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PROVINCIA DI PISTOIA

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PROVINCIA DI PISTOIA

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RELAZIONE ILLUSTRATIVA

DEL CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA PROVINCIA DI PISTOIA

1. La procedura di approvazione

Si premette che, in attuazione delle disposizioni normative introdotte (art. 54, comma 5, D.Lgs.

165/2001 e art.1, comma 2, D.P.R. 62/2013) e delle indicazioni fornite dall’Autorità Nazionale Anticorruzione con propria deliberazione n. 75/2013, la Provincia di Pistoia ha provveduto a definire un proprio Codice di comportamento aziendale, nel quale sono state individuate specifiche regole comportamentali, tenuto conto del contesto organizzativo di riferimento, approvato con deliberazione di Giunta Provinciale n. 196 del 19.12.2013.

Recentemente, ll’Autorità nazionale anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni (A.N.AC.), ha adottato la delibera n. 177/2020, ad oggetto “Linee guida in materia di codici di comportamento delle pubbliche amministrazioni, che prevede misure di revisione e di aggiornamento per i Codici di comportamento della Amministrazioni pubbliche in sostituzione delle precedenti di cui alla deliberazione n. 75/2013.

In attuazione delle linee guida di cui alla sopra citata delibera A.N.A.C. n. 177/2020:

- si è quindi proceduto alla revisione ed integrazione delle disposizioni del vigente Codice di comportamento della Provincia di Pistoia e la nuova “Ipotesi di Codice di comportamento dei dipendenti della Provincia di Pistoia” è stata approvata con decreto presidenziale n. 101 del 31.5.2020;

- al fine di assicurare inoltre il massimo coinvolgimento dei seguenti stakeholders: Cittadini, Organizzazioni Sindacali, Associazioni di consumatori e degli utenti, Ordini professionali e imprenditoriali, portatori di interessi diffusi e, in generale, di tutti i soggetti che fruiscono delle attività e dei servizi prestati dalla Provincia di Pistoia è stato pubblicato all’Albo Pretorio on line dal 4.6.2020 al 19.6.2020 nonché sulla home page del sito Internet dell’Ente l’Avviso Pubblico (prot. n. 9794 del 4.6.2020) ad oggetto “Procedura aperta per l’adozione del Codice di Comportamento dei dipendenti della Provincia di Pistoia” con l’invito ai soggetti sopra indicati a presentare proposte di integrazione entro il giorno 19 giugno 2020.

DATO ATTO che entro il termine sopra citato, ovvero il 19 giugno 2020 sono state presentate

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osservazioni dalla R.S.U. aziendale con nota prot. n. 10851 del 18.6.2020, che di seguito si riporta:

“Con la presente, siamo a evidenziare rispetto alla documentazione inviataci i seguenti aspetti: - Art. 11 “Comportamento in servizio” comma 1, secondo paragrafo ci sembra che nel caso di richieste o segnalazioni da parte di Organi politici il dipendente in primo luogo debba dare comunicazione al proprio Responsabile e non al Dirigente. Rispetto al comma 5 primo paragrafo ci preme sottolineare che il riferimento anche alla conversazioni telefoniche private è eccessivo visto che alcune volte le ripetute telefonate sono esclusivamente legate a comprovate emergenze.

Inoltre non ci appare necessario l’inserimento dell’ultimo paragrafo, ossia che nei periodi di assenza per malattia e infortunio il dipendente non attenda ad attività che possano ritardare il recupero psicofisico in quanto la definizione delle attività appare estremamente vaga. - Art. 12

“Rapporti con il pubblico” comma 1 ci sembra superfluo e anche l’inserimento della frase “nel rispondere alle telefonate identifica se stesso e l’ufficio di appartenenza” in quanto già nella prassi odierna chiunque comunica l’ufficio di appartenenza e, se necessario rispetto alla richiesta del pubblico, fornisce il proprio nominativo. Si rischia a nostro avviso di operare in maniera troppo rigida e di dare l’immagine di un centralino di call center.”.

Rispetto a tali proposte si formulano le seguenti osservazioni:

“Art. 11 “Comportamento in servizio” comma 1, secondo paragrafo ci sembra che nel caso di richieste o segnalazioni da parte di Organi politici il dipendente in primo luogo debba dare comunicazione al proprio Responsabile e non al Dirigente”.

Si ritiene che l’attuale formulazione garantisca maggiore immediatezza nella comunicazione e, quindi, nell’attivazione delle misure necessarie per gestire quanto segnalato, misure che spesso assumono carattere intersettoriale e quindi possono essere più efficacemente gestite dal Dirigente che, oltre ad avere un rapporto diretto con gli Amministratori, può attivare l’intervento coordinato di più Responsabili di posizione organizzativa. Per questi motivi si ritiene di non accogliere l’osservazione.

