Alessandra Gambineri U.O Endocrinologia e C.R.B.A.,
Policlinico S.Orsola-Malpighi, Università Alma Mater Studiorum Bologna
UNIVERSITA' di BOLOGNA S. ORSOLA MALPIGHI
METODOLOGIA DELLA RICERCA BIOMEDICA:
LA SPERIMENTAZIONE CLINICA
SPERIMENTAZIONE NON INTERVENTISTICA (STUDIO OSSERVAZIONALE)
Sperimentazione in cui i ricercatori osservano un fenomeno senza modificarlo
SPERIMENTAZIONE INTERVENTISTICA (SPERIMENTAZIONE CLINICA) Studio nel quale i ricercatori intervengono attivamente manipolando la variabile indipendente (esposizione) per potere determinare l’effetto su
un’altra variabile (esito)
TIPO DI SPERIMENTAZIONE
SPERIMENTAZIONE NON INTERVENTISTICA Studio di prevalenza/incidenza
Studio di efficacia terapeutica/tollerabilità, PERO’
i medicinali sono prescritti secondo le indicazioni dell’autorizzazione all’immissione in commercio;
l’assegnazione del paziente a una determinata strategia terapeutica non è decisa in anticipo da un protocollo di sperimentazione, ma rientra nella normale pratica clinica e la decisione di prescrivere il medicinale è del tutto indipendente da quella di includere il paziente nello studio. Ai pazienti non si applica nessuna procedura supplementare di diagnosi o monitoraggio, e per l’analisi dei dati raccolti sono utilizzati metodi epidemiologici; no trattamenti in volontari sani.
LA STRATEGIA TERAPEUTICA DIPENDE DALL’INCLUSIONE DEL PZ NELLO STUDIO?
SPERIMENTAZIONE CLINICA
STUDIO OSSERVAZIONALE
IL RICERCATORE CONTROLLA LE MODALITA’ DI SOMMINISTRAZIONE DEL TRATTAMENTO
SI’
SI’
NO
NO
Studi analitici
STUDI OSSERVAZIONALI
•NON CONTROLLATI
•CONTROLLATI NON RANDOMIZZATI
•CONTROLLATI RANDOMIZZATI
•ECOLOGICI
•TRASVERSALI
•COORTE
•CASO-CONTROLLO
STUDI SPERIMENTALI (SPERIMENTAZIONE CLINICA) GLI STUDI VALUTANO LA RELAZIONE TRA ESPOSIZIONE A UN FATTORE E
FREQUENZA DELL’ESITO DOMANDE OGGETTO DI STUDIO OSSERVAZIONALE
L’insulina (esposizione) è efficace a ridurre la emoglobina glicata (esito)?
TERAPIA
Il fumo di sigaretta (esposizione) aumenta il rischio di k polmone (esito)?
EZIOLOGIA
La vescica piena in corso di radioterapia (esposizione) previene i danni alla prostata (esito)?PREVENZIONE
Le lesioni precancerose al collo utero (esposizione) modificano la possibilità di avere neoplasie al collo dell’utero (esito) ?
PROGNOSI
IL DISEGNO DI STUDIO DEVE RISPONDERE A QUESTI QUESITI GIUNGENDO
A RISULTATI CREDIBILI, RIPRODUCIBILI E GENERALIZZATI
Studi analitici
STUDI OSSERVAZIONALI
•NON CONTROLLATI
•CONTROLLATI NON RANDOMIZZATI
•CONTROLLATI RANDOMIZZATI
•ECOLOGICI
•TRASVERSALI
•COORTE
•CASO-CONTROLLO
STUDI SPERIMENTALI TALI STUDI VALUTANO LA RELAZIONE TRA INTENSITA’ DI ESPOSIZIONE
A UN FATTORE E FREQUENZA DELL’ESITO STUDI ECOLOGICI
METTONO IN RELAZIONE L’INTENSITA’ DI ESPOSIZIONE AD UN FATTORE E LA FREQUENZA DELLA MALATTIA CONSIDERANDO COME
UNITA’ STATISTICA DI OSSERVAZIONE LA POPOLAZIONE E NON L’INDIVIDUO
VALUTANO L’ASSOCIAZIONE TRA IL LIVELLO (MEDIO) DI ESPOSIZIONE E LA FREQUENZA DELLA MALATTIA SU BASE
AGGREGATA
9090
00 44 88 1212 1616 2020
8080 7070 6060 5050 4040 3030 2020 1010 0 0
Tasso di mortalitàmaschile per 100000 abitanti
Consumo medio pro-capite di sigarette (n/die) Irlanda
Spagna
Islanda Italia Israele
Francia
METTONO IN RELAZIONE L’INTENSITA’ DI ESPOSIZIONE AD UN FATTORE E LA FREQUANZA DELLA MALATTIA CONSIDERANDO COME
UNITA’ STATISTICA DI OSSERVAZIONE LA POPOLAZIONE E NON L’INDIVIDUO
VALUTANO L’ASSOCIAZIONE TRA IL LIVELLO (MEDIO) DI ESPOSIZIONE E LA FREQUENZA DELLA MALATTIA SU BASE
AGGREGATA Sono utili:
•In una fase iniziale per generare ipotesi
•In situazioni in cui l’esposizione abbia bassa variabilità entro-popolazione e alta variabilità tra popolazioni
•Quando è impossibile misurare l’esposizione a livello individuale
STUDI ECOLOGICI
Studi analitici
STUDI OSSERVAZIONALI
•NON CONTROLLATI
•CONTROLLATI NON RANDOMIZZATI
•CONTROLLATI RANDOMIZZATI
•ECOLOGICI
•TRASVERSALI
•COORTE
•CASO-CONTROLLO
STUDI SPERIMENTALI TALI STUDI VALUTANO LA RELAZIONE TRA INTENSITA’ DI ESPOSIZIONE
A UN FATTORE E FREQUENZA DELL’ESITO
TRASVERSALE/CROSS SECTIONAL Studio che raccoglie informazioni solo una volta
senza follow-up.
