• Non ci sono risultati.

Scanno, 31 ottobre Come si struttura un caso : dall analisi del contesto al problem solving. Modello Format Fasi operative

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Scanno, 31 ottobre Come si struttura un caso : dall analisi del contesto al problem solving. Modello Format Fasi operative"

Copied!
82
0
0

Testo completo

(1)

Come si struttura un “caso”:

dall’analisi del contesto al problem solving

Modello Format

Fasi operative

(2)

La seconda prova scritta nel bando

Modelli scientifici di riferimento

Format per la soluzione di un caso

Simulazione di un caso

(3)

DDG 13 luglio 2011, articolo 10, comma 1

“Le due prove scritte accertano la preparazione del candidato

sia sotto il profilo teorico, sia sotto quello operativo,

in relazione

alla funzione di dirigente scolastico”

Antonia Carlini

(4)

art. 8 e allegato tecnico - aree tematiche

dimensioni

normativa e ordinamentale

socio-psico-pedagogica

programmazione integrata dell’OF

amministrativa e finanziaria

organizzativa relazionale e comunicativa

leadership e modelli

(5)

articolo 10, comma 1

“La seconda prova scritta consiste nella soluzione di un caso

relativo alla gestione dell’istituzione scolastica, con particolare riferimento

alle strategie di direzione

in rapporto alle esigenze del territorio”

(6)

modelli scientifici di riferimento

soluzione di un caso

Modelli

studio di caso e

problem solving

(7)

seconda prova: tipologia e modelli

relativo alla gestione

dirigenza pubblica dirigenza scolastica

tratti comuni e specificità

(8)

Dirigenza pubblica e attività di gestione

Ai dirigenti spetta

•l'adozione degli atti e provvedimenti amministrativi, compresi tutti gli atti che impegnano

l'amministrazione verso l'esterno,

•nonché la gestione finanziaria, tecnica e amministrativa

mediante autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo.

Sono responsabili in via esclusiva dell'attività

amministrativa, della gestione e dei relativi risultati

(9)

tratti comuni (art.25)

E’ responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali

E' responsabile dei risultati del servizio

Organizza l’attività scolastica secondo criteri di efficienza e di efficacia

Adotta provvedimenti di gestione delle risorse e del personale

Sceglie collaboratori a cui può delegare specifici compiti

Antonia Carlini

(10)

Promuove collaborazione risorse del territorio

Promuove interventi qualità processi formativi

Esercita autonomi poteri di direzione di coordinamento e di valorizzazione … nel rispetto delle competenze degli OO. CC.

E’ garante del diritto all’apprendimento, dell’esercizio libertà di insegnamento e della libertà di scelta educativa delle famiglie

Relaziona periodicamente al consiglio di istituto sulla direzione e il coordinamento dell’attività formativa,

organizzativa, amministrativa

specificità (art.25)

Antonia Carlini

(11)

Il profilo della gestione: specificità e leadership educativa

Contesto professionale

e

relazionale

sistema di

autonomie

DS

CDI

DSGA

Famiglie Studenti

Enti Locali CDD

Finalità istituzionali della scuola

servizio prodotto

valore

“il dirigente promuove gli interventi per assicurare la qualità dei processi formativi”

(12)

seconda prova: tipologia e modelli

strategie di direzione

stili di leadership agiti

(13)

management

Produce ordine e coerenze in vista dell’obiettivo da raggiungere

Pianifica attività e utilizzo risorse

• stabilisce il programma

• indica i tempi e le scadenze

• alloca le risorse finanziarie Organizza il lavoro di gruppo

• reperisce le strutture

• assegna funzioni e compiti

• fissa regole e procedure Controlla e risolve problemi

• sviluppare sistemi di rinforzo

• generare soluzioni creative

• adotta misure correttive

leadership

Produce cambiamento e movimento nel contesto e negli attori

Guida e orienta

• crea una vision

• definisce quadri di sintesi

• suggerisce le strategie Promuove partecipazione

• comunicare gli obiettivi

• promuovere l’impegno

• costruire team ed alleanze Ispira e motiva

• infonde ispirazioni e energie

•fa crescere i collaboratori

• soddisfa i bisogni che emergono

Leadership e management

(14)

strategie di direzione - stili di leadership

leader dotato di capacità innate

leader situazionale

leader

carismatico trasformazionale

flessibile ed aperto all’innovazione, con attitudine al rischio, tenace, dotato di

intelligenza vivace, intuitivo, curioso, capace di resistere allo stress, creativo

agisce in funzione della situazione di relazione, dei comportamenti e degli

atteggiamenti del gruppo. Influenza ed è influenzato dalle aspettative del gruppo intuisce ed interpreta i bisogni del gruppo, coglie rapidamente l’essenziale , si sacrifica in prima persona, instaura relazioni affettive, definisce un piano di modifica strategico