“Rispetto al comma 5 primo paragrafo ci preme sottolineare che il riferimento anche alla conversazioni telefoniche private è eccessivo visto che alcune volte le ripetute telefonate sono esclusivamente legate a comprovate emergenze.”

L’obiettivo che persegue il codice di comportamento è quello di orientare in positivo i dipendenti verso comportamenti che promuovano la buona immagine dell’Amministrazione. La norma in esame tende dunque ad evitare comportamenti ingiustificati la cui reiterazione sul luogo di lavoro può produrre discredito nei confronti del lavoro pubblico. Per questi motivi si ritiene di non accogliere l’osservazione.

“Inoltre non ci appare necessario l’inserimento dell’ultimo paragrafo, ossia che nei periodi di assenza per malattia e infortunio il dipendente non attenda ad attività che possano ritardare il recupero psicofisico in quanto la definizione delle attività appare estremamente vaga.”

La disposizione segnalata riproduce l’analoga disposizione contenuta nella contrattazione collettiva nazionale di comparto, senza introdurre ulteriori prescrizioni, per cui l’osservazione può essere accolta.

“Art. 12 “Rapporti con il pubblico” comma 1 ci sembra superfluo e anche l’inserimento della frase

“nel rispondere alle telefonate identifica se stesso e l’ufficio di appartenenza” in quanto già nella prassi odierna chiunque comunica l’ufficio di appartenenza e, se necessario rispetto alla richiesta

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Sede: Piazza S. Leone, 1 – 51100 Pistoia Numero Verde 800 246245 centralino 0573 3741 Fax 0573 374307Web site www.provincia.pistoia.it Email provincia.pistoia@postacert.toscana.it

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del pubblico, fornisce il proprio nominativo. Si rischia a nostro avviso di operare in maniera troppo rigida e di dare l’immagine di un centralino di call center.”.”.

La disposizione segnalata traduce in norma di comportamento l’ordinaria prassi di gestione del colloquio telefonico con l’utenza che necessita di conoscere se l’ufficio con cui è entrata in contatto è quello di cui ha bisogno e il nome della persona con cui ha parlato per facilitare un successivo contatto. Per questi motivi si ritiene di non accogliere l’osservazione.

Dato atto che:

- l’ipotesi di Codice di Comportamento, nel testo definito a seguito della procedura di partecipazione, è stato trasmesso con nota prot. n. 11427 del 29.6.2020 al Nucleo di Valutazione della Provincia di Pistoia, che ha espresso parere positivo alla proposta di aggiornamento del codice di comportamento con nota prot. n. 11476 del 30.6.2020;

- successivamente all’approvazione il Codice di comportamento nel testo coordinato con le modifiche e le integrazioni apportate nella presente fase di revisione, unitamente alla Relazione illustrativa, sarà pubblicato sul sito istituzionale dell’Ente nella sezione “Amministrazione Trasparente” e comunicato a tutto il personale ed agli altri soggetti interessati ai sensi di quanto previsto dall’art. 2 del Codice stesso, sarà inviata, inoltre, apposita comunicazione all’ Autorità nazionale anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni con l’indicazione del link della pagina pubblicata.

In generale

Il Codice di comportamento dei dipendenti della Provincia di Pistoia, d’ora in avanti “Codice” è adottato ai sensi dell’art. 1, comma 2, del D.P.R. n. 62/2013.

La presente revisione del Codice vigente, approvato in via definitiva con delibera di Giunta provinciale n. 196/2013, costituisce attuazione dell’azione 3 della misura M2 del Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza 2020 – 2022. Aggiornamento 2020, che prevede l’aggiornamento delle disposizioni contenute nel Codice di comportamento di Ente in relazione ai contenuti delle nuove Linee Guida emanate in merito dall’ANAC (delibera ANAC n.

177/2020, depositata presso la Segreteria del Consiglio il 3 marzo 2020) in sostituzione delle precedenti di cui alla deliberazione n.75/2013.

Secondo le recenti Linee Guida ANAC, le previsioni del codice di comportamento devono essere coordinate con il PTPCT in quanto, per la nuova configurazione dei codici all’interno della disciplina anticorruzione , gli stessi divengono soprattutto uno strumento di contrasto alla corruzione, intesa in senso lato.

In un quadro coordinato, il PTPCT deve quindi individuare le misure organizzative del contrasto alla corruzione, il codice di amministrazione quelle comportamentali.

