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Valutazione dei rischi e delle misure di prevenzione e protezione e dei livelli

di esposizione ad inquinanti

Roma, 1 giugno 2017 Prof. Fulvio D’Orsi

IL CASO DELLA BONIFICA DEL

GASOMETRO DI ROMA (2006)

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(4)

1. Progettazione dell’intervento e valutazione

preliminare dei rischi (piano di caratterizzazione, PSC, valutazione rischio chimico e cancerogeno) 2. Prima fase sperimentale: intervento sulla “vasca

piccola”: verifica dei livelli di esposizione, messa a punto delle procedure di lavoro, aggiornamento del POS e del PSC

3. Verifica e monitoraggio durante l’esecuzione dell’intervento

4. Piano di comunicazione

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Descrizione delle fasi dell’opera

INSTALLAZIONE DELLE OPERE DEL CANTIERE

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Descrizione delle fasi dell’opera

Delimitazione dell’area del cantiere

Rimozione degli strati di terra che ricoprivano le vasche e preparazione del basamento

Realizzazione di una tensostruttura metallica su un basamento in cemento per il confinamento statico e dinamico dell’area di lavoro

Realizzazione del sistema di contenimento ed abbattimento degli inquinanti

Realizzazione di una pavimentazione in cemento

all’interno del capannone e di una rampa di accesso

Installazione cabina di controllo

INSTALLAZIONE DELLE OPERE DEL CANTIERE

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Aspetti preliminari

DEFINIZIONE DELLE PROCEDURE DI LAVORO

Verifica del PSC, del POS e della valutazione del rischio chimico che sono stati discussi e rivisti criticamente in base ai dati via via

raccolti.

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Aspetti preliminari

VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO

• Problema: valutazione del rischio di esposizione professionale a catrami cancerogeni e verifica delle sostanze aerodisperse.

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Aspetti preliminari

VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO Soluzione adottata:

Sulla base dell’analisi dei catrami effettuata nel

piano di caratterizzazione sono state proposte delle prove di laboratorio volte a definire la frazione

volatile. Quest’analisi ha consentito di identificare gli agenti chimici pericolosi e cancerogeni presenti

nell’ambiente di lavoro.

In base a questi risultati è stato definito il

protocollo di monitoraggio ambientale: alcuni solventi organici volatili (SOV) e idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Sono stati effettuati

campionamenti personali ed ambientali di SOV ed IPA con sistemi di campionamenti attivo

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Confinamento dell’area di lavoro

Realizzazione di una tensostruttura metallica su un basamento in cemento (confinamento statico)

CONFINAMENTO STATICO

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Confinamento dell’area di lavoro

Realizzazione di una tensostruttura metallica su un basamento in cemento (confinamento statico)

CONFINAMENTO STATICO

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Confinamento dell’area di lavoro

Realizzazione di una tensostruttura metallica su un basamento in cemento (confinamento statico)

CONFINAMENTO STATICO

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Confinamento dell’area di lavoro

Realizzazione di una tensostruttura metallica su un basamento in cemento (confinamento statico)

CONFINAMENTO STATICO

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Confinamento dell’area di lavoro

Installazione di un impianto di estrazione dell’aria con immissione passiva ed impianto di abbattimento (aspirazione vapori e polveri e confinamento dinamico)

CONFINAMENTO DINAMICO

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Confinamento dell’area di lavoro

Installazione di un impianto di estrazione dell’aria con immissione passiva ed impianto di abbattimento (aspirazione vapori e polveri e confinamento dinamico)

CONFINAMENTO DINAMICO

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Confinamento dell’area di lavoro

Installazione di un impianto di estrazione dell’aria con immissione passiva ed impianto di abbattimento (aspirazione vapori e polveri e confinamento dinamico)

CONFINAMENTO DINAMICO

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Confinamento dell’area di lavoro

Installazione di un impianto di estrazione dell’aria con immissione passiva ed impianto di abbattimento (aspirazione vapori e polveri e confinamento dinamico)

CONFINAMENTO DINAMICO

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Confinamento dell’area di lavoro

Problema: creare l’accesso all’area confinata

Soluzione adottata: è stata realizzata una rampa di ac- cesso che collegava la zona di preconfinamento all’area confinata riducendo il dislivello ottenuto con gli scavi.

