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P R O G E T T O E S E C U T I V O

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(1)

CITTÀ DI MARTINA FRANCA

Provincia di Taranto

Ripartizione Tecnica - Settore Lavori Pubblici

OGGETTO INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA ED EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA “SANT’ELIGIO” COD. MIUR TAAA865014

P R O G E T T O E S E C U T I V O

T A V O L A 6

elaborato

P R E V E N Z I O N E I N C E N D I

I P r o g e t t i s t i

Geom. Angelo Cassano Geom. Giacomo Abbracciavento

P.I. Francesco Palazzo Ing. Nicola D’Amico

R e s p o n s a b i l e d e l P r o c e d i m e n t o Dott. Ing. Giuseppe MANDINA

(2)

INDICE

1. GENERALITÀ pag. 3

2. ELENCO DELLE TAVOLE 3

3. RIFERIMENTI AL D.P.R. 151/2011 4

4. RIFERIMENTO ALLE NORME ANTINCENDIO 4

5. DESCRIZIONE DELL’ATTIVITÀ 6

6. IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO 13

6.1 IMPIANTO AD IDRANTI ED ATTACCHI PER AUTOPOMPE VV.F. 15

6.2 PRESTAZIONI IMPIANTO ANTINCENDIO 15

6.3 SCELTA DELLA POMPA 16

7. IMPIANTI TERMICI 16

7.1 IMPIANTO TERMICO ALIMENTATO A GAS METANO DI RETE 16

(3)

1. GENERALITÀ

La presente relazione tecnica, con le tavole grafiche allegate, è inerente il progetto della scuola d'infanzia comunale “Sant'Eligio” sito nel comune di Martina Franca in P.zza San Francesco da Paola n° 1. Per tale struttura, essendo l’attività ricompresa nella nuova elencazione del D.P.R. 151/2011 al n° 67.1.A, si presenterà SCIA al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Taranto.

Per la trattazione dell’attività in progetto si è fatto riferimento alle norme di prevenzioni incendi per l’edilizia scolastica di cui al D.M. 26.08.1992 e specificatamente:

Classificazione (p.to 1.2. del D.M. 26.08.92):

tipo 0: Scuole con numero di presenze contemporanee fino a 100 persone.

Infatti, il numero effettivo previsto di persone presenti nella scuola d'infanzia risulta essere il seguente:

alunni: n° 74

personale docente e non docente: n° 8 Per un totale di 82 presenze complessive.

2. ELENCO DELLE TAVOLE

La presente relazione tecnica è corredata delle seguenti tavole grafiche:

- TAV. 6.2 Individuazione su aerofotogrammetrico Scala 1:5.000

- TAV. 6.3 Planimetria generale Scala 1:200

- TAV. 6.4 Pianta Scala 1:100

(4)

3. RIFERIMENTI AL D.P.R. 01/08/2011, N° 151

L’attività descritta in progetto è soggetta al controllo di prevenzione incendi del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Taranto poiché ricade nella seguente categoria del D.P.R. 151/2011:

S Attività 67.1.A. Scuole di ogni ordine, grado e tipo con oltre 100 persone presenti:

- Scuole fino a 150 persone.

4. RIFERIMENTO ALLE NORME ANTINCENDIO

In relazione all’attività svolta e soggetta ai controlli di prevenzione incendi si elencano le norme tecniche prese a riferimento nella redazione del presente progetto:

- D.P.R. 01.08.2011 n°151 Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell’articolo 49, comma 4- quater, del decreto-legge 31 maggio 2010, n.78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n.122;

- D.M. 07.08.2012 Disposizioni relative alle modalità di presentazione delle istanze concernenti i procedimenti di prevenzione incendi e alla documentazione da allegare, ai sensi dell'articolo 2, comma 7, del decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151;

- D.M. 26.08.1992 Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica;

S D.M. 09.05.2005 Direttive per l’attuazione dell’approccio ingegneristico alla sicurezza antincendio;

S D.M. 16.02.2007 Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere di costruzione;

(5)

S D.M. 09.03.2007 Resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo dei vigili del fuoco;

S D.M. 10.03.1998 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro;

