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Academic year: 2022

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A A S S F F . . U U T T B B O O L L ! !

Periodico di informazione della Fantasquadra “ASFranceschina” - http://xoomer.alice.it/futbol2001 Anno quinto dell’era Stazzone - n°23 - 2006-07 - Edizioni Total Mental Illness Torino - Direttore responsabile Eto’o - Redazione C.so Duca degli Abruzzi FotogrAsfo compie gli anni e festeggia in campo con una grande prestazione dietro la macchina – Can in Olanda per farsi operare agli occhi

AUGURI FOTOGRASFO!

Cose che non cambiano: ennesimo penalty a sfavore – Qualcosa è cambiato: due rigori per noi e li segniamo entrambi! – I sogni si realizzano:

prima rete ufficiale di Coci “Questo gol lo dedico a Ezio Rossi” – Ancora una sconfitta, ma in campo la differenza di classifica non si è vista Qualcuno me lo spieghi il tempo. Me

lo spieghi in tempo. Quante domande ti farei, John Titor…“Saluti. Sono un viaggiatore temporale proveniente dall'anno 2036. Sto tornando a casa dopo aver recuperato un computer IBM 5100 dal 1975”. Con queste parole, un uomo di nome John Titor si presentò in un forum Internet il giorno 2 novembre 2000. Il computer IBM 5100, conterrebbe la soluzione per risolvere un bug di UNIX. Pare che questo bug sia relativo ad un difetto conosciuto già oggi: le macchine con architettura a 32 bit ed un sistema UNIX, infatti, potrebbero funzionare solo fino al 2038, visto che il 19 Gennaio 2038 la variabile usata nei sistemi Unix per rappresentare la data supererà i 32 bit di lunghezza (overflow). Titor, tuttavia, ha rigettato l'ipotesi, sostenendo che il computer serviva per tradurre i linguaggi dei sistemi IBM con UNIX. Nel 1975, John ha avuto modo di incontrare suo nonno.

Completata la missione, John ha deciso di fare una capatina nel 2000:

questo sia per far visita alla sua famiglia (ed al sé stesso bambino), sia per assistere agli effetti del Millennium Bug.

Nel novembre dello stesso anno, l'uomo si presenta come viaggiatore temporale nel forum, avviando una lunga discussione sul futuro, la teologia, la fisica, che lo terrà occupato per quattro mesi circa e che lo porterà ad interagire con centinaia di utenti curiosi. Nella primavera del 2001, sfruttando un momento fisicamente propizio, fa ritorno a casa, nel 2036.

Inserite su google “Titor”, c’è da divertirsi. Ma quel che ci interessa non lo troviamo su google, egregio John Titor, abbiamo per lei una domanda che echeggia da tempi antichissimi, ha attraversato la storia ed è arrivata fin qui, sterile e feconda: l’Asf verrà mai promossa in seconda categoria con un gol di Albo Terzi all’ultimo minuto dell’ultima giornata contro il San Salvario?

---

TORINO, 22/04/2007 – È il tempo a svolgere il ruolo principale. Più dello spazio e più degli intenti. Più dell’amore, fa il tempo.

È davvero possibile che due fatti accadano contemporaneamente, che due persone si incontrino?

Cosa c’è di più bello e incredibile di incontrare per caso un amico?

Due squadre possono incontrarsi solo se riescono a trovarsi in uno stesso luogo, con lo stesso intento (giocare).

Ma soprattutto nello stesso tempo.

Non avverrebbe nessuna partita senza questa convergenza incredi- bile di eventi. L’amore per il calcio conta anche. Ma nessuno mi toglie dalla testa che è il tempo a farla da padrone. Non basta un luogo, non basta un fine comune e non basta neanche l’amore.

Ci si incontra solo se i tempi coincidono.

E questo io non riesco ancora a capire come sia possibile.

Accetto che ci sia un’entità superiore che gestisce questi incontri. La FIGC si occupa delle squadre di calcio, Dio sincronizza la coincidenza della donna e del suo uomo, e va bene così.

--- Ancora una volta il calendario mette a punto il destino Asf proponendo un duello in alta quota: derby col Da Giau, squadra che conosciamo bene, con cui da anni ci incrociamo e che gioca sul nostro stesso campo. Negli anni è nato forse anche un gemellaggio, il Da Giau lo sancisce donandoci una pubblicazione con le immagini di quest’anno, per loro trionfale. “Per il nostro gemellaggio” ci spiegano.

Evidentemente dev’essere proprio così, siamo gemellati. Sarà stato il Dio dei gemellaggi a decidere e poco importa se la cosa sembri un tantino unilaterale. In realtà all’andata in campo la partita fu molto tesa e finì 1-0 per il Da Giau, con molte occasioni da noi fallite (celebre quella che sancì davvero e in maniera definitiva l’ingresso di Dani nel gruppo Asf) e una frase del loro mister intercettata prima della partita che ci definiva scarsi ma eleganti (cfr AsFutbol_11_06_07). Anche oggi, come si vedrà, la partita vivrà emozioni simili e l’allenatore Sbraito, fra un chiasso e l’altro, dimostrerà nuovamente la sua cultura. Scarsa, ma elegante.

