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Progettazione di un data warehouse per un sistema di servizi socio-educativi

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Academic year: 2021

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Sommario

In questa tesi verr`a discussa la progettazione e realizzazione di un data warehouse per un sistema di servizi socio-educativi della pri-ma infanzia (S.I.R.S.E.), concentrandosi sull’analisi dei requisiti, sulla progettazione concettuale e logica del data warehouse. Tale progetto `e nato sulla base delle regolamentazioni a livello nazionale relative alla scuola della prima infanzia della fascia 0-3 anni.

In seguito all’effettiva creazione del database ed al caricamento dei dati attraverso il DBMS SQL SERVER 2008, verranno descritti alcu-ni report ottealcu-nibili con uno strumento di Business Intelligence quale Pentaho.

Si parler`a infine dei possibili sviluppi futuri di tale progetto e di come esso potr`a essere integrato con nuovi sistemi.

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(3)

Indice

1 INTRODUZIONE 7

1.1 Presentazione del problema . . . 7

1.2 Rassegna della letteratura . . . 8

1.3 Contenuto della tesi . . . 8

1.4 Conclusioni . . . 9

2 IL CASO DI STUDIO 11 2.1 Contesto culturale . . . 11

2.2 Struttura organizzativa . . . 13

2.3 Contesto economico-politico . . . 17

2.4 Esigenze del committente . . . 18

2.5 Conclusioni . . . 21

3 REQUISITI AUTORIZZAZIONE 23 3.1 Analisi del processo aziendale . . . 23

3.2 Processo di data warehousing . . . 24

3.3 Raccolta dei requisiti di analisi dei dati . . . 25

3.3.1 Requisiti per il processo Autorizzazione . . . 25

3.4 Specifica dei requisiti di analisi . . . 27

3.4.1 Specifica dei requisiti per il processo Autorizzazione . . . 28

3.4.2 Individuazione dei fatti . . . 30

3.4.3 Individuazione delle dimensioni . . . 31

3.4.4 Individuazione degli attributi dimensionali . . . 32

3.4.5 Le gerarchie dimensionali . . . 33

3.4.6 Definizione delle misure e delle dimensioni degeneri . . . 34

3.5 Conclusioni . . . 35 3

(4)

4 MODELLAZIONE AUTORIZZAZIONE 37

4.1 Metodologia Seguita . . . 37

4.2 Modellazione Concettuale . . . 40

4.3 Modellazione Logica . . . 41

4.4 Conclusioni . . . 42

5 REQUISITI SCHEDA DI UNIT `A DI OFFERTA 43 5.1 Analisi del processo aziendale . . . 43

5.2 Raccolta dei requisiti di analisi dei dati . . . 44

5.2.1 Requisiti per il processo della Scheda di Unit`a di offerta . 44 5.3 Specifica dei requisiti di analisi . . . 46

5.3.1 Specifica dei requisiti per il processo Scheda di Unit`a di Offerta . . . 46

5.3.2 Individuazione dei fatti . . . 49

5.3.3 Individuazione delle dimensioni . . . 49

5.3.4 Individuazione degli attributi dimensionali . . . 50

5.3.5 Le gerarchie dimensionali . . . 50

5.3.6 Definizione delle misure e delle dimensioni degeneri . . . 51

5.4 Relazioni tra i fatti e le dimensioni . . . 52

5.5 Conclusioni . . . 53

6 MODELLAZIONE SCHEDA DI UNIT `A DI OFFERTA 55 6.1 Modellazione Concettuale . . . 55

6.2 Modellazione Logica . . . 56

6.3 Conclusioni . . . 58

7 MODELLAZIONE LOGICA FINALE 59 7.1 Modellazione logica complessiva . . . 59

7.2 Conclusioni . . . 61

8 PROGETTAZIONE FISICA E CARICAMENTO 63 8.1 Strumenti utilizzati e caricamento dei dati . . . 63

8.2 Definizione di strutture di ricerca . . . 66

8.3 Conclusioni . . . 67

9 PENTAHO 69 9.1 Analisi sui dati . . . 69

(5)

INDICE 5

9.1.2 Gli strumenti della suite Pentaho . . . 73

9.1.3 Le relazioni tra gli strumenti . . . 75

9.1.4 Esempi di analisi dei dati . . . 76

9.2 Il sistema di reporting . . . 83

9.2.1 Il sistema di reporting . . . 83

9.2.2 Gli strumenti della suite Pentaho . . . 83

9.2.3 Esempi di reporting . . . 84

9.3 Conclusioni . . . 91

10 CONCLUSIONI 93 10.1 Sviluppi futuri . . . 94

(6)
(7)

Capitolo 1

INTRODUZIONE

1.1

Presentazione del problema

L’ente regionale e gli enti comunali presenti sul territorio richiedono ogni giorno la possibilit`a di tenere traccia delle attivit`a scolastiche riguardanti gli alunni presenti sul territorio, ponendo attenzione, in questo caso, alla classificazione per fascia di et`a.

`

E fondamentale supportare il processo di analisi analogamente ai processi di autorizzazione e stesura di questionari, ossia riguardanti l’abilitazione di servizi educativi per la prima infanzia.

L’importanza di questi due processi `e dettata dal fatto che essi permettono di organizzare il funzionamento degli asili nidi e dei servizi integrativi: si vuole ana-lizzare come tali processi si articolano, permettendo sia di valutare le prestazioni di ogni organo sia di migliorare il processo decisionale.

Per la gestione di tutte le attivit`a, l’analisi dei cambiamenti riscontrati nel tem-po e la gestione degli alunni stessi e di tutti i soggetti che intervengono in questo contesto, `e stato deciso di realizzare un data warehouse come infrastruttura del pro-cesso di analisi, tramite cui, in seguito, sar`a possibile generare report di controllo e di supporto alle decisioni usando strumenti di Business Intelligence. Tali strumenti stanno assumento oggigiorno una notevole importanza, in quanto permettono, at-traverso strumenti informatici, di elaborare grandi quantit`a di dati in tempo reale e ottenere informazioni sia generali-riepilogative sia specifiche per l’argomento di interesse in breve tempo.

La seguente trattazione si soffermer`a sulla gestione dei processi riguardanti la prima fascia di et`a, focalizzandosi quindi sulla gestione di tutte quelle attivit`a

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riguardanti i bambini 0-36 mesi, ossia relativa alla prima fascia che non rientra nel Diritto-Dovere dello studio.

Si presenta il lavoro di progettazione e realizzazione di un data warehouse per il supporto alle decisioni e per il monitoraggio delle attivit`a presenti sul territorio umbro e all’analisi tramite strumenti di Business Intelligence.

1.2

Rassegna della letteratura

Gli aspetti introduttivi che riguardano il contesto culturale in relazione alle scuole della fascia 0-3 sono stati esaminati attraverso le leggi regionali umbre e le leggi della Costituzione Italiana.

La progettazione del data warehouse `e discussa in [Albano et al., 2005], [Al-bano, 2001], [Al[Al-bano, 2012], [Knight, 2012], [Kimball], [Kimball and Ross, 2002] e [Adamson and Venerable, 1998] mentre il riferimento alla Business Intelligence in [Albano, 2012], [Bouman and van Dongen, 2008].

Le sezioni riguardanti l’uso di Pentaho sono state realizzare a partire da [Bou-man and van Dongen, 2008]. `e stata inoltre utilizzata documentazione proveniente da siti internet.

1.3

Contenuto della tesi

Prima di descrivere il contenuto di questa tesi si vuole ricordare il contesto in cui essa `e stata svolta.

Il progetto `e stato svolto all’interno di un’azienda molto dinamica, Soluxioni S.r.l, il cui obbiettivo `e quello di supportare le Pubbliche Amministrazioni locali e centrali attraverso progetti tecnologici; esempi riguardano la realizzazione di un software per l’implementazione e la gestione dell’Anagrafica degli Studenti tramite l’Osservatorio Scolastico Provinciale di Pisa e la realizzazione di un applicativo che gestisce l’Anagrafe degli edifici Scolastici.

Si prosegue la trattazione presentando l’organizzazione della tesi, articolando gli argomenti trattati in ogni capitolo.

Nel Capitolo 2 verr`a definito il contesto in cui si svolge il progetto, con riferi-mento ai soggetti coinvolti, alle richieste del committente e alle problematiche che hanno portato alla richiesta della creazione di un data warehouse. Nel Capitoli 3 si descriver`a la fase di analisi dei requisiti, partendo dalla raccolta e arrivando alla specifica dei requisiti stessi per il primo processo, Autorizzazione. Si proseguir`a

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1.4. CONCLUSIONI 9 nel Capitolo 4 alla definizione del modello concettuale e relazionale per il primo fatto.

Nei capitoli 5 e 6 si ripercorreranno i medesimi passi di analisi e modellazione per il secondo fatto, la compilazione della Scheda di Unit`a di Offerta.

Nel Capitolo 7 si passer`a alla definizione del modello logico complessivo, per poi passare nel Capitolo 8 all’integrazione dei dati e al loro caricamento, dopo aver definito il progetto fisico.