S DM 30.11.1983 Termini, definizioni generali e simboli di prevenzione incendi;

- DM 22.01.2008 n° 37 Regolamento concernente l’attuazione dell’art. 11 quaterdecies, tredicesimo comma, lettera a), della legge 2 dicembre 2005, n. 248, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici;

S D.M. 25.10.2007 Modifiche al decreto 10.03.2005, concernente le

“classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione da impiegarsi nelle opere per le quali è prescritto il requisito della sicurezza in caso d’incendio”;

S DM 07.01.2005 Norme tecniche e procedurali per la classificazione ed omologazione di estintori portatili d'incendio;

S D.Lgs. n. 81.2008 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro;

S D.Lgs. n. 106.2009 Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro;

S Norma UNI EN 3-7:2005 Estintori di incendio portatili - caratteristiche, requisiti di prestazione e metodi di prova;

S Norme CEI 64-2 Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione.

(6)

5. DESCRIZIONE DELL'ATTIVITÀ

Nel seguito della relazione fra parentesi  indicato il punto di riferimento alle norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica di cui al D.M. 26.08.1992 e successive modifiche ed integrazioni.

Classificazione (1.2.)

La scuola d'infanzia comunale avendo un totale di presenze effettive contemporanee pari a 90 rientra nella tipologia “0” del suddetto D.M.

Norme di sicurezza per le scuole di tipo “0” (11.)

Le struttura portante della scuola è realizzata con telai multipli in c.a., solai di tipo latero-cemento con resistenza al fuoco superiore a REI 30; le pareti perimetrali sono realizzate in blocchi cavi di cls.

L' impianto elettrico è conforme alla Legge 1 marzo 1968 n.186 e al D.M. 37/08.

Gli apparecchi di illuminazione e i loro accessi sono installati in posizioni ben protette ed aerate e cioè sull'intradosso dei solai.

Gli impianti sono dotati di messa a terra, di protezione di funzionamento e di interruttori generali muniti di protezione contro le correnti di sovraccarico e di corto circuito, manovrabili sottocarico ed atti a porre fuori tensione tutti gli impianti elettrici della scuola.

La scuola d'infanzia è dotata di porte apribili nel senso dell’esodo e in numero tale da assicurare, in caso di emergenza, il sicuro esodo di tutti gli occupanti, come di seguito riportato e come indicato nelle tavole grafiche di progetto.

Sezionamenti (4.)

Compartimentazione (4.0.)

L'edificio è suddiviso in un unico compartimento in quanto caratterizzato da una superficie non eccedente i 6.000 m².

Misure per l’evacuazione in caso di emergenza (5.)

(7)

Affollamento (5.0.)

Ipotizzando un massimo affollamento pari a 15 persone/aula e avendo a disposizione n°

5 aule, si ha un totale di 74 alunni presenti.

Il personale docente e non docente è costituito da 8 persone e, quindi, si ha un totale di persone effettivamente presenti pari a 82.

Reazione al fuoco dei materiali (3.1.)

a) Nei corridoi e disimpegni saranno utilizzati materiali di classe 1 per massimo il 50% della loro superficie totale e per le restanti superfici saranno utilizzati materiali di classe 0, per le classi di reazione al fuoco si farà riferimento alle relative classi di riportate nel D.M. 15.03.2005;

b) In tutti gli altri ambienti le pavimentazioni con i relativi rivestimenti saranno di classe 2, mentre gli altri materiali di rivestimento avranno classe 1. Eventuali rivestimenti lignei, che comunque non saranno utilizzati nelle vie di esodo e nei laboratori, saranno trattati con prodotti verniciati omologati di classe 1, per le classi di reazione al fuoco si farà riferimento alle relative classi di riportate nel D.M. 15.03.2005;

c) I materiali di rivestimento combustibili, ammessi nelle varie classi di reazione al fuoco, saranno posti in opera in aderenza agli elementi costruttivi di classe 0, escludendo spazi vuoti o intercapedini, per le classi di reazione al fuoco si farà riferimento alle relative classi di riportate nel D.M. 15.03.2005 ;

d) I materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce (tendaggi, ecc.) avranno classe di reazione al fuoco non superiore a 1, per le classi di reazione al fuoco si farà riferimento alle relative classi di riportate nel D.M. 15.03.2005.

