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LA FILIERA FORESTA-LEGNO-ENERGIA NELLE AREE PROTETTE:L’ESPERIENZA DELLA R.N.B. DI VALLOMBROSA

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(1)

P remessa

Alla luce della evidenza dei cambiamenti cli- matici in atto e considerata la recente presa di coscienza della necessità di contribuire al pro- gressivo abbattimento delle emissioni di gas serra, il presente contributo intende descrivere l’esperienza intrapresa nella Riserva Naturale Statale Biogenetica di Vallombrosa. La realiz- zazione di una rete di teleriscaldamento alimen- tata con legno cippato proveniente dalla stessa area protetta si propone come nuova opportu- nità per prospettare ai molti fruitori di questa Riserva la bontà di una gestione forestale soste- nibile per le generazioni presenti e future.

C ontesto gestionale ed ambientale

La Riserva Naturale Statale Biogenetica di Vallombrosa si trova in provincia di Firenze, sulle pendici occidentali del massiccio del Pra- tomagno, spartiacque tra la vallata del Casen- tino e il Valdarno superiore.

L’area protetta si estende su una superfi-

cie complessiva pari a circa 1273 ettari. L’at- tuale uso del suolo è il risultato della presenza dell’uomo che dai primi anni dell’XI secolo ha vissuto in questo territorio. Nel corso dei secoli, grazie alla presenza ed alla fiorente at- tività dei monaci Vallombrosani, si è passati da un’attività strettamente selvicolturale e pa- storale (XI secolo), ad una sviluppata quanto complessa economia agricola di montagna (dal XII al XVIII secolo). Nel XIX secolo, con la consegna in gestione del comprensorio al de- manio del neonato Stato italiano, si è sviluppata la peculiare attività selvicolturale che tutti gli appassionati forestali conoscono e tutt’oggi os- servano su questa montagna.

Il comprensorio, interamente coperto da boschi di alto fusto, si estende tra 470 e 1440 m s.l.m. Da quanto riportato in Tabella 1, si evince che l’abetina è la tipologia forestale mag- giormente rappresentata: si estende alle quote intermedie (tra i 700 ed i 1200 m circa). Nella fascia sommitale dominano le faggete, mentre alle quote inferiori sono rappresentate sia le pinete, che i castagneti ed i boschi misti di la- tifoglie.

– L’Italia Forestale e Montana / Italian Journal of Forest and Mountain Environments 66 (4): 351-356, 2011 © 2011 Accademia Italiana di Scienze Forestali doi: 10.4129/ifm.2011.4.09

LA FILIERA FORESTA-LEGNO-ENERGIA NELLE AREE PROTETTE:

L’ESPERIENZA DELLA R.N.B. DI VALLOMBROSA

(*) Corpo Forestale dello Stato,Vallombrosa; l.bartolozzi@corpoforestale.it

Vallombrosa, la culla dei forestali e delle scienze forestali, è ancora oggi al centro dell’attenzione e del dibattito scientifico in quanto sede di applicazione delle innovative tecniche di gestione forestale sostenibile. La valorizzazione di una esemplare filiera “foresta-legno-energia” consentirà l’attivazione di un moderno impianto di teleriscaldamento alimentato a legno cippato proveniente dal comprensorio vallombrosano. La filiera sarà corta, locale e consentirà all’amministrazione forestale di dare nuovo impulso per una gestione attiva dei comprensori forestali. Agli indubbi benefici di carattere economico, si sommeranno esemplari passi in avanti nell’ambito dell’impiego di energia proveniente da fonti rinnovabili, con abbattimento di emissioni nocive dovute alla combustione di materie prime fossili.

Parole chiave: gestione forestale sostenibile; filiera corta e locale; biomassa.

Key words: State Forestry Services; sustainable forest management; short and local chain; biomass.

Citazione - b artolozzi l., g aliPò g., 2011 – La filiera foresta-legno-energia nelle aree protette:

l’esperienza della R.N.B. di Vallombrosa. L’Italia Forestale e Montana, 66 (4): 351-356. doi: 10.4129/

ifm.2011.4.09

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La Riserva è gestita dal Corpo Forestale dello Stato per tramite dell’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Vallombrosa. Questo Uffi- cio, in adempimento a quanto previsto dalla Legge 6 febbraio 2004 n. 36, si occupa, tra l’altro, di Protezione Civile ed A.I.B., sia nel territorio direttamente gestito che, in funzione della rilevanza dell’emergenza, in campo re- gionale e nazionale. Nell’ambito del concorso alla tutela e salvaguardia delle riserve naturali statali d’importanza nazionale o internazionale – art. 2, comma 1, lett. g) – l’Amministrazione di Vallombrosa gestisce quotidianamente l’a- rea protetta mediante un Ufficio Tecnico che si avvale di circa 20 unità operaie specializzate.

