BORGO TOSSIGNANO • CASALFIUMANESE • CASTEL DEL RIO • CASTEL GUELFO • CASTEL SAN PIETRO TERME • DOZZA • FONTANELICE • IMOLA • MEDICINA • MORDANO
C C O O M M U U N N E E D D I I C C A A S S T T E E L L S S A A N N P P I I E E T T R R O O T T E E R R M M E E
Si S in nd da ac co o Fausto Tinti Se S eg gr re et ta ar ri io o C Co om mu un na al le e Cinzia Giacometti A
Ad do oz zi io on ne e Delibera C.C. n. 20 del 07/06/2013 – Var.1 Del. C.C. n. 120 del 12/12/2013 C
Co on nt tr ro od de ed du uz zi io on ni i Delibera C.C.
Ap A pp pr ro ov va az zi io on ne e Delibera C.C.
P P S S C C R R U U E E
C C A A
R R R E EL E L LA A AZ Z Z I IO I O O N NE N E E G G GE E EN N N E ER E R RA A AL L L E E E
C C C O ON O N NT T TR R RO O OD D DE E ED D DU U UZ Z Z I I I O ON O N N I I I A A AL L L L L L E E E O O O S S S S S S E E E R R R V V V A A A Z Z Z I I I O O O N N N I I I D D D E E E G G G L L L I I I E E E N N N T T T I I I
A AL LL LE EG GA A TO T O
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RE R ES SP PO ON N SA S A BI B IL LE E D DI I P PR RO OG GE ET TT TO O Arch. Alessandro Costa
UF U FF FI IC CI IO O D D I I P PI IA AN NO O F FE ED DE ER RA AT TO O Arch. Alessandro Costa
Dott.ssa Raffaella Baroni Dott. Lorenzo Diani Ing. Morena Rabiti C
CO ON NS SU UL LE EN N TI T I D DI I P PR R OG O GE ET TT TO O Arch. Franco Capra
Arch. Piergiorgio Mongioj
Arch. Mario Piccinini
Arch. Ivano Serranton
GR G RU UP PP PO O D DI I L LA AV VO OR R O O P PS SC C
COLLEGIO DEI FUNZIONARI AL 15.07.2015
Arch. Alessandro Costa, Ufficio Tecnico Associato Comuni di Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel Guelfo, Fontanelice Geom. Maurizio Bruzzi, Comune di Castel del Rio
Arch. Ivano Serrantoni, Comune di Castel San Pietro Terme Ing. Susanna Bettini, Comune di Dozza
Ing. Fulvio Bartoli, Comune di Imola
Arch. Francesca Vassura, Comune di Medicina Geom. Alfonso Calderoni, Comune di Mordano
COLLABORATORI E CONTRIBUTI
Ing. Giulia Angelelli, dirigente Comune di Medicina sino al 23.05.2014 Arch. Nicola Cardinali, Comune di Castel Guelfo
Dott.ssa Emanuela Casari, Comune di Medicina Roberto Cenni, Comune di Imola
Arch. Manuela Mega, Comune di Castel San Pietro Terme Geom. Stefania Mongardi, Comune di Castel San Pietro Terme Saverio Orselli, Comune di Imola
Arch. Roberta Querzè, Comune di Imola Ing. Morena Rabiti, Comune di Castel Guelfo Ing. Laura Ricci, Comune di Imola
Dott.ssa Valeria Tarroni, Comune di Imola Geom. Tiziano Trebbi, Comune di Medicina Ing. Rachele Bria, Comune di Medicina Dott. Geol. Lucietta Villa, Comune di Imola
Arch. Fausto Zanetti, Comune di Castel San Pietro Terme
CONTRIBUTI SPECIALISTICI
Analisi della potenzialità archeologica:
Dott. Xabier Z. Gonzalez Muro Dott. Giacomo Orofino Classificazione acustica:
AIRIS ValSAT:
GEA Progetti
A++ associati - Progetti Sostenibili Geologia e Morfologia:
Studio Quintili e associati Sismica:
Studio geologico ambientale ARKIGEO di Gasparini Dott. Geol. Giorgio
Si ringrazia per la collaborazione:
AITE – Associazione Indipendente Tecnici Edilizi AREA BLU
ARPA - Sezione Provincia di Bologna - Distacco imolese
AUSL di Imola – Dipartimento di Salute Pubblica (UOC Igiene e Sanità Pubblica; UOC Prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro)
Dott. Paolo Mattiussi, Responsabile Servizi Programmazione Territoriale Regione Emilia-Romagna
PROT. ENTE ELAB. MOD. RICHIESTA DI MODIFICA C/I CONTRODEDUZIONE ELAB.
MOD.
Nel territorio afferente il Comune di Castel San Pietro Terme è vigente il Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico (PSAI) approvato dalla Giunta Regionale Emilia Romagna Del. 567/2003 e vigente dal 14.05.2003. L'esame dei documenti che costituiscono PSC e RUE riguarda le questioni più rilevanti che emergono dal confronto tra i contenuti specifici e gli obiettivi generali propri della pianificazione di bacino in relazione agli strumenti di pianificazione di bacino sopra citati, i cui principali contenuti sono richiamati e fatti propri nel PTCP vigente della Provincia di Bologna (il PTCP della Provincia di Bologna al comma 4 art. 1.4 costituisce, in questo contesto per il titolo 4 e il titolo 6 delle norme e per le individuazioni cartografiche contenute nelle tavole 1 e 2, la disciplina di coordinamento e di attuazione dei piani stralcio di bacino, che mantengono comunque la loro validità ed efficacia). In generale si sottolinea che negli strumenti pianificatori e nelle autorizzazioni successive sarà imperativo mantenere le fasce di sicurezza valutate in relazione a scarpate, incisioni torrentizie, cigli di terrazzi alluvionali, etc.
• Schede geologiche d'ambito Non è stata redatta per gli ambiti D_N.11 (Lupara), D_N.5 e AR.1, a differenza di quanto indicato nella scheda ValSAT. C
Nel territorio di Castel S.Pietro Terme non è previsto, in sede di adozione, alcun abito AR.1.
La scheda geologica dell'ambito D_N5 è stata redatta mentre l'ambito D_N11 non è stato indagato in quanto, come indicato nella scheda VIP, non sarà oggetto di capacità edificatoria ma destinato solo a dotazione coerente con la finalità del paesaggio e con la funzioni presenti ai margini (attività sportive, parco pubblico, etc). Nell'eventualità di previsioni che richiedano l'edificazione, verranno effettuati gli approfondimenti e le indagini necessarie.
• PSC NTA art. 3.1.1 c. 2 NORM. Si segnala un refuso al comma 2 lettera b dell'art. 3.1.1: sostituire la parola "inesto" con la parola "innesco".
• PSC NTA art. 3.1.2 c. 1 NORM. Aggiungere al comma 1 dell'art. 3.1.2 la frase " Gli interventi ammissibili in tali aree sono disciplinati dal RUE "
• PSC NTA art. 3.1.3 c. 1 NORM. Aggiungere al comma 1 dell'art. 3.1.3 la frase " Gli interventi ammissibili in tali aree sono disciplinati dal RUE "
• PSC NTA art. 3.1.6 c. 2 NORM. Modificare il comma 2 dell'art. 3.1.6 come segue: "In tali zone, per gli interventi nelle aree urbanizzabili devono esere previsti sistemi di laminazione delle acque meteoriche, disciplinati dal RUE, in conformità all'art. 4.8 del PTCP stesso ".
• PSC NTA art. 3.2.1 c. 4 NORM.
Il termine "Aree a rischio di frana da sottoporre a verifica" non è corretto, in quanto si tratta più propriamente di "Unità a rischio da frana", il cui valore da R1 a R4 indica il grado di rischio, valutato sulla vase degli elementi a rischio presenti. Si segnala inoltre che le medesime unità, contrariamente a quanto indicato, non sono rappresentate nella tav. 3 del PSC.
• RUE TOMO III
art. 1.4.1 c. 2 NORM.
L'ultimo punto del comma 2 deve essere modificato nel seguente modo: "S ono ammessi:
- opere di regimentazione idraulica e di difesa del suolo da parte delle autorità competenti da realizzarsi prevalentemente con tecniche di ingegneria naturalistica;
- impianti per la produzione di energia idroelettrica;
- la realizzazione senza impermeabilizzazione dei suoli di:
- corridoi ecologici;
- percorsi e spazi di sosta pedonale e per mezzi di trasporto non motorizzati;
- parchi urbani e/o sistemazioni a verde per attività che non comportino pericolo di danno per le persone e le cose, del tempo libero all'aria aperta e per la balneazione, el cui attrezzature non preesistenti siano mobili o amovibili e precarie ".
• RUE TOMO III
art. 1.4.2 c. 6 NORM. La fine del comma 6 deve essere modificata come segue: "Per le infrastrutture lineari non completamente interrate , deve evitarsi che corrano parallele ai corsi d’acqua. Gli impianti puntuali devono avere altezza inferiore a 20m, distanza minima dai fabbricati 10m, distanza minima da strade nel rispetto del successivo art. 13.1.3 ".
• RUE TOMO III
art. 1.4.3 c. 2 NORM.