E’ relativo all’esposizione ai fattori di rischio ed ai loro esiti (insorgenza della patologia) NELLO STESSO MOMENTO e sullo stesso paziente (valuta
l’associazione tra fattore rischio e malattia).
Nel nostro esempio i dati potrebbero essere raccolti da un campione di pazienti provenienti da cliniche oncologiche.
Gli operatori assistenziali dovrebbero compilare un questionario per ogni paziente, contenente informazioni sulla patologia, sul tabagismo (da quanto
tempo, quante al giorno), l’età, il sesso, le terapie concomitanti.
Questi dati, quindi, devono essere analizzati per vedere se il K polmonare si associa al fumo di sigarette
N
n
•Esposti
•non malati STUDI TRASVERSALI (CROSS-SECTIONAL)
Un campione di individui è selezionato da una popolazione bersaglio e contattato in un preciso punto nel tempo
POPOLAZIONE BERSAGLIO
campione
•Esposti
•malati
•Non esposti
•malati
•Non esposti
•Non malati
Quesito:
IL FUMO E’ ASSOCIATO AL K POLMONARE?
N
n
•Esposti
Fumo
•non malati
•NO K polmone
STUDI TRASVERSALI (CROSS-SECTIONAL)
Un campione di individui è selezionato da una popolazione bersaglio e contattato in un preciso punto nel tempo
POPOLAZIONE BERSAGLIO Pazienti in Oncologia
Campione Uomini
•Esposti
Fumo
•Malati
K polmone
•Non esposti
NO fumo
•Malati
K polmone
•Non esposti
NO fumo
•Non malati
No k polmone
STUDI TRASVERSALI (CROSS-SECTIONAL)
UN CAMPIONE DI INDIVIDUI È SELEZIONATO DA UNA POPOLAZIONE BERSAGLIO E CONTATTATO IN UN PRECISO MOMENTO NON CONSENTONO DI STUDIARE LA SEQUENZA TEMPORALE DEGLI
EVENTI (NO RISCHIO MA ASSOCIAZIONE) I CASI DI MALATTIA DI LUNGA DURATA HANNO UNA MAGGIORE
POSSIBILITA’ DI ESSERE RICONOSCIUTI
NON VALUTANO ACCURATAMENTE L’ASSOCIAZIONE TRA ESPOSIZIONE E MALATTIA
NON SONO ADATTI PER MALATTIE ED ESPOSIZIONI RARE SONO RELATIVAMENTE SEMPLICI E POCO COSTOSI
Studi analitici
STUDI OSSERVAZIONALI
•NON CONTROLLATI
•CONTROLLATI NON RANDOMIZZATI
•CONTROLLATI RANDOMIZZATI
•ECOLOGICI
•TRASVERSALI
•COORTE
•CASO-CONTROLLO
STUDI SPERIMENTALI TALI STUDI VALUTANO LA RELAZIONE TRA INTENSITA’ DI ESPOSIZIONE
A UN FATTORE E FREQUENZA DELL’ESITO
STUDIO DI COORTE
Sono studi longitudinali prospettici che partendo dall’esposizione al fattore di rischio, o meno, verificano se
insorge l’esito; per ogni gruppo di soggetti esposti al fattore di rischio ho un gruppo di soggetti non esposti al
fattore di rischio
OGGI SI
ENDPOINT NO
In uno studio di coorte, il ricercatore dovrebbe identificare un gruppo di pazienti dividendoli in paz. che fumano e che non fumano, nessuno di tali pazienti ha al momento dell’inclusione un k polmonare. I paz. dei 2 gruppi, poi, devono essere seguiti nel tempo, per determinare quanti di loro, e quali,
N
INDIVIDUI NON MALATI
•Esposti STUDI DI COORTE
I SOGGETTI SONO SELEZIONATI IN BASE ALL’ESPOSIZIONE E SEGUITI NEL TEMPO PER VALUTARE LA COMPARSA DELL’ESITO
POPOLAZIONE BERSAGLIO
COORTE
•ESITO
•Non esposti INDIVIDUI MALATI
O NON A RISCHIO
•ESITO FOLLOW-UP
Quesito:
FUMARE AUMENTA IL RISCHIO DI K POLMONARE?
N
INDIVIDUI NON MALATI
•Esposti Fumo STUDI DI COORTE
I SOGGETTI SONO SELEZIONATI IN BASE ALL’ESPOSIZIONE E SEGUITI NEL TEMPO PER VALUTARE LA COMPARSA DELL’ESITO
POPOLAZIONE BERSAGLIO
COORTE Uomini
•ESITO
•Non esposti No fumo
•ESITO FOLLOW-UP
STUDI DI COORTE
NEL 1951 VENNE INVIATO UN QUESTIONARIO POSTALE A TUTTI GLI UOMINI E DONNE IL CUI NOME FOSSE A QUEL TEMPO NEL REGISTRO
BRITANNICO DEI MEDICI CHE RISIEDEVANO NEL REGNO UNITO.
IN TALE QUESTIONARIO OLTRE A NOME, INDIRIZZO ED ETA’
VENIVANO POSTE POCHE E SEMPLICI DOMANDE RELATIVE ALLA LORO ABITUDINE AL FUMO.
IN TOTALE 34439 DOTTORI E 6149 DOTTORESSE RESTITUIRONO IL QUESTIONARIO COMPLETO.