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Confinamento dell’area di lavoro

Problema: resistenza al fuoco del sistema di confinamento

Soluzione adottata: il telone di copertura possedeva

una resistenza al fuoco autoestinguente di classe 1 tale da poter essere utilizzato nell’intervallo di temperatura compreso tra -25 e + 80°C.

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Confinamento dell’area di lavoro

Problema: verificare l’efficacia del confinamento CONFINAMENTO DINAMICO

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Confinamento dell’area di lavoro

Soluzione adottata:

misure di depressione mediante manometro differenziale

•misure di velocità dell’aria lungo le griglie di ingresso.

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Confinamento dell’area di lavoro

Problema: valutazione dell’efficacia del sistema di abbattimento degli inquinanti

Soluzione adottata: verifica delle caratteristiche tecniche dei sistemi filtranti (tipologia, quantità, propietà adsorbenti…)

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Descrizione delle fasi dell’opera

SVILUPPO DELLA BONIFICA

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Descrizione delle fasi dell’opera

Rimozione di una porzione della soletta di copertura di ogni vasca

Aspirazione e pompaggio delle acque superficiali

Mescolamento con filler

Asportazione dei catrami

Lavaggio delle pareti delle vasche tramite getti di acqua ad alta pressione

SVILUPPO DELLA BONIFICA

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Descrizione delle fasi dell’opera

RIMOZIONE DI UNA PORZIONE DELLA SOLETTA DI COPERTURA DI OGNI VASCA

In questa fase è stata rotta con martello demolitore la soletta in cemento posta a copertura della vasca

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RIMOZIONE DI UNA PORZIONE DELLA SOLETTA DI COPERTURA DI OGNI VASCA

Problema: idoneità statica dei solai rispetto al peso dei mezzi meccanici da utilizzare

Soluzione adottata: verifica attraverso calcoli strutturali effettuati da professionisti abilitati

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RIMOZIONE DI UNA PORZIONE DELLA SOLETTA DI COPERTURA DI OGNI VASCA

Problema: esposizione a rumore

Soluzione adottata: valutazione del rischio ed utilizzo di DPI (cuffie antirumore)

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Descrizione delle fasi dell’opera

RIMOZIONE CATRAME MEDIANTE ESCAVATORE E CARICAMENTO IN CONTAINER CHIUSO PER IL

CONFERIMENTO A DISCARICA.

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Descrizione delle fasi dell’opera

Il lavoro di rimozione dei catrami è stato svolto da:

una persona che operava sull’escavatore, caricava il materiale, mescolava i componenti e riempiva i

container per lo smaltimento.

un lavoratore che operava a terra dirigendo tutte le

manovre, verificando le

criticità di ogni fase lavorativa e che poteva comunicare sia con l’escavatorista sia con il capocantiere che vigilava

sulle lavorazioni.

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Descrizione delle fasi dell’opera

ASPIRAZIONE E POMPAGGIO DELLE ACQUE SUPERFICIALI

La fase acquosa superficiale è stata estratta con l’utilizzo di una pompa ad immersione e caricata su autocisterna per il trasporto e lo smaltimento

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Descrizione delle fasi dell’opera

ASPORTO DEI CATRAMI

I rifiuti solidi estratti mediante escavazione sono stati caricati in cassoni e trasportati direttamente alla

destinazione individuata per lo smaltimento.

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Descrizione delle fasi dell’opera

ASPORTO DEI CATRAMI

L’asportazione dei catrami era legata alle caratteristiche fluidodinamiche.

I carotaggi effettuati nella vasche avevano

rilevato talvolta materiali più liquidi, talvolta più densi.

In ogni caso erano troppo densi da poter

essere aspirati con pompe e troppo liquidi per poter essere prelevati con pala meccanica.

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Descrizione delle fasi dell’opera

ASPORTO DEI CATRAMI

Si è deciso di utilizzare dei filler e in particolare

segatura di legni dolci (sono stati esclusi i legni duri allo scopo di non introdurre un nuovo rischio

cancerogeno).

