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(1)

In attesa dello svolgimento del 62° Congresso degli Ordini degli Ingegneri, pre- visto a Perugia e Assisi dal 28 al 30 giugno, INGENIO ha intervistato il Presi- dente del CNI, Armando Zambrano, per conoscere quelle che saranno le sfide che la categoria degli ingegneri dovrà affrontare nei prossimi anni e come il CNI potrà supportarli. Cinque le tematiche su cui si dibatterà: Formazione per la professione tra criticità e opportunità; Politiche di prevenzione del rischio: cultu- ra, normativa, formazione, sussidiarietà; Responsabilità e nuovo protagonismo dei professionisti nella società del rischio e dell’incertezza; Una nuova visione dell’organizzazione professionale: rischi e opportunità; Ordini professionali 2.0:

la sfida dei profili professionali e delle attività non riservate. >>>

Sismabonus

Guida pratica e FAQ ufficiali del MIT

Poste Italiane S.p.A.- Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, CN/BO • IS SN 2307-8928 magazine

a pagina 6

Verso il 62° Congresso degli Ordini degli Ingegneri

Intervista ad Armando Zambrano

Aggiornamento

professionale & deducibilità www.ingenio-web.it

Informazione

tecnica e progettuale

2017 giugno .it

CORSI STRAUS7 A TEMA - 05/06/07 2017

TEMI DEL MESE DI GIUGNO

PUSHOVER - VETRO STRUTTURALE - SCAFFALATURE

TEMI DEL MESE DI LUGLIO

VERIFICHE A FATICA - LEGNO STRUTTURALE

75 ORDINI ABBONATI!

Principali vantaggi offerti dall’utilizzo di file IFC

nell’interoperabilità BIM

BIM

#53

Stai troppo tempo a progettare?

Significa che non sei efficiente

Andrea Dari Editore INGENIO

“Qui avere una fami- glia è considerata una scelta positiva.

Se passi troppo tempo in ufficio pensano che tu non sia in grado di concludere il lavoro nel tempo stabilito”.

È quanto ha afferma- to l’ing. Arianna Mino- retti, Senior Engineer italiana che in Norve- gia si sta occupando a Trondheim della co- struzione ... >>>

a pagina 4

È online, sul portale del MIT, la speciale sezione dedicata al Sismabonus denomi- nata “Casa Sicura”; una sorta di ‘mappa’

per la nuova agevolazione fiscale dedica- ta agli interventi edilizi antisismici relativi a prime e seconde case, ad attività produtti- ve e parti comuni condominiali situati nelle zone sismiche 1, 2 e 3. >>>

Abusi edilizi:

sanzione pecuniaria e non demolizione.

Ecco quando

EDILIZIA

a pagina 8 a pagina 11

Il nuovo Jobs Act prevede la pie-

na deducibilità delle spese per la

partecipazione a convegni, con-

gressi e simili o a corsi di aggior-

namento professionale, incluse

quelle di viaggio e soggiorno,

seppur entro il limite annuale di

10mila €. >>>

(2)

#Efficienza_Energetica #In_Questo_Numero Editoriale

4 Stai troppo tempo a progettare?

Significa che non sei efficiente

Primo Piano

6 Verso il 62° Congresso degli Ordini degli Ingegneri:

intervista ad Armando Zambrano

7 L’Umbria ospita il 62° Congresso CNI: ne parliamo

con l’ing. Roberto Baliani, Presidente dell’Ordine di Perugia

8 Sismabonus e Casa Sicura:

ecco guida pratica e FAQ ufficiali del MIT

Le Rubriche

Professione

11 Aggiornamento professionale:

col Jobs Act Autonomi la deduzione è al 100%

12 Addio studi di settore:

arrivano gli indici di affidabilità fiscale

Sismica

18 Adeguamento statico, sismico e funzionale di ponti esistenti:

alcuni casi studio di ponti in c.a., acciaio e muratura

19 A settembre la SISMICA si da appuntamento a PISTOIA:

ecco i programmi

Edilizia

24 Ristrutturazione edilizia

con demolizione e ricostruzione:

vincolo di sagoma non obbligatorio

26 Segnalazione certificata per l’agibilità:

basta la SCIA del tecnico

Efficienza Energetica

32 La scelta dei pannelli radianti a soffitto in un edificio a uffici

34 La regolazione dei sistemi radianti a bassa differenza di temperatura

BIM 38 Principali vantaggi offerti dall’utilizzo di file IFC nell’interoperabilità BIM

40 Employer Information Requirements (EIR) e BIM Execution Plan (BEP), quanta confusione!

Innovazione

42 Stampa 3D in edilizia, la nuova sfida nell’era della digitalizzazione

Costruire in Acciaio

44 Salt Lake City Public Safety Building: quando l’architettura si incontra con l’antisismica

46 Creative Cluster:

con un approccio vintage l’acciaio rinnova il fascino dell’antico connubio ferro-ghisa

Costruire in Calcestruzzo

48 Monitoraggio e controllo di strutture in c.a. di nuova realizzazione.

Un caso studio con l’utilizzo della fibra ottica

50 Una inusuale casa in cemento tra le agresti colline della Slesia

Costruire con Sistemi Misti

54 Travi Composte

Acciaio-Calcestruzzo del tipo Slim Floor

Costruire in Laterizio

56 Architetture in laterizio:

la Cantina Antinori San Casciano Val di Pesa

Geotecnica

57 Le moderne tecniche di telerilevamento

nel monitoraggio geotecnico

Sicurezza

60 Protezione al fuoco

di volte murarie a botte protette con sistemi di protezione passiva

61 L’Analisi CFD quale contributo nello sviluppo dell’ingegneria nel settore della sicurezza

Urbanistica

62 Ingegneri, territorio, ambiente

64 Approfondimento:

Acqua & Superfici

Approfondimento:

Acqua & Superfici

Indagine sul complesso e contradditorio rapporto tra Acqua e Superfici nei manufatti edilizi e nelle pavimentazioni. L’Acqua può infatti rappresentare il nemico da contrastare con idonee ed

adeguate barriere impermeabili e allo stesso tempo un bene prezioso da preservare grazie all’aiuto di pavimentazioni drenanti e permeabili.

Nel Focus si affronta l’analisi dei vari sistemi impermeabilizzanti nonché le numerose soluzioni per pavimentazioni esterne. >>>

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DI MURATURA

(3)

n.53_giu.2017_pag.4

#Primo_Piano

20 %

di riduzione del peso dovuto all’acciaio *

21 %

di riduzione del potenziale di riscaldamento globale (GWP) *

10 %

di aumento dell’effi cienza del processo produttivo *

VOGLIO RIDURRE LA QUANTITÀ DI ACCIAIO

MasterFiber: L’armatura di rinforzo del calcestruzzo, leggera e resistente

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Uniblok, produttore di prefabbricati di Toledo, Spagna, appartenente al gruppo Velatia, ha aumentato signifi cativamente l’effi cienza del proprio processo di produzione di strutture prefabbricate. In che modo? Sostituendo parte dell’armatura di rinforzo in acciaio con le fi bre sintetiche MasterFiber. L’inserimento di queste fi bre polimeriche fornite da Master Builders Solutions permette di ridurre la quantità di acciaio, facendo risparmiare tempo ed energia nel processo produttivo.

Scoprite più da vicino questa storia di successo:

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* I dati forniti riguardano la parte di rinforzo e si basano su dati provenienti da uno studio congiunto realizzato con il produttore di prefabbricati Uniblok di Toledo, Spagna

#Editoriale_segue_da_pag.1

Stai troppo tempo a progettare? Significa che non sei efficiente

Andrea Dari – Editore INGENIO

... del “ponte galleggiante” per ri- salire la costa occidentale e che attraversa il Bjornefjord.

