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Come un faro sull'altopiano

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Academic year: 2021

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(1)

Sari, Aldo (1998) Come un faro sull'altopiano. Sardegna fieristica, Vol. 50

(aprile-maggio), [2] p.

http://eprints.uniss.it/7256/

(2)
(3)

SARDEGNA FIERISTICA I APRILE-MAGGIO 1998

sommario

La Sardegna celebra quest'anno il cinquantenario del suo Statuto

di Giuseppe Podda

Nella nostra isola la disoccupazione continua a dilagare

di Giuseppe Usai Edita in occasione della 50!! Fiera internazionale della Sardegna

SARDEGNA

fieristica

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Da noi la recessione non è ancora finita

di Pietro Picciau Copertina di Cosimo Canelles

La situazione politica regionale

di Filippo Peretti

Il Banco di Sardegna ancora più legato al territorio

di Gianni De Magistris

La lunga strada dello sviluppo

di Antonello Angius

Via libera ai controllori ecologici

di Sandra Orani

Il 24 maggio Cagliari eleggerà il nuovo Consiglio comunale

di Emanuele Dessì

La Sardegna disporrà del Documento di programmazione economica e finanziaria

di Simona Damiani

Per affrontare il futuro la Sardegna deve cimentarsi in tre sfide:

innovazione, efficienza, rivendicazione dei valori autonomistici

di Anna luisi

Le aziende del Sulcis interessate ad un intenso processo di privatiuazione

di Davide Veneziano

Istituiti in Sardegna sei punti franchi

di Andrea Giordani

Varato dal BIC Sardegna il progetto "Sistema esperto e sportello unico per la promozione d'impresa"

di Giulio Dessì

A Macchiareddu procede a pieno ritmo l'ammodernamento di inceneritore e depuratore

di Antonio Manai

Costruita nei pressi di Busachi la nuova diga sul Tirso

di Marco Enna

In Sardegna la vendemmia 1997 si è conclusa con un grande successo

di Valeria Montalbano

Nell'isola i manicomi non esistono più

di Rosanna Romano

Istituita dall'assessorato comunale ai Servizi Sociali la "Consulta della terza età"

di Cristiana Aime

L'attività dell'associazione "Amici dei bambini cardiopatici"

di Francesca Murgia

A Cagliari i trapianti si praticano da dieci anni

di Gianni Zanata

L'associazione "Uniti per la vita": un sostegno per i malati oncologici

di Maria Francesca Chiappe

L'associazione "Darwin" si batte per fronteggiare la tossicodipendenza

di Antonello Deidda

Inaugurata a Cagliari una Casa di accoglienza per bambini oncologici

di Tarquinio Sini

Il turismo sardo gode buona salute, ma deve migliorare la sua offerta

di Sergio loddo

Predisposto dall'Autorità portuale di Cagliari il piano regolatore dello scalo

di Gigi Cavagnino

Colle e castello di San Michele ancora sottratti alla fruizione dei cagliaritani

di Umberto Aime

L'aeroporto di Cagliari-Elmas assumerà tra poco una dimensione europea

di Gesuino Mulas

I centri minori dell'isola sollecitano a gran voce un diverso ruolo

di Carla Lorenli

A San Basilio sta per essere costruito il più grande radiotelescopio

europeo

di Giorgio Plaisanl

Castiadas si prepara a dotarsi di un aeroporto finaliuato alla crescita del turismo

di Raffaele Serreli

Le zone minerarie isolane dichiarate dall'Unesco patrimonio dell'umanità

di Sandro Mantega

L'asse mediano, un'autostrada dentro Cagliari

di Paolo Murtas

In Sardegna esistono le condizioni ideali per un grande sviluppo del golf

di Mario Franco Cao

Per l'ex Teatro Civico di Cagliari si avvicina l'ora del recupero

di Simona Pischedda

A Cagliari il turismo continua ad essere una merce poco comune

di Massimiliano Rais

In Sardegna il trekking viene praticato con sempre maggiore intensità

di Giosi Moccia

Varato un piano quadro che punta alla rinascita dei quartieri storici cagliaritani

