C X X X I
SEDUTA D I M ARTEDÌ 14 DICEMBRE 1948 Presidenza del Presidente C I P O L L A
I N D I C E
Pag.
Interrogazione (Annunzio) :
Presi dente . . . . • 2350
Interpellanza (Annunzio) :
Presidente . . . . . 2350
Comunicazioni del Presidente :
Presidente . . . . . . 2350
Interrogazioni (Svolgimento) :
Presidente . . . . 2351
Nicastro . • . • . . 2351 D ’An to n i, Assessore ai trasporti, alle
comunicazioni ed. atte attività mari
nare . . . . . . 2351-
Adamo Domenico . . . . 2351
Interpellanza (Svolgimento) :
ARDIZZONE . . 2351 2352 2353 2354 2355 2356
NAPOLI . . . . 2351 2352 1354
Luna . . . - . . . . ■ 2353
Al e s s i, Presidente della Regione 2353 2354 Guarnaccia, Assessore alla pubblica
istruzione • . . 2353 2354 2355
Proposta di legge (Rinvio della, presa in considerazione) : «Sistemazione dei muti
lati ed invalidi di guerra nel ruoli ordi
nari degli insegnanti dell’ordine elemen
tare » (196) :
Pr e s i d e n t e... 2356
Proposta di legge (Presa in considerazione):
« Proroga, dei termini di cui agli arti
coli 17 o 22 delia legge regionale 29 set
tembre 1948, n. 40» (199) :
Pr e s i d e n t e... 2356
Marino . . . . . 2356
P ag . Disegno di legge (Discussione) : «Applica
zione nel territorio della fieglone Sici
liana, eon aggiunte e modifiche, del D.L.
C.P.S. 14 dicembre 1947, u. 1698 » (191) :
Presidente . . . . . 2356 2365 CÀSTROGIOVANNI, relatore . . 2357 2359 2361 2362 2363 2364 2365 Borsellino Castellana, Assessore al-
rindvsfria ed al commercio 2358 2359 2360 2365
CAGO,pardo; . | . . . 2358 2359
Stabile . . . . 2359
Napoli . . 2359 2360 2363
Al e s s i, Presidente della Regione 2360 2362 2364 2365 Re s t u u Assessore alla finanza ed
agli enti locali i 236' 2465 La JjOGGiAt Assessore alVagricoltura' ed
òtte foreste' . . . . . 2363
STARRABBA. DI CjTARDINELLI . . 2363
AUSIELLO . . . . . 2364 2365
Disegno di legge i'Discussióne) : « Revisione dei prezzi contrattuali di competenza della Regione <551 :
Presidente. . - . 2365 236" 2368 2369,2370 Milazzo, Assessore ai lavori pubblici 2365 2367 2369 Colaianni Lu i g i, relatore . . 2366 2367 2368 2369 2370 Napoli . . . 2367 2368 2369 2370
C.ALTABIANO . * . . . ■ 2368 2369
La Loggia. Assessore all'agricoltura ed
alle f à - r c s i e... 2369 N i c a s t r o... 2369 Lanza di Sc a l e a... 2369
La seduta comincia alle ore 1(>,50.
D’AGATA, segretario, dà lettura del pro
cesso verbale della seduta precedente, che è approvato.
ASSEMBLEA regionale siciliana - 2350 - l i • iii-enibrc 1:948
Annunzio di interrogazione.
D'AGATA, segretario, dà lettura della se- unente interrogazione pervenuta alla Presi
denza : '
,, l sottoscritti chiedono di interrogare l’As
sessore alla pubblica istruzione e VAssesso
re ai lavori pubblici, per conoscere quali prov
vedimenti intendano a doti a re perchè l’Acca
demia di medicina di Palermo, istituita nel 1600 e perciò la più antica d'Europa, possa superare la gravissima crisi che oggi attra
versa, soprattutto per- le non riparate conse
guenze della guerra, e riprendere a potenzia
re la sua attività scientifica- con accrescimen
to del lustro degli studi medici in Sicilia e deirautonomia regionale.»
Cola Ianni Pom peo, Gug in o
PRESIDENTE comunica che, l'interrogazio
ne testé letta sarà iscritta al l’ordine del gior
no per essere svolta a suo turno;
Annunzio di interpellanze.
Di AGATA, segretario, dà lettura delle se-' amenti interpellanze pervenute alla Presi
denza : .
« I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente della Regione, l’Assessore all’in
dustria ed al commercio, l’Assessore ai tra
sporti, alle comunicazioni ed alle attività ma
rinare e l’Assessore al lavoro, alla previdenza ed all'assistenza sociale, per sapere:
1) se sono a conoscenza della particolare si
tuazione del Cantiere navale di Palermo nel quale attualmente, per deficienza di lavoro, parte della maestranza composta da circa 2300 operai, è costretta a lavorare solo 24 ore la set
timana, e delle più gravi prospettive di ulte
riore riduzione del lavoro e di smobilitazione dell’industria, in conseguenza della mancan
za di assegnazione di nuove costruzioni e del mancato invio della tante volte promessa .na
ve-traghetto «Messina» per .la riparazione:
21 se risponde al vero che per il mancato fi
nanziamento del F.I.M. la società Piaggio non . ha potuto impostare la costruzione di una
nuova motonave nel Cantiere di Palermo;
3) quale azione abbiano svolto od intenda
no svòlgere per ottenere che una congrua par
te delle nuove costruzioni del piano di rico
struzione della marina, mercantile vengano - assegnate al Cantiere navale di Palermo e per assicurare alio stesso la effettiva assegnazione
di riparazioni di navi e del traghetto « Mes
sina. »
Coi.ajanni Po m peo, Nicastro, Mo.ntalbano, Mare G ina, A N ie l lo, Taormina, Min e o, Adamo Ignazio, Cu f fa r o, Gu g in o.
« T sottoscritti chiedono di interpellare ' il Presidente della Regione, TAssessore alle co
municazioni, ai trasporti ed alle attività ma
rinare, e l’Assessore al lavoro, alla previden
za ed all’assistenza sociale, per sapere:
1) se sono a conoscenza dello stato di disa
gio economico in cui si sono venuti a trovare gli ex agenti del Corpo speciale di polizia fer
roviaria della Sicilia che, assunti con bando alleato n. 30' del 17.2.1944, dopo ben 4 anni di ininterrotto lavoro e dopo avere affrontato ogni sacrificio per il buon andamento del ser
vizio, si son visti licenziati, per motivi d ’indo
le Varia in applicazione del decreto del Capo provvisorio dello Stato del 10.7.1947;
2) se è vero che questi. agenti, rimasti allo oscuro della possibilità di optare a suq tem
po per il passaggio .noli’Amministrazione ■ fer
roviaria, come, è avvenuto per la polizia, fer
roviaria del Nord, siano rimasti esclusi senza loro colpa da tale, beneficio;
3) quale azione intendano svolgere presso U Governo centrale per mettere in grado gli aventi diritto di usufruire degli stessi bene
fici! di cui hanno goduto i loro compagni che si trovavano a prestar servizio nel Nord Ita
lia. »
Nicastro, Colaianni Po m p e o, Montalbano, Au s ie l l o, Mare Gi na, Mineo, Taormina, Adamo Ignazio, Cu ffa r o, Gu g in o.