Nell’intervista che è apparsa lo scorso 5 giugno sul Corriere del- la Sera - e di cui suggeriamo la lettura - oltre a soffermarsi su alcune considerazioni tecniche l’ingegnere originaria di Como evidenzia come in Norvegia non ci sia un problema per la mater- nità: “per una mamma Italia e Norvegia non potrebbero essere più distanti.

Qui la paternità è obbligatoria per 10 settimane.

Il Datore di lavoro non trova svantaggi nell’assumere una donna”.

In un momento in cui in Italia si discute molto della parità di ge- nere, delle offerte di lavoro per ingegneri a 600 euro al mese, di disoccupazione giovanile e post laurea sono parole che invitano a riflettere.

Nell’era della nuvola del la- voro e delle ridefinizione dei principi che regolano la pro- fessione è giunto il momento di rimettere mano all’organiz- zazione del lavoro professio- nale.

Le Società tra Professionisti hanno fallito, basta vedere lo scarso successo dei numeri che hanno ottenuto, e prose- gue nel frattempo lo scontro tra liberi professionisti e società di ingegneria.

Nel frattempo l’ipocrisia frena il dibattito sul tirocinio profes- sionale, uno strumento che a parere di chi scrive è fonda- mentale per il completamento della formazione professiona- le ma che andrebbe regola- mentato per evitare fenomeni

di schiavismo giovanile o ca- poralato tecnico.

Anche perché si affaccia sul no- stro paese un altro tipo di perico- lo - che purtroppo ha già le sue prime radici - quello dell’esporta- zione del lavoro tecnico nei pae- si a basso costo.

Società di servizi di ingegneria che acquisiscono il lavoro in Ita- lia e poi lo fanno fare in parte da professionisti in paesi a basso costo, nel pieno disprezzo delle regole deontologiche ed etiche della nostra professione.

E presto questo potrebbe avve- nire direttamente nel nostro Pa- ese, e così come succede a Forlì dove ormai non c’è più un italia- no che cuce un divano, e chi fir- ma i divani made in italy spesso li fa interamente in Italia ma con mani cinesi: così potrebbero na- scere le “BIM factory” indiane o cinesi a casa nostra in grado di realizzare una parte progettuale a costi non accettabili per chi è abituato al nostro tenore di vita e organizzazione del lavoro.

Ecco perché quindi le parole dell’ing. Minoretti sono preziose per una riflessione della profes- sione, perché è necessario di- fendere non solo le tariffe orarie ma anche la qualità della vita:

dobbiamo tornare ad essere pa- droni del nostro tempo.

E per farlo occorre un progetto che ci porti molto distante dalla situazione di oggi.

In questo processo potrà svol-

gere un ruolo molto importante

INARCASSA e le altre casse

professionali: un gruppo di stu-

dio congiunto potrebbe essere

utile per fissare le basi per sal-

vare il futuro della nostra profes-

sione. >>>

(4)

#Primo_Piano

#Primo_Piano

Verso il 62° Congresso degli Ordini degli Ingegneri:

intervista ad Armando Zambrano, Presidente CNI

In attesa dello svolgimento del 62° Congresso Na- zionale degli Ordini degli Ingegneri d’Italia, previ- sto a Perugia e Assisi dal 28 al 30 giugno prossimi, INGENIO ha intervistato il Presidente del CNI, Ar- mando Zambrano, per conoscere quelle che sa- ranno gli obiettivi le sfide e che la categoria degli ingegneri dovranno affrontare nei prossimi anni e come il CNI potrà supportare.

Cinque sono state le tematiche di dibattito nei la- vori precongressuali in preparazione della mozio- ne del Congresso e su cui si dibatterà approfondi- tamente nel corso dell’evento:

• Formazione per la professione tra criticità e op- portunità

• Politiche di prevenzione del rischio: cultura, nor- mativa, formazione, sussidiarietà

• Responsabilità e nuovo protagonismo dei pro- fessionisti nella società del rischio e dell’incer- tezza

• Una nuova visione dell’organizzazione profes- sionale: rischi e opportunità

• Ordini professionali 2.0: la sfida dei profili profes- sionali e delle attività non riservate.

Col Congresso il CNI si accinge ad aprire quindi un nuovo momento di discussione con una squadra che, come è noto, da circa sei mesi è alla guida della categoria con un nuovo mandato che durerà fino al 2021.

Quale il bilancio di questi primi sei mesi?

“In questi mesi – commenta Zambrano - abbiamo costruito e ripreso un percorso basato su un pro- gramma che parte da Ingegneri Italiani, presentato nelle precedenti elezioni, ma che è stato miglio- rato, riorganizzato e in qualche modo ricostruito sulla base delle esperienze di questi cinque anni.”

La Rete. Un percorso che gli Ingegneri stanno fa- cendo anche all’interno di una rete, la Rete del- le Professioni Tecniche, con la quale condividere

GUARDA LA VIDEO INTERVISTA:

https://goo.gl/1Nhk9v temi che accumunano le varie professioni tecniche pur salvaguardando sempre l’identità e gli interes- si della categoria. “I temi che affronta la Rete sono temi trasversali, che interessano tutti i profes- sionisti tecnici – ha ribadito Zambrano - il codice degli appalti è uno di questi, il tema dei ribassi, il job- act, le tutele dei professionisti. Sono temi sui quali tutte le professioni tecniche, dopo un’attenta discussione, studio e verifiche, hanno sempre in- dividuato un punto comune. Ed è proprio questa la forza della Rete, perchè individuare un punto comune e portarlo all’esterno significa essere più convincenti e più forti.”

Tariffe. Anche sul tema delle tariffe una posizione condivisa della Rete può aiutare, ma sottolinea il Presidente – “il tema è molto più ampio e com- plesso, su cui stiamo lavorando sia con il Ministe- ro del Lavoro che con gli altri ministeri. Il tema è delicato perchè tocca interessi, pregiudizi e idee che si ha sulle professioni e che riguarda anche responsabilità. (…) Nel momento che abbiamo ca- pito che il tema è la qualità della prestazione e da questa discende la necessità di una tariffa, credo che il comportamento degli altri soggetti interes- sati, Parlamento, Antistrust può cambiare. Oggi ci sono le condizioni per individuare una tariffa di riferimento”. L’idea a cui fa riferimento il Presiden- te è quella di utilizzare i parametri giudiziali, quelli che servono in caso di contenzioso al giudice per definire l’entità del compenso, rendendoli utilizza- bili anche nel caso di preventivo, ma “si tratta di un passaggio che andrà affrontato nel momento in cui, a fronte di quelle tariffe, ci saranno degli stan- dard professionali di qualità”. >>>

L’Umbria ospita il 62° Congresso CNI: ne parliamo

con l’ing. Roberto Baliani, Presidente dell’Ordine di Perugia

Stefania Alessandrini – Caporedattore INGENIO

La 62° edizione del Con- gresso Nazionale degli Ordini degli Ingegneri d’Italia, si svolgerà ad Assisi, in una zona vi- cina a quella coinvolta dagli ultimi eventi si- smici che hanno colpito l’Italia.

Quale significato ha per la realtà locale la scelta di ospitare un evento così importante per la categoria?

Fortunatamente il sisma ha avuto effetti marginali sul territorio in cui si volgerà il Congresso; è stato invece devastante sulla fascia appenninica ed in Valnerina. In ogni caso lo svolgimento del Congres- so, che si terrà per la prima volta nella sua storia in Umbria, ha un forte valore simbolico e rappresenta bene la volontà di uscire dall’emergenza e di proget- tare il futuro delle nostre popolazioni. Un futuro che sappiamo comprenderà, sicuramente, altri terremoti i cui effetti negativi possono, però, essere contenuti da un’attenta politica di prevenzione che intervenga in modo mirato sull’urbanistica e sull’edilizia dei ter- ritori a rischio. In questo gli ingegneri devono avere un ruolo fondamentale non solo tecnico ma anche d’indirizzo e di stimolo per la politica.