di Fabio Manca

Agrumicoltura d'eccezione tra San Vero Milis, Milis, Solarussa e Zerfaliu

di Patrizia Mocci

La costruzione di Calasetta fu decisa nel settembre 1770

di Daniela Cippollina

A Cagliari il primo corso di lingua sarda

di Gherardo Gherardini

Nel Nord Ovest della Sardegna vive una colonia di circa cento grifoni

di Antonio Naitana

La tomba dei giganti "Sa dom'e s'orku" a Quartucciu

di Maria Bonaria lai

Conoscere l'isola: questo l'obiettivo perseguito dall'associazione "Amici di Sardegna"

di Massimo Aresu

La superstizione nella Sardegna del passato

di Gian Paolo Caredda

In Sardegna, per secoli il suono delle campane ha cadenzato la vita di paesi e città

di Carlo Pillai

Pubblicato il secondo titolo della collana "Ville e palazzi della nobiltà in Sardegna"

di Ludovica Romagnino

Rinvenute a Cagliari le reliquie di vari martiri

di Mauro Dadea

Il "Progetto Flumendosa", uno tra i più importanti programmi di sviluppo degli ultimi cinquant'anni in Sardegna

di Achille Sirchia

Nella seconda metà dell'Ottocento, Cagliari conobbe una profonda trasformazione borghese

di Paolo Fadda

A Cagliari l'era dell'aereo è cominciata nel 1911-'12

di Dino Sanna

Tharros, la società sportiva oristanese fondata nel 1906

di Beppe Meloni

Il Centro universitario sportivo di Cagliari ha festeggiato nel 1997 i

cinquant'anni

di Angelo Carrus

La Fiera internazionale della Sardegna nacque a Cagliari nel 1949. Da allora è passato mezzo secolo

di Vittorio Scano

Avviata la moderniuazione del porticciolo di Marina Piccola

di Giulio Zasso

Politeama Regina Margherita, un teatro cagliaritano aperto a tutti i generi

di Franco Ruggieri

Il Museo Costantino Nivola ad Orani

di Gianni Pititu

Novant'anni or sono il piroscafo tedesco "Hohenzollern" naufragò davanti ad Alghero

di Pierluigi Sechi

Il Museo archeologico di Cabras

di Raimondo Zucca

Tortolì ospita dal 1995 un museo all'aperto di scultura

di Raffaella Venturi

Lo stretto legame di Grazia Deledda con Cervia

di Giovanni Mameli

I Basiliani, un Ordine religioso lungamente diffuso nella nostra isola

di Olivetta Schena

Costanza di Saluzzo è sepolta nel monastero oristanese intitolato a Santa Chiara

di Giampaolo Mele

Martino il Giovane morì a Cagliari nel 1409 stroncato dalla malaria

di Alessandra Cioppi

Nel 1793 il vento della Rivoluzione francese soffiò su Carloforte

di Paolo Cau

Il "Cagliaritano" ha celebrato il suo primo quarto di secolo

di Enrica La Nasa

Un'importante figura del giudicato d'Arborea: il canonico Filippo Mameli

di Maria Giuseppina Meloni

Il 7 agosto 1881 Sanluri fu teatro di una violenta agitazione

di Lorenzo Del Piano

Breve storia del porto di Carloforte

di Francesco Manconi

A Cagliari la vicenda dei Gesuiti ebbe inizio nel 1564

di Carla Marongiu

Gli antichi pescatori dello stagno cagliaritano di Santa Gilla

di Carla Ferrante

" primo Consiglio regionale fu eletto 1'8 maggio 1949

di Maria Rosa Cardia

A Cagliari, durante la prima guerra mondiale, varie persone vennero denunciate per attività antinazionale