PRESIDENTE comunica che le. interpellan
ze testé lette saranno iscritte all’ordine del giórno per essere svolte al loro turno.
Comunicazioni del Presidente.
PRESIDENTE comunica, che l'onorevole Napoli gli ha inviato, in data 13 dicembre 1948, la seguente lettera : ...
Ardisco inviare un piccolo dono per. t'As
semblea, che ha: il pregiò di rappresentare la:
■mia tenacia nel trovare una carta che desse la. notizia ottica e precisa dei conlini dei tre Valli, al fine di contribuire forse agii studi ohe abbiamo promesso di fare per la riforma amministrativa. Vorrà gradirlo e darne noli zia ai colleglli dell'Assemblea. Con profondo ossequio. F.to: Bino Napoli.
Informa che alla lettera è unita una carta geografica della Sicilia che riproduce la sud-
Assemblea Wgionalé sìg ìUana - 2351 - - 1.4 dicem bre 1948 divisarne doll’lsold in tre «Valli», fatta alla
epoca di Re Ruggero,..e cioè la Val di Noto, la, Val Ri . Demone e la Val di Mazara.
Assicura che alla carta sarà data una siste
mazione decorosa e ringrazia, a nome della Assemblea, l'onorevole Napoli por il gentile dono. .
Svolgimento di interrogazioni.
PRESIDENTE dichiara decaduta, per as
senza dogli interroganti, le interrogazioni: de
gli onorevoli Origino c Colajanni Pompeo re
lativa alla graduatoria regionale del concorso magistrale B6, annunziata il 26 novembre 1948;
degli onorevoli Pantaleone e Costa sull’asse
gnazione di carri coperti per l'esportazione di agrumi annunziata il 6 dicembre 1948; e del
l'onorevole Cristaldi sul disservizio ferrovia
rio siciliano, annunziata il 9 dicembre 1948.
NICASTRO rinunzia allo svolgimento del
la, interrogazione sua e degli onorevoli D’A
gata, Omobono e Coiai anni Pompeo, relativa ni licenziamenti operati dalla ditta Angioine di Ragusa, annunziata il 9 dicembre 1948, ri
lenendola superata.
PRESIDENTE comunica che, d’accordo fra gli Assessori competenti e gli onorevoli inter
roganti, è stato rinviato alla prossima seduta utile lo svolgimento delle seguenti interroga- gazioni : dell’onorevole Caltabiano relativa ai danni prodotti dal nubifragio avvenuto il- 15 settembre nel bacino imbrifero del Siimelo, annunziata il 22 novembre 1948; dell’onorevo
le Bonfiglio sulla esportazione agrumaria si
ciliana, annunziata il 6 dicembre 1948, e dello onorevole Napoli sulla mancata partecipazio
ne ,delle cooperative alle gare d ’appalto in
detta dalle FF. SS., annunziata il 6 dicembre 1948.'
Propone, quindi, che lo svolgimento della interrogazione dell’onorevole Caltabiano, testé rinviato, sia abbinato a quello dell’interpol lonza presentata sullo stesso argomento dello onorevole Castorina.
(Così resta stabilito)
CANTONI, Assessore ai trasporti, alte * - m unica zio ni ed alle attività .marinare, rispon
dendo alla interrogazióne dell’onorevole Ada
mo Domenico, annunziata il 22 novembre 1948, precisa che la programmazione dèi lavori di e- leltrificazione ferroviaria è di-competenza della.
Direzione generale delle FF. SS., la quale sot
topone il programma stesso àiPnpprov'azione del Consiglio di amministrazione delle FF. SS.
Ha, comunque, interessato quella Direzione generale perchè i lavori di elettrificazione comprendano anche la linea Pai orni o-Tra pa
ni, la quale potrà essere, però, realizzala di seguilo alla elettrificazione delle linee princi
pali Mcssìna-Padormo o Messina-Calania-Si- racusa.
ADAMO DOMENICO rileva che la sua in
terrogazione aveva lo scopo di conoscere i mo
livi per i quali una linea principale,.quale la Palermo-Trapani. sia stata trascurata nella programmazione dei relativi lavori di elettri -
fi cazione. '
Nel dichiararsi soddisfatto, prega l’Assessore ai trasporti di voler sollecitare il Governo cen
trale, ondo evitare che il programma elei la
vori della Palermo-Trapani venga dimentica
to negli archivi.
Svolgimento di interpellanza.
ARDIZZONE, svolgendo la sua interpellan
za annunziata il 9 dicembre 1948, ricorda an
zitutto che, quando il 10 novembre, scorso il Sovramtendento ai monumenti sospese con una sua ordinanza' i lavori’per il ripristino dell’ippòdromo nel parco della « Favorita », si chiese se fosse il caso di intervenire in As
semblea per chiarire a chi spettasse la com
petenza di tale provvedimento: all'Assessore alla pubblica istruzione o al Sovra intenderò e.
In quella occasione ha però ritenuto non op
portuno portare un problema di carattere co
munale , a presame dell’Assemblea, in conside
razione del fatto che il ripristino dell’ippodro
mo nel parco della « Favorita » era stato deci
so con deliberazione del Consiglio comunale.
NAPOLI precisa che quella deliberazione fu presa a maggioranza di voti.
ARDIZZONE si è astenuto dal discutere in Assemblea tale questione, anche per evitare che la medesima continuasse a discutere pro
blemi di competenza nazionale o comunale, i quali diminuiscono il prestigio del Parlamen
to siciliano. Da sincero autonomista, invita, a tal proposito, i colleglli altrettanto sincera
mente autonomisti a far sì che l’Assemblea discuta, problemi di carattere regionale per e- vita.ro che i denigratori dell'istituto autonomi
stico abbiano facile gioco. [Consensi-
La risposta data dall’Assessore alla pubbli
ca istruzione alla interrogazione sul medesi
mo'argomento presentata dal l'onorevole Luna, lo lsa, però, indotto a superare qualunque pre
giudìzio ed anche il timore dì incorrere nelle insinuazioni' consuete a certa menta lità paler
mitana, che attribuisce un interesse personale a colui che persegue, in questioni del genere, una determinala tosi.
Affronta, quindi, il problema sotto il proti- io della difesa dell’autonomia, poiché si risor-
14 dieembfè 1948 A Sbl'" \Lt5’I .EA I:K i'.i" N \! .E S I C I L I A N A .
va di dimostrare che lai sopracitata ordinanza | del SovmiriteHdente non soltanto è giuridica- monte illegittima, ma lede addirittura là 'd i
gnità dello stesso istituto autonomistico.
L’ordinanza, infatti, richiama la legge del
29 giugno 1939, n. 1497, la quale* all’articqlo 3. stabilisce che « indipendentemente dalla 'in
clusione. nell’elenco delle località e dalla noti
ficazione di cui all’articolo 6, il Ministro della educazione nazionale ha facoltà:
1) di inibire che sì eseguano, senza preven
tiva autorizzazione, lavori comunque capaci di recare pregiudizio al Fattuale stato esterio
re delle cose o delle località soggette alla pre
sente legge;
2' di ordinare anche quando non sia inter
venuta la difficoltà di cui al numero prece
dente la sospensione degli iniziati lavori».
