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I SEMESTRE A.A. 2010/11 DIDATTICA GENERALE - MODULO A SCIENZE DELL’EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE

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(1)

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE

SCIENZE DELL’EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE DIDATTICA GENERALE - MODULO A

I SEMESTRE A.A. 2010/11

(2)

LA TEORIA DELLA MENTE

SOMMARIO Definizioni

Quadro storico sulla Teoria della mente Tre prospettive teoriche

Sviluppo della teoria della mente e della falsa credenza Teoria della mente e deficit di cognizione

Cecità mentale e deficit di coerenza centrale Linee educative e didattiche

(3)

Definizioni

La teoria della mente è la capacità di intuire o comprendere gli stati mentali propri e altrui, i pensieri, le credenze, i

ragionamenti, le inferenze, le emozioni, le intenzioni e i

bisogni sulla base dell’osservazione del comportamento e del contesto e dell’inferenza di significato.

Il sistema di inferenze permette di:

- Dare significato al comportamento.

- Prevedere il comportamento.

(4)

Definizioni

Stati mentali:

Sono le condizioni psichiche vissute dalle persone e che esprimono le funzioni umane nel loro complesso.

Ogni stato dell’uomo può essere oggettivato, rappresentato e comunicato.

Il cervello genera l’intenzionalità, la consapevolezza mentale, il pensiero e l’esperienza della realtà.

(5)

Quadro storico sulla Teoria della mente

Fine 900:

Si sviluppano dei modelli d interpretazione del funzionamento della mente in generale e della elaborazione delle

informazioni.

1978:

Ricerche sui primati non umani (ma è vera teoria della mente?).

Convegni del 1986:

Svolta mentalista: studi sulla capacità dei bambini di

comprendere le intenzioni dell’altro (volere, desiderare, pensare, credere …)

(6)

Tre prospettive teoriche

1. Modularità della teoria della mente (Baron-Cohen e Leslie):

la teoria della mente si sviluppa con l’età e con la maturazione neurologica.

Si acquista capacità di processare le informazioni sociali.

La sede è in moduli della corteccia.

E’ una forma di conoscenza sociale (intelligenza interpersonale di Gardner).

2. Costruttivismo e teoria della mente (Russel, Camaioni):

la teoria della mente si sviluppa in relazione ai contesti socio- culturali. Dal possesso innato di capacità di regolazione delle attività a capacità di fare inferenze. È un processo concettuale che permette di elaborare le informazioni e di produrre costrutti teorici sugli stati mentali.

(7)

Tre prospettive teoriche

3. Imitazione e teoria della mente (Camaioni):

La comprensione della mente deriva dall’esperienza

mentalista personale di immaginazione e di simulazione dell’attività mentale dell’altro, è l’immaginazione di come

sarebbe la propria esperienza mentale, per poi trasferirla agli altri.

E’ la capacità di simulazione/assunzione di prospettiva.

(8)

Sviluppo della teoria della mente e della falsa credenza

Nell’infanzia il bambino ha già qualche conoscenza della mente, ha in parte la capacità di interpretare emozioni, bisogni,

pensieri, credenze, fantasie.

Il bambino ha una precoce capacità di imitare gesti,visi,

comprende che esiste qualcosa di simile a se stesso (Meltzoff e Gospnik). Ha uno schema corporeo personale, fa esperienza di ciò che è simile a lui.

Nel secondo anno di vita si sviluppa la comunicazione

intenzionale di tipo dichiarativo per indurre un cambiamento nello stato mentale dell’interlocutore (Camaioni).

(9)

Sviluppo della teoria della mente e della falsa credenza

Il bambino ha una precoce capacità di imitazione che poi si sviluppa progressivamente (imitazione in presenza, in differita, comprensione di imitazioni, simbolizzazione di modelli di Piaget).

Il bambino di 3 anni ha una capacità di intuire che le azioni hanno origine da idee e da rappresentazioni mentali.

È una abilità cognitiva (Wellman).

(10)

Sviluppo della teoria della mente e della falsa credenza

Atteggiamenti precursori prima dei 3 anni:

- Attenzione condivisa: far proprio un interesse visivo dell’adulto, condividere un interesse (Baron-Cohen).

