• Non ci sono risultati.

Dimostrazioni classiche dei teoremi di approssimazione di Runge nel piano complesso

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Dimostrazioni classiche dei teoremi di approssimazione di Runge nel piano complesso"

Copied!
49
0
0

Testo completo

(1)

FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

Corso di Laurea in Matemati a

DIMOSTRAZIONI CLASSICHE DEI

TEOREMI DI APPROSSIMAZIONE

DI RUNGE NEL PIANO COMPLESSO

Tesi di Laurea in Istituzioni di Geometria superiore

Relatore:

Chiar.mo Prof.

COEN SALVATORE

Presentata da:

FONTANA ANDREA

(2)
(3)

Sappiamo he ogni funzione intera puo essere approssimata

uniforme-mente sui ompatti di C on una su essione di polinomi: basta s egliere i

polinomidiTaylor della funzione.

Non è tuttavia possibile approssimare lefunzioni f(z)= 1 z , g(z)=e 1 z on

polinomio on funzioni intere uniformementesui ompattidel pianobu ato

C n0.

Infatti supponiamo he una tale su essione ff

n

g esista e onsideriamo la

ir onferenza S unitaria di entro l' origine. Poi hè le 1-forme dierenziali

f

n

(z)dz sono esatte suC n0 vale

Z

S f

n

(z)dz =0 8n2N

Questo ontraddi e il fatto he sidovrebbe avere:

lim n!1 Z S f n (z)dz = Z S 1 z dz =2i

Éd'altrapartevero henonsoloperlafunzionef(z),maan heperg(z)

sap-piamo hequestaèlimiteuniformesui ompattidiunasu essionedifunzioni

razionali on poloin0 (siri orresempli ementeai lorosviluppi diLaurent).

É evidente he il problema di stabilire quando una funzione olomorfa su

un dominio omplesso D possa essere approssimatauniformementesui

om-patti di un aperto A da polinomi o da funzioni razionali on poli fuori da

A èimportanteinquantol'esistenza ditaliapprossimazionipuò omportare

l'estensione allefunzioni olomorfe su D di proprietà valide per i polinomi o

perlefunzionirazionaliquando essesonoinvariantirispettoalimiti

funzion-ali uniformisui ompatti.

Inoltre può essere an he importante per le appli azioni stabilire degli

algo-ritmio perlo menodei metodi perdeterminare lefunzioni approssimanti in

(4)

A questo genere di problemi dedi ò molto studio Carl Runge (1856-1927),

un matemati o tedes o onsiderato uno dei fondatori dell'AnalisiNumeri a

in Germaniaed assai stimato an he ome si o (vedi Appendi e).

I lavori di Runge seppero dare risposte denitive ai primi problemi

fonda-mentalisu queste questioni diapprossimazione.

Diamo ora al une denizioni he risulteranno fondamentaliin seguito.

Chiameremo regione di Runge ogni aperto omplesso D tale he le funzioni

olomorfe su D siano tutte approssimabili uniformementesui ompatti di D

tramite polinomi. Diremo he una oppia (D;A) di aperti di C on A D

è una oppia di Runge quando ogni funzione olomorfa su A può essere

ap-prossimatauniformementesui ompattidiAdaunasu essionedirestrizioni

adA difunzioniolomorfe suD. Innesi di ebu o diun aperto Duna

om-ponente onnessa limitatadi C nD.

I risultatiprin ipalia ui arriveremo in questa tesi sono i seguenti:

Innanzitutto il Teorema 5.0.28 he di e in parti olare he se un aperto

omplesso A non ha bu hi allora è una regione di Runge.

In realtà dimostreremo un teorema più generale da ui poisi ottiene questo

ome aso parti olare ponendo D=C.

Il teorema più generale he dimostreremoè ilseguente:

Teorema5.0.26. Caratterizzazione topologi adelle oppie diRunge.

Siano A e D due aperti di C on AD, allora A e D formano una oppia

di Runge se e solo se nello spazio DnA non i sono omponenti onnesse

ompatte.

Ilproblemadell' approssimazione onfunzioni razionali he prima

aveva-mointravistosirisolve ongrandegeneralità. Infattidimostreremoilteorema

seguente.

Teorema4.0.21. Teorema sull'approssimazione razionale diRunge.

Sia A aperto di C tale he A abbia dei bu hie sia P C nA un insieme he

interse a ogni bu o di A.

Allora ogni funzione f 2 O(A) può essere approssimata uniformemente sui

ompatti di A tramite funzioni razionali on poli in P.

Tutti questirisultatisono, nell'ambitodelladimostrazione he quiforniamo,

basati sulrisultato seguente:

Teorema 2.0.3. Teorema dello spostamento dei poli.

Sia Z una omponente onnessa di C nK, on K ompatto di C, e siano

(5)

mente su K da polinomi in (z b) 1

.

Ladimostrazione, dovutaa Runge, è diretta ed è,ora, un risultato

las-si o.

Inne, ome ultima parte di questa tesi, daremo an he delle appli azioni

dei teoremi dimostrati. Soprattutto determineremo una su essione di

poli-nomi he onverge puntualmente aduna funzione non olomorfa(addirittura

non ontinua) e tale he la su essione dei polinomi derivati onverge alla

funzione nullapuntualmente, manon uniformementesui ompattidi C.

Un' altra appli azione he mostreremo è una dimostrazione di tipo lassi o

del teoremadiMittag - Leer suidomini omplessi.

Il piano dellatesi èil seguente.

Nel primo apitoloviene arontatoil`problema diRungesui ompatti'. Per

ogni ompatto K del piano omplesso si di e he una funzione f : K ! C

è olomorfa su K se essa è la restrizione a K di una funzione olomorfa in un

intorno aperto di K.

Nel primo e nel se ondo apitolo introdu iamo gli strumenti fondamentali

e di arattere `elementare' di ui i serviremo in seguito, un risultato sulle

quadrettature dei ompatti ed il già itato teorema sullo spostamento dei

poli.

Siarriva, osi,tral'altroadimostrare heseKèun ompattodelpianoed f

èunafunzioneolomorfasuK,allorassatoarbitrariamenteunpuntoinogni

omponente onnessa diC nK, f puòessereapprossimatauniformementesu

K da una su essione difunzioni razionali on polinei punti primassati.

Nel terzo apitolo i on entriamo più pre isamente sul problema dell'

ap-prossimazione polinomialemigliorando i risulati pre edenti quando si tratti

della omponente onnessa non limitatadiC nK,giungendo osì alpi olo

teorema di Runge sull'approssimazione polinomiale:

Teorema 3.0.11.

Sia K ompattodi C e supponiamo he C nK sia onnesso,allora ogni

fun-zione f 2O(K) può essere approssimata uniformemente su K da polinomi

Esaurito il dis orso relativoalle funzioni olomorfe sui ompatti, arontiamo

(6)

E' nel apitolo quinto he dimostriamo il Teorema 5.0.26. sulle oppie

di Runge eil Teorema 5.0.28. sulleregioni di Runge

Nell'ultimo apitolo, omeappli azione della teoria(ma parti olarmentedel

pi olo teorema di Runge), deniamo quelle su essioni di polinomi

onver-genti puntualmente ad una funzione dis ontinua di ui già abbiamo

parla-to. Una volta svolta la teoria di Runge diventa relativamente diretta la

dimostrazione del teoremadi Mittag- Leersu aperti del piano.

Fa iamo inne al une onsiderazioni. E' un risultato fondamentale

os-servato n dalla nas ita della teoria he le aratterizzazioni delle regioni di

Runge osì ome le aratterizzazioni delle oppie di Runge siano espresse

medianteproprietà topologi he.

Unodei motiviper uisièpreferito(seguendolelineedi[Remmert℄)fornire

unadimostrazione lassi aè he onquestasigiungeadimostrare onmetodi

abbastanza `naturali' ed in erti asi, on metodi he si prestano ad

appli- azioni on rete per i asi più sempli i, proprietà, in realtà, di arattere

riposto.

Sfortunatamente questi metodisono di ilmenteappli abilial aso delle

funzioni apiù variabili per ui si sonolentamentenel tempostabilitimetodi

più potenti, giungendo, tra l' altro, a veri are he l' analogo naturale del

on etto di oppia diRunge non è un on etto topologi o pern >1.

Solo per ompletezza ri ordiamo (ma qui queste proposizioni non sono

di-mostrate) he un dominio di C non ha bu hi se e solo se è sempli emnete

(7)

Introduzione 2

1 Approssimazioni tramite funzioni razionali 7

2 Teoremi di Runge 13

3 Approssimazioni tramite polinomi 20

4 Approssimazioni su insiemi aperti 25

5 Coppie di Runge 33

6 Appli azionidei teoremi di Runge 39

Appendi e 46

(8)

Approssimazioni tramite funzioni

razionali

In questo apitolo i hiederemo se data una funzione olomorfa su un

ompatto K è sempre possibile approssimarla uniformemente su K tramite

funzionirazionali onpolifuoridaK evedremo helarispostaèaermativa

Perprima osa diamo laseguente denizione:

Denizione 1.1. Sia K ompatto di C e sia f : K ! C, si di e he f è

olomorfa su K se esiste un aperto U K ed esiste una funzioneg olomorfa

su U tale he g oin ide on f su K. In altreparole f è olomorfasu K sesi

può estendere olomor amenteintorno aK.

Indi hiamo on O(K) l'insiemedelle funzioni olomorfe suK.

