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5. FENOMENI PARALINGUISTICI

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Academic year: 2021

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5. FENOMENI PARALINGUISTICI

5.1. Introduzione

In questo capitolo verrà presentata un’analisi dei fenomeni paralinguistici descritti nei capitoli precedenti.

I risultati delle occorrenze di ogni singolo fenomeno sono stati ottenuti interrogando il motore di ricerca XCDE (v. Capitolo 4).

Il corpus di riferimento, come precisato nel Capitolo 2, si compone di due puntate della trasmissione televisiva “Porta a porta”, della durata ciascuna di 100 minuti circa, corrispondenti a 1.173 enunciati la Puntata 1 e 1.315 enunciati la Puntata 2.

L’analisi e la sintesi dei fenomeni paralinguistici sarà condotta prestando particolare attenzione alle differenze tra le due puntate, evidenziate anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche.

Data la scarsa rappresentatività del campione in esame, i risultati non hanno la pretesa di assumere valore statistico estensibile all’intero campo della lingua parlata in televisione, si presentano altresì come punto di partenza per quanti siano interessati a studi di questo tipo e come base per la costituzione di un corpus di parlato televisivo più ampio.

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5.2. Disfluenza

5.2.1. Frammenti e incomprensioni

Caratteristiche del parlato sono l’immediatezza e la velocità di locuzione. Questo porta ad una produzione non sempre completa e comprensibile, a fenomeni che disturbano e complicano la comunicazione.

Nel presente lavoro sono stati individuati e opportunamente codificati questi fenomeni lessicali di disfluenza: parole incomplete, parole dubbie, parti di testo inintelleggibile, frammenti fonologici.

Riportiamo di seguito due rappresentazioni grafiche che mostrano le percentuali di occorrenza dei vari fenomeni nelle due puntate e dalle quali risulta evidente una netta prevalenza dei casi di parlato inintelleggibile. Puntata 1 3% 2% 2% 59% 34% parole dubbie parole incomplete frammenti parlato inintelleggibile parlato inintellegg. con estens.

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Puntata 2 1% 5% 3% 68% 23% parole dubbie parole incomplete frammenti parlato inintelleggibile parlato inintellegg. con estens.

Grafico 2

Come è visibile dal Grafico 1, le occorrenze di parole incomplete e di frammenti fonologici sono quasi nulle nella Puntata 1: 2 parole incomplete e un solo frammento; leggermente più frequenti nella Puntata 2 (Grafico 2): 11 parole incomplete e 6 frammenti. Questa maggiore incidenza è facilmente attribuibile alla maggior concitazione, e quindi maggior velocità di locuzione, che caratterizza il confronto politico della Puntata 2 rispetto alla conversazione più distesa della Puntata 1.

Inoltre, delle 11 occorrenze di parole incomplete nella Puntata 2, 4 sono casi in cui la parola incompleta occorre in fine di enunciato e in corrispondenza di una interruzione (v. § 5.3.2) da parte di un altro parlante: modalità tipica, e molto frequente nel nostro corpus, che caratterizza il discorso conflittuale.

Lo stesso molto bassa è la frequenza di parole dubbie: solo 2 in ciascuna puntata. Oltretutto, per quanto riguarda la Puntata 1 si tratta di parole marcate come dubbie dalla codificatrice non a causa di una non comprensione delle parole, ma di una non conoscenza dei termini e della loro corretta grafia, perché stranieri.

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Notevole invece è il numero di occorrenze di parlato inintelleggibile: 58 occorrenze nella Puntata 1, tra le quali di 21 è stato possibile misurare l’estensione; 188 occorrenze nella Puntata 2, delle quali 48 con estensione.

Riportiamo una rappresentazione grafica dalla quale si evince l’entità nettamente maggiore di occorrenze di parlato inintelleggibile nella Puntata 2, rispetto alla Puntata 1.