Il comma 2 deve essere modificato come di seguito: " 2. In tali fasce sono vietate:
- la nuova edificazione non finalizzata all’attività agricola di imprenditori agricoli a titolo principale o a opere pubbliche o di interesse pubblico, essenziali e non diversamente localizzabili;
- la realizzazione di nuove discariche,
- le attività di gestione di rifiuti urbani, speciali e pericolosi;
- attività, anche agricole, che comportino un maggior rischio idraulico per persone/cose, inquinamento delle acque o fenomeni franosi negli alvei attivi e negli invasi dei bacini idrici".
• RUE TOMO III
art. 1.4.4 c. 1 NORM.
Al comma 1 deve essere aggiunta la seguente frase: "All'interno delle aree di cui al presente comma, fatto slavo quanto previsto dai successivi commi, può essere consentita la realizzazione di nuovi fabbricati e manufatti solo nei casi in cui essi siano interni al territorio urbanizzato o espansioni contermini dello stesso e la loro realizzazione non incrementi sensibilmente il rischio idraulico rispetto al rischio esistente ".
• RUE TOMO III
art. 1.4.4 c. 2 NORM.
Il comma 2 deve essere modificato come di seguito: "2. È ammessa, previo parere favorevole dell'Autorità di Bacino, la realizzazione, nel rispetto del deflusso delle acque e senza sensibile aumento del rischio idraulico rispetto al rischio esistente, per esigenze funzionali e di completamento e coerenti con la pianificazione degli interventi di emergenza, di:
• linee di comunicazione viaria e ferroviaria;
• spazi di sosta;
• impianti a rete e puntuali per l'approvvigionamento idrico;
• impianti per lo smaltimento dei reflui;
• impianti per il trasporto dell'energia;
• impianti per le telecomunicazioni".
• RUE TOMO III
art. 1.4.8 c. 1 NORM.
Aggiungere al comma 1 la seguente frase: "Le superfici permeabili destinate a parco o a verde compatto possono essere sottratte alla superficie territoriale nel computo del volume totale dei sistemi di raccolta delle acqua piovane. Solo nel caso in cui esse scolino, direttamente o indirettamente, nel sistema di smaltimento delle acque di pioggia;
possono invece essere sottratte le superfici dei sistemi di raccolta a cielo aperto ".
• RUE TOMO III
art. 1.4.9 c. 2 NORM. Per l'art. 1.4.9 comma 2 si segnala quanto già detto in precedenza in riferimento all'art. 3.2.1 delle NTA del PSC e inoltre che nel comma 3 del medesimo articolo mancano le unità non idonee a usi urbanistici nell'elenco presente.
Appare opportuno segnalare che il Comitato Istituzionale dell'Autorità di Bacino del Reno ha adottato una variante all'art. 20 delle norme del PSAI in cui si impone di fare riferimento, per il progetto dei sistemi di raccolta delle acque piovane, al documento di indirizzo "Linee guida per la progettazione dei sistemi di raccolta delle acque piovane per il controllo degli apporti neòlle reti idrografiche di pianura" di cui si allega copia. Tale variante al PSAI entrerà in vigore in seguito alla definitiva approvazione da
657/15 AUTORITA'
BACINO RENO
In accoglimento della riserva n. 21 della Provincia di Bologna e in recepimento delle disposizioni della LR 15/2013, si rivede la formulazione dei Titoli 2, 3 e 4 delle Nta del PSC, che costituiranno il corpo normativo
"Scheda dei Vincoli", unico riferimento per le prescrizioni da rispettare in conseguenza dei vincoli stessi. Si elidono conseguentemente i disposti normativi qualora ripetizioni del PTCP e delle norme sovraordinate; i contenuti prescrittivi attinenti i vincoli nel Tomo III del RUE vengono rivisti secondo tale criterio e trasferiti nella Scheda dei vincoli di cui sopra.
I
PARERI ENTI PSC - RUE - VALSAT
Nella relazione del PSC sono elencati alcuni degli obiettivi che i Comuni del NCI si prefissano di raggiungere nei prossimi anni con la realizzazione di questo piano, in particolare sono condivisibili gli obiettivi di sotto riportati:
• riduzione di circa il 45% delle nuove previsioni insediative residenziali, rispetto a quanto previsto dal DP;
• previsione dei nuovi ambiti insediativi residenziali come fisiologica integrazione dei tessuti esistenti e comunque dotati di infrastrutture atte ad accogiere i nuovi carichi insediativi;
• previsioni di densità edilizie contenute atte ad assicurare quantità di dotazioni anche compensative dei tessuti urbani esistenti e limitrofi sottodotati;
• previsione di meccanismi gestionali di governo delle quantità edificatorie da attuarsi nei vari POC, coerenti con l'oggettiva e dimostrata "domanda" e con la capacità di generare offerta occupazionale come dotazione sociale;
• concepire le nuove capacità insediative come un patrimonio da spendere solo successivamente all'attuazione di interventi di riqualificazione di tessuti dismessi;
• definizioni di schede Valsat aventi contenuti d iindirizzo progettuale (schede VIp) in grado di indicare gli elementi di criticità e le soluzioni a cui la progettazione sott'ordinata dovrà tendere;
• concentrare le nuove previsioni insediative produttive in solo 3 Poli sovracomunali (Imola, San Carlo e Fossatone).
Per quanto riguarda la riduzione di circa il 45% delle nuove previsioni insediative residenziali il DP calcolava un fabbisogni di 14.323 nuove abitazioni nel territorio circondariale, mentre il PSC ridimensiona il numero a 8.320 di cui 5.800 da realizzarsi in aree di nuovo impianto, Castel San Pietro in particolare passa da 3942 alloggi a 1500 di cui 562 residui di PRG con PUA in attuazione.
Per gli ambiti produttivi il PSC prevede nell'ambito S. Carlo in località Poggio PIccolo 67 ha di nuova espansione pari al 17% delle previsioni del NCI mentre ad Osteria Grande si prevede un consolidamento e valorizzazione ma i 9 ha di espansione previsti nel DP vengono azzerati nel PSC adottato. La scelta della polarità di Poggio Piccolo rappresenta per il Capoluogo di Castel San Pietro la salvaguardia da una presenza di attività industriali (e di traffico indotto) di eccessivo carico urbanistico, incompatibile con la residenzialità di qualità e, al tempo stesso, la possibilità di importanti occasioni di sciluppo occupazionale. Il PSC incentiva lo stanziamento di nuove aziende a forte valenza occupazionale, valorizzandone comunque gli aspetti di qualità insediativa e di valenza ambientale da insediarsi a ovest e a nord del Polo San Carlo, a est del canale di Medicina.
Il PSC prevede inoltre il potenziamento e la calorizzazione di notevoli dotazioni già esistenti , le Terme, il Golf club, il parco lungo Sillaro per il quale si prevede il consolidamento e la valorizzazione come dotazione territoriale (DN) e dotazione ecologica e ambientale (DEA) delle aree adiacenti o contigue all'asta fluviale come luoghi ove coniugare la valorizzazione ambientale e naturalistica con fgunzioni con esse compatibili, legate soprattutto allo sport , allo svago, alla socializzazione e alla ricreazione.
Anche la proposta del villaggio Oxylanee in adiacenza al Polo San Carlo per un insediamento sportivo-commerciale ha una valenza sotto il profilo dell'incremento delle dotazioni sportive e dell'attrattività turistica legata allo sport e del commercio specialistico.
Per quanto riguarda le infrastrutture, Castel San Pietro è servito dal SFM con cadenza di 30 minuti e fermate a Varignana e Castel San Pietro ed è prevista una nuova fermata a Toscanella; si prevede la riorganizzazione della via Emilia, la razionalizzazione e completamento di viabilità già esistente a nord della ferrovia, al fine di creare possibilità di percorsi alternativi alla via Emilia, un nuovo casello autostradale (A14),all'altezza dell'incrocio tra il futuro Passante Nord e l'attuale percorso autrostradale nel punto di connessione tra la Complanare Sud e Ponte Rizzoli, nuovo casello autostradale (A14), all'altezza di Toscanella e relativo raccordo su Castel Guelfo e Toscanella collegati con il passante Nord, quarta corsia dell'autostrada A14 in progetto.
E'senz'altro condivisibile la metodologia utilizzata per la valutazione di sostenibilità del piano. Il metodo prevede la verifica, attraverso alcuni indicatori, di eventuali incompatibilità tra le previsioni di piano (obiettivi generali e psecifici) e la situazione ambientale, paesaggistica, economica e sociale, all'interno del quale il piano si muove.
Si riportano di seguito alcune considerazioni seguendo l'ordine delle tematiche ambientali trattate nella Valsat.
Non comporta controdeduzioni o modifiche normative e/o cartografiche.
SISTEMA DELLE INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITA'
Si condividono gli obiettivi generali perseguiti dal piano relativamente a:
• miglioramento e fluidificazione dei traffici eicolari endogeni al territorio circondariale, con paricolare riferimento alla via Emilia, per la quale prioritariamente occorre attuare azioni tendenti alla soppressione e concentrazione delle attuali immissioni;
• rivisitazione delle funzioni generatrici di nuovi carichi veicolari direttamente connessi a essa, riprogettazione delle fasce di rispetto e mitigazione, creando le condizioni per un nuovo ordine urbano e una nuova percezione funzionale;
• potenziamento del Sistema Ferroviario Metropolitano e del Trasporto Pubblico Locale (nuova stazione di Toscanella, potenziamento stazioni esistenti e parcheggi scambiatori, bus-via Budrio/Medicina/Massa Lombarda, navetta Medicina/stazione SFM Castel San Pietro, TPL Valle del Santerno);
• riqualificazione delle principali arterie storiche, la via Emilia e la via Montanara, anche sotto il profilo urbanistico e di controllo della sicurezza stradale;
• completamento della trasversale di pianura e della nuova San Vitale;
• adeguamento della rete extraurbana minore alle esigenze di collegamento intercomunale;
• interventi per la sicurezza stradale;
• potenziamento delle reti ciclabili urbane ed extraurbane;
• incentivare l'impianto di colture non agro-alimentari lungo le direttrici di traffico autostradale.