Diamosubito ilseguente importanterisultato:

Teorema 1.0.1. Sia A aperto di C e sia K un insieme ompatto

ontenu-to in A, allora esistono un numero nito di segmenti verti ali o

orizzon-tali  1

;::::; n

in AnK tali he ogni funzione f olomorfa su A può essere

approssimata uniformemente su K da funzioni razionali della forma:

q(z)= k X j=1 j z w j ; j 2C ; w j 2 n [ i=1 j i j

Premettiamo alladimostrazione del teorema la seguente osservazione ed

(9)

Osservazione 1. Sia A aperto di C e sia f : A ! C olomorfa. Sia poi

R un rettangolo hiuso oi lati paralleli agli assi, allora ertamente R è un

ompatto a bordo e per il teorema di rappresentazione integrale di Cau hy

vale: f(z)= 1 2i Z R f(s) s z ds 8z 2  R Mentre se z 2=R vale: Z R f(s) s z ds=0

Da ui otteniamo he:

1 2i Z R f(s) s z ds= ( f(z) z 2  R 0 z 2= R

Lemma 1.0.2. Sia A aperto di C e sia K un insieme ompatto tale he

K  A. Allora esiste un numero nito di segmenti orizzontali o verti ali

 1

;::::; n

in AnK e tutti di lunghezza uguale tali he per ogni f 2 O(K) e

8z 2K: f(z)= 1 2i n X v=1 Z  v f(s) s z ds

Dimostrazione. Deniamo Æ = 1 nel aso in ui A = C altrimenti poniamo

Æ =dist(K;A)

In ogni aso (poi hè K è ompatto) siavrà Æ 2R; Æ >0.

A questo punto stendiamo suC un reti olodi quadrati on latiparalleliagli

assi e on diagonale d tale he d <Æ.

Orapoi hèK è ompatto,essointerse asolamenteunnumeronitodiquesti

quadrati del reti olo he hiameremo Q 1

;:::;Q m

. Si avrà allora ertamente

he K  S m k=1 Q k

Inoltre se onsideriamo un punto z

k 2 Q

k

\ K si ha per denizione di Æ

he tutta la pallina B di entro z

k

e raggio Æ è ontenuta in A. Da ui ne

segue he tuttoil quadratoQ k è ontenuto inA, infattises k 2Q k si ha he js k z k j<d<Æ. Quindi s k

2 B  A. Ripetendo il ragionamento per ogni k =1;:::;m si ha

he ogni Q k A equindi m [ Q k A

(10)

Consideriamo ora i segmenti he ostituis ono i bordi dei quadrati Q k e in-di hiamo on  1 ;::::; n

quei segmenti he non sono lati in omune di due

quadrati diversi Q p

;Q q

on p6=q.

Mostriamo ora he 8v = 1;:::;n j v

j  AnK. Avremmo osì ottenuto un

insieme nito di segmenti orizzontali o verti ali di lunghezza uguale e tutti

in AnK.

Chiaramenteogni  v

 A. Inoltre se K interse asse un segmento h

, allora

entrambiiquadrati del reti olo he hannoquel segmento ome lato omune,

non sarebbero disgiunti daK e quindi apparterrebbero all'insiemedei Q k

.

InaltriterminiesisterebberoduequadratidistintiQ i

eQ j

hehanno ome

la-to omuneilsegmento h

; iòperònonèpossibileperdenizionedi 1 ,..., n ; quindi ogni  v

deve essere disgiuntodaK.

Figura1.1: gura 1I segmentitratteggiati sono i  v

Ora osserviamo he se fa iamo l'integrale lungo i bordi dei quadrati,

poi hè ogni lato in omune tra due dierenti quadrati del reti olo viene

per orsodue volte e insenso opposto, si ha:

m X k=1 Z Q k f(s) s z ds = n X v=1 Z  v f(s) s z ds 8z2An m [ k=1 Q k

Così per l'osservazione1 se z 2  Q i si ha: Z i f(s) s z ds =2if(z) mentre Z k f(s) s z ds=0 8k 6=i

(11)

Quindi sommando: f(z)= 1 2i n X v=1 Z  v f(s) s z ds

Se inve e ora z2K si trova sulbordo diun erto Q k

siha he z 2= j v

j

8v =1;:::;n.

Così se s egliamo una su essione di punti z

j 2  Q k he tende a z si ha he perogni z j vale f(z j )= 1 2i n X v=1 Z  v f(s) s z j ds

Da ui mandando j all'innitopoi hè l'uguaglianzasi onservaal limiteela

funzione a destradell'uguale è ontinuanella z ez 2= j v j si ha he: f(z)= 1 2i n X v=1 Z  v f(s) s z ds

In on lusione la tesi vale8z 2K

Dimostrazione. (teorema 1.0.1)

S egliamo  1

;:::; n

ome nel lemma pre edente. Sappiamo he essi sono

segmenti verti alio orizzontaliin AnK e sappiamo he sef èuna funzione

olomorfa suA vale: f(z)= 1 2i n X v=1 Z  v f(s) s z ds 8z 2K

Ora ssato v = 1;:::;n, la funzione f(s)

s z

nelle variabili s;z è ontinua

su j v

jK, he è un insieme ompatto. Così essa è an he uniformemente

ontinua suj v jK. In parti olare 8>09Æ v >0 tale he: f(s) s z f(s 0 ) s 0 z <  L( v )n 8(s;s 0 ;z) 2j v jj v jK : js s 0 j<Æ v

Dove abbiamoindi ato on L( v

) lalunghezza del segmento v

.

Ora, ssato >0,possiamo dividere v in ulteriorisegmenti 1 ;:::; r v tutti

(12)

di lunghezza <Æ

v

e poi s eglierearbitrariamente w

v 2j



v j.

A questo punto deniamo per ogni=1;:::;r

v v := Z   v f(w v )ds

Ripetiamolo stesso dis orsoperogni v =1;:::;n dopodi hè deniamo la

seguente funzione razionale he hapoli solodentro l'unionedi tutti i

v q(z)= n X v=1 r v X =1 1 2i v z w v

osserviamo ora he 8z 2K vale:

jf(z) q(z)j= 1 2i n X v=1 Z  v f(s) s z ds r v X =1 v z w v ! = = 1 2 n X v=1 rv X =1 Z   v f(s) s z ds v z w v  < n X v=1 rv X =1 Z   v f(s) s z ds v z w v = n X v=1 r v X =1 Z   v f(s) s z ds Z   v f(w v ) z w v ds = n X v=1 r v X =1 Z   v f(s) s z f(w v ) w v z ds  n X v=1 r v X =1 max s2  v f(s) s z f(w v ) w v z L(  v ) Adesso poi hè s e w v

appartengono allo stesso segmento   v si ha he js w v j<Æ v per ui: n X v=1 rv X =1 max s2  v f(s) s z f(w v ) w v z L(  v )< n X v=1 rv X =1  L( v )n L(  v )= n X v=1  n 1 L( v ) r v X =1 L(  v )= n X v=1  n =

In denitivaabbiamovisto he 8>o esiste una funzionerazionaleq(z) on

(13)

Osserviamo adesso he tali funzioni razionali hanno poli solamente in

AnK omevolevamoe inoltredi onseguenza sono olomorfeintornoal

om-patto K.

Notiamo inoltre he l'insieme di segmenti  1

;::::; n

in ui si trovano i poli

delle funzionirazionalinon dipendonodalla funzionef he devono

approssi-mare ma solamentedagli insiemiK eA.

Abbiamo visto in on lusione he su un ompatto di C è sempre

pos-sibile approssimare uniformemente una funzione olomorfa tramite funzioni

(14)

Teoremi di Runge

Cer heremo ora di apire quando e ome possiamo ontrollare i poli di

questefunzionirazionali heapprossimanouniformementeuna ertafunzione

olomorfa f su un ompatto K, ovvero quando e no a he punto possiamo

essere noi as egliere inquale insiemerin hiuderequesti polidi talifunzioni

razionali.

Vedremo in realtà he ognuno di questi poli he si trova in un punto a può

essere spostato in un altro punto qualsiasi della omponente onnessa Z di

C nK he ontiene il punto a. Da questa asserzione otterremo il teorema

di approssimazione di Runge he aerma he per potere rin hiudere in un

insieme a nostra s elta tutti i poli delle funzioni razionali he approssimano

f su K, ibasteràs egliere uninsieme qualunquetale he interse hituttele

omponenti onnesse di C nK.

Figura 2.1

(15)

Teorema 2.0.3. Teorema dello spostamento dei poli

Sia Z una omponente onnessa di C nK, e siano a;b 2 Z. Allora la

funzione (z a) 1

puòessereapprossimata uniformementesuK da polinomi

in (z b) 1

.

Premettiamo alladimostrazionedel teoremaleseguentidue osservazioni:

Osservazione 2. Sia Z una omponente onnessa di C nK allora Z è un

aperto di C.

Sappiamo infatti he Z èaperto e hiusoinC nK, mapoi hè C nK èaperto

nello spazio ambientean he Z èaperto in C

Osservazione 3. Sesottoleipotesidelteorema,siha helafunzione(z a) 1

può essere approssimata uniformemente da polinomi in (z b) 1

su K e la

funzione (z b) 1

può essere approssimata uniformemente su K da

polino-mi in (z ) 1

, allora (z a) 1

può essere approssimatauniformemente da

polinomiin(z ) 1

.

