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Gli studi professionali moderni specialmente in Italia

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GLI STUDI PROFESSIONALI MODERNI

SPECIALMENTE

EH IL F R flS S

I N T E R N A T I O N A L B O O K S E L L E R NAPLES

Piazza Martiri, 59-60 - Via Chiatamone, 5

1907

SISTEMA BIBLIOTECARIO DI ATENEO- ajLERHO

00000240

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Nella consultazione della copiosa letteratura straniera sono stato efficacemente coadiuvato dall'insigne prof. Teofilo Pe- triella, insegnante di inglese e tedesco della R . Scuola Media Commerciale. A lui, qui, rendo pubbliche grazie.

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Non mai, forse, come in questo nostro tempo, così fervido di pensiero e di opere, nel molteplice e vario manifestarsi delle atti­ vità della vita, tornò in onore, perfettamente inteso, il motto di Se­ neca: non scliolae, sed vitae discimus.

In questo saggio, che presenta, alla meglio ordinata o, per lo meno, atteggiata e volta a un fine unico, materia, qua e là raccolta in pubblicazioni ufficiali straniere e italiane, si tocca, appunto, dap­ prima, come in un cenno introduttivo, degli studi tecnici e profes­ sionali, in genere, quasi indici della tendenza caratteristica della cultura dell’epoca, e si espone, quindi, lo stato e lo sviluppo della istruzione commerciale nei varii paesi, per fermarsi, inoltre, a riguar­ dare, in ispecial modo, la condizione, l’ ordinamento e la meta di questi studi in Italia, e a vagliare, infine, il notevole e complesso problema, sotto l’aspetto didattico, economico, sociale.

Lontano da noi, s’intende, il pensiero di avere risolute o, non diciamo altro, approfondite, le gravi quistioni che attengono, diret­ tamente, a quest’ordine speciale di studi e, indirettamente, a tutta P istruzione nazionale.

Chi, per ragione di ufficio, debba — coni’ è avvenuto, modesta­ mente, a noi — giovarsi, innanzi tutto, dell’ esperienza qui e altrove fatta e dei risultati qui e altrove ottenuti, per rendersi esatto conto di un’assunta funzione, non pure per isvolgerla degnamente, ma per

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renderla, di giorno in giorno, migliore ed integrarla, si trova, spesso, tra mano, un cospicuo materiale di date e dati, di notizie e di appunti, e compie, per sè, prima che per gli altri, ai quali non pensa affatto come lettori, un lavoro di relativo ordinamento, interpo­ lato di giudizi.

Sicché venuto su, naturalmente, senza pretese di sorta; tale, in sua modestia, rimane, questo lavoro, nel concetto di chi si trovò a comporlo, e tale si presenta alla benevolenza del lettore.

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GLI STUDI PROFESSIONALI MODERNI

SPECIALMENTE IN ITALIA

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-I

.

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I.

La scuola verso la vita.

Chi segua e in te rp re ti la g e n e ra le e c a r a tte ­ ristica tendenza d e ll’ epoca n o stra in cui, da una parte, le scienze, n ell’a lte r n a vicenda di m inute analisi e di complesse sintesi, scendono, ciascuna per sè, alle indagini più p articolari e sottili, per risalire, insieme, ad u n a n u trita e superiore arm o­ nia, onde tu tto il vario e vasto sapere va ad in te­ g ra rsi in m irabile u n ità; e, d ’altra parte, in corre­ lazione, n ella p ra tic a della vita, ogni facoltà, ogni a ttitudine, differenziata, distinta, volge a singoli e speciali incombenze, seguendo la legge, ornai uni­ versale, d ella divisione del lavoro, per concorrere, poi, con tu tte le altre, associate e connesse, a sod­ disfare, a pieno, gli um ani bisogni, p ro g re d ie n ti n ella loro molteplice varietà; n o ta bensì che, spec­ chio e p o rta to di questo duplice moto, la funzione educativa, in quanto è d e te rm in a ta da necessità economiche e sociali, si va, ogni g io rn o più, spe­ cializzando, in particolar modo attendendo a ll’istru ­ zione tecnica, industriale e commerciale, sì che la scuola sia v e ra m e n te p alestra di d ire tta e imme­ d iata preparazione alla v ita rinnovellata.

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In tu tti i paesi civili, iniziative di privati, di enti p u b b l i c i , di G o v e r n i , si s o n o , in f a t t i , ri­ volte, con simpatia, alle istituzioni scolastiche a- v enti scopi pratici, ed a tte a suscitare, fecondare, e sv o lgere gli elem enti della p ro sp erità economica dei popoli.

« Il sereno e quieto tra m o n to del secolo deci- inonono — scrive J . B o u ld o n 1) — ha salutato, nel risveglio delle in d ustrie nostrane e nell’ allarg arsi del commercio internazionale, il nascere di una scuola nuova che feconda lo spirito fattivo, e dà il senso pratico, delle cose e della vita. E noi, com ­ presi di tu tta l ’a lta m issione della scuola m o derna, p e r il g r a n d e am ore che abbiamo al p rogresso eco­ nomico e civile del nostro paese, bene au spichiam o al giorno, non lontano, in cui l ’istruzione industriale e commerciale p ig lie rà il posto d e ll’istruzione clas­ sica, con lo stesso diritto pel quale l ’insegnam ento s p e rim e n ta le pigliò il posto d e ll’ insegnam ento dom- matico. »

Nei paesi ove la ricchezza è più diffusa, ove il lavoro è più attivo, ove più intenso è il m oto d 'i traffici, ivi l ’istruzione tecnica, o rd in a ta sistem ati­ cam ente, ha esercitato sullo sviluppo della p ro d u ­ zione e degli scambi larg o ed efficace p o tere, ha reso fiorenti in d u strie vaste e di m assim a im portanza economica, h a conservato gentili ed elette tradizioni d ’a rte in d u striale: formando, con l ’ esercizio d id a t­ ticam ente disciplinato, o perai dotati di singolari atti­ tudini professionali; rinnovando, di continuo, m ae­ stranze a d d e s tra te ai singoli ra m i della tecnica e

1) J . B ò u l d o x — L f Ensmgiiemeiit pubi ir en Francc depili* le X l X nlA siècle — P a r i s , 1 9 0 3 .

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d e ll'a r te applicata: perfezionando, con o p p o rtu n i in­ semini menti specifici ed u n ’assidua ed estesa p ra tic a di ufficio, di gabinetto, di laboratorio, di officina, i d irettori e gli alti funzionari per le industrie e pei commerci.

Nella G erm ania, p u r m anifestandosi presso i diversi Stati ten d en ze varie, a cagione dell’a u to n o m ia ad essi lasciata dalla costituzione federale in m ate­ ria di pubblica istru z io n e 1), si è c o n sta ta to , ovunque,

negli ultimi t r e n t ’anni, un risveglio, simile quasi a una febbre di sviluppo, nelle istituzioni scolastiche d ’ indole tecnica e pratica. E, al notevole aum entarsi in n um ero di queste h a corrisposto il progressivo increm ento della popolazione scolastica; sicché, oggi, la G e rm a n ia è tra le primissime nazioni p er tale ordine di studi.

Le Scuole superiori di industria, che formano, con sicura preparazione scientifica e pratica, i più alti funzionari delle industrie, contano, ora, per esempio. 20000 iscritti; laddove, nel 1870, non ne c o n tav an o che 3000.

Ma, la G erm an ia ha, inoltre, un complesso si­ stem a di Scuole inferiori e medie: tutte, con m ira ­ bile a rm o n ia di metodo e di intenti, coordinate ai fini dello sviluppo econom ico nazionale.

Vi sono Scuole di tirocinio e di perfezionamento pratico, che danno un corredo di cognizioni di uti­

1) La costituzione do li’ Im pero Germanico del 16 aprile 1871, che, a ll’articolo 4, enum era gli oggetti sui q u ali si esercita la sorveglianza d e l­ l ’im pero e ai q u ali si applica la legislazione im periale, tace di ogni arg o ­ m ento che tocchi la pubblioa istruzione. T u tta v ia , p artico larm en te intorno a ll’istruzione professionale, sono sta te em anate, in epoca recente, leggi im ­ p eriali, di cui avrem o, incidentalm ente, occasione di far cenno nel corso di questo lavoro

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lità im m ed iata p e r la m odesta m a proficua ed im ­ po rta n te funzione d ell’operaio; e queste, che ascon­ dono a 2000 e sono fre q u e n ta te da c irc a 300,000 allievi, danno alle in d u strie m ig liaia di p ro v etti la­ v o rato li ogni anno.

P iù di 500 Scuole, con c irca 40,000 iillievi, in g ra n p arte operai, p re p a ra n o i capi tecnici dei la­ boratori e le officine, i m aestri delle singole a rti e industrie, m ed ian te in seg n a m e n ti pratici applicati.

