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III IV 16

(2)

CONGIUNTURA DEL COMMERCIO IN EMILIA-ROMAGNA

UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA

2

contenuto tra quelli rilevati nel primo trimestre dall’inizio dell’indagine e il più basso dal 2012.

Le tipologie del dettaglio

L’avvio della crisi ha dapprima portato ad una contrazione dei consumi non alimentari più ampia di quella dei consumi alimentari. La durata della recessione ha successivamente determinato una sensibile riduzione anche dei consumi alimentari. Ne è stata incisa prima la componente voluttuaria in essi presente, quindi, con il prosieguo della fase negativa, i consumatori hanno rivisto anche la componente ritenuta necessaria. Alla ricerca della convenienza, le famiglie hanno poi operato nuove scelte riguardo ai canali distributivi preferiti, favorendo la grande distribuzione.

La svolta negativa registrata nel trimestre interessa tutte le tipologie del dettaglio. In particolare quello specializzato alimentare mostra una lievissima flessione delle vendite (-0,1 per cento), riduzione che risulta lievemente più ampia per quello specializzato non alimentare (-0,3 per cento) e, sorprendentemente, ancora più ampia, ma sempre limitata, per gli iper, super e grandi magazzini (-0,5 per cento).

Peggiorano i giudizi relativi all’eccedenza delle giacenze (misurati dal saldo delle risposte) della distribuzione specializzata alimentare (il saldo sale a 1,6 punti) e non alimentare (il saldo si porta a 17,3), mentre migliorano quelli riferiti agli iper, super e grandi magazzini (il saldo si riduce a -0,2).

Le attese di un aumento delle vendite nel corso del secondo trimestre non sono generalizzate, anche se la stagionalità sostiene un miglioramento della tendenza. Le valutazioni delle imprese in merito all’andamento delle vendite nel corso del prossimo trimestre mettono in mostra un alleviarsi delle attese negative per il dettaglio specializzato alimentare, il saldo dei giudizi risale a quota -4,6, e per ipermercati, supermercati e grandi magazzini, in questo caso il saldo si riporta a -2,8. Il miglioramento è riflesso invece dal saldo che diviene positivo e pari a +6,0 per le attese delle vendite del dettaglio specializzato non alimentare.

La dimensione delle imprese

I dati continuano a mostrare una forte correlazione positiva con la dimensione aziendale, con una specie di effetto soglia. Generalmente, gli incassi delle imprese delle due classi dimensionali minori mostrano andamenti

Congiuntura del commercio in Emilia-Romagna. 1° trimestre 2016

Vendite (1) Giacenze (2) Previsioni (3)

Commercio al dettaglio -0,3 11,2 2,4

Settori di attività

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Classe dimensionale

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- medie 6-19 addetti -0,8 12,2 5,1

- grandi 20 addetti e oltre 0,6 5,4 6,0

(1) Valori correnti. Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell’anno precedente. (2) Saldo tra le quote di imprese che dichiarano giacenze in esubero e giacenze scarse a fine trimestre di riferimento. (3) Saldo tra le quote di imprese che dichiarano vendite previste in aumento e in diminuzione nel trimestre successivo.

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna

Andamento delle giacenze a fine trimestre. Percentuale di imprese che ha dichiarato le giacenze …

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna

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(3)

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(4)

CONGIUNTURA DEL COMMERCIO IN EMILIA-ROMAGNA

UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA

4

le imprese di maggiore dimensione, invece, grazie anche all’aumento delle vendite, resta sostanzialmente invariato, tanto che il saldo sale di un decimale a quota 5,4.

Riguardo alle valutazioni in merito alle vendite attese nel prossimo trimestre, risulta che se anche la lieve tendenza al miglioramento è il frutto di tendenze divergenti, queste presentano una diversa segmentazione per classe dimensionale delle imprese. La tendenza stagionale mostra comunque una correlazione positiva con la dimensione delle imprese. Se le prospettive si alleviano ma restano negative per le imprese di piccola dimensione, tanto che il saldo delle attese risale, ma solo a quota -1,5, con una variazione di 15,4 punti, il miglioramento complessivo è da attribuire alle imprese di media e di maggiore dimensione. Per quelle da 6 a 19 addetti il saldo tra la quota delle imprese che si attendono un aumento delle vendite nel primo trimestre e quella che ne teme una diminuzione si riporta in positivo a quota +5,1 con una ripresa di 26,1 punti, mentre quello riferito alle imprese con 20 o più addetti con un aumento di 33,7 punti si riporta a quota 6,0.

