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Studio sul peccato originale. 15 gennaio 2020 Sarzana

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Studio sul peccato originale

15 gennaio 2020

Sarzana

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Peccato primordiale: domande

• questo peccato grava sull’umanità?

In caso affermativo fa scaturire delle domande apparentemente semplici:

• Adamo ha peccato individualmente e quindi le conseguenze sono state solo quelle patite da lui, oppure Adamo è il rappresentante dell’umanità e come tale ha coinvolto tutti nelle conseguenze?

• Adamo era una creatura imperfetta e per questo ha peccato?

• Dio ha commesso qualche errore nella creazione dell’umanità?

• Il peccato di Adamo ha delle conseguenze anche per noi? E

se sì, è un fatto ereditario o dipende dalle situazioni?

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Due testi da valutare

Riguardo alla creazione del genere umano ci sono pervenuti due testi diversi ovvero Genesi 1, 26-31 e Genesi 2, 7-25.

Valutiamo le informazioni che ci offrono.

Secondo le più vecchie interpretazioni rispondono a due visioni teologiche diverse, e questo ne farebbe due diversi racconti della creazione, ma potrebbero esserci anche altre letture?

Annotiamoci, per ciascuno dei due racconti gli

aspetti che ci colpiscono maggiormente

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Genesi 1: 26 Poi Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbiano dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 Dio creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. 28 Dio li benedisse; e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, rendetevela soggetta, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra». 29 Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra, e ogni albero fruttifero che fa seme; questo vi servirà di nutrimento. 30 A ogni animale della terra, a ogni uccello del cielo e a tutto ciò che si muove sulla terra e ha in sé un soffio di vita, io do ogni erba verde per nutrimento». E così fu. 31 Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Fu sera, poi fu mattina: sesto giorno.

Genesi 2: 7 Dio il SIGNORE formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente. (…) 15 Dio il SIGNORE prese dunque l'uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo lavorasse e lo custodisse. 16 Dio il SIGNORE ordinò all'uomo: «Mangia pure da ogni albero del giardino, 17 ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai».(…) 18 Poi Dio il SIGNORE disse: «Non è bene che l'uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui». 21 Allora Dio il SIGNORE fece cadere un profondo sonno sull'uomo, che si addormentò; prese una delle costole di lui, e richiuse la carne al posto d'essa. 22 Dio il SIGNORE, con la costola che aveva tolta all'uomo, formò una donna e la condusse all'uomo. 23 L'uomo disse:

«Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Ella sarà chiamata donna perché è stata tratta dall'uomo». 24 Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne. 25 L'uomo e sua moglie erano entrambi nudi e non ne avevano vergogna.

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Informazioni a confronto

Genesi 1, 26-31 Genesi 2, 7-25

Uomo a immagine di Dio Uomo formato dalla terra (polvere) Dominio sulle creature viventi Uomo riceve alito vitale (anima) Dio creò maschio e femmina Uomo nel giardino di Eden

Benedizione e augurio fecondità Uomo lavora e custodisce Eden Dono della vegetazione per nutrimento Uomo riceve aiuto adatto

Anche la creazione umana è «buona» Uomo riconosce la donna: è Eva Uomo lascia genitori per moglie Uomo e donna una sola carne

Uomo e moglie non hanno vergogna

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Letture dei due testi

• La lettura tradizionale individua i due testi come due racconti diversi della creazione secondo le fonti – per Genesi 1,1-2,3 e – per Genesi 2,4-3,24

• Un’altra lettura potrebbe essere quella di

considerare la prima come narrazione delle

origini della creazione e la seconda come

narrazione sulle origini del male

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