Inoltre, l'articolo 17 della legge 3 giugno 1940, n. d357, dispone che il divieto di ese
guire lavori senza preventiva autorizzazione contemplato dall’articolo 8 della legge 29 giu
gno 1939 è dato dal Ministro della, educazione nazionale ed è comunicato agli interessati per mezzo del regio Sovraintendente.
Pertanto, il potere di emettere decreti in materia, prima devoluto al Ministro, oggi, in virtù del)'articolo 14 dello Statuto siciliano, perbene all’Assessore regionale alla pubblica istruzione, per cui l'ordinanza è illegittima, e. rimane tale anche dopo Ma lettera inviata dal!'Assessore alla pubblica istruzione, con la quale_.così come Fonorevole Guarnaccia ha affermato rispondendo all'interrogazione del
l'onorevole Luna — si invitava il Prefetto a da
re esecuzione all’ordinanza stessa. Tale lettera, infatti, non ha, a suo giudizio, alcun valore giuridico nè può sanare Fillegittimità di quel
la ordinanza.
L’Assessore alla pubblica istruzione avreb
be potuto emanare, per suo conto, un prov
vedimento che sospendesse i lavori, ma non ha potuto farlo poiché non aveva studiato il problema, tanto è vero che, mentre ha rispo
sto subito all'interrogazione dell’onorevole Lu
na, è stato costretto a chiedere il rinvio dello svolgimento della sua interpellanza.
Dimostrerà, inoltre, che la Commissione provinciale per la tutela delle belle arti non solo ha poco obiettivamente oltrepassato i li
mili della sua competenza, ma è stata indotta a farlo dalla volontà preconcètta di impedire- il ripristino dell’ippodromo.
Ricorda che, in data 22 agosto scorso, il Presidente della Regione ha scritto la seguen
te lettera al Prefetto: « Per i provvedimenti di competenza e con preghiera di dare la pre
ferenza a parità alla Società ippica siciliana, si rimette in copia l'unita nota delta Società, ippica siciliana, con la quale si chiede tau-
>52 —
____________ - — —
torizzazionc da parte del Comune di Palermo di. potere rimettere in efficienza il «vecchio ip
podromo della "Favorita,, , nonché riattivare tutti i servizi ad esso connessi », Anche il Pre
sidente della Regione, pertanto, era informa
to che i lavori non riguardavano la nuova co
struzione dell’ippodromo, ma il ripristino, di quello già esistente, a differenza della Com
missione -per la ..tutela delle belle arti, la qua
le, giocando sulle parole « ippodromo » e
« campo di corse », riteneva che il progetto si riferisce alla trasformazione dei campo di corse.
■NAPOLI, precisa che trattasi di « galoppa
toio ».
ÀRDIZZONE ribadisce che trattasi di « ip
podromo » e che esso esisteva fin dal 1869, senza che nel campo vi siano mai stati alberi.
Prosegue, ricordando che la lettera del Pre
sidente della Regione, è stata trasmessa dal Prefetto al Sindaco con la raccomandazione di
« esaminarla amorevolmente» e che il Consi
glio comunale, a maggioranza, ha quindi de
liberato il ripristino dell’ippodromo, dandone, incarico alla Società ippica siciliana, la, qua
le si impegnava di versare al Comune 10 mi
lioni di lire all’atto della stipulazione del con
tratto ed altri 10 milioni successivamente, da servire per la costruzione eli un orfanotrofio nella città di Palermo.
Ricorda ancora che la Commissione per la tu
tela delle belle arti - composta da: prof. doti.
Gabrici, Presidente; dr. arch. Gugliotta, So
vraintendente ai monumenti per la Sicilia oc
cidentale, vice-presidente; avv. Civetti, in rappresentanza del Sindaco; prof. arch. Epi
fanio, per i professionisti e artisti; dr. La Fi
sca, per l’Ente provinciale del turismo; comm.
Conigliaro, per gli industriali; Barone Ga
gliardo di Carpinello, in rappresentanza degli agricoltori che, però, non lo avrebbero all uo
po delegato — si riunì il 6 marzo scorso per esaminare il progetto di massima. In quella riunione il Presidente, prof. dott. Gabrici, ri
levò — così come risulta dal relativo proces
so verbale, di cui dà lettura — Finopportuni
tà di esaminare il progetto di ripristino dello ippodromo, poiché la Regione stava per ban
dire un concorso per la sistemazione della
« Favorita ». Fa sue, a tal’ proposito,, le dedu
zioni della Giunta comunale, per osservare che la Commissione avrebbe dovuto senzal.ro esaminare il progetto presentato dalla S. I. “•
e non già prendere in considerazione la pro
posta di sospensiva oltrepassando i limiti del
la sua competenza e dimostrando, così, la vo
lontà preconcetta di rinviare sine die la pra
tica. Non gli risulta che la Regione stesse pea bandire quel concorso, anche perchè è dubbi
14 dicem bre .1,948 Assemblea regionale siciliana — 2353 —
che ciò pote&fè essere di sua competenza, da
to che la « Favorita ». è stata concessa in prò-' priefsà, sebbene con' alcuni vincoli, al comune di Palermo, mediante un regio decreto:
Ricorda, comunque, che in quella riunione ii comm. Conigliaro e il prof. Epifanio espres sero parere contrario; il barone Gagliardo di Carpinello rilevò, che, data la tradizionale de-, stillazione del Parco della « Favorita », ivi non poteva farsi un ippodromo, ma un campo di corse; il dott. La Fisca informò che l’Ente pro
vinciale. de] turismo aveva espresso parere fa
vorevole al progetto di convenzione che il co
mune di Palermo intendeva stipulare con la S. I. S. ed esibì una planimetria deh Parco della « Favorita » ed un’altra riguardante il progetto dell’ippodromo.
Osserva, in proposito, che quella Commis
sione avrebbe dovuto esaminare una planime
tria generale della Favorita per giudicare se il paesaggio ne risultasse o meno alterato, e non già entrare in un'esame particolare del progetto e dello stile a cui esso si ispira, poi
ché lo stile, in un ambiente aperto, caratteriz
zato dal verde degli alberi e dal l’azzurro del cielo, non può assolutamente costituire un problema.
Prosegue, rilevando che il Presidente della Commissione insisteva non già su questioni tecniche, ina sulla sua proposta di sospendere ogni deliberazione, preoccupato del fatto che il progetto deirippodromo potesse pregiudi
care il concorso che -la Regione avrebbe ban
dito per la sistemazióne della «Favorita». Il Sovraintendente Gugliotta, dal canto suo, si addentrò nel l'osa me tecnico del progetto del quale, per ciò stesso, riconobbe resistenza.