Il registro delle imprese

Le imprese attive nel commercio al dettaglio al 31 marzo 2016 erano 46.577. Rispetto ad un anno prima la loro consistenza è diminuita dello 0,7 per cento (-309 unità). La tendenza a livello nazionale è risultata invece lievemente positiva (+0,1 per cento). L’andamento rilevato in ambito regionale è frutto della composizione tra una tendenza positiva, costituita da un forte incremento delle società di capitale (+4,8 per cento, +192 unità) e un movimento negativo, più ampio, ma meno rapido, originato da una più veloce diminuzione delle società di persone (-2,9 per cento, -302 unità) e da una più lenta riduzione delle ditte individuali (-0,6 per cento, -193 unità), nonostante l’apporto fornito a queste ultime dall’aumento di imprese marginali operanti come forma di auto impiego. Questi movimenti sono favoriti dall’attrattività della normativa relativa alle società a responsabilità limitata, con un effetto positivo per le Srl, che costituiscono la gran parte dell’incremento delle società di capitale, e uno negativo per le società di persone. A queste tendenze negative, si è aggiunta quella che ha interessato le cooperative ed i consorzi (-2,8 per cento).

I risultati dell’anagrafe delle imprese confermano per altra via, il contrasto che si è venuto a determinare sotto la pressione competitiva e a seguito della crisi e della restrizione del credito, tra la tendenza favorevole per le imprese di maggiore dimensione, più strutturate e dotate di capitale e l’andamento negativo per quelle di minore dimensione, basate sull’attività diretta di micro imprenditori, più soggette alla restrizione del credito.

Questi movimenti comporteranno ampie conseguenze sociali.

Imprese attive e tassi di variazione tendenziali (1), commercio al dettaglio (esclusi gli autoveicoli), Emilia-Romagna e Italia. 1°

trimestre 2016

Settori Emilia-Romagna Italia

Stock Variazioni Stock Variazioni

(1) Tasso di variazione sullo stesso periodo dell’anno precedente

Fonte: elaborazioni Unioncamere Emilia-Romagna su dati InfoCamere Movimprese.

commercio al dettaglio

società di capitale -

società di persone -

ditte individuali -

altre forme societarie -

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-2,9 -0,6

-2,8 46.577

4.218

10.080

32.071

208

0,1

5,2

-2,9

0,0

2,1 805.917

84.052

122.159

596.074

3.632

(5)

Unioncamere Emilia-Romagna rileva e distribuisce dati statistici attraverso banche dati on line e produce e diffonde analisi economiche. Riepiloghiamo le principali risorse che distribuiamo on line.

http://www.ucer.camcom.it

Analisi trimestrali congiunturali

Congiuntura industriale

Fatturato, esportazioni, produzione, ordinativi aggregati e per settori e classi dimensionali delle imprese.

http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/os-congiuntura Congiuntura dell’artigianato

Fatturato, esportazioni, produzione, ordinativi dell’artigianato.

http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/os-congiuntura-artigianato Congiuntura del commercio al dettaglio

Vendite e giacenze aggregati e per settori e classi dimensionali delle imprese.

http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/os-congiuntura-commercio Congiuntura delle costruzioni

Volume d’affari e produzione aggregati e per classi dimensionali delle imprese.

http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/os-congiuntura-costruzioni Demografia delle imprese - Movimprese

La demografia delle imprese, aggregata e per forma giuridica e settore di attività.

http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/demografia-imprese Demografia delle imprese - Imprenditoria estera

Stato e andamento delle imprese estere, disaggregati per forma giuridica e settore di attività.

http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/imprenditoria-estera Demografia delle imprese - Imprenditoria femminile

Stato e andamento delle imprese femminili, disaggregati per forma giuridica e settore di attività.

http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/imprenditoria-femminile Demografia delle imprese - Imprenditoria giovanile

Stato e andamento delle imprese giovanili, disaggregati per forma giuridica e settore di attività.

http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/imprenditoria-giovanile Esportazioni regionali

L'andamento delle esportazioni emiliano-romagnole sulla base dei dati Istat.

http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/esportazioni-regionali Scenario di previsione Emilia-Romagna

Le previsioni macroeconomiche regionali a medio termine. Unioncamere Emilia-Romagna e Prometeia.

http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/scenario-previsione

Analisi semestrali e annuali

Rapporto sull'economia regionale

Un costante monitoraggio dell'economia regionale. A fine settembre, le prime valutazioni. A fine dicembre, l'andamento dettagliato dell'anno, le previsioni e approfondimenti. A fine giugno il consuntivo..

http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/rapporto-economia-regionale

Banche dati

Banca dati on-line di Unioncamere Emilia-Romagna

Free e aggiornati dati nazionali, regionali, provinciali e comunali, relativi a economia, lavoro, giustizia, società, istruzione, sanità, previdenza, assistenza, infrastrutture, popolazione, ambiente e altro ancora.

http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/banche-dati/bd SMAIL - Sistema di monitoraggio delle imprese e del lavoro

La struttura delle attività produttive, per settori, territorio, dimensione, forma giuridica e anzianità, e dell'occupazione (dipendenti e indipendenti, interinali, livelli di inquadramento, nazionalità ed età).

http://emilia-romagna.smailweb.net/

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