di Paolo De Magistris

Un poeta del Seicento sardo: Giuseppe Delitala

di Luigi Spanu

Daniel Bovet, il premio Nobel che insegnò all'Università di Sassari dal 1964-'65 al 1972-'73

di Eugenia Tognotti

Ricostruiti in tre volumi i centotrentacinQue anni della Camera di commercio cagliaritana

di Sergio Serra

Restaurato ad Iglesias l'affresco "La miniera" di Aligi Sassu

di Massimo Cau

Enrico Costa, lo scrittore sassarese che si cimentò in un'ampia varietà di generi

di Antonio Romagnino

Un interessante libro edito recentemente dalla AM&D: "Venditrici di sesso nella Sardegna dell'Ottocento"

di Giovanna Deidda

"Launeddas": s'intitola così un bellissimo libro pubblicato a Cagliari nei mesi scorsi

di Myriam Quaquero

In Sardegna la tradizione del Crocifisso gotico doloroso cominciò col

"Cristo di Nicodemo" nel XIV-XV secolo

di Ivo

Seral

i

no

Fenu

Una tra le più belle chiese romaniche della Sardegna: San Pietro di Sorres

di Aldo Sari

Pubblicati i primi due volumi della collana dedicata alle opere letterarie di Ottone Bacaredda

di Paolo Cubeddu

SARDEGNA FIERISTICA I APRILE-MAGGIO 1998 I OIRETTORE RESPONSABILE VITTORIO SCANO / AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE 01 CAGLIARI IN DATA 9/3/1973 N. 270 SERVIZI FOTOGRAFICI AGOSTINO MELA - IMPIAIITO OFFSET: PRESTAMPA - QUARTU S. ELENA - TU. 883223 - FAX 884329 / STAMPA: LARIS CEIITROOFFSET • SIENA

I

(4)

Una tra le più belle chiese romaniche della Sardegna:

San Pietro di Sorres

COME UN FARO

SULI1ALTOPIANO

di Aldo Sari

Antica cattedrale dell'omonima diocesi, la chiesa sorse mentre

il

Mille volgeva alla fine su un rilievo che domina la pianura

di Bonnanaro e Terralba. Come dimostrano alcuni elementi,

i suoi costruttori trassero spunto dal gusto arcaico allora

prevalente. Poi, nell'ultimo quarantennio del

XII

secolo venne

modjficata da Mariano, un maestro di educazione toscana

che vi introdusse soluzioni artistiche maturate a Pistoia,

Lucca e Pisa. LaJabbrica acquistò così quell'aspetto

evidenziato soprattutto dalla Jascinosa Jacciata articolata

in tre ordini di arcate cieche

San

Pietro

di

Sorres:

la faccia

ta

Siamo nel cuore del Meilogu. Sull'orlo

del-l'altopiano calcareo che domina la fertile

pia-nura di Bonnanaro e Torralba, a qualche

chi-lometro da Borutta, si trova la chiesa

romani-ca di San Pietro di Sorres.

Antica cattedrale della diocesi omonima,

dopo secoli d'abbandono, 1'8 settembre 1955 è

donata ai Benedettini, che ne hanno fatto

il

principale centro di spiritualità cristiana della

Sardegna.

Annoverata tra le antiche sedi vescovili

estin-te, il suo titolo - di cui aveva continuato ad

in-signirsi l'arcivescovo di Sassari, dopo che la

dio-cesi nel 1503 con bolla di Giulio II era stata

in-corporata in quella turritana -

è

riservato dal

30 novembre 1968 ai vescovi non residenziali.

Non sappiamo quando

fu

istituita la

dioce-si di Sorres, che non

è

menzionata nella lettera

di Gregorio Magno

(590-604)

ai vescovi

isola-ni, né nel più tardo "catalogo bizantino" dei

vescovi occidentali (VII-VIII secolo) o nella

Diatiposis dell'imperatore Leone VI

(886-912).

