RASSEGNA STAMPA
TG3 29/04/20 - CORONAVIRUS, SENIOR ITALIA FEDERANZIANI: PIU' DISPOSITIVI DI PROTEZIONE E TAMPONI PER OSPITI E OPERATORI NELLE STRUTTURE PER ANZIANI
RAI RADIOUNO GR LAZIO 30/04/20 - CORONAVIRUS, SENIOR ITALIA FEDERANZIANI: PIU' DISPOSITIVI DI PROTEZIONE E TAMPONI PER OSPITI E OPERATORI NELLE STRUTTURE PER ANZIANI
RAI3 TGR LAZIO 30/04/20 - CORONAVIRUS, SENIOR ITALIA FEDERANZIANI: PIU' DISPOSITIVI DI PROTEZIONE E TAMPONI PER OSPITI E OPERATORI NELLE STRUTTURE PER ANZIANI
Redazione 29 Aprile 2020
CS – CORONAVIRUS, SENIOR ITALIA FEDERANZIANI:
ALLARMATI PER SITUAZIONE RSA. COSTITUITO ADVISORY
BOARD PER SOLUZIONI E PROPOSTE
agenparl.eu/cs-coronavirus-senior-italia-federanziani-allarmati-per-situazione-rsa-costituito-advisory-board-per-soluzioni-e-proposte/
(AGENPARL) – mer 29 aprile 2020 1) al riconoscimento e alla gestione delle emergenze, alle precauzioni standard per l’assistenza e a quelle per la
prevenzione di malattie respiratorie trasmesse per contatto e per via aerea («goccioline» o «droplets»);
2) all’utilizzo corretto dei dispositivi di protezione per i residenti e gli operatori; 3) all’adeguatezza degli invii in Pronto Soccorso;
4) alla conoscenza e al corretto utilizzo delle risorse disponibili nella struttura in cui operano e dei presidi di urgenza;
5) Al rispetto delle regole da seguire al di fuori della struttura per ridurre la possibilità di contrarre l’infezione e alla
massima responsabilizzazione all’automonitoraggio delle proprie condizioni di salute. Deve essere garantita la qualificazione dei responsabili delle funzioni di coordinamento, prevedendo un ruolo di primo
piano per l’infermiere con funzioni di coordinamento, e direzione con logiche di multidisciplinarietà. I responsabili delle
funzioni di coordinamento e direzione devono assicurare l’acquisizione e l’aggiornamento delle competenze
organizzative e gestionali utili a indirizzare l’organizzazione al rispetto delle corrette pratiche igienico sanitarie
nell’emergenza e all’appropriatezza della gestione dei pazienti positivi e non. Predisporre norme che favoriscano la
stabilizzazione del personale per garantirne la qualificazione e preparazione e un’adeguata dotazione organica.
7
Indicazioni per i decisori
E’ fondamentale adottare una speciale attenzione per la prevenzione e il controllo delle infezioni all’interno delle
RSA, riconoscendo il ruolo di primo piano di tali strutture come spina dorsale del sistema di welfare e la
particolare vulnerabilità dei loro residenti.
Deve essere garantita a ogni RSA una preventiva dotazione di DPI adeguati, sufficienti per residenti e personale
per almeno due settimane e, sin dalle prime fasi, deve esserne garantito, in caso di epidemia, il regolare e
costante approvvigionamento.
Devono essere distribuiti fondi a copertura di tutti i maggiori costi per DPI sostenuti nel corso dell’emergenza.
I tamponi nelle RSA devono essere effettuati in modo sistematico e non a macchia di leopardo, con esiti garantiti
in tempi rapidi. Occorre estendere il controllo agli asintomatici, sia tra i pazienti che tra gli operatori, poiché la
comparsa della sintomatologia, quando c’è, evidenzia l’esistenza di una situazione già critica e consentire anche
l’utilizzo dello screening sierologico venoso.
Va stabilita una corsia preferenziale per effettuare i tamponi agli operatori che, al termine della quarantena,
devono effettuare il controllo per poter tornare a lavorare, in modo da evitare carenze di personale.
Occorre rafforzare il ruolo della sanità territoriale affinché possa gestire anche il trasferimento degli ospiti in
ambito familiare ove possibile prevedendo un ruolo di primo piano dei MMG e degli specialisti ambulatoriali nella
partecipazione alle attività territoriali, dotati degli indispensabili sistemi di monitoraggio. 8
Indicazioni per i decisori 2
Devono essere fornite alle RSA adeguate informazioni circa le procedure da rispettare per contenere l’infezione,
anche fornendo la consulenza specialistica di pneumologi e infettivologi territoriali e di altre branche
specialistiche che, in tale contesto, sono figure fondamentali.
Deve essere prevista per le RSA, idonee all’isolamento dei casi positivi COVID 19 clinicamente non complessi e
gestibili all’interno delle strutture, la possibilità di utilizzare, attraverso i Servizi territoriali ASL di riferimento, in
maniera flessibile e limitatamente al periodo epidemico, sistemi di telemonitoraggio cardiorespiratorio, per
individuare precocemente il deterioramento dei parametri vitali e consentire il tempestivo trasferimento dei
residenti in ospedali COVID adeguatamente attrezzati. 9
Gestione della comunicazione con la famiglia
Garantire la massima trasparenza nella comunicazione con il nucleo familiare degli ospiti nel corso
dell’emergenza, favorendo l’utilizzo di videochiamate per mantenere il contatto costante anche nella fase di
divieto delle visite, e soprattutto fornendo informazioni costanti alla famiglia sullo stato di salute dell’ospite e
sulla presenza di eventuali casi di positività all’interno della struttura. Stabilire sin dall’inizio un colloquio con i
familiari che possa orientare il medico durante l’eventuale successivo intervento d’urgenza sul paziente affinché
ogni scelta sia più ampiamente condivisa. Avvertire tempestivamente i familiari nel caso di modifiche dello stato
di salute del proprio congiunto.
Supporto psicologico agli anziani e alle famiglie
Occorre tener conto dell’impatto psicologico dell’emergenza sia sugli ospiti che sulle famiglie e offrire un
adeguato supporto agli uni e alle altre, affrontando le difficoltà dei familiari impossibilitati a visitare i propri cari in
situazioni particolarmente delicate. Vanno strutturate delle unità di supporto psicologico che abbiano l’obiettivo di
garantire non soltanto la continuità della comunicazione (video ove possibile) tra ospiti e famiglie, ma soprattutto
una consulenza attenta e degli interventi mirati di pronto soccorso psicologico laddove necessario per i soggetti
coinvolti.
Particolare attenzione va dedicata al supporto psicologico degli operatori per prevenirne il burnout.
10
Chiarezza organizzativa e delle responsabilità
Riaffermare con chiarezza ruoli e responsabilità delle direzioni sanitarie rispetto alle procedure e dei medici del
lavoro rispetto alla valutazione del rischio del personale. Occorre riportare la responsabilità precisa delle funzioni
a ciascun soggetto. Il medico competente, in piena autonomia e senza condizionamenti, deve valutare
accuratamente l’esposizione al rischio biologico del personale nel pieno rispetto dei protocolli. Investire nella
lotta alle situazioni irregolari, nelle attività di ispezione e verifica del rispetto delle norme, rispetto che nessuna
situazione di emergenza può attutire.
