Come si struttura un “caso”:
dall’analisi del contesto al problem solving
Modello Format
Fasi operative
La seconda prova scritta nel bando
Modelli scientifici di riferimento
Format per la soluzione di un caso
Simulazione di un caso
DDG 13 luglio 2011, articolo 10, comma 1
“Le due prove scritte accertano la preparazione del candidato
sia sotto il profilo teorico, sia sotto quello operativo,
in relazione
alla funzione di dirigente scolastico”
Antonia Carlini
art. 8 e allegato tecnico - aree tematiche
dimensioni
normativa e ordinamentale
socio-psico-pedagogica
programmazione integrata dell’OF
amministrativa e finanziaria
organizzativa relazionale e comunicativa
leadership e modelli
articolo 10, comma 1
“La seconda prova scritta consiste nella soluzione di un caso
relativo alla gestione dell’istituzione scolastica, con particolare riferimento
alle strategie di direzione
in rapporto alle esigenze del territorio”
modelli scientifici di riferimento
soluzione di un caso
Modelli
studio di caso e
problem solving
seconda prova: tipologia e modelli
relativo alla gestione
dirigenza pubblica dirigenza scolastica
tratti comuni e specificità
Dirigenza pubblica e attività di gestione
Ai dirigenti spetta
•l'adozione degli atti e provvedimenti amministrativi, compresi tutti gli atti che impegnano
l'amministrazione verso l'esterno,
•nonché la gestione finanziaria, tecnica e amministrativa
mediante autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo.
Sono responsabili in via esclusiva dell'attività
amministrativa, della gestione e dei relativi risultati
tratti comuni (art.25)
E’ responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali
E' responsabile dei risultati del servizio
Organizza l’attività scolastica secondo criteri di efficienza e di efficacia
Adotta provvedimenti di gestione delle risorse e del personale
Sceglie collaboratori a cui può delegare specifici compiti
Antonia Carlini
Promuove collaborazione risorse del territorio
Promuove interventi qualità processi formativi
Esercita autonomi poteri di direzione di coordinamento e di valorizzazione … nel rispetto delle competenze degli OO. CC.
E’ garante del diritto all’apprendimento, dell’esercizio libertà di insegnamento e della libertà di scelta educativa delle famiglie
Relaziona periodicamente al consiglio di istituto sulla direzione e il coordinamento dell’attività formativa,
organizzativa, amministrativa
specificità (art.25)
Antonia Carlini
Il profilo della gestione: specificità e leadership educativa
Contesto professionale
e
relazionale
sistema di
autonomie
DS
CDI
DSGA
Famiglie Studenti
Enti Locali CDD
Finalità istituzionali della scuola
servizio prodotto
valore
“il dirigente promuove gli interventi per assicurare la qualità dei processi formativi”
seconda prova: tipologia e modelli
strategie di direzione
stili di leadership agiti
management
Produce ordine e coerenze in vista dell’obiettivo da raggiungere
Pianifica attività e utilizzo risorse
• stabilisce il programma
• indica i tempi e le scadenze
• alloca le risorse finanziarie Organizza il lavoro di gruppo
• reperisce le strutture
• assegna funzioni e compiti
• fissa regole e procedure Controlla e risolve problemi
• sviluppare sistemi di rinforzo
• generare soluzioni creative
• adotta misure correttive
leadership
Produce cambiamento e movimento nel contesto e negli attori
Guida e orienta
• crea una vision
• definisce quadri di sintesi
• suggerisce le strategie Promuove partecipazione
• comunicare gli obiettivi
• promuovere l’impegno
• costruire team ed alleanze Ispira e motiva
• infonde ispirazioni e energie
•fa crescere i collaboratori
• soddisfa i bisogni che emergono
Leadership e management
strategie di direzione - stili di leadership
leader dotato di capacità innate
leader situazionale
leader
carismatico trasformazionale
flessibile ed aperto all’innovazione, con attitudine al rischio, tenace, dotato di
intelligenza vivace, intuitivo, curioso, capace di resistere allo stress, creativo
agisce in funzione della situazione di relazione, dei comportamenti e degli
atteggiamenti del gruppo. Influenza ed è influenzato dalle aspettative del gruppo intuisce ed interpreta i bisogni del gruppo, coglie rapidamente l’essenziale , si sacrifica in prima persona, instaura relazioni affettive, definisce un piano di modifica strategico