Si è pertanto ritenuto opportuno formulare un prospetto, allegato alla presente relazione, che rappresenta, rispetto alle misure di contrasto alla corruzione contenute nel PTPCT della Provincia di Pistoia, quali sono i conseguenti obblighi di comportamento individuati e inseriti nel Codice di comportamento di Ente. In aggiunta, si sono inseriti i comportamenti attesi e, quindi, incentivati nel sistema di valutazione della performance individuale del personale non dirigente, dei titolari di posizione organizzativa e della dirigenza, con la doverosa precisazione che l’incentivazione riguarda i comportamenti particolarmente virtuosi rispetto ai canoni di efficienza, economicità ed efficacia dell’azione amministrativa, in quanto l’osservanza delle norme del Codice di comportamento costituisce in sé un obbligo del lavoratore. In altri termini, come del resto osservato da ANAC, il

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coordinamento del codice di amministrazione con la valutazione della performance può facilitare l’adesione del personale ai valori contenuti nel primo, sulla base della leva premiante.

Il prospetto allegato ha inteso agevolare, nella fase di consultazione interna ed esterna, l’individuazione e la proposta di integrazioni al codice di comportamento dirette al rafforzamento dell’effettiva attuazione delle misure di contrasto alla corruzione contenute nel PTPCT provinciale.

Si aggiunge che, nella citata delibera, ANAC precisa che l’attività di integrazione/specificazione del Codice presuppone una mappatura dei processi cui far seguire l’analisi dei rischi e l’individuazione dei doveri di comportamento seguendo quindi lo stesso approccio utilizzato per la redazione del PTPCT. Ciò consente di individuare i doveri di comportamento alla luce del contesto di ogni singola amministrazione così come avviene per le misure di prevenzione del PTPCT. Inoltre, ANAC sottolinea che lo sforzo che l’amministrazione deve compiere è quello di chiarire il comportamento atteso dagli stessi destinatari del codice, raccomandando quindi alle Amministrazioni di formulare le disposizioni del Codice in modo da aiutare i soggetti cui si applica il Codice a capire quale comportamento è auspicabile in una determinata situazione.

Si è quindi proceduto all’analisi dei rischi emersi dalla mappatura dei processi contenuta nel PTPCT, si sono ricondotti i rischi emersi a tre macroaree, in cui si è dimostrato particolarmente importante il presidio dell’attività gestionale:

 presidio del rispetto della normativa che regola il procedimento/processo;

 presidio del rispetto dei termini del procedimento/processo;

 individuazione di criteri oggettivi e trasparenti per i procedimenti/processi implicanti discrezionalità tecnica.

Sulla base dell’analisi condotta si sono quindi introdotte nel Codice di comportamento di Ente disposizioni che, in positivo, orientano il dipendente a capire quale comportamento è auspicabile tenere in una situazione avvertita come rischiosa (art. 11, comma 2 del Codice), in relazione all’indicazione impartita da ANAC di enunciare, quando possibile, i doveri in positivo, indicando i comportamenti che i dipendenti adottano o devono adottare, piuttosto che formularli in negativo.

Il Codice vigente si suddivide in 16 articoli che seguono, di massima, la sistematica del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici approvato con decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62. In sede di revisione si è aggiunto un ulteriore articolo che, tenuto conto della revisione operata, stabilisce in ordine all’entrata in vigore delle nuove disposizioni.

Lo schema dell’articolato è dunque il seguente:

Art. 1 Disposizioni di carattere generale Art. 2 Ambito di applicazione

Art. 3 Principi generali

Art. 4 Regali, compensi e altre utilità

Art. 5 Partecipazione ad associazioni e organizzazioni

Art. 6 Comunicazione degli interessi finanziari e conflitti d'interesse Art. 7 Obbligo di astensione

Art. 8 Prevenzione della corruzione Art. 9 Trasparenza e tracciabilità

Art. 10 Comportamento nei rapporti privati Art. 11 Comportamento in servizio

Art. 12 Rapporti con il pubblico

Art. 13 Disposizioni particolari per i dirigenti Art. 14 Contratti ed altri atti negoziali

Art. 15 Vigilanza, monitoraggio e attività formative

Art. 16 Responsabilità conseguente alla violazione dei doveri del codice Art. 17 Disposizione finale.

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Nella sezione che segue, gli articoli sono esaminati singolarmente, con una sintetica descrizione del contenuto e con la specifica delle motivazioni delle modifiche apportate, formulata in relazione alle indicazioni contenute nelle nuove Linee Guida emanate in merito dall’ANAC.

I singoli articoli

Di seguito, si fornisce una sintetica descrizione del contenuto dell’articolo corredata delle notazioni tecniche riferite alle integrazioni introdotte.