QUESTI MEDICI SONO STATI SEGUITI DA QUEL MOMENTO
NON FUMATORI
FUMATORI 100
PERCENTUALE DI SOPRAVVIVENZA DALL’ETA’DI 35 ANNI
ETA’
40 50 60 70 ………… 100
10 ANNI Effetto COORTE Dottori nati tra il 1900-30
54
32
NON FUMATORI
FUMATORI 100
PERCENTUALE DI SOPRAVVIVENZA DALL’ETA’DI 35 ANNI
30 40 ETA’50 60
Effetto COORTE Dottori nati tra il 1920-29
85 80
GLI STUDI DI COORTE
esposizione
esito
OSSERVAZIONE LONGITUDINALE I SOGGETTI SONO SELEZIONATI IN BASE ALL’ESPOSIZIONE E SEGUITI NEL TEMPO PER
VALUTARE LA COMPARSA DELL’ESITO
•Permettono di misurare direttamente il rischio
•Permettono di studiare più effetti conseguenti all’esposizione
•Permettono di studiare esposizioni rare
•Sono poco adatti per studiare eventi rari
•Bias di selezione è meno probabile
•E’ difficile controllare le variazioni dell’esposizione nel tempo
•Possono essere molto complessi e costosi
Studi analitici
STUDI OSSERVAZIONALI
•NON CONTROLLATI
•CONTROLLATI NON RANDOMIZZATI
•CONTROLLATI RANDOMIZZATI
•ECOLOGICI
•TRASVERSALI
•COORTE
•CASO-CONTROLLO
STUDI SPERIMENTALI TALI STUDI VALUTANO LA RELAZIONE TRA INTENSITA’ DI ESPOSIZIONE
A UN FATTORE E FREQUENZA DELL’ESITO
STUDIO CASO CONTROLLO Sono studi retrospettivi che partendo dalla presenza (casi), o meno (controlli), dell’esito (endpoint) (K polmone) raccolgono informazioni
relative all’esposizione ai fattori di rischio.
OGGI
Nel nostro esempio il ricercatore dovrebbe identificare un gruppo di pazienti con k polmonare, i casi.
Dovrebbe identificare anche un altro gruppo di pazienti che non ha il k polmonare, i controlli.
Quindi, dovrebbe raccogliere informazioni sulle precedenti esposizioni (fumo di sigaretta) per ogni paziente del gruppo
dei casi e di quelli dei controlli.
Dovrebbero quindi essere confrontate le differenze in termini di prevalenza di k polmonare, rispetto all’esposizione o meno al fumo (diretto) tra i due gruppi.
N
RICOVERATI CON ALTRE MALATTIE INDIPENDENTI
GLI STUDI CASO-CONTROLLO
I SOGGETTI SONO SELEZIONATI IN BASE ALLA PRESENZA (casi) O ASSENZA (controlli) DELLA MALATTIA E VIENE MISURATA LA PREGRESSA
ESPOSIZIONE AL POTENZIALE FATTORE DI RISCHIO
MALATI
CAMPIONE
CONTROLLI
ESPOSTI
TUTTI
CASI
ESPOSTI
POPOLAZIONE BERSAGLIO
BASE OSPEDALIERA
Quesito:
FUMARE AUMENTA IL RISCHIO DI K POLMONARE?
N
RICOVERATI CON ALTRE MALATTIE INDIPENDENTI No K polmonare
GLI STUDI CASO-CONTROLLO
I SOGGETTI SONO SELEZIONATI IN BASE ALLA PRESENZA (casi) O ASSENZA (controlli) DELLA MALATTIA E VIENE MISURATA LA PREGRESSA
ESPOSIZIONE AL POTENZIALE FATTORE DI RISCHIO
MALATI K polmonare
CAMPIONE
CONTROLLI ESPOSTI
TUTTI
CASI ESPOSTI
POPOLAZIONE BERSAGLIO
BASE OSPEDALIERA
GLI STUDI DI CASO-CONTROLLO
esposizione
esito
OSSERVAZIONE A RITROSO
I SOGGETTI SONO SELEZIONATI IN BASE ALLA PRESENZA (CASI) O ASSENZA (CONTROLLI)
DELLA MALATTIA E VIENE MISURATA LA PREGRESSA ESPOSIZIONE AL POTENZIALE
FATTORE DI RISCHIO
• Non permettono di misurare direttamente il rischio
• Permettono di studiare più esposizioni associate ad una stessa malattia
• Permettono di studiare malattie rare o con un lungo periodo di latenza
• Sono poco adatti per studiare esposizioni rare
• Il punto nodale è la comparabilità tra casi e controlli:
1. Selezione di controlli appropriati 2. Misura dell’esposizione pregressa
• Richiedono minor impegno di risorse
STUDI DI COORTE E CASO-CONTROLLO
passato
presente
futuro
OSSERVAZIIONE A RITROSO
OSSERVAZIONE LONGITUDINALE
STUDI DI COORTE STUDI DI CASO- CONTROLLO ESPOSIZIONE
ESITO
PER RISCHIOSI INTENDE LA PROBABILITA’ DI AVERE L’EVENTO DI INTERESSE
I FATTORI DI RISCHIOSONO CARATTERISTICHE CHE MODIFICANO IL RISCHIO
L’INTERESSE E’ NELL’EFFETTO (INTERAZIONE TRA RISCHIO E POTENZIALI FATTORI DI RISCHIO, INDIVIDUALI, AMBIENTALI E SOCIALI)
IL TERMINE FATTORE DI RISCHIO NON IMPLICA NECESSARIAMENTE UNA RELAZIONE CASUALE
LA RILEVAZIONE DI UN’ASSOCIAZIONE è IL PUNTO DI PARTENZA DELLA VLAUTAZIONE DI UNA POSSIBILE RELAZIONE CAUSALE
EFFETTO:
L’EFFETTODI UN FATTORE DI RISCHIO è LA VARIAZIONE NELLA FREQUENZA DI MALATTIA IN UNA POPOLAZIONE DETERMINATA DALL’ESPOSIZIONE DELLO STESSO
E’ LA DIFFERENZA TRA LA FREQUENZA DI MALATTIA OSSERVATA NELLA POPOLAZIONE ESPOSTA E LA FREQUENZA DI MALATTIA CHE AVREMMO OSSERVATO NELLA STESSA POPOLAZIONESE NON FOSSE STATA ESPOSTA
L’EFFETTO QUINDI E’ DEFINITO IN RIFERIMENTO AD UN’UNICAPOPOLAZIONE SOTTO 2 DIFFERENTI CONDIZIONI
INCIDENZA:
LA FREQUENZA DI NUOVI CASI INTERVENUTI IN UN DATO PERIODO DI TEMPO E IN UNA POPOLAZIONE DI AMPIEZZA NOTA, DEFINITA IN BASE A
CARATTERISTICHE INDIVIDUALI, GEOGRAFICHE E TEMPORALI
PREVALENZA:
LA FREQUENZA DI CASI (NUOVI E VECCHI) PRESENTI IN UN DATO TEMPO IN UNA POPOLAZIONE DI AMPIEZZA NOTA. DEFINITA IN BASE A
CARATTERISTICHE INDIVIDUALI E GEOGRAFICHE
SELEZIONE DEL CAMPIONE
La selezione di un campione serve per ottenere informazioni da un piccolo gruppo per poi generalizzare i risultati ad una popolazione.