Cane intanto è volato in Olanda dove verrà operato all’occhio, estremo tentativo escogitato dalla società per migliorarne la mira sottoporta. Una scelta molto discussa, visto che il prossimo

anno Notre Chien offrirà i suoi servigi sotto porta oltr’alpe…

Ma l’Asf è falcidiata da tante altre assenze, sono solo 13 i giocatori disponibili, le uscite scout traviano ancora troppi giovani e così Manu ha l’occasione di giocare in posizione più avanzata.

Con Ghando a difendere tutte le porte della zona, l’Asf schiera Ugo al centro della difesa con ai suoi fianchi i due rossi. In fascia Robinho e Manu, in mediana Fango con Pani e Ramo. A pungere ci penseranno le spunte Dani, al rientro dopo l’infortunio al polso, e Bagatta, sempre a segno una partita ogni tanto.

Sappiamo che faremo una bella partita, contro le squadre forti succede sempre, è come se un John Titor italiano, forse un Alberto Tutol, ci avesse informato. Il Da Giau scende in campo deciso, l’Asf patisce le accelerazioni di Marco, uno dei due stranieri (l’altro è Salah) dei capoclassifica.

Ma la buona organizzazione Asfa, e le informazioni ottimistiche ricevute da Tutol, riescono a sopperire alla maggior velocità degli attaccanti.

Nel primo quarto d’ora le due formazioni si studiano, poi è l’Asf a creare qualche grattacapo ai blues con belle azioni orchestrate sull’asse Pani Robinho. Al 13’ una bella combinazione Pani-Dani- Robinho con cross di quest’ultimo, mette Guillow nelle condizioni di segnare, ma il forte attaccante viene anticipato di un soffio in corner. Un uomo del presente immaginerebbe che l’Asf sia vicina ad andare in vantaggio.

Tuttavia il calcio ha delle regole:

gol sbagliato-gol subito è una di queste, insieme a la palla è rotonda e si vince e si perde in 11.

Inoltre le descrizioni fatte del passato da parte degli uomini venuti dal futuro, sono spesso viziate dal fatto che esistono molti mondi paralleli al nostro e che in ciascuno di questi mondi gli eventi sono leggermente differenti; Tutol proverrebbe in realtà da uno di questi mondi e avrebbe raccontato la cronologia di quel mondo, che può essere divergente rispetto alla nostra. Ebbene, quando parte un tiro abbastanza centrale verso la

nostra porta, per quanto abbia uno strano effetto, nessuno di noi pensa possa accadere quello che invece succede. Ghando è il più sorpreso e il Da Giau va in vantaggio.

Ma l’Asf non si dispera, si fida ancora delle informazioni provenienti dal futuro e dal cuore, e si porta rabbiosamente in avanti alla ricerca del pareggio. Dani si prende a sportellate con l’ottimo stopper del Da Giau, le azioni si susseguono, Manu sulla sinistra è autore di belle giocate, spesso raggiunge il fondo e si diverte come un matto. Inoltre Manu è matto davvero, quindi quando si diverte, è inevitabile che lo faccia come un matto.

I matti vengono ahimè spesso messi negli angoli della società, come pugili alla deriva. Il nostro Manumatto sembra farlo di sua volontà, la sua è una ricerca di angoli inesplorati: i matti scappano e cercano libertà. Le fughe di Manu ne hanno tutto l'aspetto, Manu scappa sulla fascia, oggi che può giocare più avanzato si sente libero, la fascia gli regala sensazioni d’indipendenza, mentre ad altri matti le fasce incatenano, imprigionando i sogni in camicie legate al contrario.E se provassimo a tornare alla cronaca della partita, ci accorgeremmo che Manu, mentre noi stavamo a cianciare di matti allegorici, lui che invece bada al sodo, parla svelto e corre alla stessa velocità della favella, ha conquistato un angolo. Lo ha conquistato e lo batte anche il corner: sul traversone due nani non intercettano la palla che arriva dalle parti di Ema, ma la sorpresa è tale che il rosso non riesce a trovare l’impatto pulito e il portiere può recuperare la sfera.

Ma la lezione serve, perché pochi minuti dopo, sugli sviluppi di un calcio d’angolo ancora di Tarman, Elf stavolta va deciso e di esterno destro anticipa il marcatore e spedisce la palla alle spalle del portiere, l’Asf pareggia il conto, Elf segna per la quarta domenica consecutiva e questo è davvero un avvenimento che più di tutti sorprende Ema stesso che ride e pensa a quella volta che John Totor gli aveva detto…

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Passano 5’ e succede una cosa che stavolta sorprende anche Dio, John Titor e tutti quelli che sanno leggere il futuro, per esempio tutte le donne che amiamo. Accade che su un tentativo in rovesciata di Robinho in area (localizziamo meglio il luogo: lato sinistro dell’area piccola guardando la porta), il marcatore si comporti come un pallavolista (Titor profeterebbe usando un sinonimo di pallavolista: “Cane”…si veda il prossimo Futbol) e cerchi di murare, riuscendoci. La palla gli va a finire sulle mani e l’arbitro Yoghi&Bubu non può che indicare il dischetto.