A ltre 40 Scuole, di più alto grado, freq u en tate da circa 8000 alu n n i, p u r serbando all’in se g n a m e n to un certo c a ra tte re scientifico, sia anche poco più che e lem en tare, im partiscono, tuttav ia, in g r a n numero* insegnam enti tecnologici e speciali, necessari ai d i­ retto ri di questo o quel ram o delle vaste e complesse aziende tedesche.

T u tti gli stabilim enti di istruzione professionale, in F r a n c i a , hanno c a ra tte re speciale. Soltanto le Scuole nazionali di arti e m estieri e quelle profes­ sionali della c ittà di P a rig i serbano lo scopo più generico di p re p a ra re operai a tti a divenire, poi, capi di laboratorio, pur non tra la sc ia n d o d ’im p artire larghi ed opportuni insegnam enti particolari.

V eram ente speciali son le Scuole nazionali di orologeria, le Scuole di birraria, e a ltre il cui scopo è delineato col semplice nome. Questo m irabile edi­ ficio è coronato da due g ra n d i stabilim enti nazionali: la Scuola centrale delle a r ti e m a n ifa ttu re e il Con­ servatorio dellearti e dei mestieri.

La p rim a è u n a u n iv e rsità degli studi tecnici 0 industriali, destinati a form are ingegneri p e r tu tti 1 rami d ell’ in d u stria e per i pubblici servizi; il se­ condo è il più alto o rg an ism o di studi scientifici, applicati a l l ’a rte e all’industria, che possieda la

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tx F ran cia, ed è, p e r questo genere di studi, ciò che l ’Academia di F ra n c ia è p e r la Scienza pura.

In I n g h ilte r r a , la Scuola del lavoro ha , oggi, assu n ta la funzione essenziale di re n d e r pronti e saldi alle lotte per la conquista delle ricchezze gli elementi sociali d e ll’a ttiv ità economica; e, difatti, contribuisce, con efficacia, s u ll’ intenso m oto p ro d u t­ tivo e sulla vertiginosa g a r a degli scambi, m ante­ nendo quasi in v aria ta 1’ a n tic a prem inenza d e ll’I n ­ g h ilte rra sui mercati del mondo.

Nella Svezia, sin dal 18G2, — da quando, cioè, i com uni riacquistarono l’au to n o m ia m unicipale,-— fu a v v e rtita la g ran d e necessità di scuole specialmente rivolte ai fini pratici dell’agricoltura, dell’ industria e del commercio. Così, m entre, da una parte, si ve­ nivano ordinando le alte scuole del popolo, con esclu­ sivo c a ra tte re professionale; si sdoppiavano altresì le scuole secondarie, per modo che, accanto alla se­ zione classica (L a tin linien), so rgeva la sezione tecnico-industriale-com m erciale (R eallin ien ).

Oggi, alla distanza di m en che mezzo secolo, la Svezia è tra le prim e nazioni del mondo p e r que­ sta specie d ’istruzione; e, nel progredire, sente sem­ pre più vivo il desiderio di m igliorare p er raccogliere nuovi frutti cospicui, come p ro v a la nomina della Commissione speciale di investigazione all’ estero, delib erata, n e ll’ a p rile del 1901, dal Consiglio Co­ m unale di S to c k o lm a .J) Il lavoro della Commissione non è a n c o ra finito; m a si sa che avvisa ai mezzi più idonei perchè il paese ab b ia molte scuole p ro ­ fessionali di diverso g ra d o e diversi a tte g g ia m e n ti.

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In Russia , ài Gran Consiglio dell' impero , è stato proposto un p ian o di trasform azione della Scuola serale. Questa, che vuol seguire o a r ie g g ia g l ’ istitu ti d ’istruzione m oderna della G erm ania, ha ancora troppo o troppo poco dell’ in seg n a m e n to clas­ sico, ed è c o n d a n n a ta , perciò, a form are dei mezzi uomini, la cui educazione, m entre è m anchevole ri­ g u ard o alla c u ltu ra generale, è tro p p o l e tte r a r ia o troppo a stra tta , p e r p o ter affrontare, con speran za di successo, la v ita industriale. Invece, la scuola nuova, in te rp re te dei nuovi bisogni, dovrà p re p a ­ rare, tra l ’a ltro , capi-m astri, capi-bottega, e capi-uffi­ cio, a p p re sta n d o loro u n a c o ltu ra g e n e ra le ed u n a istruzione tecn ica tale che li rende idonei a occupar, subito, u n a m ansione in u n a Casa m a n ifa ttu rie ra o in u n ’azienda industriale, e li stra p p i alla in te rm i­ nabile e lacrimevole tu rb a dei « non classificati » che sono la p ia g a san g u in a n te delle com unità m o­ derne x).

L ’A ustria ha, a n c h ’ essa, un poderoso corso di istituti scolastici professionali, dei quali alcuni hanno c a ra tte re g enerale, p e r la prep araz io n e ad ogni ram o d ’ industria, ed altri scopi specifici con o p p o rtu n a applicazione d e g l’in se g n a m e n ti alle tecnologie sin­ gole.

Nella Svizzera — in questo piccolo Stato, ove ogni forma di a ttiv ità politica tro v a espressioni così m oderne e d e c is iv e — anche l ’in seg n a m e n to si è a v ­ vicinato a lla realtà della vita, p ie g a n d o ai bisogni veri di essa e allontanandosi, in g r a n parte, dalle m anifestazioni academiche. Quindi , accanto agli istituti d ’istruzione classica e di scienza ed arte

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p u ra, fioriscono— in coraggiati dal G overno e dai pri­ vati, presi a modello, nell’ opera di riforma, dagli a ltri stati civili — scuole, musei, laboratori per u n a estesa, intensa e specificata istruzione professionale delle gio­ vani generazioni del popolo trilin g u e che sa a rm o ­ nizzare, pei fini della p a tria ridente e fiorente, le v arie energie, che, disciplinate, servono di p re p a ra ­ zione aH’officina e all’azienda e ne assicurano il d u ­ revole sviluppo.

E gli Stati più giovani e, perciò, più moderni, v e n u ti ultimi, come organism i sociali e politici, nel concerto delle g r a n d i nazioni, più degli altri, hanno sentito, al loro sorgere o risvegliarsi, il bisogno di creare, nella Scuola, i lav o rato ri e i dirigenti del m o­ vim ento economico, sia nella produzione, che negli scambi.

Negli Stati Uniti d ’America, anche p rim a che la Scuola classica avesse tem po di m ettere salde ra ­ dici, si moltiplicarono, per num ero, p er vastità, per altezza d ’ in ten ti, le private iniziative, creatrici di Scuole del lavoro e di g ra n d i I n s titu ti professionali, ove, con p ratic i accorgim enti, si avviano uomini con­ sapevoli della loro missione alle feconde a ttiv ità del lavoro specializzato, come richiede lo svolgim ento con­ tinuo e vertiginoso della g ra n d e in d u s tria in America. Nel Giappone, ricco di belle tradizioni didattiche a noi occidentali an co ra mal note, a p p e n a spuntò l ’alba, che a n n u n c ia v a il moderno risveglio, per iniziativa dei g o v e r n a n ti— che, in ogni nuova ed utile cosa, h anno m o strato di sap er im itare a m arav ig lia, e sorpassare anche, per l ’audacia del concepimento e la tenacia dell'esecuzione, gli uom ini di governo che reggono le sorti dei paesi p iù civili — sorsero num e­ rose instituzioni scolastiche, con lo scopo precipuo

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d ell’educazione tecnica e professionale dei tìgli del Sole. E, tìn nelle Scuole elementari, per re c e n ti d i­ sposizioni legislative, accanto a g l ’ in se g n a m e n ti g e ­ nerali, furono in tro d o tte speciali discipline p e r a m ­ m aestrare i giovani ai lavori più comuni. Si ascrive tra i doveri dello Stato, presso i giapponesi, d are a lla p a tria cittad in i ben form ati non solo nella m ente, n e ll’animo, nel c a ra tte re , ma anche avviati alla p ra tic ità della v ita e a u n a cooperazione sociale im p o rta n te o m odesta, m a sincera ed assidua. E non si lascia, come fatto individuale o domestico, ai soli g en ito ri il g r a v e co m pito di s tra p p a re i g io v a n i ad indirizzi non sem pre utili alla vita e al progresso del paese, ed acquisiti p e r m a la u g u ra ta disg razia di tradizioni, come p er incosciente sp o n tan e a su g g e stio ­ ne, nelle scuole classiche. E, così, tu tto il sistema delle Scuole del lavoro te n d e a progredire, m entre, estendendosi ed insieme specializzandosi, g ià sor­ passa, p e r im portanza, quello delle scuole di clas­ sica tradizione.