leader educativo
accoglie le istanze della comunità sociale le riporta a
sintesi e le coniuga con le finalità istituzionali della scuola comunica le aspettative, illustra la progettualità della
scuola, dei risultati raggiunti, degli ambiti da migliorare definisce indirizzi ed obiettivi, restituisce il progetto
educativo della scuola e costruisce alleanze intorno ad esso
promuove la progettualità della scuola, la ricerca e la sperimentazione per l’innovazione
media modelli culturali
guida le scelte ed orienta i processi decisionali verso il comune obiettivo
promuove la partecipazione attiva, delega incarichi e compiti e sostiene la crescita delle professionalità favorisce e coordina il lavoro in team
rinforza le buone pratiche e ne promuove la contaminazione
Dirigenza scolastica leader educativo
dirigente manager dirigente di PA
Principi costituzionali del
libertà di insegnamento (art.33) successo formativo (art 34)
Principi di economia efficacia ed efficienza nella gestione Principio di organizzazione flessibile (Dlgs 165)
Principi costituzionali
di pubblico interesse, di buon andamento e di imparzialità
Principio di autonomia funzionale sussidiarietà
Principi di trasparenza e merito
(artt.97-118 Costituzione L.241 L.59 L.15)
Dirigenza scolastica
dimensione leadership educativa e culturale
dimensione manageriale
organizzativa di sistema dimensione amministrativa pubblica
Conoscenze negli ambiti sociologico
psicologico, metodologico didattico ed epistemologico
Lettura dei bisogni Progettazione Innovazione Ricerca
Sperimentazione
Sviluppo professionale Valutazione formativa
impulso stimolo
promozione coordinamento
Gestione risorse
strumentali e finanziarie Gestione relazioni
Organizzazione delle attività Valorizzazione risorse umane Verifica processi e risultati
gestione direzione
coordinamento
Attuazione norme generali ordinamentali
Attuazione Direttive organo politico di indirizzo Realizzazione principi PA
nell’azione amministrativa Adozione provvedimenti
gestione e direzione
Consiglio adozione Collegio
programmazione approvazione
Consiglio Indirizzo
Pubblicizzazione Utenza e territorio
trasparenza esercizio diritto di scelta Istanze
comunità locale nazionale sovranazionale
RSU e OO.SS.
Contratto di scuola
criteri e vincoli della gestione
delle risorse professionali
e finanziarie
Attuazione POF
PA
Gestione risorse professionali
Finanziarie strumentali
Organizzazione delle attività secondo criteri
di efficienza ed efficacia
formative
P O
F
Piano DSGA sulla base degli indirizzi
del DS
Piano DS attività annuali approvato dal CDD
art25 Co. 2 E’ titolare delle relazioni sindacali art.25 Co3.
Promuove collaborazione risorse culturali, professionali, sociali ed economiche del territorio … la libertà di insegnamento intesa anche come libertà di ricerca e di innovazione metodologica, … libertà di scelta educativa delle famiglie, … diritto di apprendimento alunni
art 25 Co 2
Organizza l‘ attivita' scolastica secondo criteri di efficienza e di efficacia formative DI 44/2001 art.2
Predispone PA e i progetti compresi per l’attuazione del POF
P R O G R A M M A
AZIONI DI PROMOZIONE COORDINAMENTO INDIRIZZO GESTIONE
seconda prova: tipologia e modelli
esigenze del territorio
territorio fattore
risorsa
portatore di interesse
stakeholder locali e azioni del dirigente
studenti famiglie
enti locali
agenzie formative altre istituzioni
scolastiche
“garantisce l’attuazione del diritto all’apprendimento”
“garantisce l’esercizio della libertà di scelta educativa” (art.25 , co. 3, dlgs165/2001)
“attiva i necessari rapporti con Enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel
territorio” (art.3, co. 4, dpr 275/1999)
“promuove la collaborazione delle risorse culturali, professionali, sociali ed
economiche del territorio”
(art.25, co.3, dlgs 165/2001)
associazioni
enti di servizio soggetti economici
stakeholder locali: famiglie e alunni
esigenze del territorio
famiglie alunni
alunni “dotati … che non si impegnano!”
ambiti della relazione
studenti famiglie
Partecipano alle scelte educative ed organizzative negli organi collegiali
(dpr 416/1974)
Condividono e sono informati dell’offerta formativa (art.3 dpr 275/ 1999)
Partecipano alle iniziative di continuità e orientamento (L.53 del 2003 e norme succ.)