Infatti dalle ipotesi segue he esistono due su essioni di polinomi p

n e q n tali he p n ( 1 z b ) onverge uniformementea(z a) 1 suK eanalogamentefa q n ( 1 z )a (z b) 1

PoniamoÆ =inffjz bj=z2Kg,si haallora he 8z 2K 1 z b 2B(0;Æ 1 ) Inoltrepoi hèq n ( 1 z ) onvergeuniformementesuK a 1 z b possiamosupporre he 8n2N; 8z 2K q n ( 1 z )2B(0;2Æ 1

)=:T he è un insieme ompatto.

Sia alloran 2N arbitrario.

Sappiamo he esiste m

n 2N tale he jp mn ( 1 z b ) 1 z a j< 1 n 8z 2K Ora poi hè p mn

èun polinomio,esso è uniformemente ontinuosu T,

esiste quindi Æ >0tale he

jp m n (v) p m n (w)j< 1 n

tutte le volte he v;w2T ejv wj<Æ.

Inoltre esiste an he k

n 2N tale he jq kn ( 1 z ) 1 z b j<Æ 8z 2K Allora: p mn  1 z b  p mn  q kn  1 z  < 1 n 8z 2K in quantoj 1 q kn ( 1 )j<Æ e 1 ; q kn ( 1 ) 2T 8z2K.

(16)

Poniamoallora per ogni n2N h n ( 1 z ) = p mn q kn 1 z  Allora hiaramente h n è un polinomio in (z ) 1 he onverge

uniforme-mentesu K allafunzione (z a) 1 ,infatti: h n  1 z  1 z a  h n  1 z  p mn  1 z b  + p mn  1 z b  1 z a < p m n  q k n  1 z  p m n  1 z b  + 1 n < 2 n 8z 2K .

Dimostrazione. (Teorema dello spostamentodei poli).

Sia V = n b 2Z . 1 z a

puoessereapprossimatouniformementesuK

dapolinomiin 1

z b o

Per dimostrare il teorema i basta mostrare he V = Z, e per mostrare

questo, essendoZ onnesso ibastavedere he V ènonvuoto, apertoe

hiu-so inZ.

Ora ertamente a2V quindi V 6=;

V è aperto infatti:

Sia 2 V, allora poi hè V  Z e Z è aperto in C esiste Æ > 0 tale he

B( ;Æ)Z mostriamo he B( ;Æ)V.

Siad2B( ;Æ)permostrare hed2V ibasta mostrareperl'osservazione3

he esisteuna su essionedipolinomiin(z d) 1 he approssima uniforme-mentesu K 1 z .

Consideriamo allorala seguente serie:

1 X k=0 1 z d  d z d  k

Essa onverge uniformementesu K a 1

z

in quanto j dj < Æ mentre per

ogni z 2 K vale jz dj  Æ. Così al variare di n 2 N tron ando la serie

all'ennesimo termine si ottieneuna su essione di polinomi in(z d) 1 he onverge uniformementesuK a 1 z .

Di onseguenza V è aperto inC e quindi inZ.

(17)

Sia w 2 Z nV ; poi hè Z è aperto esiste un Æ > 0 tale he B(w;Æ)  Z

mostriamo he B(w;Æ)  Z nV, ne seguirà he Z nV è aperto in C e di

onseguenza èaperto inZ da ui ne viene he V è hiuso in Z.

Sia allora d 2 B(w;Æ) ragionando ome sopra possiamo ostruire una serie

di potenze in (z w) 1

e quindi una su essione di polinomi in (z w) 1

he onverge uniformemente suK a (z d) 1

;da questo e dall'osservazione

3 segue he se esistesse una su essione di polinomi in (z d) 1

he

on-vergesse uniformementea (z a) 1

allora esisterebbe an he una su essione

dipolinomiin(z w) 1

he onvergerebbeuniformementea(z a) 1

,il hè

sarebbe assurdo. Quindid2Z nV.

Proposizione 2.0.4. Sia K ompatto di C, sia f olomorfa su K e siano

Z 1 ;Z 2 ;:::;Z m le omponenti onnesse di C nK.

Per ogni i=1;:::;m sia z

i

un punto ad arbitrio della omponente Z

i .

Allora f può essere approssimatauniformemente su K da funzionirazionali

he hannopoli solamente nell'insieme fz

1 ;z 2 ;:::;z m g Dimostrazione. .

Sia >0; per ilteorema1.0.1 sappiamo he esiste una funzione razionale

q(z)= k X j=1 j z w j w 1 ;:::;w k 2 n [ v=1 j v j tale he jf qj K <  2 .

Ora per ogni j = 1;:::;k ertamente si ha he w

j 2 Z rj on r j opportuno dipendente da j, 1  r j

 m. Allora per il teorema dello spostamento dei

polisappiamo he esiste un polinomio p

j in(z z r j ) 1 tale he j z w j p j  1 z z rj  <  2k 8z 2K

A questo punto poniamo

p(z):= k X j=1 p j  1 z z rj 

Allorasiha hepèunafunzionerazionale onpolisolamenteinfz

1 ;z 2 ;:::;z m g e vale: jf pj K jf qj K +jq pj K   2 + k X j z w j p j  1 z z r j  K 

(18)

Denizione 2.1. Sia P  C; indi hiamo on C

P

[z℄ l'insieme delle funzioni

razionali i ui polistanno tutti dentro l'insiemeP.

.

Dalla proposizionepre edente segue immediatamenteil teoremadi Runge:

Teorema 2.0.5. Teorema di Runge.

Sia P  C nK tale he interse hi tutte le omponenti onnesse di C nK;

allora ogni funzione f 2 O(K) può essere approssimata uniformemente su

K da funzioni in C

P [z℄

Dimostrazione. .

Sia f olomorfa su K e siano Z

1 ;:::;Z

p

le omponenti onnesse di C nK ,

poi hè P le interse a tutte, per ogni j =1;:::;p esiste z

j 2Z

j

\P. Quindi

per la proposizione 2.0.4 f può essere approssimata uniformemente su K

da funzioni razionali he hanno tutti poli nell'insieme fz

1 ;:::;z

p

g e quindi

ontenutinell' insieme P

Corollario 2.0.6. Sia A aperto di C e sia K  A, K ompatto; allora se

ogni omponente onnessa di C nK interse a l'insieme C nA,ogni funzione

f 2O(K)puòessereapprossimatauniformementesuK dafunzionirazionali

he sono olomorfe su A

Dimostrazione. .

Consideriamo l'insieme P = C nA, allora P interse a tutte le omponenti

onnesse diC nK peripotesi equindi perilteoremadiRunge ognifunzione

olomorfa suK può essereapprossimata uniformementedafunzioni razionali

he hanno poli ontenuti in P, ovvero he hanno poli fuori dall'insieme A e

per iòtali funzioni razionalisono olomorfesull'aperto A

Abbiamoquindi visto he ogni polo dellefunzioni razionali he

approssi-mano una data funzione f può essere spostato in un qualsiasi altro punto

della stessa omponente onnessa del omplememtare del ompatto K.

Inoltre possiamo an he ri hiedere he tali funzioni razionali siano olomorfe

(19)

in-Vediamo ora he possiamo invertire il teorema di Runge e il orollario

2.0.6ri hiedendoperò henontuttele omponenti onnessediC nK vengano

interse ate rispettivamenteda P e daC nA, masoloquelle limitate.

Dimostriamo primail seguente lemma he utilizzeremopoi:

Lemma 2.0.7. Sia Z omponente onnessa di C nK allora Z K

Dimostrazione. .

Per assurdo supponiamo esista 2 Z tale he 2= K. Allora si avrà he

2 C n K; quindi esiste un dis o D entrato in e di raggio r tale he

DC nK. OraperladenizionediZ siha he D\Z 6=;. Per ui,poi hè

D è onnesso e Z è una omponente onnessa di C nK, si ha he D  Z

ontraddi endo l'ipotesi he 2Z. Assurdo.

Proposizione 2.0.8. Sia K ompatto ontenuto in A aperto di C e

suppo-niamo he ogni funzione in O(K) può essere approssimata uniformemente

su K da funzioni razionali senza poli in A; allora C n A interse a ogni

omponente onnessa limitata di C nK

Figura2.2: L'uni a omponentelimitata diC nK è interse ata da C nA

Dimostrazione. .

Per dimostrare la tesi mostriamo he se esiste una omponente limitata di

C nK disgiunta da C nA allora non si può approssimare uniformemente su

K ogni funzione 2O(K) tramitefunzioni razionalisenza poli inA.

Sia allora Z una omponente limitata di C nK disgiunta da C nA, allora

Z AnK. A questo punto onsideriamolafunzione 1 z a ona 2Z;poi hè a2=K essa èolomorfa su K. PoniamoÆ=maxfjz aj=z 2Kg=jz aj K

(20)

SeoratalefunzionepotesseessereapprossimatauniformementesuK tramite

funzioni razionaliesenza poliin A,si avrebbe he esisterebbe g(z)olomorfa

su A tale he: j(z a) 1 g(z)j K <Æ 1 da ui j1 (z a)g(z)j K <1 .

Ora per il lemma pre edente e per il prin ipio del massimo per gli aperti

limitati siha he j1 (z a)g(z)j

Z <1.

Il hè èassurdo peressendo a2Z. In denitivaabbiamovisto he tale

fun-zione non può essere approssimata inmodouniforme suK tramitefunzioni

razionali senza poliin Ae da questo segue latesi dellaproposizione.