Non comporta controdeduzioni o modifiche normative e/o cartografiche.
DOTAZIONI TERRITORIALI
Tutti i Comuni dell'imolese, con i piani attualmente vigenti, hanno concluso la fase di adeguamento dei servizi; tutti i Comuni hanno realizzato gli standard di legge, in molti casi i servizi realizzati sono ampliamente al di sopra degli standard previsti dalla legge regionale. MOlti piani vigenti presentano fra gli elaborati oltre alla contabilità degli standard in essere e previsti, un vero e proprio "Piano dei servizi" come espressione di un progetto di "città pubblica". Alcuni comuni come Dozza, Castel San Pietro, Fontanelice e Mordano hanno individuato "spine di servizi" o "poli dei servizi" nei quali risultano integrati i servizi per l'istruzione, lo sport e il verde attrezzato in modo da evitare la dispersione, favorendone l'uso e migliorando la gestione.
IL PSC lega fortemente ogni possibliità di sviluppo alla contemporanea attuazione (e possibilità di gestione) delle dotazioni pubbliche che rendono sostenibile l'intervento di sviluppo stesso e istituisce, inoltre, ulteriori classi di dotazioni diverse da quelle meramente sociali e di funzione collettiva (D), introducendo le Dotazioni Speciali (DS) che comprendono tutte le attrezzature tecnologiche, manutentive e di riciclo e le Dotazioni Ecologiche ed Ambientali (DEA) con la finalità di ridurre e slavaguardare le aree di fatto e potenzialmente utili al riequilibrio ambientale e le risorse naturali.
Fonteanelice già nel 2011 aveva un quantitativo di dotazioni territoriali pari a più del doppio (76.75 mq/ab)degli standard obiettivo (30 mq/ab) e le previsioni al 2024 porteranno tale rapporto a 117.08 mq/ab).
Per quanto riguarda la realizzazione delle future dotazioni di verde pubblico e parcheggi si faccia riferimento anche alle linee guida dell'AUSL.
• ValSAT elab. C1
• Relazione PSC
NORM.
• ValSAT elab. C1
2075/14 ARPA
NORM. C Non comporta controdeduzioni o modifiche normative e/o cartografiche.
Non comporta controdeduzioni o modifiche normative e/o cartografiche.
NORM.
SUOLO E ACQUE
Tra gli obiettivi per la tutela della risorsa idrica si potrebbero riportare come già indicato nel parere ARPA sul DP le seguenti indicazioni:in tutte le nuove edificazioni, negli ampliamenti e/o ristrutturazioni con aumento significatico del carico urbanistico si prescrive:
• la realizzazione di reti fognarie separate per le acque bianche e nere;
• l'adeguamento dei recapiti finali dei tratti fognari non ancora allacciari ad idonei sistemi di trattamento degli scarichi;
• l'allacciamento di tutti gli insediamenti produttivi e civili che attualmente trovano recapito per gli scarichi in acque superficiali e nel suolo a pubblica fognatura;
• l'estensione e adeguamento della rete fognaria delle aree attualmente non servite ed eventuale adeguamento degli impianti di trattamento e depurazione;
• il recapito finale delle acque meteoriche deve avvenire prioritariamente nei ricettori delle acque superficiali nei limiti ammessi dai competenti uffici delle Bonifiche;
• il recapito finale delle acque meteoriche nel sottosuolo deve avvenire soltanto per le aree residenziali di limitate estensioni, con adeguata superficie drenante;
• l'obbligo di avvio alla depurazione o adeguato trattamento delle acque di prima pioggia provenienti da aree artigianali e/o industriali.
A proposito del consumo di suolo il maggior incremento di suolo trasformabile rispetto al trasformato è a Castel San Pietro con il 21% rispetto al valore medio del NCI del 17.35%. Inoltre il rapporto ambientale calcola per ogni comune la percentuale di territorio trasformato e trasformabile interessato dalla presenza di tutele relative alla tutela dei versanti e sicurezza idrogeologica (es. scarpate, frane, UIE) e tutele relative a tutela acque superficiali e rischi naturali rete idrografica (alveo attivo, reticolo irdtografico, fasce tutela e pertinenza fluviale, aree a rischio esondazione, etc.), tutela dellaqualità delle risorse idriche (zone rispetto pozzi e sorgenti, terrazzi alluvionali, area ricarica falde, etc.).
A Castel San Pietro risulta il 37% di territorio in aree vincolate per tutela versanti e sicurezza idrogeologica, ma solo il 2,8% di territorio trasformato è in area di tutela mentre lo 0,5% di nuove previsioni è in aree di tutela.
Per quanto riguarda il territorio trasformato in aree vincolate per acque superficiali, Castel San Pietro ne ha il 12%, ha il 17% di territorio trasformato in aree di tutela e prevede l'8,87% del trasformabile all'interno di esse per un totale di 18,2 ha. Per quanto riguarda il territorio trasformato in aree vincolate per acque sotterranee, Castel San Pietro ne ha il 35,9%, ha il 62,89% di territorio trasformato in aree di tutela e prevede il 56,16% del trasformabile all'interno di esse per un totale di 115,2 ha. Questa è senz'altro una criticità in relazione al fenomeno della subsidenza e della ricarica delle falde.
SISTEMA FOGNARIO E DEPURATIVO
Il sistema fognario e depurativo esistente a livello di circondario presenta situazioni critiche, sottodimensionamenti, scarsa separazione delle reti, cui si aggiuge per tutti i Comuni il problema del trattamento delle acque di prima pioggia, previsto dalla recente normativa regionale. Per quanto riguarda le acque bianche, le fogne sono in generale sottodimensionate e sono presenti criticità per quei canali privati e consorziali in cui si immettono le acque. Con riferimento alle nuove urbanizzazioni, si dovranno prevedere bacini di laminazione e/o rispettare le indicazioni dei gestori degli scoli consorziali.
In particolare, a Castel San Pietro la situazione riportata nei documenti è la seguente:
• Fogna nera: sono presenti alcuni canali tombinati che funzionano da fogne miste; resta il problema legato al trattamento delle acque di prima pioggia, che dovrà essere affrontato in funzione delle prescrizioni autorizzative; in linea di massima dovranno essere previste vasche di prima pioggia in corrispondenza dei principali scolmatori; è da prevedere il collegmento della zona industriale a ridosso dell'autostrada con la rete fognaria di Castel San Pietro; sono presenti alcune frazioni non collegate alla rete fognaria (zona di via San Giorgio, Gaiana);
• Fogna bianca: le fogne sono in alcuni casi sottodimensionate (via Foscolo, Dalla CHiesam Tanari, Roma, Cefalonia, Silvio Pellico, Alfieri, viale della Repubblica, etc.). Ad Osteria Grande si sono avviati i primi interventi di adeguamento delle reti fognarie nella zona di via Brocoli; tali interventi dovranno essere completati anche nelle zone di monte (via Bandiera). Con riferimento alle nuove urbanizzazioni, si dovranno prevedere bacini di laminazione e/o rispettare le indicazioni dei gestori degli scoli consorziali.
A livello di depurazione, a Castel San Pietro è presente un depuratore di grandi dimensioni (25.000 ab. eq.).
L'agglomerato conta 20.000 abitanti quindi il depuratore ha un'adeguata riserva. Il depuratore dovrà rispettare limiti più restrittivi con riferimento all'azoto a partire dal 2016, per cui saranno necessari adeguamenti/potenziamenti di alcune fasi di trattamento. E' da prevedere il collegamento della frazione Molino Nuovo al depuratore di S.
Martino in Pedriolo. IL depuratore di Castel San Pietro Terme è inserito nel "Piano di tutela ambientale" tra quelli in cui è previsto il riuso delle acque reflue a fini irrigui: è quindi da prevedere un completamento del ciclo di depurazione attraverso un trattamento terziario.
Le linee guida, condivisibili, previste dal PSC per i futuri sviluppi sono le seguenti:
• separazione delle reti;
• realizzazione di bacini di laminazione per limitare i problemi legati alle acque bianche dei nuovi insediamenti e migliorare la situazione esistente;
• potenziamento di alcuni collettori fognari (collegamento zona industriale Castel San Pietro T.-Castel Guelfo, etc.);
• realizzazione di reti fognarie nere in presenza di scoli "tombinati";
• trattamento acque di prima pioggia a partire dai punti più critici e in corrispondenza degli sfioratori principali e/o depuratori.
L'elaborato C1 VAS-VALSAT Rapporto ambientale non viene modificato. Viene integrato dall'elaborato
"Integrazioni alla Valsat" a cui si rimanda.
