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COMUNE DI ANCONA. t-rot Lt. Ufficio : Pol.Scc. Seduta G.t4, : fl OGGETTO: APPROVAIOITE STATUTO CONSULTA HANDICAP

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COMUNE DI ANCONA

DELIBcR?Z1O1 N, 314 DEL 1?--l0—199%

RIFERIMENTI t-rot Lt.

Ufficio : Pol.Scc.

Seduta G.t4, : 03—09-19fl

OGGETTO: APPROVAIOITE STATUTO CONSULTA HANDICAP

Il Presidente invita il Consiglio alla trattazione aeirargcmento di cui all’oggetto, iscritto al n. 539 dall , secondo il seguente schema cli deliberazione gil distribuito a tutti i Consiglieri:

““Premesso che:

la legge quadro n. 104 del 52—1992 per “Assistenza, integrazione sociale e diritti delle persone bandicappeter data i principi dall ‘ordinamento in materia, superando, definitivamente, il concetto di “assistenzialismo”, rivolgendo I ‘attenzione alle reali esigenze ed aspettative delle persone in difficoltà, considerate come soggetti aventi, a pieno titolo, tutti i diritti sanciti dalla Costituzione;

la politica sociale dell ‘Amministrazione Comunale sempre stata rivolta a realizzare, in maniera prioritaria, interventi nei confronti delle persone con jzrohlemi di ordine fisico, psichico e sensoriale, attraverso l’istituzione di tutti suei servizi di competenza, atti a rimuovere le cause di disagio e di svantaggio, garantendo ri diritti ed cportunità e creando le condizioni ar una lntegrazlone soclasa ed una mqliore qualztà d vita;

la collazorazicne tra Amministrazione Comunale, Enti, Associazioni e Grupz’i che operano nel settore dell rhandioap

di imorbanza fondamentale per la crcmtziona, sìiluLDc e coordinamento di interventi e servizi rivolti ai cittadini aisabili;

I ‘Amministrazione Comunale, anticipando lo spirito della legge quadro, già da tempo, ha messo in atto, anche sa in maniera informale, una consultazione con Enti, Associazioni locali, operanti nel settore dell ‘Handioap ed intende 2rcseqLire tale consultazione attraverso lo strumento dalla Consulta;

Tutto ciò preme_ssc:

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( COMUNE DI ANCONA

IL CONSIGLIO

visto l’art. 6 “Partecipazione popolare” della Legge n.

142 dell’8—6—1990, l’art. 9 della legge ti. 241 del 7—8—1990, lart. 22 dello Statuto dei Comune di Ancona (Delib. Cons.

n. 491 del 13—6—1991, pubblicato sul Bollettino Ufficiale Regione Marche suppl. al ti. 130 del 25—11—1991);

richiamato il parere favorevole espresso dalla Giunta nella seduta del 4—2—1992 in ordLe alla “Collaborazione tra Amministrazione, Enti, Associazioni e Gruppi per lflandicap.

ostituziona di ari gruppo penar.ejte”, oca incarico al Sarvizio Politiche Sociali di formalizzare, con apposito atto, l’iniziativa difendendone finalità, partecipanti, contenuti e modalità;

atteso che il Servizio Politiche Sociali ha provveduto a consultare i seguenti Enti, Associazioni e gruppi proponenti ed alcuni altri formalmente aderenti all’iniziativa:

Coordinamento gruppi base UIC - ANFFAS - Efl - ANIC - ANMIC

- ANMIL ANXG - AVULSS - Tribunale per i Diritti del Malato che hanno concordato l’istituzione della Consulta con competenze in materia socio—asaistenziale relative ai portatori di handicap fisici, psichici, sensoriali;

convenuto che la Consulta permanente tra Comune ed Associazioni e Gruppi, rappresentantivi dei cittadini disabili, ha lo scopo di affrontata, attraverso un’attività di ricerca e documentazione, i problemi connessi all’handicap e di promuovere una fattiva collaborazione tra Associazioni per garantire un pluralismo di interventi ed una agibilità e flessibilità di risposte alla crescente

diversificazione dei bisogni;

atteso che per attuare tale programma, si à reso indispensabile procedere alla costituzione di uno Statuto della Consulta (All. A) che stabilisce le modalità di adesione, partecipazione e le linee operative comuni, onde evitare una dispesione di intervento dovuta alla settoriale specificità di categoria, rappresentata da ogni singola Associazione, Ente o Gruppo;

richiamata la Legge Reg, ti. 43 del 5—11—1988 “Riordino = Assistenza” ed, in particolare il titolo 3° artt. 15 16

17 18 19 relativo all’istituzione del Registro dei Soggetti Privati e del Volontariato e la Delib. Cons. n.