Capacità di deflusso (5.1.)

La capacità di deflusso nella scuola non è superiore a 60 persone/modulo, così come illustrato nel seguito.

Sistema di via di uscita (5.2.)

(8)

La scuola d'infanzia è provvista di un sistema organizzato di vie d’uscita dimensionate in base al massimo affollamento ipotizzabile, infatti sono presenti n° 2 uscite di sicurezza con esodo tutte direttamente all’esterno e poste in punti contrapposti.

Punto 5.2 - B - Sistema di vie di uscita (Deroga in via generale: lettera circolare 30 ot- tobre 1996, n. 2244/4122). L’asilo nido a due piani fuori terra è provvisto di una sola scala protetta, in quanto sussistono le seguenti condizioni:

 il numero di persone complessivamente presenti al secondo piano è commisurato alla larghezza della scala, considerando una capacità di deflusso non superiore a 50;

 il percorso di piano non è superiore a 15 m;

 il percorso da ogni punto dell'edificio fino a luogo sicuro non superi i 45 m.

Larghezza delle vie di uscita (5.3.)

Il sistema di uscite di sicurezza è costituito da n° 2 porte con larghezza di: una pari a 2,20 m, e una di 1,20 m, quindi tutte con larghezza non inferiore a due moduli e precisamente a 1,20 m. Esse sono indicate nei grafici di progetto allegati.

La larghezza complessiva delle vie di fuga, pertanto, è pari a:

2,20 m + 1,20 = 3,40 m

pari a 5 moduli, per cui la capacità di deflusso dell'asilo sarà:

90/5 = 18 persone/modulo < 60 persone/modulo

Lunghezza delle vie di uscita (5.4.)

La lunghezza di tutte le vie di uscita risulta essere inferiore a 60 m, misurata da qualsiasi punto della struttura sino alla porta di sicurezza più vicina.

Spazi per depositi (6.2.)

(9)

Lo spazio per deposito o magazzino, ovvero quell'ambiente destinato alla conservazione dei materiali per uso didattico e per i servizi amministrativi, è ubicato al piano terra con superficie pari a 26,71 m² e strutture che presentano caratteristiche di resistenza al fuoco superiore a REI 60.

L'accesso al deposito avviene tramite porta REI 60 dotata di congegno di autochiusura.

Il locale presenta apertura di aerazione di superficie non inferiore ad 1/40 della su- perficie in pianta, protetta da robuste griglie a maglia fitta.

Il carico di incendio del locale non supera i 30 kg/m². Ad uso del locale è presente un estintore, di tipo approvato, di capacità estinguente non inferiore a 21 A.

Impianti elettrici (7.) Generalità (7.0.)

L'impianto elettrico del complesso scolastico è realizzato in conformità ai disposti di cui alla legge 1° marzo 1968, n. 186.

La scuola è munita di interruttore generale, posto in posizione segnalata, che permetta di togliere tensione all'impianto elettrico dell'attività; tale interruttore deve essere munito di comando di sgancio a distanza, posto nelle vicinanze dell'ingresso o in posizione pre- sidiata.

Impianto elettrico di sicurezza (7.1.)

La scuola è dotata di un impianto di sicurezza alimentato da apposita sorgente, distinta da quella ordinaria.

L'impianto elettrico di sicurezza, alimenta le seguenti utilizzazioni, strettamente connesse con la sicurezza delle persone:

a) illuminazione di sicurezza, compresa quella indicante i passaggi, le uscite ed i percorsi delle vie di esodo che garantisca un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux;

b) impianto di diffusione sonora e/o impianto di allarme.

Nessun'altra apparecchiatura è collegata all'impianto elettrico di sicurezza.

L'alimentazione dell'impianto di sicurezza si inserisce anche con comando a mano posto in posizione conosciuta dal personale.

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L'autonomia della sorgente di sicurezza non è inferiore ai 30'.

Sono ammesse singole lampade o gruppi di lampade con alimentazione autonoma.

