Sardegna – Pag. 7 20 aprile 2007
Ricerca, arrivano 43 milioni
CAGLIARI. Quarantatrè milioni di euro per dare nuovo ossigeno alla ricerca nell’isola e migliorare le performance delle imprese. A tanto ammontano i fondi comunitari che la Regione ha destinato a Sardegna ricerche: a beneficiarne saranno più di cento imprese, che riceveranno nuova assistenza, e altre trenta che potrebbero nascere con i progetti pensati ad hoc. Le attività, che dovranno svolgersi nel giro di due anni, sono state presentate ieri in un convegno nel Parco scientifico e tecnologico di Pula:
si tratta di azioni che rientrano tutte nel Por (Programma operativo regionale) 2000- 2006. Più tecnicamente, la misura di riferimento è la 3.13 dell’importo totale di 78 milioni di euro. Grazie ai nuovi finanziamenti Sardegna Ricerche potrà far partire progetti di ricerca in cinque differenti campi: “Ricerca industriale e pre-competitiva”, “Sistemi di imprese”, “Creazione d’imprese innovative”, “Centro regionale di competenza sulle energie rinnovabili” e “Distretto delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni”.
«In sostanza - spiega Giuliano Murgia, presidente di Sardegna ricerche - con queste azioni da una parte si punta ad innalzare la qualità delle imprese». Il primo obiettivo è possibile soprattutto attraverso l’utilizzo da parte delle imprese di giovani preparati:
ricercatori, neolaureati, persone cioè che possano trasferire nuove conoscenze in campi che per lungo tempo hanno marciato su vecchie metodiche. Il secondo obiettivo è quello che vorrebbe esplorare nell’isola nuove opportunità di sviluppo, come quelle offerte dalle energie rinnovabili «in tutte le loro diverse declinazioni». In questa direzione va il progetto per la creazione di un “Centro di competenza sulle fonti di energia rinnovabile, che vorrebbe raccogliere le eccellenze della ricerca sul campo fatte in Sardegna. Stessa ambizione l’ha il progetto per la creazione di un distretto tutto sardo delle tecnologie dell’informazione. La volontà, insomma, sembra essere non quella di promuovere una ricerca fine a sé stessa, ma una capace di ripercuotersi sullo sviluppo e sull’economia dell’isola. Nulla di misterioso, dunque, visto che sono anni che in Sardegna si parla di
“boom della ricerca”.
(s.z.)