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Rischi e misure di prevenzione

RISCHIO INFORTUNISTICO

Problema: fornire solidità alla pavimentazione per la

movimentazione dei mezzi meccanici

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Rischi e misure di prevenzione

RISCHIO INFORTUNISTICO

Soluzione adottata: è stato realizzato un pavimento in cemento armato per abbattere le polveri e fornire

solidità alla pavimentazione per la movimentazione dei mezzi meccanici

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Rischi e misure di prevenzione

RISCHIO INFORTUNISTICO

Problema: rischio di caduta all’interno delle vasche contenenti catrami

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Rischi e misure di prevenzione

RISCHIO INFORTUNISTICO

Soluzione adottata: costruzione di solidi parapetti a protezione di tutte le aperture

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Rischi e misure di prevenzione

RISCHIO INFORTUNISTICO

Problema: raggiungimento di livelli elevati di

concentrazione dei solventi organici volatili capaci di generare atmosfere esplosive.

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Rischi e misure di prevenzione

RISCHIO INFORTUNISTICO

Soluzione adottata: i lavoratori indossavano

esplosimetri in area di cantiere e strumenti a lettura diretta capaci di determinare la concentrazione totale dei SOV riportati ad uno standard di riferimento

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Rischi e misure di prevenzione

Sistema di contenimento ed abbattimento degli inquinanti:

Installazione di un impianto di estrazione e filtrazione dell’aria che garantiva un ricambio di almeno 5.5

volumi/ora.

L’impianto garantiva la cattura delle polveri e dei vapori presenti

Assicurava che l’area di lavoro fosse in depressione impedendo la contaminazione dell’ambiente esterno (confinamento dinamico).

L’impianto di aspirazione e depurazione delle emissioni gassose era costituito da 2 ventilatori e 2 filtri formati da un prefiltro e da un impianto di abbattimento a carboni attivi

Non veniva operato il ricircolo dell’aria.

RISCHIO CHIMICO

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Rischi e misure di prevenzione

Problema: immissione di gas provenienti dalla

combustione dei mezzi meccanici utilizzati all’interno dell’area confinata

RISCHIO CHIMICO

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Rischi e misure di prevenzione

Soluzione adottata: sistema di recupero fumi di combustione collegato direttamente all’esterno

RISCHIO CHIMICO

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Rischi e misure di prevenzione

RISCHIO CHIMICO

• Problema: Evitare una forte emissione di ammoniaca in forma gassosa data la natura fortemente alcalina dei catrami (pH > 10) per la presenza nella matrice di NH3 .

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Rischi e misure di prevenzione

RISCHIO CHIMICO

• Soluzione adottata : non si è ritenuto opportuno

tamponare la matrice con acidi deboli (ad es. acido tartarico) per evitare l’emissione di vapori di acido cianidrico dalle matrici legnose.

E’ stato invece effettuato il monitoraggio

dell’ammoniaca durante la rimozione dei catrami con analizzatore in continuo.

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Rischi e misure di prevenzione

Problema: durante la lavorazione si sviluppavano ingenti quantità di inquinanti per cui, nonostante l’impianto garantisse un numero elevato di ricambi aria per ora, era comunque necessario utilizzare sempre i DPI

RISCHIO CHIMICO

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Rischi e misure di prevenzione

Soluzione adottata: utilizzare all’interno dell’aria confinata dispositivi di protezione delle vie

respiratorie provvisti di filtri combinati per vapori e polveri

RISCHIO CHIMICO

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Rischi e misure di prevenzione

RISCHIO CHIMICO

Problema: scelta dei dispositivi di protezione respiratori e definizione dei tempi di durata dei filtri. Era possibile

utilizzare maschere facciali elettroalimentate con filtri piuttosto che sistemi a presa di aria esterna che

determinavano un forte ingombro vincolando i movimenti dell’operatore?

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Rischi e misure di prevenzione

RISCHIO CHIMICO

• Soluzione adottata:

preliminarmente si è verificato che la

concentrazione di O2 nell’area confinata era tale da consentire l’utilizzo di maschere

elettroventilate (>17%v/v).

in base all’analisi della frazione volatile è stato possibile scegliere i corretti filtri per i dispositivi respiratori.

le condizioni operative consentivano l’utilizzo di maschere intere elettroalimentate con filtri

combinati per polveri e gas.

utilizzando un software NIOSH è stato possibile definire i tempi di sostituzione dei filtri.