Il dispositivo di carica degli accumulatori, qualora impiegati, è di tipo automatico e tale da consentire la ricarica completa entro 12 ore.

Sistemi di allarme (8.) Generalità (8.0.)

La scuola è munita di un sistema di allarme in grado di avvertire gli alunni ed il personale presenti in caso di pericolo.

Il sistema di allarme presenta caratteristiche atte a segnalare il pericolo a tutti gli occupanti il complesso scolastico ed il suo comando è posto in locale costantemente presidiato durante il funzionamento della scuola.

Tipo di impianto (8.1.)

Il sistema di allarme è costituito dallo stesso impianto a campanelli usato normalmente per la scuola, per il quale è convenuto un particolare suono.

Mezzi ed impianti fissi di protezione ed estinzione degli incendi (9.)

Rete idranti (9.1.)

La scuola è dotata di una rete di idranti costituita da una rete di tubazioni realizzata ad anello ed una colonna montante nel vano scala dell'edificio; da essa deve essere derivato ad ogni piano un idrante con attacco UNI 45 a disposizione per eventuale collegamento di tubazione flessibile o attacco per naspo.

La tubazione flessibile è costituita da un tratto di tubo, di tipo approvato, con carat- teristiche di lunghezza tali da consentire di raggiungere col getto ogni punto dell'area protetta.

Il naspo deve essere corredato di tubazione semirigida con diametro minimo di 25 mm e anch'esso di lunghezza idonea a consentire di raggiungere col getto ogni punto dell'area protetta.

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Al piede della colonna montante è installato un idoneo attacco di mandata per autopompa.

Per la progettazione dell'impianto idrico di estinzione incendi si faccia riferimento al capitolo 6.

Estintori (9.2.)

Nella struttura saranno installati n° 9 estintori portatili (maggiore di quanto previsto al punto 9.2. del D.M. 26/08/1992), posizionati nel modo indicato nei grafici di progetto, del tipo approvato per fuochi delle classi "A", "B", "C" con capacità estinguente non inferiore a "13 A" e "89BC".

Essi, comunque, saranno disposti presso l'ingresso, le uscite di sicurezza e in altre posizioni ben visibili e di facile accesso.

Segnaletica di sicurezza (10.)

Saranno rispettate le disposizioni sulla segnaletica di sicurezza, finalizzata alla sicurezza antincendi, di cui al D.Lgs. 81/08 e D.Lgs. 106/09.

Norme di esercizio (12.)

Le uscite di sicurezza saranno tenute costantemente sgombre da qualsiasi materiale (12.1.).

Le uscite saranno mantenute perfettamente funzionali durante le attività e comunque controllate da personale addetto prima dell’inizio delle attività (12.2.).

Nei locali dove saranno depositate o utilizzate sostanze infiammabili o facilmente combustibili sarà vietato fumare o utilizzare fiamme libere (12.4.)

Nei locali della scuola, non appositamente all’uopo destinati, non saranno depositati o utilizzati recipienti contenenti gas compressi o liquefatti (12.6.).

Al termine dell’attività didattica, l’alimentazione di apparecchiature o utensili con combustibili liquidi o gassosi sarà interrotta azionando le saracinesche di intercettazione del combustibile, la cui ubicazione sarà indicata mediante cartelli segnaletici visibili (12.7.)

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Eventuali scaffalature saranno posizionate a distanza non inferiore a m 0,60 dall’intradosso del solaio di copertura (12.9.).

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6. IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO

Tale sezione è relativa al progetto idraulico degli impianti di estinzione incendi ad idranti a servizio della scuola d'infanzia.

Essa è stata redatta in conformità alle norme UNI 10779/07, UNI EN 12845/09.

L’alimentazione idrica prevista per l’impianto ad idranti sarà del tipo a pompa fissa ad avviamento automatico collegata a serbatoi di accumulo conformemente a quanto specificato al punto 9.6.2 della norma UNI EN 12845.

Gli impianti antincendio avranno alimentazione a loro esclusivo servizio.