Si incarica della battuta l’infallibile Babbis che calcia benissimo alla sinistra del portiere: l’Asf è in vantaggio grazie alla seconda rete stagionale del giovane veterano.

Ora inizia la corsa contro il tempo, l’ennesima lotta. Non bisogna fidarsi del tempo, chi aspetta che sia lui a occuparsi di portare al sicuro la nave del proprio destino, facilmente naufraga. Il tempo bisogna conquistarselo. Il 90’ è lontano, l’Asf non deve aspettarlo come la terra promessa.

Intanto arriva il 45’, che come tappa intermedia non è da buttare.

Nella ripresa il Da Giau ha fatto la sua scelta: vuole tenere in mano il timone del proprio veliero. I gialli attaccano a testa bassa, l’Asf è schiacciata e solo un grande Pie la salva con due belle uscite. Per 10’

l’Asf non riesce a mettere il naso nella metà campo avversaria, ma nonostante la pressione il Da Giau riesce a pareggiare solo su un rigore cercato dal loro bomber che si butta a terra su un tackle di Elf e inganna l’arbitro fra le proteste Asfe.

La partita si innervosisce, il Da Giau gioca bene, merita il pari, ma l’averlo subito sull’ennesimo rigore inesistente indigna l’Asf.

Intanto il mister Sbraito non aiuta a mantenere la partita su binari sereni: urla, dice di giocare su Ugo che è lento, innervosisce gli Asfi con frasi che suonano come delle prese in giro. Ugo gli risponde prima a voce, lodandone la cultura, poi con un grande intervento in anticipo su un avversario che poteva essere suo nipote!

È in questo quadro che si inserisce la successiva sequenza di eventi. È il 70’, Elf batte una punizione dal fondo, il suo fiacco rilancio raggiunge per miracolo il centrocampo ma è centrale ed è facilmente conquistato dai giocatori del Da Giau che trovano l’Asf sbilanciata, uno di loro prova il gran colpo e calcia da 35 metri, in maniera invero non irresistibile.

Ghando respinge in maniera un po’

incerta, sulla palla si avventa il

neoentrato sedicenne n. 16 che batte Ghando. Ed è qui che si vedono i risultati di quello che gli allenatori, la tv, i genitori seminano. Il ragazzetto, invece di esultare, si gira verso il portiere disteso a terra e lo indica schernendolo per poi correre verso la sua panchina, inseguito da Elf, furibondo per l’atteggiamento di irrisione. Rischia di nascerne una zuffa, nessuno sa perché Elf si sia così arrabbiato, Ghando non si è accorto di nulla, Willo è uscito e dalla panchina non ha visto, ma si fida di Elf e va verso la panchina avversaria e riesce a non far capir loro che lui non ha visto nulla, fuorviandoli con frasi tipo

“chiedilo al tuo giocatore che cosa ha fatto…sono cose che non si fanno…è una vergogna” e intanto si immagina gomitate proditorie e ignobili insulti. Naturalmente non succede nulla, Elf si spiega, spiega anche all’arbitro, stupidamente spiega a Ghando (che da lì in poi perderà il lume della ragione!Forse sarebbe stato meglio che Elf raccontasse di aver avuto un raptus e che in quei momenti non era in grado di intendere e di volere…).

Infine la partita ricomincia e Elf suggerisce al ragazzetto di cambiare modo di esultare, si sente un po’ capo scout, gli parla di Gesù, gli vuole far prendere degli impegni. L’altro lo manda a cagare. Si scordi la partenza.

Si riparte da 3-2, l’Asf ci prova ancora. Ghando intanto mette in scena la sua uscita folle, completa di tutti gli accessori: tackle, dribbling, passeggiata fuori area, rinvio, urlo. E poi ancora tackle…

scontro, colpo sulla tibia, Ghando a terra, gioco fermo fra le proteste della panchina e dei tifosi del Giau che urlano alla simulazione…

A parte gli episodi Ghandiani (la non violenza non c’entra…) in avanti l’Asf ricomincia a giocare, Dani prosegue la sua lotta, soprattutto fisica, col marcatore, Robinho ricompare dopo una mezzora di assenza, l’Asf rimette il muso nell’area avversaria, Coci cerca di dare ordine alla manovra.

Ma subisce il 4-2 su una bella incursione del velocissimo Marco.