Proposizione 2.0.9. Sia K ompatto di C e sia P  C nK tale he ogni

funzione 2O(K) può essere approssimata uniformemente su K da funzioni

in C

p

[z℄, allora P interse a tutte le omponenti onnesse limitate di C nK.

Dimostrazione. .

Peril teoremadello spostamento dei polipossiamo supporre he se P

inter-se a una omponente onnessa di C nK la interse a in un punto soltanto.

Per iònonèrestrittivosupporre heP siauninsiemedipuntiisolatiequindi

un insieme hiuso.

Mostriamo he P interse a in almeno un punto ogni omponente onnessa

limitata diC nK .

PoniamoA=C nP,allora A èaperto evaleK A. Ora osserviamo he se

una funzioneappartieneall'insiemeC

p

[z℄alloraessanonhapoliinA,quindi

perla proposizione pre edente ogni omponente limitata di C nK interse a

(21)

Approssimazioni tramite polinomi

Abbiamo visto nei pre edenti apitoli he possiamo sempre

approssi-mareuniformementeunafunzioneolomorfasuun ompatto tramitefunzioni

razionali e an he in he modoe no a he punto possiamo ontrollarei poli

di tali funzioni razionali; in questo apitolo inve e er heremo di fare tali

approssimazioni non più tramite funzioni razionali ma addirittura tramite

polinomi.

Può essere onvenientevedereun polinomio omeuna funzionerazionale he

hapoliall'innito,inquesto asoil problemadiventaequivalenteaquellodi

spostare all'innitoipoli dellefunzioni razionali he sappiamo he

approssi-mano la nostrafunzione sul ompatto.

Ora ri ordando il teorema di spostamento dei poli, sappiamo he se una

funzione razionale ha un polo he si trova su una omponente onnessa di

C nK allora è possibile spostare quel punto di polo in un altro qualsiasi

punto he stia nella stessa omponente. Quindi se noi supponiamo he tale

omponentesia illimataviene intuitivopensare dipoter spostareil polono

all'innito. Vedremo quidiseguitonella primaproposizionedel apitolo he

eettivamente iòè formalmentepossibile.

Osservazione 4. Osserviamo prima di andare avanti he esiste sempre una

ed una sola omponente onnessa illimitatadi C nK.

Esistenza:

Poi hè K è limitato esiste ertamente un dis o D entrato nell'origine e di

raggio r tale he K D.

Allora ertamenteC nDè un insieme onnesso ed è ontenuto in C nK,per

ui esiste una omponente onnessa di C nK ontenente C nD, il quale è

illimitatoe quindi an he tale omponentesarà illimitata.

Uni ità:

Siano Z e V due omponenti illimitatediC nK mostriamo he Z =V.

(22)

ollega Z e V senza passareperK. Di onseguenza Z e V sono due insiemi

onnessi e non disgiunti; osì la loro unione è an ora un insieme onnesso,

ma essendo Z e V omponenti onnesse diC nK ne segue he Z =V

Proposizione 3.0.10. Sia K ompattodi C, siaZ la omponente onnessa

illimitata di C nK e sia a2Z.

Allora è possibile approssimare la funzione 1

z a

in modo uniforme su K

tramite polinomi.

Dimostrazione. .

Poi hè K è limitatoe Z è illimato ertamenteesiste w2Z tale he

B(0;jwj) K. Per quanto già vistonel teoremadello spostamento dei poli

sappiamo he 1

z a

puòessere approssimatauniformementesuK dapolinomi

in 1

z w

. Ora però tutte le funzioni del tipo (z w) n

sono olomorfe su

B(0;jwj)edi onseguenza possonoessere approssimateuniformementesuK

dal lorosviluppodi Taylor. Di onseguenza, sempre per l'osservazione 3, su

K si può approssimare uniformemente lafunzione 1

z a

tramite polinomi.

Da questa proposizione segue immediatamente il risultato entrale di

questo apitolo:

il pi olo teorema di Runge sull'approssimazione polinomiale

Teorema 3.0.11. .

Sia K ompatto di C e supponiamo he C n K sia onnesso, allora

og-ni funzione f 2 O(K) può essere approssimata uniformemente su K da

polinomi

Dimostrazione. .

Sappiamo he ogni funzione olomorfa su K può essere approssimata da

funzioni razionalidel tipo:

k X j=1 j z w j on w 1 ;:::;w k

appartenenti alla stessa omponente onnessa C nK he

er-tamenteè illimitata. Per iò perla proposizionepre edente, ogni espressione

del tipo

j

z w

j

può essere approssimatatramite polinomi;in on lusione

ogni funzione2O(K)può essereapprossimatauniformementesuK tramite

polinomi.

(23)

Osservazione 5. Nelteoremadello spostamentodei poliène essarial'ipotesi

he a e b si trovino nella stessa omponente Z; infatti basta osservare il

seguente esempio:

Consideriamo il ompatto =B(0;1), e siano a = 0 e b = 2, allora a e b

non appartengono allastessa omponente onnessa di C n e la funzione 1

z

non può essere approssimatauniformementesu tramite polinomi in 1

z 2 .

Infatti per quanto visto prima 1

z 2

può essere approssimata uniformemente

su B(0;1) e quindi su tramite polinomi, da ui seguirebbe he an he la

funzione 1

z

si possa approssimare tramite polinomi il hè non è possibile

ome avevamo visto nell'introduzione.

.

Andremo ora a raorzare la tesi della proposizione 2.0.4 togliendo

dal-l'insieme fz 1 ;z 2 ;:::;z m

g gli elementi appartenenti alle omponenti onnesse

illimitatedi C nK.

Proposizione 3.0.12. Sia K ompatto di C, sia f olomorfa su K e siano

Z 1 ;Z 2 ;:::;Z m 1

le omponenti onnesse limitate di C nK.

Per ogni i=1;:::;m 1 siaz

i

un punto ad arbitrio della omponenteZ

i .

Allora f può essere approssimatauniformemente su K da funzionirazionali

he hannopoli solamente nell'insieme fz

1 ;z 2 ;:::;z m 1 g Dimostrazione. .

Sia omenella proposizione2.0.4 >0 ssatoad arbitrioe

q(z)= k X j=1 j z w j w 1 ;:::;w k 2 n [ v=1 j v j tale he jf qj K <  2 .

Allora per ogni j tale he w

j

appartiene a una omponente limitata si

ra-giona ome nella dimostrazione della proposizione2.0.4 mentre peri w

j he

appartengono alla omponente illimitatasappiamo he esistono polinomi p

j

in z tali he approssimanouniformementesuK l'espressioni

j

z w

j

. A questo

puntobasta denirelafunzionerazionalep(z) ome nellaproposizione2.0.4

e osservare he essa hapoli solamentenell'insieme fz

1 ;z 2 ;:::;z m 1 g.

PossiamoquindiindebolireleipotesidelteoremadiRungeedel orollario

2.0.6 hiedendorispettivamente heP interse hisolole omponenti onnesse

limitatediCnK o he solamenteogni omponente onnessalimitatadiCnK

(24)

Figura 3.1: Nonserve he P interse hi la omponente illimitatadiC nK

Corollario 3.0.13. Sia P  C nK tale he interse hi tutte le

omponen-ti onnesse limitate di C n K; allora ogni funzione 2 O(K) può essere

approssimata uniformemente su K da funzioniin C

P [z℄

Dimostrazione. .

Segue direttamentedalla proposizione 3.0.12

Corollario 3.0.14. Sia A aperto di C e sia K  A, K ompatto; allora se

ogni omponente onnessa limitata di C nK interse a l'insieme C nA, ogni

funzione 2O(K) può essere approssimata uniformemente su K da funzioni

razionali he sono olomorfe su A

Dimostrazione. .

Viene dal orollario3.0.13 ponendoP =C nA

Abbiamoottenuto osì il seguente risultato:

Teorema 3.0.15. Siano A aperto di C e K ompatto ontenuto in A, e sia

poi P C nK. Allora:

1. Ogni funzione in O(K) può essere approssimata uniformemente su K

da funzioniin C

P

(25)

2. Ogni funzione in O(K) può essere approssimata uniformemente su K

da funzioni razionali senza poli in A se e solo se ogni omponente

onnessa limitata di C nK interse a C nA

Dimostrazione. .

Viene dalle proposizioni 2.0.8 e2.0.9 e dai orollari3.0.13 e 3.0.14

.

Abbiamovistonel pi oloteoremadiRunge he sel'insiemeC nK è

on-nesso allora è possibile approssimare ogni funzione olomorfa uniformemente

su K tramite polinomi, vedremo ora, ome onseguenza del teorema

pre e-dente he valean he il vi eversa:

Proposizione 3.0.16. Sia K ompatto di C tale he ogni funzione 2O(K)

può essere approssimata uniformementesuK tramite polinomi,alloraC nK

è onnesso

Dimostrazione. .

Peril punto due del teorema 3.0.15prendendo A =C si ha he seogni

fun-zione2O(K)puòessereapprossimatauniformementesuK tramitefunzioni

razionalisenzapoli,ovvero tramitepolinomi,alloraogni omponente

limita-ta di C nK deve interse are l'insieme vuoto. Da iò segue hiaramente he

C nK non può avere omponenti limitate e poi hè sappiamo he C nK ha

una ed una sola omponenteillimitata,allora essa deve oin idere on tutto

(26)

Approssimazioni su insiemi aperti

Mentre no ad ora i siamo o upati solamente di approssimazioni su

insiemi ompatti,in questo apitolovedremo osa su ede suinsiemi aperti.

