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PROGETTO GAME BOOK

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Academic year: 2021

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PROGETTO GAME BOOK

UN PROGETTO PER L'INCLUSIONE

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “BETULLE” PIEVE EMANUELE classe 2A A.S.2015/2016

FINALITA' DEL PROGETTO

La pratica inclusiva punta a valorizzare le diversità degli studenti , offrendo l’opportunità di partecipare alla vita quotidiana qualunque sia la forma sociale che essa possa assumere , di riconoscere l’interdipendenza tra individui , in modo che le persone con o senza difficoltà di apprendimento vivano e lavorino insieme .

Assicurare la partecipazione attiva e sviluppare pratiche di collaborazione : abbiamo pensato di proporre un'attività che servisse da “ palestra “ per l'interazione costruttiva dei singoli all'interno del gruppo-classe , ritenendo produttivo l'interfacciarsi dei minori con un'attività di creazione , seppur guidata , come veicolo di espressione naturale e spontanea del sé .

La proposta è stata incentrata sull' invenzione di racconti , scegliendo una struttura che fosse il meno infantile possibile , ma al contempo praticabile da tutti i soggetti della classe .

Il progetto è stato concepito come lavoro a gruppi , ritenendo che con questa modalità fosse possibile migliorare quantitativamente e qualitativamente la partecipazione del singolo all'attività nel suo complesso .

DEFINIZIONE DEL PROGETTO

E' stato chiesto ai ragazzi ( frequentanti la classe seconda della scuola secondaria di primo grado ) di inventare un racconto , sulla base di alcune tracce proposte dalle insegnanti e attinenti al programma didattico . E' stato indicato un numero ipotetico di capitoli in cui doveva dividersi la storia , senza tuttavia dare indicazioni precise sul genere letterario da utilizzare .

Obiettivo finale del progetto è la realizzazione di un game-book , ma non vi è certezza che tutta la classe possa raggiungere tale obiettivo , molto complesso e articolato .

Al fine di non generare sfiducia , pertanto , abbiamo taciuto il fine ultimo , guidando i ragazzi nella

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realizzazione del lavoro in modo che , alla fine , raggiungano l'obiettivo per gradi , quasi senza accorgersene .

MODALITA' DI REALIZZAZIONE

La modalità di costituzione dei gruppi è stata scelta per la sua non ingerenza con la libera espressione : proposti alcuni temi da svolgere , i gruppi si sono costituiti sulla base delle scelte effettuate .

Sono stati definiti quindi alcuni presupposti allo svolgimento dell'attività .

Ruoli : ogni gruppo deve definire un responsabile , che organizza il lavoro e fa da moderatore ; uno scrivano , che , con grafia leggibile , annoti le idee durante gli incontri ;

un illustratore , che si occupi delle illustrazioni e della copertina ;

un ricercatore , che si occupi di trovare materiale di volta in volta utile per il proseguimento del lavoro .

TUTTI INVENTANO LA STORIA , LE SCELTE SI DEFINISCONO IN MODO DEMOCRATICO .

A questo punto si comincia a lavorare : si pone l'attenzione su personaggi , ambiente , situazione , per aiutare i gruppi a trovare la strada della narrazione . Successivamente si è chiesto ai ragazzi di immaginare un pattern per la loro storia e quindi di scriverla .

FASE OPERATIVA

Si sono formati quattro gruppi spontanei , abbastanza omogenei nel numero .

Abbiamo dovuto affrontare all'inizio del percorso alcune reticenze , che però sono presto rientrate . I gruppi , inoltre , hanno da subito rilevato alcune difficoltà : nelle realtà con una personalità dominante si è presto creata una buona collaborazione , diretta e architettata al fine di snellire il lavoro e di ottenere il miglior risultato possibile . Nei gruppi dove la personalità prevalente è inesistente o riluttante , il tempo necessario per l'attivazione effettiva si è rivelato molto più lungo . In quanto a capacità , tre gruppi hanno al loro interno una figura leader , mentre uno è composto da cinque elementi (tra cui un DVA e due DSA ) definibili “ deboli “ .

Solo un gruppo ha manifestato un'incapacità concreta ad interagire in modo costruttivo , pertanto è stato diviso in due sotto-gruppi , permettendo così l'avanzamento dei lavori . I gruppi , pertanto , sono diventati cinque , di numero non più omogeneo . Il gruppo diviso non è quello con criticità in partenza , ma ha al suo interno due elementi di disturbo , forieri di molta negatività ( che sono stati ,

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ovviamente , separati nei sotto-gruppi ) .