A questo punto devo dire che non ricordo più nulla e capisco le difficoltà degli uomini provenienti dal futuro di raccontare gli eventi del passato sfruttando l'inversione della freccia del tempo in presenza di cunicoli spazio-temporali associati a buchi neri naturali o a microbuchi neri creati artificial- mente in superacceleratori di particelle, dove spesso i dati si perdono a causa del principio d'indeterminazione di Heisemberg.

E io, che ora sono nel futuro, un mese nel futuro rispetto a questi

eventi, subisco questa indetermina- zione. Solo un fatto valica ogni difficoltà temporale, ogni monta- gna dall’apparenza insormontabile per una memoria stanca e confusa.

Ricordo un panorama verde, forse siamo davvero in montagna… un campanile, sento suonare le campane. L’orario è imprecisato, non capisco perché rintocchino così insistentemente le campane, devono annunciare qualcosa di importante, qualcosa non legato a un’ora precisa. Segnalano l’evento, non il tempo.

La visione ora è più chiara: il verde è un campo da calcio in piazza Robilant, inopinatamente erboso in questo finale di stagione, una nota di speranza in un contesto piuttosto depresso. Il campanile è invece proprio un campanile, buttato in mezzo all’area da un imprecisato giocatore Asfo. Le campane credo di averle sentite solo io, ma se qualcuno le ha udite me lo dica. Il campanile ricade innocuo verso l’area, ove trova la mano di un Da Giau, come a sorreggerlo, i campanili non devono cadere, o forse il difensore Giauino pensa di sfruttare la presenza di FotogrAsfo per fare la classica foto davanti alla Torre di Pisa ma l’arbitro Bubu che non è mai stato a Pisa deve assegnare il secondo rigore della giornata, sempre per fallo di mani. “Volevo solo fare una foto” protesta l’autore del tocco.

Ora capiamo tutti il motivo per cui qualcuno di noi ha sentito le campane. È l’appuntamento.

È il minuto 88’, e c’è un orario.

Mezzogiorno di fuoco, per un pugno di dollari: inizia il duello.

Nervi. Morricone scrive la colonna sonora, la riempie di campane, di fischi e silenzi. Tutto regolato da tempi perfetti. Coci toglie il cappello, il suo sguardo si incrocia con quello del portiere, FotogrAsfo è attento a coglierne l’essenza, piano americano, ora dettaglio, la regia cerca gli occhi, si pensi a Totti contro l’Australia. Il fischio dell’arbitro si confonde con la musica, Coci riesce comunque ad estrarlo dalla selva di fischi della colonna sonora e dei tifosi, e di gabbiani che col loro volo e il loro canto si credono portatori di notizie sul futuro degli uomini.

Coci ha scelto da molti minuti il suo futuro, ha scelto l’angolo e lo ha serbato nel suo cuore. Ha tenuto gli occhi chiusi nei minuti dedicati alla protesta. Ha già battezzato l’angolo, non vuole che alcuno invada il suo sogno, come il risveglio che cancella il ricordo.

Ha posizionato il pallone sul dischetto, ha guardato sempre solo lui, il pallone. Gli occhi sulla sfera, poi si è allontanato e ha richiuso le

porte verso la realtà, ricalandosi nel sogno. Solo al fischio identificato fra gli altri fischi ha riaperto lo sguardo. La rincorsa, lo sguardo fisso sulla palla, Coci sa che deve aspettare. La tentazione è forte, quell’angolo è un richiamo, ne ha parlato con Manu, l’attrazione verso gli angoli è forte.

Non deve guardare, non deve svelare, non deve dare nessun aiuto all’avversario, il duello è fatto anche di nervi, di sguardi e nervi, solo di sguardi, forse.

Ora.

L’occhio si alza mentre il piede tocca la palla, divina sincronia tra i sensi, il rigore deve avere anche un odore. Un suono, stock. E un sapore…dolce? La palla va nell’angolo forse telecomandata da quello sguardo che ha aperto una strada verde verso quel luogo chiamato goooollll!!! 4-3, c’è profumo di impresa, Coci esulta, la gioia è di tutti, la gioia è il motore, la gioia ci fa credere nell’impossi- bile. E c’è questo profumo, che ha invaso il campo, le imprese hanno un colore, un suono. Un sapore, ma soprattutto un profumo. Che stordisce, può narcotizzare.

Coci ne respira troppo di quel profumo frastornante, la punizione da 500 metri è troppo allettante per crossare, impossible is nothing, Coci prova il tiro, nonostante qualche compagno gli chieda di buttare la palla in mezzo all’area.

Gli capita spesso attorno al 90’. Ci sono eventi che si ripropongono settimanalmente. Il rigore per gli avversari, la punizione al 90’ che Coci decide di tirare. È il tempo a gestire tutto, anche in questo caso:

come un periodico che esce alla domenica, ogni domenica, il tiro di Coci termina alto e fuori…per la felicità di tutti gli Asfi!