Sono corresponsabili e mantengono gli impegni assunti nel Patto (dpr 235 del 2007)
Sono coinvolti nella valutazione del servizio scolastico (dpcm 1995 Carta dei servizi scolastici)
stakeholder locali: enti locali e altri soggetti del territorio
esigenze del territorio
enti locali istituzioni
agenzie associazioni
continuità
interventi integrati prevenzione e medicina scolastica
attività in rete
enti locali
enti locali
Dalle funzioni meramente strumentali (fornitura dei locali e dei servizi)
alla prospettiva della programmazione partecipata di iniziative formative
educazione alla salute
continuità e orientamento
educazione degli adulti
prevenzione della dispersione scolastica
integrazione degli alunni diversamente
abili
(commi 1 e 2, art.139, dlgs 112 del 1998 )enti locali
strategie di direzione in rapporto alle
esigenze del territorio
-Conosce il territorio
-Ascolta istanze ed aspettative
-Promuove la qualità delle relazioni
scuola – territorio: consenso coesione e senso di appartenenza
-Coinvolge nel progetto: fasi
-Assume un ruolo di orientamento e guida nelle relazioni con soggetti del territorio
-Media e risolve i conflitti
Portatori di interesse: gli strumenti amministrativi
famiglie e studenti
Enti Locali
patti
patto educativo di corresponsabilità
(DPR 249 del 1998 art.5, novellato dal DPR 235 del 2007 art.2)
accordi
accordi di programma fra Enti locali, amministrazioni statali e altri soggetti pubblici
(Legge 142 del 1990 art.27)convenzioni
coordinamento progetti e attività di comune interesse per la realizzazione di specifici obiettivi
(DPR 275 del 1999 art.7 , comma 8)Antonia Carlini
altri stakeholder locali
altre istituzioni scolastiche
agenzie formative università associazioni
imprese
accordi di rete
attività didattiche
ricerca sperimentazione e sviluppo
formazione e aggiornamento
amministrazione e contabilità
acquisto di beni e servizi
scambio docenza
orientamento …
(DPR 275 del 1999 art.7 , commi 2,3,6)convenzioni
coordinamento progetti e attività di comune interesse per la realizzazione di specifici obiettivi
(DPR 275 del 1999 art.7 , comma 8)Antonia Carlini
Studenti Famiglie
Enti attese impegni
UE programmi
e obiettivi risorse Lisbona
ET2020
global
local
programmazione
valutazione
input output
valorizzazione risorse interne esterne
organizzazione
governance
input
Dirigente scolastico
MIUR Direttiva di indirizzi
e obiettivi risorse
USR incarico obiettivi
risorse
Territorio bilancio
sociale
UE Indagini comparative
MIUR Valutazione
SNV
USR standard raggiungimento
output
modelli scientifici di riferimento
soluzione di un caso
studio di caso e
problem solving
soluzione di un caso
•padronanza del contenuto del caso in sé
(aree tematiche)
•padronanza di una modalità operativa per l’analisi, la
conduzione e la soluzione del caso
tematica
contesto relazionale contesto organizzativo
contesto normativo e amministrativo
Modelli studio di caso
+
problem solving
Format
soluzione di un caso : contenuto
Alunno con diagnosi di disturbo specifico di apprendimento
tematica: alunno con dsa
contesto relazionale e organizzativo: incontri con i genitori, riunioni finalizzate , incontri con altre figure- istituzioni per l’integrazione delle azioni(AID); stile di direzione
contesto normativo e amministrativo : norme, direttive e disposizioni in materia fino all’ultima legge 170 del 2010 - Linee guida 12 luglio 2011;
delibere, contratto di prestazione per attività di
formazione, determine organizzative, accordo di
convenzione con ASL …
SOLUZIONE DI UN CASO: “ambiente del compito”
studio di caso
“La competenza è la capacità dimostrata di utilizzare le conoscenze, le abilità e le attitudini personali , sociali e metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale”
(Raccomandazione del Parlamento europeo del 5 maggio 2006)
problem
solving competenza
Lo studio di caso MODELLO
tecnica
della ricerca qualitativa
“indagine empirica che si propone di investigare un fenomeno contemporaneo nel
suo contesto reale, quando i confini
tra fenomeno e contesto
non sono chiaramente evidenti, in cui vengono utilizzate fonti
multiple di prova.”
Robert K. Yin (1984)
1 Lo studio di caso MODELLO
prerequisiti di conoscenza e di abilità
capacità personali di osservazione e di ascolto, di intuizione e di immaginazione, di adattamento e di flessibilità in presenza di imprevisti
attitudine a porre domande significative ed orientanti
abilità di analisi contestuale e di sintesi, di pensiero divergente
conoscenze teoriche e procedurali
Progettare lo studio di caso
esplicitazione oggetto
descrizione del caso
domande guida
chi? cosa? dove? (sdc esplorativo) come? perché? (sdc esplicativo)
procedure e strumenti (fonti e criteri)
format per il report
2 Lo studio di caso MODELLO
Condurre il caso
raccolta dei dati (domande – guida)
uso delle principali tecniche di raccolta (fonti multiple)
osservazione diretta
osservazione partecipante
raccolta documentazione
accesso ad archivi e a banche dati
interviste di vario tipo
Antonia Carlini
3 Lo studio di caso MODELLO
Analizzare e interpretare i dati
individuazione relazioni e frequenze categorizzazione e codificazione
corrispondenze tra dati informazioni e postulato iniziale triangolazione
costruzione quadro interpretativo
Antonia Carlini
4 Lo studio di caso MODELLO
Sviluppare le conclusioni
report elementi di struttura fissi
narrazione del caso
descrizione del contesto
domande guida per la conduzione dello studio
esplicitazione degli obiettivi dello studio
indicazione scelte metodologiche e strategiche, criteri e strumenti utilizzati
registrazione risultanze dell’analisi dei dati
discussione del caso
conclusioni
Antonia Carlini
5 Lo studio di caso MODELLO
Fasi operative
identificare e delimitare il problema
individuare il contesto e i soggetti coinvolti
scomporre il problema ed analizzare gli elementi che lo costituiscono e le relazioni che intercorrono tra loro
analizzare possibilità diverse, vagliare alternative ed individuare le possibili soluzioni (problem solving).