Prevedere che in caso di pandemia la responsabilità dei Gestori e degli operatori
sanitarie e socio-sanitari sia circoscritta al solo caso di dolo.
Rafforzamento precauzioni standard (somministrazione gratuita di vaccino antinfluenzale stagionale
durante le campagne vaccinali regionali agli operatori)
Dare priorità alle RSA per i vaccini contro lo pneumococco e (nella stagione invernale) quelli anti-influenzali,
come da raccomandazioni dell’OMS. Se la vaccinazione antinfluenzale costituisce in condizioni ordinarie lo
strumento migliore per proteggere tutti i cittadini, e gli anziani in primis, dalla malattia e dalle complicanze
associate, per gli anziani che vivono nelle residenze sanitarie assistenziali (RSA), i principali contatti sono
rappresentati dagli operatori che lavorano in queste strutture. Pertanto la vaccinazione appare necessaria per gli
ospiti quanto per gli operatori. La vaccinazione è fondamentale non solo per proteggere la salute degli ospiti, ma
anche per evitare confusione tra i sintomi influenzali e quelli del Covid, rendendo più agevole il monitoraggio
della salute di operatori e pazienti. 11
La gestione delle cronicità degli ospiti
Rafforzare negli ospiti delle RSA tutte le azioni necessarie alla gestione preventiva e terapeutica delle cronicità.
In particolare, vanno attentamente considerate le difficoltà relative alla gestione delle patologie pre-esistenti e
messe in essere tutte le procedure idonee ad evitare che queste vengano ad essere meno controllate e/o
ipotrattate in una popolazione fragile come quella degli anziani ospiti delle RSA. Ciò è oltremodo necessario anche considerata la riduzione degli accessi al Pronto Soccorso e agli ospedali per
le visite non indifferibili resa indispensabile dall’elevato rischio contagio nelle strutture ospedaliere.
Per questo è necessario potenziare l’attività della specialistica ambulatoriale delle ASL in particolar modo
dedicata per l’assistenza domiciliare e per attività nelle RSA per garantire prestazioni e diagnostica riservando,
così, all’ospedale solo casi complessi che ne richiedano il ricovero.
Va soprattutto implementata la prevenzione del trombo embolismo venoso attraverso idonee misure (calze
elastiche, se tollerate), profilassi con eparina nelle persone allettate e non deambulanti, non in terapia con
farmaci antiaggreganti od anticoagulanti ed in relazione alle patologie di base. Questo fatto, da solo, può prevenire le complicanze più gravi di questa malattia, che
attraverso l’ attivazione dei
processi infiammatori un esito in microembolismo disseminato, è la causa più comune di rapido aggravamento
clinico.
I medici positivi al Covid potrebbero continuare a monitorare, in telemonitoraggio, i propri pazienti anche da casa
permettendo di intervenire tempestivamente in caso di peggioramento dei parametri relativi allo stato di salute.
12
La riabilitazione
La riabilitazione conserva un ruolo centrale anche nell’emergenza. E’ importante ricordare che la riabilitazione
è da considerarsi come un intervento globale attuato da un Team che operi all’interno di un Progetto Riabilitativo
Individuale coordinato e diretto dal Medico Specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa. Allo stato attuale è
anacronistico oltre che inappropriato e contrario alle linee guida internazionali pensare ad una riabilitazione
d’organo. Da queste premesse, ed in considerazione dell’attuale emergenza da Covid19 è importante
sottolineare come, sebbene l’interessamento polmonare sia tra le principali manifestazioni di questa patologia, si
ha il coinvolgimento di altri organi e distretti. La prolungata immobilizzazione soprattutto nei casi gravi provoca
un grave decondizionamento con conseguente disabilità, danno funzionale ( miopatia e neuropatia da Critical
Illness) danno polmonare e netto peggioramento della qualità di vita.
È quindi evidente come, anche nelle RSA, ogni intervento riabilitativo per disabilità di origine differente, anche
come esiti della Covid19, debba essere gestito dal Medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa come
responsabile e coordinatore di un Team multidisciplinare. 13
29/4/2020 Covid-19, Senior Italia FederAnziani: allarmati per situazione Rsa. Costituito Advisory Board per soluzioni e proposte | Panorama de…
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Covid-19, Senior Italia FederAnziani: allarmati per situazione
Rsa. Costituito Advisory Board per soluzioni e proposte
29/04/2020 in News
Nel documento redatto dal comitato di esperti messo in piedi dalla federazione della terza età i suggerimenti a operatori e decisori politici per la Gestione dell’emergenza Covid 19 nelle strutture residenziali per anziani: DPI; tamponi e supporto psicologico a pazienti e famiglie
Le RSA e più in generale le strutture residenziali per anziani sono state in tutta Europa le realtà più colpite dal Coronavirus a causa della maggiore vulnerabilità delle persone anziane e non autosufficienti ospitate in tali strutture. Per questo Senior Italia FederAnziani ha espresso grande allarme e deciso di costituire un Advisory Board formato dai massimi esperti del settore sanitario al fine di offrire suggerimenti alle direzioni delle RSA sulla gestione
dell’emergenza e di avanzare in merito precise proposte ai decisori politici. Ricerca di soluzioni alternative, come gli alberghi, rispetto al trasferimento nelle RSA dei pazienti positivi al COVID-19 paucisintomatici o che hanno superato la fase acuta; esecuzione dei tamponi sia agli ospiti che agli operatori, inclusi quelli in attesa di rientrare in struttura al termine della quarantena; garanzia di adeguata fornitura di dispositivi di protezione individuale agli operatori; formazione del personale alla gestione delle emergenze; supporto psicologico a ospiti e famiglie con una particolare attenzione alla trasparenza nella comunicazione; chiarezza organizzativa e delle responsabilità: sono le indicazioni che emergono nel documento Gestione dell’emergenza COVID 19 nelle strutture residenziali per anziani elaborato dal prestigioso Advisory Board scientifico. «E’ fondamentale adottare una speciale attenzione per la prevenzione e il controllo delle infezioni all’interno delle RSA, riconoscendo il ruolo di primo piano di tali strutture come spina dorsale del sistema di welfare e la particolare vulnerabilità dei loro residenti. – si legge nel documento – Deve essere garantita a ogni RSA una preventiva dotazione di DPI adeguati, sufficienti per residenti e personale per almeno due settimane e, sin dalle prime fasi, deve esserne garantito, in caso di epidemia, il regolare e costante
approvvigionamento. Devono essere distribuiti fondi a copertura di tutti i maggiori costi per DPI sostenuti nel corso dell’emergenza». Altro punto centrale, accanto a quello dei dispositivi, è quello dei tamponi che: «devono
essere effettuati in modo sistematico e non a macchia di leopardo, con esiti garantiti in tempi rapidi.
