PRATICA AYURVEDICA
PRECETTI FONDAMENTALI
EUROPEAN NATUROPATHIC SCHOOL ASSOCIATION (ENSA)
AYURVEDA E VITA QUOTIDIANA
L’antichissima tradizione medica indiana conosciuta col nome di Ayurveda è fonte di ispirazione filosofica e spirituale per la moderna naturopatia olistica.
Oltre ad offrire numerosi rimedi naturali stabilisce una serie di principi che permettono di favorire l’equilibrio tra corpo, anima e mente.
La mancata osservanza di tali regole genera gravi squilibri energetici che si manifestano sotto forma di malattie.
AURVEDA E VITA QUOTIDIANA
L’Ayurveda, adottando un approccio olistico alla vita, come la naturopatia moderna, stabilisce un ristretto numero di principi che mirano a generare e mantenere l’equilibrio sia nell’individuo stesso (corpo, mente e spirito) sia tra l’individuo ed il mondo circostante.
Se si infrange una qualsiasi di queste regole, insorgerà un disturbo fisico o mentale che noi chiamiamo con il termine di “malattia”. Proprio come i Dieci Comandamenti degli ebrei e dei cristiani, l’Ayurveda, arricchito dai precetti buddisti, propone cinque principi basilari:
NON UCCIDERE
Alla luce del primo di questi principi, le cure mediche ayurvediche sono solitamente vegetariane.
La medicina ayurvedica sostiene che gli uomini sono i guardiani di tutti gli esseri viventi. L’uccisione di un’altra creatura è quindi considerata sbagliata.
L’atto di uccidere è ritenuto un crimine che causerà sofferenza al ciclo karmico dell’uccisore. In casi eccezionali, quando un paziente soffre di una malattia da deperimento e non è in grado di assimilare altrimenti il giusto tipo di proteine, un medico ayurvedico potrebbe prescrivere la carne nella dieta consigliata.
L’ayurveda si oppone a tutti gli sport che causano spargimento di sangue.
NON RUBARE E NON MENTIRE
Rubare e mentire inducono timore sia nel ladro sia nel mentitore.
Non solo sono azioni scorrette di per sé, in quanto comportano una sofferenza per gli altri, ma la paura di essere scoperti sconvolgerebbe la costituzione di coloro che compiono tali azioni.
L’Ayurveda insegna che è sempre saggio tenere conto della felicità degli altri e agire di conseguenza.
E’ il principio che Kant, molti secoli dopo, codificherà come
“Imperativo categorico”.
ASTENERSI DA PRATICHE SESSUALI SCORRETTE
Nel senso più stretto, l’ammonimento di astenersi da comportamenti sessuali scorretti fa riferimento a qualsiasi attività che non sia monogama, fedele ed eterosessuale e che possa causare ansia, paura e inquietudine, generando quindi una possibile insorgenza di malattia fisica.
Nella maggior parte delle società, il sesso era considerato tradizionalmente una funzione biologica naturale per la continuazione della specie. Nell’ambiente più liberale di oggi, dove l’eterosessualità, la castità pre-matrimoniale e la fedeltà sono regole meno rigide, un medico ayurvedico moderno preferirebbe piuttosto consigliare al paziente l’astensione da qualsiasi attività sessuale che possa potenzialmente danneggiare o sfruttare un’altra persona o persino se stesso.
L’Ayurveda riconosce che gli individui hanno pulsioni sessuali diverse, e bisogna inoltre ricordare che quando l’Ayurveda fu codificata per la prima volta, l’attività sessuale era intesa come una pratica legata solo agli uomini. Le donne erano ritenute passive e prive di una loro pulsione sessuale.
ASTENERSI DAL CONSUMO DI ALCOOL
L’alcool è considerato tamasico (si veda la dispensa dedicata all’alimentazione ayurvedica) e non viene solitamente consigliato poiché è nocivo per il corpo e la mente. Quando i testi ayurvedici furono scritti, l’alcool era più o meno l’unica bevanda stimolante allora disponibile.
Oggi vi sono il caffè, la bevanda più popolare del mondo, unito a sostanze artificiali come la Coca cola, i vari tipi di bevande gassate e altri analcolici. Per il medico ayurvedico, queste bevande non sono consentite come l’alcool, benché ad alcune persone, in particolari circostanze, possa essere consigliato di assumere alcool in dosi moderate.
MANTENERE SEMPRE UN ATTEGGIAMENTO DI MODERAZIONE
L’Ayurveda non è favorevole ad un ascetismo estremo, quanto piuttosto alla dottrina buddista della “via di mezzo”
o della moderazione in tutte le cose, secondo lo stesso principio “in medio stat virtus” adottato dai romani e da tutti i popoli fin dall’antichità.
Ma, a differenza dello stoicismo greco e romano, la dottrina ayurvedica ritiene che reprimere le emozioni e i bisogni sia un male più grave che dare espressione a tali sensazioni.
MANTENERE SEMPRE UN ATTEGGIAMENTO DI MODERAZIONE
Per mantenere una buona salute e uno spirito puro, viene consigliato di seguire le otto regole di base del Buddismo, il nobile ottuplice sentiero (le quali sono approfondite nelle apposite dispense di questa scuola).
Per una vita sana, sarà inoltre necessario aderire alle regole ayurvediche, e cioè resistere ai pensieri negativi, astenersi dall’abuso verbale, astenersi dall’abuso fisico, non abbandonarsi alla lussuria, non abbandonarsi al dispiacere, resistere alla paura, non lasciarsi prendere a lungo dalla rabbia, eliminare l’orgoglio, l’arroganza e l’egoismo.