© 2012 Cristian Lucisano Editore • LE BASI DI FISICA - Aldo Marinoni
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Il modello corpuscolare e ondulatorio della luce
Modello corpuscolare
All’epoca di Newton era comunemente accettata la sua teoria secondo la quale la luce fosse costituita da particelle microscopiche e molto veloci aventi una massa.
Osservando la proiezione delle ombre, la luce appare muoversi in linea retta e i fenomeni di rifl essione venivano associati agli urti elastici.
Teoria ondulatoria
Formulata per la prima volta da Huygens, la teoria ondulatoria della luce ipotizzava che la luce fosse un’onda che si propagasse nell’etere universale.
Tale teoria permetteva di descrivere fenomeni di rifrazione, rifl essione e diffrazione della luce median- te i modelli geometrici e matematici tipici delle onde.
La validità del modello ondulatorio venne sancita defi nitivamente con la scoperta dei fenomeni di interferenza e di diffrazione che mostravano chiaramente un comportamento ondulatorio della luce.
I colori
Newton riteneva che i colori della luce fossero tipici di particelle luminose diverse.
Oggi si sa che i colori dipendono dalla percezione che il nostro apparato visivo ha della lunghezza d’onda della radiazione luminosa visibile.
La teoria ondulatoria della luce rimase valida e venne generalizzata da Maxwell che dimostrò come la luce fosse un sottoinsieme particolare della radiazione elettromagnetica.
Successivamente il concetto di fotone, cioè di onda luminosa a energia quantizzata, aprì le porte a una rivoluzione concettuale del signifi cato di onda, descritta secondo la nuova teoria quantistica come zona di probabilità di esistenza della particella in un dato spazio nel tempo.
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