La componente di leadership femminile si è dimostrata in queste prime fasi molto più efficace di quella maschile , messa a dura prova dall'attività creativa .

Al gruppo “ debole “ è stato concesso di realizzare un'opera che fosse meno letteraria e più grafica , con disegni tipo fumetto che illustrassero la storia , per valorizzare la presenza di una ragazza ( DVA ) che è abile nel disegno e per non mortificare l'intero gruppo con un'attività troppo gravosa . Al termine della realizzazione del primo racconto è stato chiesto ai gruppi di provare a considerare la possibilità di far partire una storia alternativa da uno dei capitoli a scelta della storia già scritta . In questo modo si è posta l'attenzione sulle variabili delle scelte narrative , tutte ugualmente valide , se inserite nel giusto contesto e si è evidenziato come le idee di tutti possano trovare spazio nella multilinearità del progetto .

CONSIDERAZIONI

L'attività ha dato risultati molto positivi : un gruppo in particolare ha saputo seguire il percorso senza problemi , proponendo storie interessanti e organizzando racconti maturi e avvincenti , dimostrando che il percorso era fattibile , con un minimo impegno .

I gruppi meno organizzati hanno impiegato più tempo ad adattarsi all'idea di dover articolare un racconto che non fosse troppo banale o realizzato in maniera sbrigativa , ma ad un certo punto hanno afferrato lo spunto e si sono adoperati per ottimizzare il tempo a disposizione .

Si sono verificati anche degli inconvenienti : un gruppo , considerato prestante , ha raggiunto un ottimo risultato in partenza , seguendo il lavoro con interesse ed originalità , mentre verso la fine ( anche a causa di ripetute assenze che hanno sfibrato la coesione interna ) ha ceduto , realizzando una seconda linea di racconto meno attinente al tema . Uno dei due sotto-gruppi divisi ha prodotto un primo racconto abbastanza ben strutturato , mentre la seconda linea di racconto è stata sviluppata in modo banale , a seguito della sfiducia generata dalle ripetute assenze del leader del gruppo stesso ( da notare come entrambi questi gruppi presentino omogeneità di genere ) . In effetti , comunque , quasi tutti hanno trovato in questo progetto uno sbocco per le inclinazioni personali : la realizzazione di disegni , l'invenzione di storie fantastiche , la documentazione storica , la ricerca su internet di informazioni utili , l'utilizzo di programmi per la modifica delle immagini .

La discussione in classe al termine della fase operativa ha evidenziato che i ragazzi hanno gradito l'esperienza e hanno mostrato una grande maturità nell'esporre le ragioni del loro giudizio positivo . Anche elementi problematici , infatti , hanno argomentato in modo sensato le loro opinioni , dimostrando di aver realmente riflettuto sull'attività nel suo complesso ; gli individui “ deboli”

( DVA, DSA) hanno evidenziato la possibilità che questa attività ha dato loro di trovare , all'interno

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del gruppo di appartenenza , una dimensione che ha consentito a tutti di esprimersi liberamente al meglio delle proprie capacità . La classe ha anche saputo cogliere spunti operativi emersi durante la discussione , mostrando di essere disposti ad attivare un'ulteriore esperienza creativa , qualora decidessimo di proporla . In fase di lettura collettiva i ragazzi hanno dimostrato una grande capacità di accettare e comprendere le peculiarità di ciascun gruppo , mostrando interesse e partecipazione anche nei confronti dei lavori degli altri compagni .

CONCLUSIONI

Non si può pensare che un progetto , da solo , riesca a generare una realtà di inclusione , ma la

“ palestra” ha portato buoni risultati , enfatizzando le inclinazioni di ciascuno e minimizzando le difficoltà , colmate dalla collaborazione all'interno dei gruppi .

ISTRUZIONI : COME LEGGERE IL GAME BOOK

I progetti realizzati dai ragazzi sono presentati in un formato che consente di leggerli , come se fossero libri , scorrendo le pagine .

Si parte , ovviamente , dal capitolo 1 , che è l'introduzione al racconto .

Al termine di ogni capitolo poi si trovano le indicazioni ( in altro colore ) per continuare la lettura : dove possibile si potrà scegliere , determinando , in tal modo , l'andamento della narrazione in base

anche ai propri punti di vista .

Nulla vieta poi , come è ovvio , di tornare sui propri passi per percorrere anche la strada ( o le strade... ) scartata in prima istanza .

BUON DIVERTIMENTO .

www.monicamonici.it

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