Anche in altri Stati, meno im p o rtan ti p e r v ita­ lità economica e per ascendente politico, la Scuola reale o scuola delle cose h a a v u to uno sviluppo tu tto recente, e, staccatasi, in g r a n parte, dalla Scuola classica tradizionale, si a v v ia ad assu m ere un ca­ ra tte re affatto autonom o, p u r presso i popoli, di cui la storia scientifica ed economica ric o rd a il o-e- niale e proficuo o rd in a m e n to di Scuole del lavoro, tìn da epoche lo n tan e collegate con la tradizione umanistica.

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Gli studi corainerciali moderni.

Avanti il prim o scorcio del secolo XIX, non si sentiva la necessità dell’ istruzione commerciale.

Su l ’ esempio d e ll’ In g h ilte rra — chiusasi, col sistem a coloniale, in b a r rie r e quasi insorm ontabili, che lasciavano a p e rte solam ente le vie tra la m a­

dre p atria e 1’ im pero coloniale tu tte le altre nazioni, p e r sviluppare le proprie industrie, av e­ vano dovute seg u ire la via del protezionismo eco­ nomico, con forti dazi o proibizioni per l’ im por­ tazione di m aterie m anufatte e con premi per l ’espor­ tazione di esse. E, però, m e n tre tu tti i paesi rico­ noscevano la necessità di diffondere e perfezionare l’ istruzione tecnica p er d a r più florida vita alle in­ dustrie, non sentivano e g u a lm e n te il bisogno di in­ c o ra g g ia re e svolgere l ’istruzione commerciale, data la, politica, cui si è accennato, di isolamento. Poiché ciascu n a nazione provvedeva da sè, e quasi senza competizione stran iera, al m ercato interno e al m er­ cato coloniale, gelosam ente custoditi e riservati alla produzione nazionale, il commercio si svolgeva senza difficoltà, e non erano necessari studi speciali su le condizioni economiche dei paesi stran ieri. D ’a ltra parte, il livello generale della cultura non e ra an­ cora molto elevato: e, n ella deficienza de^li studi gen erali, p iù difficilmente fra i com m ercianti si faceva sentire il bisogno di quelli che, sotto un certo rispetto, non fosse che p er la loro specialità, a p p a ­ rivano come d ’ ordine superiore.

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dopo il 1825, le b à rrie re d 'o g n i specie, dietro le quali si era m u n ita, ed ebbe ap erti i propri m er­ cati al libero svolgim ento dei traffici ; quando, in un lu n g o periodo di tempo, gli altri Stati o rie n ­ tarono nella stessa direzione la loro politica, il com­ mercio internazionale incominciò a svolgersi e venne, a mano a mano, assumendo l ’aspetto grandioso e com ­ plicato, che, m anifesta oggi, specialm ente nel mol­ tiplicarsi delle relazioni fra le regioni più varie, fra i centri p iù distanti.

D ovettero, allora, contem poraneam ente, sorgere o perfezionarsi le istituzioni a t t e a prom uovere, a favorire, a regolare gli scambi in tern a zio n ali nelle loro v a rie f o r m e : — consolati com m erciali, agenzie, musei, società esp o rtatrici — ; e com inciarono a sor­ g e re anche le Scuole di commercio.

« . . . dal 1850 in poi, è t u t t a u n a la rg a fiori­ tu r a di scuole speciali, che si m anifesta nei varii S tati a la rg o sviluppo industriale. L a scuola segue p arallelam en te la espansione economica dei singoli Paesi. Mano m ano che l ’esperienza am m onisce delle difficoltà della lotta com m erciale, man m ano che si fanno, m ag g io ri la en tità e la com plessità della vita economica, si a v v e rte il bisogno di uom ini che da u n a l a r g a e soda c u ltu ra , d a u n a preparazione di­ retta, accurata, abbiam o t r a tt o gli elem enti di suc­ cesso. È p e r ciò che vediam o il m ovim ento p er la diffusione della c u ltu ra com m erciale intensificarsi, col volgere degli anni, come si intensifica la v ita eco­ nom ica contem p o ran ea e spingere gli ord in a m e n ti scolastici a dignità ed efficacia sempre m a g g i o r i l) ».

1) D o t t . L e o p o ld o S a h b a tin i, Criterio, metodo e scopo dèli’ insegna­

mento commeniate supcriore: R elazione a ll’V IIl Congresso d e ll’Insegnam ento

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L ’istruzione commerciale, in ogni paese, si ri­ volse alla preparazione di quelli, che dovevano a t­ tendere alle opere del commercio vere e proprie, che, dagli Uffici di commesso di negozio o di m agaz­ ziniere o di commesso per vendita al minuto, passa­ vano a quello di commesso viaggiatore, e salivano fino ai posti di direttori e di organizzatori di aziende. Nè mai si e ra pensato, fino a pochi anni f a , che fosse utile e ste n d e re a tutti, i prim i elementi d e l­ l’istruzione commerciale, specializzando, p e r q u esta parte, fin la Scuola elem entare e g l ’ Istituti di cul­ tu ra generale; e che, inoltre, convenisse proporre com ­ pleti corsi scientifici e pratici p er lo studio speciale di m aterie commerciali ad uso di ingegneri e di tecnici, chiam ati ad ap p licare alla produzione il sa­ pere e l ’opera.

Anzi, non è m a n c a ta 1’ esagerazione. In qualche Stato alcuni pubblicisti sostengono la necessità d ’in­

tro d u rre le m aterie commerciali tra le obbligatorie p rescritte alle Scuole di co ltu ra generale, poiché — dando im p o rtan za eccessiva a ll’in segnam ento spe­ ciale — credono che ogni persona debba saper con­ d u rre le transazioni commerciali, p u r senza avere la q u a lità di com m erciante, potendosi trovare a do­ v er com piere affari di tale indole, anche a volere tra scurare la questione più alta e g enerale, che giova a tu tti ugualm ente, oltre ogni dire, m ettersi per la via sa lu ta re del lavoro e dei traffici.

P e r procedere, intanto, con ordine, esporremo lo sviluppo e le condizioni attuali degli stu d i com­ merciali nei v a ri Stati, che attese ro alle utili r i­ forme dell’ istru zio n e tecnica e professionale, in g e ­ nere, e della com m erciale in ispecie.

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ticam ente formatasi nelle officine e negli uffici col sussidio di u n a buona c u ltu ra g enerale, credette, an co ra lungo tempo, di non a v e r bisogno di p ro m u o v e re u n a istruzione com m erciale specializzata. Solo in questi ultim i anni, ha potuto a p ro p rie spese, co n ­ sta ta re i danni di u n a im perfetta preparazione alle opere d ell’i n d u s t r i a e a i negozi. H a visto, d a una parte, che il successo commerciale degli a ltri stati, a l l ’e­ stero, e, sopra tutto, della G erm ania, d e s ta v a serie in q u ie tu d in i1). H a visto, d ’a ltra parte, la folla degli stranieri, im p ie g a ti nelle p ro p rie case di com m ercio, im p ara rarv i il segreto degli affari, e poi r ito r n a r e in patria, diventando terribili c o m p e t i t o r i 2). E, col proposito di g a r e g g ia re u tilm e n te per la co n q u ista dei m ercati del mondo e di liberarsi dagli stranieri, uom ini em inenti e autorevoli congressi av v isa ro n o ai più efficaci mezzi di sviluppo d e ll’istruzione com­ merciale.

« Avviene in c iò ,— scrive Ed. J . Ja m e s 3) come in ta n te altre cose d e ll’I n g h ilte rra . Il senso e m i­ n e n te m e n te com m erciale del popolo, la situazione favorevole del paese ed altre circostanze non h an n o messo soltanto l’I n g h ilte rra al di sopra dei paesi esercen ti il commercio; ma sem b ran o anche m ettere il paese nella condizione di non aver bisogno di u n a preparazione sistem atica e scolastica p e r la pro­ fessione di commerciante. D ’a ltra parte, l ’ impulso dato al commercio e a ll’ind u stria in G erm an ia, F r a n ­ cia ed A ustria, m alg ra d o la posizione sfavorevole di 1) Vedi : Reputo o f thè special subcommittee (o f thè London Technical E-

ducation Board) on Commercial Education, S. I l : Birmingham Chamher o f Commerce, Commercial Education in Birmingham , Report o f tlie Education Committee, S. I. .

2) i. Z o lg e k . Dan Commcrzielle Bildungswesen in Emjland. W ieu, 1003.

