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Grandi Opere e Contesti Naturali tra Interazioni e Contrasti: il Caso di Ridracoli

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Academic year: 2021

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Lorenzo Buscaroli

Ingegnere, nato a Bologna il 25.06.1987. Laurea triennale conseguita presso la Facoltà di Ingegneria Edile dell’Università degli studi di Bologna con sede a Ravenna. Laureando in Ingegneria dei Sistemi Edilizi e Urbani, Laurea Magistrale. Nel 2012 ha partecipato al Workshop “Documentazione e valorizzazione del castello di Pietrabuona”.

Grandi Opere e Contesti Naturali tra Interazioni e Contrasti: il Caso di Ridracoli

Con il presente panel si cerca di dare una delle mol-teplici risposte alla valorizzazione di un contesto for-temente naturalistico in cui è presente la grande infrastruttura,la Diga di Ridracoli, opera dell’uomo che garantisce il servizio di distribuzione della risorsa idrica limitando lo sfruttamento delle risorse di falda che pro-vocano la subsidenza soprattutto nelle zone costiere, dove il fabbisogno aumenta specialemente nel periodo estivo. L’idea nasce dal metodo che porta spazi, flussi ed eventi ad interagire nella rete territoriale della Valle del Bidente, favorendo la possibilità di promozione tu-ristica ed incentivare la sensibilità del turista riguardo alla tutela delle risorse, in questo caso idrica. Un siste-ma di percorsi, spazi e servizi porteranno il turista a le-garsi al paesaggio tramite esperienze caratterizzate da ciò che il territorio è in grado di offrire.

Grand Infrastructures in Natural Contexts, between Interactions and Contrasts:

the Case of Ridracoli

This panel attempts to give one of multiple responses to the development of a highly naturalistic context in which there is a huge infrastructure, Ridracoli Dam, that provides distribution services of water resources by limiting the exploitation of groundwater that cau-se subsidence especially in coastal areas, where demand increases means specially in summer. The idea was born from the method that brings spaces, flows and events to interact in the branch network of the Valley Bidente, favoring the possibility to promote tourism and stimulate the sensitivity of the tourists regarding the protection of resources, in this case water. A system of pathways, spaces, and services will bring tourists to bind to the landscape through experiences characterised by what the local area has to offer.

Parole chiave: Valle del Bidente, Diga di Ridracoli, turismo sensibile, protezione delle risorse naturali Keywords: Bidente Valley, Ridracoli Dam, sensible tourism, protection of natural resources

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GRANDI OPERE E CONTESTI NATURALI TRA INTERAZIONI E CONTRASTI: IL CASO DI RI-DRACOLI.

Il territorio romagnolo, in tutta la sua estensio-ne, presenta caratteristiche morfologiche ed insediative differenti, da cui deriva un diverso uso del suolo. Si possono distinguere tre cir-cuiti a livello territoriale : il circuito delle terre basse (zona litorale, sprawl urbano della città adriatica), il circuito delle terre medie (zona di pianura, città lineare della Via Emilia) e il circu-ito delle terre alte ( sprawl dell’urbanizzazione delle campagne e comunità montanare).

L’oggetto di discussione rientra nel circuito delle terre alte, precisamente nella valle del fiume Bidente, il cui bacino imbrifero nasce dai

monti Appenninici ed attraversa la valle pas-sando dalle località di Ridracoli, Biserno, Isola, Capaccio, Santa Sofia, Galeata, Civitella di Ro-magna, Meldola e infine Forlì prima di unirsi ai Fiumi Uniti (Ronco e Montone) con foce nel Mar Adriatico in prossimità di Lido di Dante.

Elemento caratterizzante del sistema della valle del Bidente è l’acqua. La risorsa idrica di vitale importanza per il territorio romagnolo è gestita da Romagna Acqua s.p.a.- Società delle Fonti. La società, icona del territorio romagnolo fin dagli anni ’60 si è impegnata nella gestione dell’acqua, riducendo gli emungimenti delle lo-calità costiere di risorsa dalle falde, contenen-do il fenomeno della subsidenza. Realizzò così, negli anni’80, l’infrastruttura che assicurava il

fabbisogno idrico delle popolazioni romagnole : la Diga di Ridracoli.

