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Corso di Economia e tecnica degli scambi internazionali

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Academic year: 2022

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(1)

Corso di Economia e tecnica degli scambi internazionali

Lezione 8

Le strategie dell’internazionalizzazione:

gli investimenti diretti esteri

(2)

Costituisce di norma la fase di arrivo del procedimento di penetrazione dei mercati esteri.

Comporta:

Elevati costi di investimento

Elevati rischi

Trasferimenti di personale, macchine, attrezzature

Formazione di personale locale

Azione di controllo

Conoscenza dell’ambiente (operatori-clienti-istituzioni)

Che cosa comporta realizzare un IDE?

(3)

IDE: internazionalizzazione produttiva o internazionalizzazione commerciale?

La costituzione dell’insediamento produttivo consente di sfruttare i vantaggi comparati del paese dell’insediamento ed è finalizzata a

Servire il paese

“ospitante” e vendere il prodotto in

loco

Importare il manufatto

verso il paese di

origine

internazionalizzazione

Esportare il manufatto

verso altri paesi

traffico di

(4)

Dal punto di vista organizzativo, l’investimento diretto estero determina la costituzione di due tipologie di unità

BRANCH (estensione della parent-company) SUBSIDIARY (con propria personalità giuridica)

Nuova unità (green field)

• Acquisizione di un’altra impresa Funzioni:

Produzione, R&S, commerciali e logistiche

Le forme dell’investimento dipendono dalle motivazioni alla base di tale scelta strategica:

Supply/product oriented

Market oriented

IDE: branch o subsidiary?

(5)

Si tratta di una delocalizzazione, che si configura come decentramento del processo produttivo e delle sue fasi, direttamente controllato tramite la proprietà delle unità di produzione

Motivazioni agli IDE Product-oriented:

Convenienza in termini di costi comparati (specialmente nei settori labour-intensive, es. tessile, abbigliamento, mobilio, calzature, ecc.)

N.B. Vi sono però numerosi fattori che possono vanificare il vantaggio del basso costo del lavoro, come il livello di produttività della manodopera, la non qualità delle prestazioni e la diversa attitudine al lavoro)

Controllo dei fattori strategici della produzione

Agevolazioni a favore della localizzazione degli impianti

Le forme degli IDE: SUPPLY/PRODUCT ORIENTED

(6)

Il processo di delocalizzazione riguarda prevalentemente la fase finale del processo produttivo e ha come obiettivo la penetrazione e il consolidamento in un mercato e quindi il controllo diretto dell’andamento del mercato e della distribuzione

Vantaggioso quando:

C’è buona potenzialità della domanda attuale e futura

La quota di mercato attesa è tale da giustificare l’investimento

Ci sono agevolazioni a favore della localizzazione dell’impianto

C’è possibilità si adattare il prodotto (linea di produzione dedicata)

Vi sono barriere/vincoli per le altre forme dell’internazionalizzazione (Export, Licensing, Cooperazione)

L’unità estera svolge una funzione di stoccaggio e garantisce assistenza tecnica pre e post vendita

È elevato il livello di immagine e marca

Le forme degli IDE: MARKET ORIENTED

(7)

Imprese di servizi e modalità d’ingresso nei mercati esteri (Vadermerwe e Chadwick, 1989)

Grado di interazione produttore/consumatore

Grado di tangibilità del servizio

basso alto

Servizi incorporati

in beni Servizi trasferiti attraverso

beni Servizi

“puri”

Engineering Consulenza Servizi sanitari

Assicurazioni Formazione

Banking Retailing

Fast food Hotel Spedizioni

aeree e navali

Posta elettronica Teleshopping Musica/cd

Software/penna usb Film/cd

Libri/giornali

SERVIZI

“ESPORTABLI”

FORME INTERMEDIE:

LICENSING, FRANCHISING, JOINT VENTURE

IDE filiali, consociate,

fusioni e acquisizioni

(8)

L’opzione per l’ingresso in un determinato paese estero attraverso l’insediamento produttivo comporta una decisione:

Istituire ex novo un’impresa nel paese estero (new venture o greenfield entry), più comune nelle imprese con un orientamento globale (competizione in un unico mercato integrato)

Acquisire un’impresa locale (diverse forme da partecipazione azionaria a fusione - brownfield), maggiormente utilizzata da imprese che hanno un orientamento multidomestico (competizione paese per paese)

Maggiore velocità nella penetrazione del mercato Disponibilità dei canali di distribuzione

Notorietà del marchio dell’impresa acquisita

Come realizzare un IDE?

(9)

E’ necessario valutare alcuni importanti fattori che influenzano la scelta:

Intensità dell’investimento in termini di R&S

Dimensioni economiche e gestionali dell’investimento

Tempi e durata dell’investimento(per un’impresa new entry l’inserimento nel mercato può richiedere tempi lunghi)

Distanza culturale

Orientamento strategico dell’impresa ai mercati esteri Esigenza di controllo sulle attività all’estero

Presenza e tipologia di barriere all’entrate nel paese estero (se

elevate meglio acquisizione)

Vantaggi competitivi comparati (se le risorse nel paese ospitante sono

“distintive”, meglio acquisizione)

Meglio acquisizione o investimento greefield?

(10)

Nel processo di trasferimento di risorse e competenze l’immagine aziendale, la fedeltà della clientela, le relazioni con i distributori e gli altri stakeholders possono essere compromesse Presenza di comportamenti incoerenti e di “dominio” da parte dell’impresa acquirente che impone modelli culturali, stili gestionali, obiettivi di sviluppo, pratiche manageriali

E’ necessario un processo di “acculturazione”, che prevede quattro metodi:

1. integrazione: scambio reciproco del pluralismo culturale

2. assimilazione: l’impresa acquisita apprende dall’impresa acquirente le nuove pratiche

3. separazione: mantenimento della propria autonomia

4. deculturazione: l’acquisita soccombe, fuoriuscita del management che viene sostituito da quello dell’impresa acquirente

I problemi dell’acquisizione

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