CONSUMI IDRICI
Obiettivo del PSC è ridurre i consumi idrici pro-capite e totali (domestici, agricoli e industriali) del 20% attraverso politiche che favoriscano forme di risparmio/riciclo idrico nelle nuove edificazioni e nelle ristrutturazioni, il riutilizzo delle acque meteoriche per usi compatibili, l'impiego di acque meno pregiate nei cicoli produttivi che lo consentano. Secondo le indicazioni del PTA; i consumi domestici dovranno tendere a una riduzione di oltre il 15% nei prossimi 10 anni, fino al raggiungimento della soglia dei 150 l/giorno per abitante (al 2016). Attualmente i consumi pro-capite sono in leggera diminuzione ma ancora troppo alti rispetto agli obiettici della pianificazione sovraordinata.
A livello circondariale, i valori medi per il 2009 registrano un consumo pro-capite di 209 l/giorno contro un valore di 211 l/giorno registrato nel 2005, con una riduzione minima pari a solo lo 0,9%; la situazione è invece negativa per il settore industriale che vede un incremento dei consumi.
Dal 2005 al 2009 a Castel San Pietro i consumi pro-capite per uso domestico (mc/anno) sono diminuiti del 4,5%; anche i consumi non domestici sono diminuiti notevolmente pur aumentando le utenze, il trend di diminuzione dei consumi domestici continua anche dal 2009 al 2011, mentre per i consumi non domestici pur diminuendo le utenze aumentano i consumi.
L'elaborato C1 VAS-VALSAT Rapporto ambientale non viene modificato. Viene integrato dall'elaborato
"Integrazioni alla Valsat" a cui si rimanda.
• ValSAT elab. C1 NORM.
2075/14 ARPA
L'elaborato C1 VAS-VALSAT Rapporto ambientale non viene modificato. Viene integrato dall'elaborato
"Integrazioni alla Valsat" a cui si rimanda.
QUALITA' DELL'ARIA
Il Comune di Castel San Pietro Terme, seppur presenti un territorio a vocazione prevalentemente rurale, in base alla distribuzione delle infrastrutture e delle attività fa sì che possa essere suddiviso in rapporto all'uso e alle pressioni stesse in 2 macroaree: una valliva più antropizzata e una pedemontana caratterizzata da ambiti rurali a valenza paesaggistica. Nella prima il territorio è interessato da una fitta rete di viaria, anche in ambito rurale, e presenta i centri urbani di Castel San Pietro Terme, Osteria Grande e POggio, e con essi le attività produttive e terziarie presenti nel comune. La seconda marcoarea è interessata solo da ambiti rurali e da una modesta rete viaria di natura unicamente locale; l'unica strada di rilievo è la SP21 - Val Sillaro, che interessa solo una parte marginale dell'area. Ne consegue che in quest'ultima macroarea l'inquinamento atmosferico è modesto se non trascurabile. Per quanto riguarda la prte valliva, invece, le principali fonti di inquinamento sono la rete viaria per l'ambito rurale, in particolare l'Autostrada A14, la SP19 San Carlo, la SP31 COlunga-via Stradelli Guelfi e la SS via Emilia, menttre per l'ambito urbano alla rete stradale si aggiungono le emissioni puntuali derivanti dalle attività produttive dislocate al limite dei territori urbanizzati o esternamente come accade a Poggio. Volendo svolgere un'analisi particolareggiata dei 3 ambiti urbani, si riscontra:
• a Castel San Pietro una distribuzione delle emissioni concentrata a nord o a est del centro urbano. Le emissioni a nord forniscono per numero ed entità il maggior apporto di inquinanti in atmosfera; inoltre per collocazione in rapporto alla direzione di provenienza dei venti prevalenti (NO) costituiscono anche una maggior fonte di criticità per l'abitato. Oltre alle sorgenti puntuali, in questa parte di territorio corrono le 2 vie di precorrenza principale (via Emilia e SP19-San Carlo) e la linea ferroviaria.
• a Poggio l'area in cui si concentra il maggior numero di emissioni è posta a SE dell'abitato e a qualche chilometro da esso, in località Ca'Bianca. Questo fa sì che l'abitato sia sopravento rispetto alla direzione dei venti prevalente e risenta sostanzialmente principalmente delle sole emissioni derivanti dalla SP31 COlunga.
• a Ca'Bianca si ritrova l'area industriale comuale. Questa è caratterizzata da un numero ridotto di punti di emissione puntuale e da una viabilità principale rappresentata dalle 2 strade provinciali SP31 e SP19. La sorgente principale d'emissioni in atmosfera, per vicinanza, resta anche qui la rete stradale, in particolare l'Autostrada A14 che corre al limite dell'area;
• a Osteria Grande oltre alla vai Emilia che l'attraversa le principali sorgenti emittenti sono di natura puntuale rappresentate dall'ambito produttivo che occupa tutta la porzione nord dell'ambito urbano.
SI possono individuare sul territorio 2 macroaree con potenziali situazioni di criticità. Questecombaciano con i 2 ambiti urbani di maggior rilievo comunale; Castel San Pietro e Osteria Grande, Le criticità sono legate alla concentrazione di fgunti di emissione, sia di natura puntuale che lineare (in particolare la via Emlia POnente) a ridosso dell'abitato cittadino in cui si traovano anche i siti da ritenersi sensivili in quanto tali. La stessa collocazione del maggior numero di emissioni a nord dell'abitato rende ancor pià plausivile la presenza di uno stato critico a ridosso dei ricettori. Si distingue sul territorio comunale un'ulteriore area di concentrazione delle emissioni a nord del comune, in località Ca'BIanca. Si tratta di un'area industriale a ridosso di quella di Poggio Piccolo, bacino produttivo di rilievo ricadente nel comune di Castel Guelfo. L'area di Ca'Bianca è stata indicata in cartografia accorpata a quella di POggio Piccolo, che per dimensioni e natura delle attività in rapporto anche al numero di emissioni puntali presenti, detiene il maggior contributo. Data la direzione di provenienza prevalente dei venti (ONO) l'area rurale maggiormente colpita è quella che si trova a SE rispetto a Ca'Bianca. Questa risente del contributo emissivo della stessa area industriale di Poggio Piccolo. A queste sorgenti di natura puntuale si aggiunge quella lineare e di maggior rilievo rappresentata dall'asse autostradale A14, che in questo tratto non presenta barriere fonometriche, che in qualche modo conterrebbero anche le emissioni atmosferiche. L'ambito critico di Poggio Piccolo viene interessato da modesta espansione sia all'interno di Castel Guelfo che dell'adiacente Castel San Pietro Terme.
Analizzando il polo nel suo complesso, le aree produttive in previsione si collocano per la maggiore nell'ambito compreso tra polo e autostrada, ossia in un'area già oggetto di significative ricadute di inquinanti atmosferici derivanti principalmente dall'infrastruttura. L'uso previsto è pertanto pià idoneo di altre diverse destinazioni, inoltre consentirà con la realizzazione di fabbricati proprio a ridosso del lato nord di carreggiata di abbattere buona parte degli inquinanti prodotti dall'infrastruttura proteggendo le zone rurali sottovento all'ìnfrastruttura rispetto alla direzione SO-NE. Per l'area critica a ridosso di Poggio Piccolo si rimanda ala trattazione svolta per il Comune di Castel Guelfo.
In merito alla criticità riscontrata a ridosso dell'abitato di Castel San Pietro Terme, le previsioni non comporteranno con ogni probabilità un peggioramento dello stato di qualità, poichè sono unicamente di tipo residenziale o legate a dotazioni e collocate in modo tale da:
• nel caso delle prime, essere a devita distanza dal polo produttivo, schermate dal contesto esistente o previsto a dotaizoni, da eventuali ricadute;
• nel caso delle seconde, tutelare l'ambito fluviale o fungere in linea generale da filtro tra le principali sorgenti d'inquinanti in atmosgera e l'ambito residenziale o naturale da tutelare.
In merito all'area critica relativa alla località Osteria Grande, la distribuzione delle previsioni, tenuto conto delle direzioni prevalenti dei venti induce a escludere l'insorgere di un peggioramento significativo dello stato di qualità dell'aria o il verificarsi di ulteriori situazioni di criticità per l'ambito residenziale. Fa eccezione solo un modesto ambito a previsione residenziale (ANS_C1.2) posto lungo la via Emilia e scarsamente schermato rispetto all'area produttiva posta a nord e NE. A compensazione degli impatti prodotti dagli insediamenti previsti ed esistenti, Castel San Pietro è dotato di un 53% di superficie a verde rispetto alla superficie urbana attuata e attuabile.
RUMORE
Il Comune è interessato da una fitta rete viaria. In ambito pedemontano, fatta eccezione per la SP21-Val Sillaro, essa assume un carattere esclusivamente locale pertanto può considerarsi una sotgente acustica trascurabile, o quanto meno comparavile alle intermittenti sorgenti locali rappresentate dai mezzi agricoli impiegati. Anche per quanto riguarda la pianura le sorgenti di rumore sono la rete stradale, le aree produttive e la ferrovia. In particolare:
• Poggio e San Lorenzo e l'ambito rurale a essa limitrofo e l'A14 e la SP31 che l'attraversa;
• a Castel San Pietro Terme la rete viaria urbana con in ingresso e uscita dal centro cittadino la via Emilia ponente e la SP19-San Carlo, la ferrovia Ancona-Bologna a nord del centro;
• a Osteria Grande la via Emilia ponente, le numerose attività produttive di valenza sovracomunale che si concentrano a nord dell'abitato, immediatamente a ridosso di esso, la ferrovia Ancona-Bologna a nord del centro.