Antonia Carlini
Problem solving MODELLO
fase 1
narrazione del caso
descrizione del contesto
formulazione di domande – guida fase 2
conduzione del caso
raccolta dei dati (fonti multiple)
lettura e analisi dei dati (triangolazione) con evidenza di:
dissonanze e concordanze criticità e punti di forza
fase 3
ipotesi di soluzione del caso: azioni del dirigente questioni aperte
Antonia Carlini
“Soluzione di un caso” - FORMAT
FORMAT e SECONDA PROVA
-Formulare domande guida -Richiamare le dimensioni
-aree tematiche coinvolte
Caso contestualizzato
Condurre il caso
Raccogliere i dati (fonti: osservazione, documentazione, interviste, colloqui di gruppo, riunioni di staff …) per
identificare e delimitare il problema, per individuare il contesto e i soggetti coinvolti.
Formulare un quadro interpretativo del problema
attraverso la lettura e l’analisi dei dati raccolti. Si scompone il problema, si analizzano gli elementi che lo costituiscono e le relazioni che intercorrono tra loro
Ipotizzare possibili soluzioni
Indicare le azioni del dirigente e le questioni aperte
fase 1
narrazione del caso
descrizione del contesto
formulazione di domande – guida
Antonia Carlini
“Soluzione di un caso” - FORMAT
Fine agosto: il nuovo dirigente si reca nella sede assegnata, liceo scientifico, per prendere contatti con il personale, per farsi conoscere … In sede trova il collaboratore del dirigente uscente che gli offre un quadro di sintesi sulle attività della scuola … esprime il suo timore che … la quasi totalità del collegio, per protestare contro la riforma della scuola secondaria di II grado e il taglio delle risorse, avrebbe l’intenzione di astenersi dal deliberare attività di arricchimento dell’offerta formativa. Pensa che forse la protesta sia promossa da 2 RSU delle 3 della scuola.
(da “Studi di caso a scuola” a cura di A.Carlini e gruppo di ricerca)
fase 1: narrazione caso e contesto
Cosa fare per prendere tempo allo scopo di conoscere meglio persone e situazioni?
Manifestano tutti per motivi politico-sindacali?
E’ possibile decidere di non programmare attività e progetti di ampliamento dell’offerta formativa?
Cosa fare per guidare il collegio a posizioni non ostative?
Quali sono state le garanzie assicurate dalla scuola in fase di orientamento, in occasione dell’open day?
Potrebbero esserci problemi con le iscrizioni?
fase 1: Formulazione di domande guida
“Soluzione di un caso” – fase 1
dimensioni
Programmazione dell’OF
Normativa
Amministrativa
Relazionale e comunicativa (stili di leadership)
fase 1: richiamo dimensioni conoscenze e modelli
“Soluzione di un caso” – fase 1
Autonomia e Offerta Formativa
(DPR 275/1999)Compiti del Collegio e del Consiglio in materia di offerta formativa
(DLGS 297/1994 e DPR 275/1999)Compiti del dirigente in materia di offerta formativa
(DLGS 165/2001)
Diritti dei lavoratori e regolamentazione modalità di protesta
(L.300/1970; L.146/1990; CCNL 2006-2009)Funzionamento OO.CC.
Norme in materia di procedimento amministrativo
(L.241/1990 e L.15/2005)
fase 1: richiamo dimensioni e modelli
“Soluzione di un caso” – fase 1
Dimensione “Normativa e contrattuale” : Compiti Collegio , Consiglio e funzione docente
Il Collegio dei docenti elabora il piano delle attività
(programmazione educativa) sulla base dei criteri generali indicati dal consiglio di circolo e delle proposte dei consigli di interclasse, tenendo conto … e delle esigenze ambientali (art 126 DLGS 297/1994).