Pur riconoscendo, infatti, l’utilità dell’ippc- 1 conio, non ravvisò la necessità che esso do
vesse sorgere nel Parco della Favorita e rilevò che: secondo il progetto della S. I. S,, sareb
be stata preclùsa, in quel punto, la possibilità di un doppio viale e, quindi, sarebbe stato o- stacolato il libero transito del pubblico. Af
fermò, inoltre, che il progetto prevedeva la distruzione del boschetto; il che non è esatto, in quanto è previsto il rimboschi meni o di utì’attra: zona. GoncMusasi la discussione, il Presidènte indisse la votazione non sul ripri
stino dell'ippodromo — come avrebbe dovuto
— bensì sulla opportunità o meno che Fattua
le campo di corso della Favorita venga « tra
sformato » o meno ad ippodromo con i .vela
tivi impianti. Ciò ha svisalo il significato del
la votazione, poiché non si trattava di « tra
sformazione », ma di «ripristino». E’ certo
"he, se la Commissione fosse siala invitala a pronunziarsi- sul « ripristino », il risultalo del
la votazione sarebbe stato diverso.
Dal'verbale di quella riunione risulta, al
tresì, che tre dei presenti furono favorevoli e quattro, sfavorevoli, contrariamente a quanto ha affermato il Presidente Gabriel, in una sua , lettera pubblicata da un giornale;: per cui un solo voto, quello del Presidente, ha pratica- mente determinato l’esito della votazione. Suc
cessivamente, quando la Commissione si riu
nì dietro invito del Ministro Conci la; i pre
senti furono sei e si ebbero tre voti favorevoli e tre contrari, tra cui il Presidente, che, an
cora una volta, determinò, col suo voto, 1 n-
; sito delia votazione e la decisione di un pro
blema così importante che tanto interessa il Lirismo delia, città di Palermo.
Pertanto, prima, di sollecitare, tramite il Prefetto, l’esecuzione dell’ordinanza del So-, vrnintendente, l’onorevole Guarnaccia avreb
be, dovuto approfondire l’esame del problema, sia per la sua, importanza sia per il modo con cui la Commissione lo aveva risolto.
Si astien©: dal leggere le deduzioni della Giunta comunale poiché non, vuole in questa sede dimostrarsi favorevole o meno al ripri
stino dell’ippodromo, ma limitarsi ad esami
nare |ì problema nelle sue linee generali. De
ve, però, ricordare che il Sovraintendente ha ammesso che l’ippodromo potrà sorgere alla Favorita,' a condizione che il murò sorga a circa un metro di distanza da quello progetta
lo. Il paesaggio, pertanto, multerebbe, altera
to dalla elevazione di un muretto che, per con
tratto, dovrebbe essere alto 80 centimetri.
LUNA obietta che, invece, verrebbe ad esse
re alto tre metri.
AR.DIZZONE ribadisce che le condizioni po
ste dal contratto prevedono la demolizione de!
mirro esistente, alto tre metri, mentre lo svi
luppo perimetrale del muro da costruire sa
rebbe dell'altezza di 80 centimetri.
ALESSI, Presidente della Regione, invita l’onorevole interpellante a non sollevare que
stioni di caràttere, municipale ec! a .limitare la discussione all'aspetto regionale del problema.
ARDIZZONE replica che non avrebbe pre
sentato la sua interpellanza se questa non fos
se stata preceduta e provocata dalFintevroga- zione del ['onorevole Luna e se non avesse sen
tito la risposta data, a quest'animo, dnll’As- sessore alla pubblica istruzione.
GUARNACCIA, , t alla . pthblicm.
istruzione,' osserva d i e quella interrogazione e. la relativa risposta erano contenute entro ì
limiti della competenza regionale.
ALESSI, Presidente della Regione, aggiun
go che la Regione ha, al riguardo, la sola com
petenza di legittimità e non già quella di me rìlo, che appartiene, invece, al Consìglio co
munale di Palermo.
- 2354 - 14 dicem bre 1948 As s e: ielea e e u i-amale siciliana
ARDIZZONE ribatte che non è la prima vol
le che in Assemblea vengono trattate questió
ni di cemnetenza con tinaie, lauro più che la stia interpellanza riguarda lo stesso problema prospettato daironorevole Luna con una prece
dente interrogazione.
A LESSI, Presidente della Regione, chiari
sce che un problema dì carattere comunale può essere discusso dall'Assemblea solo, nel caso in cui esso richieda una provvidenza del
la Regione, come, ad esempio, è avvenuto in occasione dell'epidemia di tifo manifestatasi a Corleone.
ARDI ZZO NE non ha discusso l'operato del Consiglio comunale di Palermo: ha criticato, perchè illegittima, l'ordinanza del Sovrain- ì end ente ai monumenti e la conseguente lette
ra dell'Assessore alla pubblica istruzione, por concludere che quell’ordinanza non poteva es
sere emessa senza un approfondilo esame del problema; tanto è vero che l’Assessore alla pubblica istruzione, recatosi alla Favorita, non ha potuto fare a meno di ammettere che la co
struzione dell'ippodromo non avrebbe alte
rato la bellezza di quel paesaggio.
GUARNAGCIA. Assessore alla pubblica, istruzione, precisa che ha inteso manifestare una sua opinione personale.
ARDIZZONE ribatte che tale opinane è sta
la espressa, comunque, dall’onorevole Asses
sore Grumiaccia.
Proseguendo, rileva che quella Commissio
ne si è rivolta al Ministro della pubblica istru
zione ,— con una lettera inviata, per conoscen
za, al Presidente della Regione ed al Prefet
to — invocandone l'intervento a tutela del pre
stigio della medesima ed avvertendo che la deliberazione del Consiglio comunale di Pa
lermo era da considerarsi nulla, dato che la rappresentanza regionale siciliana aveva ban
dito un concorso per la sistemazione del Par
co della « Favorita ». Si è ignorata, quindi, desistenza e la competenza delLAsscssore re
gionale. e si è invocata non la tutela della bel
lezza naturale, ma la tutela del prestigio di quella Commissione statale, la quale, peral
tro. aveva votato con una maggioranza di stret
ta misura. Ciò dimostra die l'argomento di cui trattasi non è di natura consiliare, ma an
zi di natura essenzialmente politica; per cui chiede se e come il Governo regionale abbia reagito di seguito a quella lettera, per la tute
la dell'autonomia siciliana e dello Statuto che la presidia.
Ribadisce, infine, che il progetto della S.
1, S. non prevedo alcuna trasformazione dei luoghi, ma il semplice ripristino dell’ippodro
mo-, la costruzione ex uovo rii una tribuna,
che occuperà appena 1/9 del Parco, e non già 1/4, come è stato detto.
Concludendo, si augura che l'Assessore alla, pubblica istruzione possa pervenire alla solu
zione migliore del problema, attraverso un osarne-più circostanziato di esso, nell’interesso di Palermo e della Sicilia. Chiede, però, nel.
l’interesse dell’autonomia, che vengano richia
mate quelle autorità che ne hanno dimentica
lo resistenza, dimostrando così di non rispet
tare lo Statuto siciliano, che è legge dello Stato. ' .
NAPOLI chiedo se tale esame debba essere compiuto anche nell miei esse degli imprendi
tori. (Commenti)
ARDIZZÒNE replica che esulai dalle sue in
tenzioni difendere gli interessi particolari di chicchessia.
NAPOLI sa bene che l’onorevole Ardizzone è «al di fuori della .mischia ».
ARDIZZÒNE ribadisce che non conosce nè vuol conoscere il conflitto di tali interessi par
ticolari, ammesso che esistano.