Oltre alla porzione di territorio posta a ridosso dell'area di Poggio Piccolo e inglobante lo stesso svincolo autostradale, si possono individuare sul territorio 2 macroaree con potenziali situazioni di criticità. Queste combaciano con i 2 ambiti urbani di maggior rilievo comunale, Castel San Pietro e Osteria Grande. Le criticità sono legate alla concentrazione di attività produttive e rete viaria in particolare la via Emilia che li attraversa, oltre che alla presenza della linea gerroviaria entro la cui fascia di pertinenza ricade parte del territorio urbano. Altri generatori di rumore rinvenibili sul territorio comunale sono le aree ad intensa attività umana che per la loro vocazione commerciale o multifunzionale fungono da attrattori di presenza umana e quindi traffico: l'ippodromo, le terme, il polo sportivo-commerciale.
VEDI TABELLA PAG. 7
Come si può notare, la classe I relativa agli ambiti più protetti ovvero scuole rimane incariata. Le maggiori trasformazioni si hanno a carico delle classi III: le prime si riducono a favore in parte delle classi II e in parte delle classi V che vedono un aumento significativo in termini percentuali e le classi IV aree di intensa attività umana (in genere le aree commerciali e in parte produttiva). Le trasformazioni coinvolgono circa 200 ha di superficie su un totale di superficie comunale di ha 14.848,40 pari all' 1,4%.
L'elaborato C1 VAS-VALSAT Rapporto ambientale non viene modificato. Viene integrato dall'elaborato
"Integrazioni alla Valsat" a cui si rimanda.
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NORM.
ARPA • ValSAT elab. C1
2075/14
CAMPI ELETTROMAGNETICI
Gli impianti per la radiodiffusione sonora e televisiva sono tra le sorgenti di potenza più elevata presenti sul territorio. Nel territorio del NCI sono presenti 24 impianti; dal punto di vista sanitario, solo 2 impianti hanno valori critici o superiori ai limiti e sono Monte Grande a Castel San Pietro e MOnte Falcone a Fontanelice. Per quanto riguarda gli impianti radiobase di telefonia mobile, dei 236 impianti a livello di NCI il COmune con più installazioni è CSPT con 74 impianti.
Per quel che riguarda gli elettrodotti per l'alta tensione, si individuano due direttrici parallele alla linea FS a supporto anche di tale infrastruttura.
La rete a media tensione è molto più diffusa sul territorio e capillare, avendo una funzione di distribuzione locale.
Non esistono la momento progetti di nuove linee AT individuate.
La tav. 4 "Infrastrutture, attrezzature tecnologiche,m limiti e rispetti" individua i tracciati delle linee Alta Tensione e le fasce di rispetto rimandando pèer la loro definizione alle NTA art. 4.1.4 - RUE TOmo III art. 13.1.7. In particolare, al comma 2 art. 13.1.7 >Tomo III RUE si dice che le dimensioni delle fasce di attenzione per gli elettrodotti AT/MT sono definite ai sensi della DGR 197/2001 e per tutti gli interventi edilizi, esclusa la manutenzione ordinaria e straordianria, ricadenti in tutto o in parte all'interno delle fasce di attenzione, deve essere richiesta all'ente gestore la determinazione della DPA in base ai parametri e criteri di calcolo indicati dal decreto DM 29.05.2008.
L'elaborato C1 VAS-VALSAT Rapporto ambientale non viene modificato. Viene integrato dall'elaborato
"Integrazioni alla Valsat" a cui si rimanda.
ENERGIE RINNOVABILI E RIFIUTI
Per quanto riguarda le energie rinnovabili a Castel San Pietro l'unica fonte di energia rinnovabile è rappresentata dal fotovoltaico installato su edifici privati; questo è quindi un tema sul quale il PSC può agire ponendosi come obiettivo quello di incrementare la produzione di energia da fonti energetiche alternative richiedendo per le ristrutturazioni e i nuovi insediamenti requisiti energetici migliorativi rispetto a quelli minimi previsti dalla normativa.
Tra gli indicatori di monitoraggio del piano vi è la produzione locale di energia da fonti rinnovabili (rapporto tra consumo energetico prodotto da FER rispetto ai consumi totali) dove allo stato attuale il NCI è al 45% mentre l'obiettivo è di arrivare al 65%; sarebbe interessante avere anche il dato scorporato a livello comunale in modo che ogni comune possa impegnarsi per la propria quota.
Per quanto riguarda la raccolta differenziata, la percentuale ragiunta in media dai comuni dell'imolese è del 48,37% nel 2010 valore lontano dall'obiettivo del 65% previsto dalla normativa nazionale, tra gli obiettivi del piano vi è quindi quello di continuare nell'impegnop che ha portato i miglioramenti degli ultimi anni. IN particolare, Castel SAn Pietro dal 2006 al 2010 ha incrementato la raccolta differenziata dal 25,8% al 44,3%; un aspetto critico però riguarda l'incremento nello stesso periodo della produzione pro- capite da 624 a 713 kg.
L'elaborato C1 VAS-VALSAT Rapporto ambientale non viene modificato. Viene integrato dall'elaborato
"Integrazioni alla Valsat" a cui si rimanda.
INDICATORI DI MONITORAGGIO DEL PIANO
Si concorda con gli indicatori selezionati per il monitoraggio del piano. Tuttavia si fa notare che solo per alcuni è stato calcolato il dato relativo al valore dell’indicatore allo stato attuale ed è stato definito il target mentre sarebbe utile inserire tali informazioni per poter calcolare il trend del dato nel tempo. Ciò consentirebbe di valutare la necessità di modificare alcune azioni di piano, se si osservasse a scadenze definite, che non si va nella direzione del raggiungimento dell’obiettivo o lo si fa più lentamente del previsto.
L'elaborato C1 VAS-VALSAT Rapporto ambientale non viene modificato. Viene integrato dall'elaborato
"Integrazioni alla Valsat" a cui si rimanda.
VALUTAZIONE AMBITI DI PREVISIONE CONSIDERAZIONI GENERALI
Per quanto riguarda le fasce di rispetto di infrastrutture e/o attrezzature tecnologiche (tra cui depuratori, cimiteri ed elettrodotti) si ritiene condivisibile il riferimento riportato in ogni scheda all'interno del tema "sistema dei vincoli, delle infrastrutture e condizioni limitanti" in cui si dice che andranno osservati i limiti e rispetti delle infrastrutture e/o attrezzature tecnologiche che insistono nell'ambito. Le fasce individuate sono indicative e andranno verificate e rivalutate in sede di attuazione dell'intervento. Si suggerisce di inserire tuttavia anche il riferimento al RUE tomo III titolo 13 “Fasce di rispetto” per il calcolo delle fasce.
La normativa relativa ai vincoli presenti sul territorio viene trasferita interamente nelle NTA del PSC in accoglimento delle riserve della Provincia di Bologna.
ANS C1.1 Capoluogo Tanari Sup. ambito 16500 mq - CEA 1519 mq
Area destinata a funzioni prevalentemente residenziali, collocata al margine ovest del capoluogo, ha connotazione agricola periurbana e risulta priva di particolari elementi di pregio. Interclusa tra il tessuto consolidato e la via tanari, adiacente alla lottizzazione "La Collina" e ad una corte colonica. Trattasi di riconferma di previsione insediativa già inserita nel PRG previgente. La previsione insediativa nasce da un accordo tra i soggetti attuatori e l'Amministrazione Comunale e prevede, a fronte delle nuove capacità edificatorie concesse, la realizzazione (o latra forma contributiva) a carico dei privati di un centor diurno assistenziale per giovani disabili. L'intervento è inoltre subordinato alla donazione della porzione a nord dell'area residenziale, per la realizzazione di dotazioni territoriali.
L'ambito presenta alcune criticità, infatti ricade su un'area di ricarica indiretta della falda - tipo B (PTCP art. 5.2, 5.3) e vi à la fascia di rispetto stradale di 20 m secondo quanto previsto dall'art. 26 del DPR 495/92.
Non vi sono criticità esistenti nè sono previste di future per quanto riguarda la qualità dell'aria.
Non si rilevano particolari criticità acustiche in quanto l'area in esame, interessata solo da viabilità locale, è periferica e di modeste dimensioni; pertanto anche l'attuazione di quanto previsto non genera incrementi significativi di traffico e di conseguenza di emissioni acustiche. Per il centro diurno è opportuno attribuire una classe I diurna.
Condivisibili a pieno gli indirizzi progettuali tra cui le indicazioni di seguito riportate.
Nella progettazione degli edifici si dovrà edificare nei limiti fissati dalla "Zonizzazione acustica" evitando il più possibile interventi di mitigazione artificiale. Lo smaltimento dei reflui dovrà avvenire nel rispetto delle prescrizioni dell'Ente gestore verificando le condizioni di ricettività delle reti presenti negli ambiti urbanizzati adiacenti. La separazione delle acque porterà il comparto a contribuire alla realizzazione della cassa di contenimento (prevista in fregio alla ferrovia) dei picchi di piena, delle acque bianche, in associazione con gli altri comparti di attuazione del previgente PRG. Soluzioni equivalenti potranno essere valutate in sede di POC o di PUA. Dovrà essere assicurato lo smaltimento delle acque meteoriche di tutta l'area a monte della lottizzazione Collina per non gravare sui lotti edificati della stessa lottizzazione. Il 35% della St dovrà essere permeabile e una quota non superiore al 10% della SU permeabile (3,5% della St) potrà essere costituita da pavimentazioni permeabili o tetti verdi; nel calcolo è computabile l'area a VP oggetto di cessione gratuita, esterno all'ambito destinato all'edificazione.