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sintomatologia, quando c’è, evidenzia l’esistenza di una situazione già critica e consentire anche l’utilizzo dello screening sierologico venoso. Va stabilita una corsia preferenziale per effettuare i tamponi agli operatori che, al termine della quarantena, devono effettuare il controllo per poter tornare a lavorare, in modo da evitare carenze di personale». Tra le indicazioni per i decisori politici quella di «rafforzare il ruolo della sanità territoriale affinché possa gestire anche il trasferimento degli ospiti in ambito familiare ove possibile prevedendo un ruolo di primo piano dei MMG e degli specialisti ambulatoriali nella partecipazione alle attività territoriali, dotati degli indispensabili sistemi di monitoraggio. Devono essere fornite alle RSA adeguate informazioni circa le procedure da rispettare per contenere l’infezione, così come avviene negli ospedali pubblici, anche fornendo la consulenza specialistica di pneumologi e infettivologi territoriali e di altre branche specialistiche che, in tale contesto, sono figure fondamentali. Deve essere prevista per le RSA, idonee all’isolamento dei casi positivi COVID 19 clinicamente non complessi e gestibili all’interno delle strutture, la possibilità di utilizzare, attraverso i Servizi territoriali ASL di riferimento, in maniera flessibile e limitatamente al periodo epidemico, sistemi di telemonitoraggio cardiorespiratorio, per individuare precocemente il deterioramento dei parametri vitali e consentire il tempestivo trasferimento dei residenti in ospedali COVID adeguatamente attrezzati». Non va trascurato poi l’impatto psicologico dell’emergenza, da gestire con un adeguato supporto a famiglie e ospiti, anche attraverso la strutturazione di unità dedicate a questo scopo e
incentivando la comunicazione verso i familiari. Particolare attenzione va dedicata alla prevenzione dello stress e del burnout per coloro che lavorano all’interno delle strutture. Occorre, si legge nel documento, «riaffermare con
chiarezza ruoli e responsabilità delle direzioni sanitarie rispetto alle procedure e dei medici del lavoro rispetto alla valutazione del rischio del personale» e «riportare la responsabilità precisa delle funzioni a ciascun soggetto. Il medico competente, in piena autonomia e senza condizionamenti, deve valutare accuratamente l’esposizione al rischio biologico del personale nel pieno rispetto dei protocolli.» Fondamentale la lotta contro le situazioni irregolari, con il rafforzamento delle attività di ispezione e verifica del rispetto delle norme. In caso di pandemia, occorre prevedere che la responsabilità dei Gestori e degli operatori sanitari e socio-sanitari sia circoscritta al solo caso di dolo. Una particolare attenzione si raccomanda nella vaccinazione, dando priorità alle RSA per i vaccini contro lo pneumococco e (nella stagione invernale) quelli anti-influenzali, come da raccomandazioni dell’OMS. Un capitolo a parte è quello dedicato alla gestione delle cronicità degli ospiti, per cui è necessario rafforzare tutte le azioni necessarie alla gestione preventiva e terapeutica delle cronicità. In particolare, vanno attentamente considerate le difficoltà relative alla gestione delle patologie pre-esistenti e messe in essere tutte le procedure idonee ad evitare che queste vengano ad essere meno controllate e/o ipotrattate in una popolazione fragile come quella degli anziani ospiti delle RSA. È necessario potenziare l’attività della specialistica ambulatoriale delle ASL in particolar modo dedicata per l’assistenza domiciliare e per attività nelle RSA per garantire prestazioni e diagnostica riservando, così, all’ospedale solo casi complessi che ne richiedano il ricovero. I medici positivi al Covid potrebbero continuare a monitorare, in telemonitoraggio, i propri pazienti anche da casa permettendo di intervenire tempestivamente in caso di peggioramento dei parametri relativi allo stato di salute. Anche la riabilitazione conserva un ruolo centrale
nell’emergenza. «Allo stato attuale – recita il documento – è anacronistico oltre che inappropriato e contrario alle linee guida internazionali pensare ad una riabilitazione d’organo. Da queste premesse, ed in considerazione dell’attuale emergenza da Covid19 è importante sottolineare come, sebbene l’interessamento polmonare sia tra le principali manifestazioni di questa patologia, si ha il coinvolgimento di altri organi e distretti. La prolungata
immobilizzazione soprattutto nei casi gravi provoca un grave decondizionamento con conseguente disabilità, danno funzionale (miopatia e neuropatia da Critical Illness) danno polmonare e netto peggioramento della qualità di vita. È quindi evidente come, anche nelle RSA, ogni intervento riabilitativo per disabilità di origine differente, anche come esiti della Covid19, debba essere gestito dal Medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa come responsabile e coordinatore di un Team multidisciplinare.»
29/4/2020 Covid-19, Senior Italia FederAnziani: allarmati per situazione Rsa. Costituito Advisory Board per soluzioni e proposte | Panorama de…
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fine di evitare di snaturare immotivatamente il ruolo delle RSA all’interno della filiera dei servizi per la non autosufficienza.»
I componenti dell’Advisory Board:
Pierluigi Bartoletti – Vice Segretario Generale Nazionale FIMMG
Rossella Costantino – Delegata SIMFER – Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa
Fernando De Benedetto – Delegato Società Italiana di Pneumologia (SIP IRS) e del Centro Studi SIP Nicola Draoli – Delegato FNOPI
Claudio Ferri – Professore Ordinario in Medicina Interna, Università degli Studi dell’ Aquila Ranieri Guerra – Esperto
Antonio Magi – Segretario Generale SUMAI-Assoprof – Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana e Professionalità dell’Area Sanitaria
Marcella Marletta – già DG della Direzione generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico del Ministero della Salute
Roberto Messina – Presidente Senior Italia FederAnziani
Fabrizio Pregliasco – Virologo, Direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano Mariuccia Rossini – Presidente AGeSPI Nazionale
Antonio Sebastiano – Direttore Osservatorio RSA, Liuc Business School
Eleonora Selvi – Consigliere Nazionale Senior Italia FederAnziani – Responsabile Comunicazione Angelo Testa – Presidente SNAMI – Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani
29/4/2020 Coronavirus. Senior Italia FederAnziani: “Allarmati per situazione Rsa. Ora protezioni, tamponi e supporto psicologico”
www.quotidianosanita.it/stampa_articolo.php?articolo_id=84685 1/3
quotidiano
sanità
.it
Mercoledì 29 APRILE 2020
Coronavirus. Senior Italia FederAnziani:
“Allarmati per situazione Rsa. Ora protezioni,
tamponi e supporto psicologico”
Indocumento redatto dall’Advisory Board della Federazione della terza età i suggerimenti a operatori e decisori politici per la Gestione dell’emergenza COVID 19 nelle strutture residenziali per anziani: DPI; tamponi e supporto psicologico a pazienti e famiglie. IL DOCUMENTO
Le RSA e più in generale le strutture residenziali per anziani sono state in tutta Europa le realtà più colpite dal Coronavirus a causa della maggiore vulnerabilità delle persone anziane e non autosufficienti ospitate in tali strutture. Per questo Senior Italia FederAnziani ha espresso grande allarme e deciso di costituire un Advisory Board formato dai massimi esperti del settore sanitario alfine di offrire suggerimenti alle direzioni delle RSA sulla gestione dell’emergenza e di avanzare in merito precise proposte ai decisori politici.
Ricerca di soluzioni alternative, come gli alberghi, rispetto al trasferimento nelle RSA dei pazienti positivi al COVID-19 paucisintomatici o che hanno superato la fase acuta; esecuzione dei tamponi sia agli ospiti che agli operatori, inclusi quelli in attesa di rientrare in struttura al termine della quarantena; garanzia di adeguata fornitura di dispositivi di protezione individuale agli operatori; formazione del personale alla gestione delle emergenze; supporto psicologico a ospiti e famiglie con una particolare attenzione alla trasparenza nella comunicazione; chiarezza organizzativa e delle responsabilità: sono le indicazioni che emergono nel
documento Gestione dell’emergenza COVID 19 nelle strutture residenziali per anziani elaborato dal prestigioso Advisory Board scientifico.