(15)

leader educativo

accoglie le istanze della comunità sociale le riporta a

sintesi e le coniuga con le finalità istituzionali della scuola comunica le aspettative, illustra la progettualità della

scuola, dei risultati raggiunti, degli ambiti da migliorare definisce indirizzi ed obiettivi, restituisce il progetto

educativo della scuola e costruisce alleanze intorno ad esso

promuove la progettualità della scuola, la ricerca e la sperimentazione per l’innovazione

media modelli culturali

guida le scelte ed orienta i processi decisionali verso il comune obiettivo

promuove la partecipazione attiva, delega incarichi e compiti e sostiene la crescita delle professionalità favorisce e coordina il lavoro in team

rinforza le buone pratiche e ne promuove la contaminazione

(16)

Dirigenza scolastica leader educativo

dirigente manager dirigente di PA

Principi costituzionali del

libertà di insegnamento (art.33) successo formativo (art 34)

Principi di economia efficacia ed efficienza nella gestione Principio di organizzazione flessibile (Dlgs 165)

Principi costituzionali

di pubblico interesse, di buon andamento e di imparzialità

Principio di autonomia funzionale sussidiarietà

Principi di trasparenza e merito

(artt.97-118 Costituzione L.241 L.59 L.15)

(17)

Dirigenza scolastica

dimensione leadership educativa e culturale

dimensione manageriale

organizzativa di sistema dimensione amministrativa pubblica

Conoscenze negli ambiti sociologico

psicologico, metodologico didattico ed epistemologico

Lettura dei bisogni Progettazione Innovazione Ricerca

Sperimentazione

Sviluppo professionale Valutazione formativa

impulso stimolo

promozione coordinamento

Gestione risorse

strumentali e finanziarie Gestione relazioni

Organizzazione delle attività Valorizzazione risorse umane Verifica processi e risultati

gestione direzione

coordinamento

Attuazione norme generali ordinamentali

Attuazione Direttive organo politico di indirizzo Realizzazione principi PA

nell’azione amministrativa Adozione provvedimenti

gestione e direzione

(18)

Consiglio adozione Collegio

programmazione approvazione

Consiglio Indirizzo

Pubblicizzazione Utenza e territorio

trasparenza esercizio diritto di scelta Istanze

comunità locale nazionale sovranazionale

RSU e OO.SS.

Contratto di scuola

criteri e vincoli della gestione

delle risorse professionali

e finanziarie

Attuazione POF

PA

Gestione risorse professionali

Finanziarie strumentali

Organizzazione delle attività secondo criteri

di efficienza ed efficacia

formative

P O

F

Piano DSGA sulla base degli indirizzi

del DS

Piano DS attività annuali approvato dal CDD

art25 Co. 2 E’ titolare delle relazioni sindacali art.25 Co3.

Promuove collaborazione risorse culturali, professionali, sociali ed economiche del territorio … la libertà di insegnamento intesa anche come libertà di ricerca e di innovazione metodologica, … libertà di scelta educativa delle famiglie, … diritto di apprendimento alunni

art 25 Co 2

Organizza l‘ attivita' scolastica secondo criteri di efficienza e di efficacia formative DI 44/2001 art.2

Predispone PA e i progetti compresi per l’attuazione del POF

P R O G R A M M A

AZIONI DI PROMOZIONE COORDINAMENTO INDIRIZZO GESTIONE

(19)

seconda prova: tipologia e modelli

esigenze del territorio

territorio fattore

risorsa

portatore di interesse

(20)

stakeholder locali e azioni del dirigente

studenti famiglie

enti locali

agenzie formative altre istituzioni

scolastiche

“garantisce l’attuazione del diritto all’apprendimento”

“garantisce l’esercizio della libertà di scelta educativa” (art.25 , co. 3, dlgs165/2001)

“attiva i necessari rapporti con Enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel

territorio” (art.3, co. 4, dpr 275/1999)

“promuove la collaborazione delle risorse culturali, professionali, sociali ed

economiche del territorio”

(art.25, co.3, dlgs 165/2001)

associazioni

enti di servizio soggetti economici

(21)

stakeholder locali: famiglie e alunni

esigenze del territorio

famiglie alunni

alunni “dotati … che non si impegnano!”

(22)

ambiti della relazione

studenti famiglie

Partecipano alle scelte educative ed organizzative negli organi collegiali

(dpr 416/1974)

Condividono e sono informati dell’offerta formativa (art.3 dpr 275/ 1999)

Partecipano alle iniziative di continuità e orientamento (L.53 del 2003 e norme succ.)

Sono corresponsabili e mantengono gli impegni assunti nel Patto (dpr 235 del 2007)

Sono coinvolti nella valutazione del servizio scolastico (dpcm 1995 Carta dei servizi scolastici)

(23)

stakeholder locali: enti locali e altri soggetti del territorio

esigenze del territorio

enti locali istituzioni

agenzie associazioni

continuità

interventi integrati prevenzione e medicina scolastica

attività in rete

(24)

enti locali

enti locali

Dalle funzioni meramente strumentali (fornitura dei locali e dei servizi)

alla prospettiva della programmazione partecipata di iniziative formative

educazione alla salute

continuità e orientamento

educazione degli adulti

prevenzione della dispersione scolastica

integrazione degli alunni diversamente

abili

(commi 1 e 2, art.139, dlgs 112 del 1998 )