La fase post terremoto ha visto tutti i profes- sionisti tecnici, e quindi anche gli ingegneri, in

prima linea, dimostrando fattivamente l’impor- tanza di questa categoria. Una professione però che purtroppo negli ultimi anni ha visto sempre più perdere riconoscimento e subire gli effetti della crisi. Cosa pensa si debba fare per ripor- tare tale categoria protagonista nel processo di sviluppo del Paese?

È vero, questo terremoto ha dimostrato, ancora una volta, che senza ingegneri, senza tecnici in genera- le, senza la loro competenza, non è possibile gestire l’emergenza né, tanto meno, procedere nella rico- struzione, manca tuttavia il giusto risalto mediatico al nostro operato. La politica, infatti, mentre in “pri- vato” invoca la nostra collaborazione, in “pubblico”

tende ad appropriarsi dei nostri meriti lasciandoci in

ombra, anzi, spesso scaricando su noi professionisti

le inefficienze del sistema da loro voluto. Cosa fare

per aumentare nella collettività la consapevolezza

dell’importanza fondamentale della nostra catego-

ria nella gran parte dei processi socio-economici

del nostro Paese? La risposta a questa domanda

è, ovviamente, molto complessa e non può essere

evasa nelle poche righe di questa intervista, tuttavia

ci sono due aspetti, a mio avviso fondamentali, che

mi sento di segnalare. Il primo riguarda la necessità

di mettere da parte gli individualismi e prendere co-

scienza che solo agendo come categoria, compatta

e unita, possiamo avere la possibilità d’incidere sul-

le scelte politiche e questo vale anche nei rapporti

con le altre categorie professionale. >>>

(5)

#Primo_Piano n.53_giu.2017_pag.8

#Primo_Piano

Sismabonus e Casa Sicura: ecco la guida pratica e le FAQ ufficiali del MIT

Il Ministero delle Infrastrutture ha pubblicato online tutte le informa- zioni su “Casa Sicura”, la nuova agevolazione fiscale per interventi edilizi antisismici

È online, sul portale istituzionale del MIT, la speciale sezione dedi- cata al Sismabonus denominata “Casa Sicura”. Di fatto, è una sorta di ‘mappa’ per la nuova agevolazione fiscale per interventi edilizi antisismici inserita nella Legge di Bilancio 2017 per consentire una maggior prevenzione del rischio sismico in Italia.

Come già ampiamente approfondito su queste pagine, il “Sisma- bonus” riguarda costruzioni adibite ad abitazione (prima e seconda casa), ad attività produttive e parti comuni condominiali situati nelle zone sismiche 1, 2 e 3, quasi l’intero territorio nazionale. All’agevola- zione si accede previa classificazione del rischio sismico dell’edificio prima e dopo aver effettuato i lavori. Il Mit specifica che sarà possi- bile detrarre nella dichiarazione dei redditi, su un ammontare delle spese non superiore a 96 mila euro, una percentuale variabile dal 50% fino all’85% secondo le tipologie di intervento. La speciale pa- gina si divide in sotto-categorie a tendina: Guida pratica, Domande frequenti, FAQ, Per i tecnici, Normativa e Spot.

Guida pratica

L’agevolazione consente di ottenere la detrazione fiscale dall’impo- sta lorda di una percentuale delle spese sostenute per lavori edilizi antisismici su abitazioni e immobili per attività produttive. Le spese devono essere sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 e i lavori devono essere stati autorizzati dopo il 1° gennaio 2017.

La guida, poi, specifica tutte le possibilità di detrazione e la neces- sità della classificazione dell’immobile da parte di un professionista abilitato. Nello specifico, la valutazione del rischio sismico e dell’effi- cacia degli interventi deve essere realizzata dai professionisti incari- cati della progettazione strutturale, direzione dei lavori delle strutture e collaudo statico, secondo le rispettive competenze professionali e iscritti ai relativi Ordini o Collegi professionali di appartenenza.

In particolare:

• il progettista attesta ufficialmente, compilando e firmando un apposi- to modulo di asseverazione, la classe di rischio sismico dell’edificio prima dell’intervento e quella che sarà raggiunta dopo i lavori

• il direttore dei lavori e il collaudatore statico attestano, al termine dell’intervento, se sono stati raggiunti gli obiettivi indicati nel progetto.

FAQ Interessante la parte dedicata alle FAQ, con alcune risposte molto importanti ai fini della corretta comprensione del Sismabonus. Si ri- corda che per conoscere la zona di rischio sismico del Comune in cui si trova la casa è possibile consultare il sito web del Dipartimento della Protezione Civile - Presidenza del Consiglio dei Ministri, dove è disponibile la Classificazione sismica 2015 per Comune in formato excel - aggiornata a marzo 2015. >>>

Sismabonus:

misure per i condomini e lista zone sismiche comune per comune

Sismabonus parti comuni condo- miniali: il MIT conferma che gli interventi di messa in sicurezza antisismica in un condominio non possono non interessare le parti co- muni e fornisce l’elenco aggiornato della classificazione sismica comu- ne per comune

Il Sismabonus, la nuova agevola- zione fiscale per interventi edilizi antisismici inserita nella Legge di Bilancio 2017 per consentire una maggior prevenzione del rischio si- smico in Italia, riguarda anche - e, per certi versi, soprattutto, conside- rando il numero di abitazioni condo- miniali presenti nel nostro Paese - i condomini e le parti comuni degli edifici condominiali.

Il MIT, nella recente guida ad hoc

“Casa Sicura”, ha fornito una sorta di mappa per l’utilizzo del Sisma- bonus anche rivolto ai condomi- ni: tra le varie FAQ, infatti, alcune sono dedicate al funzionamento del sismabonus nei condomini, alla possibilità di mettere in si- curezza solo le parti comuni di un condominio e all’opzione ces- sione del credito. Vediamole nello specifico.

1. Messa in sicurezza sismica delle parti comuni

di un condominio tramite lavori in condominio

È sicuramente possibile, poiché

“gli interventi di messa in sicurezza antisismica in un condominio non possono non interessare le parti comuni”.

Come precisato dal MIT, quindi,

quando si avviano dei lavori di ade-

guamento sismico in un condominio

non è possibile agire sul singolo ap-

partamento ma è necessario ricom-

prendere le parti comuni, per cui è

possibile agire sulle parti comuni

di un edificio senza intervenire sui

singoli appartamenti ma non è pos-

sibile il contrario. >>>

(6)

#Professione

#Primo_Piano

www.fibrenet.it

Compensi CTU: vademecum Inarsind per il rialzo delle tariffe

Compensi dei CTU: il sindacato degli Ingegneri e degli Architetti redige una nota su come alzare i tetti ai compensi professionali fissati dal MIT in attesa delle modifiche normative

Interpretare le norme attuali e in vigore in materia di tariffe dei consulenti tecnici d’ufficio e ‘limitare i danni’ fino alla modifica delle normative. È que- sto, l’obiettivo finale del vademecum pubblicato sul proprio portale da Inarsind per alzare le tariffe professionali stabilite dal MIT, che non vengono aggiornate da tempo. Le principali questioni af- frontate da Inarsind sono due:

• le vacazioni: compensi orari di riferimento quan- do la causa non ha una valore predeterminato e che valgono 8.15 euro lordi ogni due ore;

• tetto massimo dei compensi: siamo fermi alla legge del 1980, mai aggiornata, che ha fissato il limite massimo in 1 miliardo di lire, poi convertito in 516 mila euro, per qualsiasi tipo di causa.

Ricordando che è in corso di elaborazione una bozza di proposta di modifica della legge, Inarsind spiega come far crescere i compensi in caso di sforamento dei 516 mila euro: secondo la sen- tenza 18070/2012 della Cassazione, “i compensi superiori allo scaglione massimo, non utilizzabili come base di calcolo a percentuale, possono es- sere sicuramente valutati dal giudice come indice rivelatore dell’eccezionale importanza, complessi- tà e difficoltà delle prestazioni richieste al perito o consulente tecnico”. In tal caso, in base all’art.

