CENNI STORICI
“C’è nella mia terza età un ricordo che riaffiora, tra i tanti passati
nell’archivio di una polverosa memoria e che si proietta da questa, per qualche
frazione di secondo, ogni volta che passo davanti ad un edificio della Via Tosco
Romagnola e che, oggi, ospita la U.S.L.
Vedo murata sulla porta una targa con sopra scritta “SOCIETA’ DI MUTUO
SOCCORSO” e due mani che si stringono; c’è anche una bandiera bianca, nel suo
supporto con in mezzo ricamata in nero, una barca sormontata da una stella e
circondata dalla scritta sopradetta.
Tutto questo mi ricorda che tale edificio veniva comunemente detto, nella mia
infanzia, “LA SISTENZA”, volgarizzazione del termine popolare “L’ASSISTENZA”.
Con queste frasi colme di sentimento il Sig. R.G.Pierotti inizia il suo articolo
“NAVACCHIO: istituzione centenaria”
sulla storia della Società Volontaria di mutuo soccorso” sull’opuscolo “Istituzioni&Cittadini”.La Società Volontaria di Mutuo Soccorso è stata un’istituzione molto importante che ha saputo riunire individui di diversa levatura sociale, di diversa cultura religiosa e laica, per offrire un aiuto ai sofferenti della popolazione del Piano di Cascina.
All’epoca una bandiera bianca con una navicella ricamata indicava ai bisognosi dove si trovasse questo prezioso aiuto.
La Società Volontaria di Mutuo Soccorso nasce nei primi decenni del novecento dalla legalizzazione della già esistente “Società Volontaria di Soccorso” istituita a fine ottocento da quattro soci fondatori operanti nella sede di quella che originariamente era conosciuta come “Società Operaia”.
Un vecchio registro-cassa di fine secolo scorso, contenente operazioni entrata-uscita di modesti capitali, testimonia l’esistenza della “Società Operaia” come una specie di “banca” istituita per fornire assistenza economica a tutti coloro che, all’inizio del Regno d’Italia, si trovavano senza un lavoro e quindi privi di mezzi per poter sopravvivere.
Nel 1899 i quattro soci fondatori Taccetti Salvatore, Chelli Amedeo, Benedetti Angiolo e Cupiti Francesco (figura 1) dettero vita alla “Società Volontaria di Soccorso” che, probabilmente, all’epoca non doveva avere alcuna convalida legale.
Cenni Storici
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Figura 1
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: Soci fondatori della “Società Volontaria di Soccorso”, 1899Il 5 Aprile 1923, con atto costitutivo rogato Not. Agrippi, fu istituita la “Società Volontaria di Mutuo Soccorso” i cui scopi non erano più quelli di dare aiuto economico ma piuttosto quelli di portare assistenza a persone inferme ed infortunate in eventuali servizi di trasporto al vicino ospedale di Pisa (all’epoca con barelle trainate da volontari, alcuni esempi sono riportati in figura 2) e di trasporto con carro funebre in presenza di defunti.
Le principali attività di pronto soccorso ambulatoriale, trasporto di ammalati e servizio funebre, nonostante i disagi del periodo bellico, furono svolte fino al dopo-guerra.
Il primo mezzo a motore reso disponibile per lo spostamento degli ammalati fu una vecchia ambulanza lasciata alla Società dall’esercito americano. Successivamente, nello spazio semicoperto sul lato EST dell’edificio adibito a ricovero dei mezzi di trasporto, furono organizzate attività ricreative, ballo e cinema all’aperto, con ingresso ad offerta, che permisero di reperire la somma necessaria per l’acquisto di una nuova autoambulanza.
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Figura 2
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: Alcuni esempi di carri e lettighe a mano in uso fra la fine dell’800 e i primi del ‘900Vale la pena, a mio parere, elencare coloro che prendendo parte all’atto costitutivo del 1923 resero possibile la creazione di una istituzione che sino all’ultimo conflitto, ed anche oltre, ha recato un importante servizio alle molteplici famiglie del Piano di Cascina.
Come tributo alla loro memoria sono qui di seguito riportati i nomi dei partecipanti all’atto:
Del Signore Giuseppe fu Pietro (falegname) Donati Luigi (possidente)
Lazzerini Guglielmo di Carlo (muratore) Parra Orfeo di Sestilio (tintore)
Del Punta Adriano fu Massimo (industriale) Donati Giulio di Flaminio (elettricista) Virgili Virgilio fu Sabatino (tintore) Monetti Ugo di Giuseppe (meccanico) Taccola Umberto di Egisto (tintore)
Chelli Felice detto Amedeo fu Tommaso (esercente)
Franceschetti Antonio di Giuseppe (tipografo) eletto V. Segretario Profeti Giuseppe fu Benigno (commesso)
Mela Angiolo di Oreste (impiegato) eletto Segretario Santerini Spartaco di Palmiro (operaio)
Baglini Gaspero fu Francesco (calzolaio) eletto Cassiere Moneti Arturo di Santi (ufficiale telegrafico) eletto Presidente Del Signore Naeciso fu Pietro (impiegato privato)
Savorani Guido fu Antonio (farmacista)
Adami Oreste di Pio (studente) eletto V. Presidente Bedini Antonio fu Valentino (esercente)
Scaramelli Giovanni di Pasquino (commerciante) Massantini Amleto di Augusto (commerciante)
Cenni Storici
Successivamente, nel 1965, all’interno dell’edificio venne svolta un’attività a carattere ospedaliero con specializzazioni in Ostetricia, Ginecologia e Chirurgia, come mostrato dagli elaborati grafici di un progetto risalente al 1970, riportato in figura 3.
Nel 1978, con la Riforma Sanitaria, cessano tutte le attività della “Società Volontaria di Mutuo Soccorso” e l’edificio è affidato al Consorzio Socio Sanitario poi trasformatosi nella U.S.L. e attualmente portato avanti dalla A.S.L. n° 5 Area Pisana.
Grazie a questo breve excursus storico, alle preziose informazioni ottenute dai racconti del Sig Lamberto Lera, presidente della “Società Volontaria di Mutuo Soccorso” negli anni dal 75 all’89 e dall’attuale presidente, Sig. Enrico Acernese, è stato possibile ricostruire la storia e le varie modifiche apportate nel tempo (dal 1923 ad oggi) all’edificio oggetto di studio.