Si formò un invaso naturale formato dai baci-ni imbriferi del fiume Bidente e Rio Celluzze, con una superficie di 1035 chilometri quadrati, profondo 92 metri e contenente 33,06 milioni di metri cubi d’acqua. Mediante opere di presa, la risorsa idrica viene convogliata nella località di Isola dove è presente una centrale ENEL per la produzione di energia elettrica. Successiva-mente l’acqua prelevata entrerà nel sistema di depurazione e potabilizzazione di Capaccio per poi essere portata alle utenze tramite l’Ac-quedotto della Romagna. La società ha saputo abbinare al servizio per cui è nata, l’utilità na-turalistica, culturale e sociale, integrando

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l’of-Grandi Opere e Contesti Naturali tra Interazioni e Contrasti L. Buscaroli http://in_bo.unibo.it Forlì Meldola Forlimpopoli Santa Sofia Comune di SANTA SOFIA Provincia di FORLI’ - CESENA Civitella di Romagna Galeata Stia Camaldoli Poppi Bibbiena San Sepolcro Chiusi della Verna Cesena San Marino Marche Toscana Emilia Romagna S.S.9 Via Emilia Alta Via dei P

archi SS 310 SS 3 bis E45 Autostr ada A14 Rimini

Loop terre alte

Loop terre di mezzo

Loop terre basse

Fig. 1. Inquadramento territoriale.

ferta turistica, valorizzando l’esistente e pro-muovendo scenari di sviluppo futuri tramite il sistema a rete.

Così in ogni nodo della rete la Società ha unito ad uno spazio, una certa funzione dalla quale possa scaturire una certa esperienza. Non a caso è sorto a Capaccio il Centro Operativo, ol-tre ad essere centro di comando e controllo del sistema acquedottistico prevede al suo interno una foresteria, laboratori, centri didattici, sala conferenze e proiezioni. Ancora, nel borgo di Ridracoli sorge l’ECOmuseo IDRO con lo scopo di allargare agli utenti la conoscenza del tertorio e sensibilizzare dal punto di vista del ri-sparmio energetico, quindi idrico. Sulla grande infrastruttura, la Diga, sorge il polo tecnologi-co, con immagini e spiegazioni dalla costruzio-ne al monitoraggio.

Il metodo utilizzato da Romagna Acque nel territorio romagnolo ruota attorno a ciò che si intende come integrazione di spazi, flussi ed eventi. Gli spazi sono intesi come ambiti di svolgimento di esperienze in cui l’architettura ne disegna il significato sottolineando l’aspetto topologico e di uso. Perciò lo spazio può essere ciò che accomuna paesaggio e architettura in cui l’esperienza attrae tutti i sensi in una com-pleta esperienza sensoriale. I flussi si intendo-no come relazioni materiali ed immateriali tra due o più spazi e possono essere di diversa ori-gine : flussi di informazione, flussi di persone,di mezzi,di prodotti ed emotivi. L’evento infine è ciò che caratterizza l’esperienza ,intesa come

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Univ

er

sit

à degli Studi di Bol

ogna AA 2012 - 2013 CdL in Ing egneri a E dile/ Ar chit ettur a DA - Dipartime nt o di Ar chit ettur a TE SI DI LA URE A DI L OREN ZO BUSCAR OLI IN AR CHITET

TURA DELLE INFRAS

TRUT TURE E P AE SA GGIO N uo ve re ti de i turismi e v al ori zz azione de l paesag gio: in tegr ar e luoghi, flussi ed e ve nti tr a Ridr ac oli e l’ Alt a via dei P ar chi RELA TORE PR OF . L UIGI B AR TOL OMEI CORRELA TORE: AR CH. ALBER TO BOR TOL O TTI Uomo e na tur a tr a in te razione e c on tr as to: il c