52 della legge 155/2002, si può richiedere “l’appli- cazione dell’aumento fino al doppio dell’onorario liquidato”.

Per aumentare le vacazioni, invece, si può ipotiz-

zare che “vadano calcolate in numero di quattro al giorno per il periodo dell’incarico conferito, chiara- mente escludendo i giorni di sabato, le domeniche e le feste comandate, nonché il tempo concesso alle parti per produrre le loro osservazioni al Ctu”.

Ultimo ‘artificio’, l’utilizzo della legge 132/2015 sul calcolo delle parcelle per i consulenti tecnici d’ufficio che lega il compenso del Ctu, in caso di esecuzione immobiliare, al valore di vendita del bene pignorato e vieta di liquidare ai professionisti acconti supe- riori al 50% del compenso calcolato sulla stima del bene. Occhio, però, perché ci sono delle eccezioni da considerare e che andranno liquidate a parte, tra le quali Inarsind indica sopralluoghi, presenza alle udienze, verifica della documentazione, redazione planimetrie del perito estimatore. >>>

Aggiornamento professionale:

col Jobs Act Autonomi la deduzione è al 100%

Matteo Peppucci – INGENIO

La nuova legge sul lavoro autonomo prevede, all’art.9, la piena deducibilità delle spese per la partecipa- zione a convegni, congressi e simili o a corsi di aggiornamento professionale, incluse quelle di viaggio e soggiorno, seppur entro il limite massimo annuale di 10 mila euro

Dal 50% al 100%: questo, il ‘salto’ alla voce de- ducibilità, per le spese di ‘formazione’ e ‘aggior- namento professionale’ sostenute da lavoratori autonomi e professionisti a partita Iva. La modifi- ca all’art.54 del dpr 917/1986 (TUIR) è contenuta all’art.9 del nuovo Jobs Act Autonomi, il DDL 2233- B che verrà a breve pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Le spese in questione sono quelle per la parteci- pazione a convegni, congressi e simili o a cor- si di aggiornamento professionale, comprese quelle di viaggio e soggiorno, seppur entro il limite massimo annuale di 10 mila euro.

Il tutto, a decorrere dal periodo di imposta in corso al 31/12/2017, e quindi dal 1° gennaio 2017.

Vediamo nel dettaglio cosa recita l’art.9 del nuovo Jobs Act Autonomi:

All’articolo 54, comma 5, del testo unico delle im- poste sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e suc- cessive modificazioni, le parole: “; le spese di par- tecipazione a convegni, congressi e simili o a corsi di aggiornamento professionale, incluse quelle di viaggio e soggiorno sono deducibili nella misura del 50 per cento del loro ammontare” sono sostitu- ite dalle seguenti:

“Sono integralmente deducibili, entro il limite

annuo di 10.000 euro, le spese per l’iscrizione a master e a corsi di formazione o di aggiorna- mento professionale nonché le spese di iscri- zione a convegni e congressi, comprese quelle di viaggio e soggiorno.

Sono integralmente deducibili, entro il limite annuo di 5.000 euro, le spese sostenute per i servizi personalizzati di certificazione delle competenze, orientamento, ricerca e sostegno all’auto-imprenditorialità, mirate a sbocchi occu- pazionali effettivamente esistenti e appropriati in relazione alle condizioni del mercato del lavoro, erogati dagli organismi accreditati ai sensi della disciplina vigente. Sono altresì integralmente de- ducibili gli oneri sostenuti per la garanzia contro il mancato pagamento delle prestazioni di lavoro autonomo fornita da forme assicurative o di soli- darietà”.

Spese di formazione e aggiornamento

professionale: le specifiche per la deducibilità

In conformità ai criteri generali che improntato la determinazione del reddito di lavoro autonomo, la deducibilità si ha quando:

• la documentazione delle spese sostenute è inte-

stata al professionista; >>>

(7)

#Primo_Piano n.53_giu.2017_pag.12

#Professione

Addio studi di settore:

arrivano gli indici di affidabilità fiscale

Manovra Correttiva: in sede di conversione in legge saranno istitu- iti indici sintetici di affidabilità fiscale per gli esercenti attività di im- presa, arti o professioni, finalizzati a favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili e stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari Un punteggio, da 1 a 10, che esprimerà il grado di affidabilità fiscale del professionista/impresa contribuente. Lo prevede un emendamento alla Manovra correttiva (DL 50/2017) approvato in sede di Commissione Bilancio della Camera che, di fatto, dà il là allo strumento che sostituirà i vecchi studi di settore.

L’art.9-bis del DDL istituisce questi indici di affidabilità fiscali per esercenti attività di impresa, arti o professioni, che puntano a favori- re l’emersione spontanea delle basi imponibili e stimolare l’assolvi- mento degli obblighi tributari da parte degli stessi.

Gli indici, elaborati con una metodologia basata su analisi di dati e informazioni relativi a più periodi d’imposta, rappresentano la sin- tesi di indicatori elementari tesi a verificare la normalità e la coerenza della gestione aziendale o professionale, anche con riferimento a diverse basi imponibili, ed esprimono su una scala da 1 a 10 il grado di affidabilità fiscale riconosciuto a ciascun con- tribuente, anche al fine di consentire a quest’ultimo, sulla base dei dati dichiarati entro i termini ordinariamente previsti, l’accesso ad un regime premiale.

Non si tratta, comunque, di una novità assoluta, visto che erano stati introdotti dal cd. Decreto Fiscale (abrogazione del art.7bis del DL 193/2016, convertito con modifiche dalla legge 225/2016).

Il parere di RPT

È un ok ‘condizionato’, quello fornito alla misura da parte della Rete delle Professioni Tecniche, per cui “il passaggio da uno strumento all’altro deve avvenire all’insegna della semplificazione e della si- nergia preventiva tra professionista e fisco”. In sede parlamentare, RPT ha anche chiesto di sostenere la battaglia dei professionisti per l’equo compenso quando verrà ripresa la discussione sul DL Con- correnza.

Tornando agli indici sintetici di affidabilità fiscale - avvertono i profes- sionisti -, questa comporta l’utilizzo di un sistema di indicatori più ampio e occorrerà stabilire il peso che ogni indicatore avrà nelle stime che si produrranno. Per questo motivo, RPT ritiene fondamentale un confronto preventivo ed effettivo con gli Ordini e i Collegi professionali. Per questo, sono state presentate una serie di proposte emendative, tra le quali:

• ricomprendere da subito i contribuenti già esclusi dagli studi di settore tra quelli esclusi dall’applicazione dei nuovi Indici;

• eliminare l’obbligo di annotazione dei componenti positivi, al fine di non appesantire gli adempimenti a carico del contribuente;

• prevedere l’esonero dal visto di conformità anche per l’IRPEF e l’IRAP;

• definire meccanismi di riduzione delle aliquote di imposta correlati all’aumento dell’indice di affidabilità. >>>

Zambrano (CNI):

“Ingegneri a 600 euro al mese? Uno scandalo, ma non è un caso isolato”

Il Presidente del Consiglio Naziona- le degli Ingegneri interviene in meri- to ad un annuncio di lavoro segna- lato dal Corriere della Sera.

Lo scorso 5 giugno, ha fatto molto scalpore la segnalazione, da parte del sito web del Corriere della Sera, della pubblicazione di un annuncio da parte di Gruppo Dimensione, importante azienda con sede nel torinese che vanta clienti di grande prestigio. La ricerca è indirizzata a un ingegnere civile cui si chiede il possesso di notevoli competenze, comprese linguistiche, oltre alla di- sponibilità alle trasferte all’estero.

Peccato che la retribuzione susciti indignazione: appena 600 euro al mese!