Art. 1 Disposizioni di carattere generale

Dichiara espressamente che le previsioni contenute nel provvedimento sono di integrazione di quelle generali previste dal Codice di comportamento dei dipendenti pubblici di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62.

Non si è ritenuto necessario apportare nessuna integrazione.

Art. 2 Ambito di applicazione

Definisce la sfera dei destinatari del provvedimento, secondo le espresse indicazioni contenute nell’art. 2, D.P.R. n. 62/2013.

La disposizione è stata emendata sopprimendo il riferimento al personale Addetto agli interventi di sistemazione idraulico-forestale ed idraulico agraria in quanto la funzione Forestazione è stata trasferita, unitamente al personale addetto, all'Unione dei Comuni Montani Appenino pistoiese in attuazione della L. n. 56/2014.

Art. 3 Principi generali

Riprende i principi generali enunciati dall’art. 3 del D.P.R. n. 62/2013.

La disposizione è stata integrata per attribuire specifico rilievo, tramite espressa previsione, a profili comportamentali la cui violazione è stata attratta nell’ambito della responsabilità disciplinare dai più recenti contratti collettivi di comparto.

Art. 4 Regali, compensi e altre utilità

Introduce disposizioni specifiche delle regole generali enunciate dall’art. 4 del D.P.R. n. 62/2013.

La disposizione è stata riformulata per agevolarne l’interpretazione. Si è rimodulato il criterio del modico valore e si sono ricondotti nell’area degli incarichi di collaborazione vietati anche quelli prestati a titolo gratuito in funzione di un rafforzamento delle misure di prevenzione della corruzione.

Art. 5 Partecipazione ad associazioni e organizzazioni

Adegua all’assetto organizzativo dell’Ente le disposizioni dell’art. 5 del D.P.R. n. 62/2013.

La disposizione è stata integrata per:

 fornire una chiara individuazione degli ambiti di interesse privato che possono interferire con l’attività dell’ufficio, per rendere più semplice ai dipendenti l’identificazione delle adesioni soggette all’obbligo di comunicazione;

 stabilire termini e modi in cui le informazioni oggetto della disposizione devono essere comunicate;

 stabilire un collegamento fra il dovere di comunicazione ed il potere dirigenziale di adottare misure organizzative per prevenire situazioni di conflitto di interessi reale o potenziale.

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 prevedere il dovere di comunicare tempestivamente eventuali variazioni delle dichiarazioni già presentate.

Art. 6 Comunicazione degli interessi finanziari e conflitti d'interesse

Adegua all’assetto organizzativo dell’Ente le disposizioni dell’art. 6 del D.P.R. n. 62/2013;

La disposizione è stata integrata per:

 stabilire termini e modi delle comunicazioni;

 stabilire un collegamento fra il dovere di comunicazione ed il potere dirigenziale di adottare misure organizzative per prevenire situazioni di conflitto di interessi reale o potenziale;

 prevedere la possibilità di operare verifiche;

 prevedere il dovere di comunicare tempestivamente eventuali variazioni delle dichiarazioni già presentate.

Art. 7 Obbligo di astensione

Contempla alcuni obblighi di comunicazione che devono osservare i dipendenti nei casi previsti dall’art. 7 del D.P.R. n. 62/2013 nel rispetto dei doveri di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che i dipendenti pubblici sono tenuti ad osservare.

La disposizione è stata integrata per consentire, nei casi in cui i presupposti dell’astensione non sono rigidamente tipizzati, ma aperti, una valutazione da parte del dirigente circa la reale sussistenza dell’obbligo di astensione. In assenza di specifica disciplina, la verifica in merito alla ricorrenza dei presupposti del conflitto e, quindi, all’obbligo di astensione, sarebbe rimessa a ogni operatore

Art. 8 Prevenzione della corruzione

Adegua all’assetto organizzativo dell’Ente le disposizioni dell’art. 8 del D.P.R. n. 62/2013.

La disposizione è stata integrata per indicare in positivo ai dipendenti i comportamenti da tenere in funzione di un rafforzamento delle misure di prevenzione della corruzione.

Art. 9 Trasparenza e tracciabilità

Introduce disposizioni specifiche delle regole generali enunciate dall’art. 9 del D.P.R. n. 62/2013.

La disposizione è stata integrata per indicare in positivo ai dipendenti le regole da seguire per accrescere la trasparenza dell’azione amministrativa e, conseguentemente, rafforzare le misure di prevenzione della corruzione.

Art. 10 Comportamento nei rapporti privati

Introduce disposizioni specifiche delle regole generali enunciate dall’art. 10 del D.P.R. n. 62/2013.