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questi paesi, ha d im o strato che soltanto una su p e­ riore c u ltu ra ed a ttitu d in e può m etterli in condizioni di com petere coll’In g h ilte rra . L ’ esperienza ha con­ fermato la v e rità di q u e s ta asserzione. Mercè la sua raffinata educazione, la G erm an ia a rriv a a superare gli s v a n ta g g i della sua posizione sfavorevole, e i circoli commerciali inglesi devono constatare non solo le proporzioni ognor crescenti del commercio tedesco, ma anche che u n a p arte considerevole del commercio inglese comincia a passare nelle mani dei tedeschi. In a ltre parole: qui, come altrove, l ’i­ struzione ha m o strato di essere un fattore della p ro d u ttiv ità ».

L a p rim a iniziativa p er prom uovere gli studi applicati al Com m ercio in In g h ilterra, si deve alla Cam era di Commercio di L o n d ra che, nel 1888, com ­ pilò un p ro g ra m m a p er l’istruzione com m erciale su­ periore e inferiore, accettato alla unanim ità, d all’ U- nione delle Cam ere di Commercio di In g h ilte rra , Galles, Scozia e Irlanda, nella sed u ta del 25 settem ­ bre 1888. *)

D ’allora, l ’In g h ilte rra , col suo antico ed ottimo sistem a di studi fondati su discipline di cultura gene­ rale, non trovò m igliore espediente, per dare al suo popolo la c u ltu ra tecnica richiesta dalle nuove e s i ­ genze, che d ’ in tro d u rre in tu tte le Scuole, da quelle elem entari a quelle d i g r a d ò universitario, l’ insegna­ m ento com m erciale: m irando, così, a coordinare tutto il sistema d e ll’istru zio n e p u b blica ai fini economici della nazione, senza spreco di mezzi, come sarebbe in d u b b iam en te avvenuto, se si fosse pensato a creare, accanto alle scuole di c u ltu ra generale, un separato

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X V 1 1 I

sistem a di Scuole com m erciali, con p ro p ri scopi. Ciò, inoltre, av rebbe scissole giovani energie della nazione, avviandole, p re m a tu ra m e n te , per due di verse correnti, e creando, con la d iv e rg e n z a dei lini delle due c a te ­ g o rie di Scuole, due diverse classi di spostati.

Il sistema delle scuole commerciali, in I n g h il­ terra, è l ’espressione dell’individualism o sassone, p ro­ prio come il sistema sim m etrico delle Scuole com ­ merciali della F ra n c ia è l ’espressione del c a r a t t e r e francese. « T a le sistem a — scrive R. E. Hughes, — se così può essere chiamato, è insieme u n ’ espressione e un risultato di quel principio di au to n o m ia così caro agli Anglo Celtici. Ecco un uomo che ha lavorato e vissuto; egli vide q u a l ’ e ra il suo d o v ere verso i suoi c o n c itta d in i, e lo compì per quanto gii fu possibile. Egli fece del suo m eglio; e fondò u n a scuola per l’ educazione dei poveri della sua città. Ecco altro v e una c o m u n ità che a ttu a i suoi più u rg e n ti bisogni e cerca di soddisfarli. Non appelli allo Stato, non legislazione. Quello che si compì, fu fatto di propria iniziativa, con mezzi propri. Tali sforzi, sa ltu a ri e casuali, m an can o di ca ra tte re com prensivo e com pleto m ancano della protezione del governo, m a hanno tu tta v ia le loro virtù » *).

L a c a ra tte ris tic a p rincipale delle scuole inglesi è, dun q u e, la loro g ra n d e diversità, d o v u ta a lla m a n ­ canza di u n a legislazione scolastica perfetta, e a ll’im ­ pronta, t u t t a p ro p ria ed originale, che vi p o rta n o i fondatori e i benefattori delle singole istituzioni. Questa diversità, però, m entre ren d e impossibile la classificazione delle scuole commerciali, ne rende più in teressante lo studio, specie circa l'a d a tta m e n to di

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u n a d ata scuola alle condizioni deH’am biente, in cui sorge e deve svolgere la sua funzione in rap p o rto allo sviluppo del commercio locale.

Studiando l ’organism o, non molto complicato, ma certo a b b a sta n z a complesso, della p u b b lica istruzione inglese, una cosa sola ap p are a p rim a vista, ed è che in In g h ilte rra , dopo il 1888, avvenuto un salu­ tare risveglio della, coscienza della scuola, ha a c q u i­ stata im p o rtan za gran d issim a l ’insegnam ento com­ merciale dato in mille forme e sotto molteplici aspetti, ma sem pre a proposito, pratico e profìcuo per modo che, « In alcune provincie, al dir di G raham Bal- four, come in South Kensington, per esempio, la scuola classica ha fluito per cedere com p letam en te il posto a ll’ istruzione tecn ica industriale e com m er­ ciale » 1).

T rascu ran d o le scuole meno im portanti, pos­ siamo rip o rtare, intanto, le scuole commerciali inglesi a q u a ttro tipi principali:

1° Scuole preparatorie, che hanno corsi diurni e serali della du rata di due o tre anni, con orario da sei a dodici ore settim anali — in cui materie d ’inse­ g n a m e n to sono: la lingua inglese, e u n ’a ltra lingua m o d e r n a , l ’aritm etica com m erciale, la fisica, la com putisteria, la stenografia e la dattilografia.

2° Scuole secondarie di commercio, in cui gli alunni en tran o a dieci o undici anni, e ne escono a sedici o d ic ia s s e tte , dopo avere compiuto u n pro g ram m a che prescrive, m a te rie : lin g u a inglese, francese o tedesca, spaglinola o italiana, russa o p o rto g h e se ; m atem atica, scienze fisiche e n a tu r a li

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storia e g eografia commerciale, economia politica, d is e g n o , calligrafia.

Se ne contano 60 in tutto il R e g n o Unito della G ra n B retag n a e dell’Irlan d a.

3° Le scuole superiori di Commercio, le quali sono a n c h ’esse, come le prep arato rie, d iu rn e e serali hanno lo scopo di p re p a ra re , in un biennio, gli alti im piegati delle aziende commerciali, e i candidati ai corsi universitari. Vi si insegnano : li n g u a e let­ te r a tu r a in g le se , due lin g u e m oderne a scelta, m atem atica, storia e g eografia com m erciale, di­ ritto c o m m e rc ia le , econom ia p o litic a , ragioneria, corrispondenza.

E ra n o soltanto 5 nel 1898: ed, oggi, sono 14. 4"Facoltà u n iversitarie, alle quali sono ammessi, come alu n n i, t u tti coloro che h a n n o diritto a ll'a m ­ missione alle a ltre sezioni u n iv ersitarie e, come udi­ toci, i licenziati da un a Scuola com m erciale di q u a lu n q u e grado. Istituzione di ca ra tte re d o ttr i­ nario ma pratico, esse p re p a ra n o i fab bricanti,

i com m ercianti e i banchieri veri e propri ; non d a n n o tu tte gli stessi in se g n a m e n ti : ma hanno di com une la ripartizione delie discipline in g ru p p i, che costituiscono le sezioni ; economica, politica, b ancaria, contabile, di assicurazione, di noli e tra ­ sporti.

A differenza delle scuole com m erciali francesi e tedesche, soltanto pochissime, t r a le p rep arato rie inghlesi, sono g r a tu ite m en tre t u t t e le altre a p a g a ­ mento, e gli alunni hanno l ’obbligo di co rrisp o n d e re un c o n trib u to a n n u o che v aria dai 50 scellini alle

50 lire sterline.

L a G erm ania. — che, fin d a ll’epoca della Riforma, fu l'a m m ira z io n e del mondo pedagogico per il suo

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sistem a ili scuole rispondente ai bisogni e alle esi­ genze dei tempi — come dopo la viva agitazione popolare, sorta appena com piuta la battaglia di Iena, al tem po del m inistero Von Humboldt, andò isti- tuendo, e poi, a g ra d o a g rad o , m igliorando una scuola classica, che servì di modello a tutti i paesi civili; così, oggi, a tte n d e a organizzare e perfezionare un sistema di scuole commerciali che assicurerà il trio n ­ fo dei Tedeshi sui m ercati del mondo.

« N onostante i suoi p a rtiti politici e religiosi — scrive R. E. H ughes ') — non o stan te le sue battaglie p a rla m e n ta ri e giornalistiche, la G erm ania è inten­

sam ente conservatrice. Il Tedesco non è molto en­ tusiasta delle idee nuove ; ina, quando ap prende u n ’idea e se l ’assimila, l’abbandona, se non quando l ’ha fecondata, m a tu ra ta s fru tta ta e sostituita con u n ’a l t r a ».