Di primaria importanza l’attività di educazione ambientale, ricerca e sperimentazione. La con- servazione e l’incremento della biodiversità animale e vegetale del comprensorio vengono perseguiti operando costantemente in molte- plici settori dei quali, in questa sede, si fa sem- plice e speditiva menzione: utilizzazioni fore- stali, idraulica forestale, sistemazioni idraulico forestali, edilizia conservativa, lavorazione del legname in tutti gli stadi della filiera (segheria, falegnameria, centro restauro).

Lo strumento gestionale a disposizione del Corpo Forestale di Vallombrosa si identifica nel nuovo Piano di Gestione e Silvomuseo 2006-2025, storicamente realizzato dalla catte- dra di Assestamento Forestale dell’Università degli Studi di Firenze. Si tratta di un piano che riveste caratteri di assoluta peculiarità. La ge- stione selvicolturale è affidata ai dettami della innovativa Selvicoltura Sistemica. In questo, Vallombrosa, conferma la sua caratteristica di

Tabella 1 – Tipologie forestali nella Riserva Naturale Bioge- netica di Vallombrosa (C

ianCio

, 2009).

Tipologia Superficie (ha) Abetina 576.5904 Faggeta 197.3851 Pineta 152.9286 Douglasieta 29.9385 Pecceta 5.2105 Castagneti 38.3892 Bosco misto di latifoglie 119.9056 Silvomuseo 101.4664 Parcelle sperimentali 26.9250 Arboreti, prati, vivai, tare e resedi 33.2551

stazione forestale sperimentale, “palestra didat- tica” e sede di costante ricerca.

i Partner del Progetto

L’impianto di teleriscaldamento alimentato a legno cippato, che nel corso di questa stagione dovrebbe vedere la sua prima accensione, è stato realizzato grazie alla fattiva quanto po- sitiva collaborazione tra molti soggetti ed enti pubblici che operano sia a livello locale che na- zionale.

Nel 2007 il Corpo Forestale dello Stato e la Fondazione San Giovanni Gualberto dei Mo- naci Benedettini Vallombrosani ha incaricato AIEL (Associazione Italiana Energie Agrofore- stali) di realizzare uno Studio di Fattibilità con Progetto Preliminare. Il Ministero dell’Am- biente, finanziando la realizzazione di questi elaborati, ha confermato l’interesse per l’inve- stimento.

Sulla base di uno specifico Accordo di Pro- gramma, anche l’Unione dei Comuni Valdarno e Valdisieve (già Comunità Montana della Montagna Fiorentina, stazione appaltante, ca- pofila del progetto) ed il Comune di Reggello sono intanto divenuti partner fondamentali del progetto.

Gli elaborati progettuali sono stati presen- tati ai competenti uffici della Regione Toscana con richiesta di finanziamento a fondo perduto nell’ambito del “Programma degli investimenti sulla produzione di energia per le aree rurali”

(L.R. 70/2005).

A fine 2008, comunicando ufficialmente l’ammissibilità del progetto di Vallombrosa al finanziamento, la Regione si è accollata il 50%

degli oneri, mentre il restante 50% dei costi è stato coperto in egual misura dall’Unione dei Comuni e dal Comune di Reggello.

l’ imPianto e la rete di telerisCaldamento . C aratteristiChe

Appaltati i lavori, nel 2010 sono state po-

sate in opera due caldaie, per una potenza

complessiva indicativamente pari ad 1 MW.

(3)

La stessa sarà servita alle utenze tramite una rete di teleriscaldamento di circa 1.274 metri lineari. Gli edifici serviti saranno 16 per una volumetria indicativamente pari a 45.000 m

3

: l’intero nucleo insediativo di Vallombrosa (Fi- gura 1).

Come precisato, l’impianto sarà alimentato a legno cippato. Il materiale combustibile sarà stoccato in un apposito silo, attiguo al locale caldaia ed avrà una capienza indicativamente pari a 140 m

3

.