La scuola d'infanzia avrà a disposizione 7 serbatoi di accumulo ciascuno di capacità pari a 3.000 litri ed un serbatoio di capacità pari a 1.000 litri, con un totale di 22.000 litri di accumulo, sovradimensionata rispetto a quanto richiesto per il funzionamento in condizione idraulica più favorevole dall’impianto ed a quanto specificato dalla norma UNI 10779.

La stazione di pompaggio, da realizzare conformemente alla norma UNI 11292, sarà dotata di un sistema di illuminazione di emergenza, oltre quello normale, ed inoltre gli spazi disponibili e l’ubicazione dei macchinari permetteranno le normali operazioni di manutenzione e di ispezione senza difficoltà.

L’accesso avverrà direttamente dall’esterno, conformemente al p.to 4.2.2 della norma UNI 11292 e le caratteristiche costruttive dovranno essere conformi alle prescrizioni del p.to 5 della suddetta norma. Al locale pompe sarà assicurata una areazione, dotata di griglia protettiva, maggiore di 0,10 m².

Le pompe, le condotte e le relative apparecchiature sono protette contro gli urti.

L’impianto è costituito da un sistema di idranti a muro DN 45 interni, posizionati così come indicato negli elaborati grafici allegati alla presente relazione.

La rete di distribuzione, ad esclusivo servizio antincendio, è formata da una rete interna con tubazioni in acciaio alla quale saranno collegati gli idranti con tubazioni di acciaio in conformità a quanto previsto dalla norma tecnica sopra citata.

Nella scuola di cui si tratta saranno installati n° 8 idranti DN 45 in prossimità delle uscite di sicurezza del locale, così come indicato nelle planimetrie grafiche allegate.

L’attività secondo quanto prescritto dalle vigenti norme in tema di prevenzione incendi

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è classificato come area di livello 1.

Per la classificazione di tali aree la UNI 10779 rimanda alla UNI EN 12845.

Area di rischio

Definizione Protezione interna

Protezione esterna

Durata Note

Area di livello 1

Carico di incendio basso, bassa presenza di infiammabili, bassa velocità di propagazione di un eventuale incendio

0,002 m3/s (120 litri/min.) da minimo 2 idranti a 0,20 MPa (2 bar) residui

Generalmente non prevista

≥ 30 min. L’impianto deve essere dimensionato in modo da garantire il simultaneo funzionamento di non meno di 2 idranti (o tutti gli idranti installati se meno di 2)

La condizione di funzionamento più sfavorevole è risultata essere quella in cui si prevede il funzionamento contemporaneo di n° 3 idranti ad una pressione residua non minore di 0,2 MPa (2 bar) ed una portata non minore di 0,002 m3/s (120 litri/min.), come meglio evidenziato in tabella.

Il calcolo idraulico della rete di tubazioni è stato effettuato tenendo conto delle perdite di carico distribuite e concentrate dei vari tratti dell’impianto.

L’alimentazione assicurerà la massima portata e la massima pressione richiesta dall’impianto nelle condizioni idrauliche più sfavorevoli.

Le perdite di carico per attrito nelle tubazioni sono calcolate mediante la formula di Hazen Williams:

p = (6,05×Q1,85×109) / (C1,85×d4,87)

dove: p è la perdita di carico unitaria, in millimetri di colonna d’acqua al metro di tubazione;

Q è la portata, in litri al minuto;

C è la costante dipendente dalla natura del tubo che nel presente caso per tubazioni in acciaio essa sarà assunta pari a 120;

d è il diametro interno medio della tubazione.

Le perdite localizzate dovute ai raccordi, curve, pezzi a T e raccordi a croce sono state

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trasformate in lunghezza di tubazione equivalente e aggiunte alla lunghezza reale della tubazione.

La velocità dell’acqua all’interno delle tubazioni in nessun punto sarà maggiore di 10 m/s.

6.1. IMPIANTO AD IDRANTI ED ATTACCHI PER AUTOPOMPE VV.F.

Gli idranti interni a muro sono posizionati in modo da servire ogni punto della attività, così come meglio evidenziato nelle tavole grafiche di progetto.

L’impianto sarà pressurizzato con un gruppo di pompaggio a norma UNI EN 12845, dimensionato in modo da assicurare un’alimentazione continua per almeno 60 minuti primi alle condizioni di portata calcolate.