La disposizione è stata integrata per indicare in positivo ai dipendenti le regole da seguire per una piena affermazione delle misure di prevenzione della corruzione.

Art. 11 Comportamento in servizio

Introduce disposizioni specifiche delle regole generali enunciate dall’art. 11 del D.P.R. n. 62/2013.

La disposizione è stata integrata per indicare in positivo ai dipendenti le regole da seguire per una piena affermazione delle misure di prevenzione della corruzione, in particolare prevedendo:

 chiare regole di comportamento dirette ad orientare i comportamenti nello sviluppo dell’azione amministrativa;

 il dovere di comunicare tempestivamente la ricezione di qualsiasi provvedimento dell’A.G.

attestante l’esercizio dell’azione penale nei propri confronti, o l’avvio o la pendenza di indagini, per fatti connessi o estranei all’attività di servizio (rotazione straordinaria art. 16, comma 1, lett. l-quater) del D.Lgs. n. 165/2001).

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Art. 12 Rapporti con il pubblico

Introduce disposizioni specifiche delle regole generali enunciate dall’art. 12 del D.P.R. n. 62/2013, in particolare con riferimento ai rapporti con gli organi di informazione, funzionali ad una corretta ed efficace comunicazione esterna e informazione pubblica sui medesimi argomenti.

La disposizione è stata integrata per indicare in positivo ai dipendenti le regole da seguire pe r una piena affermazione delle misure di prevenzione della corruzione e la positiva promozione dell’immagine esterna dell’Amministrazione, anche con riferimento all’ambito di utilizzo dei social networks.

Art. 13 Disposizioni particolari per i dirigenti

Introduce disposizioni specifiche delle regole generali enunciate dall’art. 13 del D.P.R. n. 62/2013.

La disposizione è stata integrata per valorizzare, con specifica previsione, i principi di buona gestione dell’attività amministrativa, oltre che per prevedere termini e modi delle dichiarazioni prescritte dal Codice ed il dovere di comunicare tempestivamente eventuali variazioni delle dichiarazioni già presentate.

Art. 14 Contratti ed altri atti negoziali

Introduce disposizioni specifiche delle regole generali enunciate dall’art. 14 del D.P.R. n. 62/2013.

La disposizione è stata integrata con riferimento all’ipotesi in cui il dipendente intenda concludere accordi o negozi ovvero stipulare contratti a titolo privato con persone fisiche o giuridiche private con le quali abbia concluso, nel biennio precedente, contratti di appalto, fornitura, servizio, finanziamento ed assicurazione, per conto dell'Amministrazione, prevedendo, a tutela del lavoratore, l’informazione preventiva al dirigente di riferimento.

Art. 15 Vigilanza, monitoraggio e attività formative

Introduce disposizioni specifiche delle regole generali enunciate dall’art. 15 del D.P.R. n. 62/2013.

La disposizione è stata riformulata per agevolarne l’interpretazione.

Art. 16 Responsabilità conseguente alla violazione dei doveri del codice

Introduce disposizioni specifiche delle regole generali enunciate dall’art. 16 del D.P.R. n. 62/2013.

La disposizione è stata riformulata per agevolarne l’interpretazione, con particolare riferimento al comma 3, riferito alle sanzioni disciplinari applicabili alle violazioni del Codice.

Art. 17 Disposizione finale

La previsione, tenuto conto della revisione operata, stabilisce in ordine all’entrata in vigore delle nuove disposizioni.

LA RESPONSABILE DI PO "ORGANIZZAZIONE, GESTIONE STRATEGICA, CONTABILE E AMMINISTRATIVA DEL PERSONALE"

Dr.ssa Ilaria Ambrogini1

1Il documento è firmato digitalmente ai sensi del T.U. n. 445/2000 e D.Lgs. n. 82/2005 e s.m.i. e norme collegate e sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa.