I tecnici di AIEL, in sede di studio di fatti- bilità, hanno stimato in 341,35 t/anno la quota netta di anidride carbonica evitata, al netto dell’energia grigia. Si tratta di dati forse oscuri per i non addetti ai lavori. Semplificando, trat- tasi della quantità di CO

2

emessa annualmente da ben 86 automobili private che percorrono complessivamente 2.160.000 Km (supposta una percorrenza media di 25.000 km/anno per

automobile) (A ntonini e f ranCesCato , 2008).

Quello sopra riportato è un raffronto estrema- mente semplice, ma comunque sufficiente per trasmettere ai più la portata e la rilevanza am- bientale del progetto.

Viste le caratteristiche e le problematiche delle varie reti di teleriscaldamento sorte negli ultimi anni nel comprensorio fiorentino (carenza di cippato e/o lunghi trasferimenti di questo materiale con evidente caduta della ratio dell’investimento), si ritiene opportuno precisare quanto segue. Una delle principali peculiarità dell’impianto di Vallombrosa sarà la filiera corta, cortissima. In base all’art. 6 del sopra citato Accordo di Programma, al termine dei lavori di costruzione, l’intera gestione sarà affidata al C.F.S. In qualità di proprietario dei soprassuoli vocati alla produ- zione del cippato, in qualità di utilizzatore e trasportatore, ma anche quale gestore dell’im-

Figura 1 – Schematica rappresentazione della minirete di teleriscaldamento a legno cippato a servizio degli immobili di Val-

lombrosa.

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pianto e fornitore del calore alle utenze. L’U- nione dei Comuni ed il Comune di Reggello manterranno in egual misura la proprietà dell’impianto.

Il materiale necessario per l’alimentazione delle caldaie proverrà interamente dalle ope- razioni di utilizzazione forestale previste dal Piano di Gestione della Riserva di Vallom- brosa. Da quanto rappresentato nella Figura 2 si comprende come, nella “peggiore” delle ipo- tesi, il materiale percorrerà, su autocarro, circa 10 km. Si noti che questa circostanza, stante la durata ventennale del Piano, si verificherà per non più di due volte in venti anni (cioè all’atto della utilizzazione dei due comparti colturali situati all’estremo nord del comprensorio fo- restale). Ordinarie saranno percorrenze indi- cativamente pari a 4-5 km: ecco che la filiera foresta-legno-energia, in questo caso, può es- sere definita non solo corta, ma anche locale.

L’energia grigia dispersa nell’ambiente per la produzione del calore sarà quindi ridotta al mi- nimo.

g estione dell ’ imPianto

La gestione della superficie interamente fo- restale del comprensorio vallombrosano, im- plica continue e capillari operazioni di utiliz- zazione. Trattasi di diradamenti e interventi di maturità in soprassuoli di conifere e latifoglie, ma anche di tagli e potature per la messa in sicurezza dei fabbricati e delle molte aree al- tamente frequentate dai turisti (non si dimen- tichi che siamo a 45 minuti di auto dal centro di Firenze). Considerata inoltre l’artificialità delle abetine pure (la cui resistenza e resilienza è assai scarsa), è anche necessario provvedere annualmente alla rimozione di significative quantità di legna e legname proveniente da schianti, disseccamenti, troncamenti etc. Gli assortimenti ritraibili dai diradamenti e dal taglio accidentale sono oggi difficilmente col- locabili sul mercato. Poter procedere in tempi brevi alla loro cippatura sarà un ulteriore motivo di semplificazione gestionale (B arto -

lozzi e G aliPò , 2009).

Figura 2 – Schematica rappresentazione del bacino di approvvigionamento del cippato. La distanza massima coperta nello

spostamento del materiale sarà di circa 10 km.

(5)

Il citato Piano di approvvigionamento della materia prima combustibile prevede un fab- bisogno medio annuo indicativamente pari all’equivalente in cippato di circa 700-800 m

3

di legno.

L’Amministrazione di Vallombrosa intende pertanto dare nuovo impulso alle operazioni di utilizzazione forestale nel rispetto di quanto previsto dal citato Piano di Gestione (la ripresa media annua stimata nel Piano è pari a circa 8500 m

3

/anno). Fatta salva la ferrea volontà di non “degradare” a cippato alcun assortimento meglio remunerato dal mercato (tondame da sega, da cartiera/imballaggio e legna da ardere), sarà necessario provvedere ad una nuova orga- nizzazione dei lavori allo scopo di coprire il fabbisogno della centrale. Ad esempio, prov- vedendo ad impiegare per la cippatura quota parte di cimali e ramaglie e la molta biomassa di varia pezzatura che altrimenti risulterebbe abbandonata in bosco.