Successivamente, nel Capitolo 9, si parler`a di un potente strumento di Business Intelligence quale Pentaho, per la creazione di rapporti e la definizione di grafici riassuntivi, mostrando alcuni esempi di report creati e richiesti dal committente.

Infine si concluder`a mostrando quali conoscenze sono state acquisite e qua-li possano essere i possibiqua-li sviluppi futuri, mostrando come gqua-li studi effettuati durante gli anni universitari siano stati utili per entrare e svolgere un progetto in azienda e pi`u orientato al mondo del lavoro.

1.4

Conclusioni

Dopo aver presentato in linea molto generale il problema da analizzare, nei prossi-mi capitoli si passer`a da una descrizione del problema ad una progettazione concet-tuale e logica del data warehouse che si andr`a a costruire, per poi passare all’analisi dei dati caricati.

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Capitolo 2

IL CASO DI STUDIO: IL

S.I.N.S.E e IL S.I.R.S.E

In questo capitolo verr`a descritta la realt`a in cui `e nato il progetto S.I.R.S.E, spie-gando per quali scopi si richiede la realizzazione di un Sistema Informativo basa-to su un data warehouse per la rilevazione dei servizi socio-educativi per la pri-ma infanzia, quali sono gli attori del progetto e quali gli utenti finali, mostrando le caratteristiche che tale progetto deve soddisfare sulla base delle richieste del committente.

2.1

Contesto culturale

Il sistema scolastico italiano `e strutturato in quattro fasce di istruzione, di cui le ultime tre appartenenti al ciclo dell’obbligo formativo, come espresso in Figura 2.1.

Figura 2.1: Il sistema scolastico italiano

Esiste una gran quantit`a di sistemi di controllo e gestione per scuole rientranti nell’obbligo scolastico, ma non per le scuole della prima infanzia, e pi `u nello

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specifico per quelle che si occupano di bambini nella fascia 0-3 anni.

In Italia sono presenti numerosi enti che programmano ed erogano interventi e servizi sociali per la prima infanzia, ma tutt’ora non esiste un sistema di inte-grazione tra i diversi livelli e sistemi di walfare nazionali, regionali e locali, tali da permettere un’effettiva e concreta accumulazione, comparazione, scambio ed elaborazione di dati. `E in questo contesto che emerge il S.I.N.S.E, il Sistema Infor-mativo Nazionale dei Servizi socio- Educativi della prima infanzia, nato per attuare l’articolo 21 della legge nazionale n.328 del 2000.

Si ha l’esigenza da un lato di mettere in relazione gli interventi e i servizi sociali erogati sul territorio, dall’altro di porre l’attenzione su ulteriori segmenti dell’offerta di servizio, come ad esempio la rilevazione sui servizi educativi.

Si cerca quindi di costruire un sistema informativo in grado di soddisfare il fab-bisogno minimo informativo, con lo scopo di individuare indicatori e raccogliere tempestivamente informazioni.

Per raggiungere questi obiettivi `e stato creato un Protocollo di Intesa tra il Mini-stero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) e il CISIS (Centro Interregionale per i sistemi informatici, geografici e statisti-ci), che hanno definito le linee guida che tale sistema informativo deve soddisfare, come espresso in Figura 2.2.

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2.2. STRUTTURA ORGANIZZATIVA 13 La creazione di questo sistema nazionale comporta uno sviluppo e/o potenziamento a livello regionale dei sistemi informativi per la prima infanzia. Quello che si vuole ottenere `e un sistema informativo che possa essere identificato come un sistema sia amministrativo sia statistico. Si cerca quindi di impostare un impianto tecnico, metodologico e informativo che permetta la comunicazione di sistemi di walfare, garantendo l’integrazione tra i diversi livelli istituzionali.

`

E in questo contesto che la Regione Umbria, una delle regioni che partecipano attivamente a questo progetto, ha richiesto lo sviluppo di un sistema informativo per i servizi socio-educativi per la prima infanzia che fosse in grado di soddisfare le esigenze richieste a livello nazionale dal S.I.N.S.E. Il progetto svolto a livello regionale per la regione Umbria verr`a chiamato d’ora in poi S.I.R.S.E (Sistema Informativo Regionale dei Servizi Socio-Educativo per la prima Infanzia)

2.2

Struttura organizzativa

La Regione Umbria, d’ora in avanti chiamata Regione, deve quindi interfacciar-si con l’organo nazionale ma, al tempo stesso, permettere la collaborazione e lo scambio dei dati con tutti coloro coinvolti nel sistema socio-educativo della prima infanzia, come espresso in Figura 2.3.

`

E innanzitutto doveroso spiegare il funzionamento generale dei sistemi della prima infanzia.

La Regione generalmente tiene traccia dei servizi educativi sul proprio territo-rio, delle interazioni con gli enti locali e con i partecipanti alle attivit`a della prima infanzia e delle informazioni proprie del funzionamento.

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Per servizio educativo si intende il luogo in cui si svolge l’attivit`a di educazione per la prima infanzia (0-36 mesi). I servizi educativi possono essere suddivisi in due macro categorie: nido e servizio integrativo. A loro volta essi vengono suddivisi in pi`u categorie, per un totale di tredici tipologie.

• Nido Nido d’Infanzia.

• Nido Classe Ponte (Sezione Primavera). • Nido Nido Aziendale.

• Nido Micronido Aziendale. • Nido Nido Interaziendale. • Micronido Interaziendale.

• Servizio Integrativo Centro Bambini e Bambine. • Servizio Integrativo Centro bambini e Famiglie. • Servizio Integrativo Spazio Gioco.

• Servizio Integrativo Centro Ricreativo.

• Servizio Integrativo Sostegno funzioni genitoriali. • Servizio Integrativo Nido familiare.

• Servizio Integrativo Altre sperimentazioni. Le diverse tipologie si differenziano in base:

• alla natura giuridica,

• al numero di bambini accolti, • alle fasce di et`a dei bambini,

• al numero di ore di servizio svolte ogni giorno.

Ad esempio i servizi educativi della macro categoria nido racchiudono le strutture per bambini da tre mesi a tre anni e possono funzionare a tempo pieno (fino a 8 ore giornaliere), part-time (sotto le 8 ore giornaliere), come micro-nidi, come sezioni

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2.2. STRUTTURA ORGANIZZATIVA 15 primavera (per bambini da 24 a 36 mesi) e operano all’interno delle scuole materne o di altri servizi educativi o scolastici.

I servizi educativi vengono gestiti da titolari.

I titolari sono coloro che detengono la titolarit`a del servizio sulla base di un’au-torizzazione concessa dai Comuni della regione stessa. In questa sede `e opportuno indicare le diverse tipologie di natura giuridica di tali soggetti. Per i titolari pubblici troviamo: • Comune. • Unione comuni. • Associazione di comuni. • Consorzi. • Comunit`a montane.

• Azienda pubblica di servizi alla persona (ASP). • Istruzione Pubblica di Assistenza e beneficienza. • Regione.

• Provincia.

• Istituzione Scolastica Statale. • Zona sociale/ ambito territoriale. • Istituzione scolastica comunale. Per i titolari privati troviamo ad esempio:

• Societ`a a responsabilit`a limitata. • Societ`a per azioni.

• Societ`a semplice.

• Societ`a in accomandita semplice. • Societ`a in nome collettivo. • Ditta individuale.

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• Fondazione.

Si osserva che i titolari di un servizio educativo possono essere sia i Comuni, se si occupano di nidi o servizi integrativi comunali, sia soggetti privati. I titolari, ovviamente, non dovranno essere necessariamente appartenenti al comune di rife-rimento: potranno avere la propria sede nel comune stesso o in un diverso comune, nella provincia stessa o in altre, nella regione o altres in altre regioni.

Questa distinzione risulta di grande rilievo per la Regione, la quale deve ammi-nistrare i propri fondi sulla base della giuridicit`a dei soggetti con cui interagisce.

I servizi educativi possono essere gestiti anche da gestori esterni, spesso coo-perative, che possono avere l’incarico da parte di titolari del servizio educativo di gestire una parte o la totalit`a del servizio durante il periodo di riferimento. L’as-sociazione tra servizi educativi e titolari `e permessa grazie ad un’autorizzazione limitata nel tempo rilasciata dal Comune competente per quel servizio educativo; pi`u nello specifico il Comune rilascer`a le autorizzazioni relative ai servizi risiedenti nel proprio comune. Analoga considerazione pu`o essere svolta per l’associazione tra titolari e gestori.

L’autorizzazione pu`o modificarsi nel tempo, assumendo diversi valori riassu-mibili in:

• Autorizzazioni definitive. • Autorizzazioni temporanee. • Autorizzazioni revocate.

• Autorizzazioni in cui `e stata modificata la capacit`a ricettiva (numero di bam-bini accolti).

• Autorizzazioni in cui `e stata modificata la data di scadenza. • Autorizzazioni sospese.

Esistono altri soggetti che intervengono in questo contesto, alcuni come meri os-servatori, come ad esempio alcuni utenti della regione o i consiglieri regionali, altri come osservatori ed esecutori, ossia coloro che possono realmente interagire con il sistema che verr`a creato, come ad esempio i responsabili del progetto S.I.R.S.E.