GUARNAGCIA, Assessore alla pubblica istruzione, non crede che l’interpellanza pro
mossa daironorevole Ardizzone possa discu
tersi in sede di Assemblea regionale, per quanto si riferisce all’atto amministrativo del
la costruzione dell’ippodromo, che è di com
petenza del Consiglio comunale, depositario della volontà dei. cittadini palermitani od il solo che abbia il diritto di decidere sulla op
portunità o meno eli detta costruzióne.
Poiché l’imprenditore ha violato la legge ed il: Sovra intendente, è intervenuto perchè que
sta fosse rispettata, intende riferirsi soltanto alla violazione compiuta dàli'imprenditojv, piuttosto che alla pretesa illegittimità del provvediménto emanato dal Sovraintendente.
Ritiene opportuno premettere una breve sto
ria della costruzione dell’ippodromo nel par
co della « Favorita», dato che la questione è stata variamente commentata dalla stampa cittadina.
Dopo avere brevemente accennato .all’im
portanza estetica del Parco — già bene della rea] casa, poi retrocesso al demanio dello Sta
lo con regio decreto legge 3 ottobre 1919, », 1492, e dato in uso al Comune di Palermo — rende noto che, in seguito alla notizia secon
do la quale il Comune di Palermo aveva de
ciso di cedere una notevole zona del parco ad una società privata per rimpianto di un ippo
dromo con tutti i relativi annessi, la Sovra in
tendenza ai monumenti, considerata la grave imporlanza e delicatezza della questione, ave
va provocalo una riunione della Commi ss io
Assemblea regionale siciliana 2355 14 dicem bre 1948 ne provinciale per la tutela delle bellezze na
turali, onde esaminare la questione. La Com
missione, a maggioranza di voti, in data 15 gennaio 1948, deliberò di incaricare il Sovrain- tendente ai monumenti perchè rendesse noto;
alla Giunta provinciale amministrativa che, prima di approvare la deliberazione comuna
le, sarebbe stato utile' ed opportuno far'cono
scere le decisioni in essa contenute alla stessa .Commissione provinciale. Questa, in data 6 marzo 1948, presa conoscenza delle delibera-, zioni del Consiglio: comunale di Palermo in data 29 e 30 dicembre 1947, decise — a mag
gioranza di vpti.— .sulla non opportunità che l’attuale campo di corse della Favorita , fosse trasformato in ippodromo con i relativi impianti, in quanto ciò avrebbe svisalo il ca
rattere di parco pubblico originario.
L’autorità prefettizia chiese che un rappre
sentante della Commissione prendesse parte alla riunione indetta per il giorno 19 marzo 1948; ma il Presidente della Commissione pro
vinciale rispose'che non riteneva eli dovere de
legare un suo. rappresentante alla riunione, porche la Commissione stessa aveva già espres
so il suo avviso sulla costruzione di un ippo
dromo alla Favorita.
La Società ippica, scavalcando la Sov.rain - tendenza e contrariamente al disposto del l'ar
ticolo 7 della logge 29 giugno 1939, n. 1497, si ^presentò al Ministero della pubblica istru
zione per ottenere dirottamente Fautorizzazio- . ne — che non è stata mai concessa — inizian
do i lavori di costruzione dell'ippòdromo.
Il Sovra,intende*, .pertanto, vedendo ini
ziare i lavori senza la preventiva approvazio
ne dèi progètto,, ha emesso una ordinanza in data 8 novembre' 1948, in forza dell’articolo 8 della legge 29 giugno 1939, n. 1947, e della circolare n. 182 in data 19 novembre 1941, con la quale il Ministero della pubblica istruzione autorizza i Sovraintendenti ad agire per sua delega nei casi di urgenza.
Nonostante l’ordinanza fosse stata-notifica
ta nelle forme volute dalla legge, per mezzo del Prefetto, essa non ottenne alcun risultato.
ARDIZZONE desidera conoscere il contenu
to della circolare n, 182 del Ministero della pubblica istruzione.
GUÀ UN ACCIA, Assessore alla pubblica istruzione, no dà lettura/
AIÌDIZZONF. fa rilevare che essa è . stata emanata dall’allora;' Ministro Bottai. {Com
mon//.)
GUARNA'GGIA, Assessore alla pubblica istruzione, aggiunge che il Sovra intendente, tenuto conto che ..l'oggetto della controversi^
rientrava anche nelle disposizioni della légge
• 1 giugno 1939, n. 1089, ha emanato, ai sensi rieI- i'ariicoJo 20 della legge stessa, una seconda or
dinanza di sospensione elei lavori iniziali con
tro il disposto dell’articolo 18 della legge. Tale ordinanza è stata anche essa notificata al l infe- ressata Società ippica, per mèzzo del Prefetto, ai sensi delle disposizioni di leggi vigenti.
E’ questa la ragione per la quale il Sovrain
tendente si è sentito autorizzato ad emettere la ordinanza, che fu notificata anche all'Asses
sorato''per la pubblica istruzione; il che di
mostra, a suo avviso, che l'autonomia norf è stata per nulla scalfita, dato che il Sovrain
tendente ha inteso rispettare l'autorità dello Assessorato.
Comunque, onde comprovare la legittimità dell'operato del Sovraintendente, cita l’arti
colo 18 della legge 1 giugno 1939, n. 1089, nel quale è precisato, al primo comma, che i pro
prietari, possessori o detentori, a qualsiasi titolo, delle cose mobili od immobili, contem
plate da questa legge, hanno l’obbligo di sot
toporre alla competente Sovraintendenza ì progetti delle opere di qualunque genere che intendano eseguire, al fine di ottenerne la pre
ventiva approvazione. Cita anche l'articolo 20 della stessa legge., nel quale è detto che il So
vraintendente può ordinare la sospensione dei lavori iniziati contro il disposto degli articoli 18 e 19, anche quando non sia intervenuta la notifi-cal. . i
Non è necessario, quindi, l’intervento mini
steriale, nè che il Sovraintendente sia munito eli delega.
Constatata la violazione della legge, ha sen
tito il dovere di fai* sì che essa venisse rispet
tata, ed è.intervenuto presso l’autorità pre
fettizia al fine di far eseguire l’ordinanza, che, secondo quanto riferitogli, non aveva avuto attuazione.
Non meno legittima è da ritenersi l'ordi
nanza del Sovraintendente in data 8 novem
bre 1948, poiché la competenza ad emettere ordinanza di sospensione, di lavori deriva dal
la delega concessa ai. Sovra intendenti dai Mi
nistero della pubblica istruzione ai sensi della circolare 19 novembre 1941, n. 182, che non è stata mai abrogata.