Sull’argomento è intervenuto Ar-

mando Zambrano, Presidente del

Consiglio Nazionale degli Ingegne-

ri. “La sola idea che una società

che vanta un’attività tanto vasta e

di prestigio – ha detto - possa an-

che solo immaginare di offrire a un

professionista qualificato, come un

ingegnere civile, una somma del

genere rappresenta francamente

uno scandalo. Sono anni che il CNI

ha concentrato gran parte delle sue

energie nel trasmettere il messag-

gio che la professione, l’attività di

tipo intellettuale, non possono an-

dare incontro ad un simile abbas-

samento del corrispettivo, a nostro

avviso inadeguato anche per lavo-

ratori non così specializzati e qua-

lificati. Notizie del genere non sono

affatto episodiche. Lo Stato non

può da un lato investire capitali, an-

che ingenti, nell’alta formazione dei

professionisti e, dall’altro, consenti-

re che determinate professionalità

siano utilizzate a condizioni così

mortificanti”. >>>

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n.53_giu.2017_pag.14

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Collaudo strutturale. E se ridessimo al collaudatore il ruolo che la funzione comporta?

Una proposta per collaudare “realmente” il comportamento di una struttura in modo che edifici “ben calcolati” non crollino al successivo sisma

Giampaolo Ceci – Ingegnere - Centro Studi Edili

Certificare il grado di vulnerabilità sismica pos- seduta dagli edifici non é cosa semplice, a meno che non si voglia ridurre il problema ad un astratto

“calcolo” di verifica che però potrebbe esulare dal- la reale capacità della costruzione a resistere agli eventi sismici per i quali si formula il giudizio.

Desta perplessità dover costatare che nel caso del sisma aquilano, e in quello più recente dell’agosto 2016, che ha colpito il Centro Italia, sono stati gra- vemente lesionati anche edifici “calcolati” a norma in modo “perfetto”.

Evidentemente il calcolo previsionale “sotto il si- sma di progetto” non è sufficiente a garantire che poi la struttura si comporti proprio come previsto dal modello matematico.

Diverse le cause:

- Errori nell’impostazione dei parametri progettuali;

- meri refusi nella introduzione dei dati nell’indi- spensabile software che supporta il “calcolo pre- visionale”;

- errori connessi nella progettazione della casa produttrice del software;

- errori connessi ad errati rilievi strutturali o al gra- do di conoscenza della struttura (per i calcoli di verifica);

- errori nella valutazione degli effetti di amplifica- zione dei carichi per le caratteristiche geologiche dei siti o geomeccaniche dei terreni;

- errori nelle valutazioni delle caratteristiche mec- caniche dei materiali della struttura o sottostima della rigidezza di piano, o di quella dell’efficacia dei tramezzi e tamponature esterne;

- errori nella realizzazione del progetto (fuori piom- bo, muri in falso, presenza di cavità nei getti, do- sature dei calcestruzzi ecc.);

- errori nel posizionamento delle armature o nella quantità dei ferri, per quelle in cemento armato o errori nelle saldature o nelle forature per quelle in acciaio ecc.;

- presenza di labilità localizzate che “sfuggono” al

calcolo di verifica complessivo (scarsa ammor-

satura delle pareti in muratura, architravi poco

ammorsati, scollegamenti tra parti nuove e vec-

chie, tramezzi non ancorati, canne fumarie na-

scoste ecc).

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n.53_giu.2017_pag.16

#Professione

Il calcolo previsionale

Il “calcolo previsionale” per le strutture nuove e ancor più per quelle con miglioramenti sismici, in realtà è un’astratta valutazione matematica che trova la sua utilità solo se poi le previsioni “ipotiz- zate” si dimostrano “vere”.

Per uscire dall’astratto bisogna necessariamen- te confrontare i risultati teorici della modellazione matematica effettuata, col reale comportamen- to della struttura dopo che è stata realizzata (o consolidata). I “vecchi ingegneri” sanno bene che i calcoli strutturali sono “ben fatti” se le deforma- zioni (tensioni) risultanti non si discostano più del 30% di quelle misurate poi nella realtà.

Un margine notevole di approssimazione che però giustifica la grande aleatorietà delle approssima- zioni assunte come ipotesi iniziali.

Se non si esegue questa importante verifica ex post, ogni calcolo é “ben fatto”, anche se in effetti, la struttura “calcolata” potrebbe rivelarsi del tutto difforme da quella poi realizzata.

La funzione del collaudatore

La funzione del collaudatore strutturale, è oggi una figura spesso relegata a mero verificatore del- la correttezza formale e della completezza della documentazione di legge. I più zelanti si spingono a verificare la correttezza delle ipotesi iniziali as- sunte dal “calcolatore” come base di calcolo o ad eseguire delle prove di carico sul solaio più solle- citato che però nulla di serio dicono del compor- tamento globale sotto un sisma né sulla congruità tra struttura calcolata ed eseguita.

La funzione del collaudatore e le prove di collau- do, invece, a mio avviso, dovrebbero essere am- piamente rivalutate, in quanto, sono centrali nel

processo di valutazione della pericolosità “sociale”

della costruzione. È per questo che il collaudo è elemento indispensabile per il rilascio del- la abitabilità/agibilità delle costruzioni. È solo da un collaudo bene seguito che si “garanti- sce” che non si verifichino più crolli di edifici

“ben calcolati”. Questo tecnico (specialista) che autorizza l’utilizzo della struttura, non dovrebbe controllare solo che il calcolo risponda alla norma tecnica e le leggi in vigore, ma più logicamente, anche, che le deformazioni (tensioni) previste si- ano in effetti, quelle realmente previste, ovvero, che il calcolo che esce dall’asettico computer si riferisca proprio a quella struttura e non ad un’altra

“astratta”. Per garantire la congruenza con la real- tà nelle strutture in acciaio o in cemento armato, la verifica sarebbe semplice.

Proposta per collaudo strutturale

Per ottenere una certa attendibilità delle opera- zioni di collaudo basterebbe che la legge (anche regionale) imponesse al progettista strutturale di allegare, assieme al calcolo previsionale di pro- getto, anche un apposito elaborato che chiame- remo”elaborato di collaudo” nel quale siano ripor- tati i calcoli delle tensioni e/o deformazioni della struttura scarica, assoggettata ad una o più forze statiche e le indicazioni operative per realizzarla.

L’elaborato dovrebbe anche contenere un secon-

do documento contenente lo stesso calcolo, ma

relativo alla struttura finita (coi soli carichi perma-

nenti). Al collaudatore non resterà che applicare in

sede di collaudo alla struttura grezza (scarica) le

forze statiche imposte dal progettista strutturale e

confrontare i risultati misurati (deformazioni o ten-

sioni) con quelli teorici. >>>

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#Sismica

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Adeguamento statico, sismico e funzionale di ponti esistenti:

alcuni casi studio di ponti in c.a., acciaio e muratura

Dalla valutazione dello stato di consistenza di un ponte esistente alla scelta

degli interventi: alcuni casi studio su tipologie ricorrenti di ponti in calcestruzzo armato, in acciaio e muratura

Cluadio Modena – Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile, Ambientale - Univeristà di Padova - SM Ingegneria s.r.l.

Il patrimonio di ponti stradali esistenti in Italia e nella maggior parte dei paesi europei denota carenze per quanto riguarda sia la sicurezza strutturale sia l’adeguatezza funzionale nei confronti dei requisiti imposti dalla normativa vigente, dei fabbisogni dei sistemi di trasporti e delle esigenze di ridurre i costi di manutenzione. Individuare un approccio metodologico per la valutazione e l’adeguamento di strut- ture esistenti è essenziale dal momento che gli interventi su strutture esistenti richiedono un approccio sostanzialmente differente dal progetto di nuove strutture, e presuppongono conoscenze che spesso vanno anche al di là dei contenuti e dello scopo delle norme tecniche. Vengono illustrate le tecniche consuete di consolidamento ed adeguamento per ponti in calcestruzzo armato, in acciaio e in muratu- ra, in relazione a casi reali significativi, dove si erano manifestate carenze tipiche di queste strutture, rendendo la descrizione degli interventi di restauro significativa anche per considerazioni di carattere generale. Gli interventi di consolidamento statico e sismico illustrati sono solitamente accompagnati dall’adeguamento funzionale, ed evidenziano un approccio metodologico che tiene in considerazione le caratteristiche tipologiche della struttura, il suo stato di conservazione, le prestazioni funzionali richieste e gli aspetti di sostenibilità ambientale dell’intervento.