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2.3. CONTESTO ECONOMICO-POLITICO 17

2.3

Contesto economico-politico

Il S.I.R.S.E. risulter`a lo strumento per attuare la legge L.R. n.30 del 2005 del-l’Umbria. Tale legge regionale `e stata promulgata in seguito all’articolo 117 della Costituzione della Repubblica Italiana in merito all’attribuzione allo Stato la com-petenza in materia di definizione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale e all’articolo 21 della legge n.328 del 2000 che dispone che Lo Stato, le Regioni e le Province e i Comuni istituiscono un sistema informativo dei servizi sociali per assicurare una compiuta conoscenza dei bisogni sociali,del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali e poter disporre tempestivamente dei dati ed informa-zioni necessari alla programmazione, alla gestione e alla valutazione delle politiche sociali, per la promozione e l’attivazione di progetti europei, per il coordinamento delle strutture sanitarie, formative con le politiche del lavoro e dell’occupazione

Tramite tale sistema informativo si potr`a avere un sistema integrato dei Servizi-Socio Educativi per la prima Infanzia per adempiere i seguenti compiti:

• Dettare i criteri generali per la realizzazione, la gestione, la qualificazione, la sperimentazione e il controllo del sistema dei servizi socio educativi per la Prima Infanzia, sia di natura pubblica che di natura privata.

• Promuovere l’organizzazione e la qualificazione del sistema di servizi per la prima infanzia al fine di sostenere il suo percorso di crescita psicofisica, affettiva e di convivenza, attraverso l’incremento di relazioni significative in un ambiente di socialit`a e di gioco.

• Operare per sostenere sia la funzione educativa della famiglia che l’armoniz-zazione dei tempi di lavoro e di cura della stessa.

La Regione deve interfacciarsi con molti soggetti, e adempiere i propri compiti di informatore, coordinatore e erogatore di contributi, come espresso in Figura 2.4.

La Regione, in questo contesto, si pone come supervisore e coordinatore. Essa collabora strettamente con i propri comuni sia inviando informazioni di reportistica e di analisi di dati sia ricevendo informazioni relative alle autorizzazioni emesse dal Comune competente.

Sempre per soddisfare le leggi precedentemente enunciate, sulla base dell’articolo n.38 del regolamento regionale umbro n.13 del 20 dicembre 2006, dovr`a essere creata una scheda di unit`a di offerta; essa, in merito al regolamento delle auto-rizzazioni, sancisce che il comune competente per l’autorizzazione acquisisce dai

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Figura 2.4: Interazioni riguardanti la Regione

soggetti titolari delle unit`a di offerta i dati dell’anno solare precedente e li trasmet-te alla regione entro il 15 aprile dell’anno. Sono trasmet-tenuti a trasmettrasmet-tere i dati tutti i titolari dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, sia pubblici che privati ( indipendentemente dalla gestione). La scheda di unit`a di offerta quindi preveder`a un insieme di dati che permettano di descrivere ci`o che i titolari di un servizio edu-cativo offrono e quali ne sono le caratteristiche principali; tale scheda pu`o quindi essere considerata come un questionario che deve essere compilato dai titolari di un servizio educativo, sulla base delle richieste della Regione, per controllare il corretto stato delle attivit`a delle scuole della fascia 0-3.

La Regione sulla base delle informazioni delle schede di unit`a di offerta ero-gher`a i contributi cui ogni servizio ha diritto. Inoltre dovr`a, sulla base delle infor-mazioni raccolte e dei report ottenuti, pubblicare le inforinfor-mazioni aggregate ottenute ai cittadini, trattandosi di informazioni pubbliche.

2.4

Esigenze del committente

Sulla base delle esigenze del committente `e statao deciso di creare un efficiente si-stema informativo, inteso come la combinazione di risorse, umane e materiali, e di procedure organizzate per la raccolta, l’archiviazione, l’elaborazione e lo scambio di informazioni sul particolare dominio di interesse. Il sistema informativo

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do-2.4. ESIGENZE DEL COMMITTENTE 19 vr`a essere il pi`u possibile automatizzato, ossia dovr`a essere realizzato impiegando la tecnologia informatica e della comunicazione, ma non potr`a esserlo totalmen-te poich`e i soggetti partotalmen-tecipi sono molti e con carattotalmen-teristiche e pototalmen-teri decisionali molto diversi.

Questo progetto `e nato a partire da un insieme di dati provenienti da una base di dati operazionale usata dalla Regione per la sua gestione ordinaria, collegata ad un applicativo web realizzato con la tecnologia ASP, che contiene dati relative al servizio educativo, titolare, autorizzazione, scheda, data, utenti, accessoUtenti, comuni, mail, scadenzario, tipologia autorizzazioni, tipologia natura giuridica e all’uso di tabelle di supporto.

Gli attributi delle tabelle relazionali saranno in numero altamente maggiore rispetto a quelli richiesti per l’analisi, cos come le tabelle relazionali considerate saranno quelle relative all’analisi dei dati, non considerando quelle strettamente collegate all’applicativo, come AccessiUser,Mail e Scadenzario.

Sulla base dei dati gi`a presenti si vuole creare un sistema per l’analisi e per il supporto alle decisioni. Pi`u nello specifico la Regione richiede:

• l’analisi dei servizi educativi presenti sul territorio, sulla cui base verificare se essi risultano attivi e vederne la suddivisione per la tipologia, per control-lare se sono sufficienti o in numero maggiore del necessario all’interno del territorio regionale,

• la generazione di rapporti riepilogativi delle informazioni necessarie per com-prendere le caratteristiche proprie dei servizi educativi,

• l’analisi dei titolari presenti sul territorio, controllando se essi attivamente si occupano di servizi educativi e se tali titolari sono pubblici e privati, per vedere quali tipologie di natura giuridica sono presenti,

• la generazione di rapporti riassuntivi le principali caratteristiche dei tito-lari dei servizi educativi, per analizzare le caratteristiche rilevanti per la erogazione di contributi regionali,

• l’analisi delle autorizzazioni rilasciate per ogni servizio educativo, per ogni titolare e da ogni comune, per controllare come le autorizzazioni dei titolari per i servizi educativi evolvono nel tempo, quali tipologie di autorizzazio-ni esistono e su quale periodo di riferimento, permettendo di comprende-re il processo di autorizzazione rilasciato da ogni comune, evidenziandone anomalie o miglioramenti,

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• la generazione di rapporti riepilogativi l’attivit`a di autorizzazione,

• l’analisi delle schede di unit`a di offerta, ossia di questionari che esprimano il corretto o anomalo svolgimento dell’attivit`a di gestione dei servizi edu-cativi, tenendo in considerazione i bambini accolti o effettivamente presenti nel servizio, gli educatori, le spese di gestione e le entrate che caratterizzano l’associazione Servizio Educativo - Titolare.

• l’analisi dei gestori di un servizio educativo e del numero di servizi gesto-ri presenti sul tergesto-ritogesto-rio, per vedere quale processo di esternalizzazione di attivit`a i titolari dei servizi educativi attuano.

Il questa prima fase si vuole mostrare il linea generale quali sono le motivazioni che hanno spinto la Regione a richiedere la realizzazione di un sistema di supporto alle decisioni. Assumendo quindi che la regione possieda gi`a dati che descrivano i principali soggetti che interagiscono con la Regione riguardanti la gestione dei servizi educativi, assumendo che la Regione deve svolgere il compito di superviso-re ed erogatosuperviso-re di servizi e che i comuni autorizzano il funzionamento dei servizi educativi verso i titolari e che i titolari e i gestori si occupino dell’effettivo funzio-namento, la Regione richiede di effettuare alcune analisi per verificare e migliorare i processi riguardanti la gestione delle scuole della fascia 0-3. Inoltre la Regione ha l’obbligo di segnalare le informazioni di funzionamento alla cittadinanza, at-traverso documenti pubblici. Si vuole quindi passare dall’avere dati, ad ottenere informazioni che incrementato le conoscenze del soggetto e permettono ad esso di prendere decisioni. Il processo preveder`a quindi di passare dai dati, all’elabo-razione di informazioni, che incrementano le conoscenze e permettono, in linea generale, di prendere decisioni pi`u consapevoli, come espresso in Figura 2.5.

(21)

2.5. CONCLUSIONI 21

Figura 2.5: Piramide della conoscenza

2.5

Conclusioni

In questo capitolo `e stato analizzato il contesto in cui il progetto verr`a sviluppato, specificando quali sono le esplicite richieste del committente. Si passer`a nei pros-simi capitoli ad effettuare l’analisi dei requisiti, prendendo un processo aziendale alla volta e vedendo come essi sono collegati.

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Capitolo 3

ANALISI DEI REQUISITI DEL

PROCESSO

AUTORIZZAZIONE

Per ottenere il data warehouse la prima tappa sar`a quindi quella che prevede di partire dalle richieste del cliente e dalle azioni che dovranno essere svolte, in modo tale da individuare, prima in forma sintetica e successivamente in forma analitica, quali sono le richieste del cliente stesso.

