MODELLI DI CITTA’ IDEALE
CITTA’ IDEALE RINASCIMENTALE
Modelli teorici elaborati dagli architetti
CITTA’ RETTANGOLARE
Derivata dal ‘’castrum’’ romano-medievale
CITTA’ RADIOCENTRICA Impostata secondo il cerchio
CORTEMAGGIORE - 1479 ACAYA - 1521 SABBIONETA – 1554 TERRA DEL SOLE - 1564
SFORZINDA – 1464 (teorica) PALMANOVA – 1593
ACAYA
Il borgo di Acaya fu integralmente ristrutturato, fortificato e riordinato dall'architetto Gian Giacomo Acaya.
Dal 1521 al 1535 le opere difensive del borgo, iniziate dal padre Alfonso alla fine del ‘400, furono portate a termine; poi furono completate le chiese e i conventi. Il paese presenta un impianto ortogonale con cardo e decumano. Il centro storico presenta sei strade tra di loro parallele.
ACAYA
TERRA DEL SOLE
L'8 dicembre 1564, nel territorio più estremo della Romagna toscana, venne celebrato un importante rituale con lo scopo di accompagnare e benedire la fondazione della città-fortezza di Terra del Sole: sarebbe sorta in un luogo che per natura risultava decisamente ostile all’insediamento. Il fiume Montone era spesso soggetto alle inondazioni, e il territorio era soggetto al banditismo.
Terra del Sole fu voluta da Cosimo de’ Medici, primo Granduca di Toscana (1519-1574). Fu proprio lo stesso Granduca, recatosi in questi estremi confini del suo Stato, a "designare" il sito della nuova città fortezza e ad assegnarle il nome. La decisione di costruire ex novo una città fortificata nell'enclave romagnola rientrava in una precisa politica di difesa dei confini del Granducato di Toscana.
TERRA DEL SOLE
SABBIONETA
La città fu fondata da Vespasiano Gonzaga Colonna tra il 1554 e 1591.
Posta su un terreno alluvionale tra i fiumi Po e Oglio, nonché lungo il tracciato dell'antica Via Vitelliana, Sabbioneta occupava una posizione strategica nel cuore della Pianura Padana. Per il Gonzaga, Sabbioneta doveva essere una salda fortezza e la potenza del suo circuito murario la rendevano sicuramente, a quei tempi, uno dei più muniti baluardi.
Sabbioneta fu soprattutto la capitale di un piccolo Stato governato dallo stesso Gonzaga. Il territorio del piccolo Stato di Sabbioneta costituiva un obbligato crocevia sia per i traffici commerciali nel medio corso del Po, sia per le comunicazioni tra la bassa bresciana e l’Emilia. Il periodo più prospero nella storia della città fu negli anni della sua riedificazione, quando il principe Vespasiano Gonzaga Colonna vi ebbe la sua residenza.
PALMANOVA
Per l'integrità territoriale veneziana, il Senato della repubblica di Veneiza decise di costruire una fortezza in un punto vicinissimo al confine con gli Asburgo in una lingua del territorio compreso tra Udine e Marano Lagunare (città fortificate in mano a Venezia) incuneato verso il territorio austriaco. Alla realizzazione del progetto prese parte una squadra di ingegneri, trattatisti, architetti, tra i quali Giulio Savorgnan, principale progettista della fortezza. Il giorno 7 ottobre 1593 venne posata la prima pietra per la costruzione della nuova fortezza e Marco Antonio Barbaro fu nominato provveditore generale di Palma. Durante il periodo veneto la fortezza fu dotata di due cerchie di fortificazioni. La città di Palmanova fu concepita come una piazzaforte militare: il numero dei bastioni e la lunghezza dei lati furono stabiliti in base alla gittata dei cannoni di quell’epoca.