(25)

enti locali

strategie di direzione in rapporto alle

esigenze del territorio

-Conosce il territorio

-Ascolta istanze ed aspettative

-Promuove la qualità delle relazioni

scuola – territorio: consenso coesione e senso di appartenenza

-Coinvolge nel progetto: fasi

-Assume un ruolo di orientamento e guida nelle relazioni con soggetti del territorio

-Media e risolve i conflitti

(26)

Portatori di interesse: gli strumenti amministrativi

famiglie e studenti

Enti Locali

patti

patto educativo di corresponsabilità

(DPR 249 del 1998 art.5, novellato dal DPR 235 del 2007 art.2)

accordi

accordi di programma fra Enti locali, amministrazioni statali e altri soggetti pubblici

(Legge 142 del 1990 art.27)

convenzioni

coordinamento progetti e attività di comune interesse per la realizzazione di specifici obiettivi

(DPR 275 del 1999 art.7 , comma 8)

Antonia Carlini

(27)

altri stakeholder locali

altre istituzioni scolastiche

agenzie formative università associazioni

imprese

accordi di rete

attività didattiche

ricerca sperimentazione e sviluppo

formazione e aggiornamento

amministrazione e contabilità

acquisto di beni e servizi

scambio docenza

orientamento …

(DPR 275 del 1999 art.7 , commi 2,3,6)

convenzioni

coordinamento progetti e attività di comune interesse per la realizzazione di specifici obiettivi

(DPR 275 del 1999 art.7 , comma 8)

Antonia Carlini

(28)

Studenti Famiglie

Enti attese impegni

UE programmi

e obiettivi risorse Lisbona

ET2020

global

local

programmazione

valutazione

input output

valorizzazione risorse interne esterne

organizzazione

governance

input

Dirigente scolastico

MIUR Direttiva di indirizzi

e obiettivi risorse

USR incarico obiettivi

risorse

Territorio bilancio

sociale

UE Indagini comparative

MIUR Valutazione

SNV

USR standard raggiungimento

output

(29)

modelli scientifici di riferimento

soluzione di un caso

studio di caso e

problem solving

(30)

soluzione di un caso

•padronanza del contenuto del caso in sé

(aree tematiche)

•padronanza di una modalità operativa per l’analisi, la

conduzione e la soluzione del caso

tematica

contesto relazionale contesto organizzativo

contesto normativo e amministrativo

Modelli studio di caso

+

problem solving

Format

(31)

soluzione di un caso : contenuto

Alunno con diagnosi di disturbo specifico di apprendimento

tematica: alunno con dsa

contesto relazionale e organizzativo: incontri con i genitori, riunioni finalizzate , incontri con altre figure- istituzioni per l’integrazione delle azioni(AID); stile di direzione

contesto normativo e amministrativo : norme, direttive e disposizioni in materia fino all’ultima legge 170 del 2010 - Linee guida 12 luglio 2011;

delibere, contratto di prestazione per attività di

formazione, determine organizzative, accordo di

convenzione con ASL …

(32)

SOLUZIONE DI UN CASO: “ambiente del compito”

studio di caso

“La competenza è la capacità dimostrata di utilizzare le conoscenze, le abilità e le attitudini personali , sociali e metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale”

(Raccomandazione del Parlamento europeo del 5 maggio 2006)

problem

solving competenza

(33)

Lo studio di caso MODELLO

tecnica

della ricerca qualitativa

“indagine empirica che si propone di investigare un fenomeno contemporaneo nel

suo contesto reale, quando i confini

tra fenomeno e contesto

non sono chiaramente evidenti, in cui vengono utilizzate fonti

multiple di prova.”

Robert K. Yin (1984)

(34)

1 Lo studio di caso MODELLO

prerequisiti di conoscenza e di abilità

capacità personali di osservazione e di ascolto, di intuizione e di immaginazione, di adattamento e di flessibilità in presenza di imprevisti

attitudine a porre domande significative ed orientanti

abilità di analisi contestuale e di sintesi, di pensiero divergente

conoscenze teoriche e procedurali

(35)

Progettare lo studio di caso

esplicitazione oggetto

descrizione del caso

domande guida

chi? cosa? dove? (sdc esplorativo) come? perché? (sdc esplicativo)

procedure e strumenti (fonti e criteri)

format per il report

2 Lo studio di caso MODELLO

(36)

Condurre il caso

raccolta dei dati (domande – guida)

uso delle principali tecniche di raccolta (fonti multiple)

osservazione diretta

osservazione partecipante

raccolta documentazione

accesso ad archivi e a banche dati

interviste di vario tipo

Antonia Carlini

3 Lo studio di caso MODELLO

(37)

Analizzare e interpretare i dati

individuazione relazioni e frequenze categorizzazione e codificazione

corrispondenze tra dati informazioni e postulato iniziale triangolazione

costruzione quadro interpretativo

Antonia Carlini

4 Lo studio di caso MODELLO

(38)

Sviluppare le conclusioni

report elementi di struttura fissi

narrazione del caso

descrizione del contesto

domande guida per la conduzione dello studio

esplicitazione degli obiettivi dello studio

indicazione scelte metodologiche e strategiche, criteri e strumenti utilizzati

registrazione risultanze dell’analisi dei dati

discussione del caso

conclusioni

Antonia Carlini

5 Lo studio di caso MODELLO

(39)

Fasi operative

identificare e delimitare il problema

individuare il contesto e i soggetti coinvolti

scomporre il problema ed analizzare gli elementi che lo costituiscono e le relazioni che intercorrono tra loro

analizzare possibilità diverse, vagliare alternative ed individuare le possibili soluzioni (problem solving).