« Tu pochi paesi della terra, le lingue classiche tro v a ro n o cam pioni più caldi ed eloquenti dei T e ­ deschi; ma nessun paese ebbe un uomo come Vir- chow, che esclamò al Congresso di Vienna: Le lette­

rature antiche servono più a mostrare le sorgenti del pregiudizio che le sorgenti della ricchezza; e nessun

paese seppe, come ha fatto la G e rm a n ia nell'ultimo decennio, tra sp o rta re in una scuola t u tto il mondo com m erciale ».

Le scuole com m erciali, in Germania, si possono dividere in due categorie: ap p a rte n g o n o alla prim a le scuole com plem entari, alla seconda le commer­ ciali p ro p riam ente dette.

Nella prim a c a te g o ria bisogna distinguere:

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1. Le scuole com plem entari elem en tari, con corsi diurni e serali;

2. Le scuole co m p lem en tari reali.

Le scuole commerciali elem entari, alle quali si accede con la licenza elem entare, ra p p re se n ta n o dei corsi di perfezionam ento, che d u ra n o dai due ai q u attro anni, e p re p a rin o i bassi im piegati del com ­ mercio. G eneralm ente, v isi insegnano: calligrafia, lin­ g u a tedesca, aritm e tic a , calcolo m ercantile, corrispon­ denza commerciale, banco modello, g eografia com­ merciale, merceologia, com putisteria, m ovim ento e traffico, d attilografia.

Le scuole com plem entari reali h a n n o un corso di tre anni.

Ivi l ’inglese e il francese, bau preso il posto del latino e del greco dell'ultim o biennio del g in ­ nasio reale, con un p ro g ra m m a a g g iu n to , relativa­ m ente completo, di scienze economiche, politiche e sociali; di legislazione civile com m erciale e m a­ rittim a; di storia e geografia politica e com m erciale d ella G e rm an ia. Vi si preparono g l ’im piegati supe­ riori delle aziende commerciali e m arittim e tedesche. Q uesta scuola com p lem en tare con c a r a tte re com ­ merciale a g g iu n g e un terzo tipo alla scuola secon­ d a ria tedesca, la quale, così, m en tre non risponde bene ai desideri e ai bisogni del popolo tedesco, perchè ne dissipa e non ne c o n c e n tra le energie, « p re p a ra — come nota W. B audlow — degli uom ini sforniti di serie attitu d in i pratiche, m a ricchi di co­ gnizioni teo ric h e superflue ed inutili, e, coi suoi tre tipi o sezioni accresce quei p reg iu d iz i di classi so­ ciali che non dovrebbero esistere, e p u r ricevono

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XX11I

il primo battesim o nella scuola, recando tan to male alla G e rm a n ia *) ».

Nella seconda c ateg o ria bisogna distinguere: 1. Le scuole medie di commercio;

2. L<> scuole superiori di stu d i ap plicati al commercio.

Le scuole medie di commercio differiscono com­ pletamente' dalle a ltre scuole secondarie. G l’insegna­ menti, anche quelli comuni alle scuole classiche, hanno un c a r a tte re proprio, non solo per il fine ma anche per il loro svolgim ento e l ’attuazione im m e­ diata: non h an n o lo stesso nu m ero di corsi, nè lo stesso p ro g ram m a, nè le stesse condizioni di am m is­ sione e di frequenza, però dànno tu tte u n a istru­ zione re la tiv a m e n te compiuto e pratica.

La scuola media tipica è quella di Monaco, la quale, dopo aver sperim entato diversi insegnamenti e diversi metodi, ra g g iu n se un g ra d o di stabilità nel 1896. Il corso nella d u ra sei anni, e le m aterie prescritte sono: Reli gione, tedesco, francese, inglese, aritm etica, geom etria, calcolo mercantile, scienze n a ­

turali, chim ica e merceologia, storia e geografìa, econom ia politica, diritto commerciale, disegno, cal­ ligrafìa e dattilografìa.

In q u esta di Monaco ed in altre scuole del Baden, della Baviera, della Sassonia e della Prussia, s’inse­ gnano, come facoltative, diverse altre lingue moderne. Sono, in generale, tutti insegnamenti, utili, sebbene alcuni di essi, come la religione e la ginnastica, a lte ra n o il c a r a tte re speciale della scuola, e fanno, p e r di più, perd ere un tem po prezioso ai giovani, i quali non possono a tte n d e re a b b astan za alla pratica

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commerciale. Le lingue, poi, sono troppe, e. forse, av ev a ragione il Prof. H u g h e s 1) il quale scriveva che « u n ’ educazione siffatta p roduce soltanto dei piccoli agenti viaggiatori per la G erm an ia e dei cor rispondenti a buon m ercato p e r il resto d ’E uropa . Le scuole superiori di studi a p p lic a ti al com ­ mercio sono delle istituzioni di alta c u ltu ra di eco­ nom ia politica e di diritto com m erciale. Vi si accede con la licenza dalle scuole medie riconosciute o d a a ltre scuole secondarie aventi un corso non inferiore a nove anni. Esse hanno lo scopo precipuo di p rep arare gli alti im piegati delle aziende pubbliche e private, nonché i professori delle scuole inferiori e medie di commercio. Sono cinque: una, cioè, a Lipsia, u n ’a l t r a ad Aix-la-Chapelle, u n a a F ra n c o fo rte sul- Meno, u n a a Cologna, e l ’ultim a, recen tem en te isti­ tuita, a Berlino. Le più im p o rta n ti sono quelle di C o lo g n a e di Lipsia.

La scuola di Cologna, che è m unicipale, ed ha p r o p r i , all’ Esposizione di St. Louis, fu g iu d ic a ta una delle migliori scuole com m erciali del mondo, E ssa ha un p r o g r a m m a 2), che la m ette a pari di ogni a l t r a istituzione universitaria.

L a scuola di Lipsia, coordinando col corso scien­ tifico, u n a Scuola media e diverse sezioni di scuole inferiori, presenta un o rganism o com plerso e com ­ piuto. Quivi g l ’in seg n a m e n ti h anno c a r a tte re speciale scientifico e pratico, sussidiati come sono d a gab in etti sperim entali, da musei d id attici ed aziende esem plari.

P a rla n d o d ella scuola di Lipsia, e risp o n d en d o !) Op. cit.

2) Vedi « Die Sfiìdtische Ilandeh-Hochule iti Koln, die Erste selbttandige

Handels-flookshale in Deuttschlaud » in « Deutsche Vnterrivhts. Auxstellung a u f da Well — Ausstellnng in Si. Louis, 1 9 0 4 . »

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ad un'osservazione troppo severa di Fouillèe, che aveva affermato: « il com m ercio della G e rm a n ia non è conseguenza dell'im p o rtan te profitto delle scuole '),

10 Stiiven scriveva : « Studiando il m ovim ento com­ m erciale della c ittà di Lipsia, osservando da vicino 11 disbrigo degli affari di u n a di quelle grandi Ditte, voi vi convincerete, dal m isurato ma intenso e ra­ pido onde come ogni cosa procede, che non i ca­ pitali delle banche, nè la necessità di trovare nuovi sbocchi ad un m ercato r ig u rg ita n te di merce, come a torto M. Brèal p retende, ma la scuola commer­ ciale con le sue m igliaia di licenziati è stato il p rin ­ cipale fatto re del benessere economico della c ittà e di tu tta la Sassonia2). »

L a spesa complessiva sostenuta dagli Stati, dagli Enti e dai privati, p e r il m antenim ento delle scuole industriali e Commerciali in G erm ania, ra g g iu n g e i 45 milioni di marchi, annualm ente.

Assunte, a lla sua dipendenza, dopo la legge d e l 13 G iugno 1900, le scuole professionali, in F ran cia, il Minstero del Commercio le riordinò tutte; e, svec­ chiatele, le divise in gradi, dando a ciascun g ra d o un c a r a tte re uniform e che, se ne semplifica la fun­ zione am m in istrativ a, ne ro v in a di certo la funzione didattica.

L ’un ifo rm ità dei p ro g ra m m i impedisce alle sin­ gole scuole di a d a tta rsi a ll’ambiente commerciale della regione ove poste, e, come osserva M. Le­

vine, « m en tre lig a i professori ad un p ro g ra m m a a s tra tto , nel quale ha pochissima p arte la tecnica industriale e com m erciale, uccide negli a lu n n i quello

1) Fo u i l l è e — Les Etudes classiques, eie. — P aris 1 901.

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spirito d' iniziativa e d ’ in trap ren d en za che può sorgere solam ente d all’abito dello studio costante di fatti im previsti, ai quali si assegnano cause e fini, e si adattono m etodi e mezzi » 1).

Le -Scuole commerciali, in F rancia, possono divi­ dersi in d u e categorie: Scuole com plem entari ele­ m entari. e Scuole superiori.