In parti olare er heremo di vedere ome diventano sugli aperti i teoremi

visti pre edentemente.

Quello hefaremoinrealtàsaràunageneralizzazionedeiteoremidi

approssi-mazione visti n ora in quanto er heremo, ssato un insieme aperto A, di

approssimareuniformementeognifunzione2O(A)suogni ompattoK

on-tenuto in A.

Ri ordiamo he abbiamo visto he se K è un ompatto ontenuto in A,

possiamo approssimare ogni funzione olomorfa su K on funzioni razionali

olomorfe suA se ogni omponente onnessa limitatadiC nK interse a

l'in-sieme C nA.

Osserveremo subito nel prossimo lemma he possiamo sempre estendere K

ad un nuovo ompatto H in modo he H sia an ora ontenuto in A e tale

he ogni omponente onnessa limitatadi C nH interse hiC nA.

A questo punto sappiamo he una funzione2O(A)può essere approssimata

(27)

Figura4.1: L'estensione di K adH on le aratteristi he ri hieste

Lemma 4.0.17. Sia A aperto di C, allora per ogni ompatto K ontenuto

in A, esiste un ompatto H ontenente K e ontenuto in A tale he ogni

omponente onnessa limitata di C nH interse a C nA.

Dimostrazione. .

FissiamoK ompatto ontenuto in A.

Osserviamo he seA =C, allorainquesto aso possiamos egliereun R >0

tale he K  B(0;R ) e a questo punto possiamo porre H =B(0;R ); allora

hiaramente H èun ompatto ontenente K e ontenuto in A,inoltreC nH

non ha omponenti onnesse limitate; quindi possiamo assumere he A sia

(28)

0<r<dist(K;A).

Sia alloraM =fz 2A=dist(z;A)rg; hiaramentevale K M.

Inoltre M è un insieme hiuso in quanto sappiamo he la funzione distanza

è ontinua e quindi M è la preimmagine di un insieme hiuso tramite una

funzione ontinua. Sia ora D un dis o hiuso entrato nell'origine tale he

K D e deniamo H :=M\D.

Osserviamosubito he Hè ompattopoi hèintersezionedi hiusie ontenuto

inD he è limitato,inoltre H ontieneK poi hè sia M he D lo ontengono

mentre H è ontenuto inA poi hè loè M.

SiaalloraZ una omponente onnessa limitatadiC nH diversadall'insieme

vuoto, mostriamo he Z interse a l'insiemeC nA.

Per denizione C nH = (C nM)[(C nD), ed inoltre C nD è onnesso e

illimitato;da queste ose ne viene he poi hè Z è una omponente onnessa

limitata deve essere Z  C nM; infatti se osì non fosse si troverebbe un

insieme onnesso di C nH illimitatoe ontenente Z.

Sia allora w 2 Z; se w 2 C nA, siamo a posto in quanto ne segue he Z

interse a l'insiemeC nA.

Se inve ew2= CnA, allorapoi hèZ C nM, siha hew2(CnM)n(C nA).

Osservando he (C nM)n(C nA)=AnM, ne viene he w2AnM; da ui

perdenizione diM si ha he dist(w;A)<r.

Questo impli a he B(w;r)\C nA 6= ;, ovvero esiste v 2 B(w;r) tale he

v 2 C nA; per on ludere basta osservare he poi hè w 2 Z allora tutto

B(w;r)Z equindi in parti olare v 2Z.

In on lusione abbiamo quindi visto he ogni omponente onnessa limitata

di C nH interse al'insieme C nA.

.

Vale quindi ilseguente teorema:

Teorema4.0.18. SiaAapertodiC esiaK ompatto ontenutoinAssato,

alloraogni funzione f 2O(A) può essereapprossimatauniformemente suK

tramite funzioni razionali olomorfe su A

Dimostrazione. .

Siaf 2O(A)esiaK l'insieme ompatto ontenutoinA. Perillemma4.0.17

(29)

il orollario 3.0.14 sappiamo he f può essere approssimata uniformemente

su H, ed inparti olare su K dafunzioni razionali he sono olomorfe suA.

Vogliamo ora trovare l'analogo del teorema di Runge visto nel se ondo

apitolo. Perfarequestori ordiamoladenizionedibu odiun insiemedata

nell'introduzione e di iamo he un insieme aperto A ha dei bu hi se esiste

almeno un bu o di A diverso dall'insieme vuoto.

Figura4.2: Z èun bu o dell'insiemeA

Osservazione 6. Se A èun aperto e Z è un bu o diA allora Z è un insieme

ompatto. Infatti perdenizione dibu o diA siha he Z èlimitato,inoltre

essendo una omponente onnessa di C nA si ha he Z è hiuso in C nA,

poi hè però A è un insieme aperto siavrà he Z è hiuso an he in C, da ui

ne segue he Z è ompatto.

Abbiamovistonellemma4.0.17 hepossiamosempreingrandireun

om-patto no adH dentro A no afare inmodo he ogni omponente onnessa

limitatadi C nH interse a l'insiemeC nA, vediamo ora nel seguentelemma

(30)

di C nH ontiene una omponente onnessa limitata diC nA.

Figura 4.3

.

Lemma 4.0.19. Sia A aperto di C, allora per ogni ompatto K ontenuto

(31)

Dimostrazione. Sel'insiemeAnonhabu hinon 'ènulladadimostrare,seA

habu his egliamoH ome nelladimostrazionedel lemma4.0.17,dobbiamo

solodimostrare heogni omponente onnessa limitatadiC nH ontieneuna

omponente onnessa limitata diC nA.

Sia allora Z una omponente onnessa limitata di C nH, sappiamogià he

essa interse al'insieme C nA; quindi esiste una omponenteS diC nA tale

he Z\S 6=;. Ora poi hè C nAC nH, siha he S è un insieme onnesso

di C nA.

Da questo ne segue he deve essereS Z; inoltrepoi hè Z è limitataan he

Slosarà,quindiin on lusioneogni omponente onnessalimitataZdiCnH

ontiene un bu o di A.

Possiamo ora vedere gli analoghi del pi olo teorema di Runge

sull'ap-prossimazione polinomialeedel teoremadiRunge del se ondo apitolo:

Teorema4.0.20. Teorema diapprossimazionepolinomialediRunge.

Sia A aperto di C tale he A non ha bu hi, allora ogni funzione f 2 O(A)

può essere approssimata uniformemente sui ompatti di A tramite polinomi

Dimostrazione. .

Siaf 2O(A)esiaK ompattodiA;siapoiH ompattodenito omenella

dimostrazione del lemma4.0.17. Vogliamovedere he C nH è onnesso.

Abbiam visto he C nH ha una ed una sola omponente illimitata, quindi

per far vedere he è onnesso i basterà far vedere he non ha omponenti

onnesse limitate.

Supponiamoperassurdo heZ siauna omponente onnessalimitatadiCnH

non vuota, alloraperil lemma4.0.17 esiste w2Z\C nA.

In parti olare quindi w apparterrà una omponente onnessa di C nA he

hiameremo S. Ora però, poi hè C nA C nH,si avrà he S è un insieme

onnesso diCnH equindiesisteZ 0

omponentediCnH ontenentel'insieme

S.

Ora però sia Z he Z 0

sono omponenti di C nH non disgiunte, in quanto

ontengono entrambew, quindi perdenizionedi omponenti onnesse deve

essere Z = Z 0

. In parti olare quindi si ha he S  Z, da ui ne segue he

an he S è limitato e quindi S è una omponente non vuota e limitata di

C nA. In altre parole S è un bu o di A equesto ontraddi e leipotesi.

Abbiamoquindivisto he C nH è onnesso;aquestopuntosappiamogiàper

ilpi oloteoremasull'approssimazionepolinomiale hef puòessere

(32)

Teorema 4.0.21. Teorema sull'approssimazione razionale diRunge.

Sia A aperto di C tale he A abbia dei bu hie sia P C nA un insieme he

interse a ogni bu o di A.

Allora ogni funzione f 2 O(A) può essere approssimata uniformemente sui

ompatti di A tramite funzioni in C

P [z℄

Dimostrazione. .

Siaf 2O(A)esiaK ompattodiA; perillemma4.0.19esisteun ompatto

H ontenutoinAe ontenenteK tale heogni omponente onnessalimitata

di C nH ontiene un bu o diA.

Ovviamentene segue he ogni omponente onnessa limitatadiC nH

inter-se a l'insiemeP.

Allora ome onseguenza del teorema di Runge si ha he f può essere

ap-prossimata uniformementesuH,equindi inparti olaresuK, dafunzioni in

C

P [z℄.

Osservazione 7. Nelle ipotesi del teoremapre edente in realtàbasta he sia

la hiusura diP adinterse are ogni bu o diA, infatti:

Sia Z una omponente onnessa limitata di C nH e sia w 2 Z \P; poi hè

Z è aperto in C esiste  > 0 tale he B(w;)  Z; inoltre poi hè w 2 P

sappiamo he esiste una su essionew

n inP tale he w n !w;inparti olare esiste w n 2P \B(w;)  P \Z.

In on lusione abbiamo visto he se la hiusura di P interse a ogni

ompo-nente onnessa limitatadi C nH allora lo stesso fa l'insiemeP.