Antonia Carlini

Problem solving MODELLO

(40)

fase 1

narrazione del caso

descrizione del contesto

formulazione di domande – guida fase 2

conduzione del caso

raccolta dei dati (fonti multiple)

lettura e analisi dei dati (triangolazione) con evidenza di:

dissonanze e concordanze criticità e punti di forza

fase 3

ipotesi di soluzione del caso: azioni del dirigente questioni aperte

Antonia Carlini

“Soluzione di un caso” - FORMAT

(41)

FORMAT e SECONDA PROVA

-Formulare domande guida -Richiamare le dimensioni

-aree tematiche coinvolte

Caso contestualizzato

Condurre il caso

Raccogliere i dati (fonti: osservazione, documentazione, interviste, colloqui di gruppo, riunioni di staff …) per

identificare e delimitare il problema, per individuare il contesto e i soggetti coinvolti.

 Formulare un quadro interpretativo del problema

attraverso la lettura e l’analisi dei dati raccolti. Si scompone il problema, si analizzano gli elementi che lo costituiscono e le relazioni che intercorrono tra loro

Ipotizzare possibili soluzioni

Indicare le azioni del dirigente e le questioni aperte

(42)

fase 1

narrazione del caso

descrizione del contesto

formulazione di domande – guida

Antonia Carlini

“Soluzione di un caso” - FORMAT

(43)

Fine agosto: il nuovo dirigente si reca nella sede assegnata, liceo scientifico, per prendere contatti con il personale, per farsi conoscere … In sede trova il collaboratore del dirigente uscente che gli offre un quadro di sintesi sulle attività della scuola … esprime il suo timore che … la quasi totalità del collegio, per protestare contro la riforma della scuola secondaria di II grado e il taglio delle risorse, avrebbe l’intenzione di astenersi dal deliberare attività di arricchimento dell’offerta formativa. Pensa che forse la protesta sia promossa da 2 RSU delle 3 della scuola.

(da “Studi di caso a scuola” a cura di A.Carlini e gruppo di ricerca)

fase 1: narrazione caso e contesto

(44)

Cosa fare per prendere tempo allo scopo di conoscere meglio persone e situazioni?

Manifestano tutti per motivi politico-sindacali?

E’ possibile decidere di non programmare attività e progetti di ampliamento dell’offerta formativa?

Cosa fare per guidare il collegio a posizioni non ostative?

Quali sono state le garanzie assicurate dalla scuola in fase di orientamento, in occasione dell’open day?

Potrebbero esserci problemi con le iscrizioni?

fase 1: Formulazione di domande guida

“Soluzione di un caso” – fase 1

(45)

dimensioni

Programmazione dell’OF

Normativa

Amministrativa

Relazionale e comunicativa (stili di leadership)

fase 1: richiamo dimensioni conoscenze e modelli

“Soluzione di un caso” – fase 1

(46)

Autonomia e Offerta Formativa

(DPR 275/1999)

Compiti del Collegio e del Consiglio in materia di offerta formativa

(DLGS 297/1994 e DPR 275/1999)

Compiti del dirigente in materia di offerta formativa

(DLGS 165/2001)

Diritti dei lavoratori e regolamentazione modalità di protesta

(L.300/1970; L.146/1990; CCNL 2006-2009)

Funzionamento OO.CC.

Norme in materia di procedimento amministrativo

(L.241/1990 e L.15/2005)

fase 1: richiamo dimensioni e modelli

“Soluzione di un caso” – fase 1

(47)

Dimensione “Normativa e contrattuale” : Compiti Collegio , Consiglio e funzione docente

Il Collegio dei docenti elabora il piano delle attività

(programmazione educativa) sulla base dei criteri generali indicati dal consiglio di circolo e delle proposte dei consigli di interclasse, tenendo conto … e delle esigenze ambientali (art 126 DLGS 297/1994).

L’attività collegiale di programmazione delle attività rientra nelle attività funzionale all’insegnamento obbligatorie e inerenti la

funzione docente (art. 29 CCNL 2006-2009)

fase 1: richiamo dimensioni e modelli

(48)

Dimensione “Autonomia e Offerta formativa”

Il Collegio dei docenti è organo tecnico – professionale deputato istituzionalmente alla programmazione dell’offerta formativa curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa

(previsione art.3, comma 1, del dpr n.275/1999)

L'autonomia delle istituzioni scolastiche garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella

progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione,

formazione e istruzione …adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo …(art.1 co.2 dpr 275/1999)

fase 1: richiamo dimensioni e modelli

(49)

Dimensione “Autonomia e Offerta formativa”