C
La Scheda Vip dell'Ambito C1.1 - contenuta nell'Elaborato D - SCHEDE VALSAT E DI INDIRIZZO PROGETTUALE (Vip) - viene integralmente sostituita apportandovi le integrazioni per il recepimento del parere espresso da ARPA; si rimanda quindi al nuovo elaborato
2075/14 ARPA • ValSAT elab. C1 NORM.
ANS_C1.2 Osteria Grande - Barchetta Sup. ambito 12500 mq - CEA 2250 mq
Area destinata a funzioni prevalentemente residenziali, collocata a est della frazione di Osteria Grande, ha connotazione agricola periurbana e risulta priva di particolari elementi di pregio. Interclusa tra il tessuto consolidato, la via Emilia e un ambito di nuova previsione a destinazione residenziale. Trattasi di riconferma di previsione insediativa già inserita nel PRG previgente. Non si escludono altre funzioni purchè organiche e complementari a quelle esistenti negli ambiti contigui già attuati.
L'ambito presenta diverse criticità; rinetra in un'area di ricarica indiretta della falda - tipo B (PTCP art. 5.2, 5.3) e vi à la fascia di rispetto stradale di 20 m secondo quanto previsto dall'art. 26 del DPR 495/92, inquinamento atmosferico e acustico. Per quanto riguarda la qualità dell'aria, l'ambito risente dei flussi significativi di traffico dell'adiacente via Emilia, pertanto si presume presenti alti livelli di concentrazione dei più diffusi inquinanti derivanti da traffico veicolare (specialmente NOx e PM10). La stessa via Emilia inoltre divide l'area da un'area produttiva che si trova sopravvento. L destinazione prevista per l'ambito non è pertanto pienamente confacente allo stato di qualità descritto. Anche dal punto di vista acustico vengono rilevate criticità nel documento relative alla vicinanza con la via Emilia e all'area produttiva, specificando che non sarebbe garantito il rispetto dei limiti di classe 3. Inoltre l'attuazione della previsione genererà ulteriori flussi di traffico e conseguentemente ulteriori emissioni acustiche.
Pertanto sussistono forti perplessità alla previsione di progetto, tenedo altres' conto della possibile difficoltà di installazione di barriere acustiche lungo la via Emilia in ambito urbanizzato. Nel caso in cui vengano previste barriere acustiche, esse dovranno essere dimensionate in base a uno specifico studio che garantisca il rispetto dei limiti normativi (classe II/III) su tutti i ricettori di progetto.
Negli indirizzi progettuali si indica come possibile mitigazione acustica la stesa di manto bituminoso sulla via Emilia: pur valutando positivamente tale scelta, permangono perplessità sull'entità dell'abbattimento per ottenere il rispetto dei limiti, anche tenedo conto del fatto che per mantenere le prestazioni acustiche nel tempo il manto ha necessità di una periodica manutenzione che dovrà essere garantita. Si dovranno ad ogni modo prediligere intervento preventivi piuttosto che mitigativi come per esempio l'arretramento degli edifici rispetto la via Emilia verso la parte sud dell'ambto.
La Scheda VIp propone di prediligere come interventi mitigativi l'inserimento di fasce boscate e/o terrapieni inerbiti, pur condividendo il principio (meglio elementi di tipo naturale rispetto ad artificali) si esprimono dubbi sulla fattibilità a causa della morfologia dell'area e del contesto.
Gli indirizzi progettuali sono pienamente condivisibili in particolare a proposito di:
- smaltimento reflui: lo smaltimento dei reflui andrà accertato con l'Ente gestore in rapporto alla sostenibilitù delle reti attuali, adottando soluzioni che non aggravino le condizioni di esercizio ed eliminino le situazioni di eventuale sofferenza esistente.
- qualità dell'aria: nella fase di POC si dovrà prevedere un'idonea preventiva valutazione dello stato di qualità dell'aria in corrispondenza del sito in base alla quale stabilire la fattibilità dell'intervento e idonee misure preventive e/o mitigative, in caso queste necessitino.
- compatibilità acustica: si rimanda alla fase di POC, previa verifica di clima acustico, la valutazione dell'eventuale necessità di misure preventive e/o mitigative per le quali si faccia riferimento a quanto già sopra espresso.
- permeabilità: si dovrà garantire il mantenimento di una superficie permeabile minima del 35% per le funzioni residenziale e terziaria (10% potrà essere costituita da pavimentazioni permeabili e coperture verdi).
C
Si prende atto delle valutazioni espresse nel parere, tuttavia si illustrano con maggior puntualità le motivazioni della scelta anche ad integrazione della documentazione di PSC.
L’assetto urbano attuale dell’ambito è caratterizzato dalla presenza di un aggregato urbano di origini rurale, formato da una fitta parcellizzazione immobiliare (Serraglio) con una accessibilità pubblica direttamente sulla via Emilia con significativi problemi di incidentalità e di congestione.
L’ambito di PSC (peraltro già previsto nel PRG vigente) confina con un’area nell’ambito della quale è presente una attività commerciale direttamente accessibile dal via Emilia che rappresenta un elemento fortemente incongruente sia sotto il profilo urbanistico che delle conseguenze ambientali gravanti su tutto l’intorno, soprattutto in ordine alla accessibilità veicolare e alla potenziale incidentalità.
La trasformazione di PSC ha come scopo:
• Eliminazione della attività commerciale sulla via Emilia,
• Eliminazione della accessibilità sulla stessa via Emilia sia del nuovo comparto che dell’aggregato esistente (Serraglio)
• Canalizzazione del traffico veicolare indotto verso le direttrici principali della frazione (via Broccoli).
La Scheda Vip dell'Ambito in oggetto - contenuta nell'Elaborato D - SCHEDE VALSAT E DI INDIRIZZO PROGETTUALE (Vip) - viene integralmente sostituita con le integrazioni per il recepimento del presente parere; si rimanda quindi al nuovo elaborato.
ANS_C1.3 Poggio Grande - Fabbreria Sup. ambito 19000 mq - CEA 3365 mq.
Area destinata a funzioni prevalentemente residenziali, collocata a sud della frazione di Poggio Grande sulla via S.Biagio, ha connotazione agricola. Previsione insediativa già inserita nel PRG previgente.
Non si rilevano criticità nè presenti nè future, indotte dalla realizzazione dell'ambito, per quanto riguarda la qualità dell'aria e il rumore.
Gli indirizzi progettuali sono condivisibili in particolare a proposito dello smaltimento dei reflui che si dice dovrà avvenire mediante reti separate; le acque nere dovranno essere convogliate verso il depuratore del comune di Castel Guelfo previa verifica della ricettività dello stesso da parte di HERA, le acque bianche saranno smaltite mediante la creazione di adeguati accumuli per il contenimento dei picchi di piena. Le soluzioni esecutive, a carico dei soggetti attuatori, dovranno essere concordate con la Bonifica Renana.
C
Il parere non rileva elementi ostativi e comunque le attenzioni da porre in essere sono dettagliate e da assicurare in sede di POC.
La Scheda Vip dell'Ambito in oggetto - contenuta nell'Elaborato D - SCHEDE VALSAT E DI INDIRIZZO PROGETTUALE (Vip) - viene integralmente sostituita con le integrazioni che tendono al recepimento del presente parere; si rimanda quindi al nuovo elaborato.
ANS_C1.4 Monte Calderaro - Il Poggio Sup. ambito 6500 mq - CEA 512 mq.
Area destinata a funzioni prevalentemente residenziali, collocata a sud del tessuto consolidato della frazione di Monte Calderaro, ha connotazione agricola. Sollevata rispetto alla viabilità principale, ha andamento pressochè pianieggiante e rappresenta la riconferma di una previsione insediativa già inserita nel PRG previgente.
L'area è sottoposta a diverse limitazioni paesaggistiche e idrogeologiche che ne regolano l'attuazione, si trova in zona di interesse naturalistico-paesaggistico-ambientale (PTCP art. 7.3, 7.4), crinale classificato poco insediato (PTCP art. 7.6), vincolo idrogeologico (RD 30/12/1923 n. 3267), aree di influenza sull'evoluzione del dissesto, aree a rischio frana da sottoporre a verifica (R1) (PTCP art. 6.8), UIE idonee o con scarse limitazioni ad usi urbanistici (PTCP art. 6.9). Non vi sono invece criticità atmosferiche e acustiche esistenti nè in previsione.
I vincoli sopramenzionati obbligano all'osservazione di modalità progettuali quali la regimazione idraulica delle acque superficiali, evitando di immetterle negli impluvi situati ad est dell'abitato, dove potrebbero andare a compromettere ulteriormente la stabilitù del versante e causare un'estensione delle aree in dissesto. Allo stesso modo si dovrà porre particolare attenzione nella progettazione degli impianti per lo smaltimento delle acque nere. Lo smaltimento dei reflui va concertato con l'Ente gestore dei servizi in analogia con quanto realizzato per il comparto di espansione realizzato a nord adottando tutte le prescrizioni esecutive e gli oneri connessi al rispetto dei vigenti parametri in materia.