Il campione deve essere significativo e perciò le caratteristiche del campionamento sono essenziali poiché il campionamento è un processo mediante il quale sono selezionati individui che rappresentano una popolazione.
Due sono i tipi di campionamento:
PROBABILISTICO
Si ha quando un soggetto è selezionato in modo casuale, ovvero ha eguale probabilità di essere scelto per formare il campione
NON PROBABILISTICO
Si ha quando il campione non è selezionato in modo casuale e conseguentemente non tutti i soggetti hanno la stessa probabilità di essere scelti
PROBABILISTICO
Si ha quando un soggetto ha eguale probabilità di essere scelto per formare il campione
•Campione randomizzato semplice
•Campione randomizzato stratificato proporzionale/non proporzionale
•Campione sistematico NON PROBABILISTICO
Si ha quando un soggetto NON ha eguale probabilità di essere scelto per formare il campione
•Campione di convenienza
•Campione stratificato
PROBABILISTICO
Campione randomizzato semplice
Ogni soggetto ha eguale probabilità di essere estratto, ogni soggetto può essere considerato rappresentativo dell’intera popolazione.
Es: prendo tutte le cartelle dei pazienti con k polmonare ed estraggo in modo random 1000 cartelle
Campione randomizzato stratificato proporzionale/non proporzionale Viene ad essere selezionato un campione che riproduce in proporzione i sottogruppi della popolazione. Questo processo riduce le possibilità che un campione possa essere non rappresentativo in quanto ogni sottogruppo viene
proporzionalmente rappresentato nel campione
Es: delle 1000 cartelle di cui sopra seleziono 3 gruppi in base all’età, può essere proporzionale(se magari l’incidenza del polmonare è uguale nei 2 sessi) o
non proporzionale(se magari l’incidenza è maggiore nel maschio che nella femmina)
Campione sistematico
Gli individui sono selezionati utilizzando un passo di estrazione Es: 1 cartella ogni 10
NON PROBABILISTICO
Si ha quando un soggetto NON ha eguale probabilità di essere scelto per formare il campione
Campione di convenienza
E’ la raccolta di dati di soggetti accessibili al ricercatore prontamente, non utilizzando il campione random
es:rintraccio gli ultimi 100 pazienti che hanno avuto il K polmonare Campione stratificato
Il campionamento stratificato è simile a quello stratificato randomizzato differisce dal fatto che la selezione dei soggetti non avviene in maniera causale
ma con criteri di convenienza
Es: rintraccio solo un gruppo di pazienti in base ai tre gruppi per età
Studi osservazionali
Regolamentazione Nazionale Vigente
AIFA: Determina 20 marzo 2008
Linee guida per gli studi osservazionali sui farmaci (dal 2010 Registro degli Studi Osservazionali)
1. Premessa
Gli studi osservazionali non comportano rischi aggiuntivi per i pazienti, ai quali sono offerte le migliori condizioni di assistenza clinica.
Di conseguenza richiedono procedure differenziate rispetto a quanto previsto negli studi clinici sperimentali.
Una particolare cautela è richiesta per evitare che una sperimentazione sia presentata come uno studio osservazionale.
• Definizioni
• Protocollo di studio
• Gestione reazioni avverse
• Siti presso i quali si effettuano gli studi
• Aspetti economici
• Copertura assicurativa
• Pubblicazione dei dati
• Registro nazionale
• Implicazioni operative per i proponenti e i comitati etici
• Procedure generali per l’avvio degli studi osservazionali
Studi non interventistici “osservazionali”
Regolamentazione
Studi osservazionali:
Definizioni
D.Lvo 24 giugno 2003, n°211
Sperimentazione non interventistica (studio osservazionale):
•L’assegnazione di un paziente ad una determinata strategia terapeutica non è decisa in anticipo da un protocollo di sperimentazione, ma rientra nella normale pratica clinica e la decisione di prescrivere il medicinale è del tutto indipendente da quella di includere il paziente nello studio.
•Ai pazienti non si applica nessuna procedura supplementare di diagnosi o monitoraggio e per l’analisi dei dati raccolti sono utilizzati metodi epidemiologici
Studi osservazionali:
Definizioni
AIFA: determina 20 marzo 2008
• Gli studi riguardanti un farmaco per poter essere considerati non sperimentali devono soddisfare le seguenti condizioni:
1.Il farmaco deve essere prescritto nelle indicazioni d’uso Autorizzate all’Immissione in Commercio in Italia;
2.La prescrizione del farmaco in esame deve essere parte della normale pratica clinica;
3. La decisione di prescrivere il farmaco al singolo paziente deve essere del tutto indipendente da quella di includere il paziente stesso nello studio;
4. Le procedure diagnostiche e valutative devono corrispondere alla pratica clinica corrente.
Studi osservazionali: Tipologia
Linee guida AIFA 2008
• Sono da considerare procedure di pratica clinica corrente anche:
1. le visite di follow-up purchè sostanzialmente corrispondenti alla pratica clinica corrente o a quanto prescritto da linee guida nazionale e/o internazionali;
2. la somministrazione di questionari, interviste, diari, indagini di economia sanitaria e farmacoeconomia, valutazioni soggettive da parte del paziente sul proprio stato di salute, scale di valutazione ed esami ematochimici, il cui uso sia giustificato dal razionale dello studio.