2265 del 6—11—1989 (CC.SA. prot. ti. 49532/2 del 21—12—1989) relativa a: “Istituzione dei Registri di soggetti privati e dal voicntariato operanti nel territorio del Comune di

Anconar ai sensi della Legge Reg. 5-11—1988 n. 43”J 1)1 ritenuto indispensabile suSordinare la partecipazione

alla Consulta di Enti, Associazioni, Gruppi, che operano nel settore dell’handicap, all’iscrizione ai Registro di cui alla succitata deliberazione;

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COMUNE DI ANCONA

attesa la necessità di costituire un piccolo fondo di L.

290.000 er spesa di segreteria e cancelleria- .:ome da art.

6 dallo Statuto;

atteso il parere favorevole espresso dalla III Commissione nella seduta del 10—6—1992;

preso atto che la stesura del lo Statuto stata

consegnata in data 15 e 16—5—1992 ai Presidenti cli Circoscrizione per il parere o!zbligatorio di competenza,

come da art. 22 dcl RagclaLmeito dei Consigli di

Circoscrizione, e che entro il termine del 4—7—1992 fissato per la consegna del Parere suddetto:

vi. 5 Circoscrizioni: I Il -- Iv V VII viii, rispettivamente nella seduta del 16—6 / 23—6 / 23—6 / 29—6 / 30—6 / 23—6—1592 hanno espresso parere favorevole;

n. i Circoscrizione: VI nella seduta del 29—6—1992 ha -espresso parere negativo, che non si ritiene di accogliere in quanto privo di motivazioni;

n. 4 Circoscrizion.i: n I3 ;I, non hanno espresso parere nei termini prescritti, per cui si ritiene di poter prescindere dal parere richiesto;

visti gli allegati izareri favorevoli, parte integrante e sostanziale del presente atto, del Reanonsabile del Servizio Politiche Sociali in ordine alla regolarità tecnica: del ResonsabilediPagioneria in ordine alla regolarità contabile e del Segretario Generale quanto alla legittimità;

reso atto che il responsahe di Fagioneria ha attestato in data 10—8—1992 la regolare copertura finanziaria, ai sensi dell’art. 55, comma 5, della Leg’e 8—6—1990, vi 142, dato che la spesa rientra nei limiti dell’ impegno già assunto ed indicato al :‘unto 2 del dispositivo;

ritenuta la propria competenza a deliberare in merito, ai sensi dell ‘art. 32, lettera “a”, della Leoge 8—6—1990, n.

142;

DELIBERA

1) cii approvare lo Statuto della Consulta sull L-landicap, aiLeqatc alla resente deiherazione. sotto ia lettera

e parte integra.nta e sostanziale della stessa, prendendo atto del contenuto dei suoi 7 articoli:

2) di autorizzare la costituzione di un fondo di L. 200.000

per- ticcole spese di segreteria a cancelleria, conte revisto all ‘arb. 6 dello Statuto, attingendo all’ impegno

vi, 91/1347/10 assunto al cap. 2450/23 ree1 1991 costituito con dalib Cons, n. 1678 del 18--6—1991 (CC.SA.

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come fatto istituzionale sacfliato, sul 1i• italia cose che

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statuto sia il Sindaco o suo lecjajto? La consulta elabora suggerisce controlla 3Droucre. ecc, il Sindaco che la presiede a chj propone, a se stesso?

Mi pare che solo questo fatto ci dovrebbe oonsiqliare.

con un impegno rapido di una settimana, di dedicare mezza darci una cosa cha serve, per dare della riscoste a chi da mesi e da annI pi-ama percn.4 vi sia ut- momento serie in cruest.: ‘settore che ne ha tanto Sisocino.

Potrei riare ancora :ziù a iun, o, mami fermo qui parchi non mi pare che una oca a come questa, che ci dcvreb)oe

r&iar. tutti impegnati e tutti uniti, lo richieda4 Occorre clara i’ incarico a uno o due membri della Commissione di presentare el le modifiche, lavorandoci in modo ristretto, in maniera che si pcssa venire prossamamence in Consiqlio comunale per approvare una cleliberz in cruesto senso.