La particolare ubicazione impone la realizzazione di edifici aventi una altezza massima di 2 piani fuori terra e la conformazione dei lotti dovrà garantire una fitta alberatura di mitigazione con particolare riferimento al lato est.
C A seguito di riserva della Provincia l'ambito è stato eliminato
2075/14 ARPA • ValSAT elab. C1 NORM.
ANS_C2.1 Capoluogo - Ca' del Monte Sup. ambito 71000 mq - CEA 11000 mq.
Area destinata a funzioni prevalentemente residenziali, collocata al margine ovest del capoluogo, in prossimità della via Emilia, attraversata dalla via Scania è contigua al tessuto urbano esistente. Tra gli usi sono consentite anche funzioni di servizio complementari anche alla residenza in aggiunta alla CEA fino al massimo del 5%, attrezzature di quartiere extra CEA.
L'ambito presenta alcune criticità: ricade in aree di ricarica indiretta della falda - tipo B (PTCP art. 5.2, 5.3) , in prossimità vi è il Rio Magione e la relativa fascia di tutela dei corsi d'acqua di rilevanza paesaggistica (Dlgs 142/2004 art. 142c), vi è la distanza di rispetto dai due confini stradali di via Scania di 20 m e 10 m secondo quanto previsto dall'art. 26 del DPR 495/92 a seconda del tratto.
Non vi sono invece criticità atmosferiche e acustiche esistenti, in previsione invece la somma degli apporti di traffico derivanti dal traffico indotto dalla realizzazione dei 3 ambiti contigui ANS_C2.1. C2.3, C2.2 potrebbe avere nell'insieme un impatto non trascurabile sullo stato di qualità dell'aria vista l'elevata dimensione totale.
In sede di POC dovrà essere effettuata una preventiva valutazione della qualità dell'aria e del clima acustico per l'individuazione, in caso di criticità, di adeguate misure di prevenzione e secondariamente mitigazione al fine di garantire il rispetto dei limiti di classe previsti per l'ambito.
Si condividono gli indirizzi progettuali relativi allo smaltimento dei reflui che dovrà avvenire mediante reti separate: le acque nere dovranno essere convogliate verso il depuratore del Capoluogo, le acque bianche saranno smaltite mediante la creazione di adeguati sistemi di laminazione, interni o esterni all'ambito, a totale carico dei soggetti attuatori degli insediamenti che recapiteranno in tali sistemi, in coerenza con le disposizioni del PSC e del POC.
Le soluzioni esecutive, a carico dei soggetti attuatori, dovranno essere concordate con la Bonifica Renana e altri Enti Gestori, tenendo conto della opportunità della cassa di laminazione prevista a ovest del depuratore comunale.
Per quanto riguarda la permeabilità, si dovrà garantire il mantenimento di una superficie permeabile minima del 35% per le funzioni residenziale e terziaria (10% potrà essere costituita da pavimentazioni permeabili e coperture verdi).
C A seguito di riserva della Provincia l'ambito è stato eliminato
ANS_C2.2 Capoluogo - S.Vincenzo St ambito PSC 28000 mq - CEA 4500 mq.
Area marginale collocata a ovest del capoluogo in prossimità della via Emilia, attraversata dalla via Scania è contigua al tessuto urbano esistente, ha andamento pressochè pianeggiante, è destinata a funzioni prevalentemente residenziali. Tra gli usi sono consentite anche funzioni di servizio complementari anche alla residenza in aggiunta alla CEA fino al massimo del 5%, attrezzature di quartiere extra CEA.
L'ambito ricade in aree di ricarica indiretta della falda - tipo B (PTCP art. 5.2, 5.3) , dovrà essere rispettata la distanza dal confine stradale di via Scania di 10 m, secondo quanto previsto dall'art. 26 del DPR 495/92. Non vi sono invece criticità atmosferiche e acustiche esistenti, in previsione invece la somma degli apporti di traffico derivanti dal traffico indotto dalla realizzazione dei 3 ambiti contigui ANS_C2.1, C2.3, C2.2 potrebbe avere nell'insieme un impatto non trascurabile sullo stato di qualità dell'aria e del rumore vista l'elevata dimensione totale.
In sede di POC dovrà essere effettuata una preventiva valutazione della qualità dell'aria e del clima acustico per l'individuazione in caso di criticità di adeguate misure di prevenzione e secondariamente mitigazione al fine di garantire il rispetto dei loimiti di classe previsti per l'ambito. La situazione della qualitù dell'aria potrebbe essere mitigata dall'inserimento di una fascia boscata lungo la via Emilia, proprio in corrispondenza della dotazione D_N.1.
Si condividono gli indirizzi progettuali relativi allo smaltimento dei reflui che dovrà avvenire mediante reti separate: le acque nere dovranno essere convogliate verso il depuratore del Capoluogo, le acque bianche saranno smaltite mediante la creazione di adeguati sistemi di laminazione, interni o esterni all'ambito, a totale carico dei soggetti attuatori degli insediamenti che recapiteranno in tali sistemi, in coerenza con le disposizioni del PSC e del POC.
Le soluzioni esecutive, a carico dei soggetti attuatori, dovranno essere concordate con la Bonifica Renana e altri Enti Gestori, tenendo conto della opportunità della cassa di laminazione prevista a ovest del depuratore comunale.
Per quanto riguarda la permeabilità, si dovrà garantire il mantenimento di una superficie permeabile minima del 35% per le funzioni residenziale e terziaria (10% potrà essere costituita da pavimentazioni permeabili e coperture verdi).
C
Il parere non rileva elementi ostativi e comunque le attenzioni da porre in essere sono dettagliate e da assicurare in sede di POC.
La Scheda Vip dell'Ambito in oggetto - contenuta nell'Elaborato D - SCHEDE VALSAT E DI INDIRIZZO PROGETTUALE (Vip) - viene integralmente sostituita con le integrazioni che tendono al recepimento del presente parere; si rimanda quindi al nuovo elaborato.
ANS_C2.3 Capoluogo - Panzacchia 3 Sup ambito 90.500 mq - CEA 14.000 mq.
Area destinata per funzioni prevalentemente residenziali, collocata a ovest del capoluogo, delimitata a nord dalla via Scania, di media estensione, ha connotazione agricola.
Tra gli usi sono consentite anche funzioni di servizio complementari anche alla residenza in aggiunta alla CEA fino al massimo del 5%, attrezzature di quartiere extra CEA.
L'ambito ricade in aree di ricarica indiretta della falda - tipo B (PTCP art. 5.2, 5.3) , dovrà essere rispettata la distanza dal confine stradale di via Scania di 10 m, secondo quanto previsto dall'art. 26 del DPR 495/92. Non vi sono invece criticità atmosferiche e acustiche esistenti, in previsione invece la somma degli apporti di traffico derivanti dal traffico indotto dalla realizzazione dei 3 ambiti contigui ANS_C2.1. C2.3, C2.2 potrebbe avere nell'insieme un impatto non trascurabile sullo stato di qualità dell'aria vista l'elevata dimensione totale.
In sede di POC dovrà essere effettuata una preventiva valutazione della qualità dell'aria e del clima acustico per l'individuazione, in caso di criticità, di adeguate misure di prevenzione e secondariamente mitigazione al fine di garantire il rispetto dei limiti di classe previsti per l'ambito.
Si condividono gli indirizzi progettuali relativi allo smaltimento dei reflui che dovrà avvenire mediante reti separate: le acque nere dovranno essere convogliate verso il depuratore del Capoluogo, le acque bianche saranno smaltite mediante la creazione di adeguati sistemi di laminazione, interni o esterni all'ambito, a totale carico dei soggetti attuatori degli insediamenti che recapiteranno in tali sistemi, in coerenza con le disposizioni del PSC e del POC.
Le soluzioni esecutive, a carico dei soggetti attuatori, dovranno essere concordate con la Bonifica Renana e altri Enti Gestori, tenendo conto della opportunità della cassa di laminazione prevista a ovest del depuratore comunale.
Per quanto riguarda la permeabilità, si dovrà garantire il mantenimento di una superficie permeabile minima del 35% per le funzioni residenziale e terziaria (10% potrà essere costituita da pavimentazioni permeabili e coperture verdi).
C
Il parere non rileva elementi ostativi e comunque le attenzioni da porre in essere sono dettagliate e da assicurare in sede di POC.
La Scheda Vip dell'Ambito in oggetto - contenuta nell'Elaborato D - SCHEDE VALSAT E DI INDIRIZZO PROGETTUALE (Vip) - viene integralmente sostituita con le integrazioni che tendono al recepimento del presente parere; si rimanda quindi al nuovo elaborato.
2075/14 ARPA • ValSAT elab. C1 NORM.
ANS_C2.4 Capoluogo - Collina 2 Sup ambito 122.000 mq - CEA 18.500 mq.
Area destinata per funzioni prevalentemente residenziali, collocata a sud del capoluogo, ha connotazione agricola. Delimitata a ovest dalla via Tanari, a est dalla SP21 via Viara, a nord dal tessuto urbano consolidato. Tra gli usi sono consentite anche funzioni di servizio complementari anche alla residenza.