I dati vengono analizzati per individuare tendenze e facilitare il processo deci-sionale, e si `e interessati sia ai dati in s`e sia alle aggregazioni possibili.

Attraverso questa prima fase di analisi si individuano i fatti di interesse, le misure e le dimensioni. L’analisi dei requisiti si compone a sua volta in due fasi: la raccolta dei requisitie la specifica dei requisiti. Questa prima parte di analisi dei requisiti terr`a conto della precedente presenza di una base di dati operazionale.

3.1

Analisi del processo aziendale

La Regione, se vista come una azienda di grandi dimensioni, deve al suo interno svolgere operazioni che, nel caso della gestione delle scuole della fascia 0-3, preve-de il controllo e la supervisione preve-dei titolari, preve-dei servizi educativi, preve-dei gestori. Essa `e fortemente interessata alla gestione delle autorizzazioni per l’abilitazione di un servizio educativo.

Le autorizzazioni prevedono l’interazione tra il servizio educativo di riferimen-to e il tiriferimen-tolare, interazione che avviene per messo del comune competente:

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• il comune individua quali sono i servizi educativi che possono essere abilitati a svolgere il proprio servizio di scuola,

• il titolare segnala la sua intenzione di gestire tale servizio educativo,

• il comune, in base alle regolamentazioni comunali, decide se autorizzare il titolare alla gestione del servizio.

Questa operazione `e permessa attraverso un’autorizzazione, che generalmente si riferisce ad un periodo specifico.

3.2

Processo di data warehousing

Un data warehouse `e una collezione di dati statici, organizzata per soggetti, che riguardano una serie di fatti accaduti nel tempo e finalizzata al recupero di infor-mazioni a supporto di processi decisionali.

L’obiettivo `e quello di integrare i dati elaborati e raccolti nel tempo con quelli provenienti da varie fonti al fine di fornire informazioni di supporto al dirigen-te/responsabile, partendo da dati che abbiano un interesse storico e che si riferi-scano a pi`u campi di interesse sempre legati ai servizi socio educativi della prima infanzia.

Il processo di progettazione del data warehouse si articoler`a quindi nei seguenti passi:

• Analisi dei requisiti. • Progettazione concettuale. • Progettazione logica. • Progettazione fisica.

Una volta progettato, attraverso il processo ETL ( Extarct Trasform Load) verran-no caricati i dati, per poi poterli utilizzare per effettuare elaborazioni per ottenere informazioni di supporto alle decisioni: quello che verr`a eseguito `e un processo di data warehousing, che parte dall’organizzazione dei dati in una data warehouse per permettere agli utenti di analizzarli con strumenti di Business Intelligence; tale processo preveder`a un’architettura a tre livelli, come mostrata in figura.

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3.3. RACCOLTA DEI REQUISITI DI ANALISI DEI DATI 25 `

E fondamentale ricordare che gi`a esisteva una base di dati operazionali presa come riferimento per la creazione del data warehouse, distinguendo la base di dati operazionale dal data warehouse di supporto alle decisioni.

3.3

Raccolta dei requisiti di analisi dei dati

La fase di raccolta dei requisiti si occupa di analizzare la natura e i fini dell’azienda, analizzare i processi aziendali da modellare e la coerenza tra i dati disponibili e i requisiti espressi.

Mostreremo nel seguito i requisiti evidenziati, esprimendo le metriche da cal-colare, il sottoinsieme dei dati da analizzare e le prospettive di analisi.

Per ogni requisito verr`a spiegata l’interpretazione data in linea con le specifiche del cliente, in questo caso in base al processo Autorizzazione.

3.3.1 Requisiti per il processo Autorizzazione

Si mostrano i requisiti di analisi raccolti per il processo Autorizzazione.

ID Requisito

1

Considerando i servizi educativi autorizzati, cal-colare il numero dei servizi educativi presenti sul territorio per tipologia

I servizi educativi vengono definiti attraverso una serie di informazioni anagrafiche e anche grazie all’attributo tipologia, che mostra l’appartenenza ai nidi o ai servizi integrativi, specificandone i dettagli.

ID Requisito

2

Considerando le delle informazioni di georeferen-ziazione, calcolare il numero dei servizi educativi per autorizzazione

Per permettere alla Regione di tenere traccia della dislocazione dei servizi educati-vi, `e utile tenere traccia di dove essi si trovano. Questa operazione di tracciamento geografico `e possibile inserendo informazioni di latitudine-longitudine.

ID Requisito

3

Considerando i titolari autorizzati, calcolare il nu-mero dei titolari per natura giuridica e per comune di appartenenza

(26)

I Titolari, come definito nella sezione Struttura Organizzativa hanno alcune pro-prie caratteristiche che li identificano. Si richiede che tali caratteristiche siano evidenziate, in modo tale da definire in maniera univoca all’interno dei servizi che gestiscono. Come detto in precedenza i titolari hanno una propria natura giuridi-ca, pubblica o privata, ognuna dettagliabile. Si richiede che tali titolari vengano calcolati in base alla presenza di un’autorizzazione e alla natura giuridica.

ID Requisito

4

Calcolare il numero di bambini autorizzati per comune che rilascia l’autorizzazione, per tito-lare a cui la rilascia, per servizio educativo di riferimento

Le autorizzazioni sono un argomento determinante per l’intero sistema. Esse met-tono in relazione i titolari con i servizi educativi, ed hanno una cadenza temporale, oltre ad avere un proprio stato. Esse vengono rilasciate dai comuni della regio-ne stessa, sulla base dei servizi di loro competenza, specificando ogni servizio educativo quanti bambini pu`o al massimo accogliere.

ID Requisito

5 Per data, calcolare il numero dei bambini

autorizzati

Le autorizzazioni si riferiscono ad un periodo limitato, che pu`o variare da qualche mese a qualche anno. Dato un periodo specifico si richiede il calcolo del numero di bambini accolti sulla base delle autorizzazioni attive e funzionanti sulla base della data di inserimento dell’autorizzazione alla data di decorrenza dell’autorizzazione.

ID Requisito

6

Calcolare il numero dei titolari registrati di-stinguendo se autorizzati o no al momento dell’analisi

I titolari se sono autorizzati presentano un’associazione tra servizi educativi e tito-lari all’interno di un’autorizzazione, al contrario se non sono autorizzati tale asso-ciazione non sar`a presente. Si richiede di segnalare quali hanno un’autorizzazione associata e quali no.

ID Requisito

7 Calcolare il numero di autorizzazioni attive per tipologia e periodo

(27)

3.4. SPECIFICA DEI REQUISITI DI ANALISI 27 Le autorizzazioni possono evolversi nel tempo, ma riferirsi sempre al solito codice identificativo di autorizzazione. Le tipologie, espresse nel paragrafo Organizzazio-ne Struttura, riferite all’ultimo stadio dell’autorizzazioOrganizzazio-ne, possono essere calcolate e suddivise per tipologia, considerando il periodo di riferimento.

ID Requisito

8 Calcolare numero di autorizzazioni per comune di rilasci per periodoo

Le autorizzazioni vengono rilasciate dai comuni della regione sulla base dei servizi educativi rientranti nel comune stesso. Si richiede di tenere traccia di quante sono in totale le autorizzazioni rilasciate nel tempo e attive al momento dal comune competente.

ID Requisito

9

Calcolare il numero dei servizi educativi attivi per tipologia di servizio,per natura giuridica del titolare

I servizi educativi e i titolari sono legati tramite l’autorizzazione. Sulla base di tale legame si richiede il calcolo delle distinte coppie (tipologia servizio,natura giuridica titolare) sulla base delle autorizzazioni attive.

ID Requisito

10 Calcolare il numero di modifiche per autorizza-zione,tipologia modifica e anno

Un’autorizzazione, oltre ad avere un suo codice generale, ha associato un identifi-cativo progressivo mostrante l’evolversi dell’autorizzazione.

3.4

Specifica dei requisiti di analisi

Una volta raccolti i requisiti `e opportuno classificarli individuando i possibili fatti, misure e dimensioni. Si proceder`a quindi ad analizzare tutte le fasi che portano alla definizione delle caratteristiche dei fatti di interesse, individuandone le misure e gli attributi descrittivi, e le caratteristiche delle dimensioni, individuandone gli attributi, le gerarchie e la condivisione di dimensioni tra pi`u fatti.

(28)

3.4.1 Specifica dei requisiti per il processo Autorizzazione

Una volta definiti, `e opportuno descrivere gli aspetti specifici dei requisiti di ana-lisi, specificando in prima analisi la tabella della specifica dei requisiti di analisi. Tale strutturazione permette di evidenziare le dimensioni, gli attributi e le misure considerate per ogni requisito analizzato, definendo la granularit`a di interesse.

Si mostra nel seguito le informazioni di interesse, dove il numero del requisito si riferisce alla fase precedente. Mostriamo la specifica dei requisiti relativamente al processo Autorizzazione.