La scuola è tenuta realizzare l’attività di ampliamento dell'offerta formativa tenendo conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico, della realtà locale (art.9 , comma 1, dpr 275/199)

e, nello specifico del Liceo, delle proposte esterne alle quali il Collegio aderisce da anni: Certamina, olimpiadi, progetto

associazione ex alunni e conservatorio di Musica

Il Collegio è tenuto ad elaborare il POF sulla base degli “Indirizzi generali per le attività della scuola” definiti ed approvati

all’unanimità dal Consiglio di istituto e delle proposte e dei pareri formulati da organismi e associazioni anche di fatto dei genitori

(art. 3, comma 2, dpr 275/1999)

fase 1: richiamo dimensioni e modelli

(50)

Dimensione normativa : Compiti specifici del dirigente

Attraverso la programmazione delle attività i docenti esercitano la libertà di insegnamento, intesa anche come libertà di ricerca e di innovazione metodologica e didattica (art.25, co.3, DLGS 165/2001)

Il dirigente è garante dell’esercizio della libertà di insegnamento, come pure del diritto all’apprendimento degli alunni

(art.25,co.3,dlgs 165/2001)

Libertà di insegnamento (art.33 Cost.)

Diritto allo studio / successo formativo (art.34 Cost.)

fase 1: richiamo dimensioni e modelli

(51)

Dimensione “Normativa” : procedimento amministrativo

Il dirigente nella sua veste di rappresentante legale dell’IS deve garantire la legittimità dell’azione amministrativa (nello specifico, delle delibere degli organi collegiali) art.25 comma 2,DLGS 165/2001

delibera : atto amministrativo e, come tale, deve contenere tutti gli elemento strutturale dell’atto, tra cui la motivazione.

La motivazione di una delibera deve necessariamente essere coerente con le ragioni giuridiche ed i presupposti di fatto che hanno

determinato la decisione.

Una motivazione deficitaria nel contenuto, ossia carente nei presupposti di fatto e nelle ragioni citati, rende nullo l’atto.

(art. 3 L.241/1990 come integrata dalla L.15/2005)

fase 1: richiamo dimensioni e modelli

(52)

Dimensione “Normativa” : modalità di protesta

Il diritto di sciopero è sancito nella Costituzione e si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano (art.40 Cost.)

La legge regolamenta l'astensione collettiva dalle prestazioni, a fini di protesta o di rivendicazione di categoria (sciopero)

allo scopo di contemperare l'esercizio del diritto di sciopero con il godimento dei diritti della persona, costituzionalmente tutelati (diritto all’istruzione) e dispone le regole da rispettare e le

procedure da seguire in caso di conflitto collettivo.

Nella norma non sono indicate modalità di protesta diverse

(L.146 del 1990 e successive integrazione con L.83 del 2000)

fase 1: richiamo dimensioni e modelli

(53)

Dimensione “Relazionale e comunicativa”

(stili di leadership)

Leadership educativa

Leadership carismatica e trasformazionale Leadership autoritaria (!?)

Rintracciabili nella soluzione del caso –azioni del dirigente

fase 3

fase 1: richiamo dimensioni e modelli

(54)

fase 2

conduzione del caso - raccolta dei dati

(fonti multiple osservazione diretta, osservazione partecipante, interviste colloqui, focus, documenti,

banche dati manufatti fisici)

lettura e analisi dei dati (triangolazione) con evidenza di:

dissonanze e concordanze criticità e punti di forza

Antonia Carlini

“Soluzione di un caso” - FORMAT

(55)

fase 2: conduzione del caso e raccolta dei dati

fonte: documentazione

Il neodirigente nello stesso giorno in cui gli viene presentato il problema, prima di andare via, chiede di poter visionare:

la convocazione del Collegio del primo settembre

 le linee essenziali del POF deliberate in occasione delle iscrizioni per il nuovo anno scolastico

 le relazioni finali sui progetti della scuola stilate dalle funzioni strumentali

il registro dei verbali delle sedute del Consiglio di istituto (fonte : documentazione)

(56)

Dalla documentazione assunta risultano i seguenti elementi

il collegio dei docenti è convocato per le ore 10.00 e tra i punti all’odg è prevista l’adesione ai progetti esterni (Certamina, olimpiadi, progetto associazione ex alunni e conservatorio di Musica)

le linee essenziali del POF prevedono in via generale le seguenti attività di ampliamento dell’offerta formativa:

orientamento universitario, Comenius, settimana di sport invernali ed estivi, tirocini transnazionali, iniziative di intercultura, festa dell’ accoglienza e del congedo

le relazioni dei docenti incaricati di funzione strumentale, rispetto ai progetti di ampliamento dell’offerta, evidenziano come criticità la difficoltà ad organizzare le attività perché esse coincidevano con i tempi delle verifiche programmate dai dipartimenti di lettere e di area scientifica.

(57)

l’ultimo Consiglio si è riunito a giugno per la verifica dello stato di attuazione del Programma (art.6, comma1, DI 44 /2001) e per la liquidazione dei compensi al personale per attività retribuite con il fondo dell’istituzione scolastica.