Parlato inintelleggibile 37 21 140 48 0 20 40 60 80 100 120 140 160

parlato inintelleggibile parlato inintelleg. con estens. Occo rr en ze Puntata 1 Puntata 2 Grafico 3

Anche in questo caso la causa è da ascrivere alla maggior concitazione e velocità di esecuzione che contraddistingue il parlato della Puntata 2. Inoltre le occorrenze di parlato inintelleggibile sono spesso in corrispondenza di sovrapposizioni tra turni di parola, ovvero momenti in cui due o più parlanti parlano insieme, rendendo difficoltosa la comprensione (v. § 5.3.2).

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5.2.2. Interiezioni

Tra i vari fenomeni di disfluenza sono state considerate le interiezioni, cioè quella categoria lessicale che trasmette il significato di un’intera frase e che può perciò costituire da sola un atto linguistico completo, utilizzando un linguaggio olofrastico contrapposto a quello che più spesso usiamo, il cosiddetto linguaggio articolato (Poggi 1995: 403). In totale le occorrenze delle interiezioni nelle due puntate sono: 158 nella Puntata 1 e 166 nella Puntata 2. Quindi una frequenza che potremmo considerare, visto lo scarto irrisorio tra le due puntate, paritetica.

Dal momento che le interiezioni hanno valore di frasi complete è opportuno al fine di un’analisi efficace specificarne il significato attraverso una parafrasi articolata.

In particolare, le interiezioni da noi esaminate hanno i seguenti significati:

a) Ah: indica comprensione di un enunciato precedente (10 occorrenze nella Puntata 1 e 5 occorrenze nella Puntata 2).

b) Ah!: rivela stupore o meraviglia (6 occorrenze nella Puntata 1 e 3 occorrenze nella Puntata 2).

c) Oh: indica conferma (4 occorrenze nella Puntata 1 e 5 occorrenze nella Puntata 2).

d) Oh!: indica soddisfazione, approvazione (una occorrenza nella Puntata 1 e 10 occorrenze nella Puntata 2).

e) Eh: rivela indecisione sulla scelta di una parola, di solito è allungata con la funzione di appoggio fonetico (66 occorrenze nella Puntata 1 e 94 occorrenze nella Puntata 2).

f) Eh!: come Oh! indica approvazione e conferma (27 occorrenze nella Puntata 1 e 31 occorrenze nella Puntata 2).

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g) Eh?: è usato come richiesta di informazioni (21 occorrenze nella Puntata 1 e una occorrenza nella Puntata 2).

h) Mah: rivela incredulità (una occorrenza nella Puntata 1 e 3 occorrenze nella Puntata 2).

i) Mh/Uhm/Ehm: indicano attenzione, assenso da parte dell’interlocutore, dubbio (12 occorrenze nella Puntata 1 e 8 nella Puntata 2).

j) Be’: segnala l’inizio di un turno o il cambiamento di tema nello stesso turno (10 occorrenze nella Puntata 1 e 6 occorrenze nella Puntata 2).

A seconda poi della posizione in cui si trova all’interno dell’enunciato, l’interiezione assume sfumature di significato diverse. Di seguito riportiamo le rappresentazioni grafiche delle percentuali di occorrenza dei vari tipi di interiezioni, dalle quali si evince che, così come per i grafici 1 e 2, le percentuali delle due puntate sono tra loro molto vicine, tranne che per quanto riguarda l’interiezione eh?.

Puntata 1 6% 4% 3% 1% 42% 17% 13% 1% 1% 1% 5% 6% ah ah! oh oh! eh eh! eh? mah mh uhm ehm be' Grafico 4

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Puntata 2 3% 2% 3% 6% 56% 19% 1% 2% 2% 0% 2% 4% ah ah! oh oh! eh eh! eh? mah mh uhm ehm be' Grafico 5

L’incidenza delle interiezioni nel nostro corpus non è molto alta, circa una ogni 7/8 enunciati: ci si aspetterebbe che in un testo di parlato faccia a faccia fosse più alta. Questo risultato potremmo spiegarlo considerando che le interiezioni comunicano per lo più emozioni e stati d’animo: in una trasmissione televisiva la situazione, la soggezione della telecamera e del pubblico, portano ad un maggiore controllo e ad un più basso grado di spontaneità e immediatezza, cause principali della produzione di interiezioni.

