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Frezza, sostituto procuratore alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trieste, ha formulato quesito chiedendo: 1) se l’art

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OGGETTO: Pratica num. 243/VV/2019 – Quesito.

(delibera 20 novembre 2019)

Il Consiglio;

rilevato che con nota in data 23.1.2019 il dott. Frezza, sostituto procuratore alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trieste, ha formulato quesito chiedendo: 1) se l’art. 70/5 R.D. n.

12/41 si applica anche alle notizie di reato apprese da organi di stampa, potenzialmente conosciute dal Procuratore della Repubblica o riguardi solo notizie di reato conosciute per scienza privata; 2) se esclude che il Sostituto procuratore segnalante sia l’assegnatario del procedimento o se, invece, debbano essere applicati gli ordinari criteri di assegnazione e quindi possa eventualmente esserne l’assegnatario, in base a essi; 3) se l’eventuale deroga ai criteri di assegnazione debba essere motivata oppure no:

OSSERVA

- l’art. 70/5 R.D. n. 12/41 recita: “Ogni magistrato addetto ad una procura della Repubblica che, fuori dell’esercizio delle sue funzioni, viene comunque a conoscenza di fatti che possono determinare l’inizio dell’azione penale o di indagini preliminari, può segnalarli per iscritto al titolare dell’ufficio. Questi, quando non sussistono i presupposti per la richiesta di archiviazione e non intende procedere personalmente provvede a designare per la trattazione uno o più magistrati dell’ufficio”;

- la ratio di tale norma è quella di dare la possibilità a ogni magistrato addetto a una Procura della Repubblica di formalizzare una notizia di reato informale di cui sia venuto a conoscenza; essa è quindi volta a veicolare la conoscenza delle notizie di reato alla Procura della Repubblica da parte dei Sostituti procuratori che le abbiano acquisite al di fuori dell’esercizio delle loro funzioni;

- la norma citata non distingue fra le diverse modalità di conoscenza della notizia di reato, ponendo il solo limite del mancato esercizio delle funzioni, appunto, al momento dell’acquisizione; dunque la conoscenza può derivare anche dal contenuto di un articolo di stampa; in tal caso la lettura di un quotidiano contenente una potenziale notitia criminis costituisce una possibile fonte di conoscenza acquisita al di fuori dell’esercizio delle funzioni;

- inoltre la norma non pone limiti espressi alla designazione del magistrato designato alla trattazione del relativo procedimento, dunque può essere designato eventualmente anche quello che ha acquisito la notizia, avvenendo la designazione secondo i criteri stabiliti dal progetto organizzativo;

- l’art. 70 citato, infatti, non stabilisce espressamente che il magistrato che ha comunicato la notizia non possa essere quello che poi risulta assegnatario del procedimento da cui la notizia è originata e – per tale ragione – deve ritenersi che l’assegnazione avvenga di regola secondo i criteri ordinari;

peraltro il Procuratore può derogare a tali criteri ma la deroga deve essere motivata, dovendo in tal caso il Procuratore dare conto delle ragioni che hanno giustificato la diversa assegnazione.

Pertanto, si

DELIBERA

di rispondere al quesito nel senso che: 1) l’art. 70/5 R.D. n. 12/41 non distingue fra le diverse modalità di conoscenza della notizia di reato, che può derivare anche dal contenuto di un articolo di stampa; 2) la stessa norma non pone limiti espressi alla designazione del magistrato designato alla trattazione del relativo procedimento che può essere anche quello che ha acquisito la notizia; 3) la designazione avviene di regola secondo i criteri stabiliti dal progetto organizzativo; 4) l’eventuale deroga a tali criteri da parte del Procuratore capo è consentita, purché sia motivata.

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