In Tabella 2 sono schematizzati i dati relativi alle utilizzazioni forestali degli ultimi cinque anni.

Ad oggi, pertanto, l’entrata in funzione della minirete di teleriscaldamento è vista con no- tevole favore anche nell’ottica di una gestione forestale attiva, concreta e stabile della Riserva Naturale di Vallombrosa.

Considerato inoltre il notevole accumulo di biomassa rilevato in tutti i comparti colturali, in ogni caso sarà possibile mantenere tassi pru- denziali di prelievo dell’incremento legnoso. In nessun caso sarà intaccata la provvigione mini- male dei popolamenti; provvigione legnosa al di sotto della quale potrebbero innescarsi feno- meni involutivi da parte dell’ecosistema.

A conferma di ciò, si rappresenta che nelle unità colturali dove sono già stati effettuati gli interventi previsti dal Piano, è stata rilevata una provvigione legnosa mediamente doppia rispetto a quella minimale.

C onsiderazioni ConClusive

In definitiva, sarà incentivata una gestione fo- restale sostenibile, attuata nel pieno interesse degli ecosistemi presenti. Ne scaturirà una di- sponibilità di biomassa per la produzione di energia termica proveniente da fonti rinnova- bili, a beneficio delle collettività che gravitano ed operano nel comprensorio vallombrosano.

Con, peraltro, un importante ritorno econo- mico per tutti i soggetti interessati: si andrà a risparmiare circa il 35% delle spese ad oggi sostenute per l’approvvigionamento di calore proveniente da fonti fossili.

Il C.F.S. di Vallombrosa, così come i pro- prietari degli altri immobili serviti dalla rete, potranno beneficiare pertanto sia dell’abbat- timento dei costi relativi all’approvvigiona- mento dei citati combustibili fossili, che dei benefici economici dati dalla valorizzazione di quegli assortimenti legnosi di scarso valore che sarebbero altrimenti abbandonati nel bosco.

L’Amministrazione forestale, ringraziando i molteplici partner di questo importante pro- getto che da subito ne hanno compreso la non comune portata, resta a disposizione per la vi- sita dei luoghi oggetto di questa interessante filiera foresta-legno-energia.

Tabella 2 – Schematizzazione degli assortimenti prodotti dal C.F.S. di Vallombrosa negli ultimi 5 anni.

2005 2006 2007 2008 2009 2010 Legname per il mercato m

3

768,07 1107,85 961,37 678,35 376,45 383,50 (Tondame da sega e tondame

da cartiera/imballaggio)

Legna da ardere per il mercato m

3

170 100 74

Tondame da sega per autoconsumo m

3

320 340

Piccole concessioni di legame semilavorato m

3

25 30 27

Totale m

3

768,07 1107,85 961,37 873,35 826,45 824,50

(6)

SUMMARY

Wood-energy chain in protected areas:

the case of Natural Reserve of Vallombrosa Vallombrosa is still the kernel of scientific debate, as a cradle of forestry and foresters, and as a site of implementation of the innovative principles of sustainable forest management. The enhancement of forest-timber- energy chain will allow the start-up of a modern district heating fed on chips produced in Vallombrosa. In this way, the short, local chain boosts an active forest management. Alongside the economical benefits, it must be highlighted the advance in the sector of renewable power sources, with the elimination of noxious emission due to fossil raw material combustion.

BIBLIOGRAFIA

a ntonini e., f ranCesCato v., 2008 – La minirete di teleriscaldamento a cippato di Vallombrosa. Piano di approvvigionamento del cippato. AIEL, Legnaro, Padova. Non pubblicato.

b artolozzi l., g aliPò g., 2009 – L’impianto di teleriscaldamento a biomasse nella Riserva Naturale Statale Biogenetica di Vallombrosa. Atti del Convegno:“La gestione della difesa dagli incendi boschivi”, 19-20 Giugno 2009, Vallombrosa. Edizioni Vallombrosa.

C ianCio o., 2009 – Riserva Naturale Statale Biogenetica

di Vallombrosa, Piano di Gestione e Silvomuseo, 2006-

2025. Tipografia Coppini, Firenze.

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