Non può esprimere il suo pensiero in me
rito a tulio quanto è stalo detto in seno alla Commissione provinciale per la tutela delle bellezze indurali di Palermo e sulle deduzio
ni della Giunta mini ito pale palermitana, per
chè il giudizio definitivo sulla questione spel
ta all’Assessorato, il quale dovrà in ultimò va
lutare lutti gli elementi compreso il progetto che ancora non è stato presentato per la de
cisione definitiva. Rileva, però, che sia la Giunta municipale che la Giunta provinciale amministrativa sono in difetto per non avere
A ssm a m m M i t m u siciliana - 2356 - 14 dicembre 1948 denunzialo al Ministero della pubblica istru
zione la volontà di utilizzare in modo diverso il. parco della «Favolila», ai sensi dell'urii- colu 51 del ' regolamento approvato . con la legge 30 .gennaio 1913, n. 363, tuttora ili vi
go re, il quale stabilisco che « le Amministra
zioni governative e gli Enti morali sono tenuti a denunziare al Ministero della pubblica istruzione — ed ora, quindi, a 11’Assessorato regionale per la pubblica istruzione----la loro volontà di affittare o in qualunque altro modo, utilizzare gli immobili che sono sotto la loro dipendenza... affinchè il Ministero medesimo possa, sentito il Sovra intendente competente, determinare quali condizioni debbono essere imposte per assicurare la buona conservazio
ne degli immobili medesimi».
Il Consiglio comunale avrebbe dovuto, per
tanto, richiamare la Giunta all’osservanza di tali precise disposizioni di legge.
Dopo quanto ha esposto e comunicato, non comprende che cosa l'onorevole interpel
lante desidera aver chiarito, con il n. 3 della sua interpellanza.
Trattandosi di un periodo preparatorio al
le decisioni definitive, che potranno essere adot
tate solo quando sarà stato presentato il pro
getto di costruzione deirippodromo, ogni in
tervento dell’Assessore sarebbe stato intempe
stivo dovendo egli pronunziare il definitivo giudizio di merito al riguardo.
La sospensione dei lavori non investe il prob'mniu della costruzione delFippodromo, che sarà esaminato in sede competente; ma si riferisce unicamente alla osservanza delle di
sposizioni di legge, le quali fanno obbligo a chi voglia costruire in località comprese nel
le disposizioni delle leggi 1 giugno 1939, n.
1089, e 29 giugno 1939, n. 1497, di. presentare prima dell’inizio dei lavori, il relativo pro
getto aH’approvazione del competente Sovrain- tendente.
E’ perciò che aveva fondato motivo di ri
tenere che fosse stata sufficiente la risposta da lui in precedenza data all’interrogazione dell'onorevole Luna,
ARDIZZONE non può dichiararsi soddi
sfatto. A prescindere dai difetti imputati dal
l'onorevole Assessore alla Giunta provinciale amministrativa ed alla Giunta comunale — al
la quale ultima si riserva, se del caso, di fare le sue rimostranze in sede di Consiglio comu
nale — ribadisce che l’i 1 legittimità dell'ordi
nanza emanata dal Sovra intendente si evince 'lai fatto che lo stesso Sovra intendente ha ri
tenuto necessario emanarne una seconda, in base,'però, ad un’altra legge che.non riguarda
la tutela delle bellezze naturali, ma quella delle cose di interesse storico ed artistico. Né può ammettersi la delega a cui ha accennato
l’onorevole Assessore riferendosi alla circola
re ir. 182, poiché quella delega è scaduta col decadere dei Ministro che la. concesse.
Concludendo dichiara che, finché ['onore
vole Assessore non. vorrà riconoscere l’esattez
za, delle sue osserva ziorii, non potrà ritenersi soddisfatto.
Rinvio della presa in considerazione della proposta di legge: “ Sistemazione dei mutilati ed invalidi di guerra nei ruoli ordinari degli insegnanti déll’ordine ele
mentare „ (196).
PRESIDENTE, constatata l’assenza del pro
ponente, onorevole Cuce iota, propone di rin
viare la presa in considerazione della propo
sta di legge : « Sistemazione dei mutilati ed invalidi di guerra nei ruoli ordinari degli in
segnanti dell’ordine .elementare ».
(Così resta stabilito)
Presa in considerazione delta proposta di legge : “ Proroga dei termini di cui agli articoli 17 e 22 della legge regionale 29 settembre 1948, n. 40 „ (199;.
PRESIDENTE ’ invita l’onorevole Marino, firmatario della proposta di legge, ad illu
strarla brevemente...
MARINO ricorda che nello scorso mese di luglio l’Assemblea ha approvato la. legge n. 40 recante provvedimenti in materia agricola per l’annata agraria 1947-48. Tale legge pre
vedeva anche dei termini per la conciliazione delle vertenze. Poiché, però, a causa deil’im- pugnazione da parte del Commissario dello Stalo, essa fu pubblicata tre mési dopo l’ap
provazione, ossia il giorno 8 ottobre 1948, al
lorquando erano già trascorsi i termini per presentare i ricorsi, ha creduto di.ovviare allo .inconveniente proponendo di prolungare di
quattro mesi questi termini.
Prega, quindi, l’Assemblea di prendere .in considerazione tale provvedimento e racco
manda che sia subito inviato alla Commissio
ne. competente al fine di porlo con urgenza in discussione.
PRESIDENTE, non avendo alcuno chiesto
■ la parola, mette ai voti la presa in considera
zione della proposta di legge.
(È' approvala)
Discussione del disegno di legge: “ Appli
cazione nel territorio della Regione si
ciliana, con aggiunte e modifiche, del D. L. C. P. S. 14 dicembre 1947, n. 1598 „ (191).
PRESIDENTE, dichiarata aperta la discus
sione generale, dà la parola all’onorevole-Ca- strogiovanui, relatore delle Commissioni logi-
Assemblea regionale siciliana — 2357 — • 14 dicem bre 1948 slative riunite per l’industria e il commercio
e per la finanza e.il patrimonio.
GASTROGJOVANNI, relatore, rileva anzi
tutto che la legge sottoposta all’esame della Assemblea è una delle più importanti fra quelle finora venute in discussione. Essa, anzi, avrebbe dovuto essere discussa molto tempo prima poiché avrebbe dovuto formare un tutto omogèneo con la-legge suite agevolazioni d’in
dole fiscale a favore degli, impianti industriali o con quella sulla abolizione della nominaiivi- tà dei titoli. Chiarirà le circostanze che ne han
no ritardato la discussione.
La legge in esame venne presentata dal Go
verno nell’agosto dell’anno 1947 : trattasi, quindi, di uno fra i primi disegni di legge che il Governo regionale ha voluto portare all'esa
me dell’Assemblea.
Le Commissioni riunite avevano già proce
duto ad una lunga ed accurata elaborazione di esso, quando il Governo ritenne di doverio ritirare.
Si apprese in seguito che tale provvedimento del Governo era motivato da ragioni di cau
tela, essendosi ritenuto opportuno attendere l’esito, del ricorso, proposto dal Commissario dello Stato avverso la legge sulla abolizione della nominatività dei titoli, la quale tendeva, sia pure in forma indiretta, alla industrializ
zazione della Sicilia.
Conclusasi vittoriosamente per la Regione la vertenza, il Governo ripresentò all’Assemblea il disegno di legge, che porta la firma del pri
mo Assessore all’industria ed al commercio,
•onorevole Ziino.
Era però intervenuto, frattanto, il decreto Togni, che, approssimativamente, riproduce, per il Mezzogiorno, le agevolazioni che il di
segno di legge deh Governo regionale preve
deva in ’ favore della nascitura industria sici
liana.