Ma l’impresa si può ancora fare, c’è l’ultimo corner, sale anche Ghando, gioia ma anche rabbia, mischiarle è pericoloso, Ghando entra in area come un forsennato, spinge e sogna, come Taibi, come Rampulla..

Il cross di Cacasotto è molle e non arriva in area, Bubu fischia la fine della partita più bella mai arbitrata in terza categoria (parole sue).

Ma nella doccia si festeggia: il primo gol di Coci sovrasta ogni altra considerazione. Che bello giocare in questa squadra.

Incontrarsi è possibile, e a noi è successo. Non è solo il tempo: è anche l’amore, ora lo sappiamo. Ci si trova perché ci si ama, non il contrario.

Chissà se negli altri universi paralleli sono spuntate delle Asf:

glielo auguriamo.

Usciamo rinfrescati nel corpo e nell’animo, ma la giornata torrida richiede ancora un surplus di

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liquidi e festeggiamenti: si brinda con una bibita offerta da FotogrAsfo che ci ha fatto l’onore di passare con noi il pomeriggio del suo compleanno: AUGURI FOTOGRASFO, che bello essersi incontrati.

--- CIRC. DA GIAU 4 A.S. FRANCESCHINA 3 17’ Eight, 33’ Elf; 38’ Ramo (Rig); 55’ Simulazione (Rig), 70’

Sedicenne, 75’ Sancire, 88’ Coci (Rig).

1 Ghando 6: qualche incertezza sul primo e sul terzo gol, una grande parata in uscita e un po’ di nervosismo: la testa era un po’

altrove. Ma il cuore è prepotentemente Asfo.

2 Caja 6: prestazione sui soliti buoni livelli, tante diagonali e begli anticipi. Non riesce a sorreggere la barca quando a inizio ripresa l’Asf si fa schiacciare.

6 Ugo 7: dimostra allo zotico sbraitante mister del Da Giau di essere ancora un giocatore di categoria, gli dedica un bell’inter-

vento in chiusura ed è autore di una partita attenta.

5 Elf 6: in gol per la quarta partita consecutiva, quando segna è incredulo. Meno sicuro di altre volte in difesa, rischia di creare una fagiolata quando insegue il giovinetto del Da Giau dopo il quarto gol.

7 Robinho 7: buona partita, sgusciante specie nella prima frazione, viene abbattuto e rimedia una ferita lacero contusa sulla tempia che lo sfigurerà per sempre. Mette dentro tanti palloni pericolosi, è tornato il giocatore dell’anno scorso che aveva fatto muovere i dirigenti del Pavarolo. Bravo Stazzo a resistere alle offerte e tenersi il gioiellino.

8 Pani 6: buone iniziative soprattutto con Robinho, non riesce ad incidere come altre volte in avanti ma dà il suo solito contributo nel lavoro di contenimento intercettando decine di palloni di testa.

10 Fango 6,5: belle geometrie, meno timori verso le presenze misteriose che talvolta gli soffiano il pallone, è autore anche di giocate di classe che aprono soleggiate finestre sul suo

futuro non solo Asfo. Fra 8 giorni ne sapremo qualcosa di più. (60’ 14 Baudo 6,5: si sacrifica riponendosi in panchina. Quando entra lotta come un leone ipocondriaco, gli manca un po’ il tempo negli interventi, lo spirito è forte ma la carne è troppa…!).

4 Ramo 6,5: freddo sul rigore, prezioso in mediana dove alterna la costruzione del gioco e i recuperi difensivi. È un giovane con grandi doti tattiche, riesce a sopperire alla pazzia di Fango che ogni tanto parte all’avventura: antidoto. La sua ottima stagione è un promessa per il futuro Asfo.

3 Manu 7: a suo agio nel nuovo ruolo, sfrutta la sua dinamicità e la sua laurea in fisica riuscendo a spingere senza far mancare l’aiuto indietro. Serve ad Ema il pallone del pari.

9 Il forte attaccante Dr Jackson Mazzocchi 6,5: sfiora il gol sull’azione più bella del match, cerca di defilarsi in fascia per dialogare coi compagni di centrocampo e liberare gli spazi per Dani, nel complesso una buona partita. (69’ 15 Coci 7,5:

primo gol in serie A, l’Asf festeggia

il sogno di un ragazzo che incarna i valori della squadra. Domina la tensione e calcia un rigore perfetto, riuscendo a nascondere fino all’ultimo istante le sue intenzioni).

11 Dani 7,5: si confronta col suo incubo ricorrente dopo il match d’andata. Bellissimo il suo duello con il fiero e leale marcatore del Giau, si rende pericoloso ma non trova il gol.

Lo’ (guardalinee) 8: col braccio al collo, il cuore in Juls e il morale in tasca, è tutto un po’ scombussolato, ma trova l’entusiasmo, che era sotto i tacchi, per sbandierare con onore per il simbolo del cuore (che è in Juls, ma c’è anche Asf dentro, ecco).