“E’ fondamentale adottare una speciale attenzione per la prevenzione e il controllo delle infezioni all’interno delle RSA, riconoscendo il ruolo di primo piano di tali strutture come spina dorsale del sistema di welfare e la particolare vulnerabilità dei loro residenti. – si legge nel documento - Deve essere garantita a ogni RSA
una preventiva dotazione di DPI adeguati, sufficienti per residenti e personale per almeno due settimane e, sin dalle prime fasi, deve esserne garantito, in caso di epidemia, il regolare e costante approvvigionamento. Devono essere distribuiti fondi a copertura di tutti i maggiori costi per DPI sostenuti nel corso dell’emergenza”.
Altro punto centrale, accanto a quello dei dispositivi, è quello dei tamponi che “devono essere effettuati in modo sistematico e non a macchia di leopardo, con esiti garantiti in tempi rapidi. Occorre estendere il controllo agli asintomatici, sia tra i pazienti che tra gli operatori, poiché la comparsa della sintomatologia, quando c’è,
evidenzia l’esistenza di una situazione già critica e consentire anche l’utilizzo dello screening sierologico venoso. Va stabilita una corsia preferenziale per effettuare i tamponi agli operatori che, al termine della quarantena, devono effettuare il controllo per poter tornare a lavorare, in modo da evitare carenze di personale”.
Tra le indicazioni per i decisori politici quella di “rafforzare il ruolo della sanità territoriale affinché possa gestire anche il trasferimento degli ospiti in ambito familiare ove possibile prevedendo un ruolo di primo piano dei MMG e degli specialisti ambulatoriali nella partecipazione alle attività territoriali, dotati degli indispensabili sistemi di monitoraggio. Devono essere fornite alle RSA adeguate informazioni circa le procedure da rispettare per contenere l’infezione, così come avviene negli ospedali pubblici, anche fornendo la consulenza specialistica di pneumologi e infettivologi territoriali e di altre branche specialistiche che, in tale contesto, sono figure
fondamentali. Deve essere prevista per le RSA, idonee all’isolamento dei casi positivi COVID 19 clinicamente non complessi e gestibili all’interno delle strutture, la possibilità di utilizzare, attraverso i Servizi territoriali ASL di riferimento, in maniera flessibile e limitatamente al periodo epidemico, sistemi
29/4/2020 Coronavirus. Senior Italia FederAnziani: “Allarmati per situazione Rsa. Ora protezioni, tamponi e supporto psicologico”
www.quotidianosanita.it/stampa_articolo.php?articolo_id=84685 2/3
Non va trascurato poi l’impatto psicologico dell’emergenza, da gestire con un adeguato supporto a famiglie e ospiti, anche attraverso la strutturazione di unità dedicate a questo scopo e incentivando la comunicazione verso i familiari. Particolare attenzione va dedicata alla prevenzione dello stress e del burnout per coloro che lavorano all’interno delle strutture.
Occorre, si legge nel documento, “riaffermare con chiarezza ruoli e responsabilità delle direzioni sanitarie rispetto alle procedure e dei medici del lavoro rispetto alla valutazione del rischio del personale» e «riportare la
responsabilità precisa delle funzioni a ciascun soggetto. Il medico competente, in piena autonomia e senza condizionamenti, deve valutare accuratamente l’esposizione al rischio biologico del personale nel pieno rispetto dei protocolli”.
Fondamentale la lotta contro le situazioni irregolari, con il rafforzamento delle attività di ispezione e verifica del rispetto delle norme. In caso di pandemia, occorre prevedere che la responsabilità dei Gestori e degli operatori sanitari e socio-sanitari sia circoscritta al solo caso di dolo.
Una particolare attenzione si raccomanda nella vaccinazione, dando priorità alle RSA per i vaccini contro lo pneumococco e (nella stagione invernale) quelli anti-influenzali, come da raccomandazioni dell’OMS.
Un capitolo a parte è quello dedicato alla gestione delle cronicità degli ospiti, per cui è necessario rafforzare tutte le azioni necessarie alla gestione preventiva e terapeutica delle cronicità. In particolare, vanno attentamente considerate le difficoltà relative alla gestione delle patologie pre-esistenti e messe in essere tutte le procedure idonee ad evitare che queste vengano ad essere meno controllate e/o ipotrattate in una popolazione fragile come quella degli anziani ospiti delle RSA. È necessario potenziare l’attività della specialistica ambulatoriale delle ASL in particolar modo dedicata per l’assistenza domiciliare e per attività nelle RSA per garantire
prestazioni e diagnostica riservando, così, all’ospedale solo casi complessi che ne richiedano il ricovero. I medici positivi al Covid potrebbero continuare a monitorare, in telemonitoraggio, i propri pazienti anche da casa
permettendo di intervenire tempestivamente in caso di peggioramento dei parametri relativi allo stato di salute. Anche la riabilitazione conserva un ruolo centrale nell’emergenza. "Allo stato attuale – recita il documento - è anacronistico oltre che inappropriato e contrario alle linee guida internazionali pensare ad una riabilitazione d'organo. Da queste premesse, ed in considerazione dell’attuale emergenza da Covid19 è importante
sottolineare come, sebbene l'interessamento polmonare sia tra le principali manifestazioni di questa patologia, si ha il coinvolgimento di altri organi e distretti. La prolungata immobilizzazione soprattutto nei casi gravi provoca un grave decondizionamento con conseguente disabilità, danno funzionale (miopatia e neuropatia da Critical
Illness) danno polmonare e netto peggioramento della qualità di vita. È quindi evidente come, anche nelle RSA, ogni intervento riabilitativo per disabilità di origine differente, anche come esiti della Covid19, debba essere gestito dal Medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa come responsabile e coordinatore di un Team multidisciplinare".
Non va dimenticata, infine, la mortalità degli anziani presso il proprio domicilio, che secondo quanto emerso dalle ricerche dell’Osservatorio Settoriale sulle RSA della LIUC Business School, coinvolto nell’Advisory Board, non va considerato necessariamente un luogo più sicuro delle RSA: “La popolazione anziana rappresenta il segmento demografico che nel suddetto periodo del 2020 registra il più alto incremento dei decessi rispetto alla media dei 5 anni precedenti, anche se le variazioni più alte si sono verificate nelle fasce anagrafiche degli young old
(+91,2%) e degli old old (+99,5%), rispetto a quella degli oldest old (+83,8%), al cui interno ricadono in netta prevalenza i tipici utenti delle RSA. Va, infatti, considerato che l’età media di ingresso nelle RSA negli anni si è progressivamente innalzata e, secondo i dati dell’Osservatorio Settoriale sulle RSA della LIUC Business School, risulta pari a 84,5 anni. È, quindi, evidente che la mortalità registrata negli anziani dei segmenti anagrafici precedenti sia per lo più riconducibile ad anziani residenti al proprio domicilio, che non è, quindi,
necessariamente da considerare un luogo più sicuro delle RSA e/o delle altre unità di offerta residenziali del territorio rivolte alla popolazione anziana. Queste evidenze vanno tenute in debita considerazione nel ripensare l’attuale sistema di offerta residenziale, soprattutto al fine di evitare di snaturare immotivatamente il ruolo delle RSA all’interno della filiera dei servizi per la non autosufficienza”.