L’interiezione più frequente in entrambe le puntate è eh, che indica un suono d’appoggio nell’indecisione e può essere considerata all’interno del discorso come pausa piena: con questo termine si indicano quelle produzioni foniche adottate come convenzioni per mantenere un turno di parola mentre si stanno formulando le parole seguenti (SI-TAL 2000: 41). Si tratta di un fenomeno legato alla difficoltà di preorganizzare il proprio intervento in tempo reale: la lieve maggioranza di occorrenze nella Puntata 2 (94), rispetto alla Puntata

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1 (66) può essere determinata dalla maggior elaborazione e lunghezza degli enunciati della Puntata 2, nella quale il discorso politico porta ad una complessità testuale maggiore.

Una differenza invece significativa è, come già notato, nell’incidenza dell’interiezione eh? (21 occorrenze nella Puntata 1 e una sola occorrenza nella Puntata 2): una possibile spiegazione potrebbe essere nel carattere conflittuale della conversazione politica, che nei momenti di più acceso dibattito arriva a violare le “regole di cooperazione discorsiva” (v. § 1.1.3) e che è caratterizzata soprattutto dalla concitazione e dalla velocità nello scambio di battute, che non permette quindi di soffermarsi a richiedere spiegazioni.

Inoltre, si deve considerare la natura stessa di questo tipo di conversazione faccia a faccia, che non è una conversazione faccia a faccia autentica. Questo vale in generale per tutte le conversazioni in televisione, che sono solo pretesti per fare spettacolo o intrattenimento. Ma mentre nella Puntata 1 si ha un esempio di parlato spontaneo che si avvicina molto a quello autentico; nel caso della Puntata 2 di fatto i partecipanti alla conversazione non hanno interesse a ciò che dicono gli altri, perché si presume che già lo sappiano: sono altresì preparati a controbattere qualsiasi argomento venga avanzato dalla parte politica avversa e ad affermare invece la loro posizione. Infatti, il discorso politico televisivo si connota come discorso suasivo1 oltre che persuasivo (Dell’Anna, Lala 2004: 27), non rivolto, anche nel caso di un talk-show, ai diretti interlocutori ma al pubblico, ossia ai possibili elettori.

1 Eco (1986) intende per discorso “suasivo” un discorso che mette in opera tecniche di persuasione

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5.2.3. Allungamenti e pause

Nel paragrafo precedente abbiamo dimostrato come l’interiezione eh può essere considerata come una pausa piena, frequente nel parlato e legata alla difficoltà di microprogettazione, altri fenomeni relativi a questo problema sono le pause vuote (97 occorrenze nella Puntata 1 e e 86 occorrenze nella Puntata 2) e l’allungamento vocalico (45 occorrenze nella Puntata 1 e 21 occorrenze nella Puntata 2): entrambe permettono di prendere tempo per elaborare ciò che si sta per dire. L’allungamento vocalico può occorrere in posizione iniziale, centrale e finale di parola, anche se l’allungamento vocalico dell’ultima sillaba è quello più frequente.

Di seguito riportiamo due rappresentazioni grafiche che mostrano la distribuzione percentuale dei tre fenomeni di disfluenza analizzati all’interno del nostro corpus.

Puntata 1 32% 46% 22% appoggio fonetico pause vuote allungamento Grafico 6

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Puntata 2 47% 43% 10% appoggio fonetico pause vuote allungamento Grafico 7

Come si può vedere dai Grafici 6 e 7 , la differenza più marcata è nella frequenza degli allungamenti (più del doppio nella Puntata 1): una differenza che saremmo portati a considerare come casuale, legata alle scelte stilistiche dei singoli parlanti e non alle differenti strategie comunicative dipendenti dalle due diverse situazioni.

A scelte stilistiche sono legati anche gli allungamenti non di supporto, cioè allungamenti vocalici, sempre in posizione iniziale, centrale o finale, usati non come appoggio fonetico nell’indecisione, ma solo con lo scopo di marcare una determinata parola, di enfatizzarla.