• Non sono considerati studi osservazionali quelli in cui gli esami siano finalizzati a studi di farmacogenetica e/o farmacogenomica
Studi osservazionali: Tipologia
Linee guida AIFA 2008 1. Studi di coorte prospettici
2. Altri studi osservazionali di tipo eziologico a. studi di coorte retrospettivi b. studi caso-controllo
c. studi solo su casi (“ case cross-over” e “case series”) d. studi trasversali
e. studi ecologici 3. Studi descrittivi
a. studi di appropriatezza
*in ciascuno degli studi indicati possono essere anche presenti obiettivi di valutazione economica dell’uso dei farmaci (farmacoeconomia)
• Definizioni
• Protocollo di studio
• Gestione reazioni avverse
• Siti presso i quali si effettuano gli studi
• Aspetti economici
• Copertura assicurativa
• Pubblicazione dei dati
• Registro nazionale
• Implicazioni operative per i proponenti e i comitati etici
• Procedure generali per l’avvio degli studi osservazionali
Studi non interventistici “osservazionali”
Regolamentazione Studi osservazionali :
Protocollo
Linee guida AIFA 2008
• Ogni studio osservazionale deve fondarsi su un protocollo in cui devono essere definiti in modo chiaro e coerente:
a. gli obiettivi b. il disegno dello studio
• Modifiche sostanziali al protocollo dello studio dovranno essere notificate ai comitati etici secondo quanto previsto per quella specifica tipologia di studio
Studi osservazionali : Protocollo
Linee guida AIFA 2008
Nel protocollo presentato deve essere chiaramente valutabile:
• L’ipotesi della ricerca
• I risultati attesi
• Il tipo di studio osservazionale
• La scelta della dimensione campionaria
• Le informazioni che saranno raccolte
• L’eventuale coinvolgimento della struttura e/o degli operatori sanitari
• Le risorse richieste
• L’origine del finanziamento
• Le modalità di partecipazione e di informazione rivolte al paziente
Procedure di buona pratica
osservazionale: struttura del protocollo di studio
• Piano dello studio
- disegno dello studio e sua giustificazione metodologica
- visite previste e loro cronologia
• Variabili in studio
– Definizione delle variabili primarie e secondarie relative ai rispettivi obiettivi primari e secondari – Tabella delle variabili da rilevare in occasione di
ciascuna visita
Procedure di buona pratica
osservazionale: struttura del protocollo di studio
• Trattamento e percorsi diagnostici – Deve essere evidenziato che l’assegnazione del
paziente ad una data procedura diagnostica e/o terapeutica non deve essere collegata a procedure di assegnazione casuale, ma deve rientrare nell’ordinaria strategia terapeutica prevista per tale paziente.
– Occorre dichiarare la completa libertà di scelta per quanto concerne l’assegnazione del paziente alle procedure diagnostiche e terapeutiche ritenute più opportune per ciascun caso.
– Qualora siano previsti esami diagnostici aggiuntivi si dovrà redigere uno specifico capitolo dedicato all’illustrazione dei motivi scientifici di tale scelta.
Procedure di buona pratica
osservazionale: struttura del protocollo di studio
• Selezione della popolazione in studio
– Numero e criteri di selezione dei medici rilevatori – Numero e criteri di rilevazione dei soggetti – Determinazione della dimensione campionaria e
razionale per il calcolo (se applicabile).
• Analisi statistica
– Descrizione dei metodi da utilizzare per l’analisi statistica delle variabili in studio e per l’interpretazione dei risultati in funzione degli obiettivi e delle ipotesi dello studio.
Procedure di buona pratica
osservazionale: struttura del protocollo di studio
• Aspetti etici
– Dichiarazione di condurre lo studio secondo la dichiarazione di Helsinki e la normativa vigente in materia di studi osservazionali
– Dichiarazione relativa alla modalità di gestione e raccolta del consenso informato del paziente alla partecipazione allo studio ed al trattamento dei dati personali.
• Publication Policy
– Dichiarazione relativa alla proprietà dei dati ed alle modalità di pubblicazione
Studi non interventistici “osservazionali”
Regolamentazione
• Definizioni
• Protocollo di studio
• Gestione reazioni avverse
• Siti presso i quali si effettuano gli studi
• Aspetti economici
• Copertura assicurativa
• Pubblicazione dei dati
• Registro nazionale
• Implicazioni operative per i proponenti e i comitati etici
• Procedure generali per l’avvio degli studi osservazionali
Studi osservazionali: gestione reazioni avverse
Linee guida AIFA 2008
• Le reazioni avverse dovranno essere segnalate analogamente a quanto previsto dalle norme in vigore per le segnalazioni spontanee (post-marketing)
Studi non interventistici “osservazionali”
Regolamentazione
• Definizioni
• Protocollo di studio
• Gestione reazioni avverse
• Siti presso i quali si effettuano gli studi
• Aspetti economici
• Copertura assicurativa
• Pubblicazione dei dati
• Registro nazionale
• Implicazioni operative per i proponenti e i comitati etici
• Procedure generali per l’avvio degli studi osservazionali
Studi osservazionali: siti presso i quali si effettuano gli studi
Linee guida AIFA 2008
• Gli studi osservazionali possono essere condotti presso:
- le strutture sanitarie pubbliche (o ad esse equiparate).
- le strutture sanitarie private convenzionate con il SSN
- I medici di medicina generale e/o pediatri di libera scelta facendo riferimento per le notifiche e le approvazioni allo specifico comitato etico competente per il territorio
Studi non interventistici “osservazionali”
Regolamentazione
• Definizioni
• Protocollo di studio
• Gestione reazioni avverse
• Siti presso i quali si effettuano gli studi
• Aspetti economici
• Copertura assicurativa
• Pubblicazione dei dati
• Registro nazionale
• Implicazioni operative per i proponenti e i comitati etici
• Procedure generali per l’avvio degli studi osservazionali
Studi osservazionali:
aspetti economici
• Oneri per il SSN
• Compensi agli operatori
• Tariffe per accesso ai comitati etici
Studi osservazionali:
oneri economici per il SSN Circ.Min.N.6-02/09/2002
- Nessun costo aggiuntivo sostenuto per la conduzione e la gestione degli studi
osservazionali deve gravare sui fondi del SSN
Studi osservazionali: compensi agli operatori
Linee guida AIFA 2008
- Gli eventuali compensi previsti per gli operatori coinvolti devono essere notificati al comitato etico insieme alla documentazione dello studio
- L’erogazione delle somme deve sempre avvenire per il tramite dell’ente di appartenenza
a. Le ASL nei casi di sperimentazione in medicina generale e pediatria di libera scelta
- È importante che tali compensi siano commisurati all’effettivo impegno richiesto alla struttura e comunque di valore tale da non influenzare l’operato del personale sanitario coinvolto
Studi osservazionali: Tariffe per accesso ai Comitati Etici
Circ.Min 6- 02/9/2002
- Fatta salva l’autonomia decisionale delle strutture coinvolte si sottolinea l’opportunità di adottare criteri di ragionevolezza per gli aspetti economici relativi all’attività istruttoria del CE fino eventualmente a prevedere una totale esenzione: per studi promossi da ricercatori del SSN e nel caso di studi sponsorizzati da società private senza fini di lucro
-In particolar modo per protocolli che prevedono il coinvolgimento di molte strutture (studi multicentrici) per i quali il pagamento di quote ai singoli CE può limitare la conduzione del protocollo.