Il Governo tornò, quindi, a ritirare il di
segno di. legge primitivo, sostituendolo con) un nuovo progetto — sul quale ultimo le Com
missioni riunite sono ora chiamate a riferi
re ,— tendente da un canto, alla recezione del decreto Togni e, dall’altro, ad apportare mo
difiche al progetto precedente. Su alcune di queste le Commissioni concordano e ne consi
gliano l’accettazione, mentre ad, altre hanno ritenuto di non aderire, e sono pertanto .con
trario. al toro accoglimento.
Le Commissioni riunite sconsigliano, an
zitutto, In recezione del decreto Togni: in pri
mo luogo,, perchè l’Assemblea siciliana, at
traverso il Governo, suo organo delegato, aveva già pensato, prima del Ministro Togni, a concedere provvidenze in favore della na
scitura industria siciliana, onde, per ragioni politiche, o addirittura morali, non è consi
gliabile riferirsi ad un provvedimento che, formalmente, precede quello dell’Assemblea, ma sostanzialmente lo segue, dato che il pro
getto eli legge proposto dal Governo-regionale porta la data dell’agosto dell’anno 1947, men
tre il decreto Togni è dell’anno 1948; in se
condo luogo, perchè non si ravvisa, nella so
stanza, la necessità di recepire tale decreto.
Esso; infatti, consta di alcune norme che prov
vedono in una materia, nella quale è compe
tente. dal. punto di vista legislativo, lo Stato italiano, per cui la Regione non può che os
servarle e giovarsi di tale obbligo che ad essa incombe; alcune altre norme, invece, riguar
dano materie di specifica competenza della Regione, in relazione alle quali è preferibile, anziché procedere alla loro recezione, appro
vare le norme .dell’originario disegno di legge governativo, che sono più vantaggiose.
Per questi motivi, sconsiglia la recezione, giudicata inutile e non conducente, sia del gruppo di norme di competenza legislativa statate, sta dì quello di competenza legislativa regionale,
Rende noto che le. Commissioni riunite han
no fatto delle osservazioni per. quanto riguar
da le norme di competenza statale; considera
zioni, che riferisce a semplice titolo informa
tivo, poiché nulla si può fare per modificarle.
Esse, peraltro, concernono l’esenzione do
ganale dei macchinari importati dall’estero, che non ha avuto nè può avere in Sicilia pra
tica attuazione anzitutto perchè esiste già una legge secondo la quale i macchinari per le nuove industrie usufruiscono dell esenzione do
ganale ed in secondo luogo perchè l’Istituto pol
ii commercio estero nega costantemente i per
messi -di importazione di materiale provenien
te da altre nazioni.
Questo duplice ordine di considerazioni di
mostra evidentemente, che il decreto Togni non può, ih pratica, giovare alla Sicilia. Fi
nora, infatti, i permessi per l’importazione sono’stati soltanto due: uno nei confronti dcl- ì’industria. « Birra Messina » ed un ri Iti o pei l'industria saponiera «Yaccarino», ed en
trambi per macchine di nessun conto.
Conseguentemente, in ordine al regime do
ganale, ìl decreto Togni si rivela non operan
te, non già perchè non provvede nella mate
ria, ina pòrche non possono verificarsi impor
tazioni, per mancanza delle necessarie preven
tive autorizzazioni.
Sarebbe auspicabile clic il decreto Togni per l’industriaiizzazione del Mezzogiorno les
sò seguilo da altre disposizioni legislative at
te a facilitare, l’importazione di macchinari e tendenti altresì-ad alleviare il peso delle im
poste di fabbricazione - materia di esclusiva
assemblea regionale siciliana - 2358 14 d icem b re 1948 competenza statale. — ad accordare, cioè, age
volazioni reali ed. effettive.
Per quanto riguarda, poi, le norme di com
petenza regionale, informa "Assemblea che le Commissioni hanno cercato di aumentare le agevolazioni previste dal decreto Togni, pur ritenendo opportuno, anche dal punto di vista morale, adottare delle cautele, affinchè tali agevolazioni siano godute da chi abbia inten
zione di lavorare e non da chi intenda spe
culare, e ciò al fine di evitare che in Sicilia possano verificarsi episodi deplorevoli, così come è avvenuto in altre regioni, come — ad esempio — quello dell’industriale Brusadelii.
Procede, quindi, all’esame delle norme, ri
levando che il decreto Togni concede l’esen.
zione dell’imposta sull’entrata per la metà dello ammontare, mentre l’articolo i del di
segno di legge in discussione la concede per intero. Il decreto Togni accorda, inoltre, la esenzione dall’imposta di ricchezza mobile per il termine di 10 anni,: mentre il progetto dì legge, presentato dalla Commissione, au
menta questo temine a 15 anni.
Con la legge in discussione si intende,, in
somma, agee-olare la industria nel suo sorgere e nel suo affermarsi, evitandole, specie nel periodo-iniziale, ogni eccessivo peso fiscale..
Per quanto riguarda i elettagli, si ripromet
te di illustrarli durante l’esame dei singoli articoli.
Concludendo, fa notare che le Commissio
ni riunite hanno elaborato molto attenta-, mente il progetto di legge, presentato dal Go
verno, apportandovi quelle modifiche che ri
sulteranno dall’esame delle relazioni stam
pate, che ogni deputato ha. ricevuto: ne rac
comanda. quindi, l’approvazione.
BORSELLINO CASTELLANA, Assessore al- l'industria ed al commercio, pur riconoscendo che le Commissioni legislative riunite, nel modificare sostanzialmente il testo del dise
gno di legge presentato dal Governo, hanno inteso operare, senza dubbio, nell’interesse dell'industrializzazione della Sicilia, osserva che le Commissioni stesse avrebbero dovuto intuire che il ritiro dei testi precedentemente presentati dal Governo non era dettato da fa
ciloneria, ma dall’intenzione di apportarvi quelle modifiche sostanziali, le cui ragiona avrebbe potuto chiarire se le Commissioni a- vessero sentito il bisogno di interpellarlo al riguardo; il che esse non hanno fatto.
L onorevole Zi ino presentò il suo progetto quando ancora non vi ora, nè in Italia nè nel
la Regione siciliana, alcuna disposizione age
volati va per le nuove‘industrie. In seguilo, a causa del ritardo frapposto dalle Commissio
ni nell’esame del primo disegno di legge, in
tervenne il decreto Togni, che contiene una
disposizione relativa allo stanzia mento di io miliardi per il Mezzogiorno, di cip 3 miliardi e mezzo per la Sicilia; orbene,' la Sicilia ver
rebbe esclusa dal beneficio di usufruire di ta
le, somma — che rappresenta, in sostanza, il concorso dello Stato per la sua industrializ
zazione — qualora il decreto non venisse re
cepito, poiché esso, giusta il parere espresso dall’Alta Corte per la Sicilia, non sarebbe altrimenti applicabile .nell’Isola. E’ perciò che il Governo ritenne di doverlo recepire.