A titolo esemplificativo si veda il seguente caso, tratto dal nostro corpus, Puntata 1:

VES

+ [/] bisogna per tenere insieme una coppia bisogna dividerla e quindi letti separati e quindi le vacanze separate e quindi poi non si capisce cosa rimanga della coppia ma questo sarà il tema della # trasmissione

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Qui il parlante è il presentatore Bruno Vespa che sta introducendo l’argomento della puntata. Vespa ha allungato le penultime sillabe delle due parole da noi evidenziate in grassetto, “separati” e “separate”, allo scopo di attirare l’attenzione degli interlocutori su l’aggettivo in questione, parola chiave della Puntata 1, intitolata appunto “Coppie: letti separati per restare insieme?”.

Ma potremmo spiegare anche diversamente questa scelta: come strategia per marcare l’uso della figura retorica dell’epifora2, usata allo stesso scopo di focalizzare l’attenzione su quel determinato aggettivo ripetuto.

Le occorrenze di questi allungamenti sono in totale 55 nel nostro corpus, distribuiti equamente tra le due puntate: 27 nella Puntata 1 e 28 nella Puntata 2.

5.3. Frammentarità

5.3.1. Retracing

L’andamento della conversazione, come già accennato nei capitoli precedenti, non è una successione regolare di turni, ma è spezzato da ripetizioni, autocorrezioni, false partenze, sospensioni, interruzioni e sovrapposizioni.

Questi aspetti sono particolarmente significativi per il nostro studio, dal momento che rispetto a questi le due puntate da noi analizzate divergono tra loro notevolmente: questo ci permette di avanzare ipotesi riguardo la natura delle due diverse conversazioni.

2 L’epifora o epistrofe si ottiene ripetendo una o più parole alla fine di enunciati (o di loro

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In particolare, numerose sono le forme di retracing in entrambe le puntate, ma ben più numerose sono le occorrenze nella Puntata 2: 494 contro le 216 occorrenze della Puntata 1.

Questi fenomeni sono dovuti all’immediatezza tipica del parlato che giustifica il fatto che quello che si dice non sia ben organizzato, ci siano autocorrezioni, cambiamenti di discorso, riformulazioni.

I fenomeni di retracing si suddividono in:

a) Retracing without correction (126 occorrenze nella Puntata 1 e 375 occorrenze nella Puntata 2): sono quei casi in cui l’esitazione nell’organizzazione del discorso porta ad una semplice riformulazione senza la correzione di ciò che si è appena detto. Ad esempio:

PAS

Sono diversi # dividendo i letti sì # vacanze separate bisogna essere una coppia inossidabile [/] per per poterla gestire

In questo caso abbiamo la ripetizione della preposizione “per” che rivela un’esitazione da parte del parlante, una difficoltà a selezionare la parola successiva.

b) Retracing with correction (26 occorrenze nella Puntata 1 e 39 occorrenze nella Puntata 2): in cui vi è un parziale cambiamento della struttura frasale dell’enunciato appena prodotto. Come in questo esempio:

IZZ

Però io [//] non posso non potrei mai rinunciare al suo piede che mi sfiora per caso e che poi da quel piede si xx una mano che va # che arriva

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Qui si ha un’autocorrezione da parte del parlante, che accortosi di aver usato una forma verbale non adeguata l’ha modificata.

c) Retracing with reformulation (34 occorrenze nella Puntata 1 e 28 occorrenze nella Puntata 2): sono casi in cui il processo esitativo e riformulativo si attua attraverso una riformulazione di ciò che si stava dicendo. Ad esempio:

BER

*perché *uno per apprezzare il quattro virgola tre per cento un milione dovrebbe sapere [///] quanto in percentuale incide quel [///] che numero [/] quanta quanta gente è quella lì

In questo caso l’enunciato interpretabile come “quanto in percentuale incide quella cifra sulla popolazione” è stato riformulato prima in un enunciato interpretabile come “che numero è quella gente” e poi in “quanta gente è quella lì”.

d) False start without retracing (30 occorrenze nella Puntata 1 e 52 occorrenze nella Puntata 2): sono casi in cui un parlante lascia un enunciato incompleto e poi continua in modo del tutto o notevolmente diverso da come aveva iniziato. Come nel seguente esempio:

LAR

[=! ] [/-] ma guardi il [/-] credo che noi ormai abbiamo capito che la sinistra è nel caos

in cui il parlante lascia in sospeso le formule di apertura del suo discorso per continuare in modo diverso la sua argomentazione.

