Le schede, numerate progressivamente, sono ordinate alfabeticamente per autore e, in caso di opere anonime, per titolo.

(1)

2

Criteri di compilazione

Le schede, numerate progressivamente, sono ordinate alfabeticamente per autore e, in caso di opere anonime, per titolo.

Per la scelta e la forma delle intestazioni si è fatto riferimento alle Regole Italiane di Catalogazione per Autore

¹

, e all’Authority file della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, mentre dalle forme considerate varianti si è fatto rinvio nell’Indice degli autori. Le intestazioni secondarie (coautori, curatori, traduttori) non sono presenti nella scheda ma solo in indice.

Le schede sono redatte secondo l’ISBD (A) e, in caso di esemplare mutilo, la descrizione è stata integrata con informazioni reperite in repertori bibliografici o in Opac nazionali e internazionali.

La descrizione è seguita dalle note all’edizione con informazioni supplementari su titolo, occhietto, editore o pubblicazione, eventuale presenza di immagini e relativa descrizione, presenza di fregi e iniziali ornate, tipi di caratteri, frontespizi colorati, pagine bianche e eventuali errori di paginazione.

E’ segnalata la presenza di marche tipografiche, completata da una descrizione e, se già presente nell’archivio Mar.t.e.

²

, dal relativo numero identificativo. La nota all’edizione si chiude con la formula collazionale (redatta secondo le indicazioni espresse da Bowers

³

), l’impronta (nel rispetto delle regole elaborate dall’Institut de recherche et d’histoire des textes di Parigi), e i riferimenti ai repertori bibliografici consultati.

L’ultima parte della scheda è quella relativa alle note all’esemplare.

Sono indicate le misure (altezza per larghezza espresse in millimetri), una sintetica descrizione della legatura, eventuali errori di legatura, lacune, timbri,

1 Non sono state adottate le REICAT (Regole italiane di catalogazione, REICAT, a cura della Commissione permanente per la revisione delle regole italiane di catalogazione, Roma, ICCU, 2009) in quanto non pubblicate nella versione definitiva al momento della redazione del catalogo.

2 Biblioteca nazionale centrale di Roma. Marche tipografiche editoriali (MAR.T.E.),

<http://193.206.215.10/marte>

3 Bowers F., Compendio del formulario, in “La bibliofilia,” 94 (1992), n. 1, p. 103-110.

(2)

3 ex libris, presenza di danni. Delle note manoscritte è stata fatta la trascrizione diplomatica, con l’uso dei puntini (...) in caso di parti illeggibili o indecifrabili.

In caso di più opere rilegate insieme, l’informazione è data alla fine della scheda e la descrizione della legatura compare solo nella nota all’esemplare della prima opera del volume miscellaneo.

Chiude la scheda il numero di inventario e, in basso a destra, l’attuale collocazione.

Il catalogo è corredato infine dagli indici delle intestazioni principali e secondarie, con le intestazioni principali evidenziate in neretto, e l’indice dei tipografi e degli editori, entrambi con rinvio al numero di scheda.

Le schede, numerate progressivamente, sono ordinate alfabeticamente per autore e, in caso di opere anonime, per titolo.

2

Criteri di compilazione

Le schede, numerate progressivamente, sono ordinate alfabeticamente per autore e, in caso di opere anonime, per titolo.

Per la scelta e la forma delle intestazioni si è fatto riferimento alle Regole Italiane di Catalogazione per Autore

, e all’Authority file della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, mentre dalle forme considerate varianti si è fatto rinvio nell’Indice degli autori. Le intestazioni secondarie (coautori, curatori, traduttori) non sono presenti nella scheda ma solo in indice.

Le schede sono redatte secondo l’ISBD (A) e, in caso di esemplare mutilo, la descrizione è stata integrata con informazioni reperite in repertori bibliografici o in Opac nazionali e internazionali.

E’ segnalata la presenza di marche tipografiche, completata da una descrizione e, se già presente nell’archivio Mar.t.e.

, dal relativo numero identificativo. La nota all’edizione si chiude con la formula collazionale (redatta secondo le indicazioni espresse da Bowers

), l’impronta (nel rispetto delle regole elaborate dall’Institut de recherche et d’histoire des textes di Parigi), e i riferimenti ai repertori bibliografici consultati.

L’ultima parte della scheda è quella relativa alle note all’esemplare.

Sono indicate le misure (altezza per larghezza espresse in millimetri), una sintetica descrizione della legatura, eventuali errori di legatura, lacune, timbri,

3 ex libris, presenza di danni. Delle note manoscritte è stata fatta la trascrizione diplomatica, con l’uso dei puntini (...) in caso di parti illeggibili o indecifrabili.

In caso di più opere rilegate insieme, l’informazione è data alla fine della scheda e la descrizione della legatura compare solo nella nota all’esemplare della prima opera del volume miscellaneo.

Chiude la scheda il numero di inventario e, in basso a destra, l’attuale collocazione.

Il catalogo è corredato infine dagli indici delle intestazioni principali e secondarie, con le intestazioni principali evidenziate in neretto, e l’indice dei tipografi e degli editori, entrambi con rinvio al numero di scheda.

La compilazione dell’ultimo indice, quello delle provenienze e dei

possessori, non è esaustiva perché molte note manoscritte, in larga parte firme

di possessori, sono di difficile decifrazione. L’elenco quindi tiene conto solo di

ciò che è chiaramente leggibile.