Le Scuole elem entari-com plem entari, conosciute a ltrim e n ti col nome di scuole pratiche di com m ercio e d ’ industria, sono q u a ra n ta d u e , delle qu ali, v en ti­ cinque di commercio ed industria, sedici d ’industria, e u n a di commercio. Delle q u a ra n ta d u e , tre n ta sette sono maschili e cinque femminili.

Il corso, p e r tu tte le scuole, è di tre anni. Con­ dizioni d ’ am m issione sono: a ) a v e r com piuto il corso elem entare, b) avere u n ’ età non inferiore

ai dodici anni.

Le m aterie d ’in seg n a m e n to si dividono in due g r u p p i: a) m aterie di coltura g e n e r a le : L ingua francese, storia, geografia, scienze naturali, geom e­ tria, d ise g n o ; b) m a te ria di c o ltu ra speciale: a rit­ m etica com m erciale, com putisteria, u n a lin g u a stra niera, merceologia, economia politica, diritto com­ merciale, calligrafia.

Nelle sezioni industriali, alle m aterie a ttin e n ti al commercio sono sostituite il disegno, la mec­

canica e parecchie ore di officina.

Molte sezioni com m erciali, di scuole « p ra ­ tiche » non h anno che il nome; ed, in verità, esse non ra g g iu n g o n o lo scopo, sia per la te n e ra ed irriflessiva e tà degli alunni, sia per l ’abbon d an za delle m a te rie di coltura g en erale che, per q u a n to

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necessarie, non sono giustificate in una scuola, che deve d a r e , s o v ra tu tto , a ttitu d in i pratiche. « Su tre n ta ore d ’insegnam ento settim anale, soltanto u n a media di sei è d a ta alle m aterie d ire ttam en te attin en ti al commercio, così che gli alunni ven­ gono fuori dalla scuola senza essere convenientem ente specializzati per alcuna utile o c c u p a z io n e 1)».

La seconda c a te g o ria a b b ra c c ia le scuole su p e­ riori che, m en tre hanno p e r base il banco modello e insegnano la c o n ta b ilità in tu tte le sue forme, sono—come nota il Siegfred — « in uno stato di con­

tinuo e progressivo m i g l i o r a m e n t o 2) ».

Le scuole su p eriori di commercio, in Francia, corrispondono, presso a poco, alle nostre medie di commercio. H anno tu tte un corso norm ale di due anni con p ro g ra m m a uniform e per le m aterie co­

m uni. I program m i v a ria n o , però, per quella degli Studi Superiori commerciali di Parigi, la quale ne in c o rp o ra u n a di magistero e prep ara g l ’inse­ g n a n ti delle scuole commerciali.

O ltre al corso normale, molte ne h anno uno preparatorio, il quale varia, per d u r a ta e per pro­ g ra m m a , da scuola a scuola.

Le m aterie d ’ insegnam ento, nei due corsi nor­ mali, sono : contabilità, m atem atica, geom etria, chi­ ni ica, fisica, meccanica, merceologia, francese, te­ desco, storia e geografia commerciale, legislazione com m erciale e industriale, legislazione doganale, corrispondenza commerciale, economia politica, cal­ ligrafia, stenografia, disegno. Vi sono poi delle

ma-! ) A. B a c m k i s t k r — Die Eirinchtinig iiik ì ì'vrralteng <lex hoheren Schul- weseiis.

2) (J. S i e g f r e d . — L ’Enseignement commercial suvirior en Frutice. Kap- port un Congrès intem ational de l ’enneignemmt tecnique. — London 1897.

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ferie speciali, le quali costituiscono la sezione delle m aterie tintorie e dei prodotti chimici », nella scuola di Lione; il corso di microscopia com m erciale e il corso di stenografia, in quella di Ruen; la sezione della '< ram ina m ercantile », in quella di Marsi­ glia; e, infine, la sezione delle lingue estere, a N ancy, e di en o lo g ia e d ’in d u stria e commercio delle sete, a Montpellier.

Le scuole superiori di commercio, in F ran cia, non hanno ancora un indirizzo severo e stabile. Su di esse però si vanno, ora, facendo s tra d a due fattori nuovi che, certo, in tem po non lontano, riu sciran n o a c re a re q u e ll’utile im p ro n ta di m o d e rn ità e di p ra - ticità che, attu alm en te, manca. Il g o v erno francese, negli u ltim i anni, h a m oltiplicato il n um ero delle borse di studio, le quali sono, di regola, concesse non agli alu n n i poveri m a ai m eritevoli. Di conse­ guenza, a lla scuola superiore a n d ra n n o , q u in d ’ in­ nanzi , non i soli bocciati del liceo , ma altresì i giovani ricchi d ’ in telligenza e b u ona volontà, i quali, nella c a rrie ra del commercio, vedono gli stessi v a n ­ ta g g i e le stesse soddisfazioni di ogni a l t r a profes­ sione capace di dare valore a l l ’ individuo.

E, oltre an ch e di buoni alu n n i, le scuole com m er­ ciali francesi si vanno o ra arricchendo di provetti insegnanti; poiché i nuovi professori, uscendo d a l­ l ’ istituto superiore, portano le cognizioni tecniche, m a tu ra te in classi speciali di tirocinio, e 1’ a t t i t u ­ dine did attica fornita d a o ttim i corsi di pedagogia, in stitu iti nelle scuole superiori.

L ’A ustria ha u n a triplice c a te g o ria di Scuole Com m erciali: 1. Scuole pubbliche di commercio; 2. Scuole p riv a te di commercio; 3. Scuole di perfe­ zionam ento p e r gli a p p re n d isti di commercio.

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T u tte coteste scuole sono regolate dalle Diete provinciali; soltanto, nella Bassa Austria, è s ta ta pub­ blicata, il 27 febbraio 1873, u n a legge che disci­ plina gli studi commerciali. Nelle a ltre provincie, ogni scuola h a propri statuti, a p p ro v a ti dal Governo.

Le scuole pubbliche di commercio sono parallele ai Ginnasi e alle Scuole reali superiori (d’insegna­ mento secondario) : in esse, oltre alle m aterie di c u ltu ra generale, si stu diano tu tte le questioni com­ merciali ed in d u stria li. Si dividono in : 1. Ac­

cademie d i commercio, con corsi di tre anni; 2. Scuole di commercio ordinarie, con insegnam enti della d u ra ta di

due anni, eccetto quella di G raco v ia che ha tre anni di corso. Alle p rim e sono am m essi i giovani di età non minore dei 14 anni, che abbiano com piuto il 4° a n n o di una scuola o di un Ginnasio secondari! inferio­ ri. Il diplom a che si conferisce d a ll’ Accademia dà

d iritto al v o lo n ta ria to cl’un anno nell’esercito. Le Accademie ricevono dallo stato un assegno complessivo di 37000 fiorini, tra n n e l ’A ccademia di P ra g a , l ’A ccadem ia Superiore di Trieste e l ’Acca- dem ia di com m ercio di Vienna.

Le scuole d i commercio, che sono 8, ricevono a lu n n i che abbiano com piuto il corso delle scuole p rim arie.

Le scuole private d i commercio sono, in generale, o rd in a te come le scuole publiche.

Le scuole d i perfezionamento tendono a comple­ ta re l ’educazione com m erciale degli apprendisti e d e g l’im piegati di commercio. L ’insegnam ento dura da due a q u a t t r o anni, e si divide in più corsi speciali. Quasi tu tte coteste scuole sono state fon­ d ate dai sindacati di commercio o dalle associazioni commerciali; quella di Bièlitz, nella Silésie, è u nita

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alla scuola professionale di State. L a più im p o rtan te è qu ella di Vienna, fondata dalla C am era di com­

mercio nel 1848.

In U ngheria, l ’o rd in a m e n to delle Scuole di co m ­ mercio è simile a quello d ell’Austria. La più im portante, la scuola di Budapest, fo n d ata dallo Stato, è costituita come l’A ccadem ia di P ra g a . L ’A ccademia di F ium e, anche fondata dallo Stato, è la copia perfetta della Scuola superiore di Revoltella, di Trieste.

