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Istiocitoma fibroso maligno mediastino-polmonare. Aspetti clinici, istiopatologici, terapeutici. Contributo casistico

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Boll. Soc. Med. Chir. Modena Volume 83 - N . 3-4 - 1983

ISTIOCITOMA FIBROSO MALIGNO

MEDIASTINO-POLMONARE

Aspetti clinici, istopatologici, terapeutici. Contributo casistico.

Lavini C , Morandi U., Tazzioli G., Fontana G., Lodi R., Leonelli V. Università degli studi di Modena

Cattedra e Divisione di Chirurgia Toracica. (Direttore: Prof. R. Lodi)

Riassunto

Gli Autori, dopo una disamina della letteratura, descrivono un caso di istiocitoma fibroso maligno a localizza-zione primitiva mediastino-polmonare in una donna di 37 anni.

Ne riportano gli aspetti clinici e diagnostici sottolineandone la difficoltà interpretativa dal punto di vista istopa-tologico.

Si soffermano sull'importanza di una terapia chirurgica radicale associata a radioterapia e concludono enun-ciando le caratteristiche di alta malignità di questo sarcoma.

Parole chiave: Istiocitoma Fibroso Maligno, chirurgia radicale.

Summary - Primary malignant fibrous histiocytoma of the mediastinum and lung.

The Authors, examined the literature, report one case of primary malignant firbous hitiocytoma of the mediastinum and lung in a women of 37 years old.

They relate its clinical and diagnostic features and emphasize the difficulty of interpretation by microscopie examination.

They finger over the significance of a «curative» surgery combined with radiotherapy and finally they express the high grade of malignancy of thys saISfloma.

Key words: Malignant fibrous histiocytoma. «Curative» surgery.

Generalità Nosologiche

L'istiocitoma fibroso maligno (I.F.M.)

può essere considerato una forma distinta

di sarcoma. Definito inizialmente come

xantoma fibroso maligno (10), è stato poi

considerato da alcuni di origine istiocitica,

da altri di derivazione da cellule

mesenchi-mali primitive indifferenziate che si

tra-sformerebbero in elementi di tipo

istiociti-co e fibroblastiistiociti-co (6), (15).

Il tumore è un sarcoma di tipo

pleio-morfo che si localizza con una relativa

fre-quenza a livello delle parti molli delle

estremità degli arti o nella cavità

perito-neale o ancora nel retroperitoneo,

interes-sando le fasce muscolari ed i muscoli

sche-letrici, mentre più di rado rimane

localiz-zato al tessuto sottocutaneo senza infiltrare

le strutture sottostanti (9).

La localizzazione primitiva

mediastino-polmonare della neoplasia è piuttosto rara.

La letteratura consultata ne annovera in

tutto una decina di casi. Bedrossian e coli.,

nel 1979 (3), ne fecero la prima descrizione

in un uomo di 51 anni; Kern e coli,

osser-varono due casi a localizzazione

esclusiva-mente polmonare nel medesimo anno (8);

Chowdhury e coli, descrissero un caso nel

1980 (5); Hamada e coli, riscontrarono un

caso a localizzazione medìastinica (1980)

(7), come Weinberg e Maini (1980) (14) e

Tanaka e coli, nel 1982 (12). Mills e coli,

infine osservarono nel 1982 tre casi di

I.F.M. a sede medìastinica e polmonare

(9).

(2)

Lavimi C. e Coli. Boll. Soc. Med. Chir. Modena

In relazione alla sua istogenesi l'I.F.M.

presenta una componente cellulare

istioci-tosimile ed una fibroblasistioci-tosimile in

pro-porzioni variabili, mentre meno

frequente-mente i l tumore appare composto da una

linea cellulare monomorfa (9). Altre

va-rianti della neoplasia sono state definite in

relazione all'aspetto istopatologico

predo-minante, quali uno stroma di tipo mixoide

(istiocitoma fibroso maligno mixoide), la

predominanza di cellule giganti

osteocla-stosimili (sarcoma a cellule giganti) o di

cellule xantomatose o di tipo

infiammato-rio (xantogranuloma maligno,

xantosarco-ma) (9), (15).

Proprio per tale pleiomorfismo i l

tumo-re è stato eqivocato con altri tipi di

sarco-mi polmonari: questo dato potrebbe

rende-re ragione della scarsissima incidenza

do-cumentata in letteratura di questa forma

sarcomatosa (15).