Non risultano deliberati gli “Indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione”, del Consiglio al Collegio, formulati sulla base delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori

(58)

fase 2: conduzione del caso e raccolta dei dati fonte: osservazione diretta

Il dirigente, il primo settembre, arriva a scuola molto presto e fa un giro per familiarizzare con il personale presente ed osservare

Incontra l’assistente amministrativa Tullia che prende servizio.

Mentre colloquiano si sente un vociare all’ingresso e una voce maschile energica prevale sulle altre. Il dirigente di scatto si volta a guardare e l’assistente scherzosamente esclama “Preside, non si preoccupi, tra poco conoscerà il “pasionario” della scuola!”

E’ Sauro il professore di filosofia che discute animatamente con i colleghi del corso F e che commenta con asprezza l’ultima finanziaria, invitando i presenti ad aderire allo sciopero in vista.

Il dirigente apprende dall’assistente Tullia che il professor Sauro è anche RSU nella scuola insieme alla professoressa Maria Paola (della sua stessa sigla sindacale) e al professor Pietro di altra sigla.

(59)

fase 2: conduzione del caso e raccolta dei dati fonte: intervista a persona informata

il dirigente chiede al docente collaboratore di fermarsi per un colloquio allo scopo di conoscere le professionalità che hanno portato avanti i progetti inseriti nelle linee essenziali del nuovo POF

Dal colloquio emerge che:

il Comenius è stato organizzato dalla professoressa Fiorella, un’insegnante molto motivata e stimata per i risultati …

la settimana di sport invernali ed estivi è curata dal professor Renato che promuove numerose iniziative con gli studenti …

i tirocini transnazionali sono organizzati dalle professoresse Mariella e Caterina rispettivamente docenti di matematica e fisica

la festa di accoglienza e del congedo è organizzata dalla rappresentanza studentesca degli alunni, coordinati dalla professoressa Silvia docente di latino.

(60)

fase 2: conduzione del caso e raccolta dei dati fonte: colloquio di gruppo

il dirigente si accorge che fuori dal suo ufficio c’è un piccolo gruppo di docenti, li invita i presenti ad entrare per conoscersi (fonte:

colloquio di gruppo).

Tra loro la professoressa Maria Paola RSU che, dopo essersi presentata, con un velato tono polemico, afferma che molta parte dei colleghi è intenzionata a bloccare tutte le attività aggiuntive in protesta contro la finanziaria e la riforma dei licei.

Il dirigente cerca di affrontare l’argomento con la docente ma ogni suo tentativo appare inutile …

I docenti del dipartimento di lettere presenti, quasi per scusarsi dell’accaduto, spiegano che la collega è una brava docente anche se è eccessiva nella manifestazione delle proprie posizioni e aggiungono che, del resto, “nella scuola si fanno troppi progetti che

(61)

Antonia Carlini

fase 2: conduzione del caso e raccolta dei dati fonte: osservazione diretta

In Collegio il dirigente dopo essersi presentato e aver manifestato compiacimento di poter dirigere una scuola così prestigiosa grazie anche a tutte le attività svolte negli anni, comunica ai docenti che alcuni punti all’odg saranno rinviati alla seduta successiva poiché ha bisogno di approfondire la conoscenza dell’impianto organizzativo e progettuale della scuola, comprese le risorse a disposizione. Tra i punti rinviati vi è quello relativo all’ampliamento dell’offerta.

Durante la riunione il dirigente rileva alcune dinamiche:

Sauro è seduto verso le ultime file a lato della sala, accanto a Maria Paola e al piccolo gruppo dei docenti precari conosciuti alla presa di servizio. Il gruppo è staccato dal resto dei docenti con una fila di sedie vuote.

(62)

fase 2

conduzione del caso

raccolta dei dati (fonti multiple)

lettura e analisi dei dati (triangolazione) con evidenza di:

dissonanze e concordanze criticità e punti di forza

Antonia Carlini

“Soluzione di un caso” - FORMAT

(63)

fase 2: lettura e analisi dei dati - triangolazione

Dissonanze

La collaboratrice ha riferito che la quasi totalità del collegio non vuole deliberare attività di ampliamento dell’offerta per motivi politico-sindacali. La stessa cosa è stata detta dalla professoressa Maria Paola una delle due RSU che spinge alla protesta.

Le docenti del dipartimento di lettere, tuttavia, non hanno manifestato grande coinvolgimento verso le ragioni della RSU Maria Paola ma hanno evidenziato il “problema del Programma”.

La scelta della postazione in Collegio di Sauro e Maria Paola (ultima fila tra i precari) fa pensare a un certo scollamento tra i promotori della protesta e la restante parte del Collegio.

(64)

fase 2: lettura e analisi dei dati - triangolazione

Concordanze

I promotori della protesta sono sicuramente il professor Sauro e la professoressa Maria Paola .

Dato confermato dalla supposizione del collaboratore e dal comportamento osservato direttamente dal dirigente

(Sauro all’ingresso e Maria Paola nel suo ufficio).

(65)

fase 2: lettura e analisi dei dati - triangolazione

Criticità

C’è poco tempo per costruire relazioni di coesione verso la

progettualità della scuola, per rispondere alla eventuale protesta.