Studi non interventistici “osservazionali”
Regolamentazione
• Definizioni
• Protocollo di studio
• Gestione reazioni avverse
• Siti presso i quali si effettuano gli studi
• Aspetti economici
• Copertura assicurativa
• Pubblicazione dei dati
• Registro nazionale
• Implicazioni operative per i proponenti e i comitati etici
• Procedure generali per l’avvio degli studi osservazionali
Studi osservazionali: Copertura assicurativa
Linee guida AIFA 2008
- Data la natura osservazionale degli studi proposti non sono necessarie polizze assicurative rispetto a quelle già previste per la normale pratica clinica
Studi non interventistici “osservazionali”
Regolamentazione
• Definizioni
• Protocollo di studio
• Gestione reazioni avverse
• Siti presso i quali si effettuano gli studi
• Aspetti economici
• Copertura assicurativa
• Pubblicazione dei dati
• Registro nazionale
• Implicazioni operative per i proponenti e i comitati etici
• Procedure generali per l’avvio degli studi osservazionali
Studi osservazionali: Pubblicazione dei risultati
Linee guida AIFA 2008
- In funzione di quanto già previsto dalla circolare di settembre 2002 ci deve essere un impegno scritto da parte del proponente alla stesura di un rapporto finale e rendere pubblici i risultati al termine dello studio
Studi non interventistici “osservazionali”
Regolamentazione
• Definizioni
• Protocollo di studio
• Gestione reazioni avverse
• Siti presso i quali si effettuano gli studi
• Aspetti economici
• Copertura assicurativa
• Pubblicazione dei dati
• Registro nazionale
• Implicazioni operative per i proponenti e i comitati etici
• Procedure generali per l’avvio degli studi osservazionali
Studi osservazionali: Registro degli studi osservazionali (dal 2010 RSO)
Linee guida AIFA 2008
- Viene istituito il Registro Nazionale studi osservazionali presso l’AIFA per effettuare analisi descrittive e predisporre report periodici
- I dati relativi agli studi devono essere inviati al Registro Nazionale in modo esclusivamente telematico
- Contenuti e modalità operative di utilizzo del Registro comunicate agli operatori tramite il sito internet dell’AIFA
Studi non interventistici “osservazionali”
Regolamentazione
• Definizioni
• Protocollo di studio
• Gestione reazioni avverse
• Siti presso i quali si effettuano gli studi
• Aspetti economici
• Copertura assicurativa
• Pubblicazione dei dati
• Registro nazionale
• Implicazioni operative per i proponenti e i comitati etici
• Procedure generali per l’avvio degli studi osservazionali
Studi osservazionali: Implicazioni operative per i proponenti e i comitati etici
Linee guida AIFA 2008
Documentazione da allegare per la presentazione degli studi al CE - Dichiarazione del proponente sulla natura osservazionale dello studio - Protocollo
- Elenco delle informazioni che si vogliono raccogliere
- Dettagli riguardanti il responsabile e la sede in cui si svolgerà lo studio al fine di permettere eventuali accertamenti ispettivi
- Lista dei centri partecipanti e relativi responsabili - Eventuali costi aggiuntivi e relativa copertura - Identificazione delle fonti di finanziamento
- Nota informativa al paziente e modulo di consenso al trattamento dei dati personali (nei casi di studi che prevedono un rapporto diretto col paziente)
- Descrizione delle procedure messe in atto per garantire la confidenzialità delle informazioni
- Proposta di convenzione
- Eventuali compensi previsti per il responsabile dello studio nonché degli sperimentatori
Studi non interventistici “osservazionali”
Regolamentazione
• Definizioni
• Protocollo di studio
• Gestione reazioni avverse
• Siti presso i quali si effettuano gli studi
• Aspetti economici
• Copertura assicurativa
• Pubblicazione dei dati
• Registro nazionale
• Implicazioni operative per i proponenti e i comitati etici
• Procedure generali per l’avvio degli studi osservazionali
Studi osservazionali: Procedure generali per l’avvio degli studi osservazionali
Linee guida AIFA 2008
- Si ritiene indispensabile che i CE siano informati sullo svolgimento di questi studi nella struttura di loro pertinenza
- E’ quindi necessario che a seconda dello studio osservazionale proposto i CE ricevano sempre:
1) una notifica dello studio; 2) oppure una richiesta formale per la formulazione di un parere
Studi osservazionali: Procedure generali per l’avvio, Studi osservazionali
farmacologici prospettici
Linee guida AIFA 2008
- Per gli studi di coorte prospettici nei quali i pazienti sono inclusi nello studio in base all’assunzione di un determinato farmaco e seguiti nel tempo per al valutazione degli esiti, DEVE ESSERE SEMPRE RICHIESTA LA FORMALE APPROVAZIONE DEL CE - In questa tipologia, NEL CASO DI STUDIO MULTICENTRICO,
il proponente dovrà individuare tra i CE dei centri partecipanti quello che avrà le funzioni di coordinamento
- IL CE CON FUNZIONI DI COORDINAMENTO avrà il compito di rilasciare al proponente per iscritto entro 45 gg dalla data di presentazione il parere unico sullo studio
- Nel caso di parere unico negativo il proponente avrà la facoltà di rivedere il protocollo e riproporlo allo stesso CE
- Nel caso di un secondo parere unico negativo lo studio non potrà essere condotto in Italia
Studi osservazionali: Procedure generali per l’avvio, Altre tipologie di studi osservazionali