Il gruppo pompe è ubicato in apposito locale facilmente accessibile dall’esterno da parte degli addetti alla sicurezza, così come meglio si evince dalle tavole grafiche di progetto e in conformità della norma UNI 11292.

La riserva idrica avrà una capacità di 22.000 litri tale da garantire l’erogazione agli idranti, nella condizione di utilizzo dei tre idranti contemporaneamente, per una durata di almeno 60 minuti; essa sarà rifornita mediante l’acquedotto comunale.

In prossimità dell’accesso sarà collocato n°1 attacco per motopompa dei VV.F. DN 70 opportunamente segnalato.

6.2. PRESTAZIONI IMPIANTO ANTINCENDIO

L’alimentazione, del tipo ordinario, è in grado di far fronte al fabbisogno dell’impianto antincendio per non meno di 60 minuti.

Portata richiesta dall’impianto antincendio:

3 idranti a 120 litri/min. = 360,00 l/min.

Al fine di avere un’autonomia idrica per il tempo richiesto (60 min), la capacità idrica della riserva Cris. deve essere superiore a quella necessaria Cnec.:

Cnec. = 3 × 120 l/min × 60 min /1.000 = 21,60 m3 < Cris = 22,00 m³

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6.3. SCELTA DELLA POMPA

La pressione richiesta nell’impianto, somma delle perdite di carico distribuite e concentrate nella centrale idrica, tubazioni interrate, tubazioni a vista di distribuzione e diramazioni, nonché agli idranti, dislivello pompa, porta alla scelta del gruppo di pompaggio con le seguenti caratteristiche minime: Q = 22 m³/h ed una prevalenza H = 50 m di colonna d’acqua che soddisfa alle esigenze richieste dall’impianto nelle condizioni più gravose in precedenza specificate.

7. IMPIANTI TERMICI

Nell’ambito dell’attività sono previste alcune aree, funzionalmente essenziali allo svolgimento della stessa, per le quali è opportuno sviluppare relazioni specifiche.

L’attività sarà dotata di una centrale termica da 80 kW per il riscaldamento alimentata a gas metano. Tali attività saranno analizzate nel rispetto della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili liquidi (D.M. 12/04/1996).

7.1 IMPIANTO TERMICO ALIMENTATO A GAS METANO DI RETE

Nella centrale termica presente per il servizio della scuola d'infanzia sarà previsto l’utilizzo di 1 gruppo termico e sarà ad esclusivo utilizzo dello stesso. Il gruppo termico sarà utilizzato per la produzione di acqua calda per il riscaldamento degli ambienti della scuola.

Il generatore di calore avrà una potenzialità complessiva di 80 kW e sarà alimentato dalla rete pubblica di distribuzione del gas metano.

L'attività è, pertanto, regolata dal punto di vista antincendi, dal D.M. 12 aprile 1996.

Nel seguito gli argomenti saranno trattati seguendo l’articolato della regola tecnica allegata al suddetto Decreto:

REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI PER LA PROGETTAZIONE, LA COSTRUZIONE E L’ESERCIZIO DI IMPIANTI TERMICI ALIMENTATI DA COMBUSTIBILI GASSOSI

(17)

Art.1 CAMPO DI APPLICAZIONE

La regola tecnica trova applicazione al caso in esame in quanto trattasi di impianto termico di portata termica superiore a 35 kW, alimentato con gas metano di rete, e destinato a:

- produzione centralizzata di acqua calda;

Titolo 1.1.b DEFINIZIONI

Il generatore termico da installare nell’attività di cui si tratta, è di tipo B in quanto esso sarà collegato a una canna fumaria e preleverà l’aria comburente direttamente dall’ambiente in cui sarà collocato.

Titolo 1.2 LUOGHI DI INSTALLAZIONE DEGLI APPARECCHI

Il gruppo termico a servizio dell’attività sarà installata in apposito locale al piano terra con accesso diretto dall’esterno, così come meglio evidenziato nelle tavole grafiche di progetto.

L’apparecchio sarà, comunque, installato in modo tale da non essere esposto ad urti o manomissioni.

