RINGRAZIAMENTI
A volte bisogna viaggiare per sentirsi più a casa.
E bisogna leggere e imparare, per capire dove si sta andando e dove si vuole andare.
Non si è mai troppo fragili per arrendersi né troppo forti per sentirsi arrivati.
Grazie per avermelo insegnato.
Mi era stato detto che nei ringraziamenti a fondo tesi non si dovrebbero menzionare persone che hanno solo “contribuito” alla stesura del lavoro, senza aver dato quel qualcosa in più allo studente, che facesse meritare loro un posto d’onore tra le persone importanti della propria vita o tra coloro che hanno avuto un ruolo determinate nel conseguimento di questo lungo percorso. Questa volta tuttavia non voglio prestare ascolto a chi l’ha sentenziato, non per testardaggine, ma per riconoscenza. Questa persona straordinaria, dal lato umano quanto da quello professionale, ha la mia più profonda stima, il mio rispetto e il mio affetto; menzionare il suo nome è superfluo, perché nessun altro può dire di aver fatto per me così tanto senza pretendere nulla in cambio, o di avermi fatto sentire a casa anche se ero lontana centinaia di chilometri. Poiché ha saputo apprezzare la mia natura sensibile e riservata, ma sincera, sa senz’altro che questo complimento è vero proprio perché non detto. Dietro questo lavoro c’è un bagaglio di ricordi, calorosi e amichevoli, che porterò sempre nel cuore: quelli legati ai miei familiari, che hanno capito di quanto affetto ho bisogno, luoghi lontani eppure ospitali, facce sconosciute eppure amiche, che mi hanno aiutato a portare a termine il progetto, senza mai farlo sembrare un lavoro, senza mai tirarsi indietro (e tra questi c’è qualcuno a cui devo ancora uno Spritz!).
Alla fine di questa pagina se ne sarà andata una parte importante della mia vita, che ben poco ha a che fare con il mero percorso scolastico, e tutti i ricordi associati finiranno nel baule della memoria; quelli cupi, legati a ostacoli scoraggianti, problemi insormontabili, paure logoranti; quelli radiosi, fatti di successi entusiasmanti, amici inaspettati, sorrisi rincuoranti, abbracci confortanti. Né gli uni né gli altri sono per me più importanti, perché in tutto quello che ho fatto ho messo amore, lo stesso amore sviscerato che provo per la Veterinaria. E se un giorno, per i motivi più impensabili, questo strano mondo dovesse assorbire anche la mia ultima goccia di ribelle passione, so che non avrò nulla da rimproverarmi, perché ho combattuto contro tutti e contro tutto, a volte tirando fuori gli artigli, a volte piegandomi come un filo d’erba al vento contrario. E so che dovrò ringraziare Lui, che mi è sempre stato accanto, e merita questo risultato almeno quanto me, che ha sofferto e pianto di gioia vivendo in diretta ogni momento. E dovrò ringraziare Lei, il cui ricordo non potrò mai cancellare. E Loro, che l’hanno timidamente rimpiazzata, in punta di piedi hanno saputo conquistare il mio cuore, scaldandolo con le fusa e le faccine giocose.