I componenti dell’Advisory Board:
Pierluigi Bartoletti - Vice Segretario Generale Nazionale FIMMG
Rossella Costantino - Delegata SIMFER - Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa
Fernando De Benedetto - Delegato Società Italiana di Pneumologia (SIP IRS) e del Centro Studi SIP Nicola Draoli - Delegato FNOPI
29/4/2020 Coronavirus. Senior Italia FederAnziani: “Allarmati per situazione Rsa. Ora protezioni, tamponi e supporto psicologico”
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Antonio Magi - Segretario Generale SUMAI-Assoprof - Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana e Professionalità dell’Area Sanitaria
Marcella Marletta - già DG della Direzione generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico del Ministero della Salute
Roberto Messina - Presidente Senior Italia FederAnziani
Fabrizio Pregliasco - Virologo, Direttore Sanitario dell'IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano Mariuccia Rossini - Presidente AGeSPI Nazionale
Antonio Sebastiano – Direttore Osservatorio RSA, Liuc Business School
29/4/2020 Coronavirus, Federanziani: allarmati per le Rsa, costituito un Advisory Board - Redattore Sociale
https://www.redattoresociale.it/article/notiziario/coronavirus_federanziani_allarmati_per_le_rsa_costituito_un_advisory_board 1/1
Coronavirus, Federanziani: allarmati per le Rsa, costituito un Advisory Board
Senior Italia FederAnziani ha espresso "grande allarme e deciso di costituire un Advisory Board formato dai massimi esperti del settore sanitario al ne di o rire suggerimenti alle direzioni delle Rsa sulla gestione dell'emergenza e di avanzare in merito precise proposte ai decisori politici"29 aprile 2020 ore: 14:53 SALUTE
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April 29, 2020
Coronavirus e la strage nelle RSA, nasce un Advisory
Board per soluzioni e proposte
sanitainformazione.it/salute/coronavirus-e-la-strage-nelle-rsa-nasce-un-advisory-board-per-soluzioni-e-proposte/
Sarà forse ricordata come la strage degli anziani, quella che in queste settimane si sta verificando nelle case di riposo di tutto il mondo. I più vulnerabili al Coronavirus, pare che nessuno sia stato in grado di proteggerli in modo adeguato.
In Italia, secondo l’Istituto superiore di sanità, il 40% dei circa 7mila decessi che si sono verificati nelle Rsa da primo febbraio a metà aprile. Ma il fenomeno è tristemente comune alla maggior parte dei Paesi del mondo. È l’Organizzazione mondiale della sanità, nei giorni scorsi, ad aver lanciato l’allarme: sul totale delle vittime europee da
Coronavirus, circa la metà è costituita da anziani che abitavano nelle case di cura.
In Canada si incontra la stessa percentuale: la metà delle vittime del Covid era ricoverata negli ospizi, dove il premier Justin Trudeau è stato costretto ad inviare i militari per
assistere gli anziani; gli Istituti d’accoglienza per anziani non autonomi rappresentano quasi il 40% della mortalità da Covid-19 in Francia; nel Regno Unito sono almeno 4mila gli anziani morti all’interno delle ‘care homes’. E l’elenco potrebbe continuare ancora per molto.
Senior Italia FederAnziani ha quindi preso in mano la situazione, costituendo un Advisory Board con i massimi esperti del settore sanitario per offrire suggerimenti alle
direzioni delle RSA sulla gestione dell’emergenza e avanzare proposte precise ai decisori politici.
Il gruppo, composto da rappresentanti della medicina generale, delle specializzazioni coinvolte, degli infermieri, ma anche da esponenti istituzionali come Ranieri Guerra dell’OMS, ha già elaborato un documento, “Gestione dell’emergenza COVID 19 nelle
strutture residenziali per anziani”, da cui emergono le prime indicazioni.
LEGGI IL DOCUMENTO
«È fondamentale adottare – si legge nel documento – una speciale attenzione per la prevenzione e il controllo delle infezioni all’interno delle RSA, riconoscendo il ruolo di primo piano di tali strutture come spina dorsale del sistema di welfare e la particolare vulnerabilità dei loro residenti. Deve essere garantita a ogni RSA una preventiva
dotazione di DPI adeguati, sufficienti per residenti e personale per almeno due
settimane».
Altro punto centrale, accanto a quello dei dispositivi, è quello dei tamponi, che «devono essere effettuati in modo sistematico e non a macchia di leopardo, con esiti garantiti in tempi rapidi» ed estesi anche agli asintomatici.
Tra le indicazioni per i decisori politici quella di rafforzare il ruolo della sanità
territoriale affinché possa gestire anche il trasferimento degli ospiti in ambito familiare
prevedendo un ruolo di primo piano dei MMG e degli specialisti ambulatoriali. Devono essere forniti poi alle RSA adeguate informazioni circa le procedure da rispettare per contenere l’infezione, e sistemi di telemonitoraggio cardiorespiratorio, per individuare precocemente il deterioramento dei parametri vitali.
LEGGI ANCHE: FASE 2, DEGANI (UNEBA LOMBARDIA): «VIROLOGI E MEDICI SPECIALISTI SI TRASFERISCANO NELLE RSA»
Secondo gli esperti non va trascurato poi l’impatto psicologico dell’emergenza, da gestire con un adeguato supporto a famiglie e ospiti. Occorre inoltre, si legge nel documento, «riaffermare con chiarezza ruoli e responsabilità delle direzioni sanitarie rispetto alle procedure e dei medici del lavoro rispetto alla valutazione del rischio del personale». In caso di pandemia, «occorre prevedere che la responsabilità dei Gestori e degli operatori sanitari e socio-sanitari sia circoscritta al solo caso di dolo».
Una particolare attenzione si raccomanda nella vaccinazione e nella gestione delle
cronicità degli ospiti, per cui «è necessario rafforzare tutte le azioni necessarie alla
gestione preventiva e terapeutica delle cronicità». Anche la riabilitazione conserva un ruolo centrale nell’emergenza: «La prolungata immobilizzazione soprattutto nei casi gravi – recita il documento – provoca un grave decondizionamento con conseguente disabilità, danno funzionale (miopatia e neuropatia da Critical Illness) danno polmonare e netto peggioramento della qualità di vita. È quindi evidente come, anche nelle RSA, ogni
intervento riabilitativo per disabilità di origine differente, anche come esiti della Covid-19, debba essere gestito dal Medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa come
responsabile e coordinatore di un Team multidisciplinare».