Per quanto riguarda le prime tre tipologie di retracing non vi è perdita del programma informativo, mentre in questo ultimo caso si ha un

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cambiamento completo della strategia del discorso, quindi una perdita del valore informativo.

Di seguito riportiamo una rappresentazione grafica che mostra le occorrenze dei quattro tipi di retracing nelle due puntate.

126 26 34 30 375 39 28 52 0 50 100 150 200 250 300 350 400 retracing without corr retracing with corr retracing with reform false start Occo rr en ze Puntata 1 Puntata 2 Grafico 8

Come si può vedere dal Grafico 8, nel nostro corpus è nettamente maggiore la presenza di retracing del tipo senza correzione: facilmente intuibile il perché di questa elevata incidenza, dal momento che sotto questa categoria abbiamo raccolto tutti i fenomeni di ripetizione, molto frequenti nel parlato.

Molto più alta rispetto che nella Puntata 1 è la frequenza di queste forme nella Puntata 2: 375 invece che 126, quasi tre volte superiore. La spiegazione è a nostro parere da ricercare nell’uso della retorica che fanno i politici nei loro discorsi, come si legge in Dell’Anna – Lala (2004: 35), infatti, “i politici sembrano non poter fare a meno delle figure retoriche di ripetizione”, utili per ribadire un concetto e farlo bene imprimere nella mente dei destinatari.

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Si veda, ad esempio il seguente caso tratto dal nostro corpus: LET

c'è la riduzione dell'IRPEF poi ci sono ha citato indica BER [/] *dieci*

miliardi di euro *dieci miliardi di euro* dieci miliardi di euro che sono l'adeguamento degli studi di settore il concordato fiscale per cui i lavoratori autonomi avranno un salasso da questa finanziaria * [/-]

quattrocentosessantacinque * sono più della riduzione quattrocentosessantacinque +/.

Qui la ripetizione ha proprio lo scopo di sottolineare le cifre in denaro, in modo che i telespettatori le abbiano ben chiare: ricordiamo che la puntata da noi analizzata ha come titolo “Taglio delle tasse: facciamo i conti”, è quindi ovvio che i numeri e in particolare il denaro siano i principali argomenti di discussione e quelli intorno ai quali si intensificano le strategie retoriche dei parlanti.

5.3.2. Sospensioni interruzioni e sovrapposizioni

Altri fenomeni legati alla frammentarietà del parlato sono, come introdotto nel paragrafo precedente, le sospensioni: queste avvengono quando il parlante lascia in sospeso un enunciato senza interromperlo. E’ una strategia molto diffusa nella produzione orale, con la quale si conserva comunque l’informazione a dispetto del fatto che vi è un’interruzione nella realizzazione del discorso. La sospensione può essere seguita dal completamento dell’enunciato da parte del parlante stesso o da parte di un altro interlocutore, così come può rimanere a se stante; in quest’ultimo caso essa assume i connotati di una sospensione intenzionale dalla valenza fortemente deittica.

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Nel nostro corpus l’incidenza della sospensione è abbastanza alta: 74 nella Puntata 1 e 46 nella Puntata 2, e compare sia come sospensione intenzionale sia seguita dalle riprese di enunciato.

Altri fenomeni che contribuiscono a rendere il testo orale frammentato sono le interruzioni di enunciato, dovute al fatto che il parlante viene interrotto da un interlocutore. Anche in questi casi si possono avere delle riprese da parte del parlante che è stato interrotto e che desidera riprendere il suo discorso.

Nel nostro corpus sono state individuate: 142 occorrenze di interruzioni nella Puntata 1, delle quali 31 con ripresa, e 126 nella Puntata 2, delle quali 11 con ripresa.

Di seguito riportiamo una rappresentazione grafica che sintetizza i risultati riguardo i tre fenomeni qui analizzati.