L’attività collegiale di programmazione delle attività rientra nelle attività funzionale all’insegnamento obbligatorie e inerenti la
funzione docente (art. 29 CCNL 2006-2009)
fase 1: richiamo dimensioni e modelli
Dimensione “Autonomia e Offerta formativa”
Il Collegio dei docenti è organo tecnico – professionale deputato istituzionalmente alla programmazione dell’offerta formativa curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa
(previsione art.3, comma 1, del dpr n.275/1999)
L'autonomia delle istituzioni scolastiche garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella
progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione,
formazione e istruzione …adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo …(art.1 co.2 dpr 275/1999)
fase 1: richiamo dimensioni e modelli
Dimensione “Autonomia e Offerta formativa”
La scuola è tenuta realizzare l’attività di ampliamento dell'offerta formativa tenendo conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico, della realtà locale (art.9 , comma 1, dpr 275/199)
e, nello specifico del Liceo, delle proposte esterne alle quali il Collegio aderisce da anni: Certamina, olimpiadi, progetto
associazione ex alunni e conservatorio di Musica
Il Collegio è tenuto ad elaborare il POF sulla base degli “Indirizzi generali per le attività della scuola” definiti ed approvati
all’unanimità dal Consiglio di istituto e delle proposte e dei pareri formulati da organismi e associazioni anche di fatto dei genitori
(art. 3, comma 2, dpr 275/1999)
fase 1: richiamo dimensioni e modelli
Dimensione normativa : Compiti specifici del dirigente
Attraverso la programmazione delle attività i docenti esercitano la libertà di insegnamento, intesa anche come libertà di ricerca e di innovazione metodologica e didattica (art.25, co.3, DLGS 165/2001)
Il dirigente è garante dell’esercizio della libertà di insegnamento, come pure del diritto all’apprendimento degli alunni
(art.25,co.3,dlgs 165/2001)
Libertà di insegnamento (art.33 Cost.)
Diritto allo studio / successo formativo (art.34 Cost.)
fase 1: richiamo dimensioni e modelli
Dimensione “Normativa” : procedimento amministrativo
Il dirigente nella sua veste di rappresentante legale dell’IS deve garantire la legittimità dell’azione amministrativa (nello specifico, delle delibere degli organi collegiali) art.25 comma 2,DLGS 165/2001
delibera : atto amministrativo e, come tale, deve contenere tutti gli elemento strutturale dell’atto, tra cui la motivazione.
La motivazione di una delibera deve necessariamente essere coerente con le ragioni giuridiche ed i presupposti di fatto che hanno
determinato la decisione.
Una motivazione deficitaria nel contenuto, ossia carente nei presupposti di fatto e nelle ragioni citati, rende nullo l’atto.
(art. 3 L.241/1990 come integrata dalla L.15/2005)
fase 1: richiamo dimensioni e modelli
Dimensione “Normativa” : modalità di protesta
Il diritto di sciopero è sancito nella Costituzione e si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano (art.40 Cost.)
La legge regolamenta l'astensione collettiva dalle prestazioni, a fini di protesta o di rivendicazione di categoria (sciopero)
allo scopo di contemperare l'esercizio del diritto di sciopero con il godimento dei diritti della persona, costituzionalmente tutelati (diritto all’istruzione) e dispone le regole da rispettare e le
procedure da seguire in caso di conflitto collettivo.
Nella norma non sono indicate modalità di protesta diverse
(L.146 del 1990 e successive integrazione con L.83 del 2000)
fase 1: richiamo dimensioni e modelli
Dimensione “Relazionale e comunicativa”
(stili di leadership)
Leadership educativa
Leadership carismatica e trasformazionale Leadership autoritaria (!?)
Rintracciabili nella soluzione del caso –azioni del dirigente
fase 3fase 1: richiamo dimensioni e modelli
fase 2
conduzione del caso - raccolta dei dati
(fonti multiple osservazione diretta, osservazione partecipante, interviste colloqui, focus, documenti,
banche dati manufatti fisici)
lettura e analisi dei dati (triangolazione) con evidenza di:
dissonanze e concordanze criticità e punti di forza
Antonia Carlini
“Soluzione di un caso” - FORMAT
fase 2: conduzione del caso e raccolta dei dati
fonte: documentazione
Il neodirigente nello stesso giorno in cui gli viene presentato il problema, prima di andare via, chiede di poter visionare:
la convocazione del Collegio del primo settembre
le linee essenziali del POF deliberate in occasione delle iscrizioni per il nuovo anno scolastico
le relazioni finali sui progetti della scuola stilate dalle funzioni strumentali
il registro dei verbali delle sedute del Consiglio di istituto (fonte : documentazione)
Dalla documentazione assunta risultano i seguenti elementi
il collegio dei docenti è convocato per le ore 10.00 e tra i punti all’odg è prevista l’adesione ai progetti esterni (Certamina, olimpiadi, progetto associazione ex alunni e conservatorio di Musica)
le linee essenziali del POF prevedono in via generale le seguenti attività di ampliamento dell’offerta formativa:
orientamento universitario, Comenius, settimana di sport invernali ed estivi, tirocini transnazionali, iniziative di intercultura, festa dell’ accoglienza e del congedo
le relazioni dei docenti incaricati di funzione strumentale, rispetto ai progetti di ampliamento dell’offerta, evidenziano come criticità la difficoltà ad organizzare le attività perché esse coincidevano con i tempi delle verifiche programmate dai dipartimenti di lettere e di area scientifica.
l’ultimo Consiglio si è riunito a giugno per la verifica dello stato di attuazione del Programma (art.6, comma1, DI 44 /2001) e per la liquidazione dei compensi al personale per attività retribuite con il fondo dell’istituzione scolastica.