Mancano elementi conoscitivi sufficienti per individuare il

numero necessario risorse umane disposte a rendersi propositive.

L’atteggiamento di una delle 2 RSU (Maria Paola) è stato molto diretto e poco aperto al confronto.

C’è il rischio che se il proposito di non deliberare le attività di

ampliamento, molto attese dalle famiglie e dagli studenti, dovesse verificarsi, ci potrebbe essere una diminuzione delle iscrizioni.

(66)

fase 2: lettura e analisi dei dati - triangolazione

Punti di forza

La collaboratrice ha manifestato la sua volontà di dissociarsi dalla protesta.

La terza RSU non si è schierata apertamente con gli altri rappresentanti sindacali.

Gli studenti premono a favore dello svolgimento delle attività di ampliamento, così come le loro famiglie.

Il dipartimento disciplinare di lettere (e con molta probabilità anche quello di area scientifica) pone più questioni di tipo

organizzativo e didattico (si interrompe il Programma), piuttosto che di mera protesta.

(67)

Antonia Carlini

fase 2: lettura e analisi dei dati - triangolazione

Punti di forza

Il dirigente deve orientare il Consiglio di Istituto nella definizione degli “Indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte

generali di gestione e di amministrazione”, sulla base delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori e, per le scuole secondarie superiori, degli

studenti.

Il dirigente deve elaborare le sue Direttive di indirizzo al Collegio, in quanto organo equiordinato.

La progettualità efficace della scuola fino all’anno scolastico precedente.

Le linee essenziali del POF che già impegnano la scuola per il nuovo anno ad un’offerta ricca ed articolata.

(68)

fase 3

ipotesi di soluzione del caso:

azioni del dirigente

questioni aperte

Antonia Carlini

“Soluzione di un caso” - FORMAT

(69)

Azione del dirigente e leadership educativa

 Convoca il Consiglio di istituto per l’emanazione degli “Indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di

amministrazione” orientandolo nelle scelte riferite all’attività progettuale

accoglie le istanze della comunità

sociale promuove la progettualità

della scuola

comunica le

aspettative, illustra la progettualità della

scuola, i risultati raggiunti, gli ambiti da

migliorare guida le scelte

ed orienta i processi decisionali verso

gli obiettivi comuni

(70)

Azione del dirigente e leadership carismatica e trasformazionale

Convoca i docenti responsabili dei progetti … chiede loro dettagli sulle attività, coglie entusiasmi ed esprime

apprezzamento per la qualità delle scelte operate e dei risultati raggiunti, manifesta aspettative, riconosce e comunica di voler valorizzare competenze, si mette a

disposizione per lavorare insieme nel comune intento di migliorare la qualità della scuola

nutre aspettative e fiducia

nei confronti dei docenti

stabilisce un rapporto affettivo con ciascuno

crede nella meta che propone

è capace di pensiero strategico

(71)

Azione del dirigente e leadership partecipativa

coinvolge manifesta idee e necessità chiede suggerimenti

Incontra i coordinatori di classe per conoscere la situazione generale degli alunni, i bisogni formativi manifestati, le esigenze emerse da

considerare nell’elaborazione della sua direttiva di indirizzo al Collegio Richiama i progetti realizzati, i risultati raggiunti e le criticità emerse e sottolinea l’importanza delle dell’attività di ampliamento dell’offerta formativa, le ricadute sulla formazione dei ragazzi, sulla qualità e

sull’immagine del Liceo, sulle iscrizioni degli alunni, in aumento.

Solo nelle classi terze, quarte e quinta dei corsi C ed E, il dirigente rileva un atteggiamento cauto (In terza, quarta e quinta C insegna il professor Sauro, mentre in prima e seconda E insegna la professoressa Maria Paola)

(72)

Azioni del dirigente e leadership educativa

Convoca e presiede il Collegio dei docenti, nel quale si discuterà la programmazione dell’offerta formativa. Il dirigente in apertura di seduta

 illustra gli “Indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione” dettati dal

Consiglio

spiega al Collegio il ruolo del Consiglio di istituto…

illustra la sua direttiva di indirizzo al Collegio dei docenti e

chiarisce che il documento ha recepito suggerimenti, proposte , idee offerte dai docenti che nel passato anno scolastico hanno assunto incarichi aggiuntivi (funzioni strumentali, responsabili di progetto, coordinatori dei dipartimenti).

(73)

Arrivati al punto dell’od.g. “costituzione dei gruppi di lavoro per la programmazione delle attività di ampliamento dell’offerta

formativa”, il dirigente, prima di aprire la discussione, illustra il punto all’o.d.g.:

richiama le Linee essenziali del POF già deliberate …

fa presente che sulla base delle linee essenziali i genitori hanno iscritto i figli alle nuove classi prime …

richiama i risultati positivi evidenziati nelle relazioni dei docenti FFSS, che lo stesso collegio ha valutato positivamente …

Richiama in particolare i progetti che hanno concorso in modo incisivo a delineare un’immagine prestigiosa del Liceo nel territorio

Mette in evidenza le criticità (sovrapposizioni con verifiche e

problemi di programma ..) e i suggerimenti forniti dai coordinatori…

(74)

Azioni del dirigente e leadership democratica

Chiede la parola il professor Sauro che invita il Collegio a non

deliberare la costituzione dei gruppi per la programmazione delle attività di ampliamento dell’offerta formativa e motiva la proposta con argomenti di natura politico-sindacale.