Caratteri clinico-diagnostici

La neoplasia predilige i l sesso maschile e

la 4-5 decade di vita. I sintomi sono

comu-ni a quelli di altre neoplasie maligne a

lo-calizzazione mediastino-polmonare: tosse

secca, febbricola, algie all'arto superiore o

ad un emitorace, dispnea. Sono stati

de-scritti casi asintomatici riscontrati

casual-mente ad una radiografia del torace (3), (9).

Radiologicamente la neoplasia appare

come una opacità a morfologia uniforme o

plurilobata interessante i l polmone, i l

me-diastino od entrambi; le sue dimensioni

possono essere variabili ed a volte

raggiun-gono misure notevoli. L'esame

fibrobron-coscopico può dare utili indicazioni, così

come la TC del torace, fondamentale per

determinare lo stadio clinico della

neopla-sia. La diagnosi di certezza, tuttavia, si

ot-tiene con l'esame istopatologico del pezzo

operatorio.

Aspetti anatomo-patologici

ed ultrastrutturali

Macroscopicamente i l tumore si

presen-ta non capsulato ma a volte ben

circoscrit-to nel contescircoscrit-to del parenchima polmonare,

di colorito bianco-giallastro al taglio, di

consistenza lardacea e con aree di necrosi

all'interno.

A l microscopio ottico la neoplasia

risul-ta per lo più composrisul-ta da cellule della

se-rie fibroblastica, disposte in maniera

tipi-camente intrecciata a fasci paralleli o con

disposizione raggiata (6), (8), (12), (13), (15).

Tali cellule presentano una morfologia

al-lungata con nucleo fortemente

ipercromi-co, citoplasma vacuolato, a volte con

di-screto grado di differenziazione (3, 8).

Ac-canto a questo tipo cellulare si apprezzano

cellule di tipo xantomatoso istiocitosimili

che presentano uno scarso grado di atipia

nucleare e contenenti a volte granuli di

emosiderina. Sono altresì presenti, anche

se in minor grado, cellule giganti con

nu-clei plurilobati e bizzarri, citoplasma

va-cuolizzato ed a volte intensamente

eosino-filo, anch'esse di presumibile origine

istio-citica.

Si riscontrano anche cellule di tipo

in-fiammatorio, di solito linfociti, ma anche

plasmacellule polimorfonucleati (8,15).

Con minor frequenza l'aspetto

istopato-logico ha caratteri di ancor più spiccato

polimorfismo, senza una costante

disposi-zione cellulare a fasci intrecciati o a raggi

di ruota: si apprezzano allora cellule

istio-cito- e fibroblastosimili disposte

irregolar-mente attorno ai vasi e con atipie nucleari

più marcate e maggior grado di

sdifferen-ziazione, unitamente a numerose cellule

giganti anch'esse con intenso grado di

ati-pia.

Lo stroma della neoplasia è

rappresenta-to da sottili fibrille collagene disposte

at-torno alle cellule tumorali (3, 8, 13, 15).

A l microscopio elettronico molte cellule

neoplastiche presentano un aspetto

fibro-blastosimile con nuclei irregolari,

promi-nenti, lobulati e citoplasma con ricco

reti-colo endoplasmatico rugoso; a volte si

ap-prezzano cellule con citoplasma

contenen-te lisosomi, tali da ascriverle alla serie

istiocitica (1, 3, 8, 12, 15).

Yl riscontro ài queste àue Yinee ceYluWi

fondamentali comproverebbe l'ipotesi

isto-genetica di un'origine comune da uno

sti-2

(3)

Voi. 83 - N. 3-4 - 1983 Aspetti clinici, istopatologici, terapeutici

pite di cellule mesenchimali

indifferenzia-te successivamenindifferenzia-te sviluppanindifferenzia-tesi in senso

istiocitico e fibroblastico (3, 6).

