Rossetti Claudia
In copertina
Girotondo amoroso Tecnica: Tela
Dimensione: 80x80
testo/bio
Claudia Rossetti è un’artista di Treviso protagonista di un’interessante produzione artistica che si muove in un ambito prevalentemente espressionista ma con una propria riconoscibile declinazione personale.
I mezzi di rappresentazione principali usati da Claudia Rossetti sono la linea nera ed il colore, protago- nisti di un processo di sintesi dei soggetti che sicuramente guarda a Matisse ed al Fauvismo. Questo tipo di analisi descrive alla perfezione opere come “Il pesciolino d’oro” o “Girotondo amoroso”, dove la linea nera, sottile ed elegante, con movimenti sinuosi riduce al minimo i soggetti, trasformandoli in espressività pura e liberandoli di ogni orpello descrittivo. Il movimento dinamico e flessuoso guida la stesura del colore che si configura come un vero e proprio fluire di cromie dove la tavolozza, coeren- temente, non rispecchia la realtà sensibile ma si attesta su valori di tipo emotivo e spirituale. Le tonalità sono calde ed avvolgenti e l’opera sembra quasi abbracciare lo spettatore con la sua materia pitto- rica condensata di emozioni. Molto alta è, allo stesso tempo, la componente simbolista che spinge Claudia Rossetti, soprattutto dal punto di vista iconografico, a stravolgere la realtà in un mondo dove le leggi spazio-temporali vengono sovvertite e scombinate. In opere come “La guerra”, “Emma” o “Il sogno dell’est” la scomposizione dello spazio crea una dimensione magica simile alle opere di Chagall, ma la forza espressionista del colore rimane di marca fauvista come un tratto comune a tutta l’opera di Claudia Rossetti. Questo accade anche quando la composizione diventa decisamente più astratta sfociando in un surrealismo conturbante che possiamo apprezzare in opere come “Abbandono” o “L’i- dea tra i capelli”. Altri percorsi di indagine della pittrice viaggiano su strade diverse che portano anche a delle composizioni più geometriche in cui quel fluire del colore che caratterizza le opere precedenti viene controllato da una composizione maggiormrnte calibrata e razionale. Lo vediamo, per esempio, in un dipinto come “Cerebrale” dove le forme primarie matissiane dialogano perfettamente con dei tagli più regolari dello spazio. Anche sul fronte della linea la ricerca di Claudia Rossetti offre interessanti spunti di riflessione. In alcuni lavori si arriva ad un vero e proprio linguaggio grafico in cui il segno diviene protagonista eliminando quasi del tutto la forma. Stiamo parlando di opere come “Frammentazione”
in cui la linea si pone come apparizione di simboli enigmatici nello spazio o “Amore silenzioso”, in cui il tracciato nero su monocromo crea un gioco inestricabile di intrecci ed allusioni.