Nel Belgio, lino al 1888, m a n c a v a qualsiasi istruzione commerciale; solo ad A nversa esisteva un

ln stitu ito superiore d i commercio, dove si p re p a ra ­

vano i giovani a ll’alto com m ercio con corsi bien­ nali. La riform a d ella Scuola secondaria, iniziata nel 1881 e com pletata col R. D ecreto del 30 Agosto 1888, provvide alla c u ltu ra com m erciale, che, nella sezione m o d ern a d e ll’Ateneo, ha im portanza notevole. La sezione Moderna della scuola secondiaria Belga compie, in sette anni, il suo p ro g ram m a; i primi q u a ttro sono com uni a tu tti gli alunni, i quali, al quinto, e n tra n o nella divisione superiore scientifica 0 nella divisione superiore commerciale e industriale. Non d if e tta n o , per a ltro , Scuole autonom e. Nel 1885, fu fondato La scuola industriale e com­

merciale d i Gand con tre a n n i di corso; o ltre le

m aterie di c o ltu ra g e n e ra le e la contabilità, h a n n o g ra n d e im p o rtan za le lingue stran iere, la dattilo - o-rafia. la stenografìa, la calligrafìa. Sono ammessi 1 licenziati di una scuola media, d e ll’e tà di 16 anni compiuti, con la tassa an n u a le di L. 50,00.

1 licenziati dalle scuole secondarie — sezione com m erciale d ella divisione u m a n ità m oderna — possono accedere alla facoltà di scienze com m erciali

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c di scienze sociali delle U niversità, o possono inscriversi a g l ’ istitu ti superiori di Commercio, dei quali a ttu a lm e n te ve ne sono otto.

Gl’ istituti superiori ; con corsi di due e di q u a ttro anni , oltre a lla sezione com m erciale g e­ nerale, h anno u n a sezione com m erciale m arittim a, una sezione consolare, ed alcuni, anche una sezione doganale. G en eralm en te, cotesti istitu ti conferiscono, successivamente, i seguenti q u attro titoli accademici:

Candidato in Scienze commerciali, Licenziato in scien­ ze commerciali, Licenziati del grado superiore delle scienze commerciali e consolari, e il più alto di Dot­ tore di scienze commerciali.

Vi sono, poi, più di tre n ta scuole private com­ merciali e industriali, sussidiate dal governo, dalle pro v in c ie e dai comuni. Inoltre le scuole dei gesuiti e dei fratelli cristiani, le quali, come nell’ insegnam ento classico, anche in quello commerciale, si sforzano di ra g g iu n g e re un grado di perfezione superiore a quello delle scuole pubbliche.

F in alm en te, sono degni di menzione i sempre crescenti circoli di studi commerciali e i circoli

poliglotti con orario serale e festivo; Quello di Ver-

viers, che è il più antico, ha corsi separati per uomini e donne.

Le scuole commerciali della S pagna sebbene per la prim a istituzione, rimontino, ad u n ’epoca assai re­ mota, non hanno n e p p u r oggi a c q u ista ta g ran d e

importanza.

« Anzi, non è arrischiato il giudizio che il de­ cadim ento del dominio com m erciale della Spagna si debba non pure alla deficienza di una istruzione professionale specifica, ma alla deficienza di qualsiasi

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a ltra istruzione capace di svecch iare un popolo a cui il caso a v ev a dato l ’im pero dei mari».

L a più antica scuola com m erciale spaglinola è q u ella di Bilbao, la qu ale fa fondata p e r in iziativ a d ire tta delle società delle maestranze, n ell’anno 1800. Vi s ’ insegnavano: m atem atica, p ratica com m erciale e lingue straniere. N ell’anno 1907, subì una trasfor­ m azione p e r com petere con a l t r e scuole di pari grado, che a llo ra venivano instituendosi p er inizia­ tiv a dei Municipi e di altri enti privati. Queste scuole g e n e ra lm e n te esplicavano la missione loro con un

corso biennale. Nel p rim o corso, s ’insegnava: a ritm e ­ tica, co m p u tisteria, scienza com m erciale e p ra tic a b a n c a ria ; nel secondo: c o m p u tiste ria , storia e g eo ­ g rafia com m erciale, p ratica com m erciale e lingue straniere.

L a scuola di Bilbao e con essa le a ltre scuole di pari g ra d o vennero g ra d a ta m e n te , m a non u n i­ formemente, m ig lio ran d o il loro o rd in a m e n to e il loro p ro g ra m m a fino a che un decreto reale degli 8 settem b re 1850 non d e tte loro u n ità d ’ indirizzo.

11 decreto, che si com pone di 10 articoli e che riconosce le stu o ie commerciali di Madrid, Barcel­ lona, Cadice, Coniglia, Malaga, S a n t’A ndrea, Sivi­ glia, Valenza e Bilbao, p re sc riv e l ’insegnam ento delle seguenti m aterie :

1. M atem atica elem entare, misure, valori e pesi; 2. C o m p u tiste ria e calcolo m ercantile;

3. Storia e geo g rafia com m erciale; 4. D iritto co m m erciale;

5. L in g u a francese; G. L in g u a inglese.

Le scuole commerciali furono dichiarate di p a ri grado alle scuole medie, e la spesa, nominai m ente

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v en iv a sostenuta m età dallo Stato e m età dai Co­ muni. Accanto alla scuola fu istituita un’ azienda commerciale m odello per il tirocinio degli alunni.

Con decreto reale del 18 marzo 1857 le scuole vennero divise in due sezioni, u n a che p re p a ra v a i periti commerciali e l ’a ltra i professori di m aterie commerciali. Lo stesso decreto fissava le condizioni di ammissione alla scuola, le quali consistevano in 1111 minimum di 15 anni d ’e t à e nella licenza della scuola elem entare.

Con decreto reale d egli 11 agosto 1887 nuove scuole furono istituite e alcune di esse vennero spe­ cializzate come scuole m a g istra li commerciali.

Il corso elem entare e il corso su p erio re hanno ciascuno la d u r a ta di 2 anni.

Nel locale di ogni scuola com m erciale spagnuola, si tiene altresì un corso serale.

L a tassa scolastica di frequenza nelle scuole elem en tari com m erciali è di lire 8, per ogni m ateria d ’in seg n a m e n to ; la tassa di licenza è di lire 2. Nelle scuole superiori la tassa di frequenza è di lire 15, e quella di licenza di lire 2,50. La tassa di diploma di contabile m ercantile e di professore di m aterie m ercantili è di lire 25.

Seguì poi il decreto reale del 16 agosto 1901, il quale riorganizzò il sistem a di scuole pubbliche in Isp a g n a , assegnandovi 1111 degno posto alla istru ­ zione commerciale che veniva così divisa in due gradi: l’uno elementare, l ’altro secondario.

Attualm ente, le scuole elem entari commerciali sono 24: Alicanto, A lm eria, Barcellona, Bilbao, Ca­ dice, Canarias, Castelloni, C o ru g n a , G erona, G ra ­ nata, Guipozcoa, Huelva, Madrid, Malaga, Murcia,

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Oviedo, P o n te v e d ra , P a lm a de Mallorca, Santander, Seviglia, T a rra g o u a , Valenza. Valladolid. Saragozza.

Il corso di queste scuole è biennale e i giovani ne escono col titolo di contabile. Materie d ’in se g n a ­ mento so no: lin g u a spaglinola, lin g u a fra n c e s e , lin g u a inglese, storia geografia, statistica, a ritm e ­ tica e calcolo m ercantile, geom etria, com putisteria ragioneria, economia politica, d iritto commerciale, calligrafia.

Le scuole di 2° grad o — Madrid, Barcellona. Alicante, Bilbao e Malaga — hanno a n c h ’esse un corso biennale, e, oltre alle m aterie del corso ele­ m en tare, im partiscono anche l ’in se g n a m e n to degli elem en ti di algebra, lin g u a tedesca, tìsica, chim ica e merceologia, d iritto com m erciale internazionale, d iritto commerciale m a rittim o , p ra tic a commerciale.

Quest’ordinam ento subì u n a lieve modificazione col decreto reale del 21 agosto 1903, il quale senza a lterare il n u m e ro o la sostanza degli insegnam enti? divideva l ’ istruzione com m erciale in 3 gradi: pre­ p aratorio, elem entare e superiore.

L a frequenza delle scuole commerciali spa­ glinole a p p a ré dalla seguente s ta tis tic a tolta dal volum e del G e lc ic h .*)

1) Eugen Gelcich — L)as Kommerzielle Bildungsw esen in Belgio», Spanien, ecc. W ien. 1906.