SIND2flO Ea la arola il Consicliere Llaramsldo,

i1AEZ-U4ALDC: Questa prjoosta è stata esaminata nel la terza Commissione, Nonè sorta dall AiMnnistrazarne; la rcposta cli regolamento è venuta dalle associazioni di volontariato a cruesto verrei precisarlo proprio eroh in questa ottica ha senso & richiesta del Sindaco come Presidente. Non è stata urta scelta nostra; tma scelta sulla quale anch’ io ho avuto molte perplessicà, però ho capito lo spirito della richiesta di questa associazioni, che vedono nella Presidenza data al Sindaco una garanzia che la consulta ven:ja ascoltata. Siccome cruripi spntanei a coordinamento di associazioni di volor4tariato in città ce ne sono, ma hanno avuto un riflesso abbastanza modesto sull ‘Amministrazione, le associazioni stesse hanno voluto che il Presidente fosse il Sindaco.

Quindi non è stata, riveto, una scelta dall ‘Amministrazione, mi della Commissione, ma una scelta dalle associazioni :1± volontariato. proprio perchi hanno ritenuto, incuestc forma, iii avere ruagziori iaranzie avendo il Sindaco come Prasi:1•ar:ta della consulta.

Vorrei sottolineare che noi nello statuto siamo stati molto amPI, proprio perchi a queste cose io credo 4 Credo infatti che le forme di. partecipazione possano essere melto articolate. cuindi non dico che la forma di consulta debba essere questa, però se le associazioni richiedono questa, cv identettent.a nell e loro ezr. :rianza sperarìc che cues.to tico di conzul te possa avere una macfqiore efficacia. Ecco perciti è state. accc.J. ta.

La 7I Circoscrizion.e i ‘unica che ha votato contro questa :orvnulazione sono andata a vedere .l perché non perch sia contraria a una consulta specifica per 1 ‘handioap, ma perchd chiedeva una consulta oiù anroia, su tutti i servizi sociali, proprio perché ritiene cruesta consulta un we’ troppo anusta, limitata al solo qruppo dall ‘h,anclicao,. Ripeto invece che siccome le associazioni ce

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COMUNE D ANCONA

i - L’anno chiesta, babilmantecoìne mc%anto cli waasac;gioci-aò essere una cosa valaca,

Un! ultima cosa rirLar da il fatto cjuestc tipo di consulta non certo in. contrasto con quello che abbiamo sancito nello :tatutc. perché nello statot.o !biamov:sDbo i ‘opportunita di costituire diverse forme di consulta, secondo le esigenze e secondo la richia da rarte dei cittadini, perché credo che nella partecinaziena la lihsrt.

‘ti scegliere come oartecioara sia una forma di libertà D±e alla bisoqjna lasciare

Le associazioni avevano chiesto ua cosa che noi ab i ritenuto fosse contro le associazioni sbesse e diciamo tcrché. Le issccaazonj avevano chiesto di cravedere nell ‘articolo 3 cruesta fomulazic:ne: “Ogni aderente uò farsi rappresentare, mediante cleleca scritta, dal rap-r.esentanta di un altra associazione conucenente la consulta”. 3on abbiamo ritenuto diaccettara cruesa a: 5.one perché una consulta ha senso :fuanto maqcjiore è la oa;hacipa:ione dì grupti diversi. Se ciinciassim•ri accettare che un grupiDo deleghi un al bro, sarebbe una limitazione della ricchezza che la consulta. dovrebbe avere.

Quindi preferiremmo che fosse 1 associazione a delegare altra persona dell ‘associazione stessa, piuttosto che rinunciare a parlare direttarente. Questo era lo scopo che ha animato la Commissione il qiornc in cui ha asaninatc la z’ropcsta. Grazie.

SflJDACO: Ha la parola il Consiqliere Bellinj.

BELLINI: Lar ichiesta delle associazioni di riformare questa cc-nsul ta- che era sosta cos icuita dal la vecchia Dilftml nietrazione, venuta dalla nec€ssit. di far presenLe

;caii sono le esiqenze di una persona con dei problemi. fJon 1 ‘assistenzialiemo che noi vogliamo, ma vogliamo che

