

[7] Rapporto rifiuti speciali. ISPRA, 2018.

[8] Martarelli, Nicolini, Stronati. Rapporto sui barboni. Scuola Leopardi, 2009.

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Redatto nel Febbraio 2019, Torino

© 2019 Università Anormale di Monsano – Monsano (AN)

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