Titolo 4.1 DISPOSIZIONI COMUNI

4.1.1.a Il piano di calpestio del locale centrale termica sarà situato al piano terra.

4.1.1.b Il locale caldaia ha due pareti esterne di lunghezza superiore al 15% del perimetro del locale stesso, confinanti con spazio scoperto.

4.1.2 Aperture di aereazione

La centrale termica del fabbricato sarà dotata di n° 1 apertura di aereazione di superficie superiore a quanto richiesto dalla regola tecnica:

S = Q x 10 = 80 x 10 = 800 cm²

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Le aperture saranno protette con alette antipioggia tali da non ridurre la superficie netta di aereazione.

4.1.3 Gli apparecchi all’interno della centrale termica saranno sistemati in modo che sia garantita, tra un qualsiasi punto esterno degli stessi e le pareti verticali ed orizzontali del locale, l’accessibilità agli organi di regolazione, sicurezza e controllo anche per la manutenzione straordinaria.

4.2. LOCALI DI INSTALLAZIONE DI APPARECCHI PER LA CLIMATIZZAZIONE DI EDIFICI ED AMBIENTI, PER LA PRODUZIONE CENTRALIZZATA DI ACQUA CALDA, ACQUA SURRISCALDATA E/O VAPORE.

Il locale centrale termica sarà destinato esclusivamente agli impianti termici dell’attività.

4.2.1 Ubicazione

Il locale non sarà sottostante o contiguo a locali di pubblico spettacolo, ad ambienti soggetti ad affollamento superiore a 0.4 persone/m² o ai relativi sistemi di vie di uscita.

4.2.2 Caratteristiche costruttive

Il locale centrale termica costituisce compartimento antincendio, le strutture portanti avranno i requisiti di resistenza al fuoco non inferiore a R 60, quelle di separazione da altri ambienti non inferiore a REI 60. Le strutture, comunque saranno realizzate con materiale di classe 0 di reazione al fuoco. L’altezza interna è superiore a 2,00 m, maggiore di quanto previsto dalla regola tecnica.

4.2.3 Aperture di aereazione

La superficie di aereazione è dimensionata secondo quanto indicato nel

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precedente punto 4.1.2 e comunque risulta non inferiore a 3.000 cm².

4.2.5 Accesso

L’accesso alla centrale termica avviene direttamente dall’esterno tramite porta metallica da spazio a cielo libero.

4.2.5.1 Porte

La porta di accesso è metallica e, quindi, di classe 0 di reazione al fuoco, si apre verso l’esterno, è munita di congegno di autochiusura ed ha dimensioni pari a 1,20 m x 2,00 m.

5. IMPIANTO INTERNO DI ADDUZIONE DEL GAS

L’impianto interno di adduzione del gas sarà realizzato in acciaio zincato tipo UNI 8863 ed installato così come previsto dal titolo V della regola tecnica di prevenzione incendi.

6.1 IMPIANTO ELETTRICO

L’impianto elettrico sarà realizzato in conformità della Legge n° 168 del 1° marzo 1968 e tale conformità sarà attestata secondo le procedure previste dal D.M. 22/01/08 n.37.

L’interruttore generale del locale centrale termica sarà installato all’esterno e in posizione segnalata ed accessibile.

6.2 MEZZI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI

Nel locale caldaia del fabbricato sarà installato un estintore di classe 21A 89 BC.

6.3 SEGNALETICA DI SICUREZZA

La segnaletica di sicurezza richiamerà l’attenzione sui divieti e sulle limitazioni imposte e segnalerà la posizione della valvola esterna di intercettazione generale del gas e dell’interruttore elettrico generale.

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6.4 ESERCIZIO E MANUTENZIONE

Si richiamano gli obblighi di cui all’art. 11 del D.P.R. 26 agosto 1993 n° 412 e successive modifiche ed integrazioni.

Nel locale sarà vietato depositare ed utilizzare sostanze infiammabili o tossiche e materiali non attinenti all’impianto e saranno adottate adeguate precauzioni affinché, durante qualunque tipo di lavoro, l’eventuale uso di fiamme libere non costituisca fonte di innesco.

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Riferimenti

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