Introduzione

Negli ultimi decenni, la valutazione della sicurez- za statica e sismica di ponti esistenti è diventato un problema rilevante per gli enti proprietari o ge- stori. Un numero considerevole di ponti in servizio denotano infatti carenze geometriche, strutturali e funzionali, in ragione del fatto che erano stati progettati per condizioni di servizio rese negli anni superate ed inadeguati da requisiti prestazionali sempre più gravosi, in termini sia di volume di traf- fico sia di sicurezza strutturale.

Il numero sempre più elevato di veicoli transitanti, i maggiori carichi nominali per asse, la velocità cre- scente dei mezzi ed i conseguenti effetti dinamici sono in effetti recepiti nelle normative tecniche vi- genti per ponti stradali e ferroviari.

Gli effetti e l’avanzare del degrado inoltre contribu- iscono a compromettere l’efficienza di tutti i com- ponenti di qualsiasi tipologia di ponte esistente.

I ponti esistenti richiederebbero interventi volti da un lato all’allargamento della sede stradale ed alla separazione e protezione di differenti corsie ... >>>

A settembre la SISMICA si da appuntamento a PISTOIA: ecco i programmi

A Pistoia, dal 17 al 21 settembre tutti coloro che si occupano di sismica, docenti, professionisti, for- nitori, dipendenti della Pubblica Amministrazione, si danno appuntamento per partecipare alle XVII GIORNATE ANIDIS, dal titolo “L’INGEGNERIA SI- SMICA IN ITALIA”.

I recenti eventi sismici del Centro Italia, Agosto-Ot- tobre 2016, hanno messo ancora una volta in evi- denza l’estrema fragilità del patrimonio immobilia- re italiano, ed in particolare dei centri storici che racchiudono spesso un’eredità culturale di valore inestimabile. La drammaticità degli eventi che si sono succeduti negli ultimi mesi ha dato ulteriore impulso ai già notevoli sforzi del mondo scientifico italiano nel portare avanti le numerose iniziative in corso a livello scientifico, tecnico e normativo.

In particolare, sono ormai quasi completate la ste- sura delle nuove Norme tecniche per le Costruzio- ni, della relativa Circolare Esplicativa e del Docu- mento di Applicazione Nazionale degli Eurocodici, nonché delle Linee Guida per la Classificazione Sismica degli edifici.

Il XVII Convegno ANIDIS, l’Ingegneria Sismica in Italia si propone come momento di confronto cri- tico tra ricercatori, tecnici e operatori del settore delle costruzioni al fine di favorire ulteriormente la crescita scientifica del Paese nel campo della progettazione antisismica delle costruzioni e del- la riduzione del rischio sismico. Per la prima vol- ta, proprio al fine di costituire un utile momento di

confronto tecnico e culturale tra mondo scientifico e professionale, al Convegno saranno affiancati tre corsi di aggiornamento per professionisti, or- ganizzati di concerto con gli Ordini degli Ingegneri della Toscana, su temi di grande attualità e tenuti dai maggiori esperti nazionali del settore.

Lingua ufficiale delle Giornate è l’italiano.

Il Programma delle Giornate sulla Sismica

Il programma toccherà tutte le tematiche relative alla simica, compreso il discusso tema della clas- sificazione sismica e dei sismo bonus.

Questo il programma dell’evento:

• Domenica 17 settembre ci sarà l’apertura del Convegno e il cocktail inaugurale

• Lunedì 18 settembre la mattina inizierà la regi- strazione dei partecipanti, e dopo i saluti delle Autorità, partiranno le Relazioni ad invito e i se- minari all’interno delle sessioni parallele. Si con- clude con un Concerto Serale

• Martedì 19 settembre si proseguirà con le Rela- zioni ad invito e i seminari all’interno delle ses- sioni parallele. Si conclude con la Cena di Gala

• Mercoledì 20 settembre si proseguirà con le Re- lazioni ad invito e i seminari all’interno delle ses- sioni parallele. Si conclude con l’Assemblea dei Soci ANIDIS

• Giovedì 21 settembre si proseguirà con le Rela- zioni ad invito e i seminari all’interno delle ses- sioni parallele.

Diversi gli interlocutori di prestigio internazionale

invitati a partecipare all’evento. >>>

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#Primo_Piano

#Sismica

Microzonazione sismica nei comuni terremotati: si parte.

I requisiti richiesti

Studi di microzonazione sismica nei 140 comuni del cratere: il commissario straordinario pubblica l’ordi- nanza che fa scattare i tempi di affidamento per gli incarichi. Tutte le specifiche

Gli studi di microzonazione sismica nei comuni del cratere possono finalmente partire: con la pubblicazione, sul sito del commissario per la ri- costruzione, dell’ordinanza ministeriale n.24/2017 del 12 maggio, sono infatti in arrivo 140 incarichi per un totale di cinque milioni di euro. La pubblica- zione dell’ordinanza infatti fa partire il count-down:

• per importi fino a 40 mila euro, i comuni devo- no affidare direttamente l’incarico entro 30 giorni (quindi, entro il 14 giugno o al massimo 29 giu- gno in caso di inerzia dei comuni);

• per importi oltre i 40 mila euro, l’affidamento è a trattativa privata, senza bando, invitando alme- no cinque operatori e il comune ha 60 giorni di tempo (14 luglio o 29 luglio in caso di inerzia).

Se i comuni non rispettano i termini, interven- gono i presidenti di Regione, in qualità di vice- commissari, affidando l’incarico entro 15 giorni.

L’incarico va portato a termine entro 5 mesi al massimo, con verifica entro i 15 giorni successivi da parte di un apposito gruppo di lavoro.

Affidamento e incarichi: tutte le altre informazioni

Può essere assegnato a singoli professionisti, studi, raggruppamenti e società di ingegneria.

Ciascun operatore può acquisire fino a cinque incarichi. Riguardo l’assistenza tecnica, è pre- vista in quantità sia a beneficio degli affidatari, sia a garanzia pubblica della corretta esecuzio- ne del servizio: il CNR assicura attività formative, prove di laboratorio e verifica del lavoro svolto.

Il costo calcolato per eseguire i 140 studi di mi- crozonazione è stimato 5.041.500 euro e il fi- nanziamento concesso ai comuni è di 3.796.050 euro (Iva inclusa) e che il costo per l’assistenza tecnica è di 1,83 milioni di euro (Iva inclusa). >>>

In California creato un tool online per valutare la vulnerabilità sismica di una abitazione

Il 5 Maggio 2017 in California è ufficialmente partito il progetto chia- mato Quake Grade, che consente la valutazione della vulnerabilità delle abitazioni tramite un’applicazione che potrà essere disponibile sui comuni computers, tablets e smartphones.

Basata sulle informazioni strutturali e sulla cono- scenza del rischio geologico, l’applicazione è in grado di stimare un indice di vulnerabilità, fornire suggerimenti per il miglioramento sismico e ge- nerare un rapporto dettagliato che può essere di lettura per il proprietario o per il possibile acquiren- te. Come è possibile leggere nel comunicato della California Earthquake Authority, l’idea è quella di accrescere la consapevolezza della popolazione sull’effettivo rischio di danneggiamento sismico delle abitazioni.

L’applicazione è costruita sull’implementazione delle normative più all’avanguardia del settore.