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i Le F alt elle Pr atalino Il C asone G alea ta L’A lpic ello Passo del V inc o Ripa di R ipastr etta Casano va dell ’Alpe M on te M or ic ciona M aestà di V aldor a Par etaio Cr oc e e P oder e di R omic et o Passo S odo alle C alle Prato al S oglio Pr at o B er tone Pogg io S cali Pogg io Pian T ombesi Il P ogg ione Pogg io R ovino Pr at o alla P enna Sacr o Er emo di C amaldoli C amaldoli Badia P ra taglia Stia Pr atov ec chio Poppi Bibbiena A rezz o Passo F angac ci Passo della C rocina Passo dei C er rini Passo dei L upa tti

Passo del Porcareccio

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unnel. Fung e da elemento di colle gamento all’inter no A sinis tra uno s chizzo del t unnel in og get to . In bas so a sinis tra un es em pio di pa nnello ES POS ITIV O In bas so a des tra un es em pio di es per ienza da co m pier e all ’ in ter no .

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esto via. Opera v olta a mig liorare la fr uizione de l PAESA GGIO da par te dell’uomo , in questo caso fa vorendo la vista PANORAMICA sul lag o

radente lo sperone roccioso

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La salita copre un disli

vello di 250 metri e per mette di rag giung ere il crinale colle ga

to alla rete di percor

si del circuito o vest di prog etto . A lta Via dei P ar chi

- Bike - Trekking

For lì - Diga di R idr ac oli - Bike - A uto , Na vetta Tr ac cia ti in T oscana - Bike - Aut o , Na vetta Cir cuit o 7 - Bike Cir cuit o 4 - T rek king Cir cuit o 5 - T rek king Cir cuit o 6 - T rek king Cir cuit o di pr ogett o A - T rek king RING TREK WEST Cir cuit o 1 - T rek king Cir cuit o 2 - T rek king Cir cuit o 3 - T rek king RING TREK EAST RING BIKE HILL Cir cuit o di pr ogett o B - On boa t L eg enda percor si In

terscambioDiramazione per

corso PassoPun to di I nt er esse di pr ogett o Rifug io c omplet o di ser vizi Par chegg io non cust odit o Bed & Br eakfast Fer ma ta aut obus di linea Campi da t ennis Campi da calc ett o Ost er ia - R ist or an te M useo IDR O Ser vizi ig ienici Per corso di T rek king Per

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ttr ac co Per corso tur istic o in bar ca BarCentr o B enesser e Pun to P anor amic o Inf opoin t Planetar io zona espositiv a

Spazio per camper

-r oulott e Par chegg io cust odit o L eg enda simboli ESISTENTE : PR OGETT O :

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entro servizi o me glio , CONDENSA T ORE DI V ARI INTERESSI TURISTICI . Cara tterizza to da molte plici funzioni :

- INFOPOINT - POLO TECNOLOGICO - CENTR

O BENESSERE E TRA TT AMENTI CON L ’A CQ U A - B AR/SER VIZIO DI RIST ORAZIONE - SER VIZI IGIENICI

- ZONE RELAX - NOLEGGIO CANOE E B

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OPICA , la diga . Questo f or te CONTRAST O ha delinea to la prog ettazione di un sistema di percor si, spazi ed architetture a tti al mig lioramento della fr uibilità della z ona di interesse. Il la voro ha com e obietti vo l’inte grazione della g rande

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l’insieme di emozioni che scaturiscono dal vive-re uno spazio. L’esperienza può essevive-re singola oppure l’esperienza può essere di tipo colletti-vo in cui entra in gioco la condivisione e la so-cialità del momento che si vive. Quindi l’evento investe la sfera sensoriale ed emotiva di ogni individuo che in base alle percezioni si relazio-na con l’ambiente.