Non risultano deliberati gli “Indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione”, del Consiglio al Collegio, formulati sulla base delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori
fase 2: conduzione del caso e raccolta dei dati fonte: osservazione diretta
Il dirigente, il primo settembre, arriva a scuola molto presto e fa un giro per familiarizzare con il personale presente ed osservare
Incontra l’assistente amministrativa Tullia che prende servizio.
Mentre colloquiano si sente un vociare all’ingresso e una voce maschile energica prevale sulle altre. Il dirigente di scatto si volta a guardare e l’assistente scherzosamente esclama “Preside, non si preoccupi, tra poco conoscerà il “pasionario” della scuola!”
E’ Sauro il professore di filosofia che discute animatamente con i colleghi del corso F e che commenta con asprezza l’ultima finanziaria, invitando i presenti ad aderire allo sciopero in vista.
Il dirigente apprende dall’assistente Tullia che il professor Sauro è anche RSU nella scuola insieme alla professoressa Maria Paola (della sua stessa sigla sindacale) e al professor Pietro di altra sigla.
fase 2: conduzione del caso e raccolta dei dati fonte: intervista a persona informata
il dirigente chiede al docente collaboratore di fermarsi per un colloquio allo scopo di conoscere le professionalità che hanno portato avanti i progetti inseriti nelle linee essenziali del nuovo POF
Dal colloquio emerge che:
il Comenius è stato organizzato dalla professoressa Fiorella, un’insegnante molto motivata e stimata per i risultati …
la settimana di sport invernali ed estivi è curata dal professor Renato che promuove numerose iniziative con gli studenti …
i tirocini transnazionali sono organizzati dalle professoresse Mariella e Caterina rispettivamente docenti di matematica e fisica
la festa di accoglienza e del congedo è organizzata dalla rappresentanza studentesca degli alunni, coordinati dalla professoressa Silvia docente di latino.
fase 2: conduzione del caso e raccolta dei dati fonte: colloquio di gruppo
il dirigente si accorge che fuori dal suo ufficio c’è un piccolo gruppo di docenti, li invita i presenti ad entrare per conoscersi (fonte:
colloquio di gruppo).
Tra loro la professoressa Maria Paola RSU che, dopo essersi presentata, con un velato tono polemico, afferma che molta parte dei colleghi è intenzionata a bloccare tutte le attività aggiuntive in protesta contro la finanziaria e la riforma dei licei.
Il dirigente cerca di affrontare l’argomento con la docente ma ogni suo tentativo appare inutile …
I docenti del dipartimento di lettere presenti, quasi per scusarsi dell’accaduto, spiegano che la collega è una brava docente anche se è eccessiva nella manifestazione delle proprie posizioni e aggiungono che, del resto, “nella scuola si fanno troppi progetti che
Antonia Carlini
fase 2: conduzione del caso e raccolta dei dati fonte: osservazione diretta
In Collegio il dirigente dopo essersi presentato e aver manifestato compiacimento di poter dirigere una scuola così prestigiosa grazie anche a tutte le attività svolte negli anni, comunica ai docenti che alcuni punti all’odg saranno rinviati alla seduta successiva poiché ha bisogno di approfondire la conoscenza dell’impianto organizzativo e progettuale della scuola, comprese le risorse a disposizione. Tra i punti rinviati vi è quello relativo all’ampliamento dell’offerta.
Durante la riunione il dirigente rileva alcune dinamiche:
Sauro è seduto verso le ultime file a lato della sala, accanto a Maria Paola e al piccolo gruppo dei docenti precari conosciuti alla presa di servizio. Il gruppo è staccato dal resto dei docenti con una fila di sedie vuote.
fase 2
conduzione del caso
raccolta dei dati (fonti multiple)
lettura e analisi dei dati (triangolazione) con evidenza di:
dissonanze e concordanze criticità e punti di forza
Antonia Carlini
“Soluzione di un caso” - FORMAT
fase 2: lettura e analisi dei dati - triangolazione
Dissonanze
La collaboratrice ha riferito che la quasi totalità del collegio non vuole deliberare attività di ampliamento dell’offerta per motivi politico-sindacali. La stessa cosa è stata detta dalla professoressa Maria Paola una delle due RSU che spinge alla protesta.
Le docenti del dipartimento di lettere, tuttavia, non hanno manifestato grande coinvolgimento verso le ragioni della RSU Maria Paola ma hanno evidenziato il “problema del Programma”.
La scelta della postazione in Collegio di Sauro e Maria Paola (ultima fila tra i precari) fa pensare a un certo scollamento tra i promotori della protesta e la restante parte del Collegio.
fase 2: lettura e analisi dei dati - triangolazione
Concordanze
I promotori della protesta sono sicuramente il professor Sauro e la professoressa Maria Paola .