La diagnosi differenziale istopatologica

andrebbe posta con i seguenti tipi di

tumo-ri maligni (2,4,9, 11, 12, 15):

- i l carcinoma anaplastico del polmone a

cellule giganti

- il rabdomiosarcoma pleiomorfo

- il leiomiosarcoma

- il liposarcoma pleiomorfo

- lo xantosarcoma

- il carcinosarcoma

- il blastoma polmonare

- i l fibrosarcoma

Prognosi e Terapia

L'I.F.M. è una forma di sarcoma a

mali-gnità medio-alta. Localizzazioni

metastati-che a distanza sono descritte soprattutto a

livello cerebrale (8) e, con minor

frequen-za, a livello epatico ed osseo; molto

fre-quente è invece la recidiva locale dopo

asportazione chirurgica (13).

Il trattamento di scelta è rappresentato

dall'exeresi chirurgica, che deve essere i l

più possibile radicale e comprendente la

linfoadenectomia lobare ed

ilo-media-stinica, il più possibile accurata (3,9).

Sebbene autori anglosassoni (4)

.enunci-no una sopravvivenza dopo exeresi

radica-le a 5 anni del 52% per radica-le forme

sarcoma-tose a cellule fusate del polmone, la

so-pravvivenza media dei casi di I.F.M.

de-scritti e sottoposti ad intervento exeretico

di radicalità è di 20 mesi, con

sopravviven-za a 5 anni del 20% circa (9).

La prognosi quoad vitam subirà un

ulte-riore peggioramento in relazione alla

pre-senza di recidive locali o metastasi a

di-stanza o in caso di precoce interessamento

dell'arteria polmonare (8).

Il tumore parrebbe dotato di una

discre-ta radiosensibilità: diversi autori

consiglia-no di associare, a complemento della

tera-pia chirurgica, uno o più cicli di TCT (9).

Non esistono infine dati inerenti alla

reale efficacia di una chemioterapia di

ap-poggio.

Osservazione personale

La paziente è una donna di 37 anni. Anamnestica-mente l'unico dato significativo era l'asportazione di un melanoma maligno alla coscia destra nel maggio 1977, trattato successivamente con due cicli di vacci-ni antitubercolare BCG.

Nel giugno 1982, in seguito ad un controllo radio-logico del torace, era stata evidenziata una neoforma-zione della grandezza di una arancia, peraltro asinto-matica, alla base del polmone destro (Fig. 1). Col so-spetto diagnostico di metastasi polmonare unica di melanoma maligno la paziente veniva ricoverata pres-so il nostro reparto. Degli accertamenti eseguiti lo «staging» scintigrafico risultava negativo, come pure l'esame fibrobroncoscopico. L'intervento chirurgico consistette in una lobectomia polmonare media con asportazione della neoformazione e resezione parziale deH'emidiaframma destro e del pericardio nei punti di infiltrazione neoplastica, completato da una linfoade-nectomia ilo-mediastinica.

L'esame istopatologico mise in evidenza un «rabdo-miosarcoma in parte di tipo embrionale con infiltra-zione neoplastica deH'emidiaframma e del pericardio destri e senza localizzazioni linfonodali».

Fig. 1 - L.G. Rx torace in proiezione antero-poste-riore. Presenza di opacità di massa ovalare come arancia a contorni poliondulati e netti in regione so-vrabasale para-antero-cardiaca destra. Non segni di versamento nel grande cavo.

(4)

Lavi ni C. e Coli. Boll. Soc. Med. Chir. Modena

Il decorso postoperatorio risultò regolare e la pa-ziente venne trasferita in ottava giornata presso un centro di Terapia Oncologica.

Nell'agosto del medesimo anno i l preparato istolo-gico venne esaminato da altri centri che formularono diverse interpretazioni diagnostiche: in base a questi ultimi referti, ritenuti attendibili, la paziente venne sottoposta a cicli di terapia «adiuvante» secondo lo schema CYVADIC (ciclofosfamide, adriblastina, vin-cristina. DTIC).

Nel gennaio 1983 un controllo radiologico del torace documentò la presenza di una massa plurilobata interes-sante il lobo inferiore del polmone destro, confermata anche in sede di TC toracica (Fig. 2 e 3), delle dimensio-ni di un grosso pompelmo, infiltrante il pericardio ed in-dissociabile dall'emidiaframma destro: tale reperto ven-ne interpretato come recidiva locale della ven-neoplasia pre-cedentemente asportata.