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Rischi e misure di prevenzione

RISCHIO CHIMICO

Problema: verifica delle misure di prevenzione e

protezione adottate per ridurre le esposizioni ad agenti chimici pericolosi

Soluzione adottata:

monitoraggio ambientale di SOV e IPA

monitoraggio biologico del benzene, naftalene e piombo.

utilizzo di sistemi a lettura diretta in tempo reale (SOV, O2, CO, NH3, LEL) provvisti di sistemi di allarme (gli inquinanti prodotti possono generare atmosfere

esplosive)

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Rischi e misure di prevenzione

RISCHIO CHIMICO

Problema: definizione del protocollo sanitario Soluzione adottata:

il protocollo sanitario e la periodicità della sorveglianza sanitaria dei lavoratori addetti alla bonifica sono stati definiti sulla base delle analisi dei catrami (piombo) e delle rilevazioni degli inquinanti aerodispersi (benzene e naftalene).

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Descrizione delle fasi dell’opera

ASPORTO DEI CATRAMI

L’elevata viscosità del materiale non ha consentito lo svuotamento dall’esterno delle vasche in quanto il materiale non avanzava con il fronte dell’onda, come previsto in fase di progettazione dell’opera.

E’ stato necessario estrarre i catrami operando all’interno delle vasche utilizzando un piccolo escavatore.

(53)

Rischi e misure di prevenzione

RISCHIO INFORTUNISTICO

Problema: scarsa visibilità operando all’interno delle vasche

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Rischi e misure di prevenzione

RISCHIO INFORTUNISTICO

Soluzione adottata: è stato realizzato un sistema di illuminazione

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Rischi e misure di prevenzione

RISCHIO INFORTUNISTICO

Problema: rischio di impattare sui pilastri presenti all’interno delle vasche

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Rischi e misure di prevenzione

RISCHIO INFORTUNISTICO

Soluzione adottata: utilizzo di mezzi cingolati di piccole dimensioni capaci di muoversi in spazi ridotti e dotati di fari per illuminazione

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Rischi e misure di prevenzione

RISCHIO CHIMICO

Problema: aumentare i ricambi di aria all’interno delle vasche

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Rischi e misure di prevenzione

RISCHIO CHIMICO

Soluzione adottata: è stato utilizzato un sistema

aggiuntivo di aspirazione dei vapori nocivi che veniva posizionato all’interno delle vasche col procedere delle lavorazioni e dello svuotamento della vasca stessa.

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Gestione delle emergenze

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Gestione delle emergenze

Cabina di comando

Problema: assicurare il controllo visivo delle lavorazioni che avvenivano all’interno dell’area

confinata e le comunicazioni tra l’interno e l’esterno

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Gestione delle emergenze

Cabina di comando

Soluzione adottata: realizzazione di un sistema di videosorveglianza gestito in remoto dalla cabina di

controllo attraverso l’installazione di videocamere e di apparecchiature portatili per le comunicazioni.

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Gestione delle emergenze

Installazione vie di fuga

Problema: garantire la possibilità di un’evacuazione rapida per i lavoratori che operavano all’interno delle vasche

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Gestione delle emergenze

Installazione vie di fuga Soluzione adottata:

sono state realizzate vie di fuga, perforando la soletta in cemento delle vasche ed inserendo delle scale

metalliche fino a raggiungere il fondo della vasca.

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Gestione delle emergenze

Installazione vie di fuga Soluzione adottata:

sono state realizzate vie di fuga, perforando la soletta in cemento delle vasche ed inserendo delle scale

metalliche fino a raggiungere il fondo della vasca.

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Gestione delle emergenze

Pronto soccorso

Problema: intossicazione acuta in caso di esposizione massiva alle sostanze pericolose contenute nei catrami

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Gestione delle emergenze

Pronto soccorso

Soluzione adottata: sono state trasferite all’ospedale di pertinenza (CTO Andrea Alesini) le informazioni

necessarie per poter intervenire in caso di emergenza

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Conclusioni

La natura dell’opera espone i lavoratori ad elevate

concentrazioni di cancerogeni (benzene e naftalene); in particolare: operatore a terra e lavoro in tunnel

Gli impianti di abbattimento non sono sufficienti ma risultano necessari i DPI correttamente utilizzati

(calcolo del tempo di esaurimento del filtro)

Efficacia del confinamento statico e dinamico (non

rilevabile inquinamento all’esterno dell’area confinata)

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Conclusioni

La particolare complessità dell’intervento richiede:

apporto interdisciplinare (medicina del lavoro,

igiene industriale, impiantistica, antinfortunistica)

sinergia di risorse da parte degli organismi pubblici

collaborazione di tutti i soggetti coinvolti e

responsabilizzazione di committente, progettista, coordinatori, consulenti e imprese.

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