Con ludiamoil apitolo on la seguenteproposizione:

Proposizione 4.0.22. Sia Aapertodi C, allora esistesempreun insiemeP

al più numerabile tale he ogni funzione f 2 O(A) può essere approssimata

uniformemente sui ompatti di A tramite funzioni in C

P [z℄

Dimostrazione. .

Se l'insiemeA non ha bu hi per ilteorema 4.0.20basta prendere P =;.

Se inve e A ha bu hi vediamo per prima osa he esiste sempre un insieme

he interse a tutti ibu hi diA, questo insieme è ilsuo bordo A.

SiainfattiZunbu odiA,ovverouna omponente onnessalimitatadiCnA,

e siano a 2 Z e b 2 A; sia poi  il segmento di C he ongiunge a on b.

Se a 2 A, non 'è nullada dimostrare; supponiamo allora a 2= A, ovvero

a2C nA .

(33)

jj\C nA nonèvuotopoi hè ontienea,inoltreèapertoinjjpoi hè C nA

è aperto. Quindi poi hè C = A [ C nA 

[A, se fosse jj\A = ; si

avrebbe he jj=(jj\A)[ jj\C nA 

, ovvero jj si s riverebbe ome

unione didue aperti non vuotidisgiunti maquesto non può avvenire poi hè

jj è onnesso.

Quindi esiste 2jj tale he 2A.

Se esistessero più punti appartenenti aj\A indi hiamo on il primo in

modo heiltrattodisegmento he ongiungea on siatutto ontenuto in

C nA. A questo punto larestrizione del segmentojj daa a è un insieme

onnesso e non disgiunto da Z, quindi deve essere ontenuto in Z, da ui

segue he inparti olare 2Z\A.

Per on ludere basta osservare he poi hè Q Q è un insieme numerabile

e denso in C, allora in parti olare perA, esiste un insieme numerabile he

hiameremo P la ui hiusura è A e di onseguenza si può appli are il

(34)

Coppie di Runge

Il lo onduttore del apitolo sarà er are di apire quando due insiemi

aperti A eD sono tali he ogni funzione olomorfa suA può essere

approssi-mata uniformemente sui ompatti di A da funzioni olomorfe su D, dove D

ontiene A.

Se questo su ede, ome avevamo giàvisto nell'introduzione, si di e he A e

D formano una oppia di Runge.

Esempio 5.1. .

Il dis o unitario entrato nell'origine D e C formanouna oppiadiRunge.

Infatti poi hè ogni ompatto di Dè ontenuto inun opportuno dis o hiuso

ontenuto in D si ha he ogni funzione f 2 O(D) per il pi olo teorema

di Runge può essere approssimata uniformemente da polinomi, e quindi da

funzioni olomorfe suC, indipendentemente dalla s eltadel ompatto.

Esempio 5.2. .

Sia D 

= fz 2 C =0 <jzj<1g, ovvero il dis o unitario privato dell'origine;

allora D 

e C non sono una oppiadi Runge.

Infatti lafunzione f = 1 z è olomorfa suD  , mentre l'insieme K =fz 2C =jzj =rg, on 0<r <1, è un ompatto di D  , ma f non può

essere approssimata uniformemente su K da nessuna funzione olomorfa su

C.

Questopoi hè laformadierenzialeasso iataaduna funzioneintera èesatta

suC, essendo lo almenteesattasuunsempli emente onnesso; aquesto

pun-to basta ragionare ome visto nell'introduzione pervedere he una qualsiasi

funzione olomorfa su C non può approssimare uniformementesu un er hio

la funzione 1

z .

Daremo ora una aratterizzazione topologi adelle oppie diRunge.

(35)

Sura-Bura.

Lemma 5.0.23. SianoA eD due insiemiapertidi C tali he AD; allora

per ogni ompatto K aperto in DnA, esiste un aperto V ontenente K, la

ui hiusura è un insieme ompatto ontenuto in D e tale he V A

Figura 5.1: Nel aso in ui D = C, A è tutto C tranne due dis hi hiusi

disgiunti e K è uno dei due dis hi è fa ile trovare V on le aratteristi he

ri hieste

Dimostrazione. .

PoniamoB =(DnA)nK inmodo he si abbia DnA=K[B on K e B

disgiuntie B hiuso in DnA inquanto K èaperto in DnA.

Ora poi hè DnA è hiuso in D si ha he an he B è hiuso in D. Di

on-seguenza DnB èaperto in D è quindi inC.

(36)

hiusura sia an ora ontenuta in DnB.

SiaalloraV l'unionediquestidis hiemostriamo he V possiedeleproprietà

ri hieste. CertamenteV èaperto e ontieneK;inoltrela hiusuradiV èper

denizione un insieme hiuso, limitato e ontenuto in DnB. In parti olare

la hiusura diV è un ompatto ontenuto in D.

Inne si ha he poi hè V \B = ;, in parti olare V \B = ;. Ma poi hè

K V an he V \K =; per iò V \DnA=;. Ma V D quindi deve

essere V A

Teorema 5.0.24. Teorema di Sura-Bura.

Sia X uno spazio topologi o di Hausdor e lo almente ompatto, allora ogni

omponente onnessa ompatta A di X ha una base di intorni ostituita da

insiemi ompatti he sono apertiin X

Dimostrazione. .

Mostriamo primail teoremanel aso parti olarein ui X sia ompatto.

SiaAuna omponente onnessa ompattadiX,indi hiamo onHlafamiglia

di tutti gliinsiemi ompattiF aperti inX e ontenenti A.

Osserviamo he in parti olare X 2 H. Indi hiamo on B l'intersezione di

tutti gli insiemiF 2H;allora B è ompatto e ontiene A.

Per dimostrare il teorema i basta allora mostrare he A = B e he ogni

insieme aperto diX he ontiene B ontiene an he un elemento diH.

Sia alloraU un aperto di X ontenente B, ertamente siha he

(X nU)\ \ F2H F ! =;

Ora, poi hè X è ompatto e U aperto, X nU è an ora ompatto e quindi

esistono F 1 ;:::;F p 2H tali he (X nU)\ p \ j=1 F j ! =; In on lusione si ha he T p j=1 F j 2H ed è ontenuta inU.

Mostriamo inne he A = B. Poi hè A è una omponente onnessa e B

ontiene A basterà mostrare he B è onnesso.

SiaalloraB =B 1 [B 2 onB 1 eB 2

hiusi diX disgiunti;mostriamo he uno

dei due insiemideve essere vuoto.

Poi hè A = (A\B

1

)[(A\B

2

) e A è onnesso deve essere A = (A\B

1 )

(37)

quindi A  B

1

. Ora osserviamo he per denizione sia B

1

he B

2

sono

in-siemi ompattiequindi, essendo disgiuntied essendo lospazio diHausdor,

esistonodueinsiemiV

1 eV

2

apertidisgiuntidiX tali he B

1 V 1 eB 2 V 2 . Ora ertamente B  (V 1 [V 2

), quindi per quanto visto sopra esiste un

in-sieme F 2H tale he B F (V

1 [V

2 ).

Vale allora he F \(X nV

2

) = F \V

1

, e indi hiamo tale insieme on W.

Poi hè sia F he XnV

2

sono insiemi ompattisi ha he W è ompatto;

inoltre poi hè sia F he V

1

sono aperti diX si ha he an he W è un aperto

di X; inne poi hè A  B  F e A  B 1  V 1 si ha he A  W. Quindi W 2H e di onseguenza B W V 1 .

Da iò, e dal fatto he V

1 e V

2

sono disgiunti, ne segue he B \V

2

= ; e

quindi in parti olare B

2

= ;. In on lusione deve essere A = B e da iò

segue l'asserto.

Mostriamo ora il teoremanel aso generale.

Sia U un aperto diX ontenente A; poi hè X è lo almente ompatto e A è

ompatto esiste un insieme V aperto in X, ontenente A ela ui hiusuraè

un ompatto ontenuto inU.

Inoltre ertamenteAèan he una omponente onnessa diV. Allora,poi hè

V è unospazio topologi o ompatto di ui A ne èuna omponente onnessa

ompattaepoi hèV èunapertodiV ontenenteA,perquantogià

dimostra-to esiste un insieme B ompatto e aperto in V tale he A  B  V. Così

poi hèB èaperto inV,è apertoan he inV edi onseguenza èapertoinX.

In on lusione B è un aperto di X, ompatto e tale he AB U.

Corollario 5.0.25. Uno spaziotopologi oX di Hausdorelo almente

om-patto possiede delle omponenti onnesse ompatte se e solo se esistono

in-siemi non vuoti ompatti e aperti in X

Dimostrazione. .

Supponiamo he esista Z omponente onnessa ompatta diX, allora peril

teorema di Sura-Bura Z possiede una base di intorni ostituita da insiemi

ompattie aperti inX. In parti olarequindi esiste almeno un insieme

om-patto e aperto diX he ontiene Z equindi èdiverso dalvuoto.

Vi eversa supponiamo he esista un insieme A non vuoto he è ompatto e

aperto inX. Essendo ompatto, A è hiuso inX poi hè quest'ultimo è uno

spazio topologi o di Hausdor. Allora A è un insieme he è sia aperto he

(38)

hiuso in X e quindi hiuso in A essendo i ontenuto, inoltre A he è

om-patto; da iò segue he an he Z è un insieme ompatto e quindi Z è una

omponente onnessa ompatta di X

Teorema5.0.26. Caratterizzazione topologi a delle oppie diRunge.