Questa applicazione sicuramente cambierà la sensibilità e l’approccio alle problematiche sismi- che già radicate nella cultura californiana, sicura-

mente dotata di una buona base di partenza. Que- sta innovazione tecnologica, frutto della ricerca e della sperimentazione nel campo dalla protezione sismica californiana, potrebbe, con il dovuto tra- sferimento tecnologico essere applicata anche a realtà diverse, come quella italiana. In particolare, la realtà italiana è fortemente caratterizzata dalla presenza delle strutture monumentali che potreb- bero essere eventualmente implementate all’inter- no dell’applicazione.

L’Italia è forse uno dei paesi al mondo con il patri-

monio storico e architettonico più importante e la

prevenzione dei danni del terremoto è un obiettivo

importante al fine di mantenere la storia, culturale

e per sostenere il turismo, una fonte importante

per il reddito nazionale. >>>

(12)

#Sismica

#Sismica

Vulnerabilità sismica di ponti ad arco in muratura mediante modelli con travi a fibre

Alessandro Doglio – Ingegnere Libero professionista Le strutture ad arco in muratura sono state lar- gamente impiegate sino al secolo scorso per la co- struzione di infrastrutture viarie ed edifici.

Di conseguenza, considerando la loro attuale dif- fusione in tutto il territorio nazionale, si può affer- mare che dalla loro resistenza e stabilità dipende il funzionamento di numerosi collegamenti stradali e ferroviari esistenti. Dal momento che gli archi in muratura erano progettati per resistere principal- mente a sollecitazioni statiche derivanti dal peso proprio e dai carichi accidentali, si rende neces- sario affrontare anche il problema della vulnera- bilità sismica di tali strutture. In questo articolo verrà descritta l’analisi sismica di ponti ad arco in muratura tramite l’adozione di modelli numerici ad elementi finiti. In particolare, si analizza l’ap- proccio con travi a fibre per la determinazione dei meccanismi di collasso e l’applicazione dell’analisi cinematica contemplata dalla NTC- 08 e relativa Circolare esplicativa n. 617/2009 (C8A.4.1). L’a- dozione di elementi a fibre nella valutazione del meccanismo di collasso di un arco in muratura na- sce dall’esigenza di trovare un buon compromes- so tra accuratezza della soluzione e costi compu- tazionali contenuti. Con l’adozione di elementi a fibre, infatti, è possibile condurre analisi non lineari che tengono conto del legame costitutivo non line- are che caratterizza la muratura abbinandolo alle semplificazioni derivanti dall’adozione di elementi monodimensionali di tipo “beam”. Per valutare l’at- tendibilità dell’approccio proposto, si analizza dap- prima un arco circolare in muratura ad una campa- ta di cui si dispone della soluzione teorica ottenuta con il metodo analitico dell’analisi cinematica. Si passerà poi all’analisi di un caso reale di un ponte ad arco in muratura multicampata.

Arco circolare singola campata

Si considera dapprima un arco in muratura con le caratteristiche rappresentate in Figura 1. Si tratta di un arco circolare con raggio interno di 1.80 m, spes- sore di 14 cm e apertura complessiva di 160°.

Nel modello numerico si schematizza la geometria dell’arco mediante 56 elementi rettilinei di trave la cui sezione è discretizzata in 30 fibre (strati). I vinco- li sono costituiti da incastri alle reni e i carichi sono applicati come forze puntuali in corrispondenza dei

baricentri delle masse di ogni elemento. Al fine di riprodurre le stesse condizioni assunte nel metodo dei meccanismi, non viene considerato alcun feno- meno dissipativo ed il materiale assegnato alle fi- bre ha resistenza infinita a compressione e nulla a trazione, mentre la sua rigidezza è sufficientemente alta da poter essere considerata infinita. >>>

Figura 1 – Geometria dell’arco analizzato

Oltre 2700 scuole, in zone ad alto rischio sismico, sono state progettate

senza criteri antisismici

Il punto del MIUR sulla sicurezza antisismica delle scuole italiane

Edilizia scolastica: i dati forniti dal MIUR certificano che oltre 2.700 scuole italiane si trovano in zone a elevato rischio di terremoti, ma non sono state progettate o ade- guate alle più recenti norme antisismiche (NTC del 2008) Partiamo dai freddi numeri: 44.486 scuole pubbliche, su un totale di 50.804 censite, non sono state progettate secondo i più recenti (ed efficaci) criteri antisismici.

È questo il quadro che emerge dai dati presenti nell’A- nagrafe dell’dilizia scolastica forniti dal MIUR, che di fatto rappresentano una panoramica generale dello stato degli edifici scolastici italiani. >>>

Edilizia Antisismica: l’evoluzione del Massetto

Stefano Salvati – Marcatura CE Development Manager di Tecno Piemonte S.p.A.

Introduzione

Il centro studi e ricerche, presso i nostri labora- tori di Lenta (VC) e Saint Vincent (AO), ha avvia- to il progetto di valutazione del contributo alla ri- sposta alle sollecitazioni sismiche di una serie di componenti architettoniche. La prima di queste campagne sperimentali ha come oggetto di studio i massetti, cercando di porre in evidenza quali ca- ratteristiche meccaniche e di interrelazione con gli altri elementi della struttura (quindi quali modalità di posa) tale elemento debba possedere perché possa fornire un contributo positivo, in maniera oli- stica (nell’ottica delle rigidezze e dei conseguenti modo propri di vibrare), alla struttura.

In particolare si è cercato di valutare gli effetti mi- gliorativi di tale elemento su edifici esistenti, in muratura, per i quali è tecnicamente complesso, nonché oneroso, prevedere una serie invasiva di interventi strutturali, ed al contrario è di semplice realizzazione e normale prassi, nelle fasi di ristrut- turazione considerare la posa di nuove pavimenta- zione e dei relativi massetti.

Normativa

La Normativa alla base della sperimentazione è stata categorizzata, in funzione del contributo in- formativo fornito, in tre tipologie. Le Norme definite

“di Regolazione” inquadrano l’impatto sul territorio, quelle “di Certificazione” indicano le modalità pro- cedurale per finalizzare la certificazione del prodot- to/materiale/sistema di costruzione, mentre i docu- menti definiti “di Sperimentazione” supportano i

ricercatori nella scelta delle prove da eseguire sul materiale, nella metodologia di prova e nell’analisi delle risultanze sperimentali.

Norme di Regolazione

Le Norme regolatorie considerate nella trattazione hanno guidato i ricercatori nell’identificazione dei parametri da considerare nella pratica costruttiva e nell’impatto sul territorio. In particolare si sono considerate Le Norme Tecniche per le Costru- zioni MD 14/01/2008 (NTC 08) e la bozza delle NTC2017 per quanto riguarda la quantificazione delle azioni, Il Nuovo Codice dei contratti regolato con D.lgs. 20/2016, ... >>>

Tall buildings:

grattacieli stimolo di cultura tecnica strutturale, architettonica ed energetica

Ingenio ha partecipato come Media Partner ad un inte- ressantissimo evento alla Fondazione Feltrinelli di Mila- no: 7th International Tall Buildings Conference

All’evento splendidamente moderato dal Prof. Aldo Nor- sa, e come si deduce dal titolo dedicato al tema degli edi- fici alti, hanno partecipato esperti di diversa provenienza culturale e territoriale, tra cui gli esponenti di due impor- tantissimi studi internazionali:

• Dennis Poon (Thornton Tomasetti / Ctbuh Trustee) – Architecture meets Engineering

• Kenneth Lewis (Som) – Dialogues between Structure

and Architecture: the Legacy of Som >>>

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n.53_giu.2017_pag.24

#Primo_Piano

#Edilizia

Ristrutturazione edilizia con demolizione e ricostruzione:

vincolo di sagoma non obbligatorio

Tar Puglia: il nuovo art. 3 del DPR 380/2001, al fine di qualificare un intervento edilizio realizzato me- diante demolizione e ricostruzione dell’edificio come “ristrutturazione edilizia”, non richiede più la verifica dell’identità di “sagoma”, essendo sufficiente il rispetto del vincolo della medesima volumetria

Il vincolo di sagoma non può operare neppure in caso di cosiddetta “tipicità” dell’edificio da ristruttu- rare, qualificato nello strumento urbanistico comu- nale come “masseria”, se si tratta di un intervento realizzato mediante demolizione e ricostruzione dell’edificio come “ristrutturazione edilizia” e non riguarda un immobile sottoposto ai vincoli ai sensi del d.lgs. 42/2004 e successive modificazioni, in relazione ai quali continua a permanere anche tale vincolo.