“a ciO icJrosc’uta j rj z’tti nella o— a on -12E c!b La richiesta che avevano fatto le associazioni veniva da puasto fatto. Forse come assoclazIone dell ‘Landi.cao abbiamo fatto un passo avanti, nel senso c!:e abbiamo un coordinamento che razc;rurj!Da 21 associazeoni . Di :ueste 21 e’aociaz’cni :Ln._oiu eletto ,a e_ a;er_’ = aa f’

data alla sec;r. aria totale, nel senso clic le cersone che vengono a discutere con I ‘krnxninistra:ione

c’a tt;b a eccccn

Noi facevamo quJ.rLcIl un discorso più stretto, ziti concreto proprio per non mettere in difficoltà le ersone che molte volte rappresentano un’associazione, ma hanno difficoltà moboria e di movimento; 1 ‘essere sempre le stesse persone, ra’presai-.tanti di un c!ran’sjruppo, ma ìù ristretto era un

darsi. fiducia ed essere meno voci, ma pia concate, nell’ erpbito dell Amministrazione. era solo questo il discorso dalle azecciazioni: cioè poche te.reone ma con la Piana fiducia 0(1 tutte le associazioni.

Pci sono acca.dnta, r.’zrtropico, discuss.tcni con la assoclazioni diverse i ssooiazion.e deqii invalidi di

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(8)

COMUNE DI ANCONA.

sono i tam:Di burocratici, ar cui faccio c’ una trc’:cazta

r!:)tj erone 70C3j.IO m1n1tis.menca scttraz;u a:t

tro’are un punto di incontro. A;ai:roviamo la consulta cfla’StE sera, jr&cccoriamsLDi e .cormu!5_anìo un nrc,:Diebt.: ocr andare a un cuaiche cosa di più imnegnativo. di iù serio, :11 pi

:ct.c:eco ,1L !P-a, o e,:sboo iats :e k:e

risposta più concreta a questi problemi, quindi un organismo che, 1na volta app-rov sto da cpiesto Cc:sicjljo comunale.

aseorba la consulta che. in cruesbc mohencc stiamo facendo.

v&gl±o dare i’ impressione di intestarlirmi su un orogetto che voglio corba.re avanti a tutti i costL Sono arnne dl on1SlizssLno a s’oprassedere, oerò un domani fl’3fl 81 deve accusare ma sa la consulba no niun:io.ne. se il rrczzimo bilancio che andremo a ree liozare flOdi avrà il etz;c;eriiu€ntc deile associazioni perch ie consulta non uòoperare Non vorrel ess’rre messo nefle concil:lofll di ancLare IDO! a pagare per una cosa g’er la cjuaie credo di aver dato tutto i’ imoegno p:z1_a ,oer poca t_ _C±D 3 i er,aZ t’ tCe1

tvii sembra che la consulta, così com’è stata formulata,.

nsrecr la olnbà 1jJ olqek i::a:1c’1 = - specc± £2 cerietà cieli’ impec;no alla partecipazione e non ho r1essuna difficoltà a modificare, nel fucuro, affincbi la -residenza noi, sia affidata al Sindaco o al suo daleqato a Non soflo orueste le cose fondamentali; la cosa fondamentale è cercare di dare presto avvio a quella che la voce di coloro ai.

quali noi dobbiamo dedicare il massimo dell ‘attenzione, werc hé la loro posizione in questa società deve essere messa in primo tiano,

it.5nCTD r rima che si debba approvare ctuests consulta, se però insistete, non ho difficoltà a rinviare fin quando non avremo realizzato il nuovo strumento.

SINDACO: Ha la parola il Consigliere Amadei.,

:1u3r I’ sa’:re :rzr.ctto da±l’_—: J.a nei’, ci ‘ì;

Maramaldo, che non si sia capilza la sostanza delle mia osservazioni e convinctue avremo modo di. eporofondirla

Anzitntto noi non sottovalutiamo, anzi valorizziamo il

c3_ tLct t C_IE SCCtSS ats),.:n I, _‘CD —= dcl

Comune. Ouesto parò non toglie un ruolo dell

comunale a migliorare ciò che altri, anche se ii tCrEi.F tade, Ci ProPon’on Hc avuto modo di parlare con alcuni raizzrasentanti delle CSSOC±aZiOfli e I’,o loro detto “non era ne:Jio proporre in altro modo. . ?“ Tanto è vero che credo sia encarta una discusscne tra di loro su queste aueston La mia propooba è quindi inc1irizzata a migliorare ciò che finalmente si sta facendo.

Ho fatto I ‘esemoic del Presidente che secondo. la roosta è i! Sindaco o suo deleciato ezché è la p±ù

cirossa osservazione, per dire cE e non si possono pit fare

o ‘o b,,.’z:’cne come !L-:_ :scz ‘er

70, rerchA sono passati vent ar.ni di storia e di esparenza., tanbc è varo che tutte le consulte che funzionavano allora non sono n.4i a.5istanti, pe:ch col tempo

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