Ma un altro motivo concorse a suggerire il ritiro del disegno di legge precedentemente presentato e la*sua sostituzione con un nuovo testo. Nel decreto per la industrializzazione del Mezzogiorno si credette di scorgere non già uno sprone al sorgere di nuove industrie ma piuttosto una remora; ed a questo órdine di idee aderirono anche alcuni componenti della Giunta. Infatti ove si stabilisse un ter
mine di dieci armi, per dare, inizio al progres
so industriale, non si sommuo.vevcbbe.ro que
gli in teressila cui confluenza verso là Sici
lia è da tutti auspicata. E’ questa la ragione per la quale, ferme restando le agevolazioni previste -dal decreto Togni a favore di quegli stabilimenti che sorgessero entro dieci anni dal
l’entrata in vigore del provvedimento, si è pen
sato, di aumentarle per quelle che iniziassero la loro attività entro cinque anni, onde me
glio perseguire le finalità che il provvedimen
to si propone.
Sulla, misura delle agevolazioni potrà di
scutersi nell’esame, dei singoli articoli; ma, per quanto riguarda la discussione generale, non può essere d’accordo con le Commissioni, le quali non hanno voluto recepire il decreto Togni. nè considerare maggiori agevolazioni a favore di quelle industrie che sorgessero en
tro cinque anni clall’ent,rata in vigore della legge. ' *
CACOPARDO non condivide l’opinione, espressa dal]'Assessore a! l’indù si ira ed ajl commercio, circa le obiezioni di carattere for
male., in cui si incorrerebbe qualora venisse accettato 11 punto di vista delle Commissioni, con le quali pienamente concorda. -
A. suo avviso/ il relatore onorevole Gasi in
giovanii i ha giustamente messo in evidenza come le norme contenute nel decreto Togni siano di due specie: una serie di esse con
cerne materie pertinenti al Governo centrale, fra cui quella'relativa allo stanziamento di 10 miliardi effettuato dal Governo centrale, sul suo bilancio, .a favore del Mezzogiorno:
trattasi di norme che hanno immediata ese
cuzione per cui lo somme stanziate in bilan
cio ed attribuite alla Regione vengono versale nello casse della stessa, senza che occorra al
cun atto di recezione. Valgono, ni sostanza, i
Assemblea regionale siciliana 2359 — 14 dicem bre 1948 medesimi principi che regolano il regime do
ganale, aneli’esso maleria di competenza del Governo centrale, per cui, una vòlta emanata la legge nazionale, essa ha vigore immediato anche in Sicilia.
Per quanto riguarda le norme che esonera
no da determinati tributi,-essendo questi di competenza esclusiva della Regione, a norma dell’articolo 36 dello Statuto, non occorre al
cuna recezione, poiché è la Regione che deve legiferare al riguardo, per ribadire il princi
pio della sua competenza, tanto più che le Commissioni hanno proposto delle modifiche a quanto è stabilito al riguardo dal decreto Togni.
BORSELLINO CASTELLANA, Assessore al- Vpiidustria ed al commercio, invita l'onorevole Camparcio a'tenere presente cip i tre mi
liardi e mezzo, stanziati dallo Stato, vengono consegnali alla Sezione di credito industriale del Banco di Sicilia con quelle cautele clic lo Stato ritiene di adottare in merito. Tale finan
ziamento, quindi, non avrebbe luogo se la Re
gione non rendesse operante, la legge. (Dis
sensi)
CACOPARDO replica, che, a tal riguardo, il decreto è operante per se stesso; ritiene, an
zi, che il disegno di legge proposto dalle Com
missioni serva a meglio discriminare le attri
buzioni dello Stato e quelle della Regione. La assegnazione fatta dallo Stato, sul suo bilan
cio, col decreto Togni è già operante, per cui un rccepime.ilto sarebbe superfluo ecl infirme
rebbe questo principio.
■Condivide, pertanto, il criterio seguito dal
le Commissioni nella elaborazione del dise
gno di legge che hanno sottoposto al Tesarne dell'Assemblea.
STABILE ha avuto la sensazione che nel disegno di legge di cui trattasi vi sia una la
cuna.
Esso si propone, infatti, di concedere delle agevolazioni alle, nuove industrie, ma nulla stabilisce in favore di quelle che — allettate dalle notizie che da tempo la stampa ha dato al riguardo — sono già sorte.
CASTROGJOVANNt, relatore, ricorda che a ciò provvede l’articolo 5.
STABILE osserva che i benefici concessi sono molto limitati. A Trapani, ad esempio, è sorta una raffineria, attrezzata con nuo
vissimi macchinari per la lavorazione di olii grassi, grezzi, di rifiuto, etc., nonché una nuova industria per estrazione e lavorazione di marini, i cui dirigenti gli hanno chiesto la ragiono per la quale essi non dovranno usu
fruire delle agevolazioni nella stessa misura
degli altri imprenditori, pur avendo avuto il coraggio di prendere prima l’iniziativa.
A suo avviso, poiché si è in tema di discus
sione generale, bisognerebbe provvedere af
finchè le. nuove industrie, sorte negli scorsi mesi, siano messe in cozidizioni di usufruire delle agevolazioni, similmente a quelle che sorgeranno entro il periodo di cinque anni.
Esprime la fiducia che questa sua proposta possa venire accolta, perché le iniziative, magnifiche, originatesi in previsione della nuova legge, siano giustamente premiate.
NAPOLI, in riferimento al processo forma
tivo della legge, rileva come il progetto gover
nativo sia stato particolarmente elaborato ed abbia dato luogo ad una lunga serie di osser
vazioni e rilievi sui quali non sempre le Com
missioni riunite si sono trovate d'accordo.
Per.quel che concerne, d’altro canto, il pro
blema della recezione o meno, ritiene che la Assemblea debba seguire, al riguardo, un cri
terio discrezionale,, in 'funzione delle contin
genze: quando una legge, nazionale sia per
fetta ed adeguabile ai bisogni della Sicilia, è opportuno recepirla per dare, alla stessa, va
lidità nel territorio della Regione; quando la legge nazionale meriti di essere in parte mo
dificata la si recepisce con emendamenti;
quando si ritenga più opportuno legiferare in forma autonoma, non vi ha motivo di rece
zione. , •
Nel caso in ispecie, il decreto Togni — an
che se è stato emanato - prima della legge, re
gionale ancora in discussione, a causa delle molteplici considerazioni di natura cautelati
va che hanno ritardato l’elaborazione di' que- st’ultima. — si ricollega ad una iniziativa re
gionale è cioè, al primo disegno di legge pre
sentato dal precedente Assessore, onorevole Ziino, del quale il decreto Togni riproduce, anche letteralmente, molte proposizioni.
BORSELLINO CASTELLANA, Assessore al- Vindustria ed al commercio, .osserva che questo non sarebbe :il primo caso del genere.
NAPOLI se ne compiace, perchè ciò stareb
be a significare che la. scuola legislativa della Assemblea siciliana fa testo nel Paese.
Al punto in cui sì è giunti, è dell opinione che l'Assemblea debba considerare se sia op
portuno, a causa del tempo perduto, recepire il decreto T o g n i, ovvero mettere in esecuzio
ne la leggo che è stata studiata da. piti di un anno.
A suo avviso, non. v’è alcuna ragione che impedisca ili attenersi al secondo criterio, poi
ché, por quel che. riguarda i tre miliardi e mezzo che sarebbero stati stanziati a favore della Sicilia, runico processo di recezione