Siano A e D due aperti di C on AD, allora A e D formano una oppia

di Runge se e solo se nello spazio DnA non i sono omponenti onnesse

ompatte.

Dimostreremo questo teorema inun aso an or più generale, vale infatti

il seguente teorema:

Teorema 5.0.27. Siano A e D due aperti di C on A  D, le seguenti

aermazioni sono equiva-lenti:

1. A, D sono una oppia di Runge

2. Nello spazioDnA non i sono insiemi non vuoti ompatti e aperti

3. Nello spazioDnA non i sono omponenti onnesse ompatte

4. Ogni funzione f 2 O(A) può essere approssimata uniformemente sui

ompatti di A da funzioni razionali senza poli in D

Dimostrazione. .

1) ) 2) Sia K un sottinsieme di D n A ompatto e aperto, vogliamo

mostrare he K = ;. Per il lemma 5.0.23 sappiamo he esiste un insieme

aperto V ontenente K,la ui hiusura è un insieme ompatto ontenuto in

D e tale he V A.

Supponiamo ora per assurdo he esista un punto k 2 K; allora la funzione

(z k) 1

2 O(A); a questo punto, poi hè V è un insieme ompatto

on-tenuto in A sappiamo he esiste una su essione di funzioni g

n 2 O(D) tali he: lim n!1 (z k) 1 g n (z) V =0

Da questo segue he:

lim n!1 1 (z k)g n (z) V =0

Ora, poi hè V è un insiemelimitato, peril prin ipiodel massimo siha he:

lim n!1 1 (z k)g n (z) =0

(39)

Ma iòè impossibileessendo k 2K V. Così deve essere K =;

2))3) Direttamentedal orollario5.0.25

3) ) 4) Osserviamo innanzitutto he se l'insieme A ha dei bu hi allora

l'insieme C nD interse a ogni bu o di A. Infatti se esistesse Z omponente

onnessa elimitatadiC nA disgiuntadaC nD siavrebbe he Z èuninsieme

ompattoeZ DnA. Di onseguenza, poi hèDnAC nA, siavrebbe he

Z è una omponente onnessa ompatta di DnA ontrariamente a quanto

avevamo supposto.

Così C nD è un insieme ontenuto inC nA etale he interse atutti i bu hi

di A, alloradal teorema4.0.21 on P =C nD segue l'asserto.

Se inve e l'insieme A non ha bu hi per il teorema 4.0.20 ogni funzione

f 2O(A)puòessere approssimatauniformementesui ompattidiA tramite

polinomie quindi inparti olare tramitefunzioni razionalisenza poliinD

4) ) 1) Ovvia poi hè le funzioni razionali senza poli in D sono funzioni

olomorfe su D

Nel aso parti olarein uiun apertoAformi onC una oppiadiRunge,

ovvero A è una regione di Runge, vale il seguente teorema ome aso

parti- olare di quellopre edente.

Teorema5.0.28. Caratterizzazionetopologi a delleregionidiRunge.

Le seguenti aermazioni riguardo a un aperto AC sono equivalenti:

1. A è una regione di Runge

2. Non i sono insiemi aperti e ompatti 6=; nello spazio C nA

3. A non ha bu hi

Dimostrazione. .

1))2) è l'impli azione1))2) del teorema5.0.27 on D=C

2) ) 3) è l'impli azione 2) ) 3) del teorema 5.0.27 on D = C,

(40)

Appli azioni dei teoremi di Runge

In questo apitolo mostreremo varie appli azioni e utilizzi he sono stati

fatti dei teoremi diRunge edi altriteoremivisti nei pre edenti apitoli.

Partiamodalla seguenti sempli i onseguenze del pi olo teoremadi Runge.

Proposizione 6.0.29. Sia E il dis o unitario di C entrato nell'origine, e

sia K un ompatto ontenuto strettamente in E; allora esiste un polinomio

P tale he P(0)=1 e jPj

K <1

Dimostrazione. .

Poi hè K 6= E, allora C nK è onnesso; infatti sappiamo he sia E he

C nE sono onnessi perar hi ed inoltrepossiamo s egliereun segmento non

passante perK he ollegail entro del dis o onun puntoesternoaquesto;

osì siha he C nK è onnesso per ar hie quindi onnesso.

Sappiamo osì heperilpi oloteoremadiRungeesisteun polinomio e P tale he e P + 1 z K <1 inquanto lafunzione 1 z è olomorfasu K. Così ponendo P = 1 +z e

P si ottiene un polinomio tale he P(0) = 1 e

jPj

K <1

Osserviamoinoltre he l'ipotesi he K siadiverso daE è fondamentale

in quanto ogni polinomionon ostante tale he P(0) = 1 deve assumere sul

bordoal uni valoriinmodulo strettamentemaggioridi 1peril prin ipiodel

massimo inaperti limitati.

Proposizione 6.0.30. Sia E il dis o unitario di C entrato nell'origine, e

sia K un ompatto ontenutostrettamentein E; allora esistonoun intorno

aperto U di K e una funzione Q(z) = b

0 + b1 z +:::+ b k 1 z k 1 + 1 z k , on k  1, tale he jQj U <1

(41)

Dimostrazione. .

Per quanto vistonella proposizione pre edente sappiamo he esiste un

poli-nomio P(z)=1+a 1 z+:::+a k z k tale he jPj K <1. Poniamo allora Q(z) = P(z)=z k

, osì su K, essendo jzj  1, ontinua a

valerejQj

K

<1;inoltreper ontinuità esisteunintornoapertoU diK in ui

ontinua avalere jQj U <1 Proposizione 6.0.31. Siano A 1 ;:::;A k ;B 1 ;:::;B l insiemi ompatti di C e a

due a due disgiunti; supponiamo inoltre he C n(A

1 [:::[B l ) sia onnesso e siano u 1 ;:::;u k ;v 1 ;:::;v l funzioniolomorfe su C.

Allora per ogni due numerireali positivi e M esisteun polinomioptale he

ju j +pj A j ; 1j k e minfjv i (z)+p(z)j = z 2B i gM; 1il Dimostrazione. . Sia K :=A 1 [:::[B l

. Per ipotesi C nK è onnesso ed inoltre essendo gli

insiemi hiusi eadue aduedisgiunti,lafunzione hdenita omeu

j sugliA j e ome v i M  suiB i èolomorfa su K.

Così peril pi oloteorema diRunge esiste un polinomioptale he

jh+pj K . In parti olareper1j k siha ju j +pj A j . Inoltre, poi hè v i +p=M ++h+p suB i

, si ha he per ogni z 2B

i on 1il vale: jv i (z)+p(z)jM + jh(z)+p(z)j M

Sappiamo he se una su essione di funzioni olomorfe su un aperto A

onverge uniformemente sui ompatti di A ad una erta funzione f allora

an he f è una funzioneolomorfa su A.

Mostreremo ora he l'ipotesi he la onvergenza sia uniforme è

fondamen-tale; infatti utilizzando an ora il pi olo teorema di Runge troveremo una

su essione di polinomi, e quindi di funzioni olomorfe in C, he onverge

puntualmenteinC adunafunzionenon ontinuaequindinean heolomorfa.

Più pre isamente valeil seguente teorema:

Teorema 6.0.32. .

Sia R +

:= fx 2 R : x  0g. Esiste una su essione di polinomi p

n on le seguenti proprietà: 1) lim p n (0)=1; lim p n (z)=0 8z 2C nf0g

(42)

2) lim n!1 p (k) n (z)=0 8z 2C e 8k 1 3) ogni su essione p (k) 1 ;p (k) 2 ;:::;p (k) n

;::: on k 2 N, onverge uniformemente

sui ompatti di C nR +

, ma nessuna onverge uniformemente sui ompatti di

un qualunque intorno di un qualsiasi punto di R +

Per ladimostrazionedel teoremarisulta ne essario ilseguente lemma:

Lemma 6.0.33. Sia K un ompatto ontenuto in A aperto di C, per ogni

interopositivon esisteuna ostanteC

n

dipendentesolodan;K eA tale he:

sup K f (n) C n sup A jfj Dimostrazione. . Poniamo d= 1 2 min z2K fdist(z;A)g

Poi hè K è un ompatto ontenuto in A e la funzione distanza è ontinua

ertamente si ha d > 0. Poniamo C n = n! d n

, allora ssato arbitrariamente

s 2K siha he B(s;d)A osì vale:

f (n) (s)= n! 2i Z B(s;d) f(z) (z s) n+1 dz

Ora poi hè jz sj=d per z2B(s;d) siha:

jf (n) (s)j n! 2 2d d n+1 max jz s=dj jf(z)jC n sup A jfj

Essendo s arbitrarioin K ne segue latesi

Dimostrazione. (teorema 6.0.32).

SiaB

n

(0)ildis odiC entratonell'origineediraggion, onn2N. Poniamo

I n = n z 2B n

(0) tali he dist(z;R + ) 1 n o e K n =0[  1 n ; n  [I n . Si ha he l'insiemeK n è ompatto e C nK n

(43)

Figura 6.1

Costruiamo ora dei rettangoli ompattiR

n e S n rispettivamente attorno all'origineeall'intervallo  1 n ; n 

inmodotale heR

n ;S n eI n+1 sianoaduea

due disgiunti. Deniamo ilseguenteinsieme ompatto L

n :=R n [S n [I n+1 ; L n èallora un intornodiK n tale he K n   L n . L'insiemeC nL n è onnesso. Figura6.2: R n è il rettangolo azzurroe S n è quellorosso

Possiamo quindi denirela seguente funzioneolomorfa suL

n : g n (z):=0 perz 2L n nR n e g n (z):=1 per z 2R n .