- Comunicazione intenzionale proto-comunicativa: capacità di comunicare un proprio interesse all’adulto direzionando il proprio sguardo sull’oggetto e sul volto dell’adulto

alternativamente (Camaioni).

- Gioco di finzione: capacità di far finta, di modificare il significato di oggetti, gesti, ambienti.

(11)

Sviluppo della teoria della mente e della falsa credenza

A 5 anni il bambino è in grado di:

- Distinguere tra realtà e credenza

- Intuire/prevedere le credenze, i desideri, le emozioni, l’intenzionalità degli altri.

- Prevedere il comportamento degli altri.

- Imitare gli altri in presenza.

- Imitare in differita.

- Percepire e apprezzare gli altri che li imitano.

- Connettere i propri comportamenti con l’imitazione che ne fanno gli altri.

- Attribuire il comportamento a motivi interni.

(12)

Sviluppo della teoria della mente e della falsa credenza

La teoria della mente presuppone la presenza e lo sviluppo di altre funzioni:

- Percezione dell’oggetto permanente - Imitazione

- Imitazione differita

- Decentramento cognitivo - Simbolizzazione

- Reversibilità del pensiero.

(13)

Sviluppo della teoria della mente e della falsa credenza

La falsa credenza è la capacità di attribuire credenze ad altre persone, lo stato psichico, di intuire il senso, di prevedere il comportamento (vedi esperimenti con le bambole Baron- Cohen).

(14)

Teoria della mente e deficit di cognizione

Deficit di teoria della mente:

È l’incapacità di attribuire e comprendere gli stati mentali propri e altrui e di prevedere il comportamento.

È una competenza assente o fortemente deficitaria nei soggetti autistici.

Si manifesta nell’incapacità o difficoltà di:

- Orientare lo sguardo all’adulto

- Comunicare visivamente il proprio interesse agli adulti - Tenere il contatto oculare

- Eseguire gesti di comunicazione - Eseguire giochi di finzione

(15)

Teoria della mente e deficit di cognizione

E’ incapacità meta-rappresentativa (deficit cognitivo specifico – scuola inglese).

È incapacità emozionale (cause socio-affettive per Hobson),

difficoltà a scoprire le reazioni emozionali su di sé e negli altri e collegare il linguaggio allo stato emotivo-affettivo

dell’interlocutore.

(16)

Cecità mentale e deficit di coerenza centrale

CECITA’ MENTALE

E’ la presunta incapacità di decifrare gli occhi e le espressioni facciali degli altri, lo stato emozionale e relazionale.

4 competenze:

1. intenzionalità: attraverso l’interpretazione di scopi e desideri.

2. Direzione degli occhi: rilevare lo sguardo e l’attività percettiva.

3. Attenzione condivisa: attenzione allo stesso oggetto o evento da parte di altri.

4. Teoria della mente: percezione degli stati mentali altrui.

(17)

Cecità mentale e deficit di coerenza centrale

COERENZA CENTRALE

E’ la naturale tendenza dei processi cognitivi umani a ricondurre l’insieme degli stimoli e delle rappresentazioni mentali verso un livello unitario e centrale che ne garantisce la visione

d’insieme e la meta-rappresentazione.

È la mentalizzazione, la coerenza interna, carente nel soggetto autistico.

(18)

Linee educative e didattiche

Per i soggetti autistici:

- Insegnare a riconoscere le emozioni.

- Insegnate a discriminare le false credenze.

- Insegnare il gioco di finzione.

(19)

Linee educative e didattiche

Azioni didattiche metacognitive:

- Sollecitare momenti di metacognizione.

- Favorire l’autoregolazione.

- Percepire stati mentali.

- Orientare il locus of control.

- Analizzare il linguaggio, le espressioni del viso e i linguaggi non verbali.

- Favorire la lettura di testi narrativi, l’attività autobiografica, la riflessione sulle proprie emozioni.

- Discriminare tra eventi e intenzioni, credenze e eventi.

- Usare predicati mentalisti: intuire, volere, desiderare, sperare, credere, dubitare…

(20)

Linee educative e didattiche

Lavorare con i predicati mentalisti:

- Comprensione di messaggi mentalisti.

- Produzione di messaggi verbali mentalisti.

- Riflessione sui messaggi mentali mentalisti.

- Proiezione di stati mentali.

- Elaborazione di concetti mentalisti.

- Narrazioni.

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