Linee guida AIFA 2008
- Per quanto concerne le altre tipologie di studi osservazionali SARA’ SUFFICIENTE LA NOTIFICA ai CE dei centri partecipanti
- Lo studio potrà iniziare dopo 60 gg dalla notifica utilizzando la procedura silenzio/assenso - Indipendentemente dalla tipologia dello studio,
valgono per tutti gli osservazionali i principi generali e le regole vigenti che riguardano il trattamento dei dati personali
NO SI’
Studi descrittivi NO
a) Studi appartenenza
NO SI’
Altri studi osservazionali di tipo NO
eziologico a) Studi di coorte
retrospettivi b) Studi caso controllo c) Studi solo su casi (cross-
over) d) Studi trasversali e) Studi ecologici
SI’
NO NO
Studi di coorte prospettici
RICHIESTA APPROVAZIONE AL
CE NOTIFICA AL
CE COPERTURA ASSICURATIV
A TIPOLOGIA DI STUDI
OSSERVAZIONALI
SPERIMENTAZIONE CLINICA
Qualsiasi studio sull’uomo finalizzato a scoprire o verificare gli effetti clinici, farmacologici e/o altri
effetti farmacodinamici di uno o più medicinali sperimentali, e/o a individuare qualsiasi reazione avversa ad uno o più medicinali sperimentali e/o a
studiarne l’assorbimento, la distribuzione, il metabolismo e l’eliminazione, con l’obiettivo di
accertarne la sicurezza e/o l’efficacia.
Monocentrica
Multicentrica: la sperimentazione clinica effettuata in base ad un unico protocollo in più di un centro e che pertanto viene eseguita da più sperimentatori
MEDICINALE SPERIMENTALE
Una forma farmaceutica di un principio attivo o di un placebo saggiato come medicinale sperimentale o
come controllo in una sperimentazione clinica compresi i prodotti che hanno già ottenuto un’autorizzazione di commercializzazione ma che
sono utilizzati o preparati (secondo formula magistrale o confezionati) in forme diverse da quella autorizzata, o quando sono utilizzati per indicazioni non autorizzate o per ottenere ulteriori
informazioni sulla forma autorizzata
SPERIMENTAZIONE CLINICA
• FASE I (drug oriented): finalizzata a valutare la sicurezza (farmacovigilanza), tollerabilità (farmacocinetica) e la farmacodinamica di un farmaco sperimentale.
• FASE II (disease oriented): finalizzata a definire la dose terapeutica e l’efficacia terapeutica alla dose definita
• FASE III (patient oriented): finalizzata a valutare l’efficacia terapeutica/tollerabilità vs. il gold-standard (oppure placebo)
Dopo la Fase III il farmaco può ricevere la registrazione (FDA)
• FASE IV: farmaco-sorveglianza (il farmaco deve essere utilizzato per la stessa indicazione per cui è stato registrato)
SPERIMENTAZIONE CLINICA
RANDOMIZZATO CONTROLLATO (Fase III e IV)
• Randomizzato:ogni soggetto dello studio è assegnato in modo casuale (random) a ricevere uno fra i trattamenti in studio oppure il trattamento di controllo
• Controllato:L'andamento clinico del gruppo dei pazienti che riceve il nuovo farmaco deve essere paragonato (controllato) con quello di un gruppo di confronto che non riceve il nuovo farmaco, ma deve ricevere invece la miglior terapia disponibile (gold- standard oppure placebo)
RCT
BACINO DI RECLUTAMENTO CAMPIONE
RANDOMIZZAZIONE GRUPPO di
TRATTAMENTO
GRUPPO di CONTROLLO
MAX SIMILITUDINE T0
% ESITI % ESITI
T1 CONFRONTO
RANDOMIZZAZIONE
- I partecipanti sono allocati in modo casuale ad uno dei trattamenti
ciò aumenta la probabilità che i due gruppi siano simili (in partenza), e che eventuali differenze negli esiti dipendano dal tipo di intervento assegnato
serve per evitare il bias di selezione del campione - Processo di randomizzazione
- generazione delle liste veramente random (metodo valido: sequenze da computer)
- assegnazione occultata (lo sperimentatore non può prevedere il trattamento da assegnare: metodo migliore lista centralizzata)
RANDOMIZZAZIONE
- Randomizzazione semplice
basata sui numeri casuali
- Randomizzazione a blocchi bilanciati
si costituiscono blocchi di 4-6 pazienti all’interno dei quali si definisce una attribuzione casuale dei trattamenti (AABB, ABAB, BAAB, ecc.) e si randomizza il blocco
- Randomizzazione stratificata
il campione viene suddiviso in sottogruppi sulla base per esempio delle caratteristiche cliniche che si pensa possano influenzare l’effetto del trattamento in studio, quindi si procede alla randomizzazione degli strati
CECITA’
Serve per prevenire il bias di prestazione e di rilevazione
Rationale:
- il paziente potrebbe essere influenzato dal sapere quale trattamento ha ricevuto
- i medici potrebbero evitare al paziente un trattamento che non considerano utile al paziente
- i medici potrebbero valutare diversamente la condizione del paziente sapendo quale trattamento ha ricevuto
- cecità del paziente (singolo cieco)
- cecità del medico che applica la terapia (doppio cieco)
- cecità di chi rileva gli esiti (triplo cieco)
CONTENIMENTO DELLE PERDITE
- Il follow-up deve essere il più possibile completo, cioè riguardare tutti i pazienti entrati nello studio - Se sono persi al follow-up > 20% dei pazienti, i
risultati non sono attendibili
- I pazienti devono essere analizzati nel gruppo di assegnazione cioè devono essere evitate esclusioni dopo la randomizzazione e si deve effettuare l’analisi intention to treat
Intention to treat analysis