74 111 31 46 115 11 0 20 40 60 80 100 120 140

Sospensioni Interruzioni senza ripresa Interruzioni con ripresa Occo rr en ze Puntata 1 Puntata 2 Grafico 9

Dal Grafico 9 risulta evidente come l’incidenza maggiore sia delle interruzioni senza ripresa e come la frequenza con cui i vari fenomeni occorrono nelle due puntate del nostro corpus sia equivalente.

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Questo è spiegabile ancora una volta, oltre che con l’immediatezza della produzione orale e la difficoltà di organizzare il discorso in tempo reale, con la vivacità della discussione e la competizione, che pur essendo più tipica del testo della Puntata 2, è presente anche nella Puntata 1, ed è comunque tipica di una conversazione alla quale partecipano più di un interlocutore, ognuno del quale ha qualcosa da dire e vuol dire la propria riguardo l’argomento trattato.

Un’altra considerazione da fare riguarda le interruzioni da parte del presentatore Bruno Vespa, numerose in entrambe le puntate. Il presentatore, infatti, svolge due funzioni fondamentali all’interno di una puntata di talk-show: quella di “regista” della conversazione, a cui è demandata la responsabilità di rispettare i “tempi televisivi” e quella di “moderatore” del dibattito.

Un esempio della prima funzione è l’interruzione di un intervento troppo lungo e complesso, come nel seguente caso, tratto dalla Puntata 1:

FRA

probabilmente questo problema è alla base cioè se l'individuo si conosce e il problema è per me squisitamente questo mi rifaccio a due grandi pensatori del secolo scorso che si chiamano Volgy e Feuspenski che parlano dell'evoluzione interiore ^ secondo i quali e credo che ci sia gran parte di verità in questo senso chiedo scusa faccio l'attore comico ma cerco di brevemente esprimere un concetto l'uomo vive una vita sovrastrutturata per cui non vive la sua vera esistenza cioè non si conosce e durante questa esistenza dovrebbe imparare a conoscere chi sono veramente io l'individuo che sa veramente chi è chi è dentro non sbaglia rapporto *cioè* tutto quello che accade è proprio conseguentemente +/.

VES –> FRA Pippo

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VES –> FRA

Pippo ho raccomandato prima non parlare da professore a lui %act: indica PAS

e adesso mi parli da professore tu

Un esempio della seconda funzione lo possiamo invece vedere in questo frammento della Puntata 2, in cui Vespa interviene per ridare la parola ad un interlocutore cui era stata più volte tolta:

LET

quello che sto +/. BRU

[/] sei in malafede allora scusami sei in malafede cinquanta per cento +/.

VES –> BRU

Brunetta lo lasci completare sennò qui facciamo notte abbia pazienza

Ultimo fenomeno di frammentarietà da considerare in questa sezione è il fenomeno delle sovrapposizioni, altro fenomeno frequente nel parlato, soprattutto quando i partecipanti alla conversazione sono, come nel nostro caso, numerosi.

In particolare, i casi di sovrapposizione nel nostro corpus sono di notevole entità: 116 occorrenze nella Puntata 1 e 383 nella Puntata 2. Un’alta frequenza che può essere considerata come rappresentativa di un tipo di conversazione la quale, come già precisato, si presenta come fortemente competitiva. In tal senso si può spiegare anche l’incidenza tre volte maggiore del fenomeno nella puntata politica, in cui il sovrapporsi ai discorsi degli altri interlocutori funziona come strategia per impossessarsi del turno o per non rendere comprensibile al pubblico quello che l’avversario sta dicendo: infatti, un problema che presentano le sovrapposizioni è proprio quello della

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comprensibilità dei diversi turni in sovrapposizione, problema che si è posto come particolarmente insidioso in sede di trascrizione.

Di seguito una rappresentazione grafica che mette a confronto le occorrenze delle sovrapposizioni nelle due puntate.

Sovrapposizioni 116 383 0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 Puntata 1 Puntata 2 Occo rr en ze Grafico 10

Si legga il seguente frammento tratto dalla trascrizione della Puntata 2:

LET

no sorrido perché proprio l'OCSE ha detto che se l'Italia non interviene *e va avanti* +/.

