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Geodetiche radiali nella metrica di Kruskal–Szekeres

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Academic year: 2021

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(1)

E. Fabri settembre 2010

Geodetiche radiali nella metrica di Kruskal–Szekeres

Definizioni

In unita ` con 2M = 1 le trasformazioni di coordinate da Schwarzschild a Kruskal–Szekeres sono

u = e r/2 p|r − 1| cosh t 2 v = e r/2 p|r − 1| sinh t

2

(1)

valide per r > 1 (u > |v|). Altrimenti u e v si scambiano.

Sono interessato alle geodetiche di tipo tempo, e in particolare a quelle in cui r ha un massimo R: grave lanciato verso l’alto e che ricade. Non e` una restrizione assumere che il punto di massima r si abbia per t = 0: tutte le altre geodetiche si ottengono con una traslazione in t.

Si definisce la variabile ausiliaria ξ per mezzo di

r = 1 2 R (1 + cos 2ξ) = R cos 2 ξ (−π/2 < ξ < π/2). (2) L’ambiguita ` di segno in ξ si risolve prendendo ξ < 0 nella salita, ξ > 0 nella discesa.

Equazioni parametriche delle geodetiche

Si ottengono usando le costanti del moto (v. appunti) e si trova:

τ = R 3/2 (ξ + 1 2 sin 2ξ) (3)

t = q (R + 2) ξ + 1 2 R sin 2ξ + ln

q + tg ξ q − tg ξ dove q = √

R − 1.

Calcoliamo r − 1:

r − 1 = (q cos ξ − sin ξ)(q cos ξ + sin ξ)

da cui si vede che sara ` r > 1 se | tg ξ| < q, mentre sara` r < 1 se tg ξ < −q o se tg ξ > q. Il primo caso pero ` non si presenta, perche´ corrisponderebbe alla salita dalla singolarita ` all’orizzonte.

Conviene ancora porre

S ± = q cos ξ ± sin ξ

1

(2)

e si vede che e` sempre S + > 0, mentre S ha il segno di r − 1. Anzi, abbiamo r − 1 = S + S − .

Altra abbreviazione utile:

Q = 1 2 q (R + 2) ξ + 1 2 R sin 2ξ.

Sostituendo tutto nelle (1), troviamo

u = 1 2 e r/2 S + e Q + S e Q  = e r/2 (q cosh Q cos ξ + sinh Q sin ξ)

v = 1 2 e r/2 S + e Q − S e Q  = e r/2 (q sinh Q cos ξ + cosh Q sin ξ) (4) valide anche per r < 1.

Il redshift gravitazionale

Un corpo che cade seguendo la geodetica con R = R e invia un segnale e.m.

a un secondo corpo, che segue la geodetica con R = R r (R r > R e ). Quale sara`

il rapporto tra le lunghezze d’onda emessa e ricevuta?

Dato che R r > R e , il segnale si propaga mantenendo u − v costante.

Se (u e , v e ) sono le coordinate dell’evento E di emissione dell’inizio di un tre- no d’onda monocromatica, (u r , v r ) quelle dell’evento R di ricezione, dovremo imporre u r − v r = u e − v e . Dalle (4) abbiamo:

u − v = e r/2−Q (q cos ξ − sin ξ) e quindi

e r

r

/2−Q

r

(q r cos ξ r − sin ξ r ) = e r

e

/2−Q

e

(q e cos ξ e − sin ξ e ) (5) con ovvio significato dei simboli.

L’onda e` emessa con periodo T e (nel tempo proprio dell’emettitore) e ricevu- ta con periodo T r (nel tempo proprio del ricevitore). Considero quindi un’altra coppia di eventi: E e R , corrispondenti a emissione e ricezione della fine del primo periodo dell’onda. Cio ` vuol dire che E e E sono separati lungo la geode- tica dell’emettitore da un tempo proprio ∆τ e = T e , mentre R e R sono separati da ∆τ r = T r . Parallelamente ci saranno le differenze ∆ξ e , ∆ξ r per i parame- tri ξ e , ξ r delle due geodetiche. La relazione fra τ e ξ lungo una geodetica e`

la (3): la useremo piu ` avanti.

Per il seguito del calcolo supporro ` T e , T r cosı` piccoli da poter differenziare la (5) e fermarmi al primo ordine:



1 2

∂r r

∂ξ r − ∂Q r

∂ξ r



(u r − v r ) − e r

r

/2−Q

r

(q r sin ξ r + cos ξ r )

 dξ r =



1 2

∂r e

∂ξ e − ∂Q e

∂ξ e



(u e − v e ) − e r

e

/2−Q

e

(q e sin ξ e + cos ξ e )

 dξ e .

2

(3)

Con un po’ di passaggi questa si semplifica in R r 2 cos 2 ξ r

q r cos ξ r − sin ξ r dξ r = R 2 e cos 2 ξ e

q e cos ξ e − sin ξ e dξ e . (6) A questo punto differenziamo la (3):

dτ = R 3 /2 (1 + cos 2ξ) dξ e sostituendo nella (6) otteniamo

dτ r

dτ e

= cos ξ e sin(α r − ξ r )

cos ξ r sin(α e − ξ e ) (7)

dove α e , α r sono definite da

cos α = 1

√ R . La (7) risolve il problema, dato che

λ r

λ e

= T r

T e

= ∆τ r

∆τ e

= dτ r

dτ e

.

3

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