Fu lo scisma del 1054 fra Roma e Bisanzio

ad

imporre

la ristrutturazione delle diocesi

sar-de, che furono moltiplicate per far coincidere i

territori di ordinamento civile con quelli dio

-cesani. Infatti, il ridimensionamento degli

or-ganismi territoriali, col conseguente più

stret-to controllo dell'austret-torità ecclesiastica sulle

par-rocchie, appariva alla Chiesa di Roma come

l'arma più idonea contro l'eterodossia

bizanti-na.

La riforma romana, però, non avrebbe

sor-tito alcun effetto senza un vescovo fedele al rito

latino, quale il primate turritano, la cui

orto-dossia contrastava con l'arroganza del presule

di Cagliari che, con il suo clero, continuava a

seguire la liturgia bizantina, malgrado le

diret-tive impartite da Gregorio VII. Proprio da

Tor-res, forse già sotto Nicolò II (1058-1061) e non

oltre l'ottavo decennio dell'XI secolo, si

stacca-vano le sette diocesi suffraganee di Ampurias,

Bisarcio, Bosa, Castro, Ottana, Ploaghe e

Sor-res, che risultavano più numerose rispetto a

quelle sottoposte ai metropoliti di Cagliari e

Tharros, le cui circoscrizioni congiunte

copri-vano i due terzi del territorio isolano.

Sorres comprendeva le curatorie di Costaval

,

Meilogu, Caput Abbas, Fiolinas, Ploake e

par-zialmente quella di Coros. Il suo primo

vesco-vo noto

è

quel Giacomo, sorranus

episcopus,

che il 16 dicembre 1112 sottoscriveva a

Saccar-gia con l'arcivescovo Attone e i titolari delle

altre diocesi suffraganee la conferma dei beni e

privilegi concessi ai Camaldolesi di

quell'abba-zia. L'anno seguente il nuovo vescovo Alberto

firmava l'atto di donazione della chiesa di San

Nicola di Trullas e San Salvatore di Camaldoli

da parte della potente famiglia degli Athen. Lo

stesso Alberto, episcopu de Sorra, partecipava

nel 1116 alla solenne consacrazione della

chie-sa di Saccargia.

Intanto, alla fine del Mille in Sardegna

co-minciava la fabbrica delle nuove cattedrali. A

Bosa, Bisarcio e Sorres si optava per organismi

a tre navate, divise probabilmente da pilastri di

sezione rettangolare, con murature in

cantonet-ti appena sbozzacantonet-ti, secondo quel gusto arcaico

che nell'Europa mediterranea sembra

accomu-nare l'architettura ecclesiastica almeno fino

alla

metà dell'XI secolo, quando nuovi linguaggi

regionali daranno vita alle differenti

scuole

af-fermatesi durante il secolo successivo.

A San Pietro di Sorres subentrava subito

dopo una maestranza toscana che si attenne

alle

dimensioni del disegno primitivo ed inglobò

l'alzato già costruito di cui, oltre alla bassa

.zoc-colatura, restano ampie tracce nella parte

mfe-riore del muro perimetrale meridionale e nella

testata orientale della navata sinistra. Essa,

(5)

pe-SARDEGNA FIERISTICA

I

APRILE-MAGGIO 1998

raltro, introdusse modalità nuove, sottolineate

dal parametro a

conci squadrati, anche se

di

taglia irregolare.

Mediante

arcate

su

lesene la

facciata era

di-visa in

tre

specchi, secondo

uno

schema offer

-to dal prospet-to del

San Nicola

di

Silanis

(

Se

-dini) e

che

assai probabilmente

caratterizza

anche quello non più

esistente

del

San Giovan

-ni di Viddalba. A quest'ultima

chiesa rimanda

anche il parametro

esterno

privo di

articolazio-ni in superficie. Proprio

il

gusto per i

piani

non

interrotti da modulazioni

chiaroscurali spinge

a credere che nel cantiere di Sorres fos

s

e attiva

una maestranza con la medesima

educazione

lucchese di quelle operanti a Viddalba

e Silanis.