Dato confermato dalla supposizione del collaboratore e dal comportamento osservato direttamente dal dirigente
(Sauro all’ingresso e Maria Paola nel suo ufficio).
fase 2: lettura e analisi dei dati - triangolazione
Criticità
C’è poco tempo per costruire relazioni di coesione verso la
progettualità della scuola, per rispondere alla eventuale protesta.
Mancano elementi conoscitivi sufficienti per individuare il
numero necessario risorse umane disposte a rendersi propositive.
L’atteggiamento di una delle 2 RSU (Maria Paola) è stato molto diretto e poco aperto al confronto.
C’è il rischio che se il proposito di non deliberare le attività di
ampliamento, molto attese dalle famiglie e dagli studenti, dovesse verificarsi, ci potrebbe essere una diminuzione delle iscrizioni.
fase 2: lettura e analisi dei dati - triangolazione
Punti di forza
La collaboratrice ha manifestato la sua volontà di dissociarsi dalla protesta.
La terza RSU non si è schierata apertamente con gli altri rappresentanti sindacali.
Gli studenti premono a favore dello svolgimento delle attività di ampliamento, così come le loro famiglie.
Il dipartimento disciplinare di lettere (e con molta probabilità anche quello di area scientifica) pone più questioni di tipo
organizzativo e didattico (si interrompe il Programma), piuttosto che di mera protesta.
Antonia Carlini
fase 2: lettura e analisi dei dati - triangolazione
Punti di forza
Il dirigente deve orientare il Consiglio di Istituto nella definizione degli “Indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte
generali di gestione e di amministrazione”, sulla base delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori e, per le scuole secondarie superiori, degli
studenti.
Il dirigente deve elaborare le sue Direttive di indirizzo al Collegio, in quanto organo equiordinato.
La progettualità efficace della scuola fino all’anno scolastico precedente.
Le linee essenziali del POF che già impegnano la scuola per il nuovo anno ad un’offerta ricca ed articolata.
fase 3
ipotesi di soluzione del caso:
azioni del dirigente
questioni aperte
Antonia Carlini
“Soluzione di un caso” - FORMAT
Azione del dirigente e leadership educativa
Convoca il Consiglio di istituto per l’emanazione degli “Indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di
amministrazione” orientandolo nelle scelte riferite all’attività progettuale
accoglie le istanze della comunità
sociale promuove la progettualità
della scuola
comunica le
aspettative, illustra la progettualità della
scuola, i risultati raggiunti, gli ambiti da
migliorare guida le scelte
ed orienta i processi decisionali verso
gli obiettivi comuni
Azione del dirigente e leadership carismatica e trasformazionale
Convoca i docenti responsabili dei progetti … chiede loro dettagli sulle attività, coglie entusiasmi ed esprime
apprezzamento per la qualità delle scelte operate e dei risultati raggiunti, manifesta aspettative, riconosce e comunica di voler valorizzare competenze, si mette a
disposizione per lavorare insieme nel comune intento di migliorare la qualità della scuola
nutre aspettative e fiducia
nei confronti dei docenti
stabilisce un rapporto affettivo con ciascuno
crede nella meta che propone
è capace di pensiero strategico
Azione del dirigente e leadership partecipativa
coinvolge manifesta idee e necessità chiede suggerimenti
Incontra i coordinatori di classe per conoscere la situazione generale degli alunni, i bisogni formativi manifestati, le esigenze emerse da
considerare nell’elaborazione della sua direttiva di indirizzo al Collegio Richiama i progetti realizzati, i risultati raggiunti e le criticità emerse e sottolinea l’importanza delle dell’attività di ampliamento dell’offerta formativa, le ricadute sulla formazione dei ragazzi, sulla qualità e
sull’immagine del Liceo, sulle iscrizioni degli alunni, in aumento.
Solo nelle classi terze, quarte e quinta dei corsi C ed E, il dirigente rileva un atteggiamento cauto (In terza, quarta e quinta C insegna il professor Sauro, mentre in prima e seconda E insegna la professoressa Maria Paola)
Azioni del dirigente e leadership educativa
Convoca e presiede il Collegio dei docenti, nel quale si discuterà la programmazione dell’offerta formativa. Il dirigente in apertura di seduta
illustra gli “Indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione” dettati dal
Consiglio
spiega al Collegio il ruolo del Consiglio di istituto…
illustra la sua direttiva di indirizzo al Collegio dei docenti e
chiarisce che il documento ha recepito suggerimenti, proposte , idee offerte dai docenti che nel passato anno scolastico hanno assunto incarichi aggiuntivi (funzioni strumentali, responsabili di progetto, coordinatori dei dipartimenti).