Requisito Dimensioni Misura Aggregazione

1 ServizioEducativo( DenominazioneServizio, TipologiaServizio), Autorizzazione( ServizioEducativo)

Non presente conteggio

Requisito Dimensioni Misura Aggregazione

2 ServizioEducativo( IstatComuneServizio, ComuneServizio, Latitudine, Longitudine), Autorizzazione( ServizioEducativo)

Non presente conteggio

Requisito Dimensioni Misura Aggregazione

3 Titolare( DenominazioneTitolare, ComuneTitolare, NaturaGiuridicaTPubPriv, NaturaGiuridicaTspecifica), Autorizzazione(Titolare)

(29)

3.4. SPECIFICA DEI REQUISITI DI ANALISI 29

Requisito Dimensioni Misura Aggregazione

4 Autorizzazione( ComuneCompetente, Titolare, ServizioEducativo, Capacit`aRicettiva)

Non presente conteggio

Requisito Dimensioni Misura Aggregazione

5 Autorizzazione( IdAutorizzazione, Capacit`aRicettiva, DataInserimento, DataDecorrenza) Capacit`aRicettiva somma

Requisito Dimensioni Misura Aggregazione

6

Titolare(

DenominazioneTitolare), Autorizzazione(Titolare, DataDecorrenza)

Non presente conteggio

Requisito Dimensioni Misura Aggregazione

7 Autorizzazione( TipologiaAutorizzazione, IdAutorizzazione, CodiceAutorizzazione, DataInserimento, DataDecorrenza)

(30)

Requisito Dimensioni Misura Aggregazione 8 Autorizzazione( ComuneCompetente, IdAutorizzazione, CodiceAutorizzazione, DataInserimento, DataDecorrenza)

Non presente conteggio

Requisito Dimensioni Misura Aggregazione

9 Autorizzazione( Titolare, ServizioEducativo, IdAutorizzazione), ServizioEducativo( TipologiaServizio), Titolare( NaturaGiuridicaT PubPriv, NaturaGiuridicaTspecifica)

Non presente conteggio

Requisito Dimensioni Misura Aggregazione

10 Autorizzazione( CodiceAutorizzazione, IdAutorizzazione, TipologiaAutorizzazione, Anno)

Non presente conteggio

La presenza di Id Autorizzazione permette di vedere l’evolversi di un’autorizza-zione caratterizzata da un proprio codice autorizzaun’autorizza-zione.

3.4.2 Individuazione dei fatti

Dalle prime due fasi di raccolta dei requisiti e definizione della tabella della speci-fica dei requisiti di analisi si possono fare le prime considerazioni riguardanti i fatti di interesse. Si pu`o vedere come il data warehouse che si andr`a a definire viene

(31)

3.4. SPECIFICA DEI REQUISITI DI ANALISI 31 costruito in modo incrementale, integrando progressivamente i fatti di interesse. `e inoltre rilevante in questa fase definire la granularit`a del fatto, definendo il livello di dettaglio di interesse.

Le autorizzazioni, collegate alla definizione di servizi educativi, titolari, ai co-muni e alla tipologia di autorizzazione caratterizzano uno dei processi fondamen-tali.

Si prosegue la trattazione mostrando la tabella dei fatti, dove si esprimono le dimensioni e le misure principali in forma sintetica, per poi scendere nel dettaglio attraverso la definizione della tabella delle dimensioni e degli attributi dimensiona-li.

La tabella dei fatti risultante `e mostrata nel seguito.

Fatto di interesse Autorizzazione

Descrizione del fatto Un’autorizzazione viene effettuata da un Comune per abilitare il funzionamento di un servizio educativo

Dimensioni preliminari Servizio Educativo, Titolare Misure preliminari CapacitaRicettiva

3.4.3 Individuazione delle dimensioni

La tabella delle dimensioni legata al primo processo viene mostrata nel seguito, evidenziandone la granularit`a.

Nome Servizio Educativo

Descrizione Un servizio educativo come un plesso che pu`o essere adibito a nido o servizio integrativo Granularit`a Un servizio educativo. Se all’interno del servizio

educativo vengono svolte pi`u tipologie di servizio il servizio di riferimento rimane sempre uno

(32)

Nome Titolare

Descrizione Un titolare come colui che detiene la titolarit`a di un servizio educativo

Granularit`a Un singolo titolare caratterizzato dai propri dati anagrafici

La tabella appena mostrata indica quali sono le prime dimensioni individuate, ma nel seguito si osserver`a come altre informazioni possano essere rilevanti, creando ulteriori collegamenti.

3.4.4 Individuazione degli attributi dimensionali

Si prosegue mostrando nel dettaglio quali sono le caratteristiche delle tabelle di-mensionali coinvolte nel solo processo Autorizzazione.

Servizio Educativo

DenominazioneServizio Definisce il nome proprio del servizio educativo

TipologiaServizio Indica se il servizio educativo `e un nido o un servizio educativo, specificandone la tipologia ComuneServizio Definisce il nome del comune in

cui il servizio risiede

ISTATcomuneServizio Definisce il codice ISTAT del comune in cui il servizio risiede Latitudine Definisce le informazioni di

geo-localizzazione del servizio edu-cativo

Longitudine Definisce le informazioni di geo-localizzazione del servizio edu-cativo

(33)

3.4. SPECIFICA DEI REQUISITI DI ANALISI 33 Titolare

DenominazioneTitolare Definisce il nome pro-prio del titolare

ComuneTitolare Definisce il nome del co-mune in cui il titolare risiede

ISTATcomuneServizio Definisce il codice ISTAT del comune in cui il servizio risiede

Latitudine Definisce le

informazio-ni di geolocalizzazione del servizio educativo

Longitudine Definisce le

informazio-ni di geolocalizzazione del servizio educativo NaturaGiuridicaTPubPriv Definisce se il titolare

appartiene alla classe dei titolari pubblici o privati NaturaGiuridicaTspecifica Definisce in maniera specifica quale `e la natura giuridica del titolare

Si ricorda che `e necessario inserire un identificativo univoco per ogni dimensione analizzata, ma tale problematica verr`a trattata durante la progettazione concettuale. 3.4.5 Le gerarchie dimensionali

Considerando queste dimensioni si osserva che la dimensione Titolare presen-ta una gerarchia. Quespresen-ta caratteristica `e espressa nella presen-tabella delle gerarchie dimensionali. GERARCHIA DIMENSIONALE Dimensione Titolare Gerarchia NaturaGiuridicaTspecifica → NaturaGiuridicaTPubPrivata Tipologia Bilanciata

(34)

3.4.6 Definizione delle misure e delle dimensioni degeneri

Individuate le dimensioni principali, si pu`o passare alla descrizione delle misure e degli attributi descrittivi del fatto di interesse.

Nonostante nei requisiti precedenti siano stati individuati quali sono le mi-sure che caratterizzano i singoli fatti e siano stati evidenziati alcune dimensioni degeneri, nel seguito verr`a mostrato il riferimento alle dimensioni degeneri non esplicitamente dichiarate. Sia nella definizione delle dimensioni degeneri sia per la definizione delle misure sono stati considerati solo quelli di esplicito interesse per la trattazione qui esposta, ma si sottolinea il fatto che la Regione ha richiesto l’inserimento di ulteriori campi.

Si mostra nel seguito la tabella delle dimensioni degeneri dei fatti. Dimensioni degeneri

Et`aBambiniDa Definisce l’et`a minima dei bambini autorizzati accolti Et`aBambiniA Definisce l’et`a massima dei bambini autorizzati accolti AttoN Definisce il numero dell’atto dell’autorizzazione AttoIl Definisce la data dell’autorizzazione

DataInserimento Definisce la data di inizio dell’autorizzazione DataDecorrenza Definisce la data di decorrenza dell’autorizzazione Anno Definisce l’anno di riferimento dell’autorizzazione Tipologia Definisce lo stato dell’autorizzazione

La tabella delle misure analizzata presenta quindi un’unica misura, Capacita-Ricettiva.

Misure

Misura Descrizione Derivabilit`a

CapacitaRicettiva Numero di bambini autorizzati No

CapacitaRicettiva risulta essere una misura additiva, ed esprime il numero di bam-bini che sono stati autorizzati dal comune ad essere ospitati dal servizio sulla base del titolare di riferimento.

(35)

3.5. CONCLUSIONI 35

3.5

Conclusioni

In questo capitolo `e stata descritta la fase di analisi dei requisiti specificatamen-te al processo Autorizzazione. Si prosegue descrivendo la fase di progettazione concettuale e relazionale del data mart associato al processo Autorizzazione.

(36)
(37)

Capitolo 4

MODELLAZIONE

CONCETTUALE E LOGICA

DEL DATA MART

AUTORIZZAZIONE

Si presenta la progettazione concettuale e logica relataiva al processo Autorizza-zione.

Si procede alla definizione dei data mart attraverso la definizione di: • Schemi concettuali iniziali

• Schemi concettuali finali

• Trasformazione di ciascun schema concettuale finale in uno schema relazio-nale a stella

In questo capitolo verr`a effettuata la modellazione relativa la fatto Autorizza-zione, mentre nei capitoli successivi si parler`a della modellazione del fatto Scheda di Unit`a di Offerta, per vederne l’integrazione.