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Foglio1

Pagina 1 DOVERI DI COMPORTAMENTO

Trasparenza M1

Piano di informatizzazione

Art. 3 – principi generali

Art. 7 – obbligo di astensione

Art. 9 – trasparenza e tracciabilità

Art. 11 – comportamento in servizio

Art. 12 – rapporti con il pubblico

M2 Codice di comportamento

Secondo le linee guida ANAC del 19 febbraio 2020, le previsioni del codice di comportamento devono essere coordinate con il PTPCT in quanto, per la nuova configurazione dei codici all’interno della disciplina anticorruzione , gli stessi divengono soprattutto uno strumento di contrasto alla corruzione, intesa in senso lato. In un quadro coordinato, il PTPCT deve quindi individuare le misure organizzative del contrasto alla corruzione, il codice di amministrazione quelle comportamentali. Di seguito un quadro che rappresenta, rispetto alle misure di contrasto alla corruzione contenute nel PTPCT della Provincia di Pistoia, quali sono i conseguenti doveri di comportamento individuati e inseriti nel Codice di comportamento di Ente. In aggiunta, si sono inseriti i comportamenti attesi e, quindi, incentivati nel sistema di valutazione della performance individuale del personale non dirigente, dei titolari di posizione organizzativa e della dirigenza, con la doverosa precisazione che l’incentivazione riguarda i comportamenti particolarmente virtuosi rispetto ai canoni di efficienza, economicità ed efficacia dell’azione amministrativa, in quanto l’osservanza dei doveri di comportamento costituisce in sé un obbligo del lavoratore. Quindi, come osservato da ANAC, il coordinamento del codice di amministrazione con la valutazione della performance può facilitare l’adesione del personale ai valori contenuti nel primo, sulla base della leva

premiante. Il prospetto di seguito riportato intende agevolare, nella fase di consultazione interna ed esterna, l’individuazione e la proposta di integrazioni al codice di comportamento dirette al rafforzamento dell’effettiva attuazione delle misure di contrasto alla corruzione contenute nel PTPCT provinciale.

MISURA DI CONTRASTO PREVISTA DAL

PTPCT

COD.

ID.

DESCRIZIONE SINTETICA

DISPOSIZIONI INTERNE DI RIFERIMENTO

COMPORTAMENTO ATTESO NEL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEL PERSONALE NON DIRIGENTE

COMPORTAMENTO ATTESO NEL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI TITOLARI DI POSIZIONE ORGANIZZATIVA E DELLA DIRIGENZA

La trasparenza costituisce uno strumento essenziale per la prevenzione della corruzione e per il perseguimento di obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità della pubblica amministrazione. Le misure per l’attuazione degli obblighi di trasparenza sono indicate nel PPCT in cui sono individuati obiettivi, responsabili, tempistica e modalità di verifica dello stato di attuazione del programma

CAPISCE LE ESIGENZE DEGLI UTENTI (esterni ed interni) Mostra sensibilità alle esigenze degli utenti, è in grado di rilevare i loro bisogni e il livello del servizio richiesto, orienta il proprio

comportamento organizzativo in relazione alle esigenze dell'utenza e del Servizio

Orientamento all'utenza: Orientare le proprie azioni sulla base di una corretta interpretazione dei bisogni e delle esigenze dell'utenza esterna ed interna

Art. 8 – prevenzione della

corruzione HA UN BUON RAPPORTO CON LE PERSONE Dimostra capacità di relazione con gli utenti, sia esterni che interni, mantenendo un atteggiamento cortese e improntato alla disponibilità, utilizza appropriate forme di comunicazione, improntate a chiarezza e cortesia

Capacità di guida, coordinamento ed integrazione nell’organizzazione:

Assumere il ruolo di guida e coordinamento di un gruppo di lavoro, promuovendo lo sviluppo delle competenze lavorative individuali e condividendo la propria esperienza professionale, delegare lo svolgimento di attività ai propri collaboratori, verificando periodicamente l'efficacia della propria azione organizzativa e l'eventuale necessità di adeguamenti, collaborare con altre articolazioni organizzative dimostrando flessibilità operativa, anche rispetto a circostanze sopravvenute, per raggiungere in modo efficiente e nei tempi programmati i risultati definiti

dall'Amministrazione Piano triennale per la

prevenzione della corruzione e della trasparenza

SI RENDE PARTECIPE DELLE FINALITA' DELL'ENTE/SERVIZIO Dimostra senso di appartenenza all'organizzazione e capacità di identificarsi con le finalità dell'Ente e del Servizio

Art. 13 – disposizioni particolari per

i dirigenti FA PROPOSTE PER ELIMINARE GLI SPRECHI E RISPARMIARE RISORSE Propone frequentemente soluzioni, anche piccole ma immediatamente realizzabili, nell'ottica dell'efficienza e dell'ottimizzazione costi/benefici

Capacità di programmazione e organizzazione delle attività in funzione del conseguimento del risultato : Predefinire le attività da svolgere, identificare le priorità, organizzare le risorse disponibili e strutturare efficacemente le attività proprie e degli altri per il raggiungimento degli obiettivi assegnati