Non va dimenticata, infine, la mortalità degli anziani presso il proprio domicilio, che secondo quanto emerso dalle ricerche dell’Osservatorio Settoriale sulle RSA della LIUC Business School non va considerato necessariamente un luogo più sicuro delle RSA. I componenti dell’Advisory Board:
Pierluigi Bartoletti – Vice Segretario Generale Nazionale FIMMG
Rossella Costantino – Delegata SIMFER – Società Italiana di Medicina Fisica e
Riabilitativa
Fernando De Benedetto – Delegato Società Italiana di Pneumologia (SIP IRS) e del
Centro Studi SIP
Nicola Draoli – Delegato FNOPI
Claudio Ferri – Professore Ordinario in Medicina Interna, Università degli Studi dell’
Aquila
Ranieri Guerra – Esperto
Antonio Magi – Segretario Generale SUMAI-Assoprof – Sindacato Unico Medicina
Ambulatoriale Italiana e Professionalità dell’Area Sanitaria
Marcella Marletta – già DG della Direzione generale dei dispositivi medici e del
servizio farmaceutico del Ministero della Salute
Roberto Messina – Presidente Senior Italia FederAnziani
Fabrizio Pregliasco – Virologo, Direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico
Galeazzi di Milano
Mariuccia Rossini – Presidente AGeSPI Nazionale
Antonio Sebastiano – Direttore Osservatorio RSA, Liuc Business School
Eleonora Selvi – Consigliere Nazionale Senior Italia FederAnziani – Responsabile
Comunicazione
Angelo Testa – Presidente SNAMI – Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani
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Coronavirus, FederAnziani: allarmati per situazione Rsa,
it.finance.yahoo.com/notizie/coronavirus-federanziani-allarmati-per-situazione-rsa-131428585.htmlRoma, 29 apr. (askanews) - Le Residenze sanitarie assistenziali, Rsa, e più in generale le strutture residenziali per anziani sono state in tutta Europa le realtà più colpite dal coronavirus, a causa della maggiore vulnerabilità delle persone anziane e non autosufficienti ospitate. Per questo Senior Italia FederAnziani ha espresso 'grande allarme' e deciso di costituire un advisory board, un comitato formato dagli esperti del settore sanitario per 'offrire suggerimenti alle direzioni delle Rsa sulla gestione
dell'emergenza e di avanzare in merito precise proposte ai decisori politici'.
Ricerca di soluzioni alternative, come gli alberghi, rispetto al trasferimento nelle Rsa dei pazienti positivi al Covid-19 paucisintomatici o che hanno superato la fase acuta;
esecuzione dei tamponi sia agli ospiti che agli operatori, inclusi quelli in attesa di rientrare in struttura al termine della quarantena; garanzia di adeguata fornitura di dispositivi di protezione individuale agli operatori; formazione del personale alla gestione delle emergenze; supporto psicologico a ospiti e famiglie con una particolare attenzione alla trasparenza nella comunicazione; chiarezza organizzativa e delle responsabilità: sono le indicazioni che emergono nel documento Gestione dell'emergenza Covid 19 nelle strutture residenziali per anziani elaborato dal Comitato scientifico. (Segue)
Coronavirus, FederAnziani: allarmati per situazione Rsa,
-
2-it.finance.yahoo.com/notizie/coronavirus-federanziani-allarmati-per-situazione-rsa-2-131428746.html
Roma, 29 apr. (askanews) - 'E' fondamentale adottare una speciale attenzione per la prevenzione e il controllo delle infezioni all'interno delle Rsa, riconoscendo il ruolo di primo piano di tali strutture come spina dorsale del sistema di welfare e la particolare vulnerabilità dei loro residenti', si legge nel documento, dove si sottolinea: 'Deve essere garantita a ogni Rsa una preventiva dotazione di Dpi adeguati, sufficienti per residenti e personale per almeno due settimane e, sin dalle prime fasi, deve esserne garantito, in caso di epidemia, il regolare e costante approvvigionamento. Devono essere distribuiti fondi a copertura di tutti i maggiori costi per Dpi sostenuti nel corso dell'emergenza'. Altro punto centrale, accanto a quello dei dispositivi, è quello dei tamponi che: 'Devono essere effettuati in modo sistematico e non a macchia di leopardo, con esiti garantiti in tempi rapidi. Occorre estendere il controllo agli asintomatici, sia tra i pazienti che tra gli operatori, poiché la comparsa della sintomatologia, quando c'è, evidenzia l'esistenza di una situazione già critica e consentire anche l'utilizzo dello screening sierologico venoso. Va stabilita una corsia preferenziale per effettuare i tamponi agli operatori che, al
termine della quarantena, devono effettuare il controllo per poter tornare a lavorare, in modo da evitare carenze di personale'.
Tra le indicazioni per i decisori politici quella di 'rafforzare il ruolo della sanità territoriale affinché possa gestire anche il trasferimento degli ospiti in ambito familiare ove possibile prevedendo un ruolo di primo piano dei medici di medicina generale e degli specialisti ambulatoriali nella partecipazione alle attività territoriali, dotati degli indispensabili sistemi di monitoraggio'.
Gli esperti avvertono che 'devono essere fornite alle Rsa anche adeguate informazioni circa le procedure da rispettare per contenere l'infezione, così come avviene negli ospedali pubblici, anche fornendo la consulenza specialistica di pneumologi e
infettivologi territoriali e di altre branche specialistiche che, in tale contesto, sono figure fondamentali'. E ancora 'deve essere prevista per le Rsa, idonee all'isolamento dei casi positivi Covid 19 clinicamente non complessi e gestibili all'interno delle strutture, la possibilità di utilizzare, attraverso i Servizi territoriali Asl di riferimento, in maniera flessibile e limitatamente al periodo epidemico, sistemi di telemonitoraggio
cardiorespiratorio, per individuare precocemente il deterioramento dei parametri vitali e consentire il tempestivo trasferimento dei residenti in ospedali Covid adeguatamente attrezzati'. (Segue)
Coronavirus, FederAnziani: allarmati per situazione Rsa,
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3-it.finance.yahoo.com/notizie/coronavirus-federanziani-allarmati-per-situazione-rsa-3-131429330.html
Roma, 29 apr. (askanews) Non va trascurato poi sottolinea il comitato scientifico -l'impatto psicologico dell'emergenza, da gestire con un adeguato supporto a famiglie e ospiti, anche attraverso la strutturazione di unità dedicate a questo scopo e incentivando la comunicazione verso i familiari'. E particolare attenzione va dedicata anche alla
prevenzione dello stress e del burnout per coloro che lavorano all'interno delle strutture. Occorre, si legge nel documento, 'riaffermare con chiarezza ruoli e responsabilità delle direzioni sanitarie rispetto alle procedure e dei medici del lavoro rispetto alla valutazione del rischio del personale' e 'riportare la responsabilità precisa delle funzioni a ciascun soggetto. Il medico competente, in piena autonomia e senza condizionamenti, deve valutare accuratamente l'esposizione al rischio biologico del personale nel pieno rispetto dei protocolli'.
Fondamentale quindi 'la lotta contro le situazioni irregolari, con il rafforzamento delle attività di ispezione e verifica del rispetto delle norme'. Ma - si avverte - 'in caso di
pandemia, occorre prevedere che la responsabilità dei gestori e degli operatori sanitari e socio-sanitari sia circoscritta al solo caso di dolo'.