BRU

questo ha detto un'altra BRU

[/] anche anche questo LET

*adesso posso parlare io* sennò BER

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vabbe' anche questo VES

ha detto questo e poi LET

se l'Italia non interviene e mantiene i conti pubblici così come sono sistemati adesso # va nel duemila e sei a sforare di un punto percentuale vuol dire dodici miliardi di euro che saranno necessari *faremo una manovra correttiva*

BRU

allora se posso rispondere LET

no siccome [/] sto sto +/. LET

non cominciamo subito *perché* vedo che siete partiti a interrompere *quando si parte a interrompere vuol dire che non si è abbastanza solidi*

BRU

ma chi ha iniziato LAR

[/] no no [/] parla tranquillo [/] parla tranquillo parla tranquillo

Qui, in dodici enunciati, troviamo: cinque sovrapposizioni, due sospensioni e una interruzione senza ripresa, oltre a cinque fenomeni di retracing senza correzione e a una pausa. Un esempio particolarmente rappresentativo di frammentarietà del parlato e che rende bene l’idea della concitazione con cui procede la discussione della Puntata 2.

Riportiamo di seguito una rappresentazione grafica che riassume i totali dei fenomeni paralinguistici fin ora analizzati all’interno del nostro corpus di analisi.

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499 388 710 249 324 143 0 100 200 300 400 500 600 700 800 sovrapposizioni sospensioni e interruzioni retracing allungamenti e pause interiezioni frammenti e incomprensioni Occorrenze Grafico 11

5.4. Altri fenomeni paralinguistici

Altri fenomeni codificati nel nostro studio sono fenomeni che rientrano nell’ambito dell’espressività, dello stile e della settorialità del parlato in questione.

Il parlato, infatti, ha come scopo principale quello di tener viva l’attenzione dell’ascoltatore.

Nel parlato televisivo questa necessità si fa sentire maggiormente, perché non basta tenere l’attenzione dell’interlocutore, ma fondamentale è tenere quella del pubblico di telespettatori: un pubblico, come già ricordato nel cap. 2, eterogeneo e sempre più esigente e, soprattutto, con a disposizione una sempre più vasta e variegata offerta di spettacoli televisivi.

Inoltre, diventa più marcata quando i parlanti sono, come nel nostro caso, personaggi dello spettacolo o politici, i quali, gli uni per un verso gli altri per un altro, partecipano a questo tipo di trasmissioni

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televisive per promuovere la propria persona, o la parte politica che rappresentano.

In questo senso sono da considerare i fenomeni di focalizzazione ed enfasi, in genere di una sola parola, che corrispondono a un marcamento intenzionale e sono realizzati attraverso allungamenti, sillabazioni o realizzazioni di tono più alto rispetto al resto dell’enunciato. Nel corpus in esame sono state rilevate 214 occorrenze di tale fenomeno, delle quali 150 nella Puntata 1 e 64 nella Puntata 2: lo scarto significativo tra le due puntate non è spiegabile se non con una differente scelta stilistica dei parlanti che preferiscono mettere in atto strategie diverse, più specifiche e legate alla convenzionalità del linguaggio politico.

Altri espedienti usati a scopo di intrattenimento sono l’uso delle forme dialettali (18 occorrenze nella Puntata 1 e solo 2 nella Puntata 2) e di parole straniere (22 occorrenze nella Puntata 1 e 5 nella Puntata 2): di entrambi i fenomeni discuteremo più dettagliatamente nel prossimo capitolo, ma già da ora è interessante notarne la maggiore incidenza nella Puntata 1 a sottolinearne il carattere più spiccatamente ludico. Infine, legato al diverso orientamento tematico delle due puntate è l’uso di lingue settoriali e speciali, in particolare sono state rilevate 29 occorrenze di tecnicismi nella Puntata 1 e 124 nella Puntata 2, in cui la discussione politica, di ambito prettamente economico, richiedeva il ricorso frequente ad un vocabolario tecnico, ma anche di questo aspetto parleremo più diffusamente nel seguente capitolo.

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