FotogrAsfo 10: trascorre il giorno del suo compleanno con l’Asf, il regalo ce lo ha fatto lui: grazie Francesco.

Arbitro Yoghy e Bubu 5: regala un rigore al Da Giau, comunque dopo il 90’ afferma che è la partita più bella che abbia mai arbitrato in 3^

categoria.

ELF

MAIL DIRE ASF MAIL DIRE ASF MAIL DIRE ASF MAIL DIRE ASF

A: asfranceschina@polito.it Data: Sat, 21 Apr 2007 09:19:47 Da: “Carlo Greppi" <carlogreppi@virgilio.it> Oggetto: furia cieca Amici asfi,

dog news 4 u.

Visite di ruotine mercoledi e giovedi, venerdi si parte alle 6 e mezza per rotterdam, dove prima vedo le operazioni dei pazienti paganti dalla sala d-aspetto e poi passo per ultimo.

Cé da dire che fa un impressione pazzesca vedere un occhio impossibilitato a uscire dalla gabbietta stile arancia meccanica e poi nuotare in quella sorta di liquido amiotico che e lántidolorifico che ti spruzzano nellócchio.

Quando tocca a me non voglio che il mio occhio sia prigioniero di Amiotico e Gabbietta, ma dico oh e poi chi la fa furia cieca???

Mi butto, tutto lámbaradan e poi parte il laser Look at the red light ok io la look ma se per caso guardo alláltra light cosa succede divento cieco?

istinto irrefrendabile di guardare dalláltra, e mio zio che dice Ca se senti puzza di bruciato e il laser che sta facendo il suo lavoro e che puzza di bruciato!

Intanto la sua collega che mi dice 40 per cent remaining, 25, 10, quando arriviamo a 5 darei mezzo occhio per quardare da un altra parte ma non lo faccio.

MOrale della favola tutto bene, un giorno di dolore assurdo che avrei preferito essere cieco, e mi rivoltavo nel letto ascoltando gli audiobooks calvino odissea e poe, poi iersera il dolore cala, oggi inizio a intravedere attraverso la patina cosa vuol dire non essere miope, na figata pazzesca, fumo 3 siga al di e sto molto bene coi miei cuginetti olandesi.

Torno martedi e spero di potermi gia allenare mercoledi.

Vincete vincete vincete vincete per furia cieca.

Dani fai 3 gol.

Elf gioca in attacco.

Mi manca l Asf.

Arf.

A: asfranceschina@polito.it Data: Tue, 24 Apr 2007 15:41 Da: disastrino@alice.it Oggetto: Domenica Fanciulli cari..

per chi c'era domenica e ha visto il mio volo per terra di faccia comunico che ho un bel crostone e il viso un po' nero stile "le ho prese in un incontro di boxe"..

cmq mi spiace, ma domenica prossima non ci sarò perchè vado qualche giorno a Firenze..

a presto..

forza asf..

Robinho

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Ritratti…ASFONDO PAGINA

L’esperienza e l’intelligenza rendono l’uomo più veloce: Ugo taglia il traguardo prima del suo più giovane avversario, rallentando anche negli

ultimi metri, alla faccia del mister del Da Giau!

Playmobil Bardella.

Primi tentativi Asfi

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Come un Toro nell’arena Ramo: “No, Dani, non andare”

Dani “Deh, è scritto, devo affrontare il mio destino, lasciami andare, o caro amico…”

IL DIFENSORE DI TUTTE LE PORTE

Matteo 7, 12-14 - Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano.

È inutile bussare qui non vi aprirà nessuno, il mondo l’abbiam chiuso fuori con il suo casino…

(Soli – A. Celentano)

Mi sembrerà di cogliere una stella in mezzo al ciel, così tu non sarai lontano quando brillerai nella mia mano…Ma non vorrei che tu a mezzanotte e tre, stai già pensando a un altro purti…

…mi sento gia sperduto e la mia mano dove prima tu brillavi, è diventata un pugno chiuso, sai, cattivo come adesso non lo sono stato mai…

Pugni al cielo, una carezza in un Ghando…

Willo anticipato di un soffio dopo bellissima azione Pani-Dani-Willo…

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Corner di Manu, Elf in anticipo… (Willo passeggia sullo sfondo) Goool!!! (Willo passeggia sullo sfondo)

Esultanza e incredulità Asfa per il meritato pareggio! (Willo solleva le braccia) E ancora…esultAsfa dopo il 2-1 di Ramo su rigore!!! (Willo passeggia sullo sfondo)

Ramo sempre più a suo agio nella nuova posizione di centrocampista: classe e sostanza.

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Gran rinvio a giudizio nei confronti della palla da parte dell’avvocato difensore Cajazzo.

La difesa si riserva la facoltà di proteggere l’imputato Palla con ogni mezzo legale.

Orgoglio Giubbentus. Lo sorride e sbandiera anche nelle difficoltà…

Bel duello fra Dani e il suo marcatore: grinta e sfera.