4.1

Metodologia Seguita

A partire dall’analisi dei requisiti, per rappresentare a livello concettuale la strut-tura di un data warehouse con un formalismo grafico, si utilizzer`a il modello di-mensionale dei fatti (Dimensional Fact Model DFM) di tipo concettuale grafico.

(38)

Questa forma di modellazione permette di individuare e di focalizzare l’attenzione su quali sono esattamente i fatti da modellare, e quali le misure e le dimensioni da considerare, passando da una modellazione concettuale inizia ad una finale.

Dalla fase precedente si evidenzia il fatto Autorizzazione, e si individua il da-tamart. Ogni datamart considera le misure di interesse, le dimensioni e gli attributi dimensionali. Quando si effettua questo tipo di modellazione si devono tenere in considerazione numerosi aspetti, che permettono di ottenere un data warehouse omogeneo e significativo: `e infatti importante scegliere la granularit`a dei fatti, e definire con precisione il significato delle misure, del le dimensioni e degli attributi dimensionali di interesse. Molto rilevante `e stata la scelta delle dimensioni del fat-to, che hanno permesso di fare analisi rispondendo a domande come chi da luogo al fatto con le sue azioni e decisioni?, quando si verifica il fatto?, dove si verifica il fatto? e cosa sono i beni e i servizi oggetti di un fatto?. Nel caso in esame per il fatto Autorizzazione si individuano due dimensioni principali. Un esempio che descrive il modello concettuale di un fatto chiamato Vendite `e mostrato in figura.

Vendite Amt Data giorno mese anno Market Provincia Citta Regione Prodotto Prezzo Categoria Nome

Figura 4.1: Modello concettuale di Vendite

La modellazione risulta essere quindi un passaggio molto delicato e rilevante du-rante la progettazione del data warehouse.

Una volta ottenuto il data mart viene svolto un ulteriore passo di modellazione in cui si trasforma il data mart stesso in un modello relazionale logico.

Lo schema che verr`a utilizzato a livello logico sar`a di tipo a costellazione. Tale scelta `e stata dettata dal fatto che sono presenti due tabelle dei fatti che al tempo stesso condividono pi`u dimensioni. Il data warehouse che si gestir`a sar`a di tipo ROLAP (Relational On Line Analytical Processing), quindi i fatti e le dimensioni verranno rappresentati attraverso tabelle relazionali.

La creazione di un database OLAP consiste nell’effettuare una fotografia del-le informazioni in un determinato momento allo scopo di effettuare supporto aldel-le

(39)

4.1. METODOLOGIA SEGUITA 39 Vendite PKVendite FKData FKProdotto FKMarket Amt Data PkData giorno mese anno Prodotto PKcodTitolare Categoria Prezzo Market PkMarket citta provincia regione

Figura 4.2: Modello logico di Vendite

decisioni prendendo grandi quantit`a di dati storici, sintetici, multidimensionali e integrati, in cui dirigenti e analisti permettono di fare analisi dei dati.

(40)

4.2

Modellazione Concettuale del fatto Autorizzazione

Si mostra nel seguito lo schema concettuale relativo al fatto di interesse Autorizza-zione. Autorizzazione CapacitaRicettiva Titolare DenominazioneTitolare ComuneTitolare ISTATcomuneTitolare NaturaGiuridicaTspecifica NaturaGiuridicaTPubPriv Anno Comune Competente EtaBambiniDa EtaBambiniA Servizio Educativo DenominazioneServizio ComuneServizio ISTATcomuneServizio TipologiaServizio Latitudine Longitudine Tipologia Data Inserimento Data Decorrenza AttoN AttoIl

Figura 4.3: Modello concettuale del data mart Autorizzazione `

E possibile osservare che Autorizzazione si collega a due delle tre dimensioni pre-sentate, oltre a possedere molti attributi descrittivi di interesse, come ad esempio l’et`a minima dei bambini che possono essere accolti ed l’et`a massima.

Da questo primo schema di data mart si pu`o notare come alcuni attributi de-scrittivi siano utilizzati in maniera pi`u rilevante; guardando inoltre gli attributi di-mensionali, si pu`o in questo primo caso individuare come gli attributi considerati permettano di fare successive analisi a un livello di dettaglio minore: ad esempio per la dimensione Titolare non consideriamo attributi quale l’indirizzo, il numero civico o il codice telefonico, poco rilevanti per analisi di supporto, ma teniamo in considerazione altri aspetti quali il nome del comune del titolare codice ISTAT, la natura giuridica specifica e generica(pubblica/privata), e si pu`o, al caso di maggio-re dettaglio, decidemaggio-re di famaggio-re analisi considerando la denominazione del titolamaggio-re, supponendo sia un valore univoco.

Si cerca quindi di modellare a livello concettuale il fenomeno aziendale: si in-dividua qual `u il fenomeno e sulla base di quali prospettive effettuare le analisi: ad esempio se si ritiene necessario analizzare il numero di autorizzazioni in base alla natura giuridica pubblica/privata dei titolare, dovremo considerare la dimensione Titolare e l’attributo dimensionale natura giuridica titolare pubblica privata.

(41)

4.3. MODELLAZIONE LOGICA 41

4.3

Modellazione Logica del fatto Autorizzazione

Generalmente per ogni data mart si individuano le chiavi primarie (PK Primary Key) delle tabelle dei fatti e delle tabelle dimensionali, in taluni casi usando chiavi surrogate. Si definiscono inoltre le chiavi esterne delle tabelle dei fatti, che sono definite come attributi che permettono il collegamento con le tabelle dimensionali: le chiavi esterne ( FK Foreign Key) per le tabelle dimensionali assumeranno i va-lori delle relative chiavi primarie delle tabelle delle dimensioni.

Nel caso del data mart Autorizzazione si ha una chiave primaria ID autorizzazio-ne; Codice Autorizzazione che permette di individuare una singola autorizzazione e come questa evolve nel tempo. L’autorizzazione si collega alla tabella dimen-sionale dei servizi educativi e dei titolari: per ognuna di esse si crea nella tabella relazionale del fatto Autorizzazione la relativa chiave esterna.

Autorizzazione IdAutorizzazionePK CodiceAutorizzazionePK FKservizioEducativo FKtitolare CapacitaRicettiva ComuneCompetente DataInserimento DataDecorrenza AttoNumero AttoIl Anno EtaBambiniDa EtaBambiniA Tipologia Servizio Educativo PkCodServizio DenominazioneServizio ComuneServizio ISTATcomuneServizio CAPservizio Latitudine Longitudine TipologiaServizio Titolare PKcodTitolare DenominazioneTitolare NaturaGiuridicaTPubPriv NaturaGiuridicaTSpecifica ComuneTitolare ISTATcomuneTitolare

Figura 4.4: Schema logico del data mart Autorizzazione

Quello che viene effettuato `e una trasformazione del modello precedente, passando alla definizione di una relazione per ogni dimensione di interesse, considerando gli attributi dimensionali come attributi della tabella dimensionale definitiva e consi-derando gli attributi descrittivi e le misure come attributi della relazione descrivente il fenomeno.

(42)

4.4

Conclusioni

`

E stata descritta la metodologia utilizzata per ottenere il modello relazionale del primo data mart di interessse, Autorizzazione. Si passer`a ora ad analizzare il se-condo processo, per poi definire il rispettivo modello concettuale ed ottenere una visione pi`u completa.

(43)

Capitolo 5

ANALISI DEI REQUISITI DEL

PROCESSO SCHEDA DI

UNIT `

A di OFFERTA

Nei capitoli precedenti `e stata pi`u volte evidenziata la presenza di un ulteriore processo, la compilazione del questionario della Scheda di Unit`a di Offerta. Si descriveranno le fasi seguite durante l’analisi dei requisiti.

5.1

Analisi del processo aziendale

La Regione `e fortemente interessata anche al processo di redazione del questionario della scheda di unit`a di offerta.

La compilazione della scheda di unit`a di offerta `e un’operazione che viene controllata in maniera pi`u diretta dalla Regione:

• la regione stabilisce quando ritiene opportuno far compilare ai titolari del servizi educativi autorizzati il questionario.

• il titolare inserisce tutti i dati nella scheda e una volta compilata la valida. • terminato il periodo di compilazione la Regione controlla i dati inseriti. Tale compilazione `e strettamente collegata alle definizione di un’autorizzazione. Si osserva che i due processi presentati sono strettamente collegati in quanto non pu`o esistere una scheda di unit`a di offerta se non `e presente la relativa autorizzazione, ma si riferiscono a richieste informative diverse; infatti, secondo la logica richiesta

(44)

dalla Regione, inizialmente i comuni creeranno un’autorizzazione per abilitare un titolare alla sua attivit`a di gestione del servizio educativo, mentre in un secondo momento la Regione vorr`a avere le informazioni relative all’unit`a di offerta, ossia al servizio educativo attivo con tutte le caratteristiche del funzionamento.