Una particolare attenzione si raccomanda nella vaccinazione, dando priorità alle Rsa per i vaccini contro lo pneumococco e (nella stagione invernale) quelli anti-influenzali, come da raccomandazioni dell'Oms. (Segue)
30/4/2020 COMUNICATO STAMPA Coronavirus, Senior Italia FederAnziani: allarmati per situazione RSA. Costituito Advisory Board per soluzi…
https://www.corrieredelleconomia.it/2020/04/29/comunicato-stampa-coronavirus-senior-italia-federanziani-allarmati-per-situazione-rsa-costituito-a… 1/7
COMUNICATO STAMPA
Coronavirus, Senior Italia
FederAnziani: allarmati per
situazione RSA. Costituito
Advisory Board per soluzioni
e proposte Nel documento
EMERGENZA! INDUSTRIA PROFESSIONISTI COMMERCIO FOOD SERVIZI
CREDITO E FINANZA TURISMO COMMUNITY REGIONI
30/4/2020 COMUNICATO STAMPA Coronavirus, Senior Italia FederAnziani: allarmati per situazione RSA. Costituito Advisory Board per soluzi…
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redatto dal comitato di
esperti messo in piedi dalla
federazione della terza età i
suggerimenti a operatori e
decisori politici per la
Gestione dell’emergenza
COVID 19 nelle strutture
residenziali per anziani: DPI;
tamponi e supporto
psicologico a pazienti e
famiglie
di Giulia Spalletta — 29/04/2020
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autosuf cienti ospitate in tali strutture. Per questo Senior Italia FederAnziani ha espresso grande allarme e deciso di costituire un Advisory Board formato dai massimi esperti del settore sanitario al ne di offrire suggerimenti alle direzioni delle RSA sulla gestione dell’emergenza e di avanzare in merito precise proposte ai decisori politici.
Ricerca di soluzioni alternative, come gli alberghi, rispetto al trasferimento nelle RSA dei pazienti positivi al COVID-19 paucisintomatici o che hanno superato la fase acuta; esecuzione dei tamponi sia agli ospiti che agli operatori, inclusi quelli in attesa di rientrare in struttura al termine della quarantena; garanzia di adeguata fornitura di dispositivi di protezione
individuale agli operatori; formazione del personale alla gestione delle emergenze; supporto psicologico a ospiti e famiglie con una particolare attenzione alla trasparenza nella
comunicazione; chiarezza organizzativa e delle responsabilità: sono le indicazioni che emergono nel documento Gestione dell’emergenza COVID 19 nelle strutture residenziali per anziani elaborato dal prestigioso Advisory Board scienti co.
«E’ fondamentale adottare una speciale attenzione per la prevenzione e il controllo delle
infezioni all’interno delle RSA, riconoscendo il ruolo di primo piano di tali strutture come spina dorsale del sistema di welfare e la particolare vulnerabilità dei loro residenti. – si legge nel documento – Deve essere garantita a ogni RSA una preventiva dotazione di DPI adeguati, suf cienti per residenti e personaleper almeno due settimane e, sin dalle prime fasi, deve esserne garantito, in caso di epidemia, il regolare e costante approvvigionamento. Devono essere distribuiti fondi a copertura di tutti i maggiori costi per DPI sostenuti nel corso dell’emergenza.»
Altro punto centrale, accanto a quello dei dispositivi, è quello dei tamponi che: «devono essere effettuati in modo sistematico e non a macchia di leopardo, con esiti garantiti in tempi rapidi. Occorre estendere il controllo agli asintomatici, sia tra i pazienti che tra gli operatori, poiché la comparsa della sintomatologia, quando c’è, evidenzia l’esistenza di una situazione già critica e consentire anche l’utilizzo dello screening sierologico venoso. Va stabilita una corsia preferenziale per effettuare i tamponi agli operatori che, al termine della quarantena, devono effettuare il controllo per poter tornare a lavorare, in modo da evitare carenze di personale.» Tra le indicazioni per i decisori politici quella di «rafforzare il ruolo della sanità
30/4/2020 COMUNICATO STAMPA Coronavirus, Senior Italia FederAnziani: allarmati per situazione RSA. Costituito Advisory Board per soluzi…
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dei casi positivi COVID 19 clinicamente non complessi e gestibili all’interno delle strutture, la possibilità di utilizzare, attraverso i Servizi territoriali ASL di riferimento, in maniera essibile e limitatamente al periodo epidemico, sistemi di telemonitoraggio cardiorespiratorio, per individuare precocemente il deterioramento dei parametri vitali e consentire il tempestivo trasferimento dei residenti in ospedali COVID adeguatamente attrezzati.»
Non va trascurato poi l’impatto psicologico dell’emergenza, da gestire con un adeguato
supporto a famiglie e ospiti, anche attraverso la strutturazione di unità dedicate a questo scopo e incentivando la comunicazione verso i familiari. Particolare attenzione va dedicata alla
prevenzione dello stress e del burnout per coloro che lavorano all’interno delle strutture. Occorre, si legge nel documento, «riaffermare con chiarezza ruoli e responsabilità delle direzioni sanitarie rispetto alle procedure e dei medici del lavoro rispetto alla valutazione del rischio del personale» e «riportare la responsabilità precisa delle funzioni a ciascun soggetto. Il medico competente, in piena autonomia e senza condizionamenti, deve valutare
accuratamente l’esposizione al rischio biologico del personale nel pieno rispetto dei protocolli.»
Fondamentale la lotta contro le situazioni irregolari, con il rafforzamento delle attività di ispezione e veri ca del rispetto delle norme. In caso di pandemia, occorre prevedere che la responsabilità dei Gestori e degli operatori sanitari e socio-sanitari sia circoscritta al solo caso di dolo.
Una particolare attenzione si raccomanda nella vaccinazione, dando priorità alle RSA per i vaccinicontro lo pneumococco e (nella stagione invernale) quelli anti-in uenzali, come da raccomandazioni dell’OMS.
Un capitolo a parte è quello dedicato alla gestione delle cronicità degli ospiti, per cui è necessario rafforzare tutte le azioni necessarie alla gestione preventiva e terapeutica delle cronicità. In particolare, vanno attentamente considerate le dif coltà relative alla gestione delle patologie pre-esistenti e messe in essere tutte le procedure idonee ad evitare che queste vengano ad essere meno controllate e/o ipotrattate in una popolazione fragile come quella degli anziani ospiti delle RSA. È necessario potenziare l’attività della specialistica
ambulatoriale delle ASL in particolar modo dedicata per l’assistenza domiciliare e per attività nelle RSA per garantire prestazioni e diagnostica riservando, così, all’ospedale solo casi complessi che ne richiedano il ricovero. I medici positivi al Covid potrebbero continuare a monitorare, in telemonitoraggio, i propri pazienti anche da casa permettendo di intervenire tempestivamente in caso di peggioramento dei parametri relativi allo stato di salute.
30/4/2020 COMUNICATO STAMPA Coronavirus, Senior Italia FederAnziani: allarmati per situazione RSA. Costituito Advisory Board per soluzi…
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Giulia Spalletta
pensare ad una riabilitazione d’organo. Da queste premesse, ed in considerazione dell’attuale emergenza da Covid19 è importante sottolineare come, sebbene l’interessamento polmonare sia tra le principali manifestazioni di questa patologia, si ha il coinvolgimento di altri organi e distretti. La prolungata immobilizzazione soprattutto nei casi gravi provoca un grave
decondizionamento con conseguente disabilità, danno funzionale (miopatia e neuropatia da Critical Illness) danno polmonare e netto peggioramento della qualità di vita. È quindi evidente come, anche nelle RSA, ogni intervento riabilitativo per disabilità di origine differente, anche come esiti della Covid19, debba essere gestito dal Medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa come responsabile e coordinatore di un Team multidisciplinare.»