Tutti i pazienti randomizzati devono essere analizzati nel gruppo a cui sono stati assegnati, indipendentemente dal fatto che vi siano rimasti fino alla fine dello studio
- Riflette l’efficacia del trattamento in condizioni reali - Evita l’autoselezione in base ai benefici e ai fattori
prognostici
- Preserva la confrontabilità dei gruppi mantenendo lo schema di randomizzazione iniziale
- E’ una analisi conservativa che sottostima gli effetti (favorevoli o non favorevoli)
Pazienti che non aderiscono al trattamento assegnato
Follow up completo Si conoscono gli esiti
Intention to treat analysis
Follow up incompleto Non si conoscono gli esiti Devono essere ugualmente
inclusi nell’analisi Analisi del caso peggiore Se la perdita è del 20% i
risultati sono comunque inaffidabili
Analisi del caso peggiore
Vengono attribuiti gli esiti “artificialmente”
- Pazienti persi al trattamento: esito negativo - Pazienti persi al controllo: esito positivo
Se questa analisi conferma i risultati, lo studio è attendibile
DURATA DEL FOLLOW-UP
Il follow-up deve essere sufficientemente lungo da permettere di osservare l’esito
UGUAGLIANZA DEI CO-TRATTAMENTI I gruppi dovrebbero essere trattati in modo uguale ad eccezione dell’intervento sperimentale
DIMENSIONE DEL CAMPIONE
La dimensione di uno studio è cruciale per determinare la significatività statistica dei risultati e deve essere calcolata a priori in base ad alcuni parametri:
- la minima differenza che si vuole rilevare tra i 2 trattamenti
- il livello di significatività voluto per respingere l’ipotesi che i due trattamenti siano uguali (ipotesi nulla) convenzionalmente alfa=0.05
- il valore della potenza dello studio, ossia la probabilità di trovare significativa la differenza di cui sopra convenzionalmente 1-beta (0.20)=80%
- la frequenza dell’esito nel gruppo controllo
Errore alfa o di I tipo
- Consiste nel concludere che c’è una differenza tra i trattamenti, quando questa non esiste
- Il livello di significatività accettato è 0.05, cioè si pone convenzionalmente che una differenza non sia dovuta al caso se p0.05
Rischio del 5% di concludere che A<>B quando in realtà A=B
Errore beta o di II tipo
- Consiste nel concludere che non vi è differenza significativa tra 2 misure quando in realtà questa esiste
- Questo errore è convenzionalmente = 0.20 ovvero corro il rischio del 20% di concludere che A=B quando in realtà A<>B
1-errore beta= potenza dello studio
TIPOLOGIA DI PAZIENTI
Descrizione dei
-Criteri di inclusione/esclusione (giovani, comorbidità, etc.) -Criteri di diagnosi
-Popolazione da cui è stato scelto il campione
SCHEMA DI TRATTAMENTO
-Dosi e vie di somministrazione -Tipologia dei co-trattamenti
SETTING
(es. ambulatoriale, ospedale di II livello)
OUTCOMES
SCELTA DEGLI OUTCOMES
Esiti determinati in modo inequivocabile ed oggettivo (hard) - Mortalità
- Disabilità - Qualità della vita
Esiti determinati in modo meno certo (soft; surrogati o sostitutivi)
- Misura di laboratorio
- Segno strumentale (es. riduzione massa tumorale).
Gli esiti surrogati non sempre sono buoni predittori dell’esito principale
L’uso di un farmaco nella pratica clinica dovrebbe basarsi su dimostrazioni di efficacia del farmaco sperimentale in relazione ad esiti hard
RILEVANZA DEI RISULTATI MISURE
-Misure descrittive degli esiti
-Misure di confronto degli esiti (esprimono l’efficacia del trattamento)
MISURE DESCRITTIVE Misure assolute
- Frequenza assoluta: n° di soggetti con evento
Misure relative
- Frequenza relativa: rapporto tra n° di soggetti con evento e totale dei soggetti del singolo gruppo
- Control Event Rate (CER) - Experimental Event Rate (ERR)
- Odds: rapporto tra n° di soggetti con evento e soggetti senza evento del singolo gruppo
MISURE DESCRITTIVE DEGLI ESITI
500 500
480 460
Vivi
20 40
Morti
Gruppo Sperimentale Gruppo Controllo
Frequenza assoluta= 40 20
Frequenza relativa= 40/500=0.08 (CER) 20/500=0.04 (EER)
Odds= 40/460=0.09 20/480=0.04
MISURE DI CONFRONTO DEGLI ESITI Significatività statistica
La significatività statistica p<0.05 ci informa che la differenza trovata non è dovuta al caso, ma non ci informa sull’entità della differenza
Misure di importanza clinica
Esprimono le differenza statisticamente significative in una maniera clinicamente utile
Misure Assolute - Rischio assoluto
- Riduzione assoluta del rischio - Aumento assoluto del rischio Misure Relative
- Rischio Relativo
- Riduzione Relativa del Rischio - Aumento Relativo del Rischio
- Odd Ratio: rapporto degli odds dei 2 gruppi
MISURE ASSOLUTE DI CONFRONTO DEGLI ESITI
Riduzione assoluta del rischio (ARR):
La differenza in valore assoluto del tasso di eventi tra gruppo di controllo CER e gruppo sperimentale EER
ARR = CER-EER
Aumento assoluto del rischio (ARI):
Differenza in valore assoluto del tasso di eventi (negativi) tra gruppo sperimentale EER e gruppo di controllo CER
ARI = EER-CER
MISURE RELATIVE DI CONFRONTO DEGLI ESITI
Rischio relativo (RR):
Rapporto tra il rischio di un evento nel gruppo sperimentale e quello del gruppo di controllo
RR = EER/CER
Riduzione relativa del rischio (RRR):
Riduzione dell’Incidenza di un evento DOVUTA AL TRATTAMENTO rispetto al gruppo di controllo
RRR = CER-EER/CER (ARR/CER)
ODDS RATIO (OR):
Rapporto delle odds dell’evento nei due gruppi OR = ODDS(sperimentale)/ODDS(controllo)