Risultarono negativi il «re-staging» scintigrafico ed

Fig. 2 - L.G. Rx torace in proiezione antero-posteriore. Si segnala la situazione alta della cupola diaframmatica destra, compatibile con il pregresso in-tervento exeretico, e la presenza di una opacità polilo-bata alla base del polmone destro della grandezza di un pompelmo.

un ulteriore esame fibrobroncoscopico. Si eseguì un reintervento di asportazione della neoplasia con rese-zione atipica del lobo inferiore destro, non potendosi realizzare la lobectomia classica per la tenace aderen-za del tumore alla parete deH'emidiaframma e del pe-ricardio; venne infine eseguita una accurata linfoade-nectomia ilo-mediastinica.

L'esame istopatologico eseguito presso il nostro Centro riconfermò la diagnosi di «sarcoma immaturo recidivo con aspetti misti di rabdomiosarcoma ed istiocitoma fibroso maligno, senza interessamento

lin-Fig. 3 - L.G. TC del torace. Presenza di voluminosa massa a contorni lobulati interessante il lobo inferiore di destra, infiltrante i l pericardio e indissociabile dal diaframma. Si apprezza un'adesione della neoforma-zione alla pleura parietale senza tuttavia segni di infil-trazione a carico delle parti molli della parete toraci-ca.

fonodale». Il preparato istologico veniva in seguito fatto pervenire all'Anatomia Patologica della Mayo Clinic di Rochester (Minnesota, U.S.A.) dove venne stilata una diagnosi in accordo con l'interpretazione degli anatomo-patologi della nostra Università: «sar-coma polmonare primitivo del tipo istiocitoma fibro-so maligno a polimorfismo spiccato»(Fig. 4). La pa-ziente, dopo un regolare decorso post-operatorio,

Fig. 4 - L.G. Aspetto istologico: sarcoma ad alto gra-do di malignità. Si apprezza la presenza di cellule fu-sate disposte a fasci paralleli con atipie emorfologiche di notevole entità. Si apprezzano altresì aspetti di tipo mixoide con aree di vacuolizzazione. Presenti rare cellule giganti con atipie nucleari e cellule di tipo lin-fomonocitario. e.e. 160 X .

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Voi. 83 - N . 3-4 - 1983 Aspetti clinici, istopatologici, terapeutici

venne dimessa in tredicesima giornata e fatta alTerire alla nostra Terapia Radiante per iniziare un ciclo di TCT.

A distanza di 14 mesi dal primo intervento di exe-resi sono comparse metastasi ossee multiple (vertebra-li, costa(vertebra-li, mandibolari) e localizzazioni sostitutive al polmone controlaterale (Fig. 5), assieme ad un nodulo sottocutaneo toracico.

Fig. 5 - L.G. Rx torace in proiezione antero-poste-riore eseguito a distanza di 14 mesi dal primo inter-vento di exeresi: presenza di metastasi multiple loca-lizzate al polmone di sinistra.

Conclusioni

In tema di considerazioni conclusive

rammentiamo la rarità di incidenza dell'I.

F.M. a localizzazione primitiva

mediasti-no-polmonare: un'ampia disamina della

letteratura mondiale in mento ha

docu-mentato solo dieci casi fino ad oggi. E da

considerare tuttavia l'eventualità che

que-sta forma neoplastica possa venire

misco-nosciuta dal punto di vista istopatologico

ed interpretata in modo diverso. Esiste

in-fatti una reale difficoltà interpretativa

dia-gnostica per i caratteri pleiomorfi e non

sempre costanti della neoplasia, che

pre-senta quadri variabili di tipo

mixosarco-matoso, rabdomiosarcomixosarco-matoso, di sarcoma

a cellule giganti.

Nel caso da noi descritto, infatti, la

dia-gnosi istopatologica definitiva venne posta

a seguito di un iter diagnostico contrastato,

dopo che in altre sedi si era giunti a

con-clusioni differenti.

In accordo con altri autori riteniamo

es-senziale, dal punto di vista terapeutico,

procedere ad un intervento exeretico nei

limiti del possibile radicale, associato a

lin-foadenectomia ilo-mediastinica accurata:

l'approccio chirurgico dovrebbe inoltre

es-sere associato ad una TCT complementare

in ragione della discreta radiosensibilità

del tumore.

La prognosi quoad vitam, infine, non è

incoraggiante, in relazione soprattutto alla

sensibile frequenza di recidive locali

post-exeretiche: la sopravvivenza a 5 anni dopo

intervento chirurgico di radicalità è infatti

attorno al 20%.

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