L'ambito presenta alcune criticità: ricade in aree di ricarica indiretta della falda - tipo B (PTCP art. 5.2, 5.3) , su un terrazzo alluvionale (PTCP art. 5.2, 5.3 e 6.9), in una UIE con idonee o con scarse limitazioni a usi urbanistici (PTCP art. 6.9), è in parte occupato dalla fascia di rispetto stradale della SP21 (30 m per lato, secondo quanto previsto dall'art.
26 del DPR 495/92) ed è attraversato da unelettrodotto media tensione - 15 kv aereo. Non vi sono criticità atmosferiche esistenti, tuttavia con l'attuazione dell'ambito, considerate le dimensioni, si genererà un incremento di traffico e conseguentemente un incremento di emissioni in atmosfera non trascurabile.
L'impatto acustico è principalmente determinato dalla viabilità, in particolare l'area sud-est dell'impianto è adiacente a via Berlinguer, la cui fascia di pertinenza interessa prte dell'area in oggetto. Pertanto è possibile che l'impatto acustico generato da tale strada sia non compatibile con le funzioni residenziali previste per la zona.
Si condividono gli indirizzi progettuali in particolare a proposito di:
- permeabilità: si dovrà garantire per l'area ricadente in area di ricarica della falda, il mantenimento di una superficie permeabile minima del 35% per le funzioni residenziale e terziaria (10% potrà essere costituita da pavimentazioni permeabili e coperture verdi). Mentre per l'area ricadente su un terrazzo fluviale si dovrà garantire il mantenimento di una superficie permeabile minima del 45% per le funzioni residenziale e terziaria (10% potrà essere costituita da pavimentazioni permeabili e coperture verdi).
- Linee elettriche: andranno osservati i limiti e rispetti delle infrastrutture e/o attrezzature tecnologiche che insistono nell'ambito. Le fasce individuate sono indicative e andranno verificate e rivalutate in sede di attuazione dell'intervento. Per la definizione puntuale delle distanze da osservare si fa riferimento agliAllegati A - B del DM 29.05.2008. GLi interventi ammessi, previa verifica del tracciato della linea, sono subordinati al parere dell'ente gestore.
- Rumore: si rimanda alla fase di POC, previa idonea valutazione di clima acustico; l'individuazione di particolari accorgimenti progettuali nella distribuzione degli spazi edificabili ad uso residenziale e prevedere in generale ulteriori idonee misure mitigative e/o preventive al fine di garantire i limiti di classe II in cui ricade l'ambito di previsione.
Nella progettazione degli edifici si dovrà edificare nei limiti fissati dalla "Classificazione acustica" evitando il più possibile intervento di mitigazione artificiale.
- Smaltimento reflui: dovrà avvenire mediante reti separate: le acque nere dovranno essere convogliate verso il depuratore del Capoluogo, le acque bianche saranno smaltite mediante la creazione di adeguati accumuli per il contenimento dei picchi di piena. Le soluzioni esecutive, a carico dei soggetti attuatori, dovranno essere concordate con la Bonifica Renana; per le acque bianche è necessario tenere conto degli interventi strutturali previsti nel PSAI (Piano Stralcio Assetto Idrogeologico), non escludendo in tal senso la possiblità di scarico nel torrente Sillaro.
C
I rilievi in ordine alle criticità atmosferiche e acustiche sono da approfondirsi in sede di POC. Si segnala tuttavia che la importante previsione di dotazioni situata a ovest dell’ambito, ampliata in sede di controdeduzioni alle riserve della Provincia ed eccedente gli standard di legge, da destinarsi a parco portano ad assicurare un bilancio complessivo delle condizioni atmosferiche in equilibrio, se non in miglioramento.
La Scheda Vip dell'Ambito in oggetto - contenuta nell'Elaborato D - SCHEDE VALSAT E DI INDIRIZZO PROGETTUALE (Vip) - viene integralmente sostituita con le integrazioni che tendono al recepimento del presente parere; si rimanda quindi al nuovo elaborato.
ANS_C2.5 Capoluogo - Il Portone St ambito PSC 144.500 mq - CEA 24.500 mq.
Area marginale collocata a nord del capoluogo destinata per funzioni prevalentemente residenziali.
L'ambito presenta alcune criticità: rientra in area di tutela dei corsi d'acqua di rilevanza paesaggistica (DLgs 142/2004 art. 142c). in area di ricarica indiretta della falda - tipo B (PTCP art. 5.2, 5.3), è interessato dala fascia di rispetto stradale di 10 m .
Dal punto di vista della qualità dell'aria l'ambito non si trova nelle immediate vicinanze nè di una strada a grande traffico nè di un'area produttiva, anzi è a ridosso dell'area naturale protetta del Fiume Santerno, per tanto attualmente non vi sono criticità e pertanto l'uso residenziale previsto per l'area risulta compatibile. L'inserimento in previsione di un'area a dotazioni tra cui verde, tra l'ambito e l'asse ferroviario, consentirà di schermare in parte la sorgente ferroviaria. D'altro canto con lìattuazione della previsione residenziale si avrà suull'area un incremento del traffico, soprattutto lungo la via d'accesso (via Madonnina) e con esso delle concentrazioni di inquinanti in aria a discapito anche dell'ambito fluviale limitrofo.
Per quanto riguarda il Rumore la previsione ricade in classe II di progetto ed è interamente attorniata da ambiti di calsse III di fatto , pertanto non si riscontrano in relazione alla classificazione acusrica potenziali condizioni di criticità. Tuttavia, l'ambito ricade per circa una fascia di 50 m entro la fascia B di pertinenza acustica dell'infrastruttura ferroviaria, il cui impatto potrà essere mitigato dalla previsione di DEA. L'attuazione della previsione, vista la destinazione e le dimensioni, potrà determinare un impatto acustico modesto. E'pertanto necessario che venga preventivamente verificato (in fase di POC) il rispetto dei limiti acustici previsti (classe II) sui ricettori.
Si condividono gli indirizzi progettuali in particolare a proposito di:
- Permeabilità: 35% della St - una quota nonsuperiore al 10% della Su permeabile (3,5% della St) potrà essere costituita da pavimentazioni permeabili o tetti verdi.
- Smaltimento reflui: dovrà avvenire mediante reti separate: le acque nere dovranno essere convogliate verso il depuratore del Capoluogo, le acque bianche saranno smaltite mediante la creazione di sistemi di laminazione, interni o esterni all'ambito, a totale carico dei soggetti attuatori degli insediamenti che recapiteranno in tali sistemi, in coerenza con le disposizioni del PSC e del POC. Le soluzioni esecutive, a carico dei soggetti attuatori, dovranno essere concordate con la Bonifica Renana e altri Enti gestori. Nella fattispecie è da verificare il recapito delle acque bianche anche nel torrente Sillaro in relazione alla prevista realizzazione di una cassa di espansione in destra idraulica del torrente, individuata dal PSAI provinciale.
- Compatibilità acustica: qualora in corrispondenza dell'area destinata a nuove dotazioni DN.3 non si prevedano strutture artificiali o naturali che possano in qualche modo fungere da schermo, si ritiene opportuno limitare l'edificazione o adottare misure mitigative in corrispondenza del margine nord del comparto di previsione, ossia in direzione dell'asse ferroviario, al fine di garantire per le residenza previste un clima acustico idoneo. Si dovranno allo stesso modo adottare accorgimenti (adeguata distribuzione degli spazi, ingresso all'area e viabilità interna tale da limitare il traffico lungo la porzione di via Madonnina che divide il comparto dall'ambito fluviale) per limitare l'inquinamento acustico prodotto dall'ambito nei confronti del prossimale ambiente fluviale.
C
In relazione ai rilievi effettuati si espongono le seguenti considerazioni :
1. si precisa che la fascia di tutela fluviale lambisce marginalmente l’ambito e che le capacità edificatorie, non interesseranno verosimilmente tale porzione territoriale. A tal fine si evidenzia che in sede di controdeduzioni alle riserve della Provincia si è provveduto a ridurre la dimensione dell'ambito creando una nuova dotazione D_N.21 che funge da connettivo con le dotazioni previste a est della via Madonnina.
L'accessibilità territoriale alla nuova previsione avrà come percorso privilegiato, non la via Madonnina, già oggi poco agevole nella sua connessione con la via Emilia, ma, soprattutto, la nuova viabilità di adduzione proveniente da Ovest in connessione con la via S. Carlo e i suoi collegamenti con la via Torricelli e il tessuto insediativo a nord della via Emilia stessa.
2. Gli altri elementi di considerazione in ordine agli impatti acustici potranno essere valutati più approfonditamente in sede di POC, attraverso adeguata accorgimenti di localizzazione funzionale delle nuove previsioni. Rispetto agli impatti nei confronti dell’ambito perifluviale, occorre non dimenticare che la giacitura orografica dei quest’ultimo è ad una quota inferiore di 8,00 ml rispetto alla previsione insediativa.
La Scheda Vip dell'Ambito in oggetto - contenuta nell'Elaborato D - SCHEDE VALSAT E DI INDIRIZZO PROGETTUALE (Vip) - viene integralmente sostituita con le integrazioni che tendono al recepimento del presente parere; si rimanda quindi al nuovo elaborato
NORM.
• ValSAT elab. C1
2075/14 ARPA