Non va dimenticata, in ne, la mortalità degli anziani presso il proprio domicilio, che secondo quanto emerso dalle ricerche dell’Osservatorio Settoriale sulle RSA della LIUC Business School, coinvolto nell’Advisory Board, non va considerato necessariamente un luogo più sicuro delle RSA: «La popolazione anziana rappresenta il segmento demogra co che nel suddetto periodo del 2020 registra il più alto incremento dei decessi rispetto alla media dei 5 anni precedenti, anche se le variazioni più alte si sono veri cate nelle fasce anagra che degli young old (+91,2%) e degli old old (+99,5%), rispetto a quella degli oldest old (+83,8%), al cui interno ricadono in netta prevalenza i tipici utenti delle RSA. Va, infatti, considerato che l’età media di ingresso nelle RSA negli anni si è progressivamente innalzata e, secondo i dati
dell’Osservatorio Settoriale sulle RSA della LIUC Business School, risulta pari a 84,5 anni. È, quindi, evidente che la mortalità registrata negli anziani dei segmenti anagra ci precedenti sia per lo più riconducibile ad anziani residenti al proprio domicilio, che non è, quindi,
necessariamente da considerare un luogo più sicuro delle RSA e/o della altre unità di offerta residenziali del territorio rivolte alla popolazione anziana. Queste evidenze vanno tenute in debita considerazione nel ripensare l’attuale sistema di offerta residenziale, soprattutto al ne di evitare di snaturare immotivatamente il ruolo delle RSA all’interno della liera dei servizi per la non autosuf cienza.»
Tags: CDENEWS FederAnziani Lazio Rsa
30/4/2020 FederAnziani: allarmati per la situazione nelle RSA - La Mescolanza
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CERCA
30/04/2020
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FederAnziani: allarmati per
la situazione nelle RSA
Le RSA e più in
generale le strutture
residenziali per
anziani sono state in
tutta Europa le realtà
più colpite dal
Coronavirus a causa
della maggiore
vulnerabilità delle
persone anziane e non autosu cienti ospitate in tali
strutture. Per questo Senior Italia FederAnziani ha
espresso grande allarme e deciso di costituire un
Advisory Board formato dai massimi esperti del settore
sanitario al ne di offrire suggerimenti alle direzioni
delle RSA sulla gestione dell’emergenza e di avanzare in
merito precise proposte ai decisori politici. Ricerca di
soluzioni alternative, come gli alberghi, rispetto al
trasferimento nelle RSA dei pazienti positivi al COVID-19
paucisintomatici o che hanno superato la fase acuta;
esecuzione dei tamponi sia agli ospiti che agli operatori,
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30/4/2020 FederAnziani: allarmati per la situazione nelle RSA - La Mescolanza
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inclusi quelli in attesa di rientrare in struttura al termine
della quarantena; garanzia di adeguata fornitura di
dispositivi di protezione individuale agli operatori;
formazione del personale alla gestione delle emergenze;
supporto psicologico a ospiti e famiglie con una
particolare attenzione alla trasparenza nella
comunicazione; chiarezza organizzativa e delle
responsabilità: sono le indicazioni che emergono nel
documento Gestione dell’emergenza COVID 19 nelle
strutture residenziali per anziani elaborato dal
prestigioso Advisory Board scienti co. «E’ fondamentale
adottare una speciale attenzione per la prevenzione e il
controllo delle infezioni all’interno delle RSA,
riconoscendo il ruolo di primo piano di tali strutture
come spina dorsale del sistema di welfare e la
particolare vulnerabilità dei loro residenti. – si legge nel
documento – Deve essere garantita a ogni RSA una
preventiva dotazione di DPI adeguati, su cienti per
residenti e personale per almeno due settimane e, sin
dalle prime fasi, deve esserne garantito, in caso di
epidemia, il regolare e costante approvvigionamento.
Devono essere distribuiti fondi a copertura di tutti i
maggiori costi per DPI sostenuti nel corso
dell’emergenza.» Altro punto centrale, accanto a quello
dei dispositivi, è quello dei tamponi che: «devono essere
effettuati in modo sistematico e non a macchia di
leopardo, con esiti garantiti in tempi rapidi. Occorre
estendere il controllo agli asintomatici, sia tra i pazienti
che tra gli operatori, poiché la comparsa della
sintomatologia, quando c’è, evidenzia l’esistenza di una
situazione già critica e consentire anche l’utilizzo dello
screening sierologico venoso. Va stabilita una corsia
preferenziale per effettuare i tamponi agli operatori che,
al termine della quarantena, devono effettuare il
controllo per poter tornare a lavorare, in modo da evitare
carenze di personale.» Tra le indicazioni per i decisori
politici quella di «rafforzare il ruolo della sanità
territoriale a nché possa gestire anche il trasferimento
degli ospiti in ambito familiare ove possibile prevedendo
un ruolo di primo piano dei MMG e degli specialisti
ambulatoriali nella partecipazione alle attività territoriali,
dotati degli indispensabili sistemi di monitoraggio.
Devono essere fornite alle RSA adeguate informazioni
circa le procedure da rispettare per contenere
l’infezione, così come avviene negli ospedali pubblici,
PREMIO SOCRATE
Video Premio Socrate 2020
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ALLE CINQUE DELLA SERA
30/4/2020 FederAnziani: allarmati per la situazione nelle RSA - La Mescolanza
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anche fornendo la consulenza specialistica di
pneumologi e infettivologi territoriali e di altre branche
specialistiche che, in tale contesto, sono gure
fondamentali. Deve essere prevista per le RSA, idonee
all’isolamento dei casi positivi COVID 19 clinicamente
non complessi e gestibili all’interno delle strutture, la
possibilità di utilizzare, attraverso i Servizi territoriali
ASL di riferimento, in maniera essibile e limitatamente
al periodo epidemico, sistemi di telemonitoraggio
cardiorespiratorio, per individuare precocemente il
deterioramento dei parametri vitali e consentire il
tempestivo trasferimento dei residenti in ospedali
COVID adeguatamente attrezzati.» Non va trascurato
poi l’impatto psicologico dell’emergenza, da gestire con
un adeguato supporto a famiglie e ospiti, anche
attraverso la strutturazione di unità dedicate a questo
scopo e incentivando la comunicazione verso i
familiari. Occorre, si legge nel documento, «riaffermare
con chiarezza ruoli e responsabilità delle direzioni
sanitarie rispetto alle procedure e dei medici del lavoro
rispetto alla valutazione del rischio del personale» e
«riportare la responsabilità precisa delle funzioni a
ciascun soggetto. Il medico competente, in piena
autonomia e senza condizionamenti, deve valutare
accuratamente l’esposizione al rischio biologico del
personale nel pieno rispetto dei protocolli.»
Fondamentale la lotta contro le situazioni irregolari, con
il rafforzamento delle attività di ispezione e veri ca del
rispetto delle norme. In caso di pandemia, occorre
prevedere che la responsabilità dei Gestori e degli
operatori sanitari e socio-sanitari sia circoscritta al solo
caso di dolo. Una particolare attenzione si raccomanda
nella vaccinazione, dando priorità alle RSA per i vaccini
contro lo pneumococco e (nella stagione invernale)
quelli anti-in uenzali, come da raccomandazioni
dell’OMS. Un capitolo a parte è quello dedicato alla
gestione delle cronicità degli ospiti, per cui è necessario
rafforzare tutte le azioni necessarie alla gestione
preventiva e terapeutica delle cronicità. In particolare,
vanno attentamente considerate le di coltà relative alla
gestione delle patologie pre-esistenti e messe in essere
tutte le procedure idonee ad evitare che queste vengano
ad essere meno controllate e/o ipotrattate in una
popolazione fragile come quella degli anziani ospiti
delle RSA”.
Greve in
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