5.2

Raccolta dei requisiti di analisi dei dati

Tale fase si occupa di analizzare i requisiti richiesti dal committente per la stesura del questionario della scheda. Si mostreranno i requisiti evidenziati, le metriche da calcolare e le prospettive di analisi di interesse.

Anche in questo caso per ogni reqisito verr`a spiegata l’interpretazione data in linea con la specifica del cliente, in questo caso per il processo Scheda di Unit`a di Offerta.

5.2.1 Requisiti per il processo della Scheda di Unit`a di offerta

In relazione alla scheda di unit`a di offerta, sulla base della sua definizione, posso-no essere fatte molteplici analisi. Si ricorda che la scheda di unit`a di offerta deve permettere di riassumere tutte le informazioni relative alle autorizzazioni, ai tito-lari, ai gestori e ai servizi educativi. Devono essere mostrate le informazioni che evidenzino come il titolare del servizio educativo a lui associato svolge le opera-zioni di gestione del servizio, evidenziando i bambini accolti e autorizzati, i giorni di apertura, l’orario di apertura, le informazioni di struttura, le entrate e le uscite registrate nell’anno solare in corso.

Si mostrano i requisiti raccolti per il suddetto processo.

ID Requisito

1

Calcolare il numero delle schede di unit`a di of-ferta per stato della scheda, per anno e numero di rilevazione

Poich´e la scheda di unit`a di offerta viene compilata solamente in alcuni periodi, essa pu`o non essere stata completata: per questo motivo si richiede di specificare il totale delle schede sulla base dello stato, la rilevazione di riferimento e l’anno in cui tale scheda `e stata registrata.

(45)

5.2. RACCOLTA DEI REQUISITI DI ANALISI DEI DATI 45

ID Requisito

2 Calcolare il numero di gestori associati a schede di unit`a di offerta per natura giuridica e sede

Come per i titolari, anche i gestori sono caratterizzati da un insieme di informazioni che li identificano. Poich´e i gestori sono un numero ridotti e di minore importanza per il sistema, il numero di informazioni per ogni gestore non devono essere troppo ampio.

ID Requisito

3

Considerando le schede di unit`a di offer-ta, calcolare il numero di bambini autorizzati, convenzionati con il pubblico e il privato

ID Requisito

4 Calcolare il numero di schede di unit`a di offerta in cui il titolare coincide con il gestore

La scheda di unit`a di offerta deve dare informazioni riguardante la gestione del servizio educativo: il servizio pu`o essere gestito interamente dal titolare o il titolare pu`o decidere di esternalizzare alcune attivit`a.

ID Requisito

5

Calcolare il numero dei bambini accolti totale e accolti suddivisi per genere, disabilit`a, cittadinan-za europea e non, al tempo giornaliero di presen-za nel servizio sulla base delle schede di unit`a di offerta

Si richiede di tenere traccia del numero di bambini che effettivamente sono presenti in struttura, secondo diverse categorie.

ID Requisito

6

Calcolare il numero degli educatori totali, per ti-tolo di studio sulla base delle informazioni dalle schede di unit`a di offerta

Si richiede di tenere traccia del numero di educatori che lavorano all’interno del servizio, secondo diverse categorie.

(46)

ID Requisito

7

Calcolare il totale delle superfici dei servi-zi educativi nette ed esterne sulla base delle informazioni dalle schede di unit`a di offerta

Si richiede di tenere traccia del delle caratteristiche strutturali dell’edificio in cui i bambini risiedono.

ID Requisito

8

Calcolare il numero di schede di unit`a di offerta con servizi educativi con mensa per tipologia del servizio educativo. Calcolare il numero di sche-de di unit`a di offerta con servizi educativi che possono ricevere pasti per tipologia di servizio educativo

ID Requisito

9

Calcolare il totale delle entrate e delle spese per servizio educativo,comune del servizio educativo sulla base delle informazioni dalle schede di unit`a di offerta

5.3

Specifica dei requisiti di analisi

Una volta raccolti i requisiti `e opportuno classificarli individuando i possibili fatti, misure e dimensioni. Si proceder`a quindi ad analizzare tutte le fasi che portano alla definizione delle caratteristiche dei fatti di interesse, individuandone le misure e gli attributi descrittivi, e le caratteristiche delle dimensioni, individuandone gli attributi, le gerarchie e la condivisione di dimensioni tra pi`u fatti.

5.3.1 Specifica dei requisiti per il processo Scheda di Unit`a di Offerta Si individuano le dimensioni e le metriche per i requisiti inerenti il processo di stesura delle Schede di unit`a di Offerta.

Si mostra nel seguito le informazioni di interesse, dove il numero del requisito si riferisce alla fase precedente.

(47)

5.3. SPECIFICA DEI REQUISITI DI ANALISI 47

Requisito Dimensioni Misura Aggregazione

1

SchedaUnit`aOfferta( Valida,

AnnoScheda, Rilevazione)

Non presente conteggio

Requisito Dimensioni Misura Aggregazione

2 Gestore( DenominazioneGestore, SedeGestore, NaturaGiuridicaGspecifica, NaturaGiuridicaGPubPriv), SchedaUnit`aDiOfferta(Gestore)

Non presente conteggio

Requisito Dimensioni Misura Aggregazione

3 SchedaUnit`aDiOfferta( PostiConvenzionati, PostiConvPubblici, PostiConvPrivati) PostiConvenzionati PostiConvPubblico PostiConvPrivati somma

Requisito Dimensioni Misura Aggregazione

4 SchedaUnit`adiOfferta( GestoreTitolare, Gestore), Gestore( DenominazioneGestore)

(48)

Requisito Dimensioni Misura Aggregazione 5 SchedaUnit`aDiOfferta( BambiniMaschi, BambiniFemmine, BambiniDivAbili, BambiniNoEuropei, BambiniTempoPieno, BambiniTempoParziale, BambiniTotale) BambiniMaschi, BambiniFemmine, BambiniDivAbili, BambiniNoEuropei, BambiniTempoPieno, BambiniTempoParziale, BambiniTotale somma

Requisito Dimensioni Misura Aggregazione

6 SchedaUnit`aDiOfferta( EducatoriDiploma, EducatoriLaurea, EducatoriAltroTitolo, EducatoriTotale) EducatoriDiploma, EducatoriLaurea, EducatoriAltroTitolo, EducatoriTotale somma

Requisito Dimensioni Misura Aggregazione

7 SchedaUnit`aDiOfferta( SuperficieNetta, SuperficieSpaziEsterni) SuperficieNetta, SuperficieSpaziEsterni somma

Requisito Dimensioni Misura Aggregazione

8 SchedaUnit`aDiOfferta( ServizioEducativo, Titolare, PresenzaMensa, PresenzaRecezionePasti), ServizioEducativo( DenominazioneServizio, TipologiaServizio)

(49)

5.3. SPECIFICA DEI REQUISITI DI ANALISI 49

Requisito Dimensioni Misura Aggregazione

9 SchedaUnit`aDiOfferta( Spese, Entrate, ServizioEducativo), Servizio Educativo( DenominazioneServizio, ComuneServizio) Spese, Entrate somma

5.3.2 Individuazione dei fatti

Si mostra anche in questo caso il fatto di interesse, definendone la granularit`a. Le schede di unit`a di offerta, collegate alla definizione di servizi educativi, titolari e gestori caratterizzano uno dei processi fondamentali.

Si prosegue la trattazione mostrando la tabella dei fatti, dove si esprimono le dimensioni e le misure principali in forma sintetica, per poi scendere nel dettaglio attraverso la definizione della tabella delle dimensioni e degli attributi dimensiona-li.

La tabella dei fatti risultante `e mostrata nel seguito. Fatto di interesse Scheda di Unit`a di Offerta

Descrizione del fatto Un fatto riguarda la scheda di unit`a di of-ferta relativa al funzionamento del servi-zio in tutti i suoi aspetti sulla base del titolare e del gestore che la gestisce Dimensioni preliminari Servizio Educativo, Titolare,Gestore Misure preliminari Numero bambini accolti,spese in uscita,

fondi in entrata, superficie del servizio autorizzata, numero giorni di apertura

5.3.3 Individuazione delle dimensioni

Si sono riscontrate le medesime dimensioni del processo precedente, con l’ag-giunta della dimensione Gestore. Per una pi`u agevole analisi si mostra sono la definizione della nuova dimensione.

(50)

La tabella delle dimensioni viene mostrata nel seguito, evidenziando solo la nuova dimensione.

Nome Gestore

Descrizione Un titolare come colui che pu`o gestire una parte o la totalit`a di un servizio sulla base delle decisioni del titolare Granularit`a Un singolo gestore caratterizzato dai propri dati anagrafici

5.3.4 Individuazione degli attributi dimensionali

Si prosegue mostrando nel dettaglio quali sono le caratteristiche della nuova tabella dimensionale individuata,coinvolta nel solo processo di rilevazione.