Negli altri casi analoghi, come quello del caso di specie (“masseria”), è sufficiente il rispetto del vincolo della medesima volumetria. Lo ha stabilito il Tar Puglia con sentenza 675/2017 del 4 mag- gio, precisando che la “tipicità” di un edificio da ristrutturare non consente comunque al comune

l’introduzione di un’eccezione ulteriore (rispetto a quella dei vincoli ai sensi del sopracitato d.lgs.

42/2004) all’applicabilità della liberalizzazione ex decreto-legge 69/2013, neppure ex art. 23-bis del dpr 380/2001.

Secondo quest’ultima norma, “all’interno delle zone omogenee A) di cui al decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, e in quel- le equipollenti secondo l’eventuale diversa deno- minazione adottata dalle leggi regionali, i comuni devono individuare con propria deliberazione, da adottare entro il 30 giugno 2014, le aree nelle qua- li non è applicabile la segnalazione certificata di inizio attività per interventi di demolizione e rico- struzione, o per varianti a permessi di costruire, comportanti modifiche della sagoma. […] >>>

SCIA: moduli unici per l’attività edilizia pubblicati in GU

Moduli unici per le attività edilizie: pubblicato in GU l’accordo della Conferenza Unificata dello scorso 4 maggio. I moduli per le pratiche edilizie sono in tutto 6, con altrettanti i form per un percorso guidato al confezionamento dell’apparato documentale a supporto dei lavori da realizzare. Cambia anche la disci- plina per l’agibilità

L’Accordo-documento del 4 maggio 2017 tra Go- verno, regioni ed enti locali sui moduli standardiz- zati da utilizzare sia per i diversi interventi di edi- lizia privata, sia per le varie richieste relative alle attività economiche e commerciali, sempre pro- mosse dai privati, cittadini o imprese, è stato pub- blicato nella Gazzetta Ufficiale n.128 del 5 giugno.

Come già approfondito su Ingenio, sono tante le novità e le istruzioni per l’uso per quanto riguarda i moduli edilizi, la seconda parte del documento-ac- cordo (la modulistica di riferimento è contenuta nell’Allegato 2 al decreto).

I moduli unificati e semplificati: quali e quanti

• A. CILA;

• B. SCIA e SCIA alternativa al permesso di co- struire (nelle regioni che hanno disciplinato en-

trambi i titoli abilitativi i due moduli possono essere unificati);

• C. Comunicazione di inizio lavori (CIL) per opere dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee;

• D. Soggetti coinvolti (allegato comune ai modu- li CILA, SCIA e CIL);

• E. Comunicazione di fine lavori;

• F. SCIA per l’agibilità.

Con successivi accordi o, per le materie di compe- tenza statale, con decreto del Ministro competente di concerto con il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione verranno adottati i moduli per le altre attività/procedimenti indica- ti nella Tabella A allegata al d.lgs. 222/2016 (cd.

SCIA 2). Inoltre, i moduli già adottati potranno es-

sere, ove necessario, aggiornati. >>>

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AETERNUM CAL Oltre 10 anni di

Segnalazione certificata per l’agibilità:

basta la SCIA del tecnico

Con la recente semplificazione amministrativa e la nuova modulistica unica, va in pensione il vecchio certificato di agibilità del comune. Ora basterà l’auto-dichiarazione del professionista

Addio al vecchio certificato di agibilità rilascia- to dal comune, d’ora in poi per l’agibilità basta la dichiarazione (SCIA) del tecnico per certificare l’a- gibilità di un’attività edilizia. Sono le ‘conseguenze’

del Decreto Scia 2 e della modulistica unica appro- vata nella Conf. Unificata dello scorso 4 maggio, che hanno mandato in archivio le vecchie burocra- zie aprendo la strada alla semplificazione.

Finora era infatti necessario aspettare il rilascio da parte del Comune di un attestato sulla sussisten- za delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impian- ti, previste dalle normative in vigore per i diver- si settori, e sulla conformità dei lavori eseguiti al progetto presentato agli uffici tecnici. Adesso - i moduli andranno adeguati dai comuni entro il 30 giugno, anche se c’è tempo fino al 20 giugno per qualche cambiamento da parte delle regioni - tutto questo sarà oggetto di un’autodichiarazione di un professionista, che in tutti gli 8mila Comuni d’Italia dovrebbe essere compilata utilizzando lo stesso modulo e fornendo le stesse informazioni.

Agibilità: cosa cambia

Tornando all’agibilità, si registra l’abrogazione dell’art.25 del TUE con riscrizione dell’art.24: la SCA (segnalazione certificata di agibilità) continua ad essere necessaria per le nuove costruzioni, per gli interventi di ricostruzione e sopraelevazione,

totale o parziale, e per la realizzazione di interven- ti sugli edifici esistenti che possono influire sulle condizioni di sicurezza, salubrità e su tutti gli altri aspetti relativi all’agibilità.

La segnalazione, auto-certificata dal singolo tecni- co professionista (o dalla società) al quale è stato rilasciato il permesso di costruire o che ha presen- tato la SCIA, può comunque riguardare l’agibilità parziale di edifici singoli, o parti di una costruzione funzionalmente autonome o singole unità immo- biliari, purché ricorrano le condizioni per i singoli casi specificate nel comma 4 dell’art. 24 del dpr 380/2001. In ogni caso, le condizioni di agibilità dell’immobile devono essere verificate da un inge- gnere/geometra/architetto che ha diretto i lavori.

Il termine per la presentazione è sempre di 15 giorni dalla fine dei lavori di finitura dell’intervento, gli stessi entro i quali - prima - occorreva presenta- re la richiesta del certificato. Senza SCIA, la multa va da 77 a 464 euro.

Cosa va allegato

Oltre alla nuova segnalazione, vanno allegati an- che il certificato di collaudo statico (per i piccoli interventi, può essere sostituito da una dichia- razione di regolare esecuzione dei lavori) e una dichiarazione di conformità delle opere realizzate alla normativa sull’accessibilità e il superamento delle barriere architettoniche. >>>

Antisismica: demolizione solo per variazioni sostanziali

Cassazione: omesso preavviso e mancanza di autorizzazione preventiva sono violazioni meramente formali e non giustificano un ordine di demolizione da parte del giudice

Solamente gli abusi edilizi concernenti viola- zioni sostanziali alla normativa antisismica

‘giustificano’ l’ordine di demolizione.

Lo ha ribadito ancora una volta la Corte di Cas- sazione, già intervenuta di recente in terma di co- struzioni in zona sismica, stavolta con la sentenza 18481/2017 del 14 aprile scorso: il potere-dovere del giudice di ordinare, ai sensi dell’art.98 del dpr 380/2001, la demolizione dell’immobile in caso di condanna per i reati previsti dalla stessa legge sussiste con riferimento alle violazioni sostanziali, ovvero per la inosservanza delle norme tecniche,

e non anche per le violazioni meramente formali, quali l’omesso preavviso e la mancanza di autoriz- zazione preventiva.

Nel caso di specie, è stata correttamente ordinata la demolizione in considerazione del fatto che, al di là dell’omessa denuncia dei lavori e successiva autorizzazione del competente ufficio tecnico della Regione, le opere in esame erano state comunque realizzate in assenza di un progetto esecutivo re- datto da un tecnico abilitato, costituente a tutti gli effetti violazione incidente sulla realizzazione tec- nica del manufatto. >>>

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Italia s.r.l PER L'INGEGNERIA STRUTTURALE E SISMICA

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