Così peril pi oloteorema diRunge, per ogni n2N esiste un polinomiop

n tale he jp n g n j Ln  1 n .

Ora poi hè K è un ompatto ontenuto in 

(44)

ha he esiste una ostante C n , dipendentesolamentedan;K n eL n tale he: sup K n p (k) n g (k) n C n sup  L n jp n g n j Inoltre, poi hè g (k) n =0 su  L n

, possiamo s eglierei polinomi p

n in modo he valga an he p (k) n K n  1 n per k=1;:::;n; n2N. Così, poi hè S K n =C, siottengono le tesi 1)e 2).

Osserviamoora heper ostruzione,ogni su essionep (k)

n

onverge

uniforme-mentea zero sui ompattidiC nR, inquantoogni ompatto di taleinsieme

è ontenuto nei K

n

daun erto n in poi.

La su essione di polinomi p

n

inve e, non può onvergere uniformememente

innessun dis o ompatto entrato nell'origineinquanto onverge auna

fun-zione dis ontinuanell'origine.

Inoltre tale su essione non può onvergere uniformemente in nessun dis o

ompatto entrato inun punto x>0. Infattise a adesse iò, lasu essione

sarebbe uniformemente onvergentesul er hio entratonell'origineedi

rag-gio x (vedi gura 6:1). Allora per il prin ipio del massimo la su essione

sarebbe uniformemente onvergente su tutto il dis o entrato nell'origine e

di raggio x,masappiamo he iò non èpossibile.

Abbiamo quindi visto he la su essione p

n

non può onvergere

uniforme-mentesui ompattidiun qualunque intorno diun qualsiasipunto diR +

.

Per on ludere la dimostrazione basta osservare he da sopra ne segue he

an he ogni su essione p (k)

n

non può onvergere uniformementesui ompatti

di un qualunque intornodi un qualsiasipunto diR +

. Questo poi hè sef 0

n è

una su essionedifunzioniolomorfe he onvergeuniformementesuundis o

ompatto di entro x 0 aduna funzionef 0 e f n

èuna su essione diprimitive

puntualmente onvergente allafunzione f, allora la su essione f

n

onverge

an he uniformementesul dis o ompatto adf. Infatti ertamentevale:

f n (z)= Z [x0;z℄ f 0 n (s)ds +f n (x 0 )

Così sul dis o ompatto f

n

onverge uniformementealla funzione

Z [x 0 ;z℄ f 0 (s)ds +f(x 0 )=f(z)

(45)

Vogliamoinne appli are iteoremidiRunge perdare una dimostrazione

abbastanza sempli e(tratta da[Rudin℄) del teoremadi Mittag-Leer .

Teorema 6.0.34. Teorema di Mittag-Leer.

Sia A aperto di C e sia T  A un insieme senza punti d'a umulazione.

Supponiamo he ad ogni punto t 2 T sia asso iato un intero positivo n

t e

una funzione razionale

R t (z)= n t X j=1 a t;j (z t) j

Alloraesisteunafunzionef meromorfasuA,i uipolisonotutti esolamente

i punti di T e tale he in ogni punto t2T la sua parte prin ipaleè R

t

Dimostrazione. .

Prima di tutto ostruiamouna su essionedi insiemi ompattidiA

K

1  K

2

 ::: tali he ogni ompatto di A sia ontenuto in un opportuno

K

m .

Per il lemma 4.0.17 possiamo supporre he ogni omponente onnessa

limi-tata di C nK n interse hi l'insiemeC nA. PoniamoT 1 =T \K 1

eperogni n 2 poniamoT

n =T \(K n nK n 1 ). Ora poi hè i T n

sono sottoinsiemi dei ompatti K

n

senza punti di

a umu-lazione si ha he essi devono essere insiemi niti. Deniamo

Q n (z) = X t2T n R t (z) 8n2N Poi hèiT n

sonotuttiinsieminitisiha heogniQ

n

èunafunzionerazionale

epern 2siha he isuoipolistannonell'insiemeK

n nK n 1 . Inparti olare la funzione Q n èolomorfa su K n 1 .

Quindi per il orollario2.0.6 esiste una funzionerazionale S

n olomorfasu A tale he: jS n Q n j Kn 1 <2 n .

Deniamo allora suA la funzione f ome segue e mostriamo he ha le

pro-prietà ri hieste: f(z)=Q 1 (z)+ 1 X n=2 (Q n (z) S n (z)) Fissato N 2N si ha: f(z)=Q 1 (z)+ N X n=2 (Q n (z) S n (z))+ 1 X (Q n (z) S n (z))

(46)

Quindi sull'insieme K

N

la serie è limitata per quanto visto prima e di

on-seguenza siha he la serie onverge uniformemente suK

N .

In parti olare la se onda somma onverge uniformemente ad una funzione

olomorfa nell'interno di K

N

. Inoltre poi hè gli S

n

hanno poli fuori da A la

funzione: f (Q 1 +Q 2 +:::+Q N )èolomorfanell'internodiK N . Cosìf hapre isamente

le parti prin ipali ri hieste nell'interno di K

N

, e a ausa dell'arbitrarietà di

(47)

Carl Runge (1856-1927)

CarlRunge nas e aBremail 30Agosto 1856 inuna famigliabenestante,

suo padreeraun importantemer ante. Con luseles uoleprimarie,nel 1876

Runge si is rive all'università di Mona o dove dopo una breve parentesi di

studi lassi i si is rive alla fa oltà di si a e matemati a. Qui seguirà le

lezioni assieme ad un ompagno del alibro di Max Plan k di ui diventerà

ami o e lorimarrà peril resto della sua vita.

Nel 1877 Runge si trasferis e a studiare all'università di Berlino dove, dopo

aver assistito alle lezioni di Karl Weierstrass, de ide di dedi arsi alla

mate-mati a pura.

Nel 1880 presentaa Berlinolasua tesi di dottorato sullageometria

dieren-zialedopodi hè rimastoaBerlino,iniziaa ollabore onLeopoldKrone kere

lavora suun metodopertrovare numeri amentela soluzionediequazioni

al-gebri hele uiradi ivenivanoespresse omeserieinnitedifunzionirazionali

dei oe ientidell'equazione.

All'inizio della sua arriera, Carl Runge, è molto restio a pubbli are i suoi

lavori,ma poi onos iuto e diventato ami o del matemati o svedese

Mittag-Leer de idedipubbli are isuoi lavoriindiversi arti oli he apparirono nel

1885 sulla rivista dellostesso Mittag-Leer: A ta Mathemati a.

Nel 1886 Runge ottiene la attedra di matemati a presso l'università della

te ni a diHannover, dove rimarràper ben di iotto anni.

Ad Hannover Runge si allontana dalla matemati a pura e sposta i suoi

stu-di sull'astrosi ae laspettros opia, inparti olare Runge inizia astudiarele

lunghezzed'ondadellelineespettralidivarielementi himi i. Durantequesti

anni dilavoro Rungepubbli heràmoltilavorisuquesti argomentima

(48)

Nel 1904 si trasferis e a Gottinga dove ottiene la attedra di matemati a

appli ata. Qui ontinua ad insegnare no al 1925 anno in ui si ritira

dal-l'insegnamtento.

Due anni dopo, il3 Gennaio 1927, Carl Runge muore a Gottinga olpito da

(49)

 [Remmert℄ReinholdRemmert,Classi altopi sin omplexfun tion

the-ory,

Springer-Verlag, 1998.

 [Rudin℄ Walter Rudin, Real and omplex analysis, M Graw-Hill,1970.

 [Runge℄ Carl Runge, ZurTheorie der analytis hen fun tionen

a ta mathemati a , volume 6, numero 1, Institut Mittag-Leer,

1885.

 J.J. O'Connor e E.F.Robertson, Carl Runge Biography

Figura

Figura 1.1: gura 1 I segmenti tratteggiati sono i  v
Figura 2.2: L'uni
a 
omponente limitata di C n K è interse
ata da C n A
Figura 3.1: Non serve 
he P interse
hi la 
omponente illimitata di C n K
Figura 4.1: L'estensione di K ad H 
on le 
aratteristi
he ri
hieste
+2

Riferimenti

Documenti correlati

esegua in una due figure (prima del primo plot si utilizzi il comando figure(1) e prima del secondo plot si si utilizzi il comando figure(2)) i grafici in scala semilogaritmica

Corso di Laurea in Matematica, A.A... In altre parole f

2) In un meteorite è stato trovato 1 g di potassio e 10 -5 g di 40 Ar. Si suppone che l’argon non fosse inizialmente presente nella roccia e sia stato prodotto interamente

- Degiovanni M., Analisi matematica I, Dispensa, Anno Accademico 2017/2018 - Sasso L., La matematica a colori, Edizione Blu

[r]

Teoremi sulle funzioni

Le idee, i metodi e i risultati della teoria delle funzioni olomorfe, al di l` a della loro bellezza estetica giocano un ruolo fondamentale in molte branche della matematica sia

Si pu` o dunque applicare la teoria delle serie di potenze (e delle funzioni olomorfe) a ciascuna componente. Ripetendo la dimostrazione del Teorema 6.16 si prova