Gestore

Denominazione Gestore Definisce il nome proprio del gestore

Sede gestore Definisce la sede

ammini-strativa del gestore

NaturaGiuridicaGPubPriv Definisce se il gestore appar-tiene alla classe dei titolari pubblici o privati

NaturaGiuridicaGSpecifica Definisce in maniera specifi-ca quale `e la natura giuridispecifi-ca del gestore

5.3.5 Le gerarchie dimensionali

Considerando questa nuova dimensione si osserva la presenza di una gerarchia. Questa caratteristica `e espressa nella tabella delle gerarchie dimensionali.

GERARCHIA DIMENSIONALE

Dimensione Gestore

Gerarchia NaturaGiuridicaGspecifica →

NaturaGiuridicaGPubPriv

(51)

5.3. SPECIFICA DEI REQUISITI DI ANALISI 51 5.3.6 Definizione delle misure e delle dimensioni degeneri

Individuate le dimensioni principali, si pu`o passare alla descrizione delle misure e delle dimensioni degeneri del fatto di interesse. Mostriamo nel seguito la tabella delle dimensioni degeneri.

Dimensioni degeneri

AnnoRilevazione Indica l’anno in cui viene effettuata la rilevazione

Rilevazione Indica il numero di rilevazione all’in-terno dell’anno

GestoreTitolare Indica se il gestore coincide con il titolare

PresenzaMensa Indica se il servizio educativo ‘e adi-bito ad avere una mensa interna nella struttura (vero/falso)

PresenzaRecezionePasti Indica se il servizio educativo `e adi-bito ad accogliere pasti provenienti da strutture esterne (vero/falso) RettaMinTempoPieno Definisce l’importo minimo della

ret-ta a tempo pieno per i bambini accolti

RettaMaxTempoPieno Definisce l’importo massimo della retta a tempo pieno per i bambini accolti

RettaMinTempoParziale Definisce l’importo minimo della ret-ta a tempo parziale per i bambini accolti

RettaMaxTempoParziale Definisce l’importo massimo della retta a tempo parziale per i bambini accolti

(52)

Sia nella definizione deglle dimensioni degeneri sia per la definizione delle misure sono stati considerati solo quelli di esplicito interesse per la trattazione qui esposta, ma si sottolinea il fatto che la Regione ha richiesto l’inserimento di ulteriori campi.

Mostriamo la tabella delle misure, evidenziando le informazioni di aggregabi-lit`a e derivabiaggregabi-lit`a.

Misure

Misura Descrizione Derivabilit`a

PostiConvenzionati Posti autorizzati e convenzionati Si PostiConvPubblici Posti convenzionati con il pubblico No PostiConviPrivati Posti convenzionati con il privato No

BambiniMaschi Bambini maschi No

BambiniFemmine Bambini femmine No

BambiniDivAbili Bambini diversamente abili No

BambiniNoEuropei Bambini con cittadinanza non europea No

BambiniTotale Bambini totali Si

BambiniTempoPieno Bambini accolti a tempo pieno No BambiniTempoParziale Bambini accolti a tempo parziale No EducatoriDiploma Educatori con diploma di secondo grado No EducatoriAltroTitolo Educatori con altro titolo di studio No

EducatoriTotale Educatori totale Si

SupercieNetta Mq di superficie interna del servizio No SupercieSpaziEsterni Mq di superficie esterna del servizio No

Spese Spese sostenute nell’anno No

Entrate Entrate ricevute nell’anno No

Tutte le misure sopra elencate risultano essere di tipo additivo.

5.4

Relazioni tra i fatti e le dimensioni

Si espongono infine le relazioni tra i fatti considerati e le dimensioni dei fatti, mostrando ogni dimensione a quali fatti `e comune e a quali no.

(53)

5.5. CONCLUSIONI 53

Dimensione Autorizzazione Scheda di Unit`a di Offerta

Titolare X X

Servizio Educativo X X

Gestore X

Da questa tabella `e possibile vedere come i due fatti condividano dimensioni e di quali sono le caratteristiche comuni.

5.5

Conclusioni

In questo capitolo `e stata descritta la fase di analisi dei requisiti specificatamente al processo Scheda di Unit`a di Offerta. Si prosegue descrivendo la fase di progetta-zione concettuale e relazionale del data mart associato al processo Scheda di Unit`a di Offerta, seguendo la stessa metodologia intrapresa per il fatto Autorizzazione.

(54)
(55)

Capitolo 6

MODELLAZIONE

CONCETTUALE E LOGICA

DEL DATA MART SCHEDA DI

UNIT `

A DI OFFERTA

Si presenta il percorso seguito per ottenere il modello logico del fatto Scheda di Unit`a di Offerta, partendo dalle considerazioni relative all’analisi dei requisiti e passando attraverso la definizione di uno schema concettuale. Il procedimento sar`a il medesimo di quello seguiro per la definzione del modello del data mart per il processo Autorizzazione.

6.1

Modellazione Concettuale

Una volta descritti i passi effettuati necessari alla creazione dello schema concet-tuale e relazionale del primo fatto di interesse si passer`a a descrivere il secondo, seguendo le stesse modalit`a descritte. La scheda di unit`a di offerta, sebbene esiste solo se `e stata creata un’autorizzazione, risulta essere un fenomeno indipendente, dettato altres anche dallo scopo informativo richiesto.

Dopo aver definito nella fase di raccolta e specifica dei requisiti quali sono le misu-re e le dimensioni di intemisu-resse sulla base delle richieste del committente, si cmisu-reer`a il primo data mart che mi rappresenta a livello concettuale il fatto e le relazioni che esso possiede.

(56)

Scheda di unita di Offerta PostiConvenzionati PostiConvPubblici PostiConvPrivati BambiniFemmine BambiniMaschi BambiniDivAbili BambiniNoEuropei BambiniTotale BambiniTempoPieno BambiniTempoParziale EducatoriDiploma EducatoriLaurea EducatoriAltroTitolo EducatoriTotale SuperficieNetta SuperficieSpaziEsterni Spese Entrate Titolare DenominazioneTitolare ComuneTitolare ISTATcomuneTitolare NaturaGiuridicaTspecifica NaturaGiuridicaTPubPriv RettaMinTempoParziale RettaMaxTempoParziale PresenzaMensa PresenzaRecezionePasti RettaMinTempoPieno RettaMax TempoPieno AnnoRilevazione Servizio Educativo ISTATcomuneServizio TipologiaServizio Latitudine Longitudine DenominazioneServizio ComuneServizio Rilevazione Valida GestoreTitolare Gestore Sede DenominazioneGestore NaturaGiuridicaGSpecifica NaturaGiuridicaGPubPriv

Figura 6.1: Modello concettuale del data mart Scheda di unita di Offerta

Sapevamo che la definizione della scheda di unit`a di offerta conteneva un gran numero di misure ma anche alcuni attributi descrittivi come valore retta minima tempo pieno o anno di rilevazione. Anche in questo caso il fatto di interesse `u col-legato ad alcune dimensioni, dove per ognuna si individuano gli attributi associati. Sia nella definizione della natura giuridica del titolare che del gestore si pu`o vedere la relazione gerarchica presente.

6.2

Modellazione Logica del fatto Scheda di unit`a di

offer-ta

Nel caso del data mart relativo al fatto Scheda Unit`a di Offerta si individua la chiave primaria costituita da un solo attributo PK id UO e chiavi esterne relative

(57)

6.2. MODELLAZIONE LOGICA 57 alle tabella dimensionali Gestore e Servizi Educativi e Titolare. In questa seconda relazione sono presenti molte pi`u misure.

Scheda di Unita di Offerta IdUoPK FKgestore FKservizioEducativo FKtitolare AnnoRilevazione Rilevazione Valida GestoreTitolare PresenzaMensa PresenzaRecezionePasti RettaMinTempoParziale RettaMaxTempoParziale RettaMinTempoTotale RettaMaxTempoTotale PostiConvenzionati PostiConvPubblici PostiConvPrivati BambiniMaschi BambiniFemmine BambiniDivAbili BambiniNonEuropei BambiniTempoParziale BambiniTempoPieno BambiniTotale educatoriDiploma educatoriLaurea EducatoriAltroTitolo EducatoriTotale SuperficieNetta SuperficieSpaziEsterni Spese Entrate Tipologia Gestore PkidServizio DenominazioneGestore SedeGestore NaturaGiuridicaGPubPriv NaturaGiuridicaGSpecifica Titolare PKcodTitolare DenominazioneTitolare NaturaGiuridicaTPubPriv NaturaGiuridicaTSpecifica ComuneTitolare ISTATcomuneTitolare Servizio Educativo PkCodServizio DenominazioneServizio ComuneServizio ISTATcomuneServizio CAPservizio Latitudine Longitudine TipologiaServizio

(58)

6.3

Conclusioni

`

E stato presentato il percorso seguito per ottenere il modello logico del data mart Scheda di Unit`a di Offerta. Avendo ora a disposizione gli schemi concettuali dei due data mart, e vedendo che essi sono strettamente collegati e condividono dimensioni, si mostrer`a nei capitoli successivi i legami esistenti tra essi.

Figura

Figura 2.1: Il sistema scolastico italiano
Figura 2.3: Organizzazione regionale
Figura 2.4: Interazioni riguardanti la Regione
Figura 4.1: Modello concettuale di Vendite
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