Il dirigente lo invita alla sintesi ed a concludere l’intervento.

Concluso l’intervento, il dirigente prende atto della comunicazione del professore e, richiamando le norme di riferimento, rileva che:

la natura degli argomenti posti non rientrano nelle competenze del Collegio dei docenti, che come organo tecnico – professionale deputato istituzionalmente alla programmazione dell’offerta

formativa curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa

(75)

la scuola è tenuta realizzare l’attività di ampliamento dell'offerta formativa tenendo conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico, della realtà locale e, nello specifico del Liceo, delle proposte esterne alle quali il Collegio aderisce da anni: Certamina, olimpiadi, progetto associazione ex alunni e conservatorio di Musica

il Collegio è tenuto ad elaborare il POF sulla base degli “Indirizzi generali per le attività della scuola” definiti ed approvati

all’unanimità dal Consiglio di istituto e delle proposte e dei pareri formulati da organismi e associazioni anche di fatto dei genitori

(76)

attraverso la programmazione delle attività i docenti esercitano la libertà di insegnamento, intesa anche come libertà di ricerca e di innovazione metodologica e didattica

è suo obbligo garantire l’esercizio di tale libertà, come pure di garantire il diritto all’apprendimento degli alunni

è suo obbligo garantire la legittimità delle delibere degli organi collegiali. Spiega che la delibera del collegio è un atto

amministrativo e, come tale ….

-Invita il docente ad utilizzare la modalità dell’assemblea dei lavoratori per la votazione di documenti di natura politico-

sindacale e richiama gli strumenti normativo - contrattuali previsti per l’attivazione di forme di protesta

(77)

Azioni del dirigente e leadership autoritaria

Il docente senza chiedere la parola torna

sull’argomento con tono alterato e il dirigente, dopo averlo invitato inutilmente a chiudere la discussione, ripetendo quanto già richiamato, visto il regolamento di funzionamento degli organi collegiali vigente nella scuola, gli toglie la parola, riporta i presenti all’odg e li invita a formulare proposte per la formazione dei

gruppi di lavoro.

riporta i membri del gruppo al rispetto delle regole

di funzionamento dell’organo

non permette lo scambio e la discussione

(78)

Azioni del dirigente e leadership trasformazionale

Invita a prendere la parola i docenti responsabili dei progetti, delle funzioni strumentali, i referenti per

formulare proposte sulla costituzione dei gruppi.

Interviene la professoressa Fiorella e propone la costituzione di un gruppo di lavoro per la

programmazione delle attività legate al Progetto Comenius …

interviene per modificare la situazione dopo aver preparato il campo …

(79)

Questioni aperte

Relazioni sindacali

Curare le relazioni sindacali (RSU) per recuperare un ruolo costruttivo

Regolamenti di Istituto:

Istituire e coordinare un gruppo di lavoro incaricato di rivedere il regolamento sul funzionamento degli Organi collegiali integrandolo delle norme richiamate nella

seduta del Collegio dei docenti …

(80)

CASI

Casi frequenti

Casi non frequenti

Casi non casi

(81)

La funzione del dirigente prevede, tra i tanti aspetti, anche l’obbligo di assumere decisioni in situazioni non preventivamente regolate, altrimenti basterebbe un semplice funzionario esecutivo in grado di applicare procedure già applicate a casistiche ben definite da altri.

Quindi alla sua funzione è connessa intrinsecamente un certo rischio, anzi è la premessa stessa della sua esistenza.

Se il dirigente ha fatto dunque il possibile per acquisire le informazioni utili, se ha valutato rispetto all’esperienza dimostrabile del passato, se ha assunto le misure di precauzione organizzativa ragionevolmente ipotizzabili, nessuno gli può addebitare di non essere stato un “buon veggente”.

(Maria Rosaria Di Palma caso “diritto di sciopero e sorveglianza alunni”)

(82)

Grazie per l’attenzione e in bocca al lupo …

…naturalmente d’Abruzzo!

Antonia Carlini

Riferimenti

Documenti correlati

Approva il PTOF elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal

Il piano è stato elaborato dal Collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti

Il piano è stato elaborato dal Collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal

il piano deve essere elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di

Esaminando i forum più nel dettaglio, abbiamo riscontrato come, relativamente ai problemi somministrati all’inizio del training, la maggior parte degli interventi ha

 Definire proposte di formazione collegate al piano di miglioramento, alle aree di priorità tra cui l’approfondimento del tema della valutazione, la formazione sulla

Phylum: Chordata – Classe: Mammalia – Ordine: Rodentia Rattus sp.(Fischer de Waldheim, 1803)- ratto, black rat Phylum: Chordata – Classe: Mammalia – Ordine: Rodentia ELENCO

“Il PtOF è elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e amministrazione definiti