Di fondamentale importanza risulta indagare sul rapporto tra uomo e ambiente, inteso come natura , da sempre materia di studio di diverse discipline. Nel periodo medioevale si pensava alla natura come luogo di perdizione, quale dono del Creatore alla sua indegna creatura,nel migliore dei casi, mentre nel peggiore dei casi assumeva l’aspetto del “locus terribilis”. Nel

periodo post medievale grazie anche a poeti come il Petrarca, traspare il desiderio della na-tura, soprattutto da chi, la natura non la vive, come il cittadino. Negli ultimi due secoli que-sto rapporto è mutato ragionevolmente, non si possono più intendere come elementi a se stanti ma il loro contatto, il legame e l’incontro generano ciò che chiamiamo euristicamente “paesaggio”.

L’azione dell’uomo, riguardo alle infrastrutture nate con lo scopo di permettere, in certi casi, o migliorare le condizioni di vita delle popolazioni in altre, ha dovuto rapportarsi con l’ambiente, con lo spazio in cui sorgono al fine di mitiga-re l’effetto contrastante tra opera dell’uomo e natura. Questo è il caso della Diga di Ridracoli,

Fig. 2. La zona di progetto nella Valle del fiume Bidente.

la grande opera infrastrutturale all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi di Monte Falterona e Campigna, luogo del tutto incontaminato in cui la tutela ambientale cor-risponde al mantenimento di ogni forma di vita dell’intero Parco. La Diga di Ridracoli intera-mente opera in cemento armato è un elemen-to di forte contraselemen-to visivo e struttruale che ha modificato l’ambiente circostante. Numerose sono state le politiche di ripristino ambientale promosse dalla Società Romagna Acque per mitigare l’effetto della grande opera permet-tendo la ricrescita dell’habitat naturale di spe-cie animali e vegetali.

L’idea progettuale nasce con lo scopo di inter-venire in un contesto fortemente naturalistico

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assoggettato dalla presenza della componente antropica quale la Diga. La risposta prevede la conservazione e la tutela delle aree del Parco ma non nega l’opportunità entro alcuni ambiti di poter restituire nuovi paesaggi. Ciò si espli-ca nel discorso del metodo di integrare spazi, flussi ed eventi, prevedendo un condensatore delle filiere dei turismi in un ambito fortemen-te antropizzato, in grado di soddisfare bisogni e richieste del turista che si muove all’interno di questo paesaggio. Lo spazio pensato quale risposta alla valorizzazione del territorio preve-de l’installazione a fianco la Diga di una strut-tura contenente un info&internet point, il polo tecnologico, centro benessere con trattamenti a base di acqua, servizio di ristorazione, servizi

igienici, zone relax e noleggio canoe e barche elettriche per la navigazione sul Lago. Dalla Diga inoltre, partirà un sistema di percorsi esi-stenti e di progetto atti al miglioramento di frui-zione del territorio, i quali creeranno due circu-iti, uno nella parte Est e uno nella parte Ovest del Lago che si uniranno all’Alta Via dei Parchi, il percorso di crinale appenninico tra Emilia Romagna e Toscana. Nel pannello è rappre-sentato il MetroNatura, metafora del sistema metropolitano urbano, qui espresso in chiave naturalistica. Il progetto prevede una cesto-via in spalla sinistra della Diga che assolve il compito di elevare il turista ad una quota di 250 metri sopra il Lago da cui parte uno dei circuiti Ovest di trekking previsti da progetto.La

cesto-via essendo una struttura aperta permette di non perdere la continuità di interazione senso-riale con l’ambiente, cosa che non avviene con le più moderne cabinovie. Nella parte Est della Diga sono presenti due tunnel, i quali possono diventare oltre a spazi di transito per raggiun-gere il circuito Est di trekking, spazi espositivi all’interno dei quali il turista vive un esperienza di interazione con l’installazione che può an-dare dall’ assaggio dei prodotti tipici locali, al planning degli itinerari escursionistici di trek-king, cavallo, mountain bike e alla ricezione di informazioni sul paesaggio che si sta vivendo.

Figura

Fig. 1. Inquadramento  territoriale.
Fig. 2. La zona di progetto nella  Valle del fiume Bidente.
Fig. 4. Lago  della Diga di Ridracoli

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