A lic a n t e ...30 A l m e r i a ...19 B a r c e llo n a ... 278 B i l b a o ...141 C a d ix ...- 76 C anarias... 4 C o r u n a ...19 Gerona ... 7 Granada ... 7

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N onostante la antica tradizione e il continuo succedersi di decreti reali, la scuola commerciale in Isp a g n a è p o v era d ’insegnam enti e ricca di diffetti pedagogici. Il Governo, dal lato finanziario, come bene osservava E u g è n e Lèautey, « si è compieta- mente disinteressato di queste scuole. D ’altra parte, le D eputazioni provinciali e le m unicipalità, che le hanno messe sotto il loro p atro n ato , sembra che non possano molto aiutarle, a cagione delle loro cattive condizioni finanziarie. In Ispagna, tu tti lam entano le crisi, m a nessuno pensa a sviluppare gli studi industriali e commerciali, i quali sono sempre tra i mezzi più sicuri per sc o n g iu rare gli effetti di quelle ». *)

L a l . a Scuola Commerciale, con c a ra tte re p u b ­ blico , fu fondata a Lisbona, verso la fine del se­ colo XVIII. G l’ insegnam enti furono e le m e n ta ri, ma profìcui. Ben presto ebbe fama di ottimo Isti­ tuto di preparazione commerciale , e, nel 1844, fu

G u ip u z c o a ...8 H u e i v a ... 11 M a d r i d ... 65 M a l a g a ... 3 M u r c i a ... 13 O v i e d o ... 8 S a n t a n t e r ... 15 S e v i l l a ...31 T a r r a g o iia ... 32 V a le n c ia ...173 • V a l l a d o l i d ... 40 V i z c a j a ... 85 Zaragoza... 17 G ij o u ...48 J e r e z ...15 R e u s ...2

1 ) E u g è n e L è a u t e y V e n se ig n e m e n t com m ercia l et les

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* ■ ^

dallo Stato, dopo un a ispezione, in te g ra ta col Liceo Nazionale, e, al vecchio p ro g ra m m a d ’insegnam ento, che c o m p re n d e v a soltanto le m aterie elem en tari commerciali, furono a g g iu n te le L in g u e straniere, 1’ Econom ia P o litic a , la S to ria e la Geografia.

Coi R. Decreti del 30 D icem bre 1869 e del 5 Agosto 1870, in Lisbona, fu istituita, altresì, u n a Sezione In d u stria le la quale, in te g ra ta con la Scuola Commerciale, ebbe il titolo di « Instituto Industriai

Commercial de Lisbona » .

C o n tem poraneam ente alla Scuola di Lisbona sorse la Scuola Superiore di Oporto la q u a l e , insieme * con la Sezione Commerciale a v ev a u n a Sezione

N autica e d a v a ottimi risultati.

Nel 1880, dopo i Congressi Internazionali di Geografia, ten u tisi a P a rig i nel 1878 e a Bruxelles nel 1879, il Governo, cedendo alle vive istanze della Società G eografica di Lisbona , s ’ interessò d ire tta - m ente d ella Scuola industriale e commerciale, che divise in corso inferiore e corso superiore, e istituì dei Musei Commerciali e delle Borse di Studio.

Nel 1884, l'istruzione Commerciale fu, poi, così reg o lata : Scuole Elem entari Commerciali con corso unico della d u r a ta di un anno e Scuole Superiori

Commerciali con corso della d u r a ta di q u a ttro anni.

Il p ro g ra m m a d ’ in seg n a m e n to delle Scuole E le ­ m en tari Commerciali com p ren d ev a le seg u en ti m a­ terie : Scienza Commerciale, Ragioneria, Pratica Com­

merciale.

Il p ro g ra m m a d ’ insegnam ento delle Scuole Su­ periori, invece, co m p ren d ev a i seguenti gruppi: Com­

p u tisteria e Ragioneria, Aritm etica e Calcolo Mercan­ tile, Fisica, Chimica e Tecnologia, Geografia e Storia

(41)

xxxvll

Com m ercialr. Economia Politica è Diritto Commer­ ciale.

• L a g ra n d e riforma, della Scuola secondaria Spa- gnuola, av v en u ta tra il 1894 e il 1901, non trascurò

la Scuola Commerciale, la quale , pur conservando l’ o rd in a m e n to interno p r im itiv o , v e n iv a , con lo Statuto, a p p ro v a to con R. Decreto 14 Dicembre 1897, ad essere riconosciuta come Scuola Com unale sotto il diretto controllo del Ministero di A g ric o ltu ra , I n d u stria e Lavori pubblici.

L ’ultim o ordinam ento delle Scuole di Commercio di Lisbona e di Oporto , le quali sono conosciute col titolo ufficiale di : « Instituto Industriai e Com­

mercial » avven n e nel 1898, q uando entram be queste

scuole v en nero ad esser divise in due corsi, 1’ uno della d u r a ta di 3 a n n i , conosciuto col nome di : « Curso commecial secundario », e l’altro della d u ­ r a ta di 5 anni col nome di « Curso commercial su-

p erior » 1).

’) Le materie d’ insegnamento nel còrso secondario infe­ riore sono :

1.° A n n o :

Algebra : Geometria piana e Geometria solida ; Fisica speri­ mentale ; Lingua Inglese.

2.° A n n o :

Chimica Generale e Tecnologia chim ica; Geografia Commer­ ciale e Storia Com m erciale; Economia Politica e materie affini; Lingua I n g le s e .

3.° A n n o :

Geografia com m erciale e Storia Commerciale del Portogallo e delle sue Colonie ; Tenuta dei libri e pratica d’ ufficio ; Diritto Commerciale.

(42)

O ltre queste Scuole, in Portogallo, abbondano le Scuole private di commercio le q u a l i . m e n tre p r e ­ p aran o alle Scuole pubbliche superiori, creano a ltre sì i bassi im piegati del Commercio.

La spesa sostenuta per l ’ istruzione c o m m erciale e in d u striale delle scuole inferiori nel P o rto g a llo

1.° A n n o :

Algebra , Geometria piana e Geometria solida ; Fisica speri­ mentale ; Botanica Industriale ; Lingua Inglese.

2 ." A n n o :

Algebra, Geometria Analitica e Calcolo Infinitesim ale ; Chimica generale e Tecnologia chim ica ; Zoologia Industriale; Geografia Commerciale e Storia Com m erciale; Lingua Inglese.

3 .° A n n o :

Chimica Analitica. Igiene coloniale é generale ; Profilassi in­ ternazionale ; Geografia Commerciale e Storia Commerciale del Portogallo e delle sue Colonie ; Econom ia Politica e m aterie affini ; Lingua Tedesca.

4. ° A n n o :

Tenuta dei Libri e pratica d’ Uffici ; Aritm etica Politica (Cal­ colo di operazioni finanziarie ) ; Diritto Commerciale ; Lingua Tedesca.

5 .° A n n o :

Arm am enti M arittimi ; Industria del Mare ; Tenuta dei libri ; Calcolo m ercantile e Pratica d' Uffici ; Aritmetica Politica ; Diritto Commerciale e Diritto N azionale; Materie di Diritto Consolare; Diritto Fiscale.

*) La spesa per la scuola di Lisbona é la seguente : D i r e t t o r e ... 300,000 reis L. 1080,00 Professori della Sezione In­

dustriale ...15.930.000 » » 89208,00 Professori della Sez.ne Com­

merciale ... 9.253.333 » » 51818.0018 Assistenti insegnanti e am­

ministrazione . . . . 0.939.000 » » 38858,40

Illuminazione, ecc. . . . 5.650.000 » » 31640.00

Istruzione pratica . . . 2.108.000 » » 11804.80

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vxxix am m onta com plessivam ente, a 51.908.760 reis, ossia a lire italiane 290.689,056 per ogni anno.

In Serbia, nel 1955, si ebbe u n a riforma sostan­ ziale di tutto l ' o rd in a m e n to della pubblica istru­ zione, e si tentò di fondere una scuola commerciale con un a scuola reale ; ma i risultati non furono soddisfacenti. Allora, come più tardi, non fu possi­ bile di istituire e m antenere una scuola com m erciale vera e propria, per la semplice ragione che i com­ mercianti, i quali dovrebbero favorire e sopportare una tale istituzione sono g eneralm ente à p a ti e op­ posti a tu tto ciò che sa di paesano. E s s i , infatti , m an d an o i loro figli a frequentare le scuole pubbli- bliche e private di V ienna e di altri paesi d ell’Au­ stria meridionale.

Solo a Belgrado fu possibile fondare nel 1881, per in iziativ a di alcuni c o m m e rc ia n ti, una scuola com m erciale , che si può veram en te chiam ar tale.

La le g g e del 14 G ennaio 1900 le diede il grad o di accademia. Ha tre anni di corso e vi si insegnano: lin g u a s e r b a , tedesca, fran cese, m atem atica p u r a , matematica finanziaria, calcolo mercantile, com puti­ steria, corrispondenza commerciale, ragioneria, banco

La spesa per la scuola di Oporto è la seguente :

D i r e t t o r e ... 300.000 reis L. 1680,00 Professori della Sezione

In-» » 69400,80

Professori della S ez.“® (

’oni-» » 54432,00

Assistenti insegnanti e Am­

ministrazione . . . . 7.318.000 » » 40980,80

llluminazione, ecc. . . 2.426.740 » » 13589.744

Istruzione pratica . . . 672.000 » » 3763.20

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