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MARTEDÌ 1 OTTOBRE 2019 - ORE 16.00 Teatro G. Matteotti, via Matteotti, 1

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Academic year: 2021

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INGRESSO LIBERO

Info: Segreteria UNITRE (orario 15.00-18.00) tel. 011-644771

e-mail:

info@uni3moncalieri.it

— sito:

www.uni3moncalieri.it

A chiudere, un saluto augurale di buon anno accademico con rinfresco a buffet in sede

UNITRE via Real Collegio, 20 - Moncalieri

UNIVERSITA’ DELLA TERZA ETA’ MONCALIERI

UNITRE - UNIVERSITA’ DELLE TRE ETA’

Per l’inaugurazione del XXXVII A. A. 2019-2020

La presidente Prof.ssa Enrica Dreosto invita la SV alla conferenza su

LA PLASTICITA’ CEREBRALE:

DALLA RICERCA ALLA VITA DI TUTTI I GIORNI

del Prof.

LUCA BONFANTI

Università di Torino e Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi - NICO

Tra i temi delle Neuroscienze,

quello

della

plasticità

cerebrale è forse il più

affascinante. Sapere che il

nostro cervello, nonostante la

grande complessità dei suoi

circuiti nervosi, può ancora

modificane la struttura nella

vita adulta è un conforto per

affrontare le età più avanzate

mantenendo

una

certa

efficienza mentale. Per il ricercatore è anche qualcosa di più: la possibilità di riparare

eventualmente i danni dell’invecchiamento e delle malattie neurologiche. Negli ultimi

anni è emerso come anche lo stile di vita che conduciamo e l’ambiente in cui viviamo

possono lentamente cambiare (nel bene o nel male) in nostri circuiti nervosi, proprio

grazie alla plasticità. Luca

Bonfanti, che da trent’anni

studia

questi

fenomeni,

cercherà di raccontarli nel

modo più semplice (ma anche

più

divertente)

possibile.

L’obiettivo è ambizioso: legare

la complessità della ricerca

neurobiologica “dalle cellule

staminali cerebrali ai neuroni

immaturi” alle sue ricadute

sulla vita di tutti i giorni.

MARTEDÌ 1 OTTOBRE 2019 - ORE 16.00

(2)

Nuovi neuroni: che farne?

I neuroni prodotti da cellule staminali in alcune zone

del cervello non riescono a sostituire le cellule perse,

ma sono importanti nel mantenere la plasticità

cerebrale.

Raccontare gli studi sulla genesi di nuovi neuroni è un po’ come parlare di fantascienza. Non solo per quell’aura surreale che accompagna le scoperte scientifiche più inattese, ma soprattutto per l’intreccio di opportunità e domande senza risposta scaturito da questo filone di ricerca. Per più di un secolo i neuroscienziati hanno considerato il cervello un organo incapace di rinnovarsi, diverso quindi da pelle e sangue che ricambiano le cellule quasi quotidianamente. Poi, vent’anni fa, si è scoperto che alcune aree cerebrali contengono cellule staminali in grado di generare nuovi neuroni che vanno a integrarsi nei circuiti nervosi [1]. Il fenomeno (neurogenesi adulta) è una forma di plasticità che può aggiungere o sostituire cellule nervose, superando il dogma secondo cui il loro

numero sarebbe fissato alla nascita e non potrebbe più cambiare, se non diminuendo….

Il mistero dei neuroni “immaturi”

Scoperti 25 anni fa e riscoperti 15 anni dopo, i neuroni “immaturi” restano un mistero irrisolto

del cervello e, forse, una grande opportunità.

Tra i tanti equivoci che circolano in ambito neurologico, il più ingannevole afferma che siamo ormai giunti a capire come funziona il cervello. Sebbene negli ultimi decenni le neuroscienze abbiano conosciuto un’espansione epocale, tuttora in corso, l’enorme quantità di conoscenza acquisita non ha infatti ancora risposto a molte domande su struttura e funzione dell’organo più seducente del corpo umano. Le tecniche di indagine non invasiva, come la risonanza magnetica funzionale, pur avendo contribuito a svelare molto sull’attività cerebrale, ci hanno fatto illudere di capire veramente cosa succede nel cervello durante il suo funzionamento. In realtà, che cosa fa esattamente ognuno dei milioni di neuroni che si accendono tutti insieme per “colorare” un’area della corteccia cerebrale mentre facciamo o pensiamo qualcosa non è ancora dato saperlo…

Prof. Luca Bonfanti

Nato a Torino il 19.05.1962. Italiano. 1987. Dottore in Medicina Veterinaria cum laude, Università di Torino. 1991. Stage di due anni presso INSERM Unity 176 e "Laboratoire de Neuroendocrinologie Morphofonctionnelle", Università di Bordeaux II. 1992. Dottorato in Neuroanatomia funzionale veterinaria. 1992. "Elba International Neuroscience Programme" (Isola d'Elba) 1993. Borsa di studio post-dottorato dell'Università di Torino per la ricerca presso il Dipartimento di Morfofisiologia Veterinaria. 1993. Stage presso INSERM Unity 378 (Bordeaux), nell'ambito di una partnership CNR / INSERM. 1994. Assistente Professore (gruppo V30A, poi VET01) presso il Dipartimento di Morfofisiologia Veterinaria, Università di Torino. 2000. Professore associato (VET01) di Anatomia degli animali domestici, presso lo stesso dipartimento. 2011. Professore invitato presso la NorthEastern University di Boston (due mesi di insegnamento in biologia delle cellule staminali).

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