(Willo passeggia sullo sfondo)

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Prosegue la lotta: Dani al tiro, l’erede di Playbaudo Playmobil osserva…

GALATEO IN CAMPO - L’eleganza di Manu. Si noti il mignolo della mano sinistra.

Raffinatezze aristocratiche che si notano anche nel suo linguaggio forbito e garbato e nel piede destro dolcemente sollevato.

Robinho due volte su tre se ne va palla al piede, nel 33% dei casi invece rinvia, come si evince da questo studio di FotogrAsfo e come ha cercato di insegnargli il suo coinquilino di fascia destra, il rude ma dolce avv. Cajazzo.

Intanto Ugo urla “Non arretriamo troppo, siete tutti sullo stesso uomo, ecco, così va bene, bravo Pani…”

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ANCIENT PAGE

Ema: il suo sogno è passare una giornata con Oscar Brevi.

Nel frattempo…Pani non scappare che è meglio se ‘sta palla la gestisci tu!

Baudo, l’equilibrio Asfo personificato. Angoscia negli occhi.

Il ritorno del supereroe Simuletor, nemico della verità, difensore della menzogna e dell’odio razziale.

L’autoperazione a cuore aperto del Dr Jackson andrà bene, grazie anche all’aiuto dell’infermiera Taralli…(riconosciuta dai peli sulle gambe).

Il tentativo di cross del Dr Jackson: il parastinco finirà all’incrocio dei pali, la palla all’incrocio con piazza Robilant…

Si notino la mano sinistra che fa il saluto scout e la grande evidenza offerta allo sponsor dal possente rigonfiamento addominale di Willo

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Non lo fermano neanche in tre. De Rossi, mignolino alla Taralli.

Elegance and strange situation under the shorts…(look at the arrow…)

Allegria Asfa: misto di follia e pazzia.

È la prima dote richiesta per essere Asfo.

Ma a noi piace ancora pensarlo dietro al pallone Mentre fa correr via l’Asf con valore E che ci giunga un giorno ancora la notizia

Di un regista forte e tutti fanno “Viva!”

Lanciato a bomba contro la calvizie (3 v.)

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L’Asf si affida al 42enne Coci per riaprire la partita: ecco il rigore di Coci.

Occhi fiduciosamente disperati quelli di Robinho, tesi e concentrati in una maschera di speranza quelli di Coci…

GOOOOOOOOLLLLLL!!!! 3-4, manca poco alla fine ma la partita è riaperta! Primo gol in terza categoria per l’Amministratore.

Ultima azione, tutti in area, anche Ghando che sgomita e lotta alla ricerca del gol del pareggio sotto l’occhio disattento dell’arbitro Bubu.

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CL CL CL

CL ASF ASF ASF ASF IFICA IFICA IFICA IFICA

Campionato: Terza Categoria TO - Girone B Giornata: 23 - 10 GIORNATA di ritorno - 22/4/2007 REAL VENTIMIGLIA - AMBROSIANA CALCIO 3 - 0 UNION SECURITY - BARRACUDA 2 - 3 CIRCOLO DA GIAU – AS FRANCESCHINA 4 - 3 KAPPADUE - GIVOLETTESE CALCIO 2 - 5

OULX - REAL BERINO .. - ..

MERONI RIVOLI - SPARTA MILLEFONTI 6 – 2 Giornata: 24 - 11 GIORNATA di ritorno - 29/4/2007 AMBROSIANA CALCIO - CIRCOLO DA GIAU 1 - 2

REAL BERINO - KAPPADUE 3 - 6

AS FRANCESCHINA - MERONI RIVOLI 1 - 3

CAPRIE G.C. - OULX 0 - 2

BARRACUDA - REAL VENTIMIGLIA 2 - 2 GIVOLETTESE CALCIO - UNION SECURITY 2 - 5 Giornata: 25 - 12 GIORNATA di ritorno - 6/5/2007 MERONI RIVOLI - AMBROSIANA CALCIO 0 - 1 CIRCOLO DA GIAU - BARRACUDA 1 - 2 REAL BERINO - CAPRIE G.C. 4 - 1 REAL VENTIMIGLIA - GIVOLETTESE CALCIO 2 - 2 OULX - SPARTA MILLEFONTI 3 - 1 KAPPADUE - UNION SECURITY 0 - 9 Giornata: 26 - 13 GIORNATA di ritorno - 13/5/2007 GIVOLETTESE CALCIO - CIRCOLO DA GIAU 1 - 3

CAPRIE G.C. - KAPPADUE 3 - 0

BARRACUDA - MERONI RIVOLI 1 - 0 AS FRANCESCHINA - OULX 2 - 4 SPARTA MILLEFONTI - REAL BERINO 4 - 0 UNION SECURITY - REAL VENTIMIGLIA 2 - 5