Art. 14 – contratti ed altri atti negoziali

Codici di comportamento dei dipendenti

Il Codice di comportamento costituisce un’efficace misura di prevenzione della corruzione, in quanto si propone di orientare l’operato dei dipendenti pubblici in senso eticamente corretto e in funzione di garanzia della legalità, anche attraverso specifiche disposizioni relative all’assolvimento degli obblighi di trasparenza e delle misure previste nel PTPC

(9)

Foglio1

M3 Codice di comportamento

Art. 3 – principi generali

Art. 7 – obbligo di astensione

M4

ROUS

Art. 3 – principi generali

Codice di comportamento

Art. 7 – obbligo di astensione Astensione in

caso di conflitto d'interesse e monitoraggio dei rapporti tra l'Amministrazione e i soggetti esterni

Le disposizioni di riferimento mirano a realizzare la finalità di prevenzione attraverso l’astensione dalla partecipazione alla decisione di soggetti in conflitto, anche potenziale, di interessi

Art. 4 – regali, compensi e altre utilità

Art. 5 – partecipazione ad associazioni e organizzazioni Art. 6 – comunicazione degli interessi finanziari e conflitto di interesse

Art. 8 – prevenzione della corruzione

Art. 13 – disposizioni particolari per i dirigenti

Art. 14 – contratti ed altri atti negoziali

Incarichi d'ufficio, attività ed incarichi extraistituzionali vietati ai dipendenti

L'art. 53 del D.Lgs. 165/2001 afferma il principio di esclusività dell'impiego del pubblico dipendente, fatte salve le eccezioni disciplinate dalla legge e, nei casi consentiti, previa autorizzazione del datore di lavoro

Art. 4 – regali, compensi e altre utilità

Art. 5 – partecipazione ad associazioni e organizzazioni Art. 6 – comunicazione degli interessi finanziari e conflitto di interesse

Art. 8 – prevenzione della corruzione

Art. 13 – disposizioni particolari per i dirigenti

Art. 14 – contratti ed altri atti negoziali

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Foglio1

Pagina 3 M5

ROUS

Art. 7 – obbligo di astensione

Codice di comportamento

M6 ROUS

M7

ROUS Inconferibilità e

incompatibilità di incarichi dirigenziali ed incarichi amministrativi di vertice

Le disposizioni del D.Lgs.

39/2013 stabiliscono in primo luogo, ipotesi di inconferibilità degli incarichi dirigenziali e degli incarichi amministrativi di vertice.

Gli atti e i contratti posti in essere in violazione del divieto sono nulli e l’inconferibilità non può essere sanata. Il decreto in esame prevede, inoltre, ipotesi di incompatibilità tra l’incarico dirigenziale e lo svolgimento di incarichi e cariche determinate, di attività professionale o l’assunzione della carica di componente di organo di indirizzo politico. La causa di incompatibilità può essere rimossa mediante rinuncia dell’interessato all’incarico incompatibile

Art. 6 – comunicazione degli interessi finanziari e conflitto di interesse

Art. 8 – prevenzione della corruzione

Art. 13 – disposizioni particolari per i dirigenti

Art. 14 – contratti ed altri atti negoziali

Attività successiva alla cessazione del rapporto di lavoro (pantouflage.

Revolving doors)

La misura mira a prevenire il rischio che, durante il periodo lavorativo, il dipendente possa essersi precostituito situazioni lavorative tali da poter sfruttare il ruolo ricoperto al fine di ottenere un impiego più vantaggioso presso l’impresa o il soggetto privato con cui ha avuto contatti.

Per eliminare il rischio di accordi fraudolenti, il legislatore ha, dunque, limitato la capacità negoziale del dipendente cessato dall’incarico per i tre anni successivi alla cessazione del rapporto di pubblico impiego

Formazione delle commissioni e assegnazione del personale agli uffici

La misura mira ad evitare la presenza di soggetti nei cui confronti sia stata pronunciata sentenza, anche non definitiva, di condanna o sentenza di applicazione della pena su richiesta per i reati previsti nel capo I del titolo II del codice penale (delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica

amministrazione), all’interno di organi amministrativi cui sono affidati peculiari poteri decisionali

Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza

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Foglio1

M8

ROUS

Art. 3 – principi generali

Art. 7 – obbligo di astensione

M9

M10 ROUS

Rotazione del personale addetto alle aree a rischio di corruzione

L’alternanza tra più professionisti nell’assunzione di decisioni e nella gestione delle procedure riduce il rischio che possano crearsi relazioni particolari tra amministrazione ed utenti, con il conseguente consolidarsi di situazioni di, privilegio e di situazioni ambientali

potenzialmente foriere di risposte illegali o improntate a collusione.