Arrivati al punto dell’od.g. “costituzione dei gruppi di lavoro per la programmazione delle attività di ampliamento dell’offerta
formativa”, il dirigente, prima di aprire la discussione, illustra il punto all’o.d.g.:
richiama le Linee essenziali del POF già deliberate …
fa presente che sulla base delle linee essenziali i genitori hanno iscritto i figli alle nuove classi prime …
richiama i risultati positivi evidenziati nelle relazioni dei docenti FFSS, che lo stesso collegio ha valutato positivamente …
Richiama in particolare i progetti che hanno concorso in modo incisivo a delineare un’immagine prestigiosa del Liceo nel territorio
Mette in evidenza le criticità (sovrapposizioni con verifiche e
problemi di programma ..) e i suggerimenti forniti dai coordinatori…
Azioni del dirigente e leadership democratica
Chiede la parola il professor Sauro che invita il Collegio a non
deliberare la costituzione dei gruppi per la programmazione delle attività di ampliamento dell’offerta formativa e motiva la proposta con argomenti di natura politico-sindacale.
Il dirigente lo invita alla sintesi ed a concludere l’intervento.
Concluso l’intervento, il dirigente prende atto della comunicazione del professore e, richiamando le norme di riferimento, rileva che:
la natura degli argomenti posti non rientrano nelle competenze del Collegio dei docenti, che come organo tecnico – professionale deputato istituzionalmente alla programmazione dell’offerta
formativa curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa
la scuola è tenuta realizzare l’attività di ampliamento dell'offerta formativa tenendo conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico, della realtà locale e, nello specifico del Liceo, delle proposte esterne alle quali il Collegio aderisce da anni: Certamina, olimpiadi, progetto associazione ex alunni e conservatorio di Musica
il Collegio è tenuto ad elaborare il POF sulla base degli “Indirizzi generali per le attività della scuola” definiti ed approvati
all’unanimità dal Consiglio di istituto e delle proposte e dei pareri formulati da organismi e associazioni anche di fatto dei genitori
attraverso la programmazione delle attività i docenti esercitano la libertà di insegnamento, intesa anche come libertà di ricerca e di innovazione metodologica e didattica
è suo obbligo garantire l’esercizio di tale libertà, come pure di garantire il diritto all’apprendimento degli alunni
è suo obbligo garantire la legittimità delle delibere degli organi collegiali. Spiega che la delibera del collegio è un atto
amministrativo e, come tale ….
-Invita il docente ad utilizzare la modalità dell’assemblea dei lavoratori per la votazione di documenti di natura politico-
sindacale e richiama gli strumenti normativo - contrattuali previsti per l’attivazione di forme di protesta
Azioni del dirigente e leadership autoritaria
Il docente senza chiedere la parola torna
sull’argomento con tono alterato e il dirigente, dopo averlo invitato inutilmente a chiudere la discussione, ripetendo quanto già richiamato, visto il regolamento di funzionamento degli organi collegiali vigente nella scuola, gli toglie la parola, riporta i presenti all’odg e li invita a formulare proposte per la formazione dei
gruppi di lavoro.
riporta i membri del gruppo al rispetto delle regole
di funzionamento dell’organo
non permette lo scambio e la discussione
Azioni del dirigente e leadership trasformazionale
Invita a prendere la parola i docenti responsabili dei progetti, delle funzioni strumentali, i referenti per
formulare proposte sulla costituzione dei gruppi.
Interviene la professoressa Fiorella e propone la costituzione di un gruppo di lavoro per la
programmazione delle attività legate al Progetto Comenius …
interviene per modificare la situazione dopo aver preparato il campo …
Questioni aperte
Relazioni sindacali
Curare le relazioni sindacali (RSU) per recuperare un ruolo costruttivo
Regolamenti di Istituto:
Istituire e coordinare un gruppo di lavoro incaricato di rivedere il regolamento sul funzionamento degli Organi collegiali integrandolo delle norme richiamate nella
seduta del Collegio dei docenti …
CASI
Casi frequenti
Casi non frequenti
Casi non casi
La funzione del dirigente prevede, tra i tanti aspetti, anche l’obbligo di assumere decisioni in situazioni non preventivamente regolate, altrimenti basterebbe un semplice funzionario esecutivo in grado di applicare procedure già applicate a casistiche ben definite da altri.
Quindi alla sua funzione è connessa intrinsecamente un certo rischio, anzi è la premessa stessa della sua esistenza.
Se il dirigente ha fatto dunque il possibile per acquisire le informazioni utili, se ha valutato rispetto all’esperienza dimostrabile del passato, se ha assunto le misure di precauzione organizzativa ragionevolmente ipotizzabili, nessuno gli può addebitare di non essere stato un “buon veggente”.
(Maria Rosaria Di Palma caso “diritto di sciopero e sorveglianza alunni”)
Grazie per l’attenzione e in bocca al lupo …
…naturalmente d’Abruzzo!
Antonia Carlini