CLASSIFICA FINALE P G V N P F S

CIRCOLO DA GIAU 58 24 19 1 4 64 31 REAL VENTIMIGLIA 56 24 17 5 2 74 35

BARRACUDA 48 24 14 6 4 55 33

UNION SECURITY 45 24 14 3 7 84 52

AMBROSIANA CALCIO 44 24 13 5 6 51 42

MERONI RIVOLI 35 24 11 2 11 58 53

OULX 28 24 8 4 12 46 49

CAPRIE G.C. 26 24 7 5 12 26 45

SPARTA MILLEFONTI 25 24 7 4 13 36 57 GIVOLETTESE CALCIO 24 24 5 9 10 32 42 REAL BERINO 23 (-1) 24 6 6 12 49 64 AS FRANCESCHINA 18 24 5 3 16 34 54

KAPPADUE 10 24 3 1 20 35 87

Per chi non capisce…elenco soprannomi da aggiornare numero dopo numero!

1. Alberto Terzi Albo, Sterile, Sterzi

2. Andrea Campiglia Campe, Camperos, Benito, Rosina 3. Andrea Carpanetto Vladimir Karpanets, Vlado, Carpa 4. Andrei Mara Smilumara, Sheva, Lacatus, Andrej 5. Antonello Piredda Pireds, Anto, Anton, Attila, il Ghepardo

6. Carlo Ballero Ballo, Balletto, Tacchero, Gatto, Guelfo, Caballero, Caba, Georgie (Best), Castaway, Ultimo samurai, il Padrino, il materassaio, Ballin 7. Carlo Greppi Cane, Geppo, Cancan, Scerkan, Scherry, Dog, Sherry-dog, Doggy, Sleep Dog, Scherlock, Scher, Sche

8. Claudio Stazzone Cipunto, Stazzo, Presidente

9. Davide Bardella Birillo dvd, Fango, Devids, Bardenas, Dave 10. Daniele Casetta Dani, Abbruscato, Elvis, Gianluca, Ubiquo 11. Edoardo Ghiglieno Etto’o, Edo, Ghiglio, Pippo

12. Emanuele La Ferla Babbo Lupo, Elf, Captain Sterne, Mr Wholla 13. Emanuele Taralli Manu, Rosina, Brevi, Tarman

14. Fabio Del Piero

15. Fabio Vido Fabiovido, Whs, Viduz 16. Francesco Alecce FotogrAsfo

17. Giacomo Donadio Jackuno, Spaccatali, Merda

18. Giacomo Grasso Jack, Jackjack, Jacksche, Gecgec, Jacku, Jaques, Jaqu, Yacht, Geco

19. Guido Pagana Bagatta, Willow, Guitto, Pagaja, Will, Wilson, Bagaglio, Wilbur, Enzo, Wilby, Dr Jackson, Wilkins, Il forte attaccante, Mazzocchi…

20. Josè Chiorino Cios, Fox, Fois, Oce…

21. Lorenzo Greppi Geppo, Gheppio, Lo’, Laux, Laus, Lurentz, Loridelsanto, Webmaster 22. Luca Ballero Ballo

23. Luca Feletti Felè, Gamba bionica, Sub, American Pie, Capitan America

24. Luca Montalbano Caiazzo, Key-Jazz, Kajax, Apolloni, Advocaat, Avvocato, Montalbione, Danova, Perry 25. Marco Converso Baudo, Top, Conva, El Puma, L’irascibile, Mancio

26. Matteo Salvadori Teo, Salvagol, Salvadeo, Fighetta

27. Matteo Scarso Borioli Bonzo, Bonzy, Bongi, Matte, Scarso, Riempitore di bicchieri 28. Massimo Moscaritolo Max, Spaesotto, Suola

29. Paolo Cardellino Cavallo, Cardenas, Cardella, Socrates, Paulista, the africans, Shuster 30. Paolo Panicco Panico, Pani, De Rossi, De Luigi, Pasticcio, Pasticcere, Muro, Mazza, Paolo 31. Pietro Gola Ghando (e simili), Pie, Grandezza, Galli, La grandezza, Toldo

32. Ramon Balbis Ramos, Ramo, Babbis, Babboa, Balboa, Raimondo, Ronaldo, Redondo, Brasil, Nero, Baby 33. Riccardo Zedda Riki, Zelweg, 0-0-Zedda, Zè Elias

34. Roberto Cocino L’amministratore, Cocinz, Robi, Robbo, Robocop, Robicoch, Coci, Robilant, Robilent 35. Roberto Cunio Robinho, Vailatti, Cunego, Cagasotto

36. Simone Contu Conte, Simo, Pusceddu, Normal-man, Scimmione, Arbiter Elegantiarum 37. Ugo Zamburru Ugho, Zambu

38. Tommaso Di Pillo Sogliano, Soglia, Sgrunt, Sgrunty, Togliatti, Rutto 39. Francesco Ballero Grincot, Grinpoet

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