Art. 4 – regali, compensi e altre utilità

Art. 5 – partecipazione ad associazioni e organizzazioni Art. 6 – comunicazione degli interessi finanziari e conflitto di interesse

Piano per la prevenzione della corruzione e della trasparenza

Art. 8 – prevenzione della corruzione

Art. 13 – disposizioni particolari per i dirigenti

Art. 14 – contratti ed altri atti negoziali

Tutela del soggetto che segnala illeciti (whistleblowing)

L'articolo 54-bis del decreto legislativo 165/2001, rubricato

"Tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti” (c.d.

whistleblower), aggiunto dalla L.

190/2012, introduce una misura di tutela già in uso presso altri ordinamenti, finalizzata a consentire l'emersione di fattispecie di illecito

Decreto del Presidente della Provincia n. 105 del 03.05.2016 con cui sono state approvate le

disposizioni operative per le segnalazioni di condotte illecite di dipendenti della Provincia di Pistoia

Formazione del personale

Il responsabile della prevenzione della corruzione è tenuto a definire procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare nelle aree esposte al rischio corruttivo

Art. 15 – vigilanza, monitoraggio e attività formative

(12)

Foglio1

Pagina 5 Patti di integrità M11

M12

M13 Codice di comportamento

M14

ROUS

Art. 3 – principi generali

Codice di comportamento

Art. 7 – obbligo di astensione

I patti di integrità e i protocolli di legalità costituiscono un sistema di condizioni la cui accettazione viene configurata dalla stazione appaltante come presupposto necessario e condizionante la partecipazione ad una gara di appalto. Il patto di integrità costituisce un documento che la stazione appaltante richiede ai partecipanti alle gare e permette un controllo reciproco e sanzioni per il caso di elusione da parte dei partecipanti

Decreto del Presidente della Provincia n. 146 del 10.06.2016 con cui è stato approvato il patto di integrità da far sottoscrivere ai concorrenti delle gare per l’appalto di lavori, servizi e forniture di importo superiore ad €. 40.000.

Monitoraggio sul rispetto dei termini procedimentali

La L. 190/2012 è intervenuta sulla questione relativa alla tempistica procedimentale e, considerata l’inerzia dell’amministrazione nel provvedere quale elemento potenzialmente sintomatico di corruzione e illegalità, ha rafforzato l’obbligo in capo agli enti di monitorare il rispetto dei termini, previsti da leggi o regolamenti, per la conclusione dei procedimenti e di eliminare tempestivamente le anomalie riscontrate

Regolamento sui controlli interni, approvato con deliberazione consiliare n.

40/2013

Azione di sensibilizzazione e rapporto con la società civile

Nell’ambito della strategia di prevenzione e contrasto della corruzione è particolarmente importante il coinvolgimento dell’utenza e l’ascolto della cittadinanza.

Mantenimento funzione nella sezione amministrazione

trasparente del sito istituzionale per raccogliere suggerimenti, proposte, contributi per l’implementazione delle disposizioni contenute nel codice di comportamento

Meccanismi di controllo nel processo di formazione delle decisioni

La L. 190/2012 prevede per le attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione l’attivazione di meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire detto rischio. La concentrazione del potere decisionale in capo ad un unico soggetto aumenta il rischio che l'attività svolta possa essere finalizzata a scopi privati o impropri. Un meccanismo che può efficacemente prevenire il rischio di corruzione è quello di far partecipare più soggetti ad un procedimento.

Art. 4 – regali, compensi e altre utilità

Art. 5 – partecipazione ad associazioni e organizzazioni Art. 6 – comunicazione degli interessi finanziari e conflitto di interesse

Art. 8 – prevenzione della corruzione

Art. 13 – disposizioni particolari per i dirigenti

Art. 14 – contratti ed altri atti negoziali

(13)

Foglio1

M15

M16 Monitoraggio sui modelli di prevenzione della corruzione in Enti pubblici vigilati ed Enti di diritto privato in controllo pubblico partecipati

Monitoraggio dell’adempimento degli obblighi da parte degli enti pubblici vigilati dalla Provincia e degli enti di diritto privato in controllo pubblico ai quali partecipa la Provincia;

Monitoraggio adempimento obblighi di trasparenza dell'Ente;

Il Responsabile servizio partecipate provvederà a trasmettere apposito referto in merito agli esiti del monitoraggio al Responsabile della

prevenzione

Piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza

Sistema dei controlli interni

L’istituzione del sistema dei controlli interni, organizzato anche in relazione alla verifica della regolarità amministrativa e contabile degli atti, rappresenta un valido strumento di prevenzione della corruzione

Regolamento sui controlli interni, approvato con deliberazione consiliare n.

40/2013

Riferimenti

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