Dopo i primi decenni del

XII secolo,

nel

giu-dicato di Torres l'attività edilizia

subì

una

sta

-si che, fatta eccezione per Santa Maria di

Corte

a Sindìa e Sant'Antioco di Bisarcio, intraprese

intorno agli anni Cinquanta,

si

prolungò fino

all'ultimo quarantennio. In quel periodo,

pro-prio a Sorres, Mariano, un maestro formatosi

sulle nuove architetture religiose di Pisa,

Luc-ca e Pistoia, dava inizio

alla

ristrutturazione

della cattedrale.

Mariano, che aveva probabilmente

lavora-to nel cantiere di Bisarcio, era stalavora-to forse

chia-mato dal vescovo Goffredo di Meleduno,

mo-naco cistercense che resse la diocesi dal

1171 al

1178,

ad adeguare anche il San Pietro al nuovo

gusto, evidenziato nella Santa Maria di

Corte,

ultimata intorno al

1149,

e nel portico

addos-sato alla facciata del Sant'Antioco

(ante

1174).

La sensibilità per lo spazio non più

unifor-me ma

suddiviso

per moduli articolati,

fu

cer-to all' origine del rifacimencer-to cui venne

sotto

-posta la cattedrale di Sorres.

Prima di descrivere la chiesa

è

opportuno

ricordare che nel restauro del

1895

gran parte

del partito decorativo

venne rifatta ed

integra-ta. Infatti, in quella occasione furono

ricostru-ite sul disegno originale le modanature

e

le

tar-sie del prospetto. Qui, nel

secondo

ordine, dove

s'intervenne più drasticamente, ricorrendo

a

soluzioni di fantasia, vennero ricreate le ghiere

del quarto, quinto e sesto archetto contando da

sinistra; inoltre,

vennero

rifatte le colonne

e se

ne sostituirono due

ai

pilastri che fiancheggia

-vano la bifora,

sorti

in un restauro precedente.

Gli archetti del timpano ebbero nuove

ghie-re e il clipeo centrale venne rifatto

ad

imitazio-ne di quello del frontoimitazio-ne posteriore imitazio-nel quale,

poiché restavano i frammenti di

alcune

basi,

si

collocarono colonne

e

capitelli nuovi.

Tuttavia

,

la chiesa mantenne fedelmente i caratteri

pri-mitivi, che ci consentono una lettura

attendi-bile delle

sue

forme.

"Mariano Maistro"

- come si

firmò

nel gra

-dino

su

cui poggiano

i

piedritti del portale

principale

-,

estraneo ormai

al

gusto delle

su-perfici uniformemente candide dei primi

arte-fici, sovrappose alle pareti laterali

esterne

una

teoria di archetti pensili a gola diritta, in

cui

il

nero basalto delle

vele

contrastava

col

bianco

calcare usato per i

segmenti

di cerchio

e

le

lu-nette, animate da inserti

a

tarsia

.

Mariano, inoltre,

segnò

anche la nuova

ab-side mediante saltuarie file di

conci

basaltici

intervallate da ampie fasce di

calcare.

Infine, ricostruì la facciata

a

tre ordini di

arcate cieche. Nel primo due paraste

e

quattro

sottili lesene generavano un

falso

porticato

a

cinque

specchi

ornati,

sotto

gli

archi,

da

5ntar

-siature che riprendevano i due tipici moti

v

i

pi-sani: la rosa

e

la losanga grado

nata. Le sette

campiture del

secondo

ordine, anch

'

esse

deco-rate nelle lunette dai medesimi intarsi del

pri-mo, trovavano invece origine in lesene

e

colon-nine disposte

secondo

